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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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martedì 20 marzo 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 20 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Josip Mrzljak, finora Ausiliare dell'Arcidiocesi di Zagreb (Croazia), Vescovo di Varazdin (superficie: 3.100; popolazione 391.890; cattolici: 372.395; sacerdoti: 153; religiosi: 169), Croazia.
NER/.../MRZLJAK                                             VIS 20070320 (40)


FORUM GIOVANI: "TESTIMONIARE CRISTO MONDO DEL LAVORO"


CITTA' DEL VATICANO, 20 MAR. 2007 (VIS). Un Comunicato del Pontificio Consiglio per i Laici annuncia la celebrazione del IX Forum internazionale dei giovani (28 marzo - 1° aprile, Rocca di Papa, Roma), sul tema: "Testimoniare Cristo nel mondo del lavoro".

  Al Forum parteciperanno circa 300 giovani, dai 20 ai 35 anni, concretamente impegnati nella Chiesa e nel mondo del lavoro, provenienti da un centinaio di Paesi diversi e da differenti esperienze lavorative. Interverranno anche una trentina di ospiti, relatori, testimoni e partecipanti alle tavole rotonde, anch'essi provenienti da varie realtà di tutto il mondo.

  Le caratteristiche dei giovani che si affacciano alla vita lavorativa nei diversi Paesi sarà il tema della prima giornata "I giovani e il mondo del lavoro oggi", con particolare riferimento alle trasformazioni sociologiche, economiche e istituzionali dovute alla globalizzazione, ma si affronteranno anche le conseguenze a volte drammatiche di tali trasformazioni - la mobilità, la precarietà e la disoccupazione, le frustrazioni e le rivendicazioni dei quartieri poveri ormai in tutto il mondo, senza però trascurare le potenzialità, le capacità creative e innovative e l'emergere di nuove figure professionali.

  La seconda giornata dei lavori sarà dedicata ad un pellegrinaggio sulle tracce degli Apostoli Pietro e Paolo e alla scoperta della città di Roma, che molti delegati vedono per la prima volta.

  "Il significato del lavoro per la vita umana", in particolare alla luce della dottrina sociale della Chiesa, è il tema della terza giornata: a partire dall'Enciclica di Giovanni Paolo II "Laborem exercens" si guarderà al mondo del lavoro nella sua globalità come ad un mondo fatto di uomini e relazioni, dove ciascuno ha il diritto di realizzare sé stesso nell'esercizio del proprio lavoro e dove si impara a strutturare e unificare la propria vita, piuttosto che a considerarla come una macchina che macina profitti, regolata dalla concorrenza e dalla competitività e alimentata da una società basata sui consumi.

  "Annunciare il 'Vangelo del lavoro' oggi" è l'argomento dell'ultima giornata, durante la quale verrà approfondita la spiritualità del lavoro, la situazione della pastorale nel mondo del lavoro, il ruolo dell'associazionismo cattolico, per giungere, seguendo San Benedetto, alla 'Ora et labora', all'unità, cioè, della vita professionale e della vita cristiana della persona".
CON-L/GIOVANI:LAVORO/...                           VIS 20070320 (380)


EUCARISTIA FONTE DELLA GIOIA CRISTIANA


CITTA' DEL VATICANO, 18 MAR. 2007 (VIS). Alle ore 12:00 di questa mattina, di ritorno dall'Istituto Penale per Minori "Casal del Marmo" di Roma, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
 
  "Oggi la liturgia ci invita a rallegrarci" - ha detto il Papa - "perché si avvicina la Pasqua, il giorno della vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte. Ma dove si trova la sorgente della gioia cristiana se non nell'Eucaristia, che Cristo ci ha lasciato come Cibo spirituale, mentre siamo pellegrini su questa terra? L'Eucaristia alimenta nei credenti di ogni epoca quella letizia profonda, che fa tutt'uno con l'amore e con la pace, e che ha origine dalla comunione con Dio e con i fratelli".

  "Martedì scorso" - ha ricordato il Pontefice - "è stata presentata l'Esortazione Apostolica postsinodale 'Sacramentum caritatis', che ha come tema proprio l'Eucaristia fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa. (...) Nell'Eucaristia Cristo ha voluto donarci il 'suo' amore, che lo ha spinto ad offrire sulla croce la vita per noi. Nell'ultima Cena, lavando i piedi ai discepoli, Gesù ci ha lasciato il comandamento dell'amore: 'Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri' (Gv 13,34). Ma poiché questo è possibile solo rimanendo uniti a Lui, come tralci alla vite (cfr Gv 15,1-8), ha scelto di rimanere Egli stesso tra noi nell'Eucaristia perché noi potessimo 'rimanere in Lui'".

  "Quando, pertanto, ci nutriamo con fede del suo Corpo e del suo Sangue" - ha continuato il Santo Padre - "il suo amore passa in noi e ci rende capaci a nostra volta di dare la vita per i fratelli (cfr 1 Gv 3,16). Da qui scaturisce la gioia cristiana, la gioia dell'amore".

  "'Donna eucaristica' per eccellenza è Maria" - ha detto infine il Pontefice - "capolavoro della grazia divina: l'amore di Dio l'ha resa immacolata 'al suo cospetto nella carità' (cfr Ef 1,4). Accanto a Lei, a custodia del Redentore, Iddio ha posto San Giuseppe, di cui domani celebreremo la solennità liturgica. Invoco particolarmente questo grande Santo perché credendo, celebrando e vivendo con fede il Mistero eucaristico, il Popolo di Dio sia pervaso dall'amore di Cristo e ne diffonda i frutti di gioia e di pace in tutta l'umanità".
ANG/EUCARISTIA/...                               VIS 20070320 (400)


VISITA DEL PAPA ISTITUTO PENALE PER MINORI CASAL DEL MARMO


CITTA' DEL VATICANO, 18 MAR. 2007 (VIS). Alle ore 9.00 di questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI si è recato nell'Istituto Penale per Minori "Casal del Marmo" di Roma, dove ha presieduto la Concelebrazione Eucaristica ed ha incontrato i circa cinquanta giovani reclusi.

  Nell'omelia il Santo Padre ha commentato la parabola del Figliol Prodigo del Vangelo di oggi, che narra come il più giovane di due fratelli cerchi una vita libera dalla disciplina del lavoro e dalle "norme dei comandamenti di Dio, dagli ordini del padre" e dopo aver preso tutto il suo patrimonio va in una paese molto lontano, perché "vuole una vita totalmente diversa".

  La sua idea di libertà, ha proseguito il Pontefice, è "fare quanto voglio fare, non conoscere queste norme di un Dio che è lontano, non essere nel carcere di questa disciplina della casa. (...) In un primo momento (...) egli trova bello avere raggiunto finalmente la vita, si sente felice. Ma poi, man mano, sente anche qui la noia, anche qui è sempre lo stesso. E alla fine rimane un vuoto sempre più inquietante".

  In questa situazione, ha spiegato Benedetto XVI, "sempre più vivo si fa il sentimento che questo non è ancora la vita, anzi, andando avanti con tutte queste cose, la vita si allontana sempre di più. (...) Allora comincia a riflettere e si chiede se era quella realmente la strada della vita: una libertà interpretata come fare quanto voglio io, vivere, avere la vita solo per me o se invece non sarebbe forse più vita vivere per gli altri, contribuire alla costruzione del mondo, alla crescita della comunità umana... Comincia così il nuovo cammino, un cammino interiore. Il ragazzo riflette e considera tutti questi nuovi aspetti del problema e comincia a vedere che era molto più libero a casa, essendo proprietario anche lui, contribuendo alla costruzione della casa e della società in comunione con il Creatore, conoscendo lo scopo della sua vita, indovinando il progetto che Dio aveva per lui".

  "In questo cammino interiore, in questa maturazione di un nuovo progetto di vita, vivendo poi anche il cammino esteriore, il figlio più giovane si mette in moto per ritornare,  per ricominciare con la sua vita, perché ha ormai capito che quello preso era il binario sbagliato. (...) E arriva alla casa del padre che gli ha lasciato la sua libertà per dargli la possibilità di capire interiormente che cosa è vivere, che cosa è non vivere. Il padre con tutto il suo amore lo abbraccia, gli offre una festa e la vita può cominciare di nuovo partendo da questa festa".

  "Il figlio capisce che proprio il lavoro, l'umiltà, la disciplina di ogni giorno crea la vera festa e la vera libertà. Così ritorna a casa interiormente maturato e purificato: Ha capito che cosa è vivere. (...) È ormai pienamente consapevole che una vita senza Dio non funziona: manca l'essenziale, manca la luce, manca il perché, manca il grande senso dell'essere uomo".

  "Il giovane capisce che i Comandamenti di Dio non sono ostacoli per la libertà e per una vita bella, ma sono gli indicatori della strada su cui camminare per trovare la vita".

  Il Papa ha sottolineato inoltre che: "Gli errori che commettiamo, anche se grandi, non intaccano la fedeltà" dell'amore di Dio. "Nel sacramento della confessione possiamo sempre di nuovo ripartire con la vita: Egli ci accoglie, ci restituisce la dignità di figli suoi".

  "Inoltre questa parabola ci aiuta a capire chi è l'uomo: non è una 'monade', un'entità isolata che vive solo per se stessa e deve avere la vita solo per se stessa. Al contrario, noi viviamo con gli altri, siamo creati insieme con gli altri e solo nello stare con gli altri, nel donarci agli altri troviamo la vita".

  "L'uomo è una creatura in cui Dio ha impresso la sua immagine, una creatura che è attratta nell'orizzonte della sua Grazia, ma è anche una creatura fragile, esposta al male; capace però anche di bene".

  "E finalmente l'uomo è una persona libera. (...) La libertà, potremmo dire" - ha concluso il Pontefice - "è un trampolino di lancio per tuffarsi nel mare infinito della bontà divina, ma può diventare anche un piano inclinato sul quale scivolare verso l'abisso del peccato e del male e perdere così anche la libertà e la nostra dignità".

  Al termine della Santa Messa, il Santo Padre Benedetto XVI si è recato nella palestra dell'Istituto Penale per incontrare i Giovani Ospiti - l'85% dei quali non italiani, fra i 17 e i 23 anni di età, con i familiari, gli agenti di polizia penitenziaria e i volontari dell'Istituto.

  Il Papa ha ringraziato i presenti per gli auguri in occasione del suo onomastico ed ha detto:  "Sappiate (...) che il Papa vi vuole bene e vi segue con affetto".

  "Cari ragazzi e ragazze" - ha detto ancora il Papa - "oggi per voi è una giornata di festa, come è stato detto: è venuto a trovarvi il Papa (...). Una giornata di gioia, quindi. (...) Ma come si può essere felici quando si soffre, quando si è privi della libertà, quando ci si sente abbandonati?".

  "Dio ci ama" - ha sottolineato il Santo Padre - "ecco la sorgente della vera gioia. Pur avendo tutto ciò che si desidera, si è talora infelici; si potrebbe invece essere privi di tutto, persino della libertà o della salute, ed essere in pace e nella gioia, se dentro il cuore c'è Dio. Il segreto, dunque, sta qui: occorre che Dio occupi sempre il primo posto nella nostra vita".
BXVI-VISITA/ISTITUTO PENALE MINORI/...                   VIS 20070320 (940)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 17 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- L'Arcivescovo Giovanni Lajolo, Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

- Il Cardinale Bernard Francis Law, Arciprete della Papale Basilica Liberiana di Santa Maria Maggiore.
AP/.../...                                         VIS 20070320 (60)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 17 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- L'Arcivescovo Giovanni Lajolo, Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

- Il Cardinale Bernard Francis Law, Arciprete della Papale Basilica Liberiana di Santa Maria Maggiore.
AP/.../...                                         VIS 20070320 (60)


50° ORDINAZIONE SACERDOTALE CARDINALE SARAIVA MARTINS


CITTA' DEL VATICANO, 17 MAR. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha inviato al Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, una Lettera in occasione del 50° anniversario di sacerdozio, celebrato il 16 marzo.

  Nella Lettera, redatta in latina e datata 16 febbraio, il Papa ha parole di elogio per l'opera che il Porporato ha svolto al servizio della Santa Sede, in questi cinquanta anni.
BXVI-LETTERA/ANNIVERSARIO ORDINAZIONE/SARAIVA                 VIS 20070320 (80)


NON VEDENTI: LA CHIESA HA BISOGNO ANCHE LORO CONTRIBUTO


CITTA' DEL VATICANO, 17 MAR. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto nella Basilica Vaticana i partecipanti al pellegrinaggio promosso dall'OFTAL (Opera Federativa Trasporto Ammalati a Lourdes) e del MAC (Movimento Apostolico Ciechi).

  Sia l'OFTAL, iniziata nel 1913 dal sacerdote Alessandro Rastelli, che il MAC, che ebbe origine nel 1928 ad opera dell'insegnate non vedente Maria Motta, "si presentano" - ha detto il Santo Padre - "come esperienza di condivisione fraterna, basata sul Vangelo e capace di mettere in grado le persone in difficoltà, in questo caso malate e non vedenti, di essere pienamente partecipi della vita della Comunità ecclesiale e costruttrici della civiltà dell'amore".

  Papa Benedetto XVI ha ricordato che Don Alessandro Rastelli, "si recò a Lourdes dopo un incidente che lo costrinse per un mese in ospedale. L'esperienza dell'infermità lo rese particolarmente sensibile al messaggio della Vergine Immacolata, che lo chiamò a ritornare alla Grotta di Massabielle dapprima in compagnia di un solo malato - e ciò è molto significativo! - e quindi alla guida del primo pellegrinaggio diocesano con oltre 300 persone di cui 30 malati".

  "Per Maria Motta, cieca dalla nascita, la limitazione visiva non fu un impedimento alla sua vocazione, anzi, lo Spirito fece di lei un'apostola dei non vedenti, e in seguito rese feconda la sua iniziativa ben oltre le sue stesse aspettative. Da quella 'rete' spirituale che lei aveva formato si sviluppò una vera e propria associazione, formata da gruppi diocesani presenti in ogni parte d'Italia, ed approvata dal Beato  Giovanni XXIII col nome di Movimento Apostolico Ciechi".

 "Voi, amici dell'OFTAL" - ha proseguito il Pontefice - "offrite l'esperienza del pellegrinaggio con i malati, segno forte di fede e di solidarietà tra persone che escono da se stesse e dal chiuso dei propri problemi per partire verso una meta comune, un luogo dello spirito: Lourdes, la Terra Santa, Loreto, Fatima, e altri Santuari".

  "Voi, amici del MAC" - ha aggiunto il Papa - "a vostra volta siete portatori di un'esperienza tipica, che vi è propria: quella del camminare insieme, fianco a fianco, ciechi e vedenti. È una testimonianza di come l'amore cristiano permetta di superare l'handicap e di vivere positivamente la diversità, quale occasione di apertura all'altro, di attenzione ai suoi problemi, ma prima di tutto ai suoi doni, e di vicendevole servizio".

  "La Chiesa" - ha concluso il Pontefice - "ha bisogno anche del vostro contributo per rispondere fedelmente e pienamente alla volontà del Signore. E altrettanto si può dire della società civile: l'umanità ha bisogno dei vostri doni, che sono profezia del Regno di Dio. Non vi spaventino i limiti e la povertà di risorse: Dio ama compiere le sue opere con mezzi poveri".
AC/.../MOVIMENTO CIECHI                           VIS 20070320 (460)


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