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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 30 aprile 2012

NEL SACERDOZIO LA MISSIONE EUCARISTICA-SACRIFICALE È INSEPARABILE DALLA PASTORALE

Città del Vaticano, 30 aprile 2012 (VIS).-Benedetto XVI ha conferito oggi, quarta domenica di Pasqua, l'ordinazione presbiterale a nove diaconi provenienti dai seminari diocesani romani. Nel corso della Santa Messa tenutasi nella basilica di San Pietro, il Santo Padre ha spiegato ai candidati al sacerdozio che "la tradizione romana di celebrare le Ordinazioni sacerdotali in questa IV Domenica di Pasqua, la domenica 'del Buon Pastore', contiene una grande ricchezza di significato, legata alla convergenza tra la Parola di Dio, il Rito liturgico e il Tempo pasquale in cui si colloca. In particolare, la figura del pastore, così rilevante nella Sacra Scrittura e naturalmente molto importante per la definizione del sacerdote, acquista la sua piena verità e chiarezza sul volto di Cristo, nella luce del Mistero della sua morte e risurrezione".
Il Papa ha commentato il Vangelo secondo Giovanni che inizia con l'affermazione di Gesù: "Io sono il Buon Pastore (...) che dà la propria per le pecore" Una frase che porta immediatamente "al culmine della rivelazione di Dio come pastore del suo popolo; questo centro e culmine è Gesù, precisamente Gesù che muore sulla croce e risorge dal sepolcro il terzo giorno, risorge con tutta la sua umanità, e in questo modo coinvolge noi, ogni uomo, nel suo passaggio dalla morte alla vita. Questo avvenimento – la Pasqua di Cristo – in cui si realizza pienamente e definitivamente l’opera pastorale di Dio, è un avvenimento sacrificale: perciò il Buon Pastore e il Sommo Sacerdote coincidono nella persona di Gesù che ha dato la vita per noi".
La seconda Lettura, la Prima Lettera di Giovanni, parla invece "del frutto della Pasqua di Cristo: il nostro essere diventati figli di Dio. (...) In effetti, la condizione filiale dell’uomo è il frutto dell’opera salvifica di Gesù: con la sua incarnazione, con la sua morte e risurrezione e con il dono dello Spirito Santo Egli ha inserito l’uomo dentro una relazione nuova con Dio, la sua stessa relazione con il Padre (...) E’ una relazione già pienamente reale, ma che non è ancora pienamente manifestata: lo sarà alla fine, quando – se Dio vorrà – potremo vedere il suo volto senza veli".
"Cari Ordinandi, è là che ci vuole condurre il Buon Pastore! E’ là che il sacerdote è chiamato a condurre i fedeli a lui affidati: alla vita vera, la vita 'in abbondanza' " E allo stesso tempo Gesù riafferma che la caratteristica del vero pastore è dare la propria vita: "La figura biblica del re-pastore, che comprende principalmente il compito di reggere il popolo di Dio, di tenerlo unito e guidarlo, tutta questa funzione regale si realizza pienamente in Gesù Cristo nella dimensione sacrificale, nell’offerta della vita. Si realizza, in una parola, nel mistero della Croce, cioè nel supremo atto di umiltà e di amore oblativo."
In questa prospettiva si orientano le formule del Rito dell'Ordinazione dei Presbiteri, tra le domande che riguardano gli "impegni degli eletti", l'ultima, che ha un carattere culminante e in qualche modo sintetico, dice così: "Volete essere sempre più strettamente uniti a Cristo sommo sacerdote, che come vittima pura si è offerto al Padre per noi, consacrando voi stessi a Dio insieme con lui per la salvezza di tutti gli uomini?".
Con la sua risposta "il sacerdote è infatti colui che viene inserito in un modo singolare nel mistero del Sacrificio di Cristo, con una unione personale a Lui, per prolungare la sua missione salvifica. Questa unione, che avviene grazie al Sacramento dell’Ordine, chiede di diventare 'sempre più stretta' per la generosa corrispondenza del sacerdote stesso".
Benedetto XVI ha ricordato nello stesso modo la formula pronunciata alla consegna del pane e del vino: "Ricevi le offerte del popolo santo per il sacrificio eucaristico. Renditi conto di ciò che farai, imita ciò che celebrerai, conforma la tua vita al mistero della croce di Cristo Signore". Questa formula risalta con forza che "per il sacerdote, celebrare ogni giorno la Santa Messa non significa svolgere una funzione rituale, ma compiere una missione che coinvolge interamente e profondamente l’esistenza, in comunione con Cristo risorto che, nella sua Chiesa, continua ad attuare il Sacrificio redentore".
"Questa dimensione eucaristica-sacrificale è inseparabile da quella pastorale e ne costituisce il nucleo di verità e di forza salvifica, da cui dipende l'efficacia di ogni attività (...) La stessa predicazione, le opere, i gesti di vario genere che la Chiesa compie con le sue molteplici iniziative, perderebbero la loro fecondità salvifica se venisse meno la celebrazione del Sacrificio di Cristo. E questa è affidata ai sacerdoti ordinati (...)E’ solo attraverso questa «porta» del Sacrificio pasquale che gli uomini e le donne di tutti i tempi e luoghi possono entrare nella vita eterna; è attraverso questa 'via santa' che possono compiere l’esodo che li conduce alla 'terra promessa' della vera libertà, ai 'pascoli erbosi' della pace e della gioia senza fine".
"Cari Ordinandi, questa Parola di Dio illumini tutta la vostra vita. E quando il peso della croce si farà più pesante, sappiate che quella è l’ora più preziosa, per voi e per le persone a voi affidate: rinnovando con fede e con amore il vostro 'sì, con l’aiuto di Dio lo voglio', voi coopererete con Cristo, Sommo Sacerdote e Buon Pastore, a pascere le sue pecorelle – magari quella sola che si era smarrita, ma per la quale si fa grande festa in Cielo".

GIORNATA DELLE VOCAZIONI: ESSERE LIBERI SIGNIFICA RISPONDERE ALL'AMORE DI DIO

Città del Vaticano, 30 aprile 2012 (VIS).-Questa domenica, Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, il Papa ha chiesto di pregare "perché tutti i giovani siano attenti alla voce di Dio che interiormente parla al loro cuore e li chiama a distaccarsi da tutto per servire Lui". Durante il discorso che ha rivolto ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro per la preghiera del "Regina Coeli", Benedetto XVI ha affermato che "il Signore chiama sempre, però molte volte non lo ascoltiamo".
"Infatti -ha proseguito il Pontefice- siamo distratti da molte cose, da altre voci più superficiali; e inoltre abbiamo paura di ascoltare la voce del Signore, perché pensiamo che possa toglierci la nostra libertà. In realtà ognuno di noi è frutto dell'amore: certamente l'amore dei genitori, ma più profondamente, l'amore di Dio (...) Nel momento in cui mi rendo conto di questo, la mia vita cambia: diventa una risposta a questo amore, maggiore di ogni altro, e così si realizza pienamente la mia libertà".
Il Papa si è riferito ai nuovi sacerdoti che avevano appena ricevuto l'ordine sacerdotale durante la Messa celebrata alle 9:00 nella basilica di San Pietro, e ha affermato che "non sono differenti dagli altri giovani, ma sono stati toccati profondamente dalla bellezza dell'amore di Dio, e non hanno potuto fare a meno di rispondere con tutta la loro vita". Hanno incontrato l'amore di Dio in Gesù Cristo, nel Suo Vangelo, nell'Eucarestia e nella comunità della Chiesa: " Nella Chiesa si scopre che la vita di ogni uomo è una storia d'amore".
Concludendo, Benedetto XVI ha esortato i fedeli a pregare per far sì che i diversi ambienti della Chiesa fioriscano e maturino "tutti i semi di vocazione che Dio sparge in abbondanza (...), nella gioia di sentirsi tutti chiamati, nella varietà dei doni. In particolare, le famiglie siano il primo ambiente in cui si respira l'amore di Dio, che dà forza interiore anche in mezzo alle difficoltà e le prove della vita. Chi vive in famiglia l'esperienza dell'amore di Dio, riceve un dono inestimabile, che porta frutto a suo tempo".

PERENNE ATTUALITÀ DELL'ENCICLICA "PACEM IN TERRIS"

Città del Vaticano, 30 aprile 2012 (VIS). -L'Accademia Pontificia di Scienze Sociali si è riunita in questi giorni a Roma per discutere, durante la sua diciottesima sessione plenaria, del contributo apportato dall'enciclica "Pacem in Terris" alla dottrina sociale della Chiesa, in occasione del cinquantesimo anniversario dalla sua pubblicazione .
Nel pieno apogeo della Guerra Fredda, quando l' opinione pubblica si domandava come affrontare la proliferazione di armi di distruzione di massa, Papa Giovanni XXIII scrisse una "lettera aperta al mondo"; un " richiamo incalzante (...) per promuovere in tutti gli ambiti sociali, nazionali e internazionali le cause di pace e giustizia". Così lo ha ricordato Benedetto XVI in un messaggio pubblicato oggi e rivolto a Mary Ann Glendon, presidente dell'Accademia Pontificia.
"Sebbene lo scenario politico mondiale sia cambiato significativamente durante l'ultima metà di secolo scorso -scrive il Papa- la visione di Giovanni XIII ancora oggi ha molto da insegnarci, come nel caso delle nuove sfide che affrontiamo quotidianamente per la pace e la giustizia nell'era post-Guerra Fredda, in mezzo alla continua produzione di armi". La 'Pacem in Terris' era ed è un forte invito a partecipare a un dialogo creativo tra la Chiesa ed il mondo, tra credenti e non credenti, come il Concilio Vaticano II ha cercato di promuovere". L'Enciclica" dà una visione completamente cristiana della posizione che l'uomo occupa nell'Universo, sperando che facendo ciò, possa offrire un messaggio di speranza a un mondo che ne è affamato. Si tratta di un messaggio rivolto ai credenti di ogni religione e non, in quanto la sua verità risiede nel capo di tutti".
"Con questo stesso spirito, dopo gli attacchi terroristici che scossero il mondo a partire dal settembre 2001, il beato Giovanni Paolo II insistette sul fatto che non si può avere "pace senza giustizia, né giustizia senza perdono". La nozione di perdono deve farsi strada attraverso il discorso internazionale sulla risoluzione dei conflitti, in modo da trasformare il linguaggio povero della mutua recriminazione che non porta a nessun risultato. Se l'essere umano è stato creato a immagine e somiglianza di Dio, un Dio di giustizia "ricco di misericordia", queste qualità devono riflettersi anche nelle materie prettamente umane (...) Il perdono non è una negazione dell'errore, ma una partecipazione nella cura e nell'amore trasformatore di Dio che riconcilia e rinnova".
"Gli errori storici e le ingiustizie si possono superare solamente se uomini e donne si ispirano a un messaggio di miglioramento e speranza, un messaggio che offre una via d'uscita dal pantano nel quale tanto spesso restano intrappolate le persone e le nazioni, senza poter liberarsi dal circolo vizioso della violenza. Dal 1963, alcuni dei conflitti che allora sembravano irrisolvibili, sono passati alla storia. Con questa prospettiva lottiamo oggi per la pace e la giustizia, sperando nella ricerca comune dell'ordine stabilito da Dio, in un mondo in cui ogni essere umano gode del rispetto dovuto, che può dare, raccogliendone i frutti", ha concluso il Santo Padre.

CONVEGNO INTERNAZIONALE SU CECITÀ E IPOVEDENZA

Città del Vaticano, 28 aprile 2012 (VIS). Il Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari ha promosso un Convegno internazionale dal titolo "La persona non vedente: Rabbunì, che io riabbia la vista" ((Mc 10,51), in programma il 4 e 5 maggio prossimi nella Sala Pio X di via della Conciliazione (Roma). Nel corso del Convegno saranno approfonditi gli aspetti teologico-pastorali e medico-scientifici della cura delle persone non vedenti od ipovedenti.
Interverranno al Convegno il Cardinale Peter K. Appiah Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace; il Dottor Silvio Paolo Mariotti, Responsabile del Programma Prevenzione della Cecità e Sordità dell'Organizzazione Mondiale della Sanità; il Monsignor Roberto Brunelli, Direttore del Museo Diocesano di Mantova che illustrerà la progettazione, la realizzazione e i risultati sin qui conseguiti con l'allestimento di una sala destinata primariamente a non vedenti e ipovedenti. Nella sede del Convegno sarà esposta la versione percettibile anche attraverso il tatto di due delle opere della struttura museale mantovana.

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE MAGGIO 2012


Città del Vaticano, 28 aprile 2012 (VIS). Riportiamo di seguito le intenzioni per il mese di maggio affidate dal Papa all'apostolato della preghiera.

Generale: "Perché siano promosse nella società iniziative che difendano e rafforzino il ruolo della famiglia".
Missionaria: "Perché Maria, Regina del mondo e Stella dell'evangelizzazione, accompagni tutti i missionari nell'annuncio del suo Figlio Gesù".

UDIENZE

Città del Vaticano, 28 aprile 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:
- Il Signor César Castillo Ramírez, nuovo Ambasciatore del Perù, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.
- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 30 Aprile 2012 (VIS). Il Santo Padre:
- Ha nominato Promotore di Giustizia Sostituto presso il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica il Mons. Pawel Malecha ; e Capo della Cancelleria nel medesimo Tribunale P. José Fernando Mejía Yañez, M.G.
- Ha nominato Vice Direttore della Ragioneria dello Stato della Città del Vaticano il Dottor Antonio Chiminello, Consultore della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede.
Sabato scorso, 28 Aprile, il Santo Padre:
- Ha nominato il Monsignore Tadeusz Litynski, Vescovo Ausiliare di Zielona Góra-Gorzów (superficie: 10.805; popolazione: 1.120.158; cattolici: 1.088.947; sacerdoti: 629; religiosi: 297), Polonia. Il Vescovo eletto è nato nel 1962 a Kozuchów ed è stato ordinato sacerdote nel 1988. Dal 1988 al 1993 è stato viceparroco a Ołobok e a Głogów. Dal 1993 al 2008 ha lavorato nel Tribunale diocesano, prima come notaio e poi come difensore del vincolo. Dal 2000 al 2006 è stato anche parroco della Parrocchia della Santissima Trinità a Ochla e dal 2006 è stato parroco di Cristo Re a Gorzów Wielkopolski. È stato finora Vicario episcopale per la Pastorale, Giudice del Tribunale diocesano, membro del Consiglio presbiterale e del Collegio dei consultori.
- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Gweru in Zimbabwe presentata dal Vescovo Martin Munyanyi, in conformità al canone 401, paragrafo 2 del Codice di Diritto Canonico e ha nominato Amministratore Apostolico sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis della medesima diocesi, Il Vescovo Michael Dixon Bhasera, Vescovo di Masvingo.

venerdì 27 aprile 2012

UDIENZE


Città del Vaticano, 27 aprile 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione del Popoli.

- L'Arcivescovo Mario Roberto Cassari, Nunzio Apostolico in Sud Africa, in Namibia, in Lesotho, in Swaziland e in Botswana.

- La Signora María Jesús Figa López-Palop, Ambasciatore di Spagna, in visita di congedo

Nel pomeriggio il Santo Padre riceverà in udienza l'Arcivescovo Luis Francisco Ladaria Ferrer, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede.

giovedì 26 aprile 2012

IL VOLTO DELLA CHIESA RISPLENDA CON CHIAREZZA IN MEZZO AL NOBILE POPOLO CINESE

Città del Vaticano, 26 aprile 2012 (VIS). Dal 23 al 25 aprile si è riunita in Vaticano, per la quinta volta, la Commissione istituita dal Papa per studiare le questioni di maggiore importanza, riguardanti la vita della Chiesa cattolica in Cina. Al termine della Riunione Plenaria è stato emesso il Comunicato che riportiamo di seguito.

"Dal 23 al 25 aprile corrente si è riunita in Vaticano, per la quinta volta, la Commissione che il Papa Benedetto XVI ha istituito nel 2007 per studiare le questioni di maggiore importanza, riguardanti la vita della Chiesa cattolica in Cina".

"In una profonda vicinanza spirituale con tutti i fratelli e le sorelle nella fede che vivono in Cina, la Commissione ha riconosciuto i doni di fedeltà e di dedizione che, nel corso di un anno, il Signore ha donato alla Sua Chiesa".

"I Partecipanti hanno approfondito il tema della formazione dei fedeli laici, in vista anche dell’«Anno della Fede», che è stato indetto dal Santo Padre dall’11 ottobre 2012 al 24 novembre 2013. Le parole del Vangelo: 'E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini' (Lc 2, 52) illustrano il compito cui sono chiamati i fedeli laici cattolici in Cina. In primo luogo, essi devono entrare sempre più profondamente nella vita della Chiesa nutriti dalla dottrina, consapevoli della loro appartenenza ecclesiale e coerenti con le esigenze della vita in Cristo, che postula l’ascolto della Parola di Dio nella fede. In questa prospettiva sarà per loro di particolare aiuto la conoscenza approfondita del Catechismo della Chiesa cattolica. In secondo luogo, essi sono chiamati a entrare nella vita civile e nel mondo del lavoro, offrendo con piena responsabilità il proprio contributo: amare la vita e rispettarla dal suo concepimento sino alla sua fine naturale; amare la famiglia, promuovendo i valori che sono propri anche della cultura cinese tradizionale; amare la Patria, come cittadini onesti e solleciti del bene comune. Come dice pure un Saggio cinese, 'la via del grande studio consiste nel manifestare le virtù luminose, nel rinnovare e avvicinare le persone, e nel raggiungere il bene supremo'. In terzo luogo, i laici cinesi devono crescere in grazia davanti a Dio e agli uomini, nutrendo e perfezionando la propria vita spirituale come membri attivi della comunità parrocchiale, e aprendosi all’apostolato anche con il sostegno di associazioni e di movimenti ecclesiali, che favoriscono la loro formazione permanente".

"Al riguardo, la Commissione ha riscontrato con gioia che l’annuncio del Vangelo, offerto da comunità cattoliche a volte umili e senza risorse materiali, incoraggia ogni anno molti adulti a domandare il Battesimo. Si è sottolineata, così, la necessità che le Diocesi in Cina promuovano un serio catecumenato, adottino il Rito dell’Iniziazione Cristiana degli Adulti e curino la loro formazione anche dopo il Battesimo. I Pastori debbono fare ogni sforzo per consolidare nei fedeli laici la conoscenza degli insegnamenti del Concilio Vaticano II, in particolare dell’ecclesiologia e della dottrina sociale della Chiesa. Sarà altresì utile dedicare una cura particolare alla preparazione di operatori pastorali per l’evangelizzazione, per la catechesi e per le opere di carità. La formazione integrale dei laici cattolici, soprattutto laddove sono in atto una rapida evoluzione sociale e un significativo sviluppo economico, è parte dell’impegno per rendere vibrante e vitale la Chiesa locale. Si auspica, inoltre, una speciale attenzione ai fenomeni delle migrazioni interne e dell’urbanizzazione".

"Le indicazioni pratiche, che la Santa Sede ha proposto e proporrà alla Chiesa universale per una fruttuosa celebrazione dell’«Anno della Fede», saranno certamente accolte con entusiasmo e con spirito creativo anche in Cina. Dette indicazioni stimoleranno la comunità cattolica a trovare iniziative adeguate per realizzare quanto il Papa Benedetto XVI ha scritto a riguardo dei fedeli laici e della famiglia nella Lettera del 27 maggio 2007 alla Chiesa cattolica nella Repubblica Popolare Cinese (cfr nn. 15-16)".

"I laici, dunque, sono chiamati a partecipare con zelo apostolico all’evangelizzazione del Popolo cinese. In virtù del loro Battesimo e della Confermazione ricevono da Cristo la grazia e l’incarico di edificare la Chiesa (cfr Ef 4, 1-16)".

"Nel corso della riunione, lo sguardo si è poi rivolto ai Pastori e, in particolare, ai vescovi e ai sacerdoti che sono detenuti o soffrono ingiuste limitazioni nel compimento della loro missione. Si è espressa ammirazione per la fermezza della loro fede e per la loro unione con il Santo Padre. Essi, in modo speciale, necessitano della preghiera della Chiesa, per affrontare le loro difficoltà con serenità e nella fedeltà a Cristo".

"La Chiesa ha bisogno di buoni vescovi. Essi sono un dono di Dio per il Suo Popolo, a favore del quale esercitano l’ufficio di insegnare, santificare e governare. Sono inoltre chiamati a donare ragioni di vita e di speranza a tutti coloro che incontrano. Essi ricevono da Cristo, attraverso la Chiesa, il loro compito e la loro autorità, che esercitano in unione con il Romano Pontefice e con tutti i vescovi sparsi nel mondo".

"A proposito della situazione specifica della Chiesa in Cina, si è notato che persiste la pretesa degli organismi, chiamati 'Un’Associazione e Una Conferenza', di porsi al di sopra dei vescovi e di guidare la vita della comunità ecclesiale. Al riguardo, restano attuali e di orientamento le indicazioni, offerte nella succitata Lettera del Papa Benedetto XVI (cfr n.7), e ad esse è importante attenersi, perché il volto della Chiesa risplenda con chiarezza in mezzo al nobile Popolo cinese".

"Tale chiarezza è stata offuscata dagli ecclesiastici che hanno ricevuto illegittimamente l’ordinazione episcopale e dai vescovi illegittimi che hanno posto atti di giurisdizione o sacramentali, usurpando un potere che la Chiesa non ha loro conferito. Nei giorni scorsi, alcuni di loro hanno partecipato a consacrazioni episcopali autorizzate dalla Chiesa. I comportamenti di questi vescovi, oltre ad aggravare la loro posizione canonica, hanno turbato i fedeli e spesso hanno forzato la coscienza dei sacerdoti e dei fedeli che vi sono stati coinvolti".

"Inoltre detta chiarezza è stata offuscata dai vescovi legittimi, che hanno partecipato a ordinazioni episcopali illegittime. Molti di loro hanno chiarito la propria posizione e hanno chiesto scusa, e il Santo Padre li ha benevolmente perdonati; altri invece, che pure vi hanno preso parte, non hanno ancora fatto tale chiarificazione e sono quindi incoraggiati ad agire quanto prima in tal senso".

"I Partecipanti alla Riunione Plenaria seguono con attenzione e con spirito di carità questi penosi avvenimenti e, pur consapevoli delle particolari difficoltà della situazione presente, ricordano che l’evangelizzazione non può avvenire sacrificando elementi essenziali della fede e della disciplina cattolica. L’obbedienza a Cristo e al Successore di Pietro è il presupposto di ogni vero rinnovamento, e ciò vale per tutte le componenti del Popolo di Dio. Gli stessi laici sono sensibili alla chiara fedeltà ecclesiale dei propri Pastori".

"Per quanto concerne i sacerdoti, le persone consacrate e i seminaristi, la Commissione ha nuovamente riflettuto sull’importanza della loro formazione, rallegrandosi per il sincero e lodevole impegno nel realizzare non soltanto adeguati percorsi di educazione umana, intellettuale, spirituale e pastorale per i seminaristi, ma anche momenti di formazione permanente per i presbiteri. Inoltre, si è manifestato apprezzamento per le iniziative, che sono messe in atto da vari Istituti religiosi femminili per coordinare attività di formazione per le persone consacrate".

"Si è riscontrato, d’altra parte, che il numero delle vocazioni alla vita sacerdotale e religiosa negli ultimi anni registra un sensibile calo. Le sfide della situazione spingono ad invocare il Padrone della messe e a rafforzare la consapevolezza che ogni sacerdote e ogni religiosa, fedeli e luminosi nella loro testimonianza evangelica, sono il primo segno capace di incoraggiare ancora i giovani e le giovani di oggi a seguire Cristo con il cuore indiviso".

"La Commissione infine ricorda che il 24 maggio prossimo, memoria liturgica della Beata Vergine Maria Aiuto dei Cristiani e Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, sarà un’occasione particolarmente propizia per tutta la Chiesa per invocare energia e consolazione, misericordia e coraggio, per la comunità cattolica in Cina".

UDIENZE

Città del Vaticano, 26 aprile 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- L'Arcivescovo Salvatore Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.

- L'Arcivescovo François Bacqué, Nunzio Apostolico.

- Sei Presuli della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti d'America (Regione XII), in Visita ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo John George Vlazny, di Portland in Oregon.

    - Il Vescovo Liam Stephen Cary, Vescovo eletto di Baker con l'Amministratore Apostolico Vescovo William Stephen Skylstad, emerito di Spokane.

    - Il Vescovo Michael Patrick Driscoll, di Boise City.

    - Il Vescovo Michael William Warfel, di Great Falls-Billings.

    - Il Vescovo George Leo Thomas, di Helena.

mercoledì 25 aprile 2012

SENZA PREGHIERA QUOTIDIANA IL NOSTRO FARE SI RIDUCE AD ATTIVISMO


Città del Vaticano, 25 aprile 2012 (VIS). Se la preghiera e la Parola di Dio non alimentano la nostra vita spirituale, rischiamo di soffocare in mezzo ai mille doveri e preoccupazioni della vita quotidiana: pregare ci fa vedere la realtà con occhi nuovi e ci aiuta a trovare la via fra le avversità,ha affermato Benedetto XVI nella catechesi dell'Udienza Generale odierna, alla quale hanno partecipato 20.000 fedeli, in Piazza San Pietro.

Il Papa ha ricordato come la preghiera ha incoraggiato la Chiesa dei primi tempi a proseguire la sua missione in mezzo alle difficoltà e come può aiutare l'uomo di oggi a vivere meglio. "La Chiesa, fin dagli inizi del suo cammino, si è trovata a dover affrontare situazioni impreviste, nuove questioni ed emergenze a cui ha cercato di dare risposta alla luce della fede, lasciandosi guidare dallo Spirito Santo".

Ciò si manifestava già al tempo degli Apostoli. L'Evangelista Luca narra negli Atti degli Apostoli: "un problema serio che la prima comunità cristiana di Gerusalemme ha dovuto fronteggiare e risolvere, (...) circa la pastorale della carità verso le persone sole e bisognose di assistenza e aiuto. La questione non era secondaria e rischiava di creare divisioni all’interno della Chiesa (...). In questo momento di emergenza pastorale risalta il discernimento compiuto dagli Apostoli. Essi si trovano di fronte all’esigenza primaria di annunciare la Parola di Dio secondo il mandato del Signore, ma considerano con altrettanta serietà il dovere di assistere le vedove, di provvedere con amore alle situazioni di bisogno in cui si vengono a trovare i fratelli e le sorelle, per rispondere al comando di Gesù: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi".

Le decisione degli Apostoli è chiara: non è giusto abbandonare la preghiera e la predicazione per cui "prendono una decisione: vengono scelti sette uomini di buona reputazione, gli Apostoli pregano per chiedere la forza dello Spirito Santo e poi impongono loro le mani perché si dedichino in modo particolare alla diaconia della carità". Questa decisione, ha spiegato il Papa, mostra "la priorità che dobbiamo dare a Dio, al rapporto con Lui nella preghiera, sia personale, sia comunitaria. Senza  la capacità di fermarsi ad ascoltare il Signore, a dialogare con Lui, il rischio è di agitarsi e di preoccuparsi inutilmente per i problemi, per le difficoltà, per le necessità, anche ecclesiali e pastorali".

Benedetto XVI ha ricordato che "i Santi hanno sperimentato una profonda unità di vita tra preghiera e azione, tra l’amore totale a Dio e l’amore ai fratelli. San Bernardo afferma che le troppe occupazioni, una vita frenetica, spesso finiscono per indurire il cuore e far soffrire lo spirito. È un prezioso richiamo per noi oggi, abituati a valutare tutto con il criterio della produttività e dell’efficienza. Il brano degli Atti degli Apostoli ci ricorda l’importanza del lavoro, dell’impegno nelle attività quotidiane che vanno svolte con responsabilità e dedizione, ma anche il nostro bisogno di Dio, della sua guida, della sua luce che ci danno forza e speranza. Senza la preghiera quotidiana vissuta con fedeltà, il nostro fare si svuota, perde l’anima profonda, si riduce ad un semplice attivismo che, alla fine, lascia insoddisfatti. (...) Ogni passo della nostra vita, ogni azione, anche della Chiesa, deve essere fatta davanti a Dio, nella preghiera, alla luce della sua Parola".

"Quando la preghiera è alimentata dalla Parola di Dio, la realtà viene vista con occhi nuovi, con gli occhi della fede e il Signore, che parla alla mente e al cuore, dona nuova luce al cammino in ogni momento e in ogni situazione. Noi crediamo nella forza della Parola di Dio e della preghiera. (...) Se i polmoni della preghiera e della Parola di Dio non alimentano il respiro della nostra vita spirituale, rischiamo di soffocare in mezzo alle mille cose di ogni giorno: la preghiera è il respiro dell’anima e della vita"

Infine Benedetto XVI ha sottolineato che nel rapporto con Dio "anche quando ci troviamo nel silenzio di una chiesa o della nostra stanza, siamo uniti nel Signore a tanti fratelli e sorelle nella fede, come un insieme di strumenti che, pur nella loro individualità, elevano a Dio un’unica grande sinfonia di intercessione, di ringraziamento e di lode".

IL PAPA RICORDA IL DOVERE DI GUIDARE SEMPRE CON PRUDENZA

 Città del Vaticano, 25 aprile 2012 (VIS). Al termine della catechesi il Papa ha salutato in diverse lingue i fedeli presenti. In particolare ha ricordato ai pellegrini slovacchi che domenica prossima si celebra la Giornata di Preghiera per le Vocazioni ed ha detto loro: "Domandate a Cristo, Buon Pastore, di mandare sempre nuovi operai al suo servizio".

Infine in italiano il Papa si è rivolto alla famiglie delle vittime di incidenti stradali con queste parole: "Assicuro la mia preghiera per quanti hanno perso la vita sulle strade, ricordo il dovere di guidare sempre con prudenza e senso di responsabilità".

VISITA PASTORALE DI BENEDETTO XVI AD AREZZO, LA VERNA E SAN SEPOLCRO

Città del Vaticano, 25 aprile 2012 (VIS). Il 13 maggio prossimo Benedetto XVI compirà una visita pastorale ad Arezzo, a La Verna e Sansepolcro, tre località italiane dalle forte impronta monastica e contemplativa.

Alle 8:00 di domenica 13 maggio, il Santo Padre partirà in elicottero per Arezzo dove giungerà un'ora dopo. Alle 10:00 presiederà la Concelebrazione Eucaristica e guiderà la recita del "Regina Caeli" nel parco "Il Prato". Successivamente Benedetto XVI compirà una visita in privato alla Cattedrale di San Donato di Arezzo. Dopo il pranzo con i Vescovi della Toscana, il Papa riprenderà l'elicottero per recarsi al Santuario de La Verna e sostare alla Cappella delle Stimmate, dove San Francesco  soleva meditare.  Sulla spianata del Santuario il Papa incontrerà le varie Comunità dei Frati Minori, le Monache Clarisse della Toscana e le Religiose residenti a Chiusi della Verna.

Alle 18:30, sempre in elicottero, il Papa si trasferirà a Sansepolcro, dove visiterà la Cattedrale che custodisce il crocifisso denominato "Volto Santo", il volto più antico finora conosciuto di crocifisso tunicato. Alle 19:30 Benedetto XVI incontrerà la cittadinanza di Sansepolcro in Piazza Torre di Berta e al termine rientrerà in Vaticano alle 20:15.

NOTIFICAZIONE SEGRETERIA DI STATO



Città del Vaticano, 25 aprile 2012 (VIS). Di seguito riportiamo la Notificazione emessa questa mattina dalla Segreteria di Stato:

"A seguito della recente divulgazione in televisione, sui giornali ed in altri mezzi di comunicazione di documenti coperti dal segreto d’ufficio, il Santo Padre ha disposto la costituzione di una Commissione Cardinalizia, per un’indagine autorevole che faccia piena luce su tali episodi".

"Sua Santità ha chiamato a far parte della suddetta Commissione Cardinalizia, che agirà in forza del mandato pontificio a tutti i livelli, gli Eminentissimi Signori Cardinali Julián Herranz, il quale è stato designato a presiederla, Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi".

La Commissione Cardinalizia si è insediata il 24 aprile corrente per stabilire metodo e calendario dei lavori.

ALTRI ATTI PONTIFICI


Città del Vaticano, 25 aprile 2012 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Marabá (Brasile), presentata dal Vescovo José Foralosso, S.D.B., in conformità al Canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

martedì 24 aprile 2012

LIBRO SU BENEDETTO XVI NEL VII ANNIVERSARIO DI INIZIO PONTIFICATO

Città del Vaticano, 24 aprile 2012 (VIS). "Benedetto XVI, teologo e pontefice" è il titolo del libro con il quale i due quotidiani "L'Osservatore Romano" e "Il Sole 24 Ore" rendono omaggio al Papa in occasione del settimo anniversario di inizio Pontificato (24 aprile 2005). Il Volume esce oggi gratuitamente con "Il Sole 24 Ore" e sarà disponibile in versione digitale sul web del quotidiano, arricchito di contenuti multimedia, anche in inglese e in spagnolo. Il 26 aprile, il quotidiano spagnolo "La Razón" lo includerà nel suo sito web.

Nel prologo il Direttore de "L'Osservatore Romano", Professor Giovanni Maria Vian, spiega che in occasione dell'85° compleanno del Papa e dell'inizio dell'ottavo anno di Pontificato, è nata l'idea di riunire in un libro alcuni testi poco noti sulla figura di Benedetto XVI, fra cui un dialogo su laicità e religione fra il filosofo Armando Massarenti e il giornalista Giuliano Ferrara; una proposta di lettura delle opere di Joseph Ratzinger della storica Lucetta Scaraffia e infine, una sintesi cronologica della vita "del teologo divenuto pontefice".

L'iniziativa, aggiunge il Professor Vian "vuole soprattutto contribuire a una prima conoscenza della figura e delle opere di un intellettuale che ha dedicato e dedica la sua vita alla ricerca inesausta e inesauribile della verità, in un dialogo continuo tra fede e ragione, con un linguaggio che vuole parlare a tutti".

IN CINA OLTRE VENTIDUEMILA BATTESIMI IL GIORNO DI PASQUA


Città del Vaticano, 24 aprile 2012 (VIS). L'Agenzia Fides rende noto che nella domenica di Pasqua sono stati battezzati in Cina 22.104 persone. La cifra emerge dalle statistiche elaborate dallo "Study Center of Faith" della provincia cinese di He Bei. I battezzati il giorno di Pasqua appartengono a 101 diocesi e il 75% sono adulti. Nella provincia di He Bei sono state battezzate 4.410 persone il giorno di Pasqua, 615 in più dello scorso anno. Nella provincia di Hong Kong che conta 360.000 fedeli, ci sono stati 3.500 battesimi.

Nella stima di questi dati occorre tener conto che in alcune diocesi non si celebrano tutti i battesimi durante la Pasqua. Per esempio a Shang Hai sono stati amministrati 379 battesimi il giorno di Pasqua, ma alla fine dell'anno si prevede che la cifra finale superi 1.500. Suor Li Guo Shuang dello "Study Center" ha precisato che "ci sono diocesi e comunità che non hanno potuto dare i propri dati a causa delle difficoltà di comunicazione" per cui "le cifre non sono complete e possono essere incrementate".

venerdì 20 aprile 2012

LA PAROLA DI DIO NON RESTA CONFINATA NELLO SCRITTO

Città del Vaticano, 20 aprile 2012 (VIS). In occasione della conclusione, oggi, dell'Assemblea Plenaria della Pontificia Commissione Biblica, sul tema "Ispirazione e Verità della Bibbia", il Santo Padre ha fatto pervenire un Messaggio al Cardinale William J. Levada, Presidente della Pontificia Commissione e Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Il Papa scrive che la tematica è fondamentale "per una corretta ermeneutica del messaggio biblico. Proprio l'ispirazione come azione di Dio fa sì che nelle parole umane si esprima la Parola di Dio. (...) Infatti, un'interpretazione dei sacri testi che trascura o dimentica la loro ispirazione non tiene conto della loro più importante e preziosa caratteristica, ossia della loro provenienza da Dio".

"Per il carisma dell'ispirazione i libri della Sacra Scrittura hanno una forza di appello diretto e concreto. Ma la Parola di Dio non resta confinata nello scritto. Se, infatti, l'atto della Rivelazione si è concluso con la morte dell'ultimo Apostolo, la Parola rivelata ha continuato ad essere annunciata e interpretata dalla viva Tradizione della Chiesa. Per questa ragione la Parola di Dio fissata nei testi sacri non è un deposito inerte all'interno della Chiesa ma diventa regola suprema della sua fede e potenza di vita. La Tradizione che trae origine dagli Apostoli progredisce con l'assistenza dello Spirito Santo e cresce con la riflessione e lo studio dei credenti, con l'esperienza personale di vita spirituale e la predicazione dei Vescovi".

È necessario, scrive il Papa, approfondire lo studio del tema dell'ispirazione e la verità della Bibbia, giacché è "essenziale e fondamentale per la vita e la missione della Chiesa che i testi sacri vengano interpretati secondo la loro natura: l'ispirazione e la Verità sono caratteristiche costitutive di questa natura".

Infine Benedetto XVI esprime il suo apprezzamento per l'attività della Commissione Biblica nella promozione della conoscenza, dello studio e dell'accoglienza della Parola di Dio nel mondo.

WIDGET DI WWW.VATICAN.VA PER VII ANNIVERSARIO PONTIFICATO BENEDETTO XVI

Città del Vaticano, 20 aprile 2012 (VIS). In un Comunicato reso pubblico ieri, il servizio Internet del Vaticano ha reso noto che dal 19 aprile, giorno del settimo anniversario dell'Elezione al Pontificato del Santo Padre Benedetto XVI, sarà disponibile il widget di www.vatican.va.

Attraverso questa piccola applicazione, sarà dunque possibile trasportare sul proprio sito, in maniera automatica e dinamica, alcuni dei principali contenuti presenti sul sito istituzionale www.vatican.va.

Il Magistero Pontificio si arricchisce così di un ulteriore strumento di comunicazione, per la diffusione dei contenuti del sito istituzionale, cogliendo ogni opportunità tecnologica per diffondere la parola del Santo Padre. In particolare, il widget permetterà di esportare le principali novità, gli Angelus della domenica, le Udienze e il Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede. Nell’area "Focus" della homepage di www.vatican.va viene riportata la mail alla quale chiedere il codice da inserire nella homepage del proprio sito per visualizzare in esso il "widget vatican.va".

VISITA DI AUGURI MINISTRO MONTI AL SANTO PADRE

Città del Vaticano, 20 aprile 2012 (VIS). Fra i numerosi omaggi di autorità al Santo Padre Benedetto XVI in occasione del suo compleanno e del VII anniversario della sua elezione al pontificato, ricordiamo anche la visita del Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, Senatore Mario Monti, che nel pomeriggio di mercoledì si è recato personalmente in Vaticano per una visita privata al Pontefice.

La visita riflette il clima di intesa e collaborazione fra l'Italia e la Santa Sede che si è manifestato anche nel corso del tradizionale ricevimento offerto dalla Nunziatura Apostolica in Italia in occasione dell'anniversario del Pontificato. Il Presidente Monti  accolto dal Nunzio, Arcivescovo Bernardini, era accompagnato da una delegazione ufficiale, comprendente i Ministri della Giustizia, del Lavoro e dello Sviluppo Economico, e da altre autorità nazionali, regionali, locali ed ecclesiastiche. Il Presidente Monti ha quindi avuto un lungo colloquio con il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato.

Il Segretario di Stato americano, Signora Hillary Clinton, ha fatto pervenire al Santo Padre un messaggio di auguri a nome del Presidente Barack Obama dove viene sottolineato l'infaticabile impegno di Papa Benedetto per "unire popoli di diversa fede" nel comune credo della pace.

UDIENZE


Città del Vaticano, 20 aprile 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- L’Onorevole Stanislaw Tillich, Ministro Presidente dello Stato Libero di Sassonia, con la Consorte, e Seguito

- L'Arcivescovo Giovanni D’Aniello, Nunzio Apostolico in Brasile.

- Quindici Presuli della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti d’America (Regione XI), in Visita “ad Limina Apostolorum”:

    - L'Arcivescovo José Horacio Gómez, di Los Angeles, con gli Ausiliari: Vescovo Thomas J. Curry; Vescovo Gerald E. Wilkerson; Vescovo Edward William Clark; Vescovo Alexander Salazar; Vescovo Oscar Azarcon Solis, e con l’Arcivescovo emerito  Cardinale Roger Michael Mahony.

    - Il Vescovo Armando Xavier Ochoa, di Fresno.

    - Il Vescovo Richard John Garcia, di Monterey in California.

    - Il Vescovo Tod David Brown, di Orange in California, con l'Ausiliare Vescovo Dominic Mai Luong.

    - Il Vescovo Gerald Richard Barnes, di San Bernardino, con l'Ausiliare Vescovo Rutilio Juan Del Riego.

    - Il Vescovo Robert Henry Brom, di San Diego, con il Coadiutore Vescovo Cirilo B. Flores.

mercoledì 18 aprile 2012

LA CHIESA NON DEVE TEMERE PERSECUZIONI MA CONFIDARE PRESENZA DI DIO


Città del Vaticano, 18 aprile 2012 (VIS). Nel riprendere la catechesi sulla preghiera, Papa Benedetto XVI si è soffermato nell'Udienza Generale odierna, su quella che è stata definita la "piccola Pentecoste" verificatasi al culmine di una fase difficile nella vita della Chiesa nascente.

Gli Atti degli Apostoli narrano che Pietro e Giovanni vennero arrestati perché annunciavano la risurrezione di Gesù a tutto il popolo. Dopo un processo sommario, furono rimessi in libertà, raggiunsero i loro fratelli e raccontarono quanto avevano dovuto subire a causa della testimonianza resa a Gesù. Nell'apprendere quanto occorso, la prima comunità cristiana non cerca di fare analisi su come reagire, su come difendersi, né pensa a quali misure adottare, semplicemente, davanti alla prova, si mette a pregare invocando l'aiuto di Dio che ascolterà la preghiera inviando lo Spirito Santo.

"Si tratta di una preghiera unanime e concorde dell’intera comunità - ha spiegato il Papa - che fronteggia una situazione di persecuzione a causa di Gesù. (...) perché quanto vivono i due Apostoli non riguarda soltanto loro, ma tutta la Chiesa. Di fronte alle persecuzioni subite a causa di Gesù, la comunità non solo non si spaventa e non si divide, ma è profondamente unita nella preghiera".

Quando i credenti sono nella prova a causa della loro fede "l'unità si consolida, invece di essere compromessa, perché è sostenuta da una preghiera incrollabile. La Chiesa non deve temere le persecuzioni che nella sua storia è costretta a subire, ma confidare sempre, come Gesù al Getsemani, nella presenza, nell’aiuto e nella forza di Dio, invocato nella preghiera".

La prima comunità, prima di cercare di comprendere in profondità ciò che è accaduto, cerca di leggere gli avvenimenti alla luce della fede e lo fa proprio attraverso la Parola di Dio. San Luca narra negli Atti degli Apostoli che la comunità di Gerusalemme parte dal ricordare e invocare la grandezza e immensità di Dio e successivamente, con i Salmi, passa a riconoscere come Dio abbia agito nella storia, sia stato vicino al suo popolo "mostrandosi un Dio che si interessa dell'uomo - ha detto Benedetto XVI - (...), che non lo abbandona. (...) Ciò che è accaduto viene letto alla luce di Cristo, che è la chiave per comprendere anche la persecuzione. L'opposizione verso Gesù, la sua Passione e Morte, vengono rilette (...) come attuazione del progetto di Dio Padre per la salvezza del mondo. (...) Nella preghiera, la meditazione sulla Sacra Scrittura alla luce del mistero di Cristo aiuta a leggere la realtà presente all'interno della storia di salvezza che Dio attua nel mondo".

"Proprio per questo la richiesta che la prima comunità cristiana di Gerusalemme formula a Dio nella preghiera non è quella di essere difesa, di essere risparmiata dalla prova, di avere successo, ma solamente quella di poter proclamare (...) con franchezza, con libertà, con coraggio, la Parola di Dio". I primi cristiani aggiungono che questo annuncio sia accompagnato dalla mano di Dio, perché si compiano guarigioni, segni, prodigi, sia cioè una forza che trasformi la realtà, che cambi il cuore, la mente, la vita degli uomini e porti la novità radicale del Vangelo".

"Anche noi, - ha concluso il Pontefice - dobbiamo saper portare gli avvenimenti della nostra vita quotidiana nella nostra preghiera, per ricercarne il significato profondo. E come la prima comunità cristiana, anche noi, lasciandoci illuminare dalla Parola di Dio, attraverso la meditazione sulla Sacra Scrittura, possiamo imparare a vedere che Dio è presente nella nostra vita, anche nei momenti difficili, e che tutto (...) fa parte di un superiore disegno di amore nel quale la vittoria finale sul male, sul peccato e sulla morte è veramente quella del bene, della grazia, della vita, di Dio".


IL PAPA CHIEDE SOSTEGNO PREGHIERE SUO SERVIZIO ALLA CHIESA


Città del Vaticano, 18 aprile 2012 (VIS). Al termine dei saluti nelle diverse lingue ai partecipanti all'Udienza Generale di oggi, provenienti dal Sud Africa, Indonesia, Sri Lanka, Thailandia, Vietnam , Lituania e Perù, il Santo Padre ha ringraziato per le migliaia di messaggi augurali ricevuti negli ultimi giorni ed ha detto: "Desidero esprimere cordiale gratitudine per gli auguri che mi avete presentato per il VII anniversario della mia elezione. Vi chiedo di sostenermi sempre con le vostre preghiere, affinché, con l’aiuto dello Spirito Santo, possa perseverare nel mio servizio a Cristo e alla Chiesa".

COMUNICATO STAMPA PONTIFICIA COMMISSIONE ECCLESIA DEI

Città del Vaticano, 18 aprile 2012 (VIS). Di seguito riportiamo il Comunicato Stampa della Pontificia Commissione Ecclesia Dei: "In data 17 aprile 2012 è pervenuto, come richiesto nell'incontro del 16 marzo 2012, svoltosi presso la sede della Congregazione per la Dottrina della Fede, il testo della risposta di Sua Eccellenza Monsignor Bernard Fellay, Superiore Generale della Fraternità Sacerdotale San Pio X. Il suddetto testo sarà esaminato dal Dicastero e successivamente sottoposto al giudizio del Santo Padre".

IV CENTENARIO ARCHIVIO SEGRETO: 85 KM DI DOCUMENTI


Città del Vaticano, 18 aprile 2012 (VIS). L'Archivio Segreto Vaticano, dove sono custoditi tutti gli atti e i documenti della Santa Sede, celebra quest'anno il quarto centenario dalla sua fondazione. Tra le iniziative per commemorare tale ricorrenza, il Convegno "Religiosa Archivorum Custodia", apertosi ieri in Vaticano, nel corso del quale importanti studiosi hanno ripercorso la storia dell'archivio, la sua importanza culturale e i risultati delle ricerche più recenti.

Per una superficiale interpretazione del suo nome, l'Archivio Segreto Vaticano - dove segreto deve intendersi nella sua accezione latina di "privato" - è sempre stato ammantato da un'aura di mistero. Si tratta di una raccolta di documenti eccezionali, unica per dimensioni e profondità storica. Costituito originariamente da manoscritti risalenti al pontificato di Papa Gregorio VII (1073-1085), sopravvissuti allo scisma avignonese, l'Archivio fu fondato da Paolo V Borghese nei primi anni del Seicento.

In un'intervista a Radio Vaticana, Monsignor Sergio Pagano, Prefetto dell'Archivio ha detto: "Sono secoli e secoli di registrazione di lettere partite dai Papi o ricevute dal Papa, di documenti della Camera Apostolica, e naturalmente di documentazione diplomatica dei vari nunzi, delle missioni diplomatiche, dei Concili, dei Sinodi e così via. Allora l'archivio stava in 400 metri lineari, oggi raggiunge 85 chilometri lineari".

Nel 1881, Papa Leone XIII aprì l'archivio alla libera consultazione degli studiosi. Secondo lo storico tedesco Arnold Esch: "È il più grande Archivio al mondo, almeno per quanto riguarda il Medioevo, e soprattutto è un Archivio con un materiale universale".

Nonostante l'impegno degli studiosi, buona parte rimane ancora inesplorata. Si tratta non solo dei documenti della Segreteria di Stato dell'attuale Pontificato, ma soprattutto dello sconfinato materiale proveniente dalle nunziature e dal periodo della Seconda Guerra Mondiale.

ALTRI ATTI PONTIFICI


Città del Vaticano, 18 aprile 2012 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Río Gallegos (Argentina), presentata dal Vescovo Juan Carlos Romanín, S.D.B., in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

AVVISO


Città del Vaticano, 18 aprile 2012 (VIS). Domani, giovedì 19 aprile, settimo anniversario dell'elezione al Pontificato del Santo Padre Benedetto XVI e giorno di vacanza in Vaticano, il servizio del V.I.S. non sarà trasmesso. Le trasmissioni riprenderanno venerdì 20 aprile.


martedì 17 aprile 2012

OMELIA DEL PAPA NEL GIORNO DEL SUO COMPLEANNO



Città del Vaticano, 17 aprile 2012 (VIS). Ieri mattina, nella Cappella Paolina del Palazzo Apostolico, Papa Benedetto XVI ha presieduto la celebrazione di una Santa Messa di ringraziamento per i due anniversari che ricorrono questa settimana: ieri, 16 aprile, il suo  85° compleanno, e l'elezione al soglio pontificio il 19 aprile di sette anni fa. Alla Santa Messa hanno assistito alcuni membri del Collegio Cardinalizio ed una ampia rappresentanza dell'episcopato della terra natale del Pontefice.

"Nel giorno del mio compleanno e del mio Battesimo, il 16 aprile" - ha ricordato il Papa nell'omelia - "la liturgia della Chiesa ha posto tre segnavia che mi indicano dove porta la strada e che mi aiutano a trovarla. In primo luogo, c’è la memoria di santa Bernadette Soubirous, la veggente di Lourdes; poi, c’è uno dei Santi più particolari della storia della Chiesa, Benedetto Giuseppe Labre" e il Sabato Santo, che cadeva il 16 aprile l'anno della nascita del Pontefice.

Bernadette Soubirous, (...) cresciuta (...) in una povertà difficilmente immaginabile. (...) sapeva vedere, con il cuore puro e genuino. E Maria le indica la sorgente (...), acqua viva, pura e incontaminata; acqua che è vita, acqua che dona purezza e salute. (...) Penso che possiamo considerare quest’acqua come un’immagine della verità che ci viene incontro nella fede: la verità non simulata, ma incontaminata. (...) Questa piccola Santa è sempre stata per me un segno che mi ha indicato da dove proviene l’acqua viva di cui abbiamo bisogno – l’acqua che ci purifica e che dà la vita –, e un segno di come dovremmo essere: con tutto il sapere e tutte le capacità, che pure sono necessari, non dobbiamo perdere il cuore semplice, lo sguardo semplice del cuore, capace di vedere l’essenziale, e dobbiamo sempre pregare il Signore affinché conserviamo in noi l’umiltà che consente al cuore di rimanere chiaroveggente – di vedere ciò che è semplice ed essenziale, la bellezza e la bontà di Dio – e di trovare così la sorgente dalla quale viene l’acqua che dona la vita e purifica".

Successivamente il Papa ha ricordato Benedetto Giuseppe Labre "un Santo un po’ particolare che, mendicando, vagabonda da un santuario all’altro e non vuole fare altro che pregare e con ciò rendere testimonianza a quello che conta in questa vita: Dio. (...) Egli ci mostra che (...) al di là di tutto ciò che può esserci in questo mondo, al di là delle nostre necessità e capacità, quello che conta, l’essenziale è conoscere Dio. Egli da solo basta". La vita del santo che percorse tutta l'Europa vagabondando da un Santuario all'altro "rende evidente che colui che si apre a Dio non si estranea dal mondo e dagli  uomini, bensì trova fratelli, perché da parte di Dio cadono le frontiere, solo Dio può  abbattere le frontiere, perché grazie a Dio siamo tutti fratelli".

"E poi, infine" - ha detto Benedetto XVI - "c’è il Mistero Pasquale. Nello stesso giorno in cui sono nato, grazie alla premura dei miei genitori, sono anche rinato dall’acqua e dallo Spirito (...) La vita biologica di per sé è un dono, eppure è circondata da una grande domanda. Diventa un vero dono solo se, insieme ad essa, si può dare una promessa che è più forte di qualunque sventura che ci possa minacciare, se essa viene immersa in una forza che garantisce che è un bene essere uomo, che per questa persona è un bene qualsiasi cosa possa portare il futuro. Così, alla nascita va associata la rinascita, la certezza che, in verità, è un bene esserci, perché la promessa è più forte delle minacce. Questo è il senso della rinascita dall’acqua e dallo Spirito: essere immersi nella promessa che solo Dio può fare: è bene che tu ci sia, e ne puoi essere certo, qualsiasi cosa accada. Da questa certezza ho potuto vivere, rinato dall’acqua e dallo Spirito. (...)  Ora, la rinascita ci è donata nel Battesimo, ma noi dobbiamo continuamente crescere in essa, dobbiamo sempre di nuovo lasciarci immergere da Dio nella sua promessa, per essere veramente rinati nella grande, nuova famiglia di Dio che è più forte di tutte le debolezze e di tutte le potenze negative che ci minacciano".

"Il giorno in cui sono stato battezzato, (...) era Sabato Santo. Allora si usava ancora anticipare la Veglia Pasquale nella mattinata, alla quale sarebbe seguito ancora il buio del Sabato Santo, senza l’Alleluia. Mi sembra che questo singolare paradosso, questa singolare anticipazione della luce in un giorno oscuro, possa essere quasi un’immagine della storia dei nostri giorni. Da un lato, c’è ancora il silenzio di Dio e la sua assenza, ma nella Risurrezione di Cristo già c’è l’anticipazione del «sì» di Dio, e in base a questa anticipazione noi viviamo e, attraverso il silenzio di Dio, sentiamo il suo parlare, e attraverso il buio della sua assenza intravvediamo la sua luce. L’anticipazione della Risurrezione nel mezzo di una storia che si evolve è la forza che ci indica la strada e che ci aiuta ad andare avanti".

"Mi trovo di fronte all’ultimo tratto del percorso della mia vita e non so cosa mi aspetta. So, però, che la luce di Dio c’è, che Egli è risorto, che la sua luce è più forte di ogni oscurità; che la bontà di Dio è più forte di ogni male di questo mondo. E questo mi aiuta a procedere con sicurezza. Questo aiuta noi ad andare avanti, e in questa ora ringrazio di cuore tutti coloro che continuamente mi fanno percepire il 'sì' di Dio attraverso la loro fede".


COSTANTINO IL GRANDE. RELIGIONE E STATO ALLE RADICI DELL'EUROPA

Città del Vaticano, 17 aprile 2012 (VIS). "Costantino il Grande. Alle Radici dell'Europa" è il titolo del Convegno    Internazionale di Studi che avrà luogo dal 18 al 21 aprile in Vaticano. L'evento è organizzato dal Pontificio Comitato di Scienze Storiche in occasione del 1700° anniversario della Battaglia di Ponte Milvio e della conversione di Costantino.

Questa mattina nella Sala Stampa della Santa Sede si è tenuta una conferenza stampa alla quale sono intervenuti il Padre Bernard Ardura, O, Praem., Presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche; la Professoressa Claire Sotinel, professoressa di storia romana all'Université de Paris-Créteil e membro della École Française di Roma ed il Professor Giovanni Maria Vian, Direttore de L'Osservatore Romano.

"Queste giornate di studio sono il frutto di una fattiva cooperazione scientifica con istituzioni culturali di alto livello - l'Archivio Segreto Vaticano, la Biblioteca Apostolica Vaticana, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, la Biblioteca Ambrosiana, l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, l'Università Statale di Milano -, e con la cooperazione e il contributo della Delegazione dell'Unione Europea presso la Santa Sede, il Consiglio Regionale del Lazio, e la Pontificia Università Lateranense".

Oltre al Convegno del 2012 è in programma un Convegno nel 2013 a Milano in occasione del settecentesimo anniversario della promulgazione dell'Editto di Milano che stabilisce la libertà di religione nell'Impero Romano, ponendo fine alle persecuzioni contro alcuni gruppi religiosi, specialmente i cristiani. Mentre il Convegno del 2013 sarà dedicato alla denominata "rivoluzione costantiniana", il Convegno di Roma verterà sul contesto in cui visse Costantino e i rapporti fra cristiani ed impero romano prima del 313. Gli studiosi, ha detto il Padre Ardura "si avvicenderanno sui rapporti fra religione e Stato, sull'idea di libertà religiosa nell'Impero, sulla religione dal punto di vista dell'Imperatore e del Senato Romano".

"Non mancheranno le discussioni sulla conversione di Costantino, sul suo battesimo e sul suo  atteggiamento nei confronti dei cristiani all'indomani della Battaglia di Ponte Milvio che ebbe luogo il 28 ottobre del 312 e nella quale perì il suo antagonista Massenzio. Gli storici cristiani, di questa epoca e posteriori, influenzati dal resoconto di Eusebio di Cesarea, videro nella vittoria di Costantino un intervento divino.

"Questa battaglia non fu un evento di grande rilievo dal punto di vista propriamente strategico-militare, ma assunse rapidamente il ruolo di simbolo fondativo di un mondo nuovo, nato dall'incontro di Costantino con il cristianesimo. Infatti la tolleranza nei confronti delle istanze religiose dei soggetti dell'Impero stava per concludere l'era delle persecuzioni imperiali contro i cristiani, per favorire l'evangelizzazione dell'intero Impero, disegnando il profilo dell'Europa occidentale e balcanica. Un'Europa in cui sono sbocciati i valori di dignità umana, di distinzione e cooperazione fra religione e Stato, di libertà di coscienza, di religione e di culto. Certo, queste realtà, che andranno a far parte integrante del patrimonio umanistico e culturale dell'Europa avranno bisogno di molti secoli per giungere a maturità, ma esse sono tutte in nuce nella svolta costantiniana e quindi nell'evento della Battaglia di Ponte Milvio".

La Professoressa Claire Sotinel ha sottolineato che l'analisi storica, attenta e critica "permette di capire quello che è successo dopo la vittoria di Ponte Milvio, per aiutarci a riflettere, nel secolo XXI, su questioni importanti come le interazioni tra religione e potere politico, la costituzione di un orizzonte religioso plurale, le possibilità di convivenza tra religioni diverse e molto altro ancora".

lunedì 16 aprile 2012

AUGURI AL SANTO PADRE DAI CARDINALI E DAI SUOI COMPATRIOTI



Città del Vaticano, 16 aprile 2012 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI compie oggi 85 anni. Il Papa è nato il 16 aprile 1927 nella località bavarese di Marktl am Inn e in questa stessa settimana, il 19 di aprile, ricorre il settimo anniversario della sua elezione al soglio pontificio.

Questa mattina, nella duplice ricorrenza, è stata celebrata, nella Cappella Paolina del Palazzo Apostolico, una Santa Messa di ringraziamento alla quale hanno assistito i membri del Collegio Cardinalizio ed una nutrita rappresentanza dell'episcopato della terra natale del Pontefice.

Prima della celebrazione eucaristica, il Cardinale Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio, ha rivolto al Santo Padre alcune parole di saluto.

"Sette anni fa il Signore Le ha chiesto un grande gesto d'amore dicendole, come un giorno a Pietro: 'Se mi ami, pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle'. Con la generosità di sempre Ella ha detto il suo sì ed ha così iniziato il Suo ministero petrino".

"Noi oggi, in occasione del Suo genetliaco, vogliamo ringraziarLa per la sollecitudine con cui Ella esercita questo servizio d'amore. Non per nulla la Sua prima Enciclica è stata tutto un inno all'Amore che è Dio, come a quell'amore che deve animare ogni Pastore, chiamato a fare entrare nel mondo la luce di Dio ed in tal modo anche il calore del suo a amore".

"Padre Santo, che il Signore continui ad esserLe vicino, realizzando la promessa annunziata da Dio all'uomo giusto nel Salmo 90: 'Longitudine dierum replebo Eum et ostendam illi salutare meum' 'lo sazierò di lunghi anni e gli mostrerò la mia salvezza'", ha concluso il Porporato.


LA PACE DI CRISTO FRUTTO DELLA SUA VITTORA RADICALE SUL MALE







Città del Vaticano, 16 aprile 2012 (VIS). Prima della recita del "Regina Coeli", Benedetto XVI ha ricordato ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro che la prima domenica dopo la Pasqua è dedicata alla Divina Misericordia.

"Gesù, nelle due apparizioni agli Apostoli riuniti nel cenacolo, ripeté più volte il saluto 'Pace a voi!'" - ha spiegato il Pontefice. Dopo la risurrezione il saluto tradizionale "diventa il dono di quella pace che solo Gesù può dare, perché è il frutto della sua vittoria radicale sul male. La 'pace' che Gesù offre ai suoi amici è il frutto dell'amore di Dio che lo ha portato a morire sulla croce, a versare tutto il suo sangue, come Agnello mite e umile, pieno di grazie e di verità. Ecco perché il beato Giovanni Paolo II ha voluto intitolare questa Domenica dopo la Pasqua alla Divina Misericordia".

Da Gesù vivo "scaturiscono i Sacramenti pasquali del Battesimo e dell'Eucaristia: chi si accosta ad essi con fede riceve il dono della vita eterna". "Il culto cristiano - ha affermato il Pontefice - è (...) essenzialmente un incontro con il Signore risorto, che vive nella dimensione di Dio, al di là del tempo e dello spazio, e tuttavia si rende realmente presente in mezzo alla comunità, ci parla nelle Sacre Scritture e spezza per noi il Pane di vita eterna. Attraverso questi segni noi viviamo ciò che sperimentarono i discepoli, cioè il fatto di vedere Gesù e nello stesso tempo di non riconoscerlo".

Infine il Papa ha invitato i credenti ad accogliere il dono della pace che ci offre Gesù Risorto lasciandoci "riempire il cuore dalla sua misericordia! In questo modo, con la forza dello Spirito Santo, lo Spirito che ha risuscitato Cristo dai morti, anche noi possiamo portare agli altri questi doni pasquali"

Al termine della preghiera mariana, il Papa si è rivolto ai fedeli con queste parole: "Giovedì prossimo, in occasione del settimo anniversario della mia elezione alla cattedra di Pietro, vi chiedo di pregare per me, perché il Signore mi dia la forza di compiere la missione che mi ha affidato".

SACRA TUNICA SIMBOLO UNITÀ INDIVISIBILE CHIESA





Città del Vaticano, 14 aprile 2012 (VIS). In questi giorni, migliaia di pellegrini si recano al Duomo di Treviri (Germania) nella ricorrenza del quinto centenario della prima ostensione pubblica della Sacra Tunica (Der Heilige Rock) che Gesù indossava prima della crocifissione e che, secondo il Vangelo di Giovanni, i soldati romani si disputarono tirandola a sorte.

Secondo la tradizione parte della Sacra Tunica venne in possesso dell'Imperatrice Elena, madre di Costantino il Grande, che l'avrebbe consegnata all'Arcivescovo di Treviri, Sant'Agrizio. I fedeli poterono vedere la reliquia per la prima volta soltanto nel 1512,  quando l'imperatore Massimiliano I chiese all'Arcivescovo Richard von Greiffenklau di esporre la Sacra Tunica.

In occasione dell'inizio del pellegrinaggio che si protrarrà fino al 13 maggio, il Santo Padre Benedetto XVI ha inviato un messaggio al Monsignor Stephan Ackermann, attuale Vescovo di Treviri. Il Messaggio è datato 6 aprile, Venerdì Santo.

Il Papa ricorda che Giovanni ci dice che la Tunica è tutta di un solo pezzo; per cui i soldati romani la tirano a sorte perché non vogliono strapparla.

"I Padri della Chiesa - scrive il Papa - vedono in questo passo l’unità della Chiesa; essa è fondata come unica e indivisa comunità dall’amore di Cristo. La Sacra Tunica intende rendercelo visibile. L’amore del Salvatore rimette insieme ciò che è diviso". (...)

"La Tunica di Cristo è 'tessuta interamente da capo a fondo'. Anche questa è un‘ immagine della Chiesa, che vive non grazie alle proprie forze, ma per l’azione di Dio. Come unica e indivisa comunità essa è opera di Dio, non il prodotto degli uomini e delle loro capacità. La Sacra Tunica vuole, nello stesso tempo, essere un ammonimento alla Chiesa perché rimanga fedele alle sue origini, si renda consapevole che la sua unità, il suo consenso, la sua efficacia, la sua testimonianza, (...) possono essere solo un dono di Dio".

"La Sacra Tunica non è una toga, un vestito elegante, che esprime un ruolo sociale. È un modesto capo di vestiario, che serve a coprire e proteggere chi lo porta, custodendone la riservatezza. Questo abito è il dono indiviso del Crocifisso alla Chiesa, che egli ha santificato con il suo sangue. Per questo la Sacra Tunica ricorda alla Chiesa la sua dignità. (...) Vi è bisogno di una costante disposizione alla conversione e all’umiltà, per essere discepoli del Signore con amore e con verità. Nello stesso tempo, la particolare dignità e integrità della Chiesa non può venire svenduta e abbandonata al chiasso di un giudizio sommario da parte della pubblica opinione".

"Il pellegrinaggio giubilare - conclude il Papa - ha come motto, che è poi un’invocazione al Signore, 'Riconduci all’unità ciò che è diviso'. Non vogliamo rimanere bloccati nell’isolamento. Vogliamo chiedere al Signore di guidarci nel cammino comune della fede, e di rendere nuovamente vivi i suoi contenuti. Potremo così, crescendo insieme come cristiani nella fede, nella preghiera e nella testimonianza, nel mezzo delle prove del nostro tempo, confessare la sua magnificenza e la sua bontà".

NOTA DEL DIRETTORE SALA STAMPA SUL CASO ORLANDI

Città del Vaticano, 16 aprile 2012 (VIS). Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha reso pubblica questa mattina una nota sulle affermazioni relative al Vaticano e al caso Orlandi, apparse recentemente sui quotidiani italiani. Emanuela Orlandi, figlia di un dipendente dello Stato della Città del Vaticano e cittadina vaticana, sparì misteriosamente il 22 giugno 1983 all'età di 15 anni. In questi trenta anni la sua scomparsa ha alimentato numerose congetture, dall'intervento dei servizi segreti all'implicazione di Alì Agca, il cittadino turco che attentò alla vita di Giovanni Paolo II, alla partecipazione di gruppi legati alla delinquenza romana. Nel 2006 un programma della televisione italiana ha diffuso una telefonata nella quale si indicava una connessione fra il luogo di sepoltura del capo di uno di questi gruppi criminali con quello di Emanuela Orlandi.

Di seguito riportiamo estratti della Nota di Padre Lombardi, S.I.

"È giusto ricordare anzitutto che il Papa Giovanni Paolo II in persona si dimostrò particolarmente coinvolto dal tragico sequestro, tanto che intervenne diverse volte (ben otto in meno di un anno!) pubblicamente con appelli per la liberazione di Emanuela, si recò personalmente a visitare la famiglia, si interessò perché fosse garantito un posto di lavoro per il fratello Pietro. A questo impegno personale del Papa è naturale che corrispondesse l’impegno dei suoi collaboratori. Il Cardinale Agostino Casaroli, Segretario di Stato e quindi primo collaboratore del Papa, seguì personalmente la vicenda, tanto che, com’è noto, si mise a disposizione per i contatti con i rapitori con una linea telefonica particolare".

"Come ha attestato (...) il cardinale Giovanni Battista Re - allora Assessore della Segreteria di Stato e oggi principale e più autorevole testimone di quel tempo -, non solo la Segreteria di Stato stessa, ma anche il Governatorato furono impegnati nel fare tutto il possibile per contribuire ad affrontare la dolorosa situazione con la necessaria collaborazione con le Autorità italiane inquirenti, a cui spettava evidentemente la competenza e la responsabilità delle indagini, essendo il sequestro avvenuto in Italia. La piena disponibilità alla collaborazione da parte delle personalità vaticane che a quel tempo occupavano posizioni di responsabilità, risulta da fatti e circostanze. (...) Atteso che tutte le lettere e le segnalazioni pervenute in Vaticano furono prontamente girate al Dottor Domenico Sica e all’Ispettorato di P.S. presso il Vaticano, si presume che siano custodite presso i competenti uffici giudiziari italiani".

"Anche nella seconda fase dell’inchiesta - anni dopo - le tre rogatorie indirizzate alle Autorità vaticane dagli inquirenti italiani trovarono risposta". Come domandato dagli inquirenti, numerose persone furono interrogate in Vaticano, e le loro dichiarazioni furono inviate alle autorità richiedenti. (...) I relativi fascicoli esistono tuttora e continuano a essere a disposizione degli inquirenti. È anche da rilevare che all’epoca del sequestro di Emanuela, le Autorità vaticane, in spirito di vera collaborazione, concessero agli inquirenti italiani ed al SISDE l’autorizzazione a tenere sotto controllo il telefono vaticano della famiglia Orlandi e ad accedere liberamente in Vaticano per recarsi presso l’abitazione degli stessi Orlandi, senza alcuna mediazione di funzionari vaticani. Non è quindi fondato accusare il Vaticano di aver ricusato la collaborazione alle Autorità italiane preposte alle indagini".

"La sostanza della questione è che purtroppo non si ebbe in Vaticano alcun elemento concreto utile per la soluzione del caso da fornire agli inquirenti. A quel tempo le Autorità vaticane, in base ai messaggi ricevuti che facevano riferimento ad Ali Agca – che, come periodo, coincisero praticamente con l’istruttoria sull’attentato al Papa – condivisero l’opinione prevalente che il sequestro fosse utilizzato da una oscura organizzazione criminale per inviare messaggi od operare pressioni in rapporto alla carcerazione e agli interrogatori dell’attentatore del Papa".

"Non si ebbe alcun motivo per pensare ad altri possibili moventi del sequestro. L’attribuzione di conoscenza di segreti attinenti al sequestro stesso da parte di persone appartenenti alle istituzioni vaticane, senza indicare alcun nominativo, non corrisponde quindi ad alcuna informazione attendibile o fondata; a volte sembra quasi un alibi di fronte allo sconforto e alla frustrazione per il non riuscire a trovare la verità".

In conclusione (...) non risulta che sia stato nascosto nulla, né che vi siano in Vaticano "segreti" da rivelare sul tema. Continuare ad affermarlo è del tutto ingiustificato".

"Infine, poiché la collocazione della tomba di Enrico De Pedis presso la Basilica dell’Apollinare ha continuato e continua ad essere motivo di interrogativi e discussioni – anche a prescindere dal suo eventuale rapporto con la vicenda del sequestro Orlandi - si ribadisce che da parte ecclesiastica non si frappone nessun ostacolo a che la tomba sia ispezionata e che la salma sia tumulata altrove, perché si ristabilisca la giusta serenità, rispondente alla natura di un ambiente sacro".

"Per terminare, vorremmo riprendere spunto e ispirazione dall’intensa partecipazione personale di Giovanni Paolo II alla tragica vicenda della giovane e alla sofferenza della sua famiglia, rimasta finora nell’oscurità sulla sorte di Emanuela. Ancor più perché questa sofferenza purtroppo si ravviva al sorgere di ogni nuova pista di spiegazione, finora senza esito. Se le persone che scompaiono ogni anno in Italia e di cui non si sa più nulla nonostante le inchieste e le ricerche sono purtroppo numerose, la vicenda di questa giovane cittadina vaticana innocente scomparsa continua a tornare sotto i riflettori. Non sia questo un motivo per scaricare sul Vaticano colpe che non ha, ma sia piuttosto occasione per rendersi conto della realtà terribile e spesso dimenticata che è costituita dalla scomparsa delle persone – in particolare di quelle più giovani - e opporsi, da parte di tutti e con tutte le forze, ad ogni attività criminosa che ne sia causa".

POSSESSI CARDINALIZI


Città del Vaticano, 16 aprile 2012 (VIS). L’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha dato comunicazione delle Prese di Possesso che avranno luogo nei prossimi giorni:

Sabato 21 aprile 2012, alle ore 18.00, il Cardinale Prosper Grech, O.S.A., prenderà possesso della Diaconia di Santa Maria Goretti, Via di Santa Maria Goretti, 29.

Domenica 22 aprile 2012, alle ore 11.00, il Cardinale Karl Becker, S.I., prenderà possesso della Diaconia di San Giuliano Martire, Via Cassia, 1036.

Domenica 22 aprile 2012, alle ore 11.15, il Cardinale Manuel Monteiro De Castro, Penitenziere Maggiore, prenderà possesso della Diaconia di San Domenico di Guzman, Via Vincenzo Marmorale, 25.

Domenica 22 aprile 2012, alle ore 11.30, il Cardinale John Tong Hon, Vescovo di Hong  Kong, prenderà possesso del Titolo Regina degli Apostoli, Via Antonino Pio, 75.

Giovedì 26 aprile 2012, alle ore 17.00, il Cardinale Francesco Coccopalmerio, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, prenderà possesso della Diaconia di San Giuseppe dei Falegnami, Clivo Argentario, 1.

UDIENZE


Città del Vaticano, 16 aprile 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza l'Onorevole Horst Seehofer, Ministro Presidente della Baviera.

ALTRI ATTI PONTIFICI


Città del Vaticano, 16 aprile 2012 (VIS). Sabato 14 aprile il Santo Padre ha nominato:

- L'Arcivescovo Marek Solczynski, Nunzio Apostolico in Azerbaigian, attualmente Nunzio Apostolico in Georgia e in Armenia.

- Consultori della Congregazione delle Cause dei Santi: il Monsignor Luis Manuel Cuña Ramos; il Sacerdote Filippo Urso; il Padre Wojciech Giertych, O.P., Don Antonio Escudero Cabello, S.D.B.; il Padre Marek Rostkowsi, O.M.I.; il Padre Alfonso Amarante, C.SS.R.; Suor Albarosa Ines Bassani, S.V.D.I.; Suor Grazia Loparco, F.M.A.

venerdì 13 aprile 2012

IL SANTO PADRE E I VOLONTARI EUROPEI


Città del Vaticano, 13 aprile 2012 (VIS). "Il Santo Padre e i volontari europei" è il titolo di un volume presentato questa mattina presso la sede del Pontificio Consiglio "Cor Unum".

Alla presentazione erano presenti il Cardinale Robert Sarah, Presidente di "Cor Unum", il Monsignor Giampietro Dal Toso, Segretario del medesimo Pontificio Consiglio e il Signor Michel Roy, Segretario di Caritas Internationalis.

"Il libro - spiega un Comunicato di "Cor Unum" - oltre all'intervento del Papa sul tema del volontariato, raccoglie gli interventi più significativi dell'incontro, tenutosi in Vaticano il 10 e 11 novembre scorso, che ha visto come protagonisti i vescovi e i responsabili delle organizzazioni cattoliche di tutta Europa in occasione dell'anno europeo del volontariato. L'evento sarà un'occasione per parlare delle strategie future della Chiesa in questo ambito".

Nel corso del Convegno la Signora Kristallina Georgieva, della Commissione Europea con delega al Volontariato, ha espresso il suo plauso e l'incoraggiamento ai movimenti di Volontariato, sottolineando il loro valore civile, soprattutto nell'attuale fase di crisi culturale ed economica dell'Europa ed ha ricordato che il 20% dei cittadini europei è coinvolto in esperienze di volontariato. "Il volontariato - ha affermato la Signora Kristallina - è una grande risorsa dell'Europa e fa parte del DNA europeo".

Benedetto XVI che ha ricevuto i partecipanti alla riunione di "Cor Unum" all'incontro di novembre, ha osservato che esso "coincide con la memoria liturgica di San Martino di Tours, che raffigurato nell'atto di condividere il suo mantello con un povero, è considerato modello di carità in Europa e nel mondo. Attualmente il lavoro volontario come servizio caritativo è diventato un elemento universalmente riconosciuto della cultura moderna. Tuttavia, le sue origini possono essere tracciate nella sollecitudine caratteristica dei cristiani di salvaguardare, senza discriminazioni, la dignità della persona umana creata ad immagine e somiglianza di Dio. Se si rinnegano o si oscurano tali radici spirituali e i criteri della nostra collaborazione diventano puramente utilitaristici, la caratteristica distintiva del servizio che voi offrite rischia di andare perduta, a detrimento di tutta la società".

RISULTATI LOTTA CONTRO ABUSI SU MINORI NEGLI STATI UNITI


Città del Vaticano, 13 aprile 2012 (VIS). È stata recentemente presentata negli Stati Uniti la relazione annuale relativa al 2011 sulla realizzazione e lo sviluppo della "Carta per la protezione dei bambini e dei giovani" redatta dall'episcopato nel 2002 e che deve essere rispettata da tutte le Diocesi. La Carta, alla cui base vi è la linea della "tolleranza zero", contiene una serie di regole cui attenersi, e prevede delle verifiche periodiche per accertare il bisogno di ulteriori miglioramenti.

"L'Osservatore Romano" rende noto che i risultati ottenuti nel 2011 dimostrano il costante sforzo per assicurare protezione di minori e giovani da abusi sessuali perpetrati da esponenti del clero, impegno che costituisce una priorità per la Chiesa locale. Secondo quanto emerso dall'ultimo rapporto quasi tutte le arcidiocesi, diocesi ed eparchie negli Stati Uniti hanno rispettato le regole stabilite dalla Carta, che è stata aggiornata lo scorso anno con alcune novità come l'introduzione del reato di pornografia infantile e l'equiparazione dell'abuso su incapace a quello su minore.

La relazione annuale 2011 riporta 683 nuovi casi di abusi denunciati da persone adulte e relativi a fatti accaduti nella maggior parte fra il 1960 e il 1984. A queste persone sono stati offerti programmi di sostegno, dei 683 adulti, 453 hanno accettato il supporto morale e psicologico. Ventuno denunce - il 3% del totale - provengono da minorenni. Alcune sono state giudicate attendibili dalle forze dell'ordine, tre sono state dimostrate false, altre sono in corso di accertamento. Un quarto degli accusati, 253 esponenti del clero sono morti, 58 sono stati ridotti allo stato laicale e 281 sono stati rimossi dai loro incarichi pastorali.

I Vescovi affermano che i risultati raggiunti non devono indurre ad abbassare la guardia. Nella presentazione della relazione 2011, il Cardinale Arcivescovo di New York e Presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti d'America, Sua Eminenza Timothy Michael Dolan, ha sottolineato che. "Anche se la maggioranza delle denunce riguarda il passato, la Chiesa deve continuare a vigilare. Essa deve continuare a fare tutto quanto sia possibile affinché gli abusi non si ripetano. Tutti dobbiamo continuare a lavorare per una piena guarigione e riconciliazione con le vittime". Per i Vescovi, affrontare la questione degli abusi "è una comune priorità". In un precedente intervento, il Cardinale Dolan ha assicurato che tutti i sacerdoti riconosciuti responsabili di "tali delitti intollerabili" saranno sollevati dal loro ministero in modo permanente.

La relazione ricorda inoltre che in tutto il Paese oltre due milioni di volontari hanno partecipato a corsi di formazione nelle parrocchie e scuole in relazione con programmi di protezione. 4,8 milioni di minori hanno ricevuto nozioni su come riconoscere e difendersi dai tentativi di abuso e tutte le arcidiocesi, diocesi ed eparchie che collaborano offrono programmi di prevenzione. L'impegno della Chiesa negli Stati Uniti comprende anche una serie di iniziative che ogni anno culminano nel Mese Nazionale della Prevenzione di Abusi su Minori, che si celebra in aprile.

DALLE PARABOLE A TWITTER

Città del Vaticano, 13 aprile 2012 (VIS). Si apre questo pomeriggio presso l'Istituto Massimo di Roma il Congresso "Dalle parabole a Twitter", dedicato alle sfide e alle opportunità che le nuove tecnologie delle comunicazione presentano alla nuova evangelizzazione.

I lavori saranno aperti dal Padre Francesco Tata, S.I., Rettore dell'Istituto. Al dibattito parteciperà il Professor Ettore Franzini, Docente di tecniche dei nuovi media presso l'Università LUMSA di Roma; Fabio Bolzetta, giornalista di TV2000 e responsabile dell'Ufficio Stampa di WeCa, l'associazione dei webmaster cattolici e Lucandrea Massaro, social media editor di "Aleteia", rete sociale cristiana online realizzata sotto il patronato del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali e del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione. Modera l'evento Alessandro Gisotti, giornalista della Radio Vaticana e docente del Corso di giornalismo dell'Istituto Massimo.

BIBLIOTECA VATICANA: DIGITALIZZAZIONE DI UN MILIONE DI PAGINE DI MANOSCRITTI E INCUNABOLI

Città del Vaticano, 13 aprile 2012 (VIS). Nella giornata di ieri, l'Osservatore Romano ha riportato l'annuncio del Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, Monsignor Cesare Pasini, relativo alla digitalizzazione, nei prossimi cinque anni, di un milione e mezzo di pagine di manoscritti e incunaboli della Biblioteca Apostolica e delle Bodleian Libraries di Oxford. È la più estesa iniziativa di digitalizzazione intrapresa finora dalla Biblioteca Apostolica Vaticana e sarà realizzata grazie alla Polonsky Foundation.

Due terzi dei volumi da digitalizzare - circa un milione di pagine, equivalenti a circa 2.500 libri - saranno selezionati fra i manoscritti greci ed ebraici e gli incunaboli della Biblioteca Apostolica Vaticana. La Biblioteca possiede 8.900 incunaboli, la quarta collezione più importante del mondo in quanto a numero. Recentemente è stato trasferito sulla rete il catalogo informatico degli incunaboli; grazie al nuovo progetto di digitalizzazione, si spera di porre a disposizione di tutti i navigatori della rete oltre 800 esemplari completamente digitalizzati, fra i quali il famoso incunabolo "De Europa", di Pio II Piccolomini, stampato da Albrecht Kunne a Memmingen prima del 1491; e la Bibbia latina delle 42 linee di Johann Gutenberg, il primo libro stampato con caratteri mobili fra il 1454 e il 1455.

Della collezione di manoscritti ebraici, saranno digitalizzati alcuni di speciale valore storico, come il "Sifra", scritto fra la fine del secolo IX e la metà del secolo X, probabilmente il codice ebraico più antico di quelli giunti sino a noi; un'intera Bibbia scritta in Italia intorno all'anno 1100; commentari biblici e talmudici; Halakah e Kabbalah; e scritti filosofici, medici e astronomici.

Dei manoscritti greci saranno digitalizzati opere di Omero, Sofocle, Platone, Ippocrate, i codici del Nuovo Testamento e dei Padri della Chiesa, molti dei quali riccamente decorati con miniature bizantine.

La Biblioteca Vaticana possiede oltre 80.000 manoscritti e 8.900 incunaboli. Monsignor Pasini ha affermato che "digitalizzare significa sia conservare meglio i beni culturali, rendendone meno assidua la consultazione e garantendo una riproduzione di alto livello prima di un possibile degrado dell'originale, sia renderle più immediatamente accessibili, in rete, a molte più persone".

Due anni orsono si è parlato per la prima volta di un progetto globale di digitalizzazione della Biblioteca Apostolica Vaticana. Il numero dei manoscritti digitalizzati aumenta poco a poco grazie all'attività del Laboratorio di riproduzione della Biblioteca; e grazie anche a progetti concreti in collaborazione con istituzioni culturali, come l'attuale digitalizzazione dei manoscritti Palatini latini realizzata dall'Università di Heidelberg.

giovedì 12 aprile 2012

BENEDETTO XVI: PERSONAGGI FAMOSI SUL PAPA

Città del Vaticano, 12 aprile 2012 (VIS). Lunedì 9 aprile, Edmund Stoiber, ex Presidente della Baviera (Repubblica Federale di Germania) ha presentato al Santo Padre il volume dal titolo: "Benedetto XVI: personaggi famosi sul Papa". Sono complessivamente venti i personaggi della Chiesa, della politica, della cultura, dell'economica e dello sport che si sono resi disponibili a scrivere un breve contributo nel quale esprimono la loro visione personale della persona e dell'opera del Pontefice. Fra gli autori personaggi molto diversi: il Caridnale Koch, il Cardinale Meisner; l'attuale ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble; la campionessa olimpionica di sci Maria Höfl-Riesch; o il calciatore Franz Beckenbauer.

La prefazione è di Monsignor Georg Gänswein, Segretario particolare di Benedetto XVI, anche autore di una delle testimonianze e curatore del volume edito da "Media Maria Verlag".  Monsignor Gänswein scrive nella prefazione: "Opportunamente, non hanno voluto esprimersi solo i cattolici, ma anche i cristiani evangelici; non fanno nessun mistero della loro fede religiosa e non temono nemmeno di indicare, a partire dal loro modo di vedere personale, alcuni desiderata. Ogni contributo è come il tassello di un mosaico, che alla fine contribuisce a realizzare un'immagine colorata, nella quale è possibile individuare i contorni essenziali del pontificato di Papa Benedetto XVI":

SESSIONE PLENARIA ANNUALE PONTIFICIA COMMISSIONE BIBLICA

Città del Vaticano, 12 aprile 2012 (VIS). Un Comunicato reso pubblico oggi rende noto che la Pontificia Commissione Biblica terrà la sua Sessione plenaria annuale dal 16 al 20 aprile presso la Domus Sanctae Marthae (Città del Vaticano), sotto la presidenza del Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Il Padre Klemens Stock, S.I., Segretario Generale della Pontificia Commissione, dirigerà i lavori dell'assemblea. Nel corso della riunione i Membri proseguiranno la riflessione sul tema "Ispirazione e verità della Bibbia". Come prima fase dello studio la Commissione ha deciso di concentrare i propri sforzi nel verificare in che modo il tema dell'ispirazione e quello della verità si manifestino nei diversi scritti della Sacra Scrittura. A partire dalle singole competenze ciascun Membro presenterà la propria relazione che sarà discussa collegialmente in Assemblea.

mercoledì 11 aprile 2012

LA FEDE IN CRISTO RISORTO TRASFORMA LA VITA, LIBERA DALLA PAURA E RICOLMA DI SPERANZA

Città del Vaticano, 11 aprile 2012 (VIS). Nella catechesi dell'Udienza Generale di oggi, il Santo Padre ha spiegato la trasformazione che la Pasqua di Gesù ha provocato nei suoi discepoli, ed ha presentato alcune riflessioni sul significato che la Pasqua ha oggi per i cristiani: la fede nel Risorto "trasforma la nostra vita: la libera dalla paura, le dà ferma speranza, la rende animata da ciò che dona pieno senso all'esistenza, l'amore di Dio".

Benedetto XVI ha ricordato che la sera del giorno della Risurrezione, i discepoli erano chiusi in casa, pieni di timore ed incertezza nel ricordo della Passione del Maestro. "Questa situazione di angoscia dei discepoli cambia radicalmente con l’arrivo di Gesù. Egli entra a porte chiuse, sta in mezzo a loro e dona la pace (...) Egli la dona in pienezza ed essa diventa per la comunità fonte di gioia, certezza di vittoria, sicurezza nell’appoggiarsi a Dio".

"Dopo questo saluto, Gesù mostra ai discepoli le ferite delle mani e del fianco (cfr Gv 20,20), segni di ciò che è stato e che mai più si cancellerà: la sua umanità gloriosa resta 'ferita'. Questo gesto ha lo scopo di confermare la nuova realtà della Risurrezione: il Cristo che ora sta tra i suoi è una persona reale, lo stesso Gesù che tre giorni prima fu inchiodato alla croce. Ed è così che, nella luce sfolgorante della Pasqua, nell’incontro con il Risorto, i discepoli colgono il senso salvifico della sua passione e morte. Allora, dalla tristezza e dalla paura passano alla gioia piena".

Gesù dice loro di nuovo: "'Pace a voi'. È evidente ormai che non è solo un saluto - ha precisato il Papa - È un dono, il dono che il Risorto vuole fare ai suoi amici, ed è al tempo stesso una consegna: questa pace, acquistata da Cristo col suo sangue, è per loro ma anche per tutti, e i discepoli dovranno portarla in tutto il mondo. (...) Gesù (...) ha completato la sua opera nel mondo, ora tocca a loro seminare nei cuori la fede (...).  Perciò Gesù compie il gesto di soffiare su di loro e li rigenera nel suo Spirito; questo gesto è il segno della nuova creazione. Con il dono dello Spirito Santo che proviene dal Cristo risorto ha inizio infatti un mondo nuovo.

"Anche oggi il Risorto entra nelle nostre case e nei nostri cuori, nonostante a volte le porte siano chiuse. Entra donando gioia e pace, vita e speranza, doni di cui abbiamo bisogno per la nostra rinascita umana e spirituale. (...) Solo Lui, il Vivente, può dare senso all’esistenza e far riprendere il cammino a chi è stanco e triste, sfiduciato e privo di speranza".

È quanto hanno sperimentato i due discepoli che il giorno di Pasqua erano in cammino da Gerusalemme verso Emmaus, pieni di tristezza per la recente morte del Maestro. Gesù si accosta ai due discepoli e cammina con loro, senza essere riconosciuto, spiegando loro che in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui affinché comprendessero la sua missione salvifica. Giunti al villaggio di uno dei due, i discepoli invitano il forestiero a fermarsi con loro e finalmente lo riconoscono quando Gesù benedice e spezza il pane. "Questo episodio - ha segnalato il Pontefice - ci indica due 'luoghi' privilegiati dove possiamo incontrare il Risorto che trasforma la nostra vita: (...) la Parola e l'Eucaristia".

I discepoli di Emmaus fecero ritorno a Gerusalemme per unirsi agli altri poiché "Rinasce infatti in loro l’entusiasmo della fede, l’amore per la comunità, il bisogno di comunicare la buona notizia. Il Maestro è risorto e con Lui tutta la vita risorge; testimoniare questo evento diventa per essi una insopprimibile necessità".

Il Tempo pasquale ha spiegato il Pontefice deve essere per il cristiano occasione propizia di riscoprire con gioia ed entusiasmo le sorgenti della fede. "Si tratta di compiere lo stesso itinerario che Gesù fece fare ai due discepoli di Emmaus, attraverso la riscoperta della Parola di Dio e dell’Eucaristia. Il culmine di questo cammino, allora come oggi, è la Comunione eucaristica: nella Comunione Gesù ci nutre con il suo Corpo e il suo Sangue, per essere presente nella nostra vita, per renderci nuovi, animati dalla potenza dello Spirito Santo".

Infine il Santo Padre ha invitato i fedeli a tener fede al Risorto che "vivo e vero, è sempre presente in mezzo a noi; cammina con noi per guidare la nostra vita. Abbiamo fiducia nel Risorto che ha il potere di dare la vita, di farci rinascere come figli di Dio, capaci di credere e di amare. La fede in Lui trasforma la nostra vita: la libera dalla paura, le dà ferma speranza, la rende animata da ciò che dona pieno senso all’esistenza, l’amore di Dio".

IN BREVE


SUA BEATITUDINE CARDINALE IGNACE MOUSSA I DAOUD, Prefetto emerito della Congregazione per le Chiese Orientali e Patriarca emerito di Antiochia dei Siri, è morto a Roma sabato 7 aprile, all'età di 82 anni. Nel telegramma di cordoglio inviato a Sua Beatitudine Ignace Youssif III Younamm, Patriarca di Antiochia dei Siri, il Santo Padre Benedetto XVI esprime la sua vicinanza alla Chiesa Patriarcale della quale il defunto fu "zelante pastore". Il Papa ricorda anche le popolazioni della regione che vivono momenti molto difficili. Le esequie del Cardinale Moussa I Daoud sono stati celebrate nel pomeriggio di ieri alle 17:00, nella Basilica di San Pietro.

IL 7 APRILE È STATA PUBBLICATA LA LETTERA CON LA QUALE IL SANTO PADRE ha nominato il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi, Suo Inviato Speciale alle celebrazioni di apertura del pellegrinaggio alla "Sacra Tunica" nel V centenario dell'ostensione pubblica che avrà luogo il 13 aprile nel Duomo di Trier, (Repubblica Federale di Germania).  Accompagneranno il Cardinale i Canonici del Capitolo della Cattedrale di Trier, Monsignor Rainer Scherschel ed il Reverendo Don Reinhold Bohlen.

BENEDETTO XVI HA INVIATO UN TELEGRAMMA DI CORDOGLIO all'Arcivescovo Octavio González Nieves, O.F.M., di San Juan de Puerto Rico (Porto Rico), per la morte, il 10 aprile, all'età di 89 anni, del Cardinale Luis Aponte Martínez, Arcivescovo emerito della medesima Arcidiocesi. Il Santo Padre ricorda che il Cardinale partecipò al Concilio Vaticano II e realizzò "in questa chiesa particolare le sue istruzioni". Inoltre "il defunto testimoniò il suo grande amore a Dio e alla Chiesa, e la sua grande dedizione alla diffusione del Vangelo".

ALTRI ATTI PONTIFICI


Città del Vaticano, 11 aprile 2012 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi, Legato Pontificio per la celebrazione del 50° Congresso Eucaristico Internazionale, che avrà luogo a Dublino (Irlanda) nei giorni 10-17 giugno 2012.

SANTA MESSA DEL CRISMA: SACERDOTI CONFIGURATI A CRISTO

Città del Vaticano, 5 Aprile 2012 (VIS). Questa mattina alle 9:30, Benedetto XVI ha presieduto nella Basilica Vaticana la Santa Messa del Crisma, che si tiene il Giovedì Santo in tutte le Chiese Cattedrali. Hanno concelebrato con il Santo Padre i Cardinali, i Vescovi e
i Presbiteri, circa 1600 tra diocesani e religiosi presenti a Roma.

Durante la celebrazione eucaristica i sacerdoti hanno rinnovato le promesse pronunciate al momento dell'ordinazione e successivamente sono stati benedetti l'olio dei catecumeni, l'olio degli infermi e il crisma. Seguono estratti dell'omelia tenuta dal Santo Padre:

"In questa Santa Messa i nostri pensieri ritornano all’ora in cui il Vescovo, mediante l’imposizione delle mani e la preghiera, ci ha introdotti nel sacerdozio di Gesù Cristo, così che fossimo 'consacrati nella verità', come Gesù, nella sua Preghiera sacerdotale, ha chiesto per noi al Padre. Egli stesso è la Verità. Ci ha consacrati, cioè consegnati per sempre a Dio, affinché, a partire da Dio e in vista di Lui, potessimo servire gli uomini. Ma siamo anche consacrati nella realtà della nostra vita? Siamo uomini che operano a partire da Dio e in comunione con Gesù Cristo?". (...)

"È richiesto che noi, che io non rivendichi la mia vita per me stesso, ma la metta a disposizione di un altro – di Cristo. Che non domandi: che cosa ne ricavo per me?, bensì: che cosa posso dare io per Lui e così per gli altri? O ancora più concretamente: come deve realizzarsi questa conformazione a Cristo, il quale non domina, ma serve; non prende, ma dà – come deve realizzarsi nella situazione spesso drammatica della Chiesa di oggi? Di recente, un gruppo di sacerdoti in un Paese europeo ha pubblicato un appello alla disobbedienza, portando al tempo stesso anche esempi concreti di come possa esprimersi questa disobbedienza, che dovrebbe ignorare addirittura decisioni definitive del Magistero – ad esempio nella questione circa l’Ordinazione delle donne, in merito alla quale il beato Papa Giovanni Paolo II ha dichiarato in maniera irrevocabile che la Chiesa, al riguardo, non ha avuto alcuna autorizzazione da parte del Signore".

"La disobbedienza è una via per rinnovare la Chiesa? Vogliamo credere agli autori di tale appello, quando affermano di essere mossi dalla sollecitudine per la Chiesa; di essere convinti che si debba affrontare la lentezza delle Istituzioni con mezzi drastici per aprire vie nuove – per riportare la Chiesa all’altezza dell’oggi. Ma la disobbedienza è veramente una via? Si può percepire in questo qualcosa della conformazione a Cristo, che è il presupposto di ogni vero rinnovamento, o non piuttosto soltanto la spinta disperata a fare qualcosa, a trasformare la Chiesa secondo i nostri desideri e le nostre idee?".

"Ma non semplifichiamo troppo il problema. Cristo non ha forse corretto le tradizioni umane che minacciavano di soffocare la parola e la volontà di Dio? Sì, lo ha fatto, per risvegliare nuovamente l’obbedienza alla vera volontà di Dio, alla sua parola sempre valida. A Lui stava a cuore proprio la vera obbedienza, contro l’arbitrio dell’uomo. E non dimentichiamo: Egli era il Figlio, con l’autorità e la responsabilità singolari di svelare l’autentica volontà di Dio, per aprire così la strada della parola di Dio verso il mondo dei gentili. E infine: Egli ha concretizzato il suo mandato con la propria obbedienza e umiltà fino alla Croce, rendendo così credibile la sua missione. Non la mia, ma la tua volontà: questa è la parola che rivela il Figlio, la sua umiltà e insieme la sua divinità, e ci indica la strada".

"Lasciamoci interrogare ancora una volta: non è che con tali considerazioni viene, di fatto, difeso l’immobilismo, l’irrigidimento della tradizione? No. Chi guarda alla storia dell’epoca post-conciliare, può riconoscere la dinamica del vero rinnovamento, che ha spesso assunto forme inattese in movimenti pieni di vita e che rende quasi tangibili l’inesauribile vivacità della santa Chiesa, la presenza e l’azione efficace dello Spirito Santo. E se guardiamo alle persone, dalle quali sono scaturiti e scaturiscono questi fiumi freschi di vita, vediamo anche che per una nuova fecondità ci vogliono l’essere ricolmi della gioia della fede, la radicalità dell’obbedienza, la dinamica della speranza e la forza dell’amore".

"Cari amici, vorrei brevemente toccare ancora due parole-chiave della rinnovazione delle promesse sacerdotali, che dovrebbero indurci a riflettere in quest’ora della Chiesa e della nostra vita personale. (...) Nell’incontro dei Cardinali in occasione del recente Concistoro, diversi Pastori, in base alla loro esperienza, hanno parlato di un analfabetismo religioso che si diffonde in mezzo alla nostra società così intelligente. Gli elementi fondamentali della fede, che in passato ogni bambino conosceva, sono sempre meno noti. Ma per poter vivere ed amare la nostra fede, (...) dobbiamo sapere che cosa Dio ci ha detto; la nostra ragione ed il nostro cuore devono essere toccati dalla sua parola. L’Anno della Fede, il ricordo dell’apertura del Concilio Vaticano II 50 anni fa, deve essere per noi un’occasione di annunciare il messaggio della fede con nuovo zelo e con nuova gioia. Lo troviamo naturalmente in modo fondamentale e primario nella Sacra Scrittura, che non leggeremo e mediteremo mai abbastanza. Ma in questo facciamo tutti l’esperienza di aver bisogno di aiuto per trasmetterla rettamente nel presente, affinché tocchi veramente il nostro cuore. Questo aiuto lo troviamo in primo luogo nella parola della Chiesa docente: i testi del Concilio Vaticano II e il Catechismo della Chiesa Cattolica sono gli strumenti essenziali che ci indicano in modo autentico ciò che la Chiesa crede a partire dalla Parola di Dio. E naturalmente ne fa parte anche tutto il tesoro dei documenti che Papa Giovanni Paolo II ci ha donato e che è ancora lontano dall’essere sfruttato fino in fondo".

"Ogni nostro annuncio deve misurarsi sulla parola di Gesù Cristo: 'La mia dottrina non è mia' (Gv 7,16). Non annunciamo teorie ed opinioni private, ma la fede della Chiesa della quale siamo servitori. Ma questo naturalmente non deve significare che io non sostenga questa dottrina con tutto me stesso e non stia saldamente ancorato ad essa. (...) Se non annunciamo noi stessi e se interiormente siamo diventati tutt’uno con Colui che ci ha chiamati come suoi messaggeri così che siamo plasmati dalla fede e la viviamo, allora la nostra predicazione sarà credibile. Non reclamizzo me stesso, ma dono me stesso".

L’ultima parola-chiave a cui vorrei ancora accennare si chiama zelo per le anime (animarum zelus). È un’espressione fuori moda che oggi quasi non viene più usata. In alcuni ambienti, la parola anima è considerata addirittura una parola proibita, perché – si dice – esprimerebbe un dualismo tra corpo e anima, dividendo a torto l’uomo. (...) Un sacerdote non appartiene mai a se stesso. Le persone devono percepire il nostro zelo, mediante il quale diamo una testimonianza credibile per il Vangelo di Gesù Cristo".
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