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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 2 gennaio 2009

SPERANZA CREDENTI FORZA AFFRONTARE E SUPERARE DIFFICOLTÀ


CITTA' DEL VATICANO, 31 DIC. 2009 (VIS). Alle ore 18:00, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto i primi Vespri della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, a cui hanno fatto seguito l'esposizione del Santissimo Sacramento, il canto del tradizionale inno "Te Deum" di ringraziamento a conclusione dell'anno civile, e la benedizione eucaristica.

  "Il tempo natalizio porta con sé una profonda connotazione mariana" - ha detto il Papa nell'omelia; la nascita di Gesù, uomo-Dio e la maternità divina di Maria sono realtà tra loro inscindibili; il mistero di Maria ed il mistero dell'unigenito Figlio di Dio che si fa uomo, formano un unico mistero, dove l'uno aiuta a meglio comprendere l'altro".

  "Questa sera vogliamo porre nelle mani della celeste Madre di Dio" - ha detto ancora il Papa - "il nostro corale inno di ringraziamento al Signore per i benefici che lungo i passati dodici mesi ci ha ampiamente concessi. Il primo sentimento, (...) è proprio di lode e di azione di grazie a Colui che ci fa dono del tempo, preziosa opportunità per compiere il bene; uniamo la richiesta di perdono per non averlo forse sempre utilmente impiegato".

  Rivolgendosi ai fedeli della Diocesi di Roma, Benedetto XVI ha sottolineato che: "L'incontro con Cristo, voi lo sapete bene, rinnova l'esistenza personale e ci aiuta a contribuire alla costruzione di una società giusta e fraterna. Ecco allora che, come credenti, si può dare un grande contributo anche per superare l'attuale emergenza educativa. Quanto mai utile è allora che cresca la sinergia fra le famiglie, la scuola e le parrocchie per una evangelizzazione profonda e per una coraggiosa promozione umana, capaci di comunicare a quanti più è possibile la ricchezza che scaturisce dall'incontro con Cristo".

  "In questi nostri tempi, segnati da incertezza e preoccupazione per l'avvenire, è necessario sperimentare la viva presenza di Cristo. E' Maria, Stella della speranza, che a Lui ci conduce. E' Lei, con il suo materno amore, che può guidare a Gesù specialmente i giovani, i quali portano insopprimibile nel loro cuore la domanda sul senso dell'umana esistenza".

  "Cari giovani, responsabili del futuro di questa nostra città" - ha esortato il Pontefice - "non abbiate paura del compito apostolico che il Signore vi affida, non esitate a scegliere uno stile di vita che non segua la mentalità edonistica corrente. (...) Le crescenti necessità dell'evangelizzazione richiedono numerosi operai nella vigna del Signore: non esitate a rispondergli prontamente se Egli vi chiama. La società ha bisogno di cittadini che non si preoccupino solo dei propri interessi perché, come ho ricordato il giorno di Natale, "il mondo va in rovina se ciascuno pensa solo a sé".

  "Cari fratelli e sorelle" - ha proseguito il Pontefice - "quest'anno si chiude con la consapevolezza di una crescente crisi sociale ed economica, che ormai interessa il mondo intero; una crisi che chiede a tutti più sobrietà e solidarietà per venire in aiuto specialmente delle persone e delle famiglie in più serie difficoltà. La comunità cristiana si sta già impegnando e so che la Caritas diocesana e le altre organizzazioni benefiche fanno il possibile, ma è necessaria la collaborazione di tutti, perché nessuno può pensare di costruire da solo la propria felicità".

  "Anche se all'orizzonte vanno disegnandosi non poche ombre sul nostro futuro, non dobbiamo avere paura. La nostra grande speranza di credenti è la vita eterna nella comunione di Cristo e di tutta la famiglia di Dio. Questa grande speranza ci dà la forza di affrontare e di superare le difficoltà della vita in questo mondo".

  "La materna presenza di Maria" - ha concluso il Pontefice - "ci assicura questa sera che Dio non ci abbandona mai, se noi ci affidiamo a Lui e seguiamo i suoi insegnamenti. A Maria, dunque, con filiale affetto e fiducia, presentiamo le attese e le speranze, come pure i timori e le difficoltà che ci abitano nel cuore, mentre ci congediamo dal 2008 e ci apprestiamo ad accogliere il 2009".

  Al termine della Celebrazione, il Santo Padre ha compiuto una breve visita al Presepio allestito in Piazza San Pietro
HML/VESPRI:TE DEUM/...                               VIS 20090102 (680)


COMBATTERE POVERTÀ INIQUA RISCOPRENDO SOBRIETÀ


CITTA' DEL VATICANO, 1 GEN. 2009 (VIS). Alle ore 10:00 di questa mattina, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la Celebrazione della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio nell'ottava di Natale e in occasione della 42a Giornata Mondiale della Pace sul tema: "Combattere la povertà, costruire la pace".

  Commentando nell'omelia il tema della Giornata Mondiale della Pace, il Papa ha spiegato che esiste: "Da una parte la povertà scelta e proposta da Gesù, dall'altra la povertà da combattere per rendere il mondo più giusto e solidale"

  "La nascita di Gesù a Betlemme ci rivela che Dio ha scelto la povertà per se stesso nella sua venuta in mezzo a noi. (...) L'amore per noi ha spinto Gesù non soltanto a farsi uomo, ma a farsi povero".

  "C'è una povertà" - ha sottolineato il Papa - "un'indigenza, che Dio non vuole e che va 'combattuta' - (...); una povertà che impedisce alle persone e alle famiglie di vivere secondo la loro dignità; una povertà che offende la giustizia e l'uguaglianza e che, come tale, minaccia la convivenza pacifica".

  Il Papa ha ricordato che nel Messaggio per la Pace 2009  "Di fronte a piaghe diffuse quali le malattie pandemiche, la povertà dei bambini e la crisi alimentare, ho dovuto purtroppo tornare a denunciare l'inaccettabile corsa ad accrescere gli armamenti" e di fronte al fenomeno della globalizzazione "bisogna che la comunità internazionale e i singoli Stati siano sempre vigilanti; bisogna che non abbassino mai la guardia rispetto ai pericoli di conflitto, anzi, si impegnino a mantenere alto il livello della solidarietà".

 "L'attuale crisi economica globale va vista in tal senso anche come un banco di prova: siamo pronti a leggerla, nella sua complessità, quale sfida per il futuro e non solo come un'emergenza a cui dare risposte di corto respiro?" - si è chiesto il Pontefice - "Siamo disposti a fare insieme una revisione profonda del modello di sviluppo dominante, per correggerlo in modo concertato e lungimirante? Lo esigono, in realtà, più ancora che le difficoltà finanziarie immediate, lo stato di salute ecologica del pianeta e, soprattutto, la crisi culturale e morale, i cui sintomi da tempo sono evidenti in ogni parte del mondo".

  "Occorre allora cercare di stabilire un 'circolo virtuoso' tra la povertà 'da scegliere' e la povertà 'da combattere'. (...) Per combattere la povertà iniqua, che opprime tanti uomini e donne e minaccia la pace di tutti, occorre riscoprire la sobrietà e la solidarietà, quali valori evangelici e al tempo stesso universali. Più in concreto, non si può combattere efficacemente la miseria, se non si fa quello che scrive san Paolo ai Corinzi, cioè se non si cerca di 'fare uguaglianza', riducendo il dislivello tra chi spreca il superfluo e chi manca persino del necessario".

  "A Maria, Madre del Figlio di Dio fattosi nostro fratello" - ha detto ancora il Santo Padre - "affidiamo il profondo desiderio di vivere in pace che sale dal cuore della grande maggioranza delle popolazioni israeliana e palestinese, ancora una volta messe a repentaglio dalla massiccia violenza scoppiata nella striscia di Gaza in risposta ad altra violenza".

  "Anche la violenza, anche l'odio e la sfiducia sono forme di povertà - forse le più tremende - 'da combattere'" - ha sottolineato infine il Santo Padre - "In tal senso i Pastori di quelle Chiese, in questi tristi giorni, hanno fatto udire la loro voce. Insieme ad essi e ai loro carissimi fedeli, soprattutto quelli della piccola ma fervente parrocchia di Gaza, deponiamo ai piedi di Maria le nostre preoccupazioni per il presente e i timori per il futuro, ma altresì la fondata speranza che, con il saggio e lungimirante contributo di tutti, non sarà impossibile ascoltarsi, venirsi incontro e dare risposte concrete all'aspirazione diffusa a vivere in pace, in sicurezza, in dignità".
HML/POVERTÀ:PACE/...                               VIS 20090102 (630)


PROMUOVERE NUOVO ORDINE MONDIALE DEGNO ESSERE UMANO


CITTA' DEL VATICANO, 1 GEN. 2009 (VIS). Al termine della Santa Messa nella Solennità di Maria Santissima Madre di Dio e nella ricorrenza della 42a Giornata Mondiale della Pace, il Santo Padre Benedetto XVI, prima di recitare l'Angelus, ha rivolto ai fedeli e ai pellegrini presenti in Piazza San Pietro le seguenti parole:

  "In questo primo giorno dell'anno, sono lieto di rivolgere a tutti voi, presenti in Piazza San Pietro, e a quanti sono con noi collegati mediante la radio e la televisione i più fervidi auguri di pace e di ogni bene. (...) Con la grazia del Signore - e solo con essa - possiamo sempre nuovamente sperare che il futuro sia migliore del passato".

  Con il Messaggio Mondiale della Pace 2009, sul tema: "Combattere la povertà, costruire la pace" "desidero ancora una volta" - ha detto Benedetto XVI - "mettermi in dialogo con i responsabili delle Nazioni e degli Organismi internazionali, offrendo il contributo della Chiesa cattolica per la promozione di un ordine mondiale degno dell'uomo".

  "All'inizio di un nuovo anno, il mio primo obiettivo è proprio quello di invitare tutti, governanti e semplici cittadini, a non scoraggiarsi di fronte alle difficoltà e ai fallimenti, ma di rinnovare il loro impegno".

  "La seconda parte del 2008 ha fatto emergere una crisi economica di vaste proporzioni. Tale crisi va letta in profondità, come un sintomo grave che richiede di intervenire sulle cause. Non basta - come direbbe Gesù - porre rattoppi nuovi su un vestito vecchio (cfr Mc 2,21). Mettere i poveri al primo posto significa passare decisamente a quella solidarietà globale che già Giovanni Paolo II aveva indicato come necessaria, concertando le potenzialità del mercato con quelle della società civile, nel costante rispetto della legalità e tendendo sempre al bene comune".

  "Gesù Cristo" - ha concluso il Santo Padre - "non ha organizzato campagne contro la povertà, ma ha annunciato ai poveri il Vangelo, per un riscatto integrale dalla miseria morale e materiale. Lo stesso fa la Chiesa, con la sua opera incessante di evangelizzazione e promozione umana. Invochiamo la Vergine Maria, Madre di Dio, perché aiuti tutti gli uomini a camminare insieme sulla Via della pace".
ANG/POVERTÀ:CRISI ECONOMICA/...                       VIS 20090102 (370)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 2 GEN. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'Arcidiocesi Metropolitana di Vancouver (Canada), presentata dall'Arcivescovo Raymond O. Roussin, S.M., in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico. Gli succede l'Arcivescovo J. Michael Miller, C.S.B., finora Coadiutore della medesima Arcidiocesi.

  Mercoledì 31dicembre il Santo Padre:

- Ha nominato il Padre Jan de Groef, M.Afr., Vescovo di Bethlehem (superficie: 34.965; popolazione: 956.000; cattolici: 74.009; sacerdoti: 26; religiosi: 79; diaconi permanenti:5), Sud Africa. Il Vescovo eletto è nato nel 1948 a Beigem (Belgio), ha emesso la professione perpetua nei Missionari d'Africa ed è stato ordinato sacerdote nel 1979. Finora membro dello staff formativo dei Padri Bianchi a Cedara, nell'Arcidiocesi di Durban (Sud Africa), succede al Vescovo Hubert Bucher, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Padre Stanislaw Jan Dziuba, O.S.P.P.E., Vescovo di Umzimkulu (superficie: 15.275; popolazione: 2.036.000; cattolici: 151.600; sacerdoti: 16; religiosi: 28), Sud Africa. Il Vescovo eletto è nato nel 1960 a Radomsko (Polonia), ha emesso la professione perpetua nel 1985 ed è stato ordinato sacerdote nel 1986. E' stato finora Vicario Generale della medesima Diocesi.
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