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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 2 luglio 2012

ALTRI ATTI PONTIFICI


Città del Vaticano, 2 luglio 2012 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina delle Fede, Presidente della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei", della Pontificia Commissione Biblica e della commissione Teologica Internazionale, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. Finora Vescovo di Regensburg (Repubblica Federale di Germania), succede al Cardinale William Joseph Levada, del quale il Santo Padre ha accolto la rinuncia ai medesimi incarichi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha sollevato dalla cura pastorale dell’arcidiocesi di Trnava (Slovacchia) il Vescovo Róbert Bezak, C.SS.R.

Sabato 30 giugno il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Dunkeld (Scozia), presentata dal Vescovo Vincent Paul Logan, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Phú Cuong (Vietnam), presentata dal Vescovo Pierre Trân Dinh Tu, per raggiunti limiti d'età. Gli succede il Vescovo Joseph Nguyên Tân Tuóc, Coadiutore della medesima Diocesi.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Quy Nhon (Viêt Nam), presentata dal Vescovo Pierre Nguyên Soan, per raggiunti limiti d'età. Gli succede il Vescovo  Matthieu Nguyên Van Khôi, Coadiutore della medesima diocesi.

- Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Marian Rojek, Vescovo di Zamość-Lubaczów (superficie: 8.144; popolazione: 486.624; cattolici: 472.742; sacerdoti: 469; religiosi: 168); Polonia. Il Vescovo eletto è nato nel 1955 a Rzeszów (Polonia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1981. Dal 1987 ha insegnato presso il Seminario di Sandomierz; dal 1987 al 1993 è stata Prefetto presso il Seminario maggiore di Sandomierz. Dal 1987 al 1993 è stato Prefetto presso il Seminario maggiore diocesano e dal 2001 al 2006 Rettore dello stesso Seminario a Przemyśl. Nel 2005 è stato nominato Ausiliare di Przemysl dei Latini ed ha ricevuto l’ordinazione episcopale nel 2006. Attualmente nella Conferenza Episcopale Polacca è Presidente del Gruppo bilaterale cattolico-ortodosso per il Dialogo ecumenico, Presidente del Gruppo per i contatti con i rappresentanti della Chiesa greco-cattolica in Ucraina e membro del Gruppo dell’Aiuto alla Chiesa in Oriente.

- Ha nominato il Padre Miguel Ángel Ayuso Guixot, M.C.C.J., che è Presidente del Pontificio Istituto di Studi Arabi e d'Islamistica, Segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.

- Ha nominato il Cardinale John Tong Hon, Vescovo di Hong Kong (Cina); il Cardinale Francisco Robles Ortega, Arcivescovo di Guadalajara (Messico); il Cardinale Laurent Monsengwo Pasinya, Arcivescovo di Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo), Presidenti Delegati della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si terrà in Vaticano dal 7 al 28 ottobre 2012, sul tema "La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana".

Venerdì 29 giugno il Santo Padre:
- Ha accettato la rinuncia presentata dal Vescovo Toribio Ticona Porco, al governo pastorale della Prelatura territoriale di Corocoro (Bolivia), per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Padre Claudio Dalla Zuanna, S.C.I., Arcivescovo di Beira (superficie: 78.018; popolazione: 1.490.000; cattolici: 828.000; sacerdoti: 77; religiosi: 134), Mozambico. Il Vescovo eletto è nato nel 1958 a Buenos Aires (Argentina). È entrato nel Noviziato della Congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù (PP. Dehoniani) nel 1978, ha emesso la Prima Professione nel 1978 e quella Perpetua nel 1982. È stato ordinato sacerdote nel 1984. Dal 1984 al 1985 è stato Educatore presso il Seminario Minore-Scuola Missionaria "S. Cuore" a Padova; dal 1985 al 1988 è stato Collaboratore  nella Missione di Invinha (Monzambico); dal 1988 al 1997 è stato Educatore dei giovani teologi a Maputo (Mozambico; Parroco della Parrocchia "San Francesco d'Assisi) a Infulene, Coordinatore della Commissione dei Formatori della Cirm-Conferemo e Consigliere Provinciale; dal 1997 al 2003 è stato impegnato nella pastorale attiva nella missione di Nauela a Milevane, sempre a Gurué; dal 2003 al 2009 è stato Consigliere Generale della sua Congregazione. Dal 2009 è stato Vicario Generale della sua Congregazione.

- Ha nominato il Padre Joseph Alessandro, O.F.M.Cap., Vescovo Coadiutore della Diocesi di Garissa (superficie: 142.704; popolazione: 847.500; cattolici: 8.500; sacerdoti: 17; religiosi: 29), Kenya. Il Vescovo eletto è nato a Paola (Malta), nel 1949; è entrato nell'Ordine dei Padri Cappuccini della Provincia di Malta nel 1961, ha emesso i primi voti temporali nel 1962 e nel 1966 quelli perpetui. Nel 1970 è stato ordinato sacerdote. Dopo l'Ordinazione ha svolto i seguenti incarichi: Formatore dei post-novizi, Insegnante di religione, Superiore, Professore di Morale Rettore dell'INERM (Institutum Nationale Studiorum Ecclesiasticorum Religiosorum Melitensium), Direttore Provinciale della formazione, Presidente del Consiglio dei formatori, Consigliere Provinciale, Vicario Provinciale, Segretario Provinciale Ministro, Provinciale, Missionario in Kenya. Attualmente è Vicario Generale della Diocesi di Garissa.

UDIENZE


Città del Vaticano, 2 luglio 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Cardinale Giuseppe Versaldi, Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede.

- L'Arcivescovo Pier Luigi Celata, Segretario emerito del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.

Sabato 30 giugno il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

SAN PIETRO E SAN PAOLO ACCOMPAGNANO I CREDENTI SULLA VIA DELLA FEDELTÀ A CRISTO

Città del Vaticano, 29 giugno (VIS). Al termine della Santa Messa della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, concelebrata nella Basilica Vaticana con i 43 Arcivescovi Metropoliti che hanno ricevuto il Pallio, il Papa si è affacciato alla finestra del suo studio  per la recita dell’Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro.

"Roma  - ha detto il Papa - porta inscritti nella sua storia i segni della vita e della morte gloriosa dell’umile Pescatore di Galilea e dell’Apostolo delle genti, che giustamente si è scelti come Protettori. Facendo memoria della loro luminosa testimonianza, noi ricordiamo gli inizi venerandi della Chiesa che in Roma crede, prega ed annuncia Cristo Redentore. Ma i Santi Pietro e Paolo brillano non solo nel cielo di Roma, ma nel cuore di tutti i credenti che, illuminati dal loro insegnamento e dal loro esempio, in ogni parte del mondo camminano sulla via della fede, della speranza e della carità".

"In questo cammino di salvezza, la comunità cristiana, sostenuta dalla presenza dello Spirito del Dio vivo, si sente incoraggiata a proseguire forte e serena sulla strada della fedeltà a Cristo e dell’annuncio del suo Vangelo agli uomini di ogni tempo. In questo fecondo itinerario spirituale e missionario si colloca anche la consegna del Pallio agli Arcivescovi Metropoliti, che ho compiuto stamani in Basilica. Un rito sempre eloquente, che pone in risalto l’intima comunione dei Pastori con il Successore di Pietro e il profondo vincolo che ci lega alla tradizione apostolica. Si tratta di un duplice tesoro di santità, in cui si fondono insieme l’unità e la cattolicità della Chiesa: un tesoro prezioso da riscoprire e da vivere con rinnovato entusiasmo e costante impegno".

SOLO LA SEQUELA DI GESÙ CONDUCE ALLA NUOVA FRATERNITÀ

Città del Vaticano, 29 giugno 2012 (VIS). Questa mattina alle 9:00, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre ha concelebrato la Santa Messa con i nuovi Arcivescovi Metropoliti ai cui ha imposto il sacro Pallio. Come di consueto, nella Solennità dei Santi Pietro e Paolo, Apostoli, Patroni della Città di Roma, era presente una delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli. La liturgia è stata animata dal coro della Cappella Sistina e dal Coro anglicano della Westminster Abbay, che il Papa ha vivamente ringraziato per la partecipazione.

Dopo la lettura del Vangelo il Papa ha tenuto l'omelia di cui riportiamo ampi estratti.

"La tradizione cristiana da sempre considera san Pietro e san Paolo inseparabili: in effetti, insieme, essi rappresentano tutto il Vangelo di Cristo. (...) Pietro e Paolo, benché assai differenti umanamente l’uno dall’altro e malgrado nel loro rapporto non siano mancati conflitti, hanno realizzato un modo nuovo di essere fratelli, vissuto secondo il Vangelo, un modo autentico reso possibile proprio dalla grazia del Vangelo di Cristo operante in loro. Solo la sequela di Gesù conduce alla nuova fraternità: ecco il primo fondamentale messaggio che la solennità odierna consegna a ciascuno di noi, e la cui importanza si riflette anche sulla ricerca di quella piena comunione, cui anelano il Patriarca Ecumenico e il Vescovo di Roma, come pure tutti i cristiani".

"Nel brano del Vangelo di san Matteo che abbiamo ascoltato poco fa, Pietro rende la propria confessione di fede a Gesù riconoscendolo come Messia e Figlio di Dio; lo fa anche a nome degli altri Apostoli. In risposta, il Signore gli rivela la missione che intende affidargli, quella cioè di essere la 'pietra', la 'roccia', il fondamento visibile su cui è costruito l’intero edificio spirituale della Chiesa. Ma in che modo Pietro è la roccia? Come egli deve attuare questa prerogativa, che naturalmente non ha ricevuto per se stesso? Il racconto dell’evangelista Matteo ci dice anzitutto che il riconoscimento dell’identità di Gesù pronunciato da Simone a nome dei Dodici non proviene 'dalla carne e dal sangue', cioè dalle sue capacità umane, ma da una particolare rivelazione di Dio Padre. Invece subito dopo, quando Gesù preannuncia la sua passione, morte e risurrezione, Simon Pietro reagisce proprio a partire da 'carne e sangue': egli 'si mise a rimproverare il Signore: … questo non ti accadrà mai' (16,22). E Gesù a sua volta replicò: 'Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo...' (v. 23). Il discepolo che, per dono di Dio, può diventare solida roccia, si manifesta anche per quello che è, nella sua debolezza umana: una pietra sulla strada, una pietra in cui si può inciampare".

"Appare qui evidente la tensione che esiste tra il dono che proviene dal Signore e le capacità umane; e in questa scena tra Gesù e Simon Pietro vediamo in qualche modo anticipato il dramma della storia dello stesso papato, caratterizzata proprio dalla compresenza di questi due elementi: da una parte, grazie alla luce e alla forza che vengono dall’alto, il papato costituisce il fondamento della Chiesa pellegrina nel tempo; dall’altra, lungo i secoli emerge anche la debolezza degli uomini, che solo l’apertura all’azione di Dio può trasformare".

"E nel Vangelo di oggi emerge con forza la chiara promessa di Gesù: 'le porte degli inferi', cioè le forze del male, non potranno avere il sopravvento, 'non praevalebunt'. (...) Pietro dovrà essere difeso dalle 'porte degli inferi', dal potere distruttivo del male. (...) Pietro viene rassicurato riguardo al futuro della Chiesa, della nuova comunità fondata da Gesù Cristo e che si estende a tutti i tempi, al di là dell’esistenza personale di Pietro stesso".

"Passiamo ora al simbolo delle chiavi, che abbiamo ascoltato nel Vangelo. (...). La chiave rappresenta l’autorità sulla casa di Davide. E nel Vangelo c’è un’altra parola di Gesù rivolta agli scribi e ai farisei, ai quali il Signore rimprovera di chiudere il regno dei cieli davanti agli uomini. Anche questo detto ci aiuta a comprendere la promessa fatta a Pietro: a lui, in quanto fedele amministratore del messaggio di Cristo, spetta di aprire la porta del Regno dei Cieli, e di giudicare se accogliere o respingere. Le due immagini – quella delle chiavi e quella del legare e sciogliere – esprimono pertanto significati simili e si rafforzano a vicenda. (...) Il parallelismo 'sulla terra … nei cieli' garantisce che le decisioni di Pietro nell’esercizio di questa sua funzione ecclesiale hanno valore anche davanti a Dio".

"Alla luce di questi parallelismi, appare chiaramente che l’autorità di sciogliere e di legare consiste nel potere di rimettere i peccati. E questa grazia, che toglie energia alle forze del caos e del male, è nel cuore del mistero e del ministero della Chiesa. La Chiesa non è una comunità di perfetti, ma di peccatori che si debbono riconoscere bisognosi dell’amore di Dio, bisognosi di essere purificati attraverso la Croce di Gesù Cristo. I detti di Gesù sull’autorità di Pietro e degli Apostoli lasciano trasparire proprio che il potere di Dio è l’amore, l’amore che irradia la sua luce dal Calvario".

"La tradizione iconografica raffigura san Paolo con la spada, e noi sappiamo che questa rappresenta lo strumento con cui egli fu ucciso. Leggendo, però, gli scritti dell’Apostolo delle genti, scopriamo che l’immagine della spada si riferisce a tutta la sua missione di evangelizzatore. (...) Non certo la battaglia di un condottiero, ma quella di un annunciatore della Parola di Dio, fedele a Cristo e alla sua Chiesa, a cui ha dato tutto se stesso. E proprio per questo il Signore gli ha donato la corona di gloria e lo ha posto, insieme con Pietro, quale colonna nell’edificio spirituale della Chiesa".

"Cari Metropoliti: il Pallio che vi ho conferito vi ricorderà sempre che siete stati costituiti nel e per il grande mistero di comunione che è la Chiesa, edificio spirituale costruito su Cristo pietra angolare e, nella sua dimensione terrena e storica, sulla roccia di Pietro. Animati da questa certezza, sentiamoci tutti insieme cooperatori della verità, la quale – sappiamo – è una e 'sinfonica', e richiede da ciascuno di noi e dalle nostre comunità l’impegno costante della conversione all’unico Signore nella grazia dell’unico Spirito".

CARDINALE JOSEPH ZE-KIUN ZEN INVIATO SPECIALE CENTENARIO NASCIATA BEAT PETER ToROT

Città del Vaticano, 30 giugno 2012 (VIS). Questa mattina è stata pubblicata la Lettera con la quale il Santo Padre ha nominato il Cardinale Joseph Ze-Kiun Zen, S.D.B.,  Vescovo emerito di Hong Kong (Cina), Suo Inviato Speciale alla celebrazione del Centenario della nascita del Beato Peter ToRot, catechista e martire della Papua Nuova Guinea, in programma a Rabaul (Papua Nuova Guinea), il 7 luglio 2012.

La Missione che accompagnerà il Cardinale è composta dal Vescovo Rochus Josef Tatamai, M.S.C., (Papua Nuova Guinea), di Bereina, il cui padre, deceduto recentemente, era nipote del Beato e da Don Francis Meli, sacerdote della diocesi di Rabaul e Vicario giudiziario del Tribunale arcidiocesano di prima istanza.

DAL 3 LUGLIO SANTO PADRE SI TRASFERISCE A CASTEL GANDOLFO

Città del Vaticano, 30 giugno 2012 (VIS). La Prefettura della Casa Pontificia informa oggi che il Santo Padre si trasferirà martedì 3 luglio nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo.

Nel periodo estivo sono sospese tutte le Udienza private e speciali. Le Udienze generali del mercoledì - sospese nel mese di luglio - riprenderanno da mercoledì 1° agosto a Castel Gandolfo. Nelle domeniche e nelle solennità durante il periodo estivo la preghiera mariana dell'Angelus avrà luogo nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo.

ARCIVESCOVI METROPOLITI, MANIFSTAZIONE VISIBILE UNIVERSALITÀ DELLA CHIESA

Città del Vaticano, 30 giugno 2012 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre ha ricevuto gli Arcivescovi Metropoliti, nominati nel corso dell'anno, ai quali ieri ha imposto il sacro Pallio, nella Solennità dei Santi Pietro e Paolo, Apostoli. Ai Presuli che erano accompagnati dai familiari il Papa ha rivolto un discorso in diverse lingue.

"La presenza degli Arcivescovi Metropoliti, che provengono da diverse parti del mondo, manifesta in modo visibile l’universalità della Chiesa, chiamata a far conoscere Cristo e annunciare il Vangelo in tutti i continenti e nelle varie lingue. (...) Vi assicuro la mia costante preghiera, affinché possiate svolgere con gioia e fedeltà il vostro ministero episcopale, per edificare nella carità le vostre Comunità diocesane, sostenendole nella testimonianza della fede e aiutandole ad evidenziare sempre più il rinnovato entusiasmo dell’incontro con la persona di Cristo. (...) Portate nelle vostre comunità l'esperienza di intensa spiritualità e di autentica unità evangelica di queste giornate, affinché essa tocchi il cuore dei credenti e si riverberi nell'intera società, lasciando tracce di bene".

GESÙ È VENUTO A LIBERARE L'ESSERE UMANO NELLA SUA TOTALITÁ


Città del Vaticano, 1 luglio (VIS). La guarigione miracolosa della figlia di Giairo e della donna che soffriva di emorragia, narrata dall'Evangelista Marco, è stato il tema delle meditazioni precedenti la recita dell'Angelus di questa domenica.

Ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro, il Santo Padre ha spiegato che i due episodi presentano due livelli di lettura: "quello puramente fisico: Gesù si china sulla sofferenza umana e guarisce il corpo; e quello spirituale: Gesù è venuto a guarire il cuore dell’uomo, a donare la salvezza e chiede la fede in Lui". Le due guarigioni dimostrano nuovamente che Gesù è venuto "a liberare l'essere umano nella sua totalità. "Prima avviene la guarigione fisica, ma questa è strettamente legata alla guarigione più profonda, quella che dona la grazia di Dio a chi si apre a Lui con fede".

"Questi due racconti di guarigione sono per noi un invito a superare una visione puramente orizzontale e materialista della vita. A Dio noi chiediamo tante guarigioni da problemi, da necessità concrete, ed è giusto, ma quello che dobbiamo chiedere con insistenza è una fede sempre più salda, perché il Signore rinnovi la nostra vita, e una ferma fiducia nel suo amore, nella sua provvidenza che non ci abbandona".

"Gesù che si fa attento alla sofferenza umana ci fa pensare anche a tutti coloro che aiutano gli ammalati a portare la loro croce, in particolare i medici, gli operatori sanitari e quanti assicurano l’assistenza religiosa nelle case di cura. Essi sono 'riserve di amore', che recano serenità e speranza ai sofferenti. Nell’Enciclica 'Deus caritas est' osservavo che, in questo prezioso servizio, occorre innanzitutto la competenza professionale - essa è una prima fondamentale necessità - ma da sola non basta. Si tratta, infatti, di esseri umani, che hanno bisogno di umanità e dell'attenzione del cuore".

"Chiediamo alla Vergine Maria di accompagnare il nostro cammino di fede e il nostro impegno di amore concreto specialmente verso chi è nel bisogno, mentre invochiamo la sua materna intercessione per i nostri fratelli che vivono nella sofferenza nel corpo e nello spirito".

Dopo la recita dell'Angelus, Benedetto XVI ha auspicato, in diverse lingue, che il tempo delle vacanze sia "un'opportunità di rafforzare la fede con la preghiera e la carità".
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