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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 28 dicembre 2012

ELENCO ATTIVITÀ SANTO PADRE SETTEMBRE-DICEMBRE

Città del Vaticano, 28 dicembre 2012 (VIS). Di seguito riportiamo un resoconto dei principali avvenimenti relativi all'attività del Santo Padre Benedetto XVI e della Santa Sede, dal settembre al dicembre 2012.

SETTEMBRE

4: Messaggio del Santo Padre per le esequie del Cardinale Carlo Maria Martini, S.I., Arcivescovo emerito di Milano (Italia), mancato il 31 agosto, all'età di 85 anni.

10: Il Santo Padre riceve il secondo gruppo di Vescovi della Conferenza Episcopale della Colombia, al termine della quinquennale visita "ad Limina Apostolorum".

14-16: Viaggio Apostolico in Libano.

14: Pubblicazione dell'Esortazione Apostolica post-sinodale "Ecclesia in Medio Oriente", a Beirut (Libano).

18: Il Santo Padre nomina i Padri sinodali della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si svolge in Vaticano dal 7 al 28 ottobre 2012, sul tema “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”.

20: Muore il Cardinale Fortunato Baldelli, Penitenziere Maggiore Emerito, all'età di 77 anni.

21: Il Santo Padre riceve i Presuli della Conferenza Episcopale di Francia in Visita "ad Limina Apostolorum".

25: "Dio questo sconosciuto. Dialogo tra credenti e non credenti" è il tema del Cortile di Francesco, iniziativa del Pontificio Consiglio per la Cultura, del Sacro Convento di Assisi e dell'Associazione Oicos Riflessioni


OTTOBRE

4: Visita Pastorale a Loreto (Italia), in occasione del 50° anniversario del Viaggio del Beato Giovanni XXIII nella città mariana.

5: Un decreto, reso pubblico oggi, a firma del Cardinale Manuel Monteiro de Castro, Penitenziere Maggiore e del Vescovo Krzysztof Nykiel, Reggente della Penitenziera Apostolica, rende noto che il Santo Padre Benedetto XVI concede ai fedeli l'indulgenza plenaria nell'Anno della Fede valida dalla data di apertura (11 ottobre 2012 fino alla data di chiusura, il 24 novembre 2013).

7-28: XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, sul tema: "La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana".

8: Benedetto XVI proclama Dottori della Chiesa San Juan de Avila e Santa Ildegarda di Bingen e presiede l'Eucaristia nel corso della quale inaugura la XIII Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi.

8: Sua Beatitudine il Cardinale Lucian Muresan, Arcivescovo Maggiore di Fagaras si Alba Iulia dei Romeni, prende possesso del Titolo di Sant'Atanasio, Via del Babuino, 149, Roma.

10: Nelle udienze generali, oltre gli speaker abituali delle diverse lingue, vi è da oggi uno speaker di lingua araba, che pronuncia anche una breve sintesi della catechesi del Papa.

11: Apertura dell'Anno della Fede.

14: Il Cardinale Timothy Michael Dolan, Arcivescovo di New York, prende possesso del Titolo di Nostra Signora di Guadalupe a Monte Mario, Piazza Nostra Signora di Guadalupe, 12, Roma.

14: Il Cardinale Sua Beatitudine George Alencherry, Arcivescovo Maggiore di Ernakulam Angamaly dei Siro-Malabaresi, prende possesso del Titolo di San Bernardo alle Terme, Via Torino, 94, Roma.

18: L'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati, riceve le Lettere che accreditano il Signor Carl-Henri Guiteau come Ambasciatore di Haïti presso la Santa Sede.

20: Il Cardinale Julien Ries, prende possesso della Diaconia di Sant'Antonio di Padova a Circonvallazione Appia, Circonvallazione Appia, 150, Roma.

20: Conferito Premio Ratzinger 2012 al filosofo Rémi Brague e al patrologo Brian E. Daley.

21: Santa Messa e rito di canonizzazione di sette nuovi santi: Jacques Berthieu (1838-1896), sacerdote professo della Compagnia di Gesù, martire; Pedro Calungsod (1654-1672), catechista laico, martire; Giovanni Battista Piamarta (1841-1913), sacerdote, fondatore della Congregazione Sacra Famiglia di Nazareth e delle Umili Serve del Signore; María Carmen Sallés y Barangueras (1848-1911), fondatrice della Congregazione delle Suore Concezioniste Missionarie dell’Insegnamento; Marianne Cope (1838-1918), religiosa professa della Congregazione delle Suore del terzo ordine di San Francesco di Syracuse; Kateri Tekakwitha (1656-1680), laica; Anna Schäffer (1882-1925), laica.

23: Il Cardinale Thomas Christopher Collins, Arcivescovo di Toronto (Canada), prende possesso del Titolo di San Patrizio, Via Boncompagni, 31, Roma.

25: Il Cardinale Edwin Frederick O'Brien, Gran Maestro dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, prende possesso della Diaconia di San Sebastiano al Palatino, Via di San Bonaventura, 1, Roma.

29: Messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (13 gennaio), sul tema: "Migrazioni: pellegrinaggio di fede e di speranza", datato dal Vaticano 12 ottobre 2012.

31: Il Santo Padre Benedetto XVI presiede la celebrazione dei Vespri nella Cappella Sistina in occasione del quinto centenario dell'inaugurazione della Volta dipinta da Michelangelo fra il 1508 e il 1512.


NOVEMBRE

10: Con il Motu Proprio "Latina Lingua", il Santo Padre Benedetto XVI istituisce la Pontificia Accademia di Latinità, dipendente dal Pontificio Consiglio della Cultura.

12: Il Santo Padre compie una visita alla Casa-Famiglia "Viva gli Anziani" della Comunità di Sant'Egidio, in occasione dell'Anno Europeo dell'invecchiamento attivo e della solidarietà fra le generazioni.

16: Messaggio del Santo Padre per la XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù 2013, che si terrà a Rio de Janeiro (Brasile) nel luglio 2013, dal titolo: "Andate e fate discepoli tutti i popoli".

17: Udienza ai Presuli della Conferenza Episcopale di Francia, in Visita "ad Limina Apostolorum".

20: Presentazione alla stampa internazionale del volume "L'infanzia di Gesù", il terzo volume della trilogia Gesù di Nazareth, di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI.

24: Concistoro Ordinario Pubblico per la creazione di sei nuovi Cardinali.

30: Udienza al terzo gruppo di Presuli della Conferenza Episcopale di Francia in Visita "ad Limina apostolorum".

DICEMBRE

1: Pubblicazione del Motu Proprio di Benedetto XVI su “Il servizio della carità”. Il documento reca la data dell'11 novembre 2012.

9: Inaugurazione con una celebrazione eucaristica all'Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro il Congresso Internazionale "Ecclesia in America" sulla Chiesa nel continente americano.

12: Il Papa entra in Twitter con una benedizione.

13: Udienza ai nuovi ambasciatori ed ambasciatrici non-residenti accreditati presso la Santa Sede: il Signor Bizwayo Newton Nkunika (Zambia); il Signor Chalermpol Thanchitt (Thailandia); il Signor Ravinatha Pandukabhaya Aryasinha (Sri Landa); Il Signor Wafic Rida Said (Saint Vincent e Grenadine); la Signora Aminatou Batouré Gaoh (Niger) e il Signor Ibrahima Sory Sow (Guinea).

14: Conferenza stampa di presentazione del Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale della Pace 2013, sul tema: "Beati gli operatori di pace".

15: Messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni.

16: III Domenica di Avvento "Gaudete", Visita pastorale alla Parrocchia romana “San Patrizio al Colle Prenestino”, ore 9:30 Santa Messa.

17: Il Santo Padre riceva in udienza il Signor Mahmoud Abbas, Presidente dell’Autorità Palestinese.

17: La Santa Sede e la Repubblica di Cina hanno compiuto le procedure necessarie per l'entrata in vigore dell'Accordo fra la Congregazione per l'Educazione della Santa Sede e il Ministero dell'Educazione della Repubblica di Cina relativamente alla collaborazione nell'ambito dell'educazione superiore e sul riconoscimento degli studi, delle qualificazioni, dei diplomi e delle lauree.

22: Il Papa accoglie la domanda di grazia di Paolo Gabriele.


INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE PER GENNAIO 2013

Città del Vaticano, 28 dicembre 2012 (VIS). Di seguito riportiamo le intenzioni per il mese di gennaio affidate dal Papa all'apostolato della preghiera:

Generale: "Perché in questo 'Anno della Fede' i cristiani possano approfondire la conoscenza del mistero di Cristo e testimoniare con gioia il dono della fede in lui".

Missionaria: "Perché le comunità cristiane del Medio Oriente, spesso discriminate, ricevano dallo Spirito Santo la forza della fedeltà e della perseveranza".

SANTO STEFANO MODELLO DELLA NUOVA EVANGELIZZAZIONE

Città del Vaticano, 28 dicembre 2012 (VIS). Nella festività di Santo Stefano, diacono e primo martire, Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l'Angelus con i fedeli riuniti in Piazza San Pietro.

Il libro degli Atti degli Apostoli, ha spiegato il Pontefice, presenta santo Stefano come "uomo pieno di grazia e di Spirito Santo; in lui si è verificata in pieno la promessa di Gesù (...), che cioè i credenti chiamati a rendere testimonianza in circostanze difficili e pericolose non saranno abbandonati e indifesi: lo Spirito di Dio parlerà in loro. Il diacono Stefano, in effetti, operò, parlò e morì animato dallo Spirito Santo, testimoniando l’amore di Cristo fino all’estremo sacrificio. (...) Ricolmo di Spirito Santo, mentre i suoi occhi stanno per spegnersi, egli fissa lo sguardo su 'Gesù che stava alla destra di Dio', Signore di tutto e che tutti attira a Sé. (...) Lasciarsi attirare da Cristo, come ha fatto santo Stefano, significa aprire la propria vita alla luce che la richiama, la orienta e le fa percorrere la via del bene, la via di un’umanità secondo il disegno di amore di Dio".

"Infine, santo Stefano è un modello per tutti coloro che vogliono mettersi al servizio della nuova evangelizzazione. Egli dimostra che la novità dell’annuncio non consiste primariamente nell’uso di metodi o tecniche originali, che certo hanno la loro utilità, ma nell’essere ricolmi di Spirito Santo e lasciarsi guidare da Lui. La novità dell’annuncio sta nella profondità dell’immersione nel mistero di Cristo, dell’assimilazione della sua parola e della sua presenza nell’Eucaristia, così che Lui stesso, Gesù vivo, possa parlare e agire nel suo inviato. In sostanza, l’evangelizzatore diventa capace di portare Cristo agli altri in maniera efficace quando vive di Cristo, quando la novità del Vangelo si manifesta nella sua stessa vita. Preghiamo la Vergine Maria, affinché la Chiesa, in quest’Anno della fede, veda moltiplicarsi gli uomini e le donne che, come santo Stefano, sanno dare una testimonianza convinta e coraggiosa del Signore Gesù".

MESSAGGIO DI NATALE: CHE LA PACE GERMOGLI SULLA TERRA

Città del Vaticano, 28 dicembre 2012 (VIS). Alle ore 12 di oggi, Solennità del Natale del Signore, dalla Loggia della Benedizione, il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto il tradizionale Messaggio natalizio.

"Il mio augurio natalizio, in quest’Anno della fede, lo esprimo con queste parole, tratte da un Salmo: 'La verità è germogliata dalla terra'" - ha detto il Papa nel Messaggio - "La Verità che il cielo non è sufficiente a contenere è sorta dalla terra per essere adagiata in una mangiatoia. Con vantaggio di chi un Dio tanto sublime si è fatto tanto umile? Certamente con nessun vantaggio per sé, ma con grande vantaggio per noi, se crediamo'".

"'Se crediamo'. Ecco la potenza della fede! Dio ha fatto tutto, ha fatto l’impossibile: si è fatto carne. La sua onnipotenza d’amore ha realizzato ciò che va al di là dell’umana comprensione: l’Infinito si è fatto bambino, è entrato nell’umanità. Eppure, questo stesso Dio non può entrare nel mio cuore se non apro io la porta!".

"La porta della fede! Potremmo rimanere spaventati, davanti a questa nostra onnipotenza alla rovescia. Questo potere dell’uomo di chiudersi a Dio può farci paura. Ma ecco la realtà che scaccia questo pensiero tenebroso, la speranza che vince la paura: la verità è germogliata! Dio è nato! (...) C’è nel mondo una terra che Dio ha preparato per venire ad abitare in mezzo a noi. (...) Questa terra esiste, e anche oggi, nel 2012, da questa terra è germogliata la verità! Perciò c’è speranza nel mondo, una speranza affidabile, anche nei momenti e nelle situazioni più difficili. La verità è germogliata portando amore, giustizia e pace".

"Sì, la pace germogli per la popolazione siriana, profondamente ferita e divisa da un conflitto che non risparmia neanche gli inermi e miete vittime innocenti. Ancora una volta faccio appello perché cessi lo spargimento di sangue, si facilitino i soccorsi ai profughi e agli sfollati e, tramite il dialogo, si persegua una soluzione politica al conflitto".

"La pace germogli nella Terra dove è nato il Redentore, ed Egli doni a Israeliani e Palestinesi il coraggio di porre fine a troppi anni di lotte e di divisioni, e di intraprendere con decisione il cammino del negoziato".

"Nei Paesi del Nord Africa, che attraversano una profonda transizione alla ricerca di un nuovo futuro - in particolare in Egitto, terra amata e benedetta dall’infanzia di Gesù - i cittadini costruiscano insieme società basate sulla giustizia, il rispetto della libertà e della dignità di ogni persona".

"La pace germogli nel vasto Continente asiatico. Gesù Bambino guardi con benevolenza ai numerosi Popoli che abitano quelle terre e, in modo speciale, quanti credono in Lui. Il Re della Pace rivolga inoltre il suo sguardo ai nuovi Dirigenti della Repubblica Popolare Cinese per l’alto compito che li attende. Auspico che esso valorizzi l'apporto delle religioni, nel rispetto di ciascuna, così che queste possano contribuire alla costruzione di una società solidale, a beneficio di quel nobile Popolo e del mondo intero".

"Il Natale di Cristo favorisca il ritorno della pace nel Mali e della concordia in Nigeria, dove efferati attentati terroristici continuano a mietere vittime, in particolare tra i Cristiani. Il Redentore rechi aiuto e conforto ai profughi dell’Est della Repubblica Democratica del Congo e doni pace al Kenya, dove sanguinosi attentati hanno colpito la popolazione civile e i luoghi di culto".

"Gesù Bambino benedica i numerosissimi fedeli che Lo celebrano in America Latina. Accresca le loro virtù umane e cristiane, sostenga quanti sono costretti ad emigrare dalle loro famiglie e dalla loro terra, rafforzi i Governanti nell’impegno per lo sviluppo e nella lotta alla criminalità".

"Cari fratelli e sorelle! Amore e verità, giustizia e pace si sono incontrate, si sono incarnate nell’uomo nato a Betlemme da Maria. Quell’uomo è il Figlio di Dio, è Dio apparso nella storia. La sua nascita è un germoglio di vita nuova per tutta l’umanità. Possa ogni terra diventare una terra buona, che accoglie e germoglia l’amore, la verità, la giustizia e la pace. Buon Natale a tutti!".

Al termine del Messaggio il Papa ha augurato Buon Natale in 65 lingue ed ha impartito la Benedizione "Urbi et Orbi".

MESSA DELLA NOTTE: PERCHÉ NON DOVREMMO ESSERE PRESI DALLA CURIOSITÁ DI CONOSCERE CIÒ CHE DIO CI HA DETTO?

Città del Vaticano, 24 dicembre 2012(VIS). Alle 22:00, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la Santa Messa della Notte per la Solennità del Natale del Signore 2012.

Nel corso della celebrazione eucaristica, dopo la proclamazione del Santo Vangelo, il Papa ha tenuto l'omelia della quale riportiamo ampi estratti:

"Sempre di nuovo ci commuove il fatto che Dio si fa bambino, affinché noi possiamo amarlo, affinché osiamo amarlo, e, come bambino, si mette fiduciosamente nelle nostre mani. Dio dice quasi: So che il mio splendore ti spaventa, che di fronte alla mia grandezza tu cerchi di affermare te stesso. Ebbene, vengo dunque a te come bambino, perché tu possa accogliermi ed amarmi".

"Sempre di nuovo mi tocca anche la parola dell’evangelista, detta quasi di sfuggita, che per loro non c’era posto nell’alloggio. Inevitabilmente sorge la domanda su come andrebbero le cose, se Maria e Giuseppe bussassero alla mia porta. Ci sarebbe posto per loro? E poi ci viene in mente che questa notizia, apparentemente casuale, della mancanza di posto nell’alloggio che spinge la Santa Famiglia nella stalla, l’evangelista Giovanni l’ha approfondita e portata all’essenza scrivendo: 'Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto'. Così la grande questione morale su come stiano le cose da noi riguardo ai profughi, ai rifugiati, ai migranti ottiene un senso ancora più fondamentale (...) Abbiamo tempo e spazio per Lui? Non è forse proprio Dio stesso ad essere respinto da noi? (...) Dio ha veramente un posto nel nostro pensiero? La metodologia del nostro pensare è impostata in modo che Egli, in fondo, non debba esistere. Anche se sembra bussare alla porta del nostro pensiero, Egli deve essere allontanato con qualche ragionamento. Per essere ritenuto serio, il pensiero deve essere impostato in modo da rendere superflua l’'ipotesi Dio'. (...) Siamo completamente 'riempiti' di noi stessi, così che non rimane alcuno spazio per Dio".

"E per questo non c’è neppure spazio per gli altri, per i bambini, per i poveri, per gli stranieri. A partire dalla semplice parola circa il posto mancante nell’alloggio possiamo renderci conto di quanto ci sia necessaria l’esortazione di san Paolo: 'Lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare!'. Paolo parla (...) del modo in cui vediamo il mondo e noi stessi. La conversione di cui abbiamo bisogno deve giungere veramente fino alle profondità del nostro rapporto con la realtà. Preghiamo il Signore affinché (...) sentiamo come Egli bussa (...) alla porta del nostro essere e del nostro volere. Preghiamolo affinché nel nostro intimo si crei uno spazio per Lui. E affinché in questo modo possiamo riconoscerlo anche in coloro mediante i quali si rivolge a noi: nei bambini, nei sofferenti e negli abbandonati, negli emarginati e nei poveri di questo mondo".

C’è ancora una seconda parola nel racconto di Natale (...) l’inno di lode che gli angeli intonano dopo il messaggio circa il neonato Salvatore: 'Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini del suo compiacimento'. Dio è glorioso. (...) Splendore della verità e dell’amore. Egli è buono. È (...) il bene per eccellenza. Gli angeli che lo circondano trasmettono in primo luogo semplicemente la gioia per la percezione della gloria di Dio. (...). Nelle loro parole (...) non è sottesa alcuna domanda sullo scopo, c’è semplicemente il dato di essere colmi della felicità proveniente dalla percezione del puro splendore della verità e dell’amore di Dio. Da questa gioia vogliamo lasciarci toccare: esiste la verità. (...) la pura bontà. (...) la luce pura. Dio è buono ed Egli è il potere supremo al di sopra di tutti i poteri. Di questo fatto dovremmo semplicemente gioire in questa notte, insieme agli angeli e ai pastori".

Con la gloria di Dio nel più alto dei cieli è in relazione la pace sulla terra tra gli uomini. Dove non si dà gloria a Dio, dove Egli viene dimenticato o addirittura negato, non c’è neppure pace. Oggi, però, diffuse correnti di pensiero asseriscono il contrario: le religioni, in particolare il monoteismo, sarebbero la causa della violenza e delle guerre nel mondo; occorrerebbe prima liberare l’umanità dalle religioni, affinché si crei poi la pace; il monoteismo, la fede nell’unico Dio, sarebbe prepotenza, causa di intolleranza, perché in base alla sua natura esso vorrebbe imporsi a tutti con la pretesa dell’unica verità".

"È vero che, nella storia, il monoteismo è servito di pretesto per l’intolleranza e la violenza. È vero che una religione può ammalarsi e giungere così ad opporsi alla sua natura più profonda, quando l’uomo pensa di dover egli stesso prendere in mano la causa di Dio, facendo così di Dio una sua proprietà privata. Contro questi travisamenti del sacro dobbiamo essere vigilanti. Se un qualche uso indebito della religione nella storia è incontestabile, non è tuttavia vero che il 'no' a Dio ristabilirebbe la pace. Se la luce di Dio si spegne, si spegne anche la dignità divina dell’uomo. Allora egli non è più l’immagine di Dio, che dobbiamo onorare in ciascuno, nel debole, nello straniero, nel povero. Allora non siamo più tutti fratelli e sorelle, figli dell’unico Padre che, a partire dal Padre, sono in correlazione vicendevole. Che generi di violenza arrogante allora compaiono e come l’uomo disprezzi e schiacci l’uomo lo abbiamo visto in tutta la sua crudeltà nel secolo scorso. Solo se la luce di Dio brilla sull’uomo e nell’uomo, solo se ogni singolo uomo è voluto, conosciuto e amato da Dio, solo allora, per quanto misera sia la sua situazione, la sua dignità è inviolabile. (...) E nel corso di tutti questi secoli davvero non ci sono stati soltanto casi di uso indebito della religione, ma dalla fede in quel Dio che si è fatto uomo sono venute sempre di nuovo forze di riconciliazione e di bontà. Nel buio del peccato e della violenza, questa fede ha inserito un raggio luminoso di pace e di bontà che continua a brillare".

"Così Cristo è la nostra pace (...). Come non dovremmo noi pregarlo in quest’ora: Sì, Signore, annuncia a noi anche oggi la pace, ai lontani e ai vicini. Fa’ che anche oggi le spade siano forgiate in falci, che al posto degli armamenti per la guerra subentrino aiuti per i sofferenti. Illumina le persone che credono di dover esercitare violenza nel tuo nome, affinché imparino a capire l’assurdità della violenza e a riconoscere il tuo vero volto. Aiutaci a diventare uomini 'del tuo compiacimento' – uomini secondo la tua immagine e così uomini di pace".

"Andiamo di là, a Betlemme, dice la liturgia della Chiesa oggi a noi. Trans-eamus traduce la Bibbia latina: 'attraversare', andare di là, osare il passo che va oltre, la 'traversata', con cui usciamo dalle nostre abitudini di pensiero e di vita e oltrepassiamo il mondo meramente materiale per giungere all’essenziale, al di là, verso quel Dio che, da parte sua, è venuto di qua, verso di noi".

"Andiamo di là, a Betlemme: con queste parole che, insieme con i pastori, ci diciamo l’un l’altro, non dobbiamo pensare soltanto alla grande traversata verso il Dio vivente, ma anche alla città concreta di Betlemme, a tutti i luoghi in cui il Signore ha vissuto, operato e sofferto. Preghiamo in quest’ora per le persone che oggi lì vivono e soffrono. Preghiamo perché lì ci sia pace. Preghiamo perché Israeliani e Palestinesi possano sviluppare la loro vita nella pace dell’unico Dio e nella libertà. Preghiamo anche per i Paesi circostanti, per il Libano, per la Siria, per l’Iraq e così via: affinché lì si affermi la pace. Che i cristiani in quei Paesi dove la nostra fede ha avuto origine possano conservare la loro dimora; che cristiani e musulmani costruiscano insieme i loro Paesi nella pace di Dio".

"I pastori si affrettavano. Una santa curiosità e una santa gioia li spingevano. Tra noi forse accade molto raramente che ci affrettiamo per le cose di Dio. Oggi Dio non fa parte delle realtà urgenti. Le cose di Dio, così pensiamo e diciamo, possono aspettare. Eppure Egli è la realtà più importante, l’Unico che, in ultima analisi, è veramente importante. Perché non dovremmo essere presi anche noi dalla curiosità di vedere più da vicino e di conoscere ciò che Dio ci ha detto? Preghiamolo affinché la santa curiosità e la santa gioia dei pastori tocchino in quest’ora anche noi, e andiamo quindi con gioia di là, a Betlemme – verso il Signore che anche oggi viene nuovamente verso di noi".


ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 24 dicembre 2012 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Vu Dinh Hiêu, Vescovo Coadiutore di Bùi Chu (superficie: 1.350; popolazione: 1.859.000; cattolici: 394.453; sacerdoti: 163; religiosi: 799), Viêt Nam. È stato finora Ausiliare di Xuân Lôc (Viêt Nam).

LA SCENA DELLA VISITAZIONE ESPRIME LA BELLEZZA DELL'ACCOGLIENZA

Città del Vaticano, 23 dicembre 2012 (VIS). "In questa IV domenica di Avvento, che precede di poco il Natale del Signore, il Vangelo narra la visita di Maria alla parente Elisabetta. Questo episodio - ha detto il Papa ai fedeli convenuti in Piazza San Pietro per la recita dell'Angelus - non rappresenta un semplice gesto di cortesia, ma raffigura con grande semplicità l’incontro dell’Antico con il Nuovo Testamento. Le due donne, entrambe incinte, incarnano infatti l’attesa e l’Atteso. L’anziana Elisabetta simboleggia Israele che attende il Messia, mentre la giovane Maria porta in sé l’adempimento di tale attesa, a vantaggio di tutta l’umanità".

"Elisabetta, accogliendo Maria - ha proseguito il Pontefice - riconosce che si sta realizzando la promessa di Dio all’umanità ed esclama: 'Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!' (...). Così anche il sussulto di gioia di Giovanni richiama la danza che il re Davide fece quando accompagnò l’ingresso dell’Arca dell’Alleanza in Gerusalemme. L’Arca, che conteneva le tavole della Legge, la manna e lo scettro di Aronne, era il segno della presenza di Dio in mezzo al suo popolo. Il nascituro Giovanni esulta di gioia davanti a Maria, Arca della nuova Alleanza, che porta in grembo Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo".

"La scena della Visitazione esprime anche la bellezza dell’accoglienza: dove c’è accoglienza reciproca, ascolto, il fare spazio all’altro, lì c’è Dio e la gioia che viene da Lui. Imitiamo Maria nel tempo di Natale, facendo visita a quanti vivono un disagio, in particolare gli ammalati, i carcerati, gli anziani e i bambini. E imitiamo anche Elisabetta che accoglie l’ospite come Dio stesso: senza desiderarlo non conosceremo mai il Signore, senza attenderlo non lo incontreremo, senza cercarlo non lo troveremo. Con la stessa gioia di Maria che va in fretta da Elisabetta, anche noi andiamo incontro al Signore che viene. Preghiamo perché tutti gli uomini cerchino Dio, scoprendo che è Dio stesso per primo a venire a visitarci", ha concluso il Santo Padre.

AVVISO

Città del Vaticano, 28 dicembre 2012 (VIS). Nell'augurare a tutti i nostri lettori un Felice Anno Nuovo comunichiamo che la trasmissione del prossimo servizio riprenderà mercoledì 2 gennaio.

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