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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 20 ottobre 2008

DICIOTTESIMA CONGREGAZIONE GENERALE

CITTA' DEL VATICANO, 18 OTT. 2008 (VIS). Nel corso della Diciannovesima Congregazione Generale del Sinodo dei Vescovi, tenuta nella mattina di ieri, sono state presentate le relazioni di Dodici Circoli Minori o Gruppi Linguistici. Il V.I.S. ha offerto una sintesi delle due relazioni pubblicate fino a quel momento.

  Oggi riportiamo alcuni estratti di quattro relazioni:

CIRCOLO MINORE TEDESCO: VESCOVO FRIEDHELM HOFMANN, DI WÜRZBURG (GERMANIA). "In alcune relazioni esposte nell'aula del Sinodo sembra esserci un certo timore del metodo storico-critico, timore che minaccia di ridurre i meriti e i frutti dell'Esegesi scientifica. L'esegesi spirituale, che si basa sulla 'lectio divina' nel contesto della liturgia nella comunità della Chiesa, esige da parte sua come premessa l'esegesi scientifica. Inoltre è essenziale separare il fondamentalismo nella lettura della Bibbia dalle correnti moderniste che corrono il pericolo di una demitizzazione ideologica. Entrambi questi atteggiamenti contraddicono il 'sensum ecclesiae'. (...) Per quanto concerne la diffusione dei pentecostali e di altre sette dobbiamo chiederci qual è la genesi del loro successo. Ciò rappresenta una sfida per la pastorale della Chiesa in considerazione dei cosiddetti 'catecumeni battezzati'. (...) Occorre formare in modo autorevole e adeguato i laici nel loro importante compito dell'annuncio della Parola. È importante soprattutto il ruolo della famiglia come luogo di iniziazione alla lettura della Scrittura e, allo stesso tempo, della lettura in comune della stessa. (...) Ci si è chiesti inoltre se, in seno a un mondo secolarizzato in cui gli uomini hanno nostalgia della verità, la Chiesa non debba avvicinarsi con più decisione agli agnostici. (...) Quando non è possibile celebrare l'Eucaristia, e al suo posto si celebra la Parola di Dio, questa non va considerata come una sostituzione in tono minore, bensì nel suo valore intrinseco di incontro con il Signore che si manifesta. (...) La Sacra Scrittura rappresenta non solo il punto di partenza dell'ecumenismo, ma anche un importante luogo di incontro fra le confessioni cristiane".

CIRCOLO MINORE SPAGNOLO A: DON JULIÁN CARRÓN, PRESIDENTE DI COMUNIONE E LIBERAZIONE (SPAGNA). "Le nostre proposte sono le seguenti. Si osserva scarsa familiarità con l'Antico Testamento, perfino un certo imbarazzo e resistenza di fronte ad alcuni passaggi di difficile comprensione, essendo le questioni più dibattute la violenza divina e umana, l'amoralità di alcune figure bibliche e una teologia insufficiente rispetto all'aldilà. Si propone di offrire ai fedeli un'adeguata formazione biblica che non solo contribuisca alla comprensione dei testi dell'Antico Testamento nel suo contesto storico e letterario ma anche, soprattutto, favorisca la lettura cristiana quale principale chiave ermeneutica poiché i testi acquistano e manifestano il loro pieno significato nel Nuovo Testamento. La missione di annunciare Cristo appartiene ad ogni persona battezzata. Oltre l'omelia, la predicazione propria della celebrazione liturgica, è necessario ricordare il valore della predicazione di ogni cristiano alla luce del Battesimo e della Confermazione. Sentiamo una profonda preoccupazione per l'influenza delle sette e dei nuovi gruppi religiosi sui fedeli cattolici che alle volte li ha portati addirittura all'abbandono della Chiesa (...) Sarebbe molto utile poter avere uno studio più vasto sulle sette e le nuove manifestazioni di questo fenomeno per poterlo fronteggiare adeguatamente (...). Nei rapporto con l'Islam e nel dialogo con i suoi rappresentanti, bisogna tenere conto della loro concezione dell'ordine socio-politico e giuridico, non sempre dovutamente differenziati dall'ordine religioso, e la loro concezione del matrimonio e della famiglia, dove il ruolo e i diritti delle donne non si trattano come è previsto nella dottrina dei diritti fondamentali dell'uomo e dell'istituzione familiare come precisa la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani".

CIRCOLO MINORE ITALIANO A: ARICVESCOVO SALVATORE FISICHELLA, PRESIDENTE DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA PER LA VITA. "La Parola di Dio non può essere identificata solo con la Bibbia. La Parola di Dio è Cristo, il Verbo del Padre. (...) L'annuncio della Parola di Dio è il compito primario della Chiesa. Un annuncio esplicito sempre e dovunque che si accompagna alla testimonianza coerente di vita la quale rende evidente il contenuto e lo rafforza. (...) Si è ritenuto necessario osservare che in un contesto generalizzato di secolarizzazione - che va ben oltre i Paesi occidentali - si presti una particolare attenzione: che è dinanzi a Dio che parla. (...) Si sottolinea l'importanza di un'educazione permanente, soprattutto dei catechisti, che permetta di superare il forte ostacolo di una mancanza di conoscenza dei contenuti basilari della fede, che deve allarmare non poco la nostra azione pastorale. (...) E' necessario superare lo iato tra Bibbia e Liturgia, Parola e Sacramento. Questo avviene nella misura in cui si rafforza l'idea che la Parola di Dio è Cristo stesso nella sua differenziata presenza nella via della sua Chiesa: anzitutto nella presenza reale del sacrificio eucaristico (...). Deve crescere pertanto, la consapevolezza di una unità profonda che tende al suo culmine nella santa Eucaristia".

CIRCOLO MINORE INGLESE B: VESCOVO GERALD FREDERICK KINCANAS, DI TUCSON, VICEPRESIDENTE DELLA CONFERENZA DEI VESCOVI CATTOLICI (STATI UNITI D'AMERICA). "Il gruppo ha suggerito che la tonalità dell'esortazione fosse pieno di speranza, per infonder forza alla Chiesa sulla Parola di Dio, per essere pastorale e missionario (...) e ha individuato alcuni settori critici per i quali é necessario formulare proposte, primo la necessità di valorizzare i catechisti laici, professori della scuola cattolica, ministri della gioventù, animatori biblici laici (...) Secondo: la necessità di comprendere che ciò che attrae le persone verso le sette e ad apprendere da esse. Terzo: come migliorare e rendere più vibrante la predicazione. Quarto: la necessità di accentuare la dimensione contemplativa. Quinto, individuare strutture per riunire gli esegeti, i liturgisti e Vescovi. Sesto la necessità di far risaltare la vita consacrata, la penumatologia, il valore terapeutico, il sacramento della penitenza e l'uso dei mezzi di comunicazione. (...) Occorre sottolineare la natura dialogale della Parola di Dio (...) E' necessario meglio formare  le persone nella Parola (...). C'è stata una reazione eterogenea sulla predicazione (...) è stato proposto un compendio per aiutare le persone nella lettura della Parola di Dio (...). Non c'è stato un grande interesse riguardo alla revisione del legionario (...). Il gruppo ha esaminato il rapporto con gli altri cristiani con gli ebrei. Si nota preoccupazione perché gli ebrei ritengono che a volte i cristiani diano meno importanza alla loro posizione nel dialogo (...). Trasmettere l'esperienza del Sinodo ad altre Chiese potrebbe promuovere la comunione".

CIRCOLO MINORE FRANCESE B: VESCOVO HJOSEPH LUC ANDRÉ BOUCHARD, DI SAINT PAUL IN ALBERTA (CANADA). "A proposito della Relatio: sarebbe auspicabile un'Esortazione post-sinodale che abbiamo come linea generale un testo della Sacra Scrittura. (...) Occorre rilanciare l'importanza di Dei Verbum per il contesto attuale, ricordando alcuni problemi che devono essere risolti (come il dibattito sul Libro, il fondamentalismo, l'interpretazione personale, l'interpretazione 'cum Eclesia'). Per quanto attiene alle proposte istituzionali: non mancheranno convegni specifici sulla Parola di Dio, è necessario insistere sull'aspetto della scrittura nei congressi che si terranno; (...) Sarebbe possibile programmare un rinnovamento del ministero del lettore o di un mandato per i lettori, come i ministri straordinari della comunione? (...) Rispetto all'omelia: (...) Occorre - conoscere la comunità alla quale si dirige, sapendo che rappresenta un appello al suo valore, ricordando che la maggiore parte dei catechisti sono donne; per quanto attiene alla formazione dei sacerdoti: in primo luogo tutta la formazione nel seminario dee fondarsi sulla Parola di Dio (...) Occorrerà rivedere il metodo pedagogico".
SE/DICIOTTESIMA CONGREGAZIONE/...                 VIS 20081020 (1210)


DICIANNOVESIMA CONGREGAZIONE GENERALE


CITTA' DEL VATICANO, 18 OTT. 2008 (VIS). Questa mattina, nel corso della Diciannovesima Congregazione Generale del Sinodo dei Vescovi, ha avuto luogo la prima votazione per la scelta dei Membri del Consiglio Post-Sindoale ed è stato presentata e discussa la bozza del Messaggio finale. Presidente Delegato di turno il Cardinale George Pell, Arcivescovo di Sydney (Australia).

  Nel pomeriggio, il Santo Padre e il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, hanno presieduto nella Cappella Sistina, una celebrazione della Parola ed hanno pronunciato un discorso sul tema della Parola di Dio.

  Nelle giornate di domenica e lunedì, nelle quali non è prevista una Congregazione Generale, il Relatore Generale, il Segretario Speciale ed i relatori dei Circoli Minori unificheranno le proposte presentate dai Padri Sinodali.
SE/DICIANNOVESIMA CONGREGAZIONE GENERALE       VIS 20081020 (130)


PAROLE DEL PATRIARCA DI COSTANTINOPOLI AL SINODO


CITTA' DEL VATICANO, 18 OTT. 2008 (VIS). Alle 17:00 di oggi, nella Cappella Sistina, il Santo Padre ha presieduto la celebrazione dei Primi Vespri della XXIX domenica del tempo ordinario in occasione della partecipazione del Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I, ai lavori della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.

  La cerimonia, alla quale hanno partecipato più di 400 cardinali, vescovi, sacerdoti, religiosi e laici, è stata introdotta dalle parole del Santo Padre Benedetto XVI.

  All'inizio del suo intervento, Bartolomeo I ha ribadito che per "la prima volta nella storia che si offre ad un Patriarca Ecumenico l'opportunità di rivolgersi al Sinodo dei Vescovi della Chiesa Cattolica Romana. Per cui, essere parte della vita della Chiesa sorella al più alto livello. Vediamo ciò come manifestazione dell'opera dello Spirito Santo che guida le nostre Chiesa perché si approssimino ed approfondiscano i rapporti rispettivamente, un  passo importante fino alla restaurazione della nostra piena unità".

  "E' noto che la Chiesa Ortodossa attribuisce al sistema sinodale" - ha proseguito il Patriarca Bartolomeo - "un'importanza ecclesiologica fondamentale. Congiuntamente la primato della 'sinodalità' costituisce l'asse portante del governo e l'organizzazione della Chiesa.  (...) Per cui, nell'avere oggi, il privilegio di rivolgermi al Vostro Sinodo, le nostre speranza crescono perché arrivi il giorno nel quale entrambe le Chiese convergano totalmente sul ruolo di detto primato e della 'sinodalità' nella vita della Chiesa, per cui la nostra Commissione teologica dedica oggi i studi".

  "Abbiamo indagato" - ha concluso il Patriarca - "l'insegnamento patristico dei significati spirituali, discernendo il potere dell'ascolto e dell'espressione della Parola di Dio nella Scrittura, vedere la Parola di Dio nelle immagini, nella natura, e nel contempo, condividere la Parola di Dio nei santi e nei sacramenti. Di conseguenza  perché la vita e la missione della Chiesa siano autentiche, dobbiamo noi lasciarci cambiare personalmente dalla Parola. La Chiesa deve paragonarsi ad una madre, che si sostenta e si nutre con 'alimento che prende'. Ciò che non può alimentare e nutrire ogni uomo non potrà sostenere la Chiesa. Quando il mondo non condivide la gioia della Risurrezione di Cristo, tale fatto è un'accusa alla nostra propria integrità e al nostro impegno di vivere la Parola di Dio".

  Al termine del discorso, il Papa ha ringraziato il Patriarca e ha assicurato che le sue parole saranno oggetto di esame e riflessione per il Sinodo. "E'stato" - ha detto Benedetto XVI al Patriarca - una gioiosa esperienza di unità, anche se non perfetta, però vera e profonda. Ho pensato che i Padri della sua Chiesa, ampiamente citata, sono anche i nostri Padri; i nostri sono i vostri. Se abbiamo gli stessi padri, come non possiamo essere fratelli?".
AC/VESPRI/BARTOLOMEO I                           VIS 20081020 (440)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 18 OTT. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha nominato Dom Yvon Moreau, O.C.S.O., finora Abate della Trappa d'Oka (Canada), Vescovo di Sainte-Anne-de-la-Pocatière (superficie: 9.623; popolazione: 91.948, cattolici: 89.778; sacerdoti: 83; religiosi: 161; diaconi permanenti: 7), Canada. Il Vescovo eletto è nato a Saint-Pascal-de-Kamouraska (Canada), nel 1941 ed è stato ordinato sacerdote nel 1968.
NER/.../MOREAU                                     VIS 20081020 (70)

L'AMORE A DIO E AL PROSSIMO SONO INSEPARABILI


CITTA' DEL VATICANO, 19 OTT. 2008 (VIS). Alle 9:00 di questa mattina il Santo Padre è partito in elicottero per Pompei, dove alle 10:30 ha celebrato la Santa Messa nella Piazza del Santuario della Vergine e nel pomeriggio ha guidato la recita del Santo Rosario.

  Rivolgendosi nell'omelia ai 50.000 fedeli presenti il Santo Padre ha affermato: "Sono venuto in pellegrinaggio quest'oggi a Pompei per venerare, insieme a voi, la Vergine Maria, Regina del Santo Rosario. Sono venuto, in particolare, per affidare alla Madre di Dio, (...), l'Assemblea del Sinodo dei Vescovi in corso in Vaticano".

  Commentando le letture della Messa di oggi, Benedetto XVI ha detto: "Vorrei sottolineare, in particolare, la stupenda espressione di Sofonia, che rivolgendosi a Gerusalemme dice: il Signore 'ti rinnoverà con il suo amore' (3,17). Sì, l'amore di Dio ha questo potere: di rinnovare ogni cosa, a partire dal cuore umano, che è il suo capolavoro e dove lo Spirito Santo opera al meglio la sua azione trasformatrice".

  "Con la sua grazia" - ha proseguito il Pontefice - "Dio rinnova il cuore dell'uomo perdonando il suo peccato, lo riconcilia ed infonde in lui lo slancio per il bene. Tutto questo si manifesta nella vita dei santi, e lo vediamo qui particolarmente nell'opera apostolica del Beato Bartolo Longo, fondatore della nuova Pompei".

  "All'amore esorta anche l'apostolo Paolo nella seconda Lettura, tratta dalla 'Lettera ai Romani'. Troviamo delineato in questa pagina il programma di vita di una comunità cristiana, i cui membri sono stati rinnovati dall'amore e si sforzano di rinnovarsi continuamente, per discernere sempre la volontà di Dio e non ricadere nel conformismo della mentalità mondana"

  "E la caratteristica della civiltà cristiana, come tante volte hanno ribadito i miei venerati Predecessori, è la carità: l'amore di Dio che si traduce in amore del prossimo".

  Riferendosi al Beato Bartolo Longo e alle tante iniziative di carità da lui attivate per i fratelli più bisognosi, il Santo Padre ha detto: "Spinto dall'amore, egli fu in grado di progettare una città nuova, che poi sorse attorno al Santuario mariano, quasi come irradiazione della sua luce di fede e di speranza. Una cittadella di Maria e della carità, (...), ma inserita nel territorio di questa Valle per riscattarlo e promuoverlo. La storia della Chiesa, grazie a Dio, è ricca di esperienze di questo tipo, (...) Sono esperienze di fraternità, che mostrano il volto di una società diversa, posta come fermento all'interno del contesto civile. La forza della carità, infatti, è irresistibile: è l'amore che veramente manda avanti il mondo!".

  Il Beato Bartolo Longo, "come San Paolo fu trasformato da persecutore in apostolo" perché "si era allontanato dalla fede cristiana diventando un militante anticlericale e dandosi anche a pratiche spiritistiche e superstiziose (...) con la sua personale conversione diede testimonianza di questa forza spirituale che trasforma l'uomo interiormente e lo rende capace di operare grandi cose secondo il disegno di Dio".

  "Pompei è un esempio di come la fede può operare nella città dell'uomo, suscitando apostoli di carità che si pongono al servizio dei piccoli e dei poveri, ed agiscono perché anche gli ultimi siano rispettati nella loro dignità e trovino e promozione. Qui a Pompei si capisce che l'amore per Dio e l'amore per il prossimo sono inseparabili. (...) Qui, ai piedi di Maria, le famiglie ritrovano o rafforzano la gioia dell'amore che le mantiene unite".

  Al termine dell'omelia, il Papa, ha sottolineato l'importanza del Santo Padre ha affermato: "Il Rosario è preghiera contemplativa accessibile a tutti: grandi e piccoli, laici e chierici, colti e poco istruiti. E' vincolo spirituale con Maria per rimanere uniti a Gesù, per conformarsi a Lui, assimilarne i sentimenti e comportarsi come Lui si è comportato. Il Rosario è 'arma' spirituale nella lotta contro il male, contro ogni violenza, per la pace nei cuori, nelle famiglie, nella società del mondo".

  Al termine della Messa e della preghiera dell'Angelus, Benedetto XVI ha guidato la Supplica alla Vergine del Rosario, composta dal Beato Bartolo Longo, nel 1883, e che tradizionalmente si recita la prima domenica di ottobre.
PV-ITALIA/MESSA/POMPEI                                   VIS 20081020 (680)


PRIMO IMPEGNO MISSIONARIO È LA PREGHIERA

CITTA' DEL VATICANO, 20 OTT. 2008 (VIS). Dopo una solenne Celebrazione Eucaristica e la tradizionale Supplica alla Vergine di Pompei, Benedetto XVI ha recitato l'Angelus con le migliaia di persone riunite nel Santuario di Pompei.

  Prima della recita della preghiera mariana il Papa ha affidato alla Vergine i risultati dei lavori dell'Assemblea ordinaria del Sinodo dei Vescovi "perché possa portare frutti di autentico rinnovamento in ogni comunità cristiana" e ricordando che questo mese di ottobre, "mese missionario e del Rosario", ha affermato che "il primo impegno missionario di ognuno di noi è la preghiera".

  "E' innanzitutto pregando" - ha detto il Papa - "che si prepara la via al Vangelo; è pregando che si aprono i cuori al mistero di Dio e si dispongono gli animi ad accogliere la sua Parola di salvezza".

  Successivamente il Papa ha ricordato la beatificazione oggi a Lisieux, dei beati Louis Martin e Zélie Guérin, genitori di santa Teresa di Gesù Bambino, dichiarata da Pio XI patrona delle missioni, ed ha detto che: "Questi nuovi Beati hanno accompagnato e condiviso, con la loro preghiera e con la loro testimonianza evangelica, il cammino della figlia chiamata dal Signore a consacrarsi a Lui senza riserve tra le mura del Carmelo. (...) Mi è caro richiamare un'altra intenzione, che mi sta tanto a cuore: la famiglia, il cui ruolo è fondamentale nell'educazione dei figli ad uno spirito universale, aperto e responsabile verso il mondo e i suoi problemi, come pure nella formazione delle vocazioni alla vita missionaria".

  Il Papa ha invocato la protezione della Vergine di Pompei soprattutto i nuclei familiari del mondo "pensando già al VI Incontro Mondiale delle Famiglie, a Città del Messico, il prossimo gennaio 2009".

  Infine Benedetto XVI si è rivolto in francese ai pellegrini riuniti a Lisieux ed ha detto che i nuovi Beati "con la loro vita matrimoniale esemplare hanno annunciato il Vangelo di Cristo. Hanno vissuto ardentemente la fede e la trasmissione alla loro famiglie e al loro ambiente".

  Dopo la recita dell'Angelus, il Papa si è diretto alla residenza della Delegazione Pontificia per la colazione con i Vescovi della regione Campania e nel primo pomeriggio ha salutato diversi benefattori del Santuario di Pompei.
PVITALIA/ANGELUS/POMPEYA                        VIS 20081020 (370)

DICHIARAZIONE SU POSSIBILE VIAGGIO IN TERRASANTA


CITTA' DEL VATICANO, 19 OTT. 2008 (VIS). A proposito di alcuni dispacci di agenzia concernenti il Papa Pio XII a riguardo della didascalia nel Museo di Vad Vashem e della causa di beatificazione, il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha rilasciato nella serata di ieri la seguente dichiarazione:
 
  "E' noto che sul testo della didascalia su Pio XII nel Museo di Yad Vashem già in passato il Rappresentante della Santa Sede in Israele ha manifestato obiezioni. È auspicabile quindi che sia oggetto di una nuova obiettiva e approfondita considerazione da parte dei responsabili del Museo".

  "Tuttavia - per quanto rilevante - non si può considerare questo fatto come determinante per una decisione su un eventuale viaggio del Santo Padre nella Terra Santa, viaggio che - com'è noto - è nei desideri del Papa, ma per ora non è stato ancora concretamente programmato".

  "Quanto alla causa di beatificazione, ripeto quanto detto ancora recentemente. Cioè che il Papa non ha a tutt'oggi firmato il decreto sulle virtù eroiche del Servo di Dio Pio XII, firma che è la premessa per la prosecuzione dell'iter della causa. Ciò è oggetto da parte sua di approfondimento e di riflessione, e in questa situazione non è opportuno cercare di esercitare su di lui pressioni in un senso o nell'altro".
OP/PIO XII/.../                                   VIS 20081020 (230)


RECITA DEL SANTO ROSARIO PONTIFICIO SANTUARIO POMPEI


CITTA' DEL VATICANO, 19 OTT. 2008 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, alle 17:00, prima della recita del Santo Rosario con i fedeli nel Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, ha sostato brevemente dinanzi nall'urna del Beato Bartolo Longo, adiacente al Santuario. Nel corso della meditazione, successiva all'orazione mariana il Papa si è domandato: "Questo grande apostolo di Maria, da dove ha tratto l'energia e la costanza necessarie per portare a compimento un'opera così importante (...) Non è proprio dal Rosario, da lui accolto come un vero dono del cuore della Madonna?".

  "Si, è stato veramente così! (...) Lo testimonia l'esperienza dei santi, questa popolare preghiera mariana è un mezzo spirituale prezioso per crescere nell'intimità con Gesù e per imparare, alla scuola della Vergine Santa, a compiere sempre la volontà divina".

  "Ma per essere apostoli del Rosario, occorre fare esperienza in prima persona della bellezza e della profondità di questa preghiera, semplice. (...) e accessibile a tutti. Il Rosario è scuola di contemplazione e di silenzio.  A prima vista, potrebbe sembrare una preghiera che accumula parole, difficilmente quindi conciliabile con il silenzio che viene giustamente raccomandato per la meditazione e la contemplazione. In realtà, questa cadenzata ripetizione dell'Ave Maria non turba il silenzio interiore, anzi, lo richiede e lo alimenta".

  Il Papa ha ricordato anche che: "Analogamente a quanto avviene per i Salmi quando si prega la Liturgia della Ore, il silenzio affiora attraverso le parole e le frasi, non come un vuoto, ma come una presenza di senso ultimo che trascende le parole stesse e insieme con essa parla al cuore. (...) Anche quando viene pregato da grandi assemblee, (...) è necessario che si percepisca il Rosario come preghiera contemplativa, e questo non può avvenire se manca un clima di silenzio interiore. (...) A ben vedere il Rosario è tutto intessuto di elementi tatti dalla Sacra Scrittura. (...) L'enunciazione del mistero, fatta preferibilmente con parole tratte della Bibbia. (...) La prima parte dell'Ave Maria, tratta anch'essa del Vangelo (...) La seconda parte dell'Ave maria risuona come la risposta dei figli che, rivolgendosi supplici alla madre, non fanno altri che esprimere la propri adesione al disegno salvifico. (...) Così il pensiero di chi prega resta sempre ancorato alla Scrittura e ai misteri che in essa vengono presentati".

  Infine, Benedetto XVI ha parlato della Giornata Mondiale delle Missioni che si celebra oggi, nuovamente evocando la figura del Beato Bartolo Longo ed ha affermato che il Beato celebre per il suo spirito caritativo, volle che il Santuario di Pompei fosse sempre "aperto al mondo intero, come centro di irradiazione della preghiera del Rosario e luogo di intercessione per la pace fra i popoli". "Desidero affidarvi" - ha concluso il Papa - "l'impegno spirituale e pastorale di queste finalità; l'apostolato della carità e l'orazione per la pace".

  Al termine della recita del Rosario, Benedetto XVI si è congedato dal Santuario di Pompei e alle 18:30, è rientrato in elicottero in Vaticano.
PV-ITALIA/ROSARIO/POMPEI                           VIS 20081020 (510)


RISPETTARE LA DIGNITÀ UMANA DI TUTTI I PAZIENTI


CITTA' DEL VATICANO, 20 OTT. 2008 (VIS). Il Papa ha ricevuto questa mattina i partecipanti al Congresso nazionale della Società Italiana di Chirurgia, che hanno esaminato il tema: "Per una chirurgia nel rispetto del malato".

  Dopo aver rilevato che nel passato "ci si accontentava di alleviare la sofferenza della persona malata", mentre oggi gli sviluppi della scienza e della tecnica, chirurgica hanno consentito di intervenire con crescente successo nella vicenda del malato", il Santo Padre ha richiamato l'attenzione di fronte al rischio di "abbandonare il paziente nel momento in cui si avverte l'impossibilità di ottenere risultati apprezzabili".

  Benedetto XVI ha ribadito che: "Se anche la guarigione non è più prospettabile, si può ancora fare molto per il malato: se ne può alleviare la sofferenza e che ogni paziente ha una dignità da onorare, che costituisce il fondamento ineludibile di ogni agire medico. Il rispetto della dignità umana, infatti, esige il rispetto incondizionato di ogni singolo essere umano, nato o non nato, sano o malato, in qualunque condizione si trovi".

  Riferendosi all'importanza per il medico di "scorgere le modalità di comunicazione più adeguate al singolo paziente" in modo che tale strategia comunicativa (miri soprattutto a sostenere, pur nel rispetto della verità, dei fatti, la speranza, elemento essenziale del contesto terapeutico" il paziente "vuole essere ascoltato, non solo sottoposto a diagnosi sofisticate".

 "Da una parte, è innegabile che si debba rispettare l'autodeterminazione del paziente, senza dimenticare però che l'esaltazione individualistica dell'autonomia finisce per portare ad una lettura non realistica, e certamente impoverita, della realtà umana. Dall'altra la responsabilità professionale del medico deve portarlo a proporre un trattamento che miri al vero bene del paziente, nella consapevolezza che la sua specifica competenza lo mette in grado in genere da valutare la situazione meglio che non il paziente stesso".

  Benedetto XVI ha concluso sottolineandole necessità "di promuovere il senso di responsabilità dei familiari nei confronti del loro congiunto: è un elemento importante per evitare l'ulteriore alienazione che questi, quasi inevitabilmente, subisce se affidato ad una medicina altamente tecnologizzata, ma priva di una sufficiente vibrazione umana".
AC/MALATI: DIGNITÀ UMANA/...                       VIS 20081020 (360)


UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 20 OTT. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Sua Beatitudine Fouad Twal, Patriarca di Gerusalemme dei Latini.

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale dell'Ecuador, in Visita "ad Limina Apostolorum":

     - Il Vescovo Eugenio Arellano Fernández, M.C.C.J., Vicario Apostolico di Esmeraldas.

- Il Vescovo Luis Antonio Sanchez Armijos, S.D.B., de Tulcán.

- Il Vescovo Néster Montesdeoca Becerra, Vicario Apostolico di Méndez, con il Vicario Apostolico emerito Pietro Gabrielli, S.D.B.
AP:AL/.../....                                         VIS 20081020 (80)


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