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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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giovedì 9 novembre 2006

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 9 NOV. 2006 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate quattordici Presuli della Conferenza Episcopale della Repubblica Federale di Germania, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Cardinale Karl Lehmann, Vescovo di Mainz, con gli Ausiliari Vescovo Werner Guballa e Vescovo Ulrich Neymeyr.

    - Il Vescovo Gebhard Fürst, di Rottenburg-Stuttgart, con gli Ausiliari Vescovo Johannes Kreidler e Vescovo Thomas Maria Renz.

    - L'Arcivescovo Werner Thissen, di Hamburg con gli Ausiliari Vescovo Norbert Werbs e Vescovo Hans-Jochen Jaschke.

    - Il Vescovo Norbert Trelle, di Hildesheim, con gli Ausiliari Vescovo Hans-Georg Koitz e Vescovo Nikolaus Schwerdtfeger.

    - Il Vescovo Franz-Josef Hermann Bode, di Osnabrück con l'Ausiliare Vescovo Theodor Kettmann.
AL/.../...                                       VIS 20061109 (120)


MESSAGGIO GIORNATA MONDIALE MIGRANTE E RIFUGIATO 2007


CITTA' DEL VATICANO, 9 NOV. 2006 (VIS). Martedì 14 novembre, alle ore 11:30, presso la Sala Stampa della Santa Sede, avrà luogo la Conferenza Stampa di presentazione del Messaggio del Santo Padre per la 93 Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2007, che si terrà il 14 gennaio 2007, sul tema: "La famiglia migrante".

  Alla Conferenza Stampa interverranno il Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti e l'Arcivescovo Agostino Marchetto, Segretario del medesimo Dicastero.
OP/GIORNATA MIGRANTE:RIFUGATO/MARTINO               VIS 20061109 (100)


CARDINALE MARTINO: INALIENABILE DIRITTO ALIMENTAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 9 NOV. 2006 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il testo del discorso pronunciato a Roma, il 4 novembre scorso, dal Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, presso la sede dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura.

  Nel suo intervento pronunciato allo "Special Event" sul diritto umano all'alimentazione, organizzato dalla F.A.O. al termine della 32 Sessione del Comitato Intergovernativo per la Sicurezza Alimentare, il Porporato ha ribadito il carattere fondamentale e inalienabile del diritto all'alimentazione "per ogni individuo e per la sua famiglia".

  "Le nazioni, i governi, il potere economico e tutte le persone di buona volontà" - ha ribadito il Porporato - "hanno il dovere di cercare ogni opportunità per una più equa ripartizione delle risorse che non mancano e per il consumo dei beni; mediante tale condivisione tutti esprimono autentica solidarietà che si fonda sulla conoscenza e sull'apprezzamento della dignità di ogni persona umana".
DELSS/DIRITTO ALIMENTAZIONE/F.A.O.:MARTINO          VIS 20061109 (160)


COOPERAZIONE E VOLONTÀ POLITICA IN FAVORE RIFUGIATI


CITTA' DEL VATICANO, 9 NOV. 2006 (VIS). L'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, è intervenuto ieri a New York alla 61 Sessione dell'Assemblea Generale dell'O.N.U. che prende in esame il Rapporto dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (ACNUR).

  Il Presule ha espresso l'apprezzamento della Santa Sede per l'attività dell'ACNUR che ha sviluppato negli anni "un sistema legislativo adattato alle necessità di una realtà complessa e mutevole per offrire protezione a coloro che ne hanno bisogno" ed ha citato in merito l'adozione della "Conclusione sulle donne e fanciulle a rischio" e la "Conclusione sull'identificazione, prevenzione, riduzione del fenomeno di apolidia e la protezione delle persone apolidi".

  L'Arcivescovo ha ricordato che l'ACNUR  si occupa anche dei Profughi Interni e della "coordinazione e gestione dei campi profughi" ed ha sottolineato che la protezione di questa categoria "ha bisogno non solo di una buona legislazione, ma anche di cooperazione e di volontà politica indispensabili perchè tale legislazione funzioni in maniera adeguata".

  "Purtroppo" - ha rilevato l'Arcivescovo Migliore - "si nota un certo deterioramento del concetto giuridico di asilo, mentre alcuni stati danno la preferenza alla legislazione nazionale o ad accordi bilaterali sulla legislazione internazionale del rifugiato. Inoltre, l'accesso all'asilo è reso più difficile a causa del fenomeno di flussi migratori misti; ed alcuni paesi non riconoscono né promuovono diritti internazionalmente stabiliti nella loro legislazione interna, quali la libertà di movimento, il diritto al lavoro, e il riconoscimento delle qualifiche".

  La scarsità di fondi per i programmi alimentari, sanitari ed educativi dei rifugiati, è un altro dei gravi problemi dell'ACNUR, ha affermato il Nunzio, senza dimenticare alcuni aspetti positivi, come la fine di alcuni conflitti che hanno permesso ai rifugiati di rientrare nei loro paesi. In questi casi "sono necessari aiuti alla fine dei conflitti che garantiscano un ritorno nella sicurezza e nella dignità insieme alla ricostruzione delle infrastrutture sociali ed economiche nazionali".

  "La soluzione duratura del problema dei rifugiati e dei profughi interni" - ha concluso l'Arcivescovo Migliore - "non interesserà solo loro ma avrà, per estensione, effetti positivi sull'intera famiglia umana. Le norme in materia di protezione di persone che vivono situazioni di emergenza devono essere applicate a livello nazionale, regionale ed internazionale".
DELSS/ACNUR/MIGLIORE                           VIS 20061109 (380)


COMUNICATO MANIFESTAZIONE OMOSESSUALE GERUSALEMME

CITTA' DEL VATICANO, 9 NOV. 2006 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, la Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico il seguente Comunicato:

  "Si è appreso con amarezza che per venerdì, 10 novembre 2006, a Gerusalemme, è in programma una delle cosiddette 'manifestazioni dell'orgoglio omosessuale'".

  "Mentre ribadisce quanto affermato dal Catechismo della Chiesa Cattolica circa le persone che presentano tendenze omosessuali profondamente radicate (CCC 2358), la Santa Sede esprime la sua viva disapprovazione per tale iniziativa perché essa costituisce un grave affronto ai sentimenti di milioni di credenti ebrei, musulmani e cristiani, i quali riconoscono il particolare carattere sacro della città di Gerusalemme e chiedono che la loro convinzione sia rispettata".

  "Alla luce di tali elementi e considerando che in precedenti occasioni sono stati sistematicamente offesi i valori religiosi, la Santa Sede nutre la speranza che la questione possa venire sottoposta a doverosa riconsiderazione".

  "Una Nota di uguale tenore è stata presentata dalla Nunziatura Apostolica in Israele a quel Ministero degli Affari Esteri".

  Nella Nota si legge: "La Santa Sede ha ripetuto in numerose occasioni che il diritto alla libertà di espressione, ratificato dalla 'Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo', è soggetto a giusti limiti, in particolare quando l'esercizio di tale diritto offende i sentimenti religiosi dei credenti".
OP/MANIFESTAZIONE OMOSESSUALE/GERUSALEMME   VIS 20061109 (210)


ADORAZIONE EUCARISTICA SI DIFFONDA SEMPRE PIÙ


CITTA' DEL VATICANO, 9 NOV. 2006 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto i partecipanti all'Assemblea Plenaria del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali.

  Ricordando che è in preparazione il 49° Congresso Eucaristico Internazionale in programma nel giugno 2008 a Québec (Canada), il Papa ha affermato che i Congressi Eucaristici "sono sempre sorgente di rinnovamento spirituale, occasione per meglio far conoscere la Santissima Eucaristia, che è il tesoro più prezioso lasciatoci da Gesù; essi sono pure un incoraggiamento per la Chiesa a diffondere in ogni ambito della società e a testimoniare, senza esitazione, l'amore di Cristo".

  Benedetto XVI ha sottolineato che la presenza di alcuni rappresentanti degli Adoratori dell'Eucaristia dà modo di ricordare "quanto proficua sia la riscoperta da parte di molti cristiani dell'adorazione eucaristica. (...) Quanto bisogno ha l'odierna umanità di riscoprire nel Sacramento eucaristico la fonte della propria speranza!" - ha esclamato il Papa - "Ringrazio il Signore perché molte parrocchie, accanto alla devota celebrazione della Santa Messa, vanno educando i fedeli all'Adorazione eucaristica ed auspico, anche in vista del prossimo Congresso Eucaristico Internazionale, che questa pratica si diffonda sempre più".

  Riferendosi all'Esortazione Apostolica Post-sinodale dedicata all'Eucaristia che "raccoglierà le indicazioni emerse dall'ultimo Sinodo dei Vescovi" dell'ottobre 2005, il Papa ha concluso il suo discorso affermando: "Sono sicuro che questo documento aiuterà la Chiesa a preparare e celebrare con interiore partecipazione il Congresso Eucaristico, che si terrà nel giugno del 2008".
AC/CONGRESSI EUCARISTICI/...                           VIS 20061109 (250)


DISCORSO DEL PAPA AI VESCOVI SVIZZERI

CITTA' DEL VATICANO, 9 NOV. 2006 (VIS). Nel pomeriggio di ieri è stato reso pubblico il testo del discorso del Santo Padre Benedetto XVI ai Presuli della Conferenza dei Vescovi Svizzeri, pronunciato all'inizio dell'Incontro, martedì scorso.

  Dando inizio al suo discorso col tema della fede, il Papa ha affermato che: "Due generazioni fa, essa poteva forse essere ancora presupposta come una cosa naturale: si cresceva nella fede; essa, (...), era semplicemente presente come una parte della vita (...). Oggi appare naturale il contrario, che cioè in fondo non è possibile credere, che di fatto Dio è assente. In ogni caso, la fede della Chiesa sembra una cosa del lontano passato. (...) Perciò credo che sia importante prendere nuovamente coscienza del fatto che la fede è il centro di tutto".

  Ribadendo che "la fede è soprattutto fede in Dio" e che "Questa centralità di Dio deve, secondo me, apparire in modo completamente nuovo in tutto il nostro pensare ed operare", il Papa ha affermato: "È ciò che poi anima anche le attività che, in caso contrario, possono facilmente decadere in attivismo e diventare vuote".

  "Questa forma completa della fede, espressa nel Credo" - ha proseguito il Pontefice - "di una fede in e con la Chiesa come soggetto vivente, nel quale opera il Signore - questa forma di fede dovremmo cercare di mettere veramente al centro delle nostre attività. Lo vediamo anche oggi in modo molto chiaro: lo sviluppo, là dove è stato promosso in modo esclusivo senza nutrire l'anima, reca danni".

  "Se, insieme con l'aiuto a favore dei Paesi in via di sviluppo, insieme con l'apprendimento di tutto ciò che l'uomo è capace di fare, di tutto ciò che la sua intelligenza ha inventato e che la sua volontà rende possibile, non viene contemporaneamente anche illuminata la sua anima e non arriva la forza di Dio, si impara soprattutto a distruggere. E per questo, credo, deve nuovamente farsi forte in noi la responsabilità missionaria: se siamo lieti della nostra fede, ci sentiamo obbligati a parlarne agli altri. Sta poi nelle mani di Dio in che misura gli uomini potranno accoglierla".

  Passando al tema dell'Educazione Cattolica, Benedetto XVI ha affermato: "Una cosa che, penso, causa a tutti noi una 'preoccupazione' nel senso positivo del termine, è il fatto che la formazione teologica dei futuri sacerdoti e degli altri insegnanti ed annunciatori della fede debba essere buona, abbiamo quindi bisogno di buone Facoltà teologiche, di buoni seminari maggiori e di adeguati professori di teologia, che comunichino non soltanto conoscenze, ma formino ad una fede intelligente".

  Il Papa ha sottolineato poi che: "L'unità della Scrittura non è un fatto puramente stoico-critico (...). Questa unità è in definitiva, un fatto teologico: questi scritti sono un'unica Scrittura, comprensibili fino in fondo solo se letti nell''analogia fidei' come unità in cui c'è un progresso verso Cristo e, inversamente, Cristo attira a sé tutta la storia. (...) Mi sta molto a cuore che i teologi imparino a leggere e ad amare la Scrittura (...) e che poi di essa facciano una lettura spirituale (...). Mi sembra un compito molto importante fare qualcosa in questo senso, contribuire affinché accanto, con e nell'esegesi storico-critica sia data veramente un'introduzione alla Scrittura viva come attuale Parola di Dio"

  Successivamente il Papa ha fatto riferimento alla catechesi che "negli ultimi cinquanta anni circa" - ha detto - "da un lato, ha fatto grandi progressi metodologici, dall'altro, però, si è persa molto nell'antropologia e nella ricerca di punti di riferimento, cosicché spesso non si raggiungono neanche più i contenuti della fede. (...) Tuttavia è importante che nella catechesi, (...) la fede continui ad essere pienamente valorizzata. (...) Io penso che noi tutti dobbiamo, come sempre, impegnarci molto per un rinnovamento della catechesi, nella quale sia fondamentale il coraggio di testimoniare la propria fede e di trovare i modi affinché essa sia compresa ed accolta, poiché l'ignoranza religiosa ha raggiunto oggi un livello spaventoso".

  Il tema successivo di cui ha parlato il Papa è stato quello della Liturgia che "non è" - ha detto - "'un'auto-manifestazione' della comunità la quale, come si dice, in essa entra in scena, ma è invece l'uscire della comunità dal semplice 'essere-se-stessi'  e l'accedere al grande banchetto dei poveri, l'entrare nella grande comunità vivente, nella quale Dio stesso ci nutre". Riguardo all'omelia il Papa ha ricordato che: "Bisogna (...) tener conto del fatto che l'omelia non è un'interruzione della Liturgia per una parte discorsiva, ma che essa appartiene all'evento sacramentale, portando la Parola di Dio nel presente di questa comunità".

  "Ciò significa" - ha proseguito il Pontefice - "che l'omelia stessa fa parte del mistero, della celebrazione del mistero, e quindi non può semplicemente essere slegata da esso. Soprattutto, però, ritengo anche importante che il sacerdote non sia ridotto al Sacramento e alla giurisdizione - nella convinzione che tutti gli altri compiti potrebbero essere assunti anche da altri - ma che si conservi l'integrità del suo incarico. Il sacerdozio è una cosa anche bella soltanto se c'è da compiere una missione che è un tutt'uno, dal quale non si può tagliare qua e là qualcosa. E a questa missione appartiene già da sempre - anche nel culto antico-testamentario - il dovere del sacerdote di collegare col sacrificio la Parola che è parte integrante dell'insieme".

  Parlando del sacramento della Penitenza il Papa ha ribadito: "Questo Sacramento lo dobbiamo veramente imparare di nuovo. Già da un punto di vista puramente antropologico è importante, da una parte, riconoscere la colpa e, dall'altra, esercitare il perdono. La diffusa mancanza di una consapevolezza della colpa è un fenomeno preoccupante del nostro tempo. Il dono del sacramento della Penitenza consiste quindi non soltanto nel fatto che riceviamo il perdono, ma anche nel fatto che ci rendiamo conto, innanzitutto, del nostro bisogno di perdono (...) e possiamo poi comprendere anche meglio gli altri e perdonarli".

  In merito al ministero episcopale il Papa ha sottolineato l'importanza "che i Vescovi, come successori degli Apostoli, da una parte portino veramente la responsabilità delle Chiese locali che il Signore ha loro affidate" e "Dall'altra parte" - ha detto - "essi devono aprire le Chiese locali all'universale. Viste le difficoltà che gli Ortodossi hanno con le Chiese autocefale, come anche i problemi dei nostri amici protestanti di fronte alla disgregazione delle Chiese regionali, ci rendiamo conto di quale grande significato abbia l'universalità, quanto sia importante che la Chiesa si apra alla totalità, diventando nell'universalità veramente un'unica Chiesa".

  Infine Papa Benedetto XVI ha toccato il tema dell'ecumenismo insistendo sul compito "di farsi garanti dei valori essenziali, portanti, provenienti da Dio, della nostra società. (...) Io penso che, se impariamo ad agire in questo campo insieme, possiamo realizzare una buona parte di unità anche là dove la piena unità teologica e sacramentale non è ancora possibile".
AC/DISCORSO/VESCOVI SVIZZERI                    VIS 20061109 (1120)


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