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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 30 giugno 2014

PAPA FRANCESCO RICEVE SUA MAESTÀ FELIPE VI, RE DI SPAGNA, CON LA REGINA LETIZIA

Città del Vaticano, 30 giugno 2014 (VIS). Oggi, lunedì 30 giugno 2014, nel Palazzo Apostolico Vaticano, Sua Santità Francesco ha ricevuto in Udienza le Loro Maestà il Re Felipe VI e la Regina Letizia di Spagna. I Reali si sono successivamente incontrati con il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, accompagnato da Monsignor Antoine Camilleri, Sotto-Segretario per i Rapporti con gli Stati.

Durante i cordiali colloqui, si è espresso compiacimento per l’odierna visita, la prima all’estero, che segue quella da poco compiuta dal Re Juan Carlos I e dalla Regina Sofia il 28 aprile scorso, auspicio del rafforzamento delle buone relazioni esistenti tra la Santa Sede e la Spagna.

Nel prosieguo della conversazione sono stati affrontati temi di comune interesse, l’importanza di favorire il dialogo e la collaborazione fra la Chiesa e lo Stato per il bene di tutta la società spagnola. Infine, si è fatto cenno ad alcune problematiche di carattere internazionale e regionale, con particolare attenzione alle zone di conflitto.

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE LUGLIO 2014

Città del Vaticano, 30 giugno 2014 (VIS). Riportiamo di seguito le intenzioni affidate dal Santo Padre all'apostolato della preghiera per il mese di luglio:

Generale: "Perché la pratica dello sport sia sempre occasione di fraternità e crescita umana".

Missionaria: "Perché lo Spirito Santo sostenga l'opera dei laici che annunziano il Vangelo nei Paesi più poveri".

VISITA PASTORALE ALLE DIOCESI DI CAMPOBASSO E ISERNIA

Città del Vaticano, 30 giugno 2014 (VIS). Il 5 luglio prossimo il Santo Padre si recherà in Visita Pastorale alle diocesi di Campobasso e Isernia (Molise). La partenza in elicottero dall'eliporto del Vaticano è prevista alle 7:45 e, un'ora dopo, l'arrivo all'eliporto dell'Università del Molise a Campobasso. Alle 9:00, si svolgerà l'incontro con i rappresentanti del mondo del lavoro e dell'industria. Alle 10:30, nell'ex Stadio Romagnoli di Campobasso, il Santo Padre presiederà la Concelebrazione Eucaristica ed al termine della Messa, saluterà una rappresentanza di ammalati nella Cattedrale di Campobasso. Alle 13:00 il Papa consumerà il pranzo con i bisognosi assistiti dalla Caritas nella "Casa degli Angeli".

Alle 14:30 si trasferirà in elicottero a Castelpetroso per incontrare i giovani delle diocesi di Abruzzo e Molise nel piazzale del Santuario. Alle 16:00 il Papa raggiungerà Isernia in automobile per l'incontro con i detenuti nella Casa Circondariale ed alle 17:45 saluterà gli ammalati nella Cattedrale della città. Alle 18:15, nella Piazza della Cattedrale di Isernia, si svolgerà l'incontro con la cittadinanza durante il quale verrà indetto l'Anno Giubilare Celestiniano. Infine il Santo Padre ripartirà in elicottero dalla Caserma dei Vigili del Fuoco di Isernia. Il rientro in Vaticano è previsto alle 20:15.

AI NUOVI ARCIVESCOVI METROPOLITI: GUARDARE ALL’ESSENZIALE E ANNUNCIARE IL VANGELO A TUTTI, SPECIALMENTE AGLI ULTIMI

Città del Vaticano, 29 giugno 2014 (VIS). Alle 9:30 di oggi, Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, nella Basilica Vaticana, Papa Francesco ha imposto il sacro Pallio - simbolo di comunione con la sede di Pietro - a 24 nuovi Arcivescovo Metropoliti. Ad altri tre Metropoliti - gli Arcivescovi di Lilongwe (Malawi), Mandalay (Myanmar) e Freiburg im Breisgau (Germania) - il sacro Pallio verrà consegnato nelle loro Sedi Metropolitane.

Di seguito il Papa ha presieduto la Concelebrazione Eucaristica con i nuovi Arcivescovi Metropoliti. Come di consueto nella Festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, Patroni della Città di Roma, era presente alla Santa Messa una Delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, inviata dal Patriarca Ecumenico Bartolomeo I e guidata dal Metropolita di Pergamo Ioannis (Zizioulas), Co-Presidente della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa.

"Agli inizi del servizio di Pietro nella comunità cristiana di Gerusalemme, c’era ancora grande timore a causa delle persecuzioni di Erode contro alcuni membri della Chiesa. - ha ricordato il Papa nell'omelia - C’era stata l’uccisione di Giacomo, e ora la prigionia dello stesso Pietro per far piacere al popolo. Mentre egli era tenuto in carcere e incatenato, sente la voce dell’Angelo che gli dice: 'Alzati in fretta! ... Mettiti la cintura e legati i sandali ... Metti il mantello e seguimi!'. Le catene cadono e la porta della prigione si apre da sola. Pietro si accorge che il Signore (...) lo ha liberato dalla paura e dalle catene. Sì, il Signore ci libera da ogni paura e da ogni catena, affinché possiamo essere veramente liberi. L’odierna celebrazione liturgica esprime bene questa realtà, con le parole del ritornello al Salmo responsoriale: 'Il Signore mi ha liberato da ogni paura'.

"Ecco il problema, per noi - ha spiegato il Pontefice - della paura e dei rifugi pastorali. Noi (...) cari fratelli Vescovi, abbiamo paura? Di che cosa abbiamo paura? E se ne abbiamo, quali rifugi cerchiamo, nella nostra vita pastorale, per essere al sicuro? Cerchiamo forse l’appoggio di quelli che hanno potere in questo mondo? O ci lasciamo ingannare dall’orgoglio che cerca gratificazioni e riconoscimenti, e lì ci sembra di stare sicuri? Cari fratelli vescovi, dove poniamo la nostra sicurezza?".

"La testimonianza dell’Apostolo Pietro ci ricorda che il nostro vero rifugio è la fiducia in Dio: essa allontana ogni paura e ci rende liberi da ogni schiavitù e da ogni tentazione mondana. Oggi, il Vescovo di Roma e gli altri Vescovi, specialmente i Metropoliti che hanno ricevuto il Pallio, ci sentiamo interpellati dall’esempio di san Pietro a verificare la nostra fiducia nel Signore. Pietro ritrovò la fiducia quando Gesù per tre volte gli disse: 'Pasci le mie pecore'. E nello stesso tempo lui, Simone, confessò per tre volte il suo amore per Gesù, riparando così al triplice rinnegamento avvenuto durante la passione. Pietro sente ancora bruciare dentro di sé la ferita di quella delusione data al suo Signore nella notte del tradimento. Ora che Lui gli chiede: 'Mi vuoi bene?', Pietro non si affida a sé stesso e alle proprie forze, ma a Gesù e alla sua misericordia: 'Signore tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene'. E qui sparisce la paura, l’insicurezza, la pusillanimità".

"Pietro ha sperimentato che la fedeltà di Dio è più grande delle nostre infedeltà e più forte dei nostri rinnegamenti. Si rende conto che la fedeltà del Signore allontana le nostre paure e supera ogni umana immaginazione. Anche a noi, oggi, Gesù rivolge la domanda: 'Mi ami tu?'. Lo fa proprio perché conosce le nostre paure e le nostre fatiche. Pietro ci mostra la strada: fidarsi di Lui, che 'conosce tutto' di noi, confidando non sulla nostra capacità di essergli fedeli, quanto sulla sua incrollabile fedeltà. Gesù non ci abbandona mai, perché non può rinnegare se stesso. È fedele. La fedeltà che Dio incessantemente conferma anche a noi Pastori (...) è la fonte della nostra fiducia e della nostra pace. La fedeltà del Signore nei nostri confronti tiene sempre acceso in noi il desiderio di servirlo e di servire i fratelli nella carità".

"L’amore di Gesù deve bastare a Pietro. - ha concluso il Pontefice - Egli non deve cedere alla tentazione della curiosità, dell’invidia, come quando, vedendo Giovanni lì vicino, chiede a Gesù: 'Signore, che cosa sarà di lui?'. Ma Gesù, di fronte a queste tentazioni, risponde: 'A te che importa? Tu seguimi'. Questa esperienza di Pietro costituisce un messaggio importante anche per noi, cari fratelli Arcivescovi. Il Signore oggi ripete a me, a voi, e a tutti i Pastori: Seguimi! Non perdere tempo in domande o in chiacchiere inutili; non soffermarti sulle cose secondarie, ma guarda all’essenziale e seguimi. Seguimi nonostante le difficoltà. Seguimi nella predicazione del Vangelo. Seguimi nella testimonianza di una vita corrispondente al dono di grazia del Battesimo e dell’Ordinazione. Seguimi nel parlare di me a coloro con i quali vivi, giorno dopo giorno, nella fatica del lavoro, del dialogo e dell’amicizia. Seguimi nell’annuncio del Vangelo a tutti, specialmente agli ultimi, perché a nessuno manchi la Parola di vita, che libera da ogni paura e dona la fiducia nella fedeltà di Dio. Tu seguimi!".

ANGELUS: DIO È SEMPRE CAPACE DI TRASFORMARCI

Città del Vaticano, 29 giugno 2014 (VIS). Al termine della Celebrazione Eucaristica con i nuovi Arcivescovo Metropoliti nella Basilica Vaticana, come ogni domenica, Papa Francesco si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per guidare la recita dell’Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro.

"Fin dai tempi antichi - ha ricordato Papa Francesco - la Chiesa di Roma celebra gli Apostoli Pietro e Paolo in un’unica festa nello stesso giorno, il 29 giugno. La fede in Gesù Cristo li ha resi fratelli e il martirio li ha fatti diventare una sola cosa. San Pietro e San Paolo, così diversi tra loro sul piano umano, sono stati scelti personalmente dal Signore Gesù e hanno risposto alla chiamata offrendo tutta la loro vita. In entrambi la grazia di Cristo ha compiuto grandi cose, li ha trasformati. Eccome li ha trasformati! Simone aveva rinnegato Gesù nel momento drammatico della passione; Saulo aveva perseguitato duramente i cristiani. Ma entrambi hanno accolto l’amore di Dio e si sono lasciati trasformare dalla sua misericordia; così sono diventati amici e apostoli di Cristo. Perciò essi continuano a parlare alla Chiesa e ancora oggi ci indicano la strada della salvezza. Anche noi, se per caso cadessimo nei peccati più gravi e nella notte più oscura, Dio è sempre capace di trasformarci (...) il cuore e perdonarci tutto, trasformando così il nostro buio del peccato in un’alba di luce".

Citando Il libro degli Atti degli Apostoli che mostra molti tratti della loro testimonianza. il Papa ha ricordato che Pietro "ci insegna a guardare i poveri con sguardo di fede e a donare loro ciò che abbiamo di più prezioso: la potenza del nome di Gesù. Questo ha fatto con quel paralitico: gli ha dato tutto quello che aveva, cioè Gesù. Di Paolo, viene raccontato per tre volte l’episodio della chiamata sulla via di Damasco, che segna la svolta della sua vita, marcando nettamente un prima e un dopo. Prima, Paolo era un acerrimo nemico della Chiesa. Dopo, mette tutta la sua esistenza a servizio del Vangelo. Anche per noi l’incontro con la Parola di Cristo è in grado di trasformare completamente la nostra vita. Non è possibile ascoltare questa Parola e restare fermi al proprio posto, restare bloccati sulle proprie abitudini". Questa Parola "ci spinge a vincere l’egoismo che abbiamo nel cuore per seguire decisamente quel Maestro che ha dato la vita per i suoi amici. Ma è Lui che con la sua parola ci cambia; è Lui che ci trasforma; è Lui che ci perdona tutto, se noi apriamo il cuore e chiediamo il perdono".

"Questa festa - ha concluso il Pontefice - suscita in noi una grande gioia, perché ci pone di fronte all’opera della misericordia di Dio nel cuore di due uomini È l’opera della misericordia di Dio in questi due uomini, che erano grandi peccatori. E Dio vuole colmare anche noi della sua grazia, come ha fatto con Pietro e con Paolo. La Vergine Maria ci aiuti ad accoglierla come loro con cuore aperto, a non riceverla invano! E ci sostenga nell’ora della prova, per dare testimonianza a Gesù Cristo e al suo Vangelo".

NUOVO APPELLO DEL PAPA PER LA PACE IN IRAQ

Città del Vaticano, 29 giugno 2014 (VIS). "Le notizie che giungono dall’Iraq sono purtroppo molto dolorose - ha detto il Papa al termine della recita dell'Angelus - Mi unisco ai Vescovi del Paese nel fare appello ai governanti perché, attraverso il dialogo, si possa preservare l’unità nazionale ed evitare la guerra. Sono vicino alle migliaia di famiglie, specialmente cristiane, che hanno dovuto lasciare le loro case e che sono in grave pericolo. La violenza genera altra violenza; il dialogo è l’unica via per la pace. Preghiamo la Madonna, perché custodisca il popolo dell’Iraq".

UN CRISTIANO SENZA LA MADONNA È ORFANO

Città del Vaticano, 30 giugno 2014 (VIS). Nel pomeriggio di sabato 28 giugno, presso la Grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani, Il Santo Padre Francesco ha incontrato un gruppo di giovani della Diocesi di Roma in ricerca vocazionale. "Questa visita alla Madonna - ha detto - è tanto importante nella nostra vita. E Lei ci accompagna anche nella scelta definitiva, la scelta vocazionale, perché Lei ha accompagnato suo Figlio nel suo cammino vocazionale che è stato tanto duro, tanto doloroso. Lei ci accompagna sempre".

"Quando un cristiano mi dice, non che non ama la Madonna, ma che non gli viene di cercare la Madonna o di pregare la Madonna, io mi sento triste", ha detto Papa Francesco sottolineando che "un cristiano senza la Madonna è orfano. Anche un cristiano senza Chiesa è un orfano. Un cristiano ha bisogno di queste due donne, due donne madri, due donne vergini: la Chiesa e la Madonna. E per fare il 'test' di una vocazione cristiana giusta, bisogna domandarsi: 'Come va il mio rapporto con queste due Madri che ho?'".

Nella cultura del provvisorio che stiamo vivendo, il Pontefice ha sottolineato che è importante non perdere di vista la prospettiva del definitivo. "Abbiamo paura del definitivo. E per scegliere una vocazione, una vocazione qualsiasi, anche quelle vocazioni 'di stato', il matrimonio, la vita consacrata, il sacerdozio, si deve scegliere con una prospettiva del definitivo. E a questo si oppone la cultura del provvisorio. È una parte della cultura che a noi tocca vivere in questo tempo, ma dobbiamo viverla, e vincerla".

Infine il Papa ha invitato a pregare la Madonna e a cantare il "Salve Regina" e dopo aver impartito la Benedizione ai giovani e alle loro famiglie, ha chiesto di pregare per il suo ministero.

MADAGASCAR: POSITIVO APPORTO CHIESA CATTOLICA NEL CAMMINO VERSO RICONCILIAZIONE NAZIONALE E STABILITÀ POLITICA

Città del Vaticano, 28 giugno 2014 (VIS). Il Santo Padre Francesco ha ricevuto questa mattina in Udienza, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Presidente della Repubblica del Madagascar, Signor Hery Martial Rajaonarimampianina, il quale ha incontrato successivamente il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, accompagnato dall'Arcivescovo Antoine Camilleri, Sotto-Segretario per i Rapporti con gli Stati.

Durante i cordiali colloqui, dopo avere espresso compiacimento per le buone relazioni esistenti tra la Santa Sede e la Repubblica del Madagascar, ci si è soffermati sull’attuale fase di ripresa del Paese, sottolineando il positivo apporto della Chiesa cattolica nel cammino verso la riconciliazione nazionale e la stabilità politica, come pure il suo contributo nei settori dell’educazione e della sanità. Sono stati poi affrontati temi di comune interesse, quali la lotta alla povertà e alle disuguaglianze sociali.

Non si è mancato, infine, a fare un cenno alla situazione internazionale e ai conflitti che interessano alcune regioni del mondo.

ECUMENISMO: RICONOSCERCI PER QUELLO CHE SIAMO NEL PIANO DI DIO E NON PER CIÒ CHE LE CONSEGUENZE STORICHE DEI NOSTRI PECCATI CI HANNO PORTATO AD ESSERE

Città del Vaticano, 28 giugno 2014 (VIS). La solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, Patroni della Chiesa di Roma, ha offerto nuovamente al Santo Padre Francesco l'occasione di incontrare una Delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, inviata a Roma dal Patriarca Ecumenico Bartolomeo I, nel quadro dello scambio di delegazioni per la festa dei rispettivi patroni. Il 30 novembre, festa di Sant'Andrea Apostolo, è la Delegazione della Santa Sede a recarsi a Istanbul Turchia).

La Delegazione era guidata dal Metropolita di Pergamo, Ioannis (Zizioulas), Co-Presidente della Commissione mista internazionale per il Dialogo Teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa, accompagnato dall’Arcivescovo Job, di Telmissos e dall’Arcidiacono patriarcale John Chryssavgis.

Il Santo Padre ha ricordato con molto affetto "l'amato fratello Bartolomeo", che ha condiviso il suo recente pellegrinaggio in Terra Santa, dove entrambi hanno potuto rivivere lo storico abbraccio, che ebbe luogo cinquanta anni fa, tra i predecessori Atenagora e Paolo VI.

"Quel gesto profetico - ha affermato Papa Francesco - diede decisivo impulso ad un cammino che, ringraziando il Signore, non si è più arrestato. Considero un dono speciale del Signore aver potuto venerare insieme quei luoghi santissimi, unirci in preghiera sul luogo del Sepolcro di Cristo, là dove possiamo toccare con mano il fondamento della nostra speranza". Alla preghiera comune, si è unita la gioia del recente incontro nei Giardini Vaticani dove il Papa e il Patriarca, insieme ai Presidenti israeliano e palestinese, hanno elevato a Dio una invocazione per il dono della pace.

"Il Signore ci ha donato queste occasioni di incontro fraterno - ha proseguito il Pontefice - nelle quali abbiamo avuto la possibilità di manifestare l’uno all’altro l’amore in Cristo che ci lega, e di rinnovare la volontà condivisa di continuare a camminare insieme sulla strada verso la piena unità. Sappiamo bene che questa unità è un dono di Dio, un dono al quale l’Altissimo ci dà sin d’ora la grazia di attingere, ogni volta che per la forza dello Spirito Santo riusciamo a guardarci gli uni gli altri con gli occhi della fede, a riconoscerci per quello che siamo nel piano di Dio, nel disegno della sua eterna volontà, e non per ciò che le conseguenze storiche dei nostri peccati ci hanno portato ad essere. Se impareremo, guidati dallo Spirito, a guardarci sempre gli uni gli altri in Dio, sarà ancora più spedito il nostro cammino e più agile la collaborazione in tanti campi della vita quotidiana che già ora felicemente ci unisce".

"Questo sguardo teologale si nutre di fede, di speranza, di amore; esso è capace di generare una riflessione teologica autentica, che è in realtà vera 'scientia Dei', partecipazione allo sguardo che Dio ha su se stesso e su di noi. Una riflessione che non potrà che avvicinarci gli uni agli altri, nel cammino dell’unità, anche se partiamo da prospettive diverse. Confido pertanto, e prego, affinché il lavoro della Commissione mista internazionale possa essere espressione di questa comprensione profonda, di questa teologia 'fatta in ginocchio'. La riflessione sui concetti di primato e di sinodalità, sulla comunione nella Chiesa universale, sul ministero del Vescovo di Roma, non sarà allora un esercizio accademico né una semplice disputa tra posizioni inconciliabili. Abbiamo tutti bisogno - ha concluso il Pontefice - di aprirci con coraggio e fiducia all’azione dello Spirito Santo, di lasciarsi coinvolgere nello sguardo di Cristo sulla Chiesa sua sposa, nel cammino di questo ecumenismo spirituale rafforzato dal martirio di tanti nostri fratelli che, confessando Gesù Cristo il Signore, hanno realizzato l’ecumenismo del sangue".

IL PAPA ANNULLA LA VISITA AL POLICLINICO GEMELLI

Città del Vaticano, 28 giugno 2014 (VIS). Per una improvvisa indisposizione, il Santo Padre non si è recato ieri pomeriggio, come era in programma, al Policlinico "Agostino Gemelli" e alla Facoltà di medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica di Roma. La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta dal Cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano, che ha letto l'omelia preparata dal Pontefice.

Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha confermato gli impegni del Santo Padre in agenda per sabato 28 e domenica 29 giugno, precisando che non vi sono motivi di preoccupazione per la salute del Papa.


DIO NON HA PAURA DI LEGARSI

Città del Vaticano, 27 giugno 2014 (VIS). Di seguito riportiamo ampi estratti dell'omelia preparata dal Santo Padre Francesco per la Celebrazione Eucaristica che avrebbe dovuto presiedere nel corso della visita al Policlinico "Agostino Gemelli" e alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. L'omelia è stata letta dal Cardinale Angelo Scola, dopo che la visita del Pontefice è stata annullata per una indisposizione.

"Dio si è legato a noi, ci ha scelti, e questo legame è per sempre, non tanto perché noi siamo fedeli, ma perché il Signore è fedele e sopporta le nostre infedeltà, le nostre lentezze, le nostre cadute. Dio non ha paura di legarsi. (...) Ama i legami, crea legami; legami che liberano, non costringono".

"Oggi in particolare la fedeltà è un valore in crisi perché siamo indotti a cercare sempre il cambiamento, una presunta novità, negoziando le radici della nostra esistenza, della nostra fede. Senza fedeltà alle sue radici, però, una società non va avanti: può fare grandi progressi tecnici, ma non un progresso integrale, di tutto l’uomo e di tutti gli uomini. L’amore fedele di Dio per il suo popolo si è manifestato e realizzato pienamente in Gesù Cristo" e "rimane fedele, non tradisce mai: anche quando abbiamo sbagliato, Egli ci aspetta sempre per perdonarci: è il volto del Padre misericordioso".

"Questo amore, questa fedeltà del Signore manifesta l’umiltà del suo cuore (...) Noi possiamo sperimentare e assaporare la tenerezza di questo amore in ogni stagione della vita: nel tempo della gioia e in quello della tristezza, nel tempo della salute e in quello dell’infermità e della malattia. La fedeltà di Dio ci insegna ad accogliere la vita come avvenimento del suo amore e ci permette di testimoniare questo amore ai fratelli in un servizio umile e mite. È quanto sono chiamati a fare specialmente i medici e il personale paramedico in questo Policlinico, che appartiene all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Qui, ciascuno di voi porta ai malati un po’ dell’amore del Cuore di Cristo, e lo fa con competenza e professionalità. Questo significa rimanere fedeli ai valori fondanti che Padre Gemelli pose alla base dell’Ateneo dei cattolici italiani, per coniugare la ricerca scientifica illuminata dalla fede e la preparazione di qualificati professionisti cristiani".

AIF FIRMA UN ACCORDO DI CONDIVISIONE DELL'INFORMAZIONE FINANZIARIA CON "US OFFICE OF THE COMPTROLLER OF THE CURRENCY"

Città del Vaticano, 30 giugno 2014 (VIS). L’Autorità di Informazione Finanziaria (AIF), l'organismo di Informazione Finanziaria della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano, ha firmato un accordo di scambio di informazioni con lo "US Office of the Comptroller of the Currency" (OCC).

Questo scambio di lettere sulla condivisione dell’informazione è il primo accordo bilaterale dell’AIF nel suo compito di supervisione e regolazione finanziaria all’interno della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. Esso rappresenta un rafforzamento significativo della cooperazione internazionale fra la Santa Sede e gli Stati Uniti d’America.

È un passo ulteriore nello sforzo della Santa Sede per perfezionare un sistema di regolazione finanziaria e un elemento integrante dell’impegno per la trasparenza e la cooperazione internazionale”, ha dichiarato René Bruelhart, Direttore dell’AIF. “La Santa Sede fa parte della famiglia globale delle giurisdizioni ben regolate, e la firma di questo accordo lo dimostra molto chiaramente”.

L’accordo con l’OCC è conseguente all’approvazione della nuova legge attinente alle attività finanziarie nella Santa Sede - la Legge XVIII dell’ottobre 2013 -, e all’entrata in vigore dei nuovi Statuti dell’AIF, nel novembre 2013, che hanno introdotto la nuova funzione di supervisione come parte del mandato della stessa AIF.

L’AIF prevede di firmare a tempo opportuno ulteriori accordi con gli organismi di altri paesi preposti alla supervisione e alla regolazione finanziaria, e continua nel suo impegno per rafforzare la propria infrastruttura regolatoria e promuovere la cooperazione internazionale.

L’OCC è un’Autorità indipendente nell’ambito del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti e ha il compito di registrare, regolare e supervisionare tutte le banche nazionali e le branche e agenzie federali delle banche straniere negli Stati Uniti.

L’AIF è l’Autorità della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano competente per la lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo. In forza del suo mandato, l’AIF ha un compito duplice, e agisce sia come supervisore e regolatore finanziario, sia come Unità di Informazione Finanziaria. Nella sua funzione come Unità di Informazione Finanziaria, l’AIF è divenuta membro dell’Egmont Group nel luglio 2013, e ha già firmato Protocolli d’intesa con le Unità di Informazione Finanziaria di oltre una dozzina di paesi, fra cui il Regno Unito, gli Stati Uniti d’America, la Francia, la Spagna, l’Italia e la Germania. L’AIF è stata istituita nel 2010 ed è divenuta operativa nel 2011.

UDIENZE

Città del Vaticano, 30 giugno 2014 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Cardinale Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

- L'Arcivescovo Jean-Paul Gobel, Nunzio Apostolico nella Repubblica Araba d'Egitto; Delegato della Santa Sede presso la Lega degli Stati Arabi.

- L'Arcivescovo Marek Zalewski, Nunzio Apostolico in Zimbabwe, con i Familiari.

- L'Arcivescovo Hubertus Matheus Maria van Megen, Nunzio Apostolico in Sudan e in Eritrea.

- L'Arcivescovo Daniel Fernando Sturla Berhouet, S.D.B., di Montevideo (Uruguay).

- Il Signor Charles Ghislain, Ambasciatore del Belgio, in visita di congedo.

- Il Signor Fernando Felipe Sánchez Campos, Ambasciatore di Costa Rica, in visita di congedo.

Sabato 28 giugno il Santo Padre ha ricevuto in udienza:

- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- L'Arcivescovo Zygmunt Zimowski, Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (per la Pastorale della Salute).

- Il Cardinale Stanisław Ryłko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 29 giugno 2014 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia all’ufficio di Ausiliare dell’arcidiocesi di Boston (Stati Uniti d'America), presentata dal Vescovo Walter J. Edyvean, per raggiunti limiti d'età.

Sabato 28 giugno il Santo Padre ha nominato il Reverendo Gennaro Acampa, Vescovo Ausiliare di Napoli (superficie: 274; popolazione: 1.744.000; cattolici: 1.715.000; sacerdoti: 1.053; religiosi: 3.413: diaconi permanenti: 292), Italia. Il Vescovo eletto è nato a Napoli (Italia) nel 1945 ed è stato ordinato sacerdote nel 1968. Dal 1968 al 1969 Assistente Corale della Cattedrale di Napoli; dal 1969 al 1970 Vicario Cooperatore della Parrocchia S. Maria Ognibene ai Sette Dolori; dal 1969 al 1974 Insegnante di Religione nelle Scuole Medie Statali; dal 1970 al 1974 Parroco del Sacro Cuore di Gesù in S. Maria Ognibene; dal 1988 al 1994 Padre Spirituale del Seminario Minore "Paolo VI" e dal 2010 al 2012 Padre Spirituale degli aspiranti diaconi permanenti. È stato più volte Decano del I Decanato dell'Arcidiocesi di Napoli e Membro del Consiglio Presbiterale Diocesano. Dal 1974 è Preposito Curato della Collegiata Parrocchia di San Giovanni Maggiore in Napoli e dal 2012 Vicario Episcopale per il Clero e la Formazione.
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