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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 28 febbraio 2014

IL PAPA: LA CHIESA IN AMERICA LATINA NON PUÒ SPRECARE IL TESORO DELLA SUA GIOVENTÙ

Città del Vaticano, 28 febbraio 2014 (VIS). Nel ricevere questa mattina in udienza i Membri della Pontificia Commissione per l’America Latina a conclusione della Sessione Plenaria, il Papa ha ripreso le riflessioni che la Commissione ha dedicato in questi giorni ai milioni di giovani dell'America Latina e del Caribe "che vivono - ha detto - in condizioni di 'emergenza educativa' e per i quali sorge la questione fondamentale della 'traditio della fede'". "La Chiesa - ha ricordato il Papa - intende imitare Gesù che era vicino ai giovani".

"Vale la pena di seguire l'esempio che ci ha dato Gesù Cristo - ha ribadito il Pontefice - esempio di dedizione, di servizio, di amore disinteressato, di lotta per la giustizia e la verità. La Santa Madre Chiesa sa che il migliore Maestro dei giovani è Gesù Cristo e che occorre trasmettere a tutti gli stessi sentimenti, dimostrando quanto sia bello vivere come visse Gesù, bandendo l'egoismo e lasciandosi attrarre dalla bellezza della bontà. Chi conosce in profondità Gesù non può rimanere inerte. Si conforma al suo stile di vita ed arriva ad essere discepolo missionario del suo Vangelo, testimone entusiasta della fede, non risparmiando i sacrifici".

Il Papa ha ricordato l'incontro di Gesù con il giovane ricco soffermandosi su tre aspetti. l'accoglienza, l'ascolto e la chiamata di Gesù a seguirlo. L'accoglienza è il primo gesto di Gesù e deve essere anche il nostro, prima di ogni insegnamento e missione apostolica. "Essere vicini ai giovani - ha esortato il Papa - in tutti i momenti della vita: a scuola, in famiglia, al lavoro... Molti di loro hanno gravi problemi. Come non pensare all'insuccesso scolastico, alla disoccupazione, alla solitudine, all'amarezza delle famiglie smembrate. Sono momenti difficili, che fanno sperimentare frustrazione e vulnerabilità; che rendono i giovani dipendenti dalla droga, dal sesso senza amore, dalla violenza... Non dobbiamo abbandonare i giovani, non dobbiamo lasciarli ai bordi della strada. I giovani hanno bisogno di sentirsi apprezzati nella loro dignità, circondati di affetto, compresi".

Il Papa si è soffermato sul dialogo che deve essere franco e cordiale, come Gesù che ascolta le inquietudini del giovane e gli dà una risposta. "Gesù, non condanna, non ha pregiudizi, non impiega argomenti precostituiti; i giovani devono sentirsi parte della Chiesa, devono sentirsi come a casa. Non soltanto la Chiesa deve aprire loro le porte ma deve andare a cercarli".

Infine il Papa ha sottolineato che Gesù invita i giovani a seguirlo e i giovani devono ascoltare questo invito. "I giovani ascoltino Gesù. Gesù non è un personaggio di un romanzo, ma una persona viva, che vuole condividere il desiderio irrinunciabile che i giovani hanno di vita, di impegno, di dedizione. Non limitiamoci a dare ai giovani soltanto consolazione umana, altrimenti li inganniamo. È importante offrire loro la cosa più bella che abbiamo: Gesù Cristo, il suo Vangelo e con esso un orizzonte nuovo, che li rende capaci di affrontare la vita con coerenza, onestà ed elevate aspirazioni. I giovani vedono i mali del mondo e protestano, pretendono un mondo migliore, non ammettono surrogati. Vogliono essere protagonisti del loro presente e costruttori di un futuro senza menzogna, corruzione, mancanza di solidarietà (...) La Chiesa in America Latina non può sprecare il tesoro della sua gioventù".

Prima di concludere il suo discorso il Papa ha esortato la Commissione ad affrontare con decisione questa sfida: "I giovani ci aspettano. Non deludiamoli".

IL SANTO PADRE INCONTRA UN GRUPPO INTERRELIGIOSO ARGENTINO DI RITORNO DALLA TERRA SANTA

Città del Vaticano, 28 febbraio 2014 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede informa che nel pomeriggio di ieri, presso la Domus Santa Marta, Papa Francesco ha ricevuto la visita di un importante gruppo interreligioso argentino, composto di 45 persone, di cui 15 ebrei, 15 musulmani e 15 cattolici.

Il gruppo era di ritorno da un pellegrinaggio in Terra Santa, ed ha in certo senso precorso quello del Santo Padre, toccando i tre paesi dove egli si recherà - Giordania, Israele, Palestina -, incontrandovi le più alte personalità politiche e religiose e visitando i luoghi santi delle tre religioni. Molti membri del gruppo, di cui fanno parte diversi rabbini, imam e sacerdoti, conoscevano già e avevano rapporti in Argentina con il Cardinale Bergoglio, Arcivescovo di Buenos Aires in Argentina e avevano sviluppato con lui iniziative comuni, spesso di carattere sociale o caritativo per persone o gruppi sociali in situazioni difficili, o di dialogo interreligioso.

Fra i motivi della loro partecipazione a questa iniziativa comune vi è quindi la condivisa amicizia o vicinanza spirituale con il Papa, cosicché hanno voluto che la conclusione del loro pellegrinaggio avvenisse a Roma, incontrando il Santo Padre e facendogli i migliori auguri per il suo ministero di pace e di dialogo e per il suo prossimo pellegrinaggio nella Terra Santa. L’incontro è stato caratterizzato da grande cordialità ed è durato circa un’ora. Vi hanno partecipato anche il Cardinale Kurt Koch, Presidente della Commissione per i Rapporti con l’Ebraismo, ed il Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE MARZO 2014

Città del Vaticano, 28 febbraio 2014 (VIS). Di seguito riportiamo le intenzioni per il mese di marzo affidate dal Papa all'apostolato della preghiera:

Generale: "Perché in tutte le culture siano rispettati i diritti e la dignità delle donne".

Missionaria: "Perché numerosi giovani accolgano l'invito del Signore a consacrare la loro vita all'annuncio del Vangelo".

UDIENZE

Città del Vaticano, 28 febbraio 2014 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Tredici Presuli della Conferenza Episcopale di Spagna, in Visita “ad Limina Apostolorum”:

- Il Cardinale Antonio María Rouco Varela, Arcivescovo di Madrid, con gli Ausiliari Vescovo Fidel Herráez Vegas, Vescovo César Augusto Franco Martínez e Vescovo Juan Antonio Martínez Camino, S.I.

- Il Vescovo Juan Antonio Reig Plá, di Alcalá de Henares.

- Il Vescovo Joaquín María López de Andújar y Cánova del Castillo, di Getafe, con l'Ausiliare Vescovo José Rico Pavés.

- L'Arcivescovo Carlos Osoro Sierra, di Valencia.

- Il Vescovo Vicente Juan Segura, di Ibiza.

- Il Vescovo Javier Salinas Viñals, di Mallorca.

- Il Vescovo Salvador Giménez Valls, di Menorca.

- Il Vescovo Jesús Murgui Soriano, di Orihuela-Alicante.

- Il Vescovo Casimiro López Llorente, di Segorbe-Castellón de la Plana.

- Il Vescovo Mario Antonio Cargnello, di Salta (Argentina).

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 28 febbraio 2014 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia del Cardinale Joachim Meisner, all'ufficio di Arcivescovo Metropolita di Köln (Repubblica Federale di Germania), presentata per raggiunti limiti d'età.

giovedì 27 febbraio 2014

IL PAPA DEFINISCE LA MISSIONE DELLA CONGREGAZIONE PER I VESCOVI E LE CARATTERISTICHE DEI SUCCESSORI DEGLI APOSTOLI

Città del Vaticano, 27 febbraio 2014 (VIS). Questa mattina, nella Sala Bologna del Palazzo Apostolico, il Santo Padre Francesco ha presieduto la riunione della Congregazione per i Vescovi, il cui Prefetto è il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., ed ha rivolto ai presenti un discorso sulla missione della loro Congregazione, sui criteri che devono guidare l'elezione di un Vescovo, su quali debbano essere le sue caratteristiche e sulla missione nei riguardi dei fedeli che gli sono stati affidati, esortando tutti a scrutare di più i "campi della Chiesa" per cercare i pastori più idonei, con la sicurezza che il Signore non abbandona mai la sua Chiesa.

Riportiamo di seguito ampi estratti del discorso:

1. L’essenziale nella missione della Congregazione

"Nella celebrazione dell’Ordinazione di un Vescovo, la Chiesa riunita, dopo l’invocazione dello Spirito Santo, chiede che sia ordinato il candidato presentato. Chi presiede allora domanda: 'Avete il mandato?'. (...) Questa Congregazione esiste per aiutare a scrivere tale mandato, che poi risuonerà in tante Chiese e porterà gioia e speranza al Popolo Santo di Dio. Questa Congregazione esiste per assicurarsi che il nome di chi è scelto sia stato prima di tutto pronunciato dal Signore. (...) Il Popolo santo di Dio continua a parlare: (...) abbiamo bisogno di uno che ci guardi con l’ampiezza del cuore di Dio; non ci serve un manager, un amministratore delegato di un’azienda (...). Ci serve uno che sappia alzarsi all’altezza dello sguardo di Dio su di noi per guidarci verso di Lui. (...) Non dobbiamo perdere mai di vista le necessità delle Chiese particolari a cui dobbiamo provvedere. (...) La nostra sfida è entrare nella prospettiva di Cristo, tenendo conto di questa singolarità delle Chiese particolari".

2. L’orizzonte di Dio determina la missione della Congregazione

"Per scegliere tali ministri abbiamo bisogno tutti noi di elevarci, di salire anche noi al 'piano superiore'. (...) Dobbiamo alzarci oltre e sopra le nostre eventuali preferenze, simpatie, appartenenze o tendenze per entrare nell’ampiezza dell’orizzonte di Dio(...) Non uomini condizionati dalla paura dal basso, ma Pastori dotati di parresia, capaci di assicurare che nel mondo c’è un sacramento di unità e perciò l’umanità non è destinata allo sbando e allo smarrimento. (...) Nel firmare la nomina di ogni Vescovo vorrei poter toccare l’autorevolezza del vostro discernimento e la grandezza di orizzonti con la quale matura il vostro consiglio. Perciò, lo spirito che presiede i vostri lavori (...) non potrà essere altro che quell’umile, silenzioso e laborioso processo svolto sotto la luce che viene dall’alto. Professionalità, servizio e santità di vita: se ci discostiamo da questo trinomio decadiamo dalla grandezza cui siamo chiamati".

3. La Chiesa Apostolica come fonte

(...) L’altezza della Chiesa si trova sempre negli abissi profondi delle sue fondamenta. (...) Il domani della Chiesa abita sempre nelle sue origini. (...) Sappiamo che il Collegio Episcopale, nel quale mediante il Sacramento saranno inseriti i Vescovi, succede al Collegio Apostolico. Il mondo ha bisogno di sapere che c’è questa Successione ininterrotta. (...) Le persone già conoscono con sofferenza l’esperienza di tante rotture: hanno bisogno di trovare nella Chiesa quel permanere indelebile della grazia del principio".

4. Il Vescovo come testimone del Risorto

"Esaminiamo (...) il momento in cui la Chiesa Apostolica deve ricomporre il Collegio dei Dodici dopo il tradimento di Giuda. Senza i Dodici non può scendere la pienezza dello Spirito. Il successore va cercato tra chi ha seguito fin dagli inizi il percorso di Gesù e ora può diventare 'insieme ai dodici' un 'testimone della risurrezione'. C’è bisogno di selezionare tra i seguaci di Gesù i testimoni del Risorto. (...) Anche per noi questo è il criterio unificante: il Vescovo è colui che sa rendere attuale tutto quanto è accaduto a Gesù e soprattutto sa, insieme con la Chiesa, farsi testimone della sua Risurrezione. (...) Non un testimone isolato ma insieme con la Chiesa. (...) Desidero sottolineare che la rinuncia e il sacrificio sono connaturali alla missione episcopale. (...) L’episcopato non è per sé ma per la Chiesa, (...), per gli altri, soprattutto per quelli che secondo il mondo sono da scartare. Pertanto, per individuare un Vescovo, non serve la contabilità delle doti umane, intellettuali, culturali e nemmeno pastorali. (...) È certo che ci serve uno che eccelle: la sua integrità umana assicura la capacità di relazioni sane (...), per non proiettare sugli altri le proprie mancanze e diventare un fattore d’instabilità; (...) la sua preparazione culturale gli permette di dialogare con gli uomini e le loro culture; la sua ortodossia e fedeltà alla Verità intera custodita dalla Chiesa lo rende una colonna e un punto di riferimento; (...) la sua trasparenza e il suo distacco nell’amministrare i beni della comunità conferiscono autorevolezza e raccolgono la stima di tutti. Tutte queste imprescindibili doti devono essere tuttavia una declinazione della centrale testimonianza del Risorto, subordinati a questo prioritario impegno".

5. La sovranità di Dio, autore della scelta

"Ma torniamo al testo apostolico. Dopo il faticoso discernimento viene la preghiera degli Apostoli (...) Non possiamo allontanarci da questo 'mostraci tu Signore'. (...) Le scelte non possono essere dettate dalle nostre pretese, condizionate da eventuali 'scuderie', consorterie o egemonie. Per garantire tale sovranità ci sono due atteggiamenti fondamentali: il tribunale della propria coscienza davanti a Dio e la collegialità. (...) Non l’arbitrio ma il discernimento insieme. Nessuno può avere in mano tutto, ognuno pone con umiltà e onestà la propria tessera di un mosaico che appartiene a Dio".

6. Vescovi “kerigmatici”

(...) Poiché la fede viene dall’annuncio, abbiamo bisogno di Vescovi kerigmatici. (...) Uomini custodi della dottrina non per misurare quanto il mondo viva distante dalla verità che essa contiene, ma per affascinare il mondo, (...) con la bellezza dell’amore, (...) con l’offerta della libertà donata dal Vangelo. La Chiesa non ha bisogno di apologeti delle proprie cause né di crociati delle proprie battaglie, ma di seminatori umili e fiduciosi della verità, che sanno che essa è sempre loro di nuovo consegnata e si fidano della sua potenza. (...) Uomini pazienti perché sanno che la zizzania non sarà mai così tanta da riempire il campo".

7. Vescovi oranti

"Ho parlato di Vescovi kerigmatici, adesso segnalo l’altro tratto dell’identità del Vescovo: uomo di preghiera. La stessa parresia che deve avere nell’annuncio della Parola, deve averla nella preghiera, trattando con Dio nostro Signore il bene del suo popolo, la salvezza del suo popolo. (...) Un uomo che non ha il coraggio di discutere con Dio in favore del suo popolo non può essere Vescovo - questo lo dico dal cuore, sono convinto -, e neppure colui che non è capace di assumere la missione di portare il popolo di Dio fino al luogo che Lui, il Signore gli indica. (...) E questo vale anche per la pazienza apostolica (...). Il Vescovo dev’essere capace di 'entrare in pazienza' davanti a Dio (...) trovando e lasciandosi trovare".

8. Vescovi Pastori

"Siano Pastori vicini alla gente, 'padri e fratelli, siano miti, pazienti e misericordiosi; amino la povertà, interiore come libertà per il Signore e anche esteriore come semplicità e austerità di vita, che non abbiano una psicologia da 'Principi'; ... che non siano ambiziosi e che non ricerchino l'episcopato ... siano sposi di una Chiesa, senza essere in costante ricerca di un'altra - questo si chiama adulterio. Siano capaci di 'sorvegliare' il gregge che sarà loro affidato, di avere cioè cura per tutto che lo mantiene unito (...). Ribadisco che la Chiesa ha bisogno di Pastori autentici; (...). Guardiamo il testamento dell’apostolo Paolo. (...) Parla a noi. Egli affida i Pastori della Chiesa 'alla Parola della grazia che ha il potere di edificare e di concedere l’eredità'. Dunque, non padroni della Parola, ma consegnati a essa, servi della Parola. Solo così è possibile edificare e ottenere l’eredità dei santi. A quanti si tormentano con la domanda sulla propria eredità – 'qual è il lascito di un Vescovo? L’oro o l’argento?' - Paolo risponde: la santità. La Chiesa rimane quando si dilata la santità di Dio nei suoi membri. (...) Il Concilio Vaticano II afferma che ai Vescovi 'è pienamente affidato l’ufficio pastorale, ossia l’assidua e quotidiana cura del gregge'. (...) Nel nostro tempo l’assiduità e la quotidianità sono spesso associate alla routine e alla noia. Perciò non di rado si cerca di scappare verso un permanente 'altrove'. (...) Anche nella Chiesa purtroppo non siamo esenti da questo rischio. (...) Io penso che in questo tempo di incontri e di convegni è tanto attuale il decreto di residenza del Concilio di Trento: è tanto attuale e sarebbe bello che la Congregazione dei Vescovi scrivesse qualcosa su questo. Al gregge serve trovare spazio nel cuore del Pastore. Se questo non è saldamente ancorato in sé stesso, in Cristo e nella sua Chiesa, sarà continuamente sballottato dalle onde alla ricerca di effimere compensazioni e non offrirà al gregge alcun riparo".

Conclusione

"Alla fine di queste mie parole mi domando: dove possiamo trovare tali uomini? Non è facile. (...) Penso al profeta Samuele alla ricerca del successore di Saul che (...) sentendo che il piccolo Davide era a pascolare il gregge ordina: 'Manda a prenderlo'. Anche noi non possiamo fare a meno di scrutare i campi della Chiesa cercando chi presentare al Signore perché Egli ti dica: 'Ungilo: è lui!'. Sono certo che essi ci sono, perché il Signore non abbandona la sua Chiesa. Forse siamo noi che non giriamo abbastanza per i campi a cercarli. Forse ci serve l’avvertenza di Samuele: 'Non ci metteremo a tavola prima che egli sia venuto qui'. È di questa santa inquietudine che vorrei vivesse questa Congregazione".

FARE DELLA CHIESA LA CASA E LA SCUOLA DELLA COMUNIONE

Città del Vaticano, 27 febbraio 2014 (VIS). Questa mattina nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, il Santo Padre ha ricevuto in udienza i Vescovi amici del Movimento dei Focolari, in occasione dell'incontro, promosso dal Movimento, sul tema: "La reciprocità dell'amore tra i discepoli di Cristo". "Come Vescovi - ha detto il Papa - voi siete chiamati a portare a questi incontri il respiro ampio della Chiesa, e a far sì che quanto qui ricevete vada a beneficio di tutta la Chiesa".

"La società di oggi - ha proseguito il Pontefice - ha un grande bisogno della testimonianza di uno stile di vita da cui traspaia la novità donataci dal Signore Gesù: fratelli che si vogliono bene pur nelle differenze di carattere, di provenienza, di età… Questa testimonianza fa nascere il desiderio di essere coinvolti nella grande parabola di comunione che è la Chiesa".

Ricordando le parole del Beato Giovanni Paolo II nella Lettera apostolica "Novo millennio ineunte": "Fare della Chiesa la casa e la scuola della comunione", il Papa ha affermato che ciò: "è davvero fondamentale per l’efficacia di ogni impegno nell’evangelizzazione, in quanto rivela il desiderio profondo del Padre: che tutti i suoi figli vivano da fratelli; rivela la volontà del cuore di Cristo: che 'tutti siano una sola cosa'; rivela il dinamismo dello Spirito Santo, la sua forza di attrazione libera e liberante. Coltivare la spiritualità di comunione - ha concluso il Santo Padre - contribuisce inoltre a renderci più capaci di vivere il cammino ecumenico e il dialogo interreligioso".

CALENDARIO CELEBRAZIONI PRESIEDUTE DAL SANTO PADRE FRANCESCO

Città del Vaticano, 27 febbraio 2014 (VIS). Di seguito riportiamo il calendario delle celebrazioni presiedute dal Santo Padre Francesco nei mesi di marzo e aprile 2014:

MARZO

- Mercoledì 5: ore 16:30, Basilica di Sant'Anselmo, Statio e processione penitenziale; ore 17:00, Santa Messa, benedizione e imposizione delle Ceneri.

- Domenica 9: I Domenica di Quaresima: Ariccia, Inizio degli esercizi spirituali per la Curia Romana.

- Venerdì 14: Conclusione degli esercizi spirituali per la Curia Romana.

- Domenica 16: ore 16:00, Visita pastorale alla Parrocchia romana "Santa Maria dell'Orazione".

- Venerdì 28: ore 17:00, Basilica Vaticana, Liturgia penitenziale.

APRILE

- Domenica 6: ore 16:00, Visita pastorale a una Parrocchia romana.

- Domenica 13: Domenica delle Palme e della Passione del Signore: ore 9:30, Piazza San Pietro, Benedizione delle Palme, Processione e Santa Messa.

- Giovedì 17: Giovedì Santo: ore 9:30, Basilica Vaticana, Santa Messa del Crisma.
Il Papa celebrerà la Messa "in Coena Domini" nel pomeriggio del Giovedì Santo ma, come faceva già a Buenos Aires e come ha fatto l'anno scorso, sceglierà una situazione particolare dal punto di vista pastorale, che verrà comunicata a tempo opportuno. Non vi sarà quindi la celebrazione in una Basilica né la possibilità di partecipazione da parte di un ampio numero di fedeli e la Prefettura della Casa Pontificia non distribuirà biglietti per tale celebrazione.

- Venerdì 18: Venerdì Santo: ore 17:00, Basilica Vaticana, Celebrazione della Passione del Signore; ore 21:15, Via Crucis al Colosseo.

- Sabato 19: ore 20:30, Basilica Vaticana, Veglia Pasquale nella Notte Santa.

- Domenica 20: Domenica di Pasqua: ore 10:15, Piazza San Pietro, Santa Messa del giorno; ore 12:00, Loggia centrale della Basilica Vaticana, Benedizione "Urbi et Orbi".

- Domenica 27: II Domenica di Pasqua (o della Divina Misericordia), ore 10:00, Piazza San Pietro, Santa Messa e Canonizzazione dei Beati: Giovanni XXIII, Papa e Giovanni Paolo II, Papa.

LA SANTA SEDE PRESENTE CON UNA PADIGLIONE A EXPO MILANO 2015

Città del Vaticano, 27 febbraio 2014 (VIS). Questa mattina presso la Sala Stampa della Santa Sede è stato presentato il Protocollo di Partecipazione della Santa Sede a Expo Milano 2015, che ha per tema: "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita".

Questa mattina, il Cardinale Gianfranco Ravasi, Commissario Generale della Santa Sede per la Expo Milano 2015 e Giuseppe Sala, Commissario Unico del Governo italiano per Expo Milano 2015, hanno firmato il Protocollo nella Sala Regia del Palazzo Apostolico Vaticano e sono intervenuti alla Conferenza Stampa di presentazione.

All'Esposizione Universale, in programma dal 1° maggio al 31 ottobre 2015, parteciperanno 140 paesi con i rispettivi padiglioni. Il tema del Padiglione della Santa Sede sarà: "Not by bread alone - Non di solo pane" per evidenziare soprattutto la dimensione interiore, religiosa e culturale che tocca sia la persona, sia le sue relazioni a tutti i livelli. Il nutrimento interiore è tanto necessario quanto quello che risponde ai bisogni più immediati".

Dal valore universale della condivisione e della solidarietà fino alla tutela delle risorse della Terra che non vanno sprecate o depredate, il Padiglione della Santa Sede promuoverà una riflessione profonda sul concetto del "nutrimento" in quattro ambiti:

"Un giardino da custodire sulla tutela del creato", con tutte le sue risorse, dono elargito dal Creatore a tutta l'umanità, bene che non va sprecato o depredato e distrutto; "Un cibo da condividere": la pagina evangelica della moltiplicazione dei pani è l'immagine guida di questo ambito, in cui si sottolinea il valore universale della condivisione e della solidarietà, espresso in ambito cristiano da molteplici istituzioni che hanno attuato questo comandamento dell'amore fraterno; "Un pasto che educa": l'ambito educativo è fondamentale per formare le giovani generazioni ad una cultura della relazione umana centrata sull'essenziale e non sullo spreco consumista (delle cose come delle persone); "Un pane che rende Dio presente nel mondo": esiste infine una dimensione tipicamente religiosa e cristiana, ed è quella dell'Eucaristia, della mensa della Parola e del Pane di vita; "fonte e culmine" di tutta l'esistenza cristiana.

UDIENZE

Città del Vaticano, 27 febbraio 2014 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza dodici Presuli della Conferenza Episcopale di Spagna, in Visita “ad Limina Apostolorum”:

- L'Arcivescovo Ricardo Blázquez Pérez, di Valladolid.

- Il Vescovo Jesús García Burillo, di Ávila.

- Il Vescovo Cecilio Raúl Berzosa Martínez, di Ciudad Rodrigo.

- Il Vescovo Carlos López Hernández, di Salamanca.

- Il Vescovo Ángel Rubio Castro, di Segovia.

- Il Vescovo Gregorio Martínez Sacristán, di Zamora.

- L'Arcivescovo Manuel Ureña Pastor, di Zaragoza.

- Il Vescovo Alfonso Milián Sorribas, di Barbastro-Monzón.

- Il Vescovo Julián Ruiz Martorell, di Huesca.

- Il Vescovo Eusebio Hernández Sola, O.A.R., di Tarazona.

- Il Vescovo Carlos Manuel Escribano Subías, di Teruel y Albarracín.

- Il Vescovo José Sánchez González, emerito di Siguenza-Guadalajara.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 27 febbraio 2014 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Monsignore Marco Arnolfo, Arcivescovo metropolita dell'arcidiocesi di Vercelli (superficie: 1.658; popolazione: 183.680; cattolici: 178.160; sacerdoti: 101; religiosi: 301; diaconi permanenti: 13), Italia. L'Arcivescovo eletto è nato a Cavallermaggiore (Italia) nel 1952 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1978. Come sacerdote ha svolto i seguenti incarichi e ministeri: Vicario della parrocchia di S. Maria della Scala (Duomo) di Chieri (Torino); Vicario della parrocchia dei Santi Pietro e Paolo a Santena (Torino); Rettore del Seminario Minore di Torino; Direttore dell’Opera Diocesana Madonna dei Poveri-Città dei Ragazzi; Parroco di San Giovanni Battista ad Orbassano (Torino); Vicario Episcopale Territoriale del Distretto Ovest di Torino. Fino al 2012 è stato Membro del Consiglio Episcopale e del Collegio dei Consultori. Attualmente Membro del Consiglio Presbiterale e della Commissione per gli scrutini dei candidati al presbiterato dell’arcidiocesi di Torino, succede all'Arcivescovo Enrico Masseroni, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima arcidiocesi metropolitana, presentata per raggiunti limiti d'età.

Ha nominato il Reverendo Rosario Gisana, Vescovo di Piazza Armerina (superficie: 2.003; popolazione: 223.200; cattolici: 215.200; sacerdoti: 134; religiosi: 183; diaconi permanenti: 9), Italia. Il Vescovo eletto è nato a Modica (Italia) nel 1959 e ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1986. Dal 1988 al 1990 è stato Vice Assistente dell’Azione Cattolica diocesana, settore Giovani, e Responsabile del Servizio per la Pastorale Giovanile; dal 1990 al 2009 Rettore del Seminario vescovile di Noto e membro del Consiglio Presbiterale Diocesano; dal 2009 al 2010 Collaboratore presso la Parrocchia di San Gregorio Barbarigo di Roma. Dal 1986 Canonico del Capitolo della Cattedrale; dal 1988 Docente di Scienze Bibliche presso lo Studio Teologico “San Paolo” di Catania e all’Istituto di Scienze Religiose “G. Blandini” di Noto; dal 1990 Assistente ecclesiastico dell’Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo; dal 1999 Membro del Collegio dei Consultori e della Commissione per il Clero; dal 2003 Canonico Teologo del Capitolo della Cattedrale; dal 2010 Vicario Episcopale per la Pastorale, Direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano e Vice Rettore della Chiesa Cattedrale di San Nicolò di Noto; dal 2010 Docente di Sacra Scrittura alla Scuola Teologica di base della diocesi di Noto; dal 2011 Docente di Esegesi biblica e Patristica presso lo Studio Teologico “San Paolo” di Catania, del quale, dal 2012, è stato anche Vice Preside.

mercoledì 26 febbraio 2014

UNZIONE DEGLI INFERMI: SACRAMENTO DELLA COMPASSIONE DI DIO PER LE SOFFERENZE DELL'UOMO

Città del Vaticano, 26 febbraio 2014 (VIS). Nel proseguire la catechesi sui sacramenti, Papa Francesco ha parlato oggi del Sacramento dell'Unzione degli infermi "che ci permette di toccare con mano la compassione di Dio per l'uomo" e che "In passato veniva chiamato 'Estrema unzione', perché era inteso come conforto spirituale nell’imminenza della morte. Parlare invece di 'Unzione degli infermi' - ha detto il Pontefice - ci aiuta ad allargare lo sguardo all’esperienza della malattia e della sofferenza, nell’orizzonte della misericordia di Dio".

"C’è un’icona biblica che esprime in tutta la sua profondità il mistero che traspare nell’Unzione degli infermi: è la parabola del 'buon samaritano' (...). Dice la parabola che il buon samaritano si prende cura dell’uomo sofferente versando sulle sue ferite olio e vino. L’olio ci fa pensare a quello che viene benedetto dal Vescovo ogni anno, nella Messa crismale del Giovedì Santo, proprio in vista dell’Unzione degli infermi. Il vino, invece, è segno dell’amore e della grazia di Cristo che scaturiscono dal dono della sua vita per noi e si esprimono in tutta la loro ricchezza nella vita sacramentale della Chiesa. Infine, la persona sofferente viene affidata a un albergatore, affinché possa continuare a prendersi cura di lei, senza badare a spese. Ora, chi è questo albergatore? È la Chiesa, la comunità cristiana, siamo noi, ai quali ogni giorno il Signore Gesù affida coloro che sono afflitti, nel corpo e nello spirito, perché possiamo continuare a riversare su di loro, senza misura, tutta la sua misericordia e la salvezza".

"Questo mandato è ribadito in modo esplicito e preciso nella Lettera di Giacomo, dove raccomanda: 'Chi è malato, chiami presso di sé i presbiteri della Chiesa ed essi preghino su di lui, ungendolo con olio nel nome del Signore (...)'. Si tratta quindi di una prassi che era in atto già al tempo degli Apostoli. Gesù infatti ha insegnato ai suoi discepoli ad avere la sua stessa predilezione per i malati e per i sofferenti e ha trasmesso loro la capacità e il compito di continuare ad elargire nel suo nome e secondo il suo cuore sollievo e pace, attraverso la grazia speciale di tale Sacramento. Questo però non ci deve fare scadere nella ricerca ossessiva del miracolo o nella presunzione di poter ottenere sempre e comunque la guarigione. Ma è la sicurezza della vicinanza di Gesù al malato e anche all'anziano, perché ogni anziano, ogni persona di più di 65 anni, può ricevere questo Sacramento, mediante il quale è Gesù stesso che ci avvicina".

"Ma quando c'è un malato - ha commentato Papa Francesco - a volte si pensa: 'chiamiamo il sacerdote perché venga'; 'No, poi porta malafortuna, non chiamiamolo', oppure, 'poi si spaventa l'ammalato'. Perché si pensa questo? Perché c'è un po' l'idea che dopo il sacerdote arrivano le pompe funebri. E questo non è vero. Il sacerdote viene per aiutare il malato o l'anziano; per questo è tanto importante la visita dei sacerdoti ai malati. Bisogna chiamare il sacerdote presso il malato e dire: 'Venga, gli dia l'unzione, lo benedica'. È Gesù stesso che arriva per sollevare il malato, per dargli forza, per dargli speranza, per aiutarlo; anche per perdonargli i peccati. E questo è bellissimo! E non bisogna pensare che questo sia un tabù, perché è sempre bello sapere che nel momento del dolore e della malattia noi non siamo soli: il sacerdote e coloro che sono presenti durante l’Unzione degli infermi rappresentano infatti tutta la comunità cristiana che, come un unico corpo si stringe attorno a chi soffre e ai familiari, alimentando in essi la fede e la speranza, e sostenendoli con la preghiera e il calore fraterno. Ma il conforto più grande deriva dal fatto che a rendersi presente nel Sacramento è lo stesso Signore Gesù, che ci prende per mano, ci accarezza come faceva con gli ammalati e ci ricorda che ormai gli apparteniamo e che nulla - neppure il male e la morte - potrà mai separarci da Lui. Abbiamo questa abitudine di chiamare il sacerdote perché ai nostri malati - non dico ammalati di influenza, di tre-quattro giorni, ma quando è una malattia seria - e anche ai nostri anziani, venga e dia loro questo Sacramento, questo conforto, questa forza di Gesù per andare avanti? Facciamolo!", ha concluso il Pontefice.

APPELLO PERCHÉ CESSINO LE VIOLENZE IN VENEZUELA

Città del Vaticano, 26 febbraio 2014 (VIS). Al termine della catechesi il Papa ha ricordato quanto sta accadendo in questi giorni in Venezuela ed ha vivamente auspicato " che cessino quanto prima le violenze e le ostilità e che tutto il Popolo venezuelano, a partire dai responsabili politici e istituzionali, si adoperi per favorire la riconciliazione nazionale, attraverso il perdono reciproco e un dialogo sincero, rispettoso della verità e della giustizia, capace di affrontare temi concreti per il bene comune".

Nell'assicurare la sua costante e fervida preghiera, in particolare per quanti hanno perso la vita negli scontri e per le loro famiglie, il Papa ha invitato "tutti i credenti ad elevare suppliche a Dio, per la materna intercessione di Nostra Signora di Coromoto, affinché il Paese ritrovi prontamente pace e concordia".


ESEMPIO DI SAN GABRIELE DELL'ADDOLORATA

Città del Vaticano, 26 febbraio 2014 (VIS). Al termine della catechesi dell'Udienza Generale, nei saluti nelle diverse lingue, il Santo Padre ha ricordato che dopodomani ricorre la Giornata Mondiale delle Malattie Rare e salutando i partecipanti al convegno dedicato a questo importante argomento, ha detto: "Auspico che i pazienti e le loro famiglie siano adeguatamente sostenuti nel loro non facile percorso, sia a livello medico che legislativo".

Successivamente il Papa ha rivolto parole di saluto ai direttori delle radio polacche, in questi giorni a Roma per gli esercizi spirituali, ai pellegrini provenienti dall'Iraq e dal Libano e ai Legionari di Cristo che hanno concluso il loro Capitolo Generale

Infine, ricordando che domani si celebra la memoria di san Gabriele dell'Addolorata, Papa Francesco ha detto: "Il suo esempio aiuti voi, cari giovani, ad essere entusiasti discepoli di Gesù; incoraggi voi, cari ammalati, ad offrire le vostre sofferenze in unione a quelle di Cristo; e sproni voi, cari sposi novelli, a fare del Vangelo la regola fondamentale della vita coniugale".

ALTISSIMA PERCENTUALE DI RISPOSTE AL QUESTIONARIO SULLA FAMIGLIA INVIATO DAL SINODO DEI VESCOVI ALLE CONFERENZE EPISCOPALI

Città del Vaticano, 26 febbraio 2014 (VIS). Il Consiglio Ordinario del Sinodo dei Vescovi si è riunito nei giorni 24 e 24 febbraio per discutere i risultati dell'inchiesta avviata nel novembre 2013 con l'invio di un questionario sui temi relativi alla famiglia alle Conferenze Episcopali di tutto il mondo. La percentuale delle risposte è stata altissima. Si sono aggiunte poi osservazioni pervenute da singoli e gruppi da ogni parte del mondo.

Nel pomeriggio del 24 febbraio il Consiglio è stato presieduto dal Santo Padre Francesco che ha riaffermato l'importanza che attribuisce alla struttura del Sinodo come espressione della collegialità episcopale e al tema di cui si occuperanno la prossima Assemblea straordinaria del 2014 e quella ordinaria del 2015.

La bozza di sintesi delle risposte pervenute è stata unanimamente apprezzata. Da essa si ricava la voce della Chiesa in tutte le sue componenti e nella varietà delle situazioni contestuali sia riguardo all'urgenza di annunciare con nuovo slancio e modalità il vangelo della famiglia, sia circa le sfide e le difficoltà connesse con la vita familiare e le sue eventuali crisi.

Le osservazioni fatte durante la discussione saranno tenute presente per elaborare dalla bozza di sintesi l'"Instrumentum laboris" a partire dal quale si svolgeranno i lavori sinodali. Si è sottolineata l'unitarietà delle due tappe previste per la riflessione sinodale sulla famiglia, finalizzata a presentare al Santo Padre solo al termine del Sinodo ordinario proposte a partire dalle quali egli potrà elaborare la sua esortazione apostolica.

Erano presenti il Relatore Generale, Cardinale Péter Erdö, Arcivescovo di Esztergom-Budapest (Ungheria) e il Segretario Speciale Arcivescovo Bruno Forte, di Chieti-Vasto (Italia).

All'occasione il Santo Padre ha benedetto la nuova ala della sede della Segreteria Generale con la Cappella e i nuovi uffici.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 26 febbraio 2014 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo José Carlos de Souza Campos, Vescovo della diocesi di Divinópolis (superficie: 8.824; popolazione: 780.000; cattolici: 668.000; sacerdoti: 101; religiosi: 117), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1968 a Itaúna (Brasile) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1993. Dal 1992 al 1997 è stato Coordinatore diocesano della Pastorale Catechetica; dal 1993 al 1994 Parroco della Parrocchia “Senhor Bom Jesus” a Pedra do Indaiá; dal 1993 al 1994 Vicario parrocchiale della Parrocchia “Nossa Senhora da Guia” a Divinópolis; dal 1994 al 1998 Parroco della Parrocchia “Nossa Senhora Aparecida” a Divinópolis; dal 1996 al 1998 Cancelliere; dal 1997 al 2000 Coordinatore del progetto “Rumo ao Novo Milênio”; dal 1998 al 2000 Parroco della Parrocchia “Nossa Senhora de Fátima” a Itaúna; dal 2003 al 2008 Professore di Filosofia nel Seminario Diocesano “São José”; dal 2003 al 2004 Parroco della Parrocchia “Sant’Ana” a Itaúna; dal 2004 al 2011 Amministratore della Parrocchia “São Judas Tadeu” a Divinópolis; dal 2011 Parroco della Cattedrale di Divinópolis; dal 2009 al 2012 Vicario Generale della diocesi di Divinópolis. È stato finora Amministratore diocesano della medesima diocesi.

martedì 25 febbraio 2014

IL PAPA INVITA LE FAMIGLIE A PREGARE PER IL PROSSIMO SINODO AD ESSE DEDICATO

Città del Vaticano, 25 febbraio 2014 (VIS). Di seguito pubblichiamo la Lettera di Papa Francesco alla famiglie che invita a pregare per la prossima Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei Vescovi, in programma nell'ottobre prossimo in Vaticano, sul tema: "Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell'evangelizzazione". La Lettera è datata 2 febbraio, Festa della Presentazione del Signore.

"Care famiglie,

mi presento alla soglia della vostra casa per parlarvi di un evento che, come è noto, si svolgerà nel prossimo mese di ottobre in Vaticano. Si tratta dell’Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei Vescovi, convocata per discutere sul tema “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”. Oggi, infatti, la Chiesa è chiamata ad annunciare il Vangelo affrontando anche le nuove urgenze pastorali che riguardano la famiglia.

Questo importante appuntamento coinvolge tutto il Popolo di Dio, Vescovi, sacerdoti, persone consacrate e fedeli laici delle Chiese particolari del mondo intero, che partecipano attivamente alla sua preparazione con suggerimenti concreti e con l’apporto indispensabile della preghiera. Il sostegno della preghiera è quanto mai necessario e significativo specialmente da parte vostra, care famiglie. Infatti, questa Assemblea sinodale è dedicata in modo speciale a voi, alla vostra vocazione e missione nella Chiesa e nella società, ai problemi del matrimonio, della vita familiare, dell’educazione dei figli, e al ruolo delle famiglie nella missione della Chiesa. Pertanto vi chiedo di pregare intensamente lo Spirito Santo, affinché illumini i Padri sinodali e li guidi nel loro impegnativo compito. Come sapete, questa Assemblea sinodale straordinaria sarà seguita un anno dopo da quella ordinaria, che porterà avanti lo stesso tema della famiglia. E, in tale contesto, nel settembre 2015 si terrà anche l’Incontro Mondiale delle Famiglie a Philadelphia. Preghiamo dunque tutti insieme perché, attraverso questi eventi, la Chiesa compia un vero cammino di discernimento e adotti i mezzi pastorali adeguati per aiutare le famiglie ad affrontare le sfide attuali con la luce e la forza che vengono dal Vangelo.

Vi scrivo questa lettera nel giorno in cui si celebra la festa della Presentazione di Gesù al tempio. L’evangelista Luca narra che la Madonna e san Giuseppe, secondo la Legge di Mosè, portarono il Bambino al tempio per offrirlo al Signore, e che due anziani, Simeone e Anna, mossi dallo Spirito Santo, andarono loro incontro e riconobbero in Gesù il Messia (cfr Lc 2,22-38). Simeone lo prese tra le braccia e ringraziò Dio perché finalmente aveva 'visto' la salvezza; Anna, malgrado l’età avanzata, trovò nuovo vigore e si mise a parlare a tutti del Bambino. È un’immagine bella: due giovani genitori e due persone anziane, radunati da Gesù. Davvero Gesù fa incontrare e unisce le generazioni! Egli è la fonte inesauribile di quell’amore che vince ogni chiusura, ogni solitudine, ogni tristezza. Nel vostro cammino familiare, voi condividete tanti momenti belli: i pasti, il riposo, il lavoro in casa, il divertimento, la preghiera, i viaggi e i pellegrinaggi, le azioni di solidarietà… Tuttavia, se manca l’amore manca la gioia, e l’amore autentico ce lo dona Gesù: ci offre la sua Parola, che illumina la nostra strada; ci dà il Pane di vita, che sostiene la fatica quotidiana del nostro cammino.

Care famiglie, la vostra preghiera per il Sinodo dei Vescovi sarà un tesoro prezioso che arricchirà la Chiesa. Vi ringrazio, e vi chiedo di pregare anche per me, perché possa servire il Popolo di Dio nella verità e nella carità. La protezione della Beata Vergine Maria e di san Giuseppe accompagni sempre tutti voi e vi aiuti a camminare uniti nell’amore e nel servizio reciproco. Di cuore invoco su ogni famiglia la benedizione del Signore".

ARCIVESCOVO PAGLIA: LE FAMIGLIE PARTE PREPONDERANTE DELLA CHIESA

Città del Vaticano, 25 febbraio 2014 (VIS). Nella presentazione della Lettera di Papa Francesco alle Famiglie, il Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia ricorda quanto in questi mesi la famiglia sia nella mente e nel cuore della Chiesa e in proposito l'Arcivescovo Vincenzo Paglia cita il pellegrinaggio delle famiglie nell'Anno della Fede, l'incontro del Santo Padre con i fidanzati del 14 febbraio scorso, il Concistoro straordinario della settimana scorsa, il Sinodo in programma nell'ottobre prossimo e la Giornata Mondiale delle Famiglie del settembre 2015 a Philadelphia (Stati Uniti d'America).

"Papa Francesco, con questa Lettera alle 'Care famiglie' del mondo - afferma l'Arcivescovo Paglia - vuole coinvolgerle nel cammino sinodale (...). La preghiera è il primo modo di partecipare a tale cammino comune. Le famiglie – è questo l’intento di Papa Francesco - non sono semplicemente l’oggetto di un’attenzione. Esse sono anche il soggetto di questo pellegrinaggio, visto che della Chiesa sono la parte preponderante, e segnate dal Sacramento del Matrimonio".

"Non si può dimenticare - prosegue - che l’irradiazione del primo cristianesimo è avvenuta attraverso la rete delle famiglie. È una grande lezione anche per questo nostro tempo che invoca una nuova stagione missionaria della predicazione evangelica. (...) Il Papa chiede alle famiglie cristiane di sentire la responsabilità della loro missione in questo nostro tempo così confuso e inquieto. Chiede il loro aiuto. Del resto, se c'è un tema della vita cristiana, per il quale il sostegno delle famiglie è indispensabile sia al Papa che alla Chiesa, è proprio questo. Se non ci fossero le famiglie, la parola di Gesù – la parola della Chiesa, la parola del Papa – sull’amore sponsale che è capace di aprirsi all'agape di Dio per tutti, apparirebbe astratta, velleitaria, inefficace".

"Ma le famiglie - conclude il Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia - grazie a Dio, ci sono e la loro presenza è viva! È significativo, perciò, che i Pastori e le Famiglie vivano in questo tempo 'concordi nella preghiera', come in cenacolo spirituale che raccoglie il mondo intero, in attesa che lo Spirito susciti una rinnovata Pentecoste".

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 25 febbraio 2014 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia del Vescovo Zdzisław Fortuniak all’ufficio di Ausiliare dell’arcidiocesi di Poznań (Polonia), presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Donal McKeown, Vescovo di Derry (superficie: 2.500; popolazione: 327.000; cattolici: 245.700; sacerdoti: 116; religiosi: 107), Irlanda. È stato finora Ausiliare della diocesi di Down and Connor (Irlanda).

lunedì 24 febbraio 2014

MOTU PROPRIO "FIDELIS DISPENSATOR ET PRUDENS" (LC 12,42) CON IL QUALE È COSTITUITA NUOVA STRUTTURA DI COORDINAMENTO AFFARI ECONOMICI E AMMINISTRATIVI SANTA SEDE E STATO CITTA’ DEL VATICANO

Città del Vaticano, 24 febbraio 2014 (VIS). Di seguito pubblichiamo il Motu Proprio di Papa Francesco "Fidelis dispensator et prudens" (Lc 12,42), datato oggi, 24 febbraio.

"Come l’amministratore fedele e prudente ha il compito di curare attentamente quanto gli è stato affidato, così la Chiesa è consapevole della responsabilità di tutelare e gestire con attenzione i propri beni, alla luce della sua missione di evangelizzazione e con particolare premura verso i bisognosi. In special modo, la gestione dei settori economico e finanziario della Santa Sede è intimamente legata alla sua specifica missione, non solo al servizio del ministero universale del Santo Padre, ma anche in relazione al bene comune, nella prospettiva dello sviluppo integrale della persona umana.

Dopo aver considerato attentamente i risultati del lavoro della Commissione referente di studio e indirizzo sull’organizzazione della struttura economico- amministrativa della Santa Sede (cfr Chirografo del 18 luglio 2013), dopo essermi consultato con il Consiglio dei Cardinali per la riforma della Costituzione apostolica 'Pastor Bonus' e con il Consiglio di Cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede, con questa Lettera apostolica in forma di 'Motu proprio stabilisco' quanto segue:

CONSIGLIO PER L’ECONOMIA

1. È istituito il Consiglio per l’Economia, con il compito di sorvegliare la gestione economica e di vigilare sulle strutture e sulle attività amministrative e finanziarie dei Dicasteri della Curia Romana, delle Istituzioni collegate con la Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano.

2. Il Consiglio per l’Economia è composto di quindici membri, otto dei quali sono scelti tra Cardinali e Vescovi in modo da rispecchiare l’universalità della Chiesa e sette sono esperti laici di varie nazionalità, con competenze finanziarie e riconosciuta professionalità.

3. Il Consiglio per l’Economia è presieduto da un Cardinale Coordinatore.

SEGRETERIA PER L’ECONOMIA

4. È istituita la Segreteria per l’Economia, quale Dicastero della Curia Romana secondo la Costituzione apostolica 'Pastor Bonus'.

5. Tenendo conto di quanto stabilito dal Consiglio per l’Economia, la Segreteria risponde direttamente al Santo Padre e attua il controllo economico e la vigilanza sugli Enti di cui al punto 1, come pure le politiche e le procedure relative agli acquisti e all’adeguata allocazione delle risorse umane, nel rispetto delle competenze proprie di ciascun Ente. La competenza della Segreteria si estende pertanto a tutto ciò che in qualunque maniera rientra nell’ambito in oggetto.

6. La Segreteria per l’Economia è presieduta da un Cardinale Prefetto, il quale collabora con il Segretario di Stato. Un Prelato Segretario Generale ha il compito di coadiuvare il Cardinale Prefetto.

REVISORE GENERALE

7. Il Revisore Generale è nominato dal Santo Padre ed ha il compito di compiere la revisione contabile ('audit') degli Enti di cui al punto 1.

GLI STATUTI

8. Il Cardinale Prefetto è responsabile della stesura degli Statuti definitivi del Consiglio per l’Economia, della Segreteria per l’Economia e dell’ufficio del Revisore Generale. Gli Statuti saranno presentati 'quam primum' all’approvazione del Santo Padre.

Dispongo che quanto stabilito abbia immediato, pieno e stabile valore, anche abrogando tutte le disposizioni incompatibili e che la presente Lettera apostolica in forma di ìMotu proprio' sia pubblicata su 'L’Osservatore Romano' del 24-25 febbraio 2014 e successivamente negli 'Acta Apostolicae Sedis'".

NUOVA STRUTTURA DI COORDINAMENTO PER GLI AFFARI ECONOMICI ED AMMINISTRATIVI DELLA SANTA SEDE E DELLO STATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO

Città del Vaticano, 24 febbraio 2014 (VIS). II Santo Padre ha costituito una nuova struttura di coordinamento per gli affari economici e amministrativi della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano, rende noto un Comunicato la Sala Stampa della Santa Sede che riportiamo di seguito:

"L'annuncio odierno giunge in seguito alle raccomandazioni della rigorosa revisione condotta dalla Commissione Referente di Studio e di Indirizzo sull'Organizzazione della Struttura Economico - Amministrativa della Santa Sede (COSEA). Esse sono state esaminate e approvate sia dal Consiglio di Cardinali istituito per consigliare il Santo Padre sulla riforma della Curia Romana, sia dal Consiglio di 15 Cardinali “per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede”.

La COSEA raccomandava modifiche per semplificare e consolidare le strutture di gestione esistenti e migliorare il coordinamento e la supervisione in tutta la Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano. La COSEA consigliava un impegno esplicito per l'adozione dei principi contabili, di gestione finanziaria generalmente accettati e anche per la procedura di rendicontazione finanziaria, insieme con controlli interni avanzati, la trasparenza e il governo.

Le modifiche consentiranno il coinvolgimento più esplicito di esperti di alto livello di esperienza in amministrazione finanziaria, pianificazione e reporting. Esse garantiranno una migliore utilizzazione delle risorse, migliorando il supporto disponibile per vari programmi, in particolare quelli rivolti al lavoro con i poveri e gli emarginati.

Le modifiche annunciate dal Santo Padre sono:

1. L'istituzione di una nuova Segreteria per l'Economia, che avrà autorità su tutte le attività economiche e amministrative all'interno della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. La Segreteria sarà responsabile, tra le altre cose, per la preparazione di un budget annuale per la Santa Sede e lo Stato Città del Vaticano, nonché la pianificazione finanziaria e le varie funzioni di supporto quali le risorse umane e l'approvvigionamento. La Segreteria sarà inoltre tenuta a redigere il bilancio dettagliato della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano.

2. La Segreteria per l'Economia metterà in opera le direttive formulate da un nuovo Consiglio per l'Economia: un Consiglio di 15 membri, composto da otto Cardinali o Vescovi, che riflette l'universalità della Chiesa, e sette esperti laici di varie nazionalità con competenze finanziarie e riconosciuta professionalità. Il Consiglio si riunirà periodicamente per valutare direttive e pratiche concrete, e preparare e analizzare i rapporti sulle attività economiche-amministrative della Santa Sede.

3. La Segreteria per l'Economia sarà diretta da un Cardinale Prefetto che farà riferimento al Consiglio per l'Economia. Un Segretario Generale collaborerà con il Cardinale Prefetto nella gestione delle attività quotidiane.

4. Il Santo Padre ha nominato il Cardinale George Pell, attuale Arcivescovo di Sydney, Australia, quale Prefetto della Segreteria per l'Economia.
5. Le nuove disposizioni comprendono anche la nomina di un Auditor Generale, nominato dal Santo Padre, che sarà dotato del potere di svolgere revisioni di qualsiasi agenzia o istituzione della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano.

6. Le modifiche confermano il ruolo dell'APSA come Banca Centrale del Vaticano, con tutti gli obblighi e le responsabilità delle istituzioni analoghe in tutto il mondo.

7. L'AIF continuerà a svolgere il suo ruolo attuale e fondamentale di vigilanza prudenziale e disciplina delle attività all'interno della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano.

È stato chiesto al Prefetto della nuova Segreteria per l'Economia di iniziare il suo compito il più presto possibile. Egli preparerà gli Statuti finali e le altre questioni connesse con l'assistenza dei consiglieri necessari e lavorerà con la COSEA per completare l’attuazione di tali disposizioni approvate dal Santo Padre.

IMPEGNO RICOSTRUZIONE E RICONCILIAZIONE TEMI CHIAVE DELL'UDIENZA AL PRESIDENTE DI HAITI

Città del Vaticano, 24 febbraio 2014 (VIS). Stamani, lunedì 24 febbraio 2014, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Presidente della Repubblica di Haiti, il Signor Michel Joseph Martelly, è stato ricevuto in Udienza da Sua Santità Francesco. Successivamente ha incontrato il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, accompagnato dall'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

Durante i cordiali colloqui, è stato espresso compiacimento per le buone relazioni tra Haiti e Santa Sede, soffermandosi sul prezioso contributo sociale che la Chiesa dà al Paese, specialmente in campo educativo e sanitario, come pure nei settori della carità.

Nel prosieguo della conversazione è stata rilevata l’importanza di continuare l’impegno nella ricostruzione del Paese, e di favorire il sincero dialogo tra le diverse forze istituzionali per la riconciliazione ed il bene comune, sia a livello interno che estero.

IL PAPA AI NUOVI CARDINALI: SIATE CANALI IN CUI SCORRE LA CARITÀ DI CRISTO. Il CARDINALE ENTRA NELLA CHIESA DI ROMA, NON IN UNA CORTE

Città del Vaticano, 23 febbraio 2014 (VIS). "'Il tuo aiuto, Padre misericordioso, ci renda sempre attenti alla voce dello Spirito'". Questo l'invito che Papa Francesco ha rivolto ai nuovi Cardinali creati nel Concistoro di ieri, che questa mattina hanno concelebrato la Santa Messa nella Basilica di San Pietro. "Questa preghiera - ha detto il Papa - ci richiama ad un atteggiamento fondamentale: l’ascolto dello Spirito Santo, che vivifica la Chiesa e la anima. Con la sua forza creatrice e rinnovatrice, lo Spirito sempre sostiene la speranza del Popolo di Dio in cammino nella storia, e sempre sostiene, come Paraclito, la testimonianza dei cristiani".

Le letture di questa domenica nelle quali Gesù chiama alla santità - ha ricordato il Papa nell'omelia - interpellano tutti e in particolare oggi i nuovi Cardinali ad "imitare la santità e la perfezione di Dio" che "può sembrare una meta irraggiungibile. Tuttavia, la prima Lettura e il Vangelo suggeriscono gli esempi concreti affinché il comportamento di Dio diventi regola del nostro agire. (...) Nel Vangelo, anche Gesù ci parla della santità e ci spiega la nuova legge, la sua. Lo fa mediante alcune antitesi tra la giustizia imperfetta degli scribi e dei farisei e la superiore giustizia del Regno di Dio. La prima antitesi del brano odierno riguarda la vendetta. 'Avete inteso che fu detto: 'Occhio per occhio e dente per dente. Ma io vi dico: …se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra'. Non soltanto non dobbiamo restituire all’altro il male che ci ha fatto, ma dobbiamo sforzarci di fare il bene con larghezza".

"La seconda antitesi fa riferimento ai nemici: 'Avete inteso che fu detto: 'Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico'. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano'. A chi vuole seguirlo, Gesù chiede di amare chi non lo merita, senza contraccambio, per colmare i vuoti d’amore che ci sono nei cuori, nelle relazioni umane, nelle famiglie, nelle comunità e nel mondo. Fratelli Cardinali, Gesù non è venuto a insegnarci le buone maniere, maniere da salotto! Per questo non c’era bisogno che scendesse dal Cielo e morisse sulla croce. Cristo è venuto a salvarci, a mostrarci la via, l’unica via d’uscita dalle sabbie mobili del peccato, e questa via di santità è la misericordia, quella che Lui ha fatto e ogni giorno fa con noi. Essere santi non è un lusso, è necessario per la salvezza del mondo. È questo che il Signore chiede a noi".

"Cari Fratelli Cardinali - ha detto il Papa - il Signore Gesù e la madre Chiesa ci chiedono di testimoniare con maggiore zelo e ardore questi atteggiamenti di santità. Proprio in questo supplemento di oblatività gratuita consiste la santità di un Cardinale. Pertanto, amiamo coloro che ci sono ostili (...); non aspiriamo a farci valere, ma opponiamo la mitezza alla prepotenza (...). Lasciamoci sempre guidare dallo Spirito di Cristo, che ha sacrificato sé stesso sulla croce, perché possiamo essere 'canali' in cui scorre la sua carità. Questo è l’atteggiamento, questa deve essere la condotta di un Cardinale. Il Cardinale - lo dico specialmente a voi - entra nella Chiesa di Roma, Fratelli, non entra in una corte. Evitiamo tutti e aiutiamoci a vicenda ad evitare abitudini e comportamenti di corte: intrighi, chiacchiere, cordate, favoritismi, preferenze. Il nostro linguaggio sia quello del Vangelo: 'sì, sì; no, no'; i nostri atteggiamenti quelli delle Beatitudini, e la nostra via quella della santità".

"Lo Spirito Santo ci parla oggi anche attraverso le parole di san Paolo: 'Siete tempio di Dio …'. (...). Questo nostro tempio viene come profanato se trascuriamo i doveri verso il prossimo. Quando nel nostro cuore trova posto il più piccolo dei nostri fratelli, è Dio stesso che vi trova posto (...). Un cuore vuoto di amore è come una chiesa sconsacrata, sottratta al servizio divino e destinata ad altro".

Papa Francesco ha concluso l'omelia con queste parole: "Cari Fratelli Cardinali, rimaniamo uniti in Cristo e tra di noi! Vi chiedo di starmi vicino, con la preghiera, il consiglio, la collaborazione. (...) per servire il Vangelo e aiutare la Chiesa a irradiare nel mondo l’amore di Cristo".

IL PAPA ALL'ANGELUS: "PREGATE PER NOI, PERCHÉ SIAMO BUONI SERVITORI: BUONI SERVITORI, NON BUONI PADRONI!"

Città del Vaticano, 24 febbraio 2014 (VIS). Al termine della concelebrazione della Santa Messa con i nuovi Cardinali nella Basilica Vaticana, il Papa si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l'Angelus con i numerosi fedeli convenuti in Piazza San Pietro.

Nel commentare la Prima Lettera di San Paolo ai Corinzi, una comunità dove si erano formati dei gruppi che si riferivano ai vari predicatori considerandoli loro capi, il Papa ha ricordato che l'Apostolo spiega che "questo modo di pensare è sbagliato, perché la comunità non appartiene agli apostoli, ma sono loro - gli apostoli - ad appartenere alla comunità; però la comunità, tutta intera, appartiene a Cristo!".

"Da questa appartenenza - ha affermato il Papa - deriva che nelle comunità cristiane - diocesi, parrocchie, associazioni, movimenti - le differenze non possono contraddire il fatto che tutti, per il Battesimo, abbiamo la stessa dignità: tutti, in Gesù Cristo, siamo figli di Dio. (...) Coloro che hanno ricevuto un ministero di guida, di predicazione, di amministrare i Sacramenti, non devono ritenersi proprietari di poteri speciali, padroni, ma porsi al servizio della comunità, aiutandola a percorrere con gioia il cammino della santità".

"La Chiesa oggi affida la testimonianza di questo stile di vita pastorale ai nuovi Cardinali (...). Possiamo salutare tutti i nuovi Cardinali, con un applauso. Salutiamo tutti! - ha esclamato il Pontefice - Il Concistoro di ieri e l’odierna Celebrazione eucaristica ci hanno offerto un’occasione preziosa per sperimentare la cattolicità, l’universalità della Chiesa, ben rappresentata dalla variegata provenienza dei membri del Collegio Cardinalizio, raccolti in stretta comunione attorno al Successore di Pietro. E che il Signore ci dia la grazia di lavorare per l’unità della Chiesa, di costruire questa unità, perché l’unità è più importante dei conflitti! L’unità della Chiesa è di Cristo, i conflitti sono problemi che non sono sempre di Cristo".

"Vi invito anche a sostenere questi Pastori e ad assisterli con la preghiera (...). Ma quanto bisogno di preghiera ha un Vescovo, un Cardinale, un Papa, affinché possa aiutare ad andare avanti il Popolo di Dio! Dico 'aiutare', cioè servire il Popolo di Dio, perché la vocazione del Vescovo, del Cardinale e del Papa è proprio questa: essere servitore, servire in nome di Cristo. Pregate per noi, perché siamo buoni servitori: buoni servitori, non buoni padroni! Tutti insieme, Vescovi, presbiteri, persone consacrate e fedeli laici dobbiamo offrire la testimonianza di una Chiesa fedele a Cristo, animata dal desiderio di servire i fratelli e pronta ad andare incontro con coraggio profetico alle attese e alle esigenze spirituali degli uomini e delle donne del nostro tempo. La Madonna ci accompagni e ci protegga in questo cammino".

UDIENZE

Città del Vaticano, 24 febbraio 2014 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza dieci Presuli della Conferenza Episcopale di Spagna, in Visita “ad Limina Apostolorum”:

- L'Arcivescovo Francisco Gil Hellín, di Burgos.

- Il Vescovo Mario Iceta Gavicagogeascoa, di Bilbao.

- Il Vescovo Gerardo Melgar Viciosa, di Osma-Soria.

- Il Vescovo Esteban Escudero Torres, di Palencia.

- Il Vescovo Miguel José Asurmendi Aramendía, S.D.B., di Vitoria.

- L'Arcivescovo Francisco Pérez González, di Pamplona y Tudela con l'Ausiliare Vescovo Juan Antonio Aznárez Cobo.

- Il Vescovo Juan José Omella Omella, di Calahorra y la Calzada-Logroño.

- Il Vescovo Julián Ruiz Martorell, di Jaca.

- Il Vescovo José Ignacio Munilla Aguirre, di San Sebastián.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 24 febbraio 2014 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre Reynaldo B. Getalado, M.S.P., Superiore ecclesiastico della "Missio sui iuris" di Funafuti (superficie: 26; popolazione: 9.359; cattolici: 117; sacerdoti: 1; religiosi: 1), Tuvalu, Isole del Pacifico. Il Padre Getalado è nato nel 1959 a Muntinlupa City (Filippine) ed è stato ordinato sacerdote nel 1988. Dal 1988 al 1999 è stato Missionario nella Diocesi di Daru-Kiunga in Papua Nuova Guinea; dal 2000 al 2003 Missionario nella Diocesi di Auckland nella Nuova Zelanda; dal 2003 al 2004: Vicario Parrocchiale a Mandaluyong City, nelle Filippine e dal 2005 missionario nella Diocesi di Bougainville in Papua Nuova Guinea.

sabato 22 febbraio 2014

IL PAPA AI NUOVI CARDINALI: LA CHIESA HA BISOGNO DI NOI ANCHE AFFINCHÉ SIAMO UOMINI DI PACE E FACCIAMO LA PACE CON LE NOSTRE OPERE

Città del Vaticano, 22 febbraio 2014 (VIS). Alle 11:00 di questa mattina, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Francesco ha tenuto il Concistoro Ordinario Pubblico per la creazione di 19 nuovi Cardinali.

Alla celebrazione ha assistito anche il Papa emerito Benedetto XVI abbracciato da Papa Francesco all'ingresso in Basilica, salutato anche dal Segretario di Stato Pietro Parolin, primo tra i nuovi Cardinali che ha rivolto al Papa parole di gratitudine a nome di tutti i neoporporati. Tra i nuovi Cardinali non era presente in Basilica il Cardinale Loris Francesco Capovilla, al quale la berretta cardinalizia verrà consegnata nei prossimi giorni a Sotto il Monte, dove risiede.

Quello di oggi è il primo Concistoro Ordinario Pubblico del Pontificato di Papa Francesco che ha iniziato l'allocuzione con la frase del Vangelo di San Marco "Gesù camminava davanti a loro..."

"Anche in questo momento - ha detto Papa Francesco - Gesù cammina davanti a noi. Lui è sempre davanti a noi. Lui ci precede e ci apre la via… E questa è la nostra fiducia e la nostra gioia: essere suoi discepoli, stare con Lui, camminare dietro a Lui, seguirlo… Quando con i cardinali abbiamo concelebrato insieme la prima santa Messa nella Cappella Sistina, 'camminare' è stata la prima parola che il Signore ci ha proposto: camminare, e poi costruire e confessare. Oggi ritorna quella parola, ma come un atto, come l’azione di Gesù che continua: 'Gesù camminava…' . Questo ci colpisce nei Vangeli: Gesù cammina molto, e istruisce i suoi lungo il cammino. Questo è importante. Gesù non è venuto ad insegnare una filosofia, un’ideologia… ma una 'via', una strada da percorrere con Lui, e la strada si impara facendola, camminando. Sì, cari Fratelli, questa è la nostra gioia: camminare con Gesù. Ma questo non è facile, non è comodo, perché la strada che Gesù sceglie è la via della croce. Mentre sono in cammino, Egli parla ai suoi discepoli di quello che gli accadrà a Gerusalemme: preannuncia la sua passione, morte e risurrezione. E loro sono 'stupiti' e 'pieni di timore'. Stupiti, certo, perché per loro salire a Gerusalemme voleva dire partecipare al trionfo del Messia, alla sua vittoria – lo si vede poi dalla richiesta di Giacomo e Giovanni; e pieni di timore per quello che Gesù avrebbe dovuto subire, e che anche loro rischiavano di subire".

"Diversamente dai discepoli di allora - ha proseguito il Pontefice - noi sappiamo che Gesù ha vinto, e non dovremmo avere paura della Croce, anzi, nella Croce abbiamo la nostra speranza. Eppure, siamo anche noi pur sempre umani, peccatori, e siamo esposti alla tentazione di pensare alla maniera degli uomini e non di Dio. E quando si pensa in modo mondano, qual è la conseguenza? Dice il Vangelo: 'Gli altri dieci si sdegnarono con Giacomo e Giovanni' (v. 41). Si sdegnarono. Se prevale la mentalità del mondo, subentrano le rivalità, le invidie, le fazioni… Allora questa Parola che oggi il Signore ci rivolge è tanto salutare! Ci purifica interiormente, fa luce nelle nostre coscienze, e ci aiuta a sintonizzarci pienamente con Gesù, e a farlo insieme, nel momento in cui il Collegio dei Cardinali si accresce con l’ingresso di nuovi Membri".

"'Allora Gesù, chiamatili a sé…'' - ha detto Papa Francesco citando il Vangelo di Marco - Ecco l’altro gesto del Signore. Lungo il cammino, si accorge che c’è bisogno di parlare ai Dodici, si ferma, e li chiama a sé. Fratelli, lasciamo che il Signore Gesù ci chiami a Sé! Lasciamoci con-vocare da Lui. E ascoltiamolo, con la gioia di accogliere insieme la sua Parola, di lasciarci istruire da essa e dallo Spirito Santo, per diventare sempre di più un cuore solo e un’anima sola, intorno a Lui. E mentre siamo così, convocati, 'chiamati a Sé' dal nostro unico Maestro, anch’io vi dico ciò di cui la Chiesa ha bisogno: ha bisogno di voi, della vostra collaborazione, e prima ancora della vostra comunione, con me e tra di voi. La Chiesa ha bisogno del vostro coraggio, per annunciare il Vangelo in ogni occasione opportuna e non opportuna, e per dare testimonianza alla verità. La Chiesa ha bisogno della vostra preghiera, per il buon cammino del gregge di Cristo, la preghiera che, non lo dimentichiamo, con l’annuncio della Parola, è il primo compito del Vescovo. La Chiesa ha bisogno della vostra compassione soprattutto in questo momento di dolore e sofferenza in tanti Paesi del mondo. Esprimiamo la nostra vicinanza spirituale alle comunità ecclesiali e a tutti i cristiani che soffrono discriminazioni e persecuzioni. Dobbiamo lottare contro ogni discriminazione. La Chiesa ha bisogno della nostra preghiera per loro, perché siano forti nella fede e sappiano reagire al male con il bene. E questa nostra preghiera si estende ad ogni uomo e donna che subisce ingiustizia a causa delle sue convinzioni religiose".

"La Chiesa - ha concluso il Pontefice - ha bisogno di noi anche affinché siamo uomini di pace e facciamo la pace con le nostre opere, i nostri desideri, le nostre preghiere: per questo invochiamo la pace e la riconciliazione per i popoli che in questi tempi sono provati dalla violenza e dalla guerra. Fare la pace, artefici di pace. Grazie, cari Fratelli. Grazie. Camminiamo insieme dietro il Signore, e lasciamoci sempre più convocare da Lui, in mezzo al Popolo fedele, al santo Popolo fedele di Dio, alla santa madre Chiesa".

Al termine dell'allocuzione il Papa ha letto la formula di creazione, ha proclamato i nomi dei nuovi Cardinali ed ha annunciato l'Ordine presbiterale o diaconale a loro assegnato. Dopo la professione di fede i nuovi Cardinali hanno pronunciato il giuramento di fedeltà e obbedienza al Papa ed ai suoi successori. Quindi il Papa ha imposto la berretta cardinalizia, ha consegnato l'anello ed ha assegnato a ciascuno il titolo o la diaconia.

TITOLI O DIACONIE DEI NUOVI CARDINALI

Città del Vaticano, 22 febbraio 2014 (VIS). Pubblichiamo di seguito l'elenco del Titolo o della Diaconia assegnati dal Santo Padre Francesco a ciascuno dei nuovi Cardinali nel momento della creazione nel Concistoro Ordinario Pubblico di questa mattina.

1. Cardinale Pietro Parolin, Titolo dei Santi Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela

2. Cardinale Lorenzo Baldisseri, Diaconia di Sant’Anselmo all’Aventino

3. Cardinale Gerhard Ludwig Müller, Diaconia di Sant’Agnese in Agone

4. Cardinale Beniamino Stella, Diaconia dei Santi Cosma e Damiano

5. Cardinale Vincent Gerard Nichols, Titolo del Santissimo Redentore e Sant’Alfonso in via Merulana

6. Cardinale Leopoldo José Brenes Solórzano, Titolo di San Gioacchino ai Prati di Castello

7. Cardinale Gérald Cyprien Lacroix, I.S.P.X., Titolo di San Giuseppe all’Aurelio

8. Cardinale Jean-Pierre Kutwa, Titolo di Sant’Emerenziana a Tor Fiorenza

9. Cardinale Orani João Tempesta, O.Cist., Titolo di Santa Maria Madre della Provvidenza a Monte Verde
10. Cardinale Gualtiero Bassetti, Titolo di Santa Cecilia

11. Cardinale Mario Aurelio Poli, Titolo di San Roberto Bellarmino

12. Cardinale Andrew Yeom Soo-Jung, Titolo di San Crisogono

13. Cardinale Ricardo Ezzati Andrello, S.D.B., Titolo del Santissimo Redentore a Valmelaina

14. Cardinale Philippe Nakellentuba Ouédraogo, Titolo di Santa Maria Consolatrice al Tiburtino

15. Cardinale Orlando B. Quevedo, O.M.I., Titolo di Santa Maria «Regina Mundi» a Torre Spaccata

16. Cardinale Chibly Langlois, Titolo di San Giacomo in Augusta

17. Cardinale Loris Francesco Capovilla, Titolo di Santa Maria in Trastevere

18. Cardinale Fernando Sebastián Aguilar, C.M.F., Titolo di Sant’Angela Merici

19. Cardinale Kelvin Edward Felix, Titolo di Santa Maria della Salute a Primavalle.
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