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venerdì 20 febbraio 2004

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 20 FEB. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate:

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale di Francia, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Jean-Yves Riocreux, di Pontoise.

- Il Vecovo Olivier de Berranger, di Saint-Denis.

- Il Vescovo Eric Aumonier, di Versailles.

- Il Vescovo Patrick Le Gal, Ordinario Militare.

- Il Vescovo Francesco Lambiasi, emerito di Anagni-Alatri, Assistente Ecclesiastico Generale dell'Azione Cattolica Italiana e la Dottoressa Paola Bignardi, Presidente Nazionale della medesima associazione.
AL:AP/…/… VIS 20040220 (90)

CONIUGARE RIGORE SCIENTIFICO ED ETICA CRISTIANA


CITTA' DEL VATICANO, 20 FEB. 2004 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo del Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II ai partecipanti alla Giornata commemorativa per il decennale di fondazione della Pontificia Academia Pro Vita. Nel pomeriggio di ieri, nel corso dell'Assemblea Generale, il Vescovo Elio Sgreggia, Vice Presidente dalla Pontificia Academia, ha dato lettura del Messaggio, datato 17 febbraio.

Giovanni Paolo II scrive: "Col passare degli anni diventa sempre più evidente l'importanza della Pontificia Accademia per la Vita. I progressi delle scienze biomediche, infatti, mentre fanno intravedere prospettive promettenti per il bene dell'umanità e la cura di malattie gravi ed affliggenti, non di rado però presentano seri problemi in relazione al rispetto della vita umana e della dignità della persona".

"Il dominio crescente della tecnologia medica sui processi della procreazione umana, le scoperte nel campo della genetica e della biologia molecolare, i cambiamenti intervenuti nella gestione terapeutica dei pazienti gravi, insieme al diffondersi di correnti di pensiero di ispirazione utilitarista ed edonista, sono fattori che possono portare a condotte aberranti, nonché alla stesura di leggi ingiuste in relazione alla dignità della persona e al rispetto che esige la inviolabilità della vita innocente".

Ricordando che l'apporto degli accademici "è prezioso per gli intellettuali, specialmente cattolici", il Santo Padre fa riferimento al compito "di alta responsabilità nella complessa materia oggi denominata 'bioetica'" e scrive: "Vi ringrazio per l'impegno che ponete nell'esaminare questioni specifiche di alto interesse, ed ugualmente nel favorire il dialogo tra l'investigazione scientifica e la riflessione filosofica e teologica guidata dal Magistero. È necessario sensibilizzare sempre più i ricercatori, specie quelli dell'ambito biomedico, sul benefico arricchimento che può scaturire dal coniugare il rigore scientifico con le istanze dell'antropologia e dell'etica cristiane".
MESS/SCIENZA BIOMEDICA/ACAD-V VIS 20040220 (300)

VIVERE E TRASMETTERE INTEGRALMENTE LA FEDE


CITTA' DEL VATICANO, 20 FEB. 2004 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i Vescovi della Provincia Ecclesiastica di Parigi e dell'Ordinariato Militare per la Francia, al termine della quinquennale Visita "ad Limina Apostolorum", ed ha dedicato il suo discorso alla crescente secolarizzazione della società francese, ribadendo che "c'è bisogno di un rinnovato annuncio del Vangelo" e frequentemente di "una prima evangelizzazione".

"I rapporti quinquennali" - ha ribadito il Pontefice - "mettono in luce la secolarizzazione della società francese, spesso intesa come rifiuto, nella vita sociale, dei valori antropologici, religiosi e morali che la contraddistinguevano profondamente", per cui "c'è bisogno di un rinnovato annuncio anche per chi è già battezzato ed "oltre ad una nuova evangelizzazione, si impone, in certi casi, una prima evangelizzazione". In merito alla catechesi per i bambini e i giovani, il Papa, ricordando che i Vescovi riferiscono della diminuzione del numero di giovani e bambini che ricevono una educazione religiosa, ha affermato: "È importante offrire loro una educazione religiosa e morale di qualità, fornendo elementi chiari e solidi di fede dai quali scaturisce una intensa vita spirituale".

"La formazione catechetica" - ha proseguito il Pontefice - "deve essere accompagnata da una pratica religiosa regolare. Come può l'insegnamento proposto ai bambini davvero radicarsi in essi e come Cristo può trasformare interiormente il loro essere e le loro azioni, se non incontrano regolarmente Cristo?". È importante lasciare spazio alla catechesi ed alla pratica religiosa personale e comunitaria dei fedeli, "ricordando che questa dimensione dell'esistenza ha un'influenza positiva sui legami sociali e sulla vita degli individui".

La fede, ha affermato il Santo Padre, deve essere profondamente radicata nel Magistero, ma soprattutto, deve essere vissuta quotidianamente, in particolare nel nostro rapporto con gli altri. "I pastori e i catechisti devono ugualmente ricordare che, i bambini e i giovani sono particolarmente sensibili alla coerenza fra le parole e l'esistenza concreta delle persone. Infatti, come possono i giovani prendere coscienza della necessità della partecipazione alla Messa domenicale o della pratica del sacramento della riconciliazione, se i genitori o gli educatori non vivono essi stessi una vita religiosa ed ecclesiale?".

"Vi invito" - ha esortato il Papa - "a preoccuparvi della formazione dei giovani, ricorrendo a forme di insegnamento che, tenendo conto del loro desiderio di fare un'esperienza umana appassionante, propongano loro di conoscere il Cristo e di incontrarlo in una pratica di preghiera personale e comunitaria forte e formativa".

"È importante proporre ai fedeli una pratica di intelligenza della fede" - ha ribadito il Santo Padre "che consenta loro di meglio armonizzare le loro conoscenze religiose con il sapere umano, al fine di realizzare una sintesi sempre più solida fra le acquisizioni scientifiche e tecniche e l'esperienza religiosa". Il Papa si è successivamente congratulato con "La Scuola Cattedrale di Parigi" che "invita ognuno ad approfondire instancabilmente il mistero della fede, per (…) trasmetterlo in un linguaggio adeguato, senza tuttavia alterarne il contenuto".

Giovanni Paolo II ha concluso il suo discorso richiamando l'attenzione sulla "funzione catechetica ed evangelizzatrice della liturgia, che deve essere intesa come via di santità, forza interiore del dinamismo apostolico e del carattere missionario della Chiesa. (…) I pastori si preoccupino prima di tutto, con la collaborazione dei laici, della preparazione della liturgia domenicale, con un'attenzione particolare al rito ed alla bellezza della celebrazione. (…) Nelle omelie, i sacerdoti avranno cura di insegnare ai fedeli i fondamenti dottrinali e scritturali della fede. Lancio ancora una volta un forte appello a tutti i fedeli a radicare la loro esperienza spirituale e la loro missione nell'Eucaristia, accanto al Vescovo, ministro e garante della comunione nella Chiesa diocesana, poiché 'dove è il Vescovo, è la Chiesa'".
AL/CATECHESI/FRANCIA VIS 20040220 (620)

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