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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 31 marzo 2014

PAPA FRANCESCO AI SALESIANI: VICINO AI GIOVANI CON IL LINGUAGGIO DEL CUORE

Città del Vaticano, 31 marzo 2014 (VIS). Questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, il Santo Padre ha ricevuto i partecipanti al Capitolo Generale della Società Salesiana di San Giovanni Bosco, svoltosi sul tema: "Testimoni della radicalità evangelica". "Quando si pensa a lavorare per il bene delle anime, si supera la tentazione della mondanità spirituale - ha detto il Papa - non si cercano altre cose, ma solo Dio e il suo Regno. Temperanza poi è senso della misura, accontentarsi, essere semplici".

"L'esperienza di Don Bosco e il suo 'sistema preventivo' - ha proseguito il Pontefice - vi sostengano sempre nell'impegno a vivere con i giovani. (...) Occorre preparare i giovani a lavorare nella società secondo lo spirito del Vangelo, come operatori di giustizia e di pace, e a vivere da protagonisti nella Chiesa. (...) La presenza in mezzo a loro si distingua per quella tenerezza che Don Bosco ha chiamato amorevolezza, sperimentando anche nuovi linguaggi, ma ben sapendo che quello del cuore è il linguaggio fondamentale per avvicinarsi e diventare loro amici".

Infine, nel ribadire che la dimensione vocazionale è fondamentale, Papa Francesco ha ricordato che il prossimo anno 2015, dedicato alla vita consacrata, sarà un'occasione favorevole per presentare ai giovani la bellezza della vocazione. "Grazie a Dio voi non vivete e non lavorate come individui isolati, ma come comunità. La comunità sostiene tutto l'apostolato. (...) Cari fratelli - ha concluso il Pontefice - il bicentenario della nascita di Don Bosco è ormai alle porte. Sarà un momento propizio per riproporre il carisma del vostro Fondatore".

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE APRILE 2014

Città del Vaticano, 31 marzo 2014 (VIS). Di seguito riportiamo le intenzioni per il mese di aprile affidate dal Papa all'apostolato della preghiera:

Generale: "Perché i governanti promuovano la tutela del creato e l'equa distribuzione dei beni e delle risorse naturali".

Missionaria: "Perché il Signore Risorto colmi di speranza il cuore di quanti sono provati dal dolore e dalla malattia".

PREPARAZIONE ALLA CANONIZZAZIONE DEI BEATI GIOVANNI XXIII E GIOVANNI PAOLO II

Città del Vaticano, 31 marzo 2014 (VIS). Il Cardinale Agostino Vallini, Cardinale Vicario di Sua Santità per la Diocesi di Roma; il Monsignor Giulio Dellavite, Segretario Generale della Curia di Bergamo; il Monsignor Walter Insero, Incaricato dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali del Vicariato di Roma e Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, sono intervenuti questa mattina alla conferenza stampa di presentazione del cammino di preparazione alla canonizzazione dei Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, in programma domenica 27 aprile.

Fra le iniziative proposte, una piattaforma digitale con l'obiettivo di offrire ai pellegrini e ai fedeli la possibilità di accedere alle notizie, alle informazioni utili riguardanti le celebrazioni e alle riflessioni spirituali relative alla vita e all'insegnamento dei due Papi. Il sito ufficiale www.2papisanti.org è un portale - in corso di completamento - che offre informazioni e area per ufficio stampa, contatti corredati da video ed immagini, insieme a documenti biografici e spirituali che permettono di conoscere il percorso di santità di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II. Sarà fruibile in cinque lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo e polacco.

L'applicazione intitolata "Santo Subito", scaricabile gratuitamente sia nel formato Android che nel formato IOS (in lingua italiana, inglese, spagnola e polacca), che fa riferimento alla fama di santità che circondò già in vita, sia Giovanni XXIII che Giovanni Paolo II, consentirà di avere informazioni logistiche, di accedere alle principali notizie sulla Canonizzazione e di scaricare il materiale previsto per i diversi eventi liturgici.

I link di riferimento dei Social Media già esistenti sono:

Pagina ufficiale della Postulazione con contenuti in cinque lingue:

Pagina ufficiale Profilo Twitter con contenuti in cinque lingue:

Canale YouTube della Postulazione:


Il portale, promosso dalla Postulazione per la beatificazione di Karol Wojtyla, illustra in dettaglio le tappe del processo canonico che hanno consentito di approdare al riconoscimento di santità di Papa Giovanni Paolo II ed è disponibile in più lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo, portoghese, polacco e rumeno.

Il Progetto #2popesaints, realizzato grazie alla collaborazione con una classe di studenti specializzandi in Scienza della comunicazione dell'Università romana LUMSA, comprende un "Social Media planning" per far conoscere ai giovani la vita, l'insegnamento e la testimonianza di fede di questi due nuovi Santi. In Facebook sarà presente una pagina dal titolo: 2popesaints; in Twitter l'account: @2popesaints. ; in Instagram #2popesaints; e in YouTube 2popesaints. Sarà proposto un tema al giorno che riguarda entrambi i Papi sui Social media, a partire dal 6 aprile fino alla Canonizzazione. Ogni evento sarà seguito in diretta su ogni Social.
In Google sarà offerta la possibilità si seguire in "hangout" i Briefing quotidiani che si svolgeranno nella settimana che precede la Canonizzazione. È prevista la creazione di un QR code per poter visitare rapidamente il sito: 2popesaints.org. L'iniziativa “Rome connecting to the world”, un gemellaggio tra i fedeli ospitati a Roma e i giovani romani, permetterà di far conoscere e visitare i luoghi più significativi di Roma legati alla storia dei Papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, fornendo informazioni sulla pagina Facebook.

Alle 20:30 di martedì 22 aprile, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, il Cardinale Agostino Vallini, Vicario del Papa per la diocesi di Roma, presiederà un Incontro per giovani in preparazione della Canonizzazione con l'intervento dei postulatori Monsignor Slavomir Oder (Giovanni Paolo II) e Padre Giovangiuseppe Califano (Giovanni XXIII). Sabato 26 aprile, a partire dalle 21:00, si terra una "Notte bianca di preghiera". Le Chiese del centro di Roma saranno aperte e sarà possibile pregare e confessarsi in diverse lingue.

La Diocesi di Bergamo rende omaggio a Giovanni XXIII con "Le Opere Segno", una serie di attività dedicate alla carità, alla promozione umana e alla solidarietà che abbiano ricadute nell'ordinarietà, fra le quali: il progetto internazionale per Haiti, che garantisce il sostegno dell'attività scolastica per i prossimi tra anni nella scuola intitolata a Papa Giovanni; l'invito ai sacerdoti a devolvere una loro mensilità insieme con tutte le offerte raccolte dalle comunità parrocchiali il 27 aprile, per costituire un fondo di aiuto per le famiglie colpite dalla crisi; infine la commemorazione, il 12 aprile, dell'Enciclica "Pacem in Terris" alla quale sono invitati gli Ambasciatori dei Paesi in cui l'allora Monsignor Angelo Roncalli svolse la sua missione diplomatica (Bulgaria, Turchia, Grecia e Francia). La prolusione di commemorazione è stata affidata a Jacques Delors, Presidente emerito della Commissione Europea.

ANGELUS: LA STORIA DEL CIECO GUARITO DA GESÙ È ANCHE LA NOSTRA

Città del Vaticano, 30 marzo 2014 (VIS). Alle 12:00 di oggi il Santo Padre Francesco si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l'Angelus con le migliaia di fedeli e pellegrini convenuti in Piazza San Pietro. Nell'introdurre la preghiera mariana il Papa ha commentato il Vangelo di San Giovanni che presenta l'episodio dell'uomo cieco dalla nascita al quale Gesù dona la vista. "Il miracolo - ha detto il Papa - è narrato da Giovanni in appena due versetti, perché l'evangelista vuole attirare l'attenzione non sul miracolo in sé, ma su quello che succede dopo, sulle discussioni che suscita".

"Tante volte un’opera buona, un’opera di carità suscita chiacchiere e discussioni, perché ci sono alcuni che non vogliono vedere la verità. (...) Il cieco guarito viene prima interrogato dalla folla stupita (...) poi dai dottori della legge (...). Alla fine il cieco guarito approda alla fede, e questa è la grazia più grande che gli viene fatta da Gesù: non solo di vedere, ma di conoscere Lui, vedere Lui come 'la luce del mondo'".

"Mentre il cieco si avvicina gradualmente alla luce, i dottori della legge al contrario sprofondano sempre più nella loro cecità interiore. Chiusi nella loro presunzione, credono di avere già la luce; per questo non si aprono alla verità di Gesù. Essi fanno di tutto per negare l’evidenza. Mettono in dubbio l’identità dell’uomo guarito; poi negano l’azione di Dio nella guarigione, prendendo come scusa che Dio non agisce di sabato; giungono persino a dubitare che quell’uomo fosse nato cieco. La loro chiusura alla luce diventa aggressiva e sfocia nell’espulsione dal tempio dell’uomo guarito".

"Il cammino del cieco invece è un percorso a tappe, che parte dalla conoscenza del nome di Gesù. (...) A seguito delle incalzanti domande dei dottori della legge, lo considera dapprima un profeta e poi un uomo vicino a Dio. Dopo che è stato allontanato dal tempio, escluso dalla società, Gesù lo trova di nuovo e gli 'apre gli occhi' per la seconda volta, rivelandogli la propria identità: 'Io sono il Messia', così gli dice. A questo punto colui che era stato cieco esclama: 'Credo, Signore!', e si prostra davanti a Gesù".

"La nostra vita - ha proseguito il Pontefice - a volte è simile a quella del cieco che si è aperto alla luce, che si è aperto a Dio, che si è aperto alla sua grazia. A volte purtroppo è un po’ come quella dei dottori della legge: dall’alto del nostro orgoglio giudichiamo gli altri, e perfino il Signore! Oggi, siamo invitati ad aprirci alla luce di Cristo per portare frutto nella nostra vita, per eliminare i comportamenti che non sono cristiani; tutti noi siamo cristiani, ma tutti noi, tutti, alcune volte abbiamo comportamenti non cristiani, comportamenti che sono peccati. Dobbiamo pentirci di questo, eliminare questi comportamenti per (...) comportarci come 'figli della luce', con umiltà, pazienza, misericordia. Questi dottori della legge non avevano né umiltà, né pazienza, né misericordia! (...) Non dobbiamo avere paura! Apriamoci alla luce del Signore, Lui ci aspetta sempre per farci vedere meglio, per darci più luce, per perdonarci (...) e rinascere a una vita nuova".

Dopo l'Angelus il Papa ha rivolto un saluto ai militari italiani che hanno compiuto un pellegrinaggio a piedi da Loreto a Roma, "pregando per la pacifica e giusta risoluzione delle contese. E questo è molto bello: Gesù nelle beatitudini dice che sono beati coloro che lavorano per la pace".

"E non dimenticate oggi a casa - ha concluso il Papa - prendere il Vangelo di Giovanni, capitolo 9 e leggere questa storia del cieco che è diventato vedente e dei presunti vedenti che si sono affondati di più nella loro cecità".

INCONTRO CON MOVIMENTO APOSTOLICO CIECHI E CON PICCOLA MISSIONE PER I SORDOMUTI: GESÙ AMAVA INCONTRARE, PER FARE DI LORO DEI TESTIMONI, PERSONE EMARGINATE, ESCLUSE, DISPREZZATE

Città del Vaticano, 29 marzo 2014 (VIS). Il Santo Padre Francesco ha ricevuto questa mattina in udienza gli aderenti al Movimento Apostolico Ciechi che ha promosso le Giornate della Condivisione sul tema: "Testimoni del Vangelo per una cultura dell'Incontro". All'Udienza hanno partecipato anche la Piccola Missione per i Sordomuti e l'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.

"La prima cosa che osservo - ha detto il Papa commentando il tema scelto per le Giornate della Condivisione - è che questa espressione termina con la parola 'incontro', ma all’inizio presuppone un altro incontro, quello con Cristo. In effetti, per essere testimoni del Vangelo, bisogna aver incontrato Lui, Gesù. Chi lo conosce veramente, diventa suo testimone. Come la Samaritana (...), quella donna incontra Gesù (...) e la sua vita cambia (...). Testimone del Vangelo è uno che ha incontrato Gesù Cristo, che lo ha conosciuto, o meglio, si è sentito conosciuto da Lui, ri-conosciuto, rispettato, amato, perdonato, e questo incontro lo ha toccato in profondità, lo ha riempito di una gioia nuova, un nuovo significato per la vita. E questo traspare, si comunica, si trasmette agli altri".

"Ho ricordato la Samaritana - ha proseguito il Pontefice - perché è un esempio chiaro del tipo di persone che Gesù amava incontrare, per fare di loro dei testimoni: persone emarginate, escluse, disprezzate. La samaritana lo era in quanto donna e in quanto samaritana – i samaritani erano molto disprezzati dai giudei. Ma pensiamo a tanti che Gesù ha voluto incontrare, soprattutto persone segnate dalla malattia e dalla disabilità, per guarirle e restituirle alla piena dignità. È molto importante che proprio queste persone diventano testimoni di un nuovo atteggiamento, che possiamo chiamare cultura dell’incontro. Esempio tipico è la figura del cieco nato (...) emarginato in nome di una falsa concezione che lo riteneva colpito da una punizione divina. Gesù rifiuta radicalmente questo modo di pensare - veramente blasfemo! - e compie per il cieco 'l’opera di Dio', dandogli la vista. Ma la cosa notevole è che quest’uomo, a partire da ciò che gli è accaduto, diventa testimone di Gesù e della sua opera, che è l’opera di Dio, della vita, dell’amore, della misericordia. Mentre i capi dei farisei, dall’alto della loro sicurezza, giudicano sia lui che Gesù come 'peccatori', il cieco guarito, con semplicità disarmante, difende Gesù e alla fine professa la fede in Lui, e condivide anche la sua sorte: Gesù viene escluso, e anche lui viene escluso. Ma in realtà, quell’uomo è entrato a far parte della nuova comunità, basata sulla fede in Gesù e sull’amore fraterno".

"Ecco le due culture opposte. La cultura dell’incontro e la cultura dell’esclusione, del pregiudizio. La persona malata o disabile, proprio a partire dalla sua fragilità, dal suo limite, può diventare testimone dell’incontro: l’incontro con Gesù, che apre alla vita e alla fede, e l’incontro con gli altri, con la comunità. In effetti, solo chi riconosce la propria fragilità, il proprio limite può costruire relazioni fraterne e solidali, nella Chiesa e nella società", ha concluso il Pontefice.

CELEBRAZIONE DELLA PENITENZA IN SAN PIETRO: CONVERTIRSI È IMPEGNO CHE DURA TUTTA LA VITA

Città del Vaticano, 29 marzo 2014 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre ha presieduto il Rito della Riconciliazione, confessando e impartendo l'assoluzione individuale a più penitenti. La celebrazione ha aperto il momento penitenziale "24 ore per il Signore", promosso dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, al quale hanno partecipato numerose diocesi del mondo e durante il quale molte chiese sono rimaste aperte la notte di venerdì e la mattina del sabato per la confessione dei fedeli.

Il Papa ha ricordato nell'omelia che nel periodo della Quaresima la Chiesa rinnova l'appello alla conversione e la chiamata a cambiare vita. "Convertirsi - ha detto - non è questione di un momento o di un periodo dell’anno, è impegno che dura tutta la vita. Chi tra di noi può presumere di non essere peccatore? Nessuno. Tutti lo siamo. Scrive l’apostolo Giovanni: 'Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità'. È quello che avviene anche in questa celebrazione e in tutta questa giornata penitenziale. La Parola di Dio che abbiamo ascoltato ci introduce in due elementi essenziali della vita cristiana".

"Il primo: 'Rivestirci dell’uomo nuovo'. L’uomo nuovo, 'creato secondo Dio' - ha spiegato Papa Francesco - nasce nel Battesimo, dove si riceve la vita stessa di Dio, che ci rende suoi figli e ci incorpora a Cristo e alla sua Chiesa. Questa vita nuova permette di guardare alla realtà con occhi diversi, senza più essere distratti dalle cose che non contano (...), dalle cose che finiscono con il tempo. Per questo siamo chiamati ad abbandonare i comportamenti del peccato e fissare lo sguardo sull’essenziale. 'L’uomo vale più per quello che è che per quello che ha'. Ecco la differenza tra la vita deformata dal peccato e quella illuminata della grazia".

"Il secondo elemento: 'Rimanere nell’amore'. L’amore di Gesù Cristo dura per sempre, non avrà mai fine perché è la vita stessa di Dio. Questo amore vince il peccato e dona la forza di rialzarsi e ricominciare, perché con il perdono il cuore si rinnova e ringiovanisce. Tutti lo sappiamo: il nostro Padre non si stanca mai di amare (...). Possiamo parlare della speranza di Dio: nostro Padre ci aspetta sempre, non solo ci lascia la porta aperta, ma ci aspetta. (...) Dio non solo è all’origine dell’amore, ma in Gesù Cristo ci chiama ad imitare il suo stesso modo di amare: 'Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri'. Nella misura in cui i cristiani vivono questo amore, diventano nel mondo discepoli credibili di Cristo. L’amore non può sopportare di rimanere rinchiuso in se stesso. Per sua stessa natura è aperto, si diffonde ed è fecondo, genera sempre nuovo amore".

Il Papa ha concluso l'omelia ricordando l'iniziativa "24 ore per il Signore" ed ha invitato i giovani che partecipano come missionari della riconciliazione a comunicare a quanti incontreranno "la gioia di ricevere il perdono del Padre e di ritrovare l'amicizia piena con Lui. (...) E direte loro che nostro Padre ci aspetta, nostro Padre ci perdona, di più fa festa. Se tu vai a Lui con tutta la tua vita, anche con tanti peccati, invece di rimproverarti fa festa: questo è nostro Padre. Questo dovete dirlo voi, dirlo a tanta gente, oggi. Chi sperimenta la misericordia divina, è spinto a farsi artefice di misericordia tra gli ultimi e i poveri. In questi 'fratelli più piccoli' Gesù ci aspetta; riceviamo misericordia e diamo misericordia!".

UDIENZE

Città del Vaticano, 31 marzo 2014 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza;

- L'Arcivescovo Mario Zenari, Nunzio Apostolico in Siria.

- Il Signor Steven Todd Green, Presidente della “American Bible Society”, con la Consorte, e Seguito.

- Il Vescovo Lucas Van Looy, di Gent (Belgio).

Sabato 29 marzo il Santo Padre ha ricevuto in udienza:

- Il Cardinale Marc Ouellet, P,S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Il Cardinale Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 31 marzo 2014 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignor Nicholas Gilbert Hudson, Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Westminster (superficie: 3.634; popolazione: 4.793.000; cattolici: 481.600; sacerdoti: 613; religiosi: 1.355; diaconi permanenti: 15), Gran Bretagna. Il Vescovo eletto è nato a Wimbledon (Gran Bretagna), nel 1959 ed è stato ordinato sacerdote nel 1986. Dal 1987 al 1991 è stato Vice-parroco nella parrocchia di Canterbury; dal 1993 al 2000 Direttore del Christian Education Centre dell'arcidiocesi di Southwark; nel 1993 nominato membro del Consiglio del Consultori della medesima arcidiocesi. Nel 2000 è stato Vice-Rettore del Venerabile Collegio Inglese a Roma e dal 2004 al 2013 Rettore del medesimo Venerabile Collegio. È stato finora Parroco della Parrocchia "The Sacred Heart" a Wimbledon, nell'arcidiocesi di Southwark.

Sabato 29 marzo il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Tadeusz Pikus, Vescovo di Drohiczyn (superficie: 8.000; popolazione: 290.300; cattolici: 210.150; sacerdoti: 233; religiosi: 140), Polonia. Finora Vescovo Ausiliare di Warszawa (Polonia), succede al Vescovo Antoni Pacyfik Dydycz, O.F.M.Cap., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha confermato il Cardinale João Braz de Aviz, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.

- Ha nominato Membri della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica: il Cardinale Norberto Rivera Carrera, Arcivescovo di México (Messico); il Cardinale Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, Arcivescovo di Tegucigalpa (Honduras); il Cardinale George Pell, Prefetto della Segreteria per l'Economia; il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi; il Cardinale Luis Antonio G. Tagle, Arcivescovo di Manila (Filippine); il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra; il Cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli; il Cardinale Domenico Calcagno, Presidente dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica; l'Arcivescovo Francesco Cacucci, di Bari-Bitonto (Italia); l'Arcivescovo Leo Jun Ikenaga, di Osaka (Giappone); l'Arcivescovo Francisco Chimoio, di Maputo (Mozambico); l'Arcivescovo Gianfranco Agostino Gardin, Arcivescovo-Vescovo di Treviso (Italia); l'Arcivescovo Luis Gerardo Cabrera Herrera, di Cuenca en Ecuador (Ecuador); l'Arcivescovo Ricardo Blázquez Pérez, di Valladolid (Spagna); l'Arcivescovo Joseph Tobin, di Indianapolis (Stati Uniti d'America); l'Arcivescovo Jaime Spengler, di Porto Alegre (Brasile); il Vescovo José Francisco Ulloa Rojas, di Cartago (Costa Rica); il Vescovo Lucas Van Looy, di Gent (Belgio); il Vescovo Vicente Jiménez Zamora, di Santander (Spagna); il Vescovo Gregor Maria Hanke, di Eichstätt (Germania); il Vescovo John Corriveau, di Nelson (Canada); il Vescovo Kieran O'Reilley, di Killaloe (Irlanda); il Vescovo Eusebio Hernández Sola, di Tarazona (Spagna); il Padre Enrique Figaredo Alvargonzalez, S.I., Prefetto Apostolico di Battambang (Cambogia); il Padre Bruno Marin, Abate Presidente della Congregazione Benedettina Sublacense Cassinese; il Padre Bruno Cadoré, Maestro Generale dell'Ordine dei Frati Predicatori; il Padre Mauro Jöhri, Ministro Generale dell'Ordine Francescano Frati Minori Cappuccini; il Padre Enrique Sánchez González, Superiore Generale dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù; Fr. Emili Turú Rofes, Superiore Generale dei Fratelli Maristi delle Scuole; il Sacerdote Jacob Nampudakam, Rettore Generale della Società dell'Apostolato Cattolico; il Signor Giorgio Mario Mazzola, Presidente Generale dell'Istituto Secolare Cristo Re.

- Ha confermato Membri della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica: il Cardinale Nicolás de Jesús Lopez Rodríguez; il Cardinale Francis Eugene George; il Cardinale Wilfrid Fox Napier; il Cardinale Philippe Barbarin; il Cardinale Agostino Vallini; il Cardinale Sean Patrick O'Malley; il Cardinale Dominik Duk; il Cardinale Paolo Sardi; il Cardinale Giuseppe Versaldi; l'Arcivescovo Thomas Menamparampil, S.D.B.; il Vescovo Pierre Raffin, O.P.; il Padre Adolfo Nicolás Pachón, Preposito Generale della Compagnia di Gesù.

- Ha confermato il Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
- Ha confermato il Padre Miguel Ángel Ayuso Guixot, M.C.C.J., Segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.

- Ha confermato, fino alla conclusione dei rispettivi mandati, i Membri e i Consultori del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.

- Ha nominato Sua Beatitudine Louis Raphaël I Sako, Patriarca di Babilonia dei Caldei (Iraq), Membro del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
- Ha nominato Consultori del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso: l'Arcivescovo Tomash Bernard Peta, di Maria Santissima in Astana (Kazakhstan); il Vescovo William Hanna Shomali, Ausiliare e Vicario Generale del Patriarcato di Gerusalemme dei Latini (Gerusalemme); il Monsignor François Bousquet (Francia), Rettore del Convitto di S. Luigi dei Francesi in Roma; il Monsignor Valentino Cottini, Preside del Pontificio Istituto di Studi Arabi e d'Islamistica (Italia); il Monsignor Clarence Devadass, Segretario della Commissione per l'Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso (Malaysia); il Padre Claudio Monge, O.P., Presidente della Union des Religieux et des Religieuses de Turquie (Turchia); il Padre José Manuel H. Arenas, S.I., Segretario della Commissione per l'Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso (Cile); il Padre William Skudlarek, O.S.B., dell'Abbazia Saint John's in Collegeville (Stati Uniti d'America), Segretario Generale del Dialogo Interreligioso Monastico in Roma; Suor Carmen Sammut, S.M.N.D.A. (Malta), Superiora Generale delle Suore Bianche; la Dottoressa Ilaria Morali, Direttore del Dipartimento di Missiologia presso la Pontificia Università Gregoriana (Italia).

- Ha confermato il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.

- Ha confermato il Vescovo Carlos Alberto de Pinho Moreira Azevedo, Delegato del Pontificio Consiglio della Cultura.

- Ha confermato il Vescovo Barthélemy Adoukonou, Segretario del Pontificio Consiglio della Cultura.

- Ha confermato, fino alla conclusione dei rispettivi mandati, i Membri e i Consultori del Pontificio Consiglio della Cultura.

- Ha nominato Membri del Pontificio Consiglio della Cultura: il Cardinale Béchara Boutros Raï, Patriarca di Antiochia dei Maroniti (Libano), il Cardinale Kazimierz Nycz, Arcivescovo di Warszawa, Ordinario per i fedeli di rito orientale residenti in Polonia e sprovvisti di Ordinario del proprio rito (Polonia); l'Arcivescovo Denis James Hart, di Melbourne (Australia), l'Arcivescovo Arthur Roche, Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti; l'Arcivescovo Alfonso Cortés Contreras, di León (Messico); l'Arcivescovo Víctor Manuel Fernández, Rettore della Pontificia Universidad Católica S. María de los Buenos Aires (Argentina); il Vescovo Paul-André Durocher, di Gatineau (Canada); il Vescovo Filomeno Do Nascimento Vieira Dias, di Cabinda (Angola); il Vescovo Cecilio Raúl Berzosa Martínez, di Ciudad Rodrigo (Spagna); il Vescovo Joaquim Giovanni Mol Guimarães, Ausiliare di Belo Horizonte (Brasile); il Vescovo Franz-Josef Overbeck, Vescovo di Essen, Ordinario Militare per la Repubblica Federale di Germania; il Vescovo Linus Lee Seong-hyo, Ausiliare di Suwon (Corea); il Vescovo Charles Morerod, di Lausanne, Genève et Fribourg (Svizzera); il Signor Rafael Vicuña, Professore di Biologia molecolare alla Pontificia Universidad Católica di Santiago del Cile.
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