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venerdì 13 aprile 2012

BIBLIOTECA VATICANA: DIGITALIZZAZIONE DI UN MILIONE DI PAGINE DI MANOSCRITTI E INCUNABOLI

Città del Vaticano, 13 aprile 2012 (VIS). Nella giornata di ieri, l'Osservatore Romano ha riportato l'annuncio del Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, Monsignor Cesare Pasini, relativo alla digitalizzazione, nei prossimi cinque anni, di un milione e mezzo di pagine di manoscritti e incunaboli della Biblioteca Apostolica e delle Bodleian Libraries di Oxford. È la più estesa iniziativa di digitalizzazione intrapresa finora dalla Biblioteca Apostolica Vaticana e sarà realizzata grazie alla Polonsky Foundation.

Due terzi dei volumi da digitalizzare - circa un milione di pagine, equivalenti a circa 2.500 libri - saranno selezionati fra i manoscritti greci ed ebraici e gli incunaboli della Biblioteca Apostolica Vaticana. La Biblioteca possiede 8.900 incunaboli, la quarta collezione più importante del mondo in quanto a numero. Recentemente è stato trasferito sulla rete il catalogo informatico degli incunaboli; grazie al nuovo progetto di digitalizzazione, si spera di porre a disposizione di tutti i navigatori della rete oltre 800 esemplari completamente digitalizzati, fra i quali il famoso incunabolo "De Europa", di Pio II Piccolomini, stampato da Albrecht Kunne a Memmingen prima del 1491; e la Bibbia latina delle 42 linee di Johann Gutenberg, il primo libro stampato con caratteri mobili fra il 1454 e il 1455.

Della collezione di manoscritti ebraici, saranno digitalizzati alcuni di speciale valore storico, come il "Sifra", scritto fra la fine del secolo IX e la metà del secolo X, probabilmente il codice ebraico più antico di quelli giunti sino a noi; un'intera Bibbia scritta in Italia intorno all'anno 1100; commentari biblici e talmudici; Halakah e Kabbalah; e scritti filosofici, medici e astronomici.

Dei manoscritti greci saranno digitalizzati opere di Omero, Sofocle, Platone, Ippocrate, i codici del Nuovo Testamento e dei Padri della Chiesa, molti dei quali riccamente decorati con miniature bizantine.

La Biblioteca Vaticana possiede oltre 80.000 manoscritti e 8.900 incunaboli. Monsignor Pasini ha affermato che "digitalizzare significa sia conservare meglio i beni culturali, rendendone meno assidua la consultazione e garantendo una riproduzione di alto livello prima di un possibile degrado dell'originale, sia renderle più immediatamente accessibili, in rete, a molte più persone".

Due anni orsono si è parlato per la prima volta di un progetto globale di digitalizzazione della Biblioteca Apostolica Vaticana. Il numero dei manoscritti digitalizzati aumenta poco a poco grazie all'attività del Laboratorio di riproduzione della Biblioteca; e grazie anche a progetti concreti in collaborazione con istituzioni culturali, come l'attuale digitalizzazione dei manoscritti Palatini latini realizzata dall'Università di Heidelberg.

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