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mercoledì 3 ottobre 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 3 OTT. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Zanoni Demettino Castro, Vescovo di São Mateus (superficie: 14.966; popolazione: 437.229; cattolici: 315.000; sacerdoti: 35; religiosi: 50), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1962 a Vitória da Conquista (Brasile) ed è stato ordinato sacerdote nel 1986. E' stato finora Parroco della parrocchia "São José" a Itapetinga ed Amministratore diocesano "sede vacante" dell'Arcidiocesi di Vitória da Conquista (Brasile). Succede al Vescovo Aldo Gerna, M.C.C.I., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
NER/.../DEMETTINO CASTRO:GERNA                                   VIS 20071003 (110)


CIRILLO DI ALESSANDRIA CUSTODE DELL'AUTENTICA FEDE


CITTA' DEL VATICANO, 3 OTT. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI, proveniente dalla Residenza Estiva di Castel Gandolfo, è rientrato definitivamente in Vaticano. Il Papa ha tenuto in Piazza San Pietro l'Udienza Generale, alla quale hanno partecipato 40.000 persone, e, proseguendo il ciclo di catechesi sui Padri della Chiesa, ha dedicato la catechesi odierna a San Cirillo di Alessandria.

  "Legato alla controversia cristologica che portò al Concilio di Efeso del 431 e ultimo rappresentante di rilievo della tradizione alessandrina, nell'Oriente greco Cirillo fu più tardi definito 'custode dell'esattezza' - da intendersi come custode della vera fede - e addirittura 'sigillo dei Padri' - ha spiegato il Papa ricordando che  San Cirillo intese sempre "mostrare la continuità della propria teologia con la tradizione" e nella tradizione della Chiesa, "nella quale riconosce la garanzia della continuità con gli Apostoli e con Cristo stesso".

  "Nel 412 fu eletto Vescovo dell'influente Chiesa di Alessandria, che governò con grande energie per trentadue anni, mirando sempre ad affermarne il primato in tutto l'Oriente, forte anche dei tradizionali legami con Roma" - ha proseguito il Pontefice - In tale sede San Cirillo contrastò la predicazione di Nestorio, Vescovo di Costantinopoli, che separando in Cristo la natura umana dalla divina, preferiva per Maria il titolo di "Madre di Cristo" e non "Madre di Dio". "Motivo di questa scelta del Vescovo Nestorio era la sua adesione alla cristologia di tipo antiocheno, che per salvaguardare l'importanza della umanità di Cristo, finiva per affermare la divisione della divinità e così non era più vera unione fra Dio uomo in Cristo".

  "La reazione di Cirillo (...) fu quasi immediata e si dispiegò con ogni mezzo già nel 429, rivolgendosi anche con alcune lettere allo stesso Nestorio. Nella seconda (...) leggiamo una chiara affermazione del dovere dei pastori di preservare la fede del Popolo di Dio. Questo era il suo criterio" - ha spiegato il Papa  - "valido peraltro anche oggi: la fede del Popolo di Dio è espressione della tradizione, è garanzia della sana dottrina. Così scrive a Nestorio" - ha ricordato il Santo Padre -  "'Bisogna esporre al popolo l'insegnamento e l'interpretazione della fede nel modo più irreprensibile e ricordare che chi scandalizza anche uno solo dei piccoli che credono in Cristo subirà un castigo intollerabile'".

  Descrivendo con chiarezza la sua fede cristologica, Cirillo scrive: "Affermiamo così che sono diverse le nature che si sono unite in vera unità, ma da ambedue è risultato un solo Cristo e Figlio, non perché a causa dell'unità sia stata eliminata la differenza delle nature, ma piuttosto perché divinità e umanità, riunite in unione indicibile e inenarrabile, hanno prodotto per noi il solo Signore e Cristo e Figlio".
 
  Base dell'insegnamento di Cirillo - ha proseguito Papa Benedetto XVI - è che "La fede cristiana è innanzitutto incontro con Gesù, 'una Persona che dà alla vita un nuovo orizzonte'. Di Gesù Cristo, Verbo di Dio incarnato, San Cirillo di Alessandria è stato un instancabile e fermo testimone, sottolineandone soprattutto l'unità, come ripete nel 433 nella prima lettera al Vescovo Succenso:  'Uno solo è il Figlio, uno solo il Signore Gesù Cristo, sia prima dell'incarnazione sia dopo l'incarnazione. Infatti non era un figlio il Logos nato da Dio Padre, e un altro quello nato dalla santa Vergine; ma crediamo che proprio Colui che è prima dei tempi è nato anche secondo la carne da una donna".

  "E questo è importante" - ha concluso il Pontefice - "Dio è eterno, è nato da una donna e rimane con noi ogni giorno. In questa fiducia viviamo, in questa fiducia troviamo la strada della nostra vita".
AG/CIRILLO ALESSANDRIA/...                           VIS 20071003 (440)


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