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lunedì 20 ottobre 2008

PAROLE DEL PATRIARCA DI COSTANTINOPOLI AL SINODO


CITTA' DEL VATICANO, 18 OTT. 2008 (VIS). Alle 17:00 di oggi, nella Cappella Sistina, il Santo Padre ha presieduto la celebrazione dei Primi Vespri della XXIX domenica del tempo ordinario in occasione della partecipazione del Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I, ai lavori della XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.

  La cerimonia, alla quale hanno partecipato più di 400 cardinali, vescovi, sacerdoti, religiosi e laici, è stata introdotta dalle parole del Santo Padre Benedetto XVI.

  All'inizio del suo intervento, Bartolomeo I ha ribadito che per "la prima volta nella storia che si offre ad un Patriarca Ecumenico l'opportunità di rivolgersi al Sinodo dei Vescovi della Chiesa Cattolica Romana. Per cui, essere parte della vita della Chiesa sorella al più alto livello. Vediamo ciò come manifestazione dell'opera dello Spirito Santo che guida le nostre Chiesa perché si approssimino ed approfondiscano i rapporti rispettivamente, un  passo importante fino alla restaurazione della nostra piena unità".

  "E' noto che la Chiesa Ortodossa attribuisce al sistema sinodale" - ha proseguito il Patriarca Bartolomeo - "un'importanza ecclesiologica fondamentale. Congiuntamente la primato della 'sinodalità' costituisce l'asse portante del governo e l'organizzazione della Chiesa.  (...) Per cui, nell'avere oggi, il privilegio di rivolgermi al Vostro Sinodo, le nostre speranza crescono perché arrivi il giorno nel quale entrambe le Chiese convergano totalmente sul ruolo di detto primato e della 'sinodalità' nella vita della Chiesa, per cui la nostra Commissione teologica dedica oggi i studi".

  "Abbiamo indagato" - ha concluso il Patriarca - "l'insegnamento patristico dei significati spirituali, discernendo il potere dell'ascolto e dell'espressione della Parola di Dio nella Scrittura, vedere la Parola di Dio nelle immagini, nella natura, e nel contempo, condividere la Parola di Dio nei santi e nei sacramenti. Di conseguenza  perché la vita e la missione della Chiesa siano autentiche, dobbiamo noi lasciarci cambiare personalmente dalla Parola. La Chiesa deve paragonarsi ad una madre, che si sostenta e si nutre con 'alimento che prende'. Ciò che non può alimentare e nutrire ogni uomo non potrà sostenere la Chiesa. Quando il mondo non condivide la gioia della Risurrezione di Cristo, tale fatto è un'accusa alla nostra propria integrità e al nostro impegno di vivere la Parola di Dio".

  Al termine del discorso, il Papa ha ringraziato il Patriarca e ha assicurato che le sue parole saranno oggetto di esame e riflessione per il Sinodo. "E'stato" - ha detto Benedetto XVI al Patriarca - una gioiosa esperienza di unità, anche se non perfetta, però vera e profonda. Ho pensato che i Padri della sua Chiesa, ampiamente citata, sono anche i nostri Padri; i nostri sono i vostri. Se abbiamo gli stessi padri, come non possiamo essere fratelli?".
AC/VESPRI/BARTOLOMEO I                           VIS 20081020 (440)


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