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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 22 dicembre 2008

IN BREVE


IL SANTO PADRE BENEDETTO XVI HA INVIATO UNA LETTERA APOSTOLICA al Cardinale Joachim Meisner, Arcivescovo di Colonia, in occasione di un Congresso scientifico internazionale per il VII Centenario della morte del Beato Giovanni Duns Scoto. Sottolineando che il filosofo e teologo francescano seppe "associare la pietà con la ricerca scientifica", il Pontefice scrive che: "si impegnò per comprendere, spiegare e difendere le verità della fede alla luce della ragione umana e di dimostrare la consonanza di tutte le verità, naturali e soprannaturali, che promanano da un'unica e medesima Fonte".

LA SANTA SEDE E LA REPUBBLICA FRANCESE hanno firmato un accordo, il 18 dicembre 2008, a Parigi, sul mutuo riconoscimento dei gradi e dei diplomi dell'insegnamento superiore. Per la Santa Sede ha firmato l'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti della Santa Sede con gli Stati e per la Francia ha firmato Bernard Kouchner, Ministro degli Affari Esteri ed Europei.
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RETROSPETTIVA AVVENIMENTI 2008 NEGLI AUGURI CURIA ROMANA


CITTA' DEL VATICANO, 22 DIC. 2008 (VIS). Questa mattina, nella Sala Clementina, ha avuto luogo il tradizionale incontro del Santo Padre con i Cardinali, Arcivescovi, Vescovi e Membri della Curia Romana per lo scambio degli auguri di Natale.

  Il Papa ha iniziato il suo discorso ricordando alcuni anniversari particolarmente incisivi nella storia recente della Chiesa, quali il cinquantesimo anniversario della morte di Papa Pio XII e dell'elezione di Giovanni XXIII, il 40° anniversario della pubblicazione della Enciclica 'Humanae Vitae' ed il 30° anniversario della morte del suo Autore, Papa Paolo VI, ed anche l'inaugurazione, il 28 giugno nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, dell'Anno Paolino, al quale ha partecipato il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I.

  "L'Anno Paolino"- ha detto il Santo Padre - "è un anno di pellegrinaggio non soltanto nel senso di un cammino esteriore verso i luoghi paolini, ma anche, e soprattutto, in quello di un pellegrinaggio del cuore, insieme con Paolo, verso Gesù Cristo. In definitiva, Paolo ci insegna anche che la Chiesa è Corpo di Cristo, che il Capo e il Corpo sono inseparabili e che non può esserci amore per Cristo senza amore per la sua chiesa e la sua comunità vivente".

  Benedetto XVI ha fatto riferimento successivamente a tre avvenimenti importanti dell'anno 2008 come la Giornata Mondiale della Gioventù in Australia: "una grande festa della fede che ha riunito più di 200.000 giovani da tutte le parti del mondo", i due Viaggi Apostolici negli Stati Uniti e in Francia ed il Sinodo dei Vescovi nel quale "Pastori provenienti da tutto il mondo si sono riuniti intorno alla Parola di Dio, che era stata innalzata in mezzo a loro".

  Nel Sinodo, ha spiegato il Papa, "ci siamo nuovamente resi conto che Dio in questa sua Parola si rivolge a ciascuno di noi (...) Proprio se sentiamo Dio parlare in modo così personale a ciascuno di noi,  comprendiamo anche che la sua Parola è presente affinché noi ci avviciniamo gli uni agli altri. (...) Questa Parola ha plasmato una storia comune e vuole continuare a farlo. Allora ci siamo nuovamente resi conto che (...) possiamo comprenderla in modo giusto e totale solo nel 'noi' della comunità istituita da Dio: essendo sempre consapevoli che non possiamo mai esaurirla completamente, che essa ha da dire qualcosa di nuovo ad ogni generazione. (...) Dio, in fondo, parla sempre al presente".

  Nel corso dell'Assemblea Sinodale è stato molto importante, ha aggiunto il Pontefice "sperimentare che nella Chiesa c'è una Pentecoste. (...) In essa sono presenti i molteplici modi dell'esperienza di Dio e del mondo, la ricchezza delle culture, e solo così appare la vastità dell'esistenza umana e, a partire da essa, la vastità della Parola di Dio".

  "Della presenza della Parola di Dio, di Dio stesso nell'attuale ora della storia si è trattato anche nei viaggi pastorali di quest'anno: il loro vero senso può essere solo quello di servire questa presenza. In tali occasioni la Chiesa si rende pubblicamente percepibile, con essa la fede e perciò almeno la questione su Dio".

  "Specialmente il fenomeno delle Giornate Mondiali della Gioventù" - ha sottolineato il Santo Padre - "diventa sempre più oggetto di analisi, in cui si cerca di capire questa specie, per così dire, di cultura giovanile. (...) Analisi in voga tendono a considerare queste giornate come una variante della  moderna cultura giovanile, come una specie di festival rock modificato in senso ecclesiale con il Papa quale star. (...) Anzitutto è importante tener conto del fatto che le Giornate Mondiali della Gioventù non consistono soltanto in quell'unica settimana in cui si rendono pubblicamente visibili al mondo. C'è un lungo cammino esteriore ed interiore che conduce ad esse. La Croce, accompagnata dall'immagine della Madre del Signore, fa un pellegrinaggio attraverso i Paesi. (...) L'incontro con la croce che viene toccata e portata, diventa un incontro interiore con Colui che sulla croce è morto per noi. L'incontro con la Croce suscita nell'intimo dei giovani la memoria di quel Dio che ha voluto farsi uomo e soffrire con noi. E vediamo la donna che Egli ci ha dato come Madre. Le Giornate solenni sono soltanto il culmine di un lungo cammino".        

  Successivamente il Papa ha menzionato le "quattro dimensioni del tema 'Spirito Santo'. La fede nello Spirito creatore è un contenuto essenziale del Credo cristiano. (...) Nella fede circa la creazione sta il fondamento ultimo della nostra responsabilità verso la terra. Essa non è semplicemente nostra proprietà che possiamo sfruttare secondo i nostri interessi e desideri. E' piuttosto dono del Creatore che ne ha disegnato gli ordinamenti intrinseci e con ciò ci ha dato i segnali orientativi a cui attenersi come amministratori della sua creazione".

  "La Chiesa non può e non deve limitarsi a trasmettere ai suoi fedeli soltanto il messaggio della salvezza" - ha ribadito il Pontefice - essa "deve proteggere anche l'uomo contro la distruzione di se stesso. E' necessario che ci sia qualcosa come una ecologia dell'uomo, intesa nel senso giusto. Non è una metafisica superata, se la Chiesa parla della natura dell'essere umano come uomo e donna e chiede che quest'ordine della creazione venga rispettato. (...) Ciò che spesso viene espresso ed inteso con il termine 'gender', si risolve in definitiva nella autoemancipazione dell'uomo dal creato e dal Creatore".

  In secondo luogo, "lo Spirito" - ha proseguito il Papa - "parla, per così dire, anche con parole umane, è entrato nella storia, (...) è Parola che negli Scritti dell'Antico e del Nuovo Testamento ci viene incontro. (...) Leggendo la Scrittura apprendiamo però anche che Cristo e lo Spirito Santo sono inseparabili tra loro. (...) Leggendo la Scrittura insieme con Cristo,  impariamo a sentire nelle parole umane la voce dello Spirito Santo e scopriamo l'unità della Bibbia".

  Benedetto XVI ha commentato che la terza dimensione della penumatologia consiste "nella inseparabilità di Cristo e dello Spirito Santo. Nella maniera forse più bella essa si manifesta nel racconto di San Giovanni circa la prima apparizione del Risorto davanti ai discepoli: il Signore alita sui discepoli e dona loro in questo modo lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo è il soffio di Cristo".

  "Così, come quarta dimensione" - ha continuato il Papa - "emerge spontaneamente la connessione tra Spirito e Chiesa. Paolo (...) ha illustrato la Chiesa come Corpo di Cristo e proprio così come organismo dello Spirito Santo, in cui i doni dello Spirito Santo fondono i singoli in un tutt'uno vivente".

  "Con il tema 'Spirito Santo'" - ha sottolineato il Pontefice - "si rende visibile tutta l'ampiezza della fede cristiana, un'ampiezza che dalla responsabilità per il creato e per l'esistenza dell'uomo in sintonia con la creazione conduce, attraverso i temi della Scrittura e della storia della salvezza, fino a Cristo e da lì alla comunità vivente della Chiesa, nei suoi ordini e responsabilità come anche nella sua vastità e libertà, che si esprime tanto nella molteplicità dei carismi quanto nell'immagine pentecostale della moltitudine delle lingue e delle culture".

  "Lo Spirito Santo ci dona la gioia. Ed Egli è la gioia. (...) Essa è l'espressione della felicità, dell'essere in armonia con se stessi, ciò che può derivare solo dall'essere in armonia con Dio e con la sua creazione".

  La gioia - ha concluso il Papa - "sia sempre viva in noi e quindi s'irradi sul mondo nelle sue tribolazioni: tale è il mio auspicio alla fine di quest'anno".
AC/.../CURIA ROMANA                            VIS 20081222 (1170)


STUDIO LEGGI NATURA STIMOLO CONTEMPLAZIONE OPERE DIO


CITTA' DEL VATICANO, 21 DIC. 2008 (VIS). Alle ore 12:00 di oggi, IV Domenica di Avvento, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  "A pochi giorni ormai dalla festa del Natale" - ha detto il Papa - "siamo invitati a fissare lo sguardo sul mistero ineffabile che Maria ha custodito per nove mesi nel suo grembo verginale: il mistero di Dio che si fa uomo. E' questo il primo cardine della redenzione. Il secondo è la morte e risurrezione di Gesù, e questi due cardini inseparabili manifestano un unico disegno divino: salvare l'umanità e la sua storia assumendole fino in fondo col farsi carico interamente di tutto il male che le opprime".

  "Questo mistero di salvezza, oltre a quella storica, ha una dimensione cosmica: Cristo è il sole di grazia che, con la sua luce, 'trasfigura ed accende l'universo in attesa'. La stessa collocazione della festa del Natale è legata al solstizio d'inverno, quando le giornate, nell'emisfero boreale, ricominciano ad allungarsi. A questo proposito, forse non tutti sanno che Piazza San Pietro è anche una meridiana: il grande obelisco, infatti, getta la sua ombra lungo una linea che corre sul selciato verso la fontana sotto questa finestra, ed in questi giorni l'ombra è la più lunga dell'anno. Questo ci ricorda la funzione dell'astronomia nello scandire i tempi della preghiera. L'Angelus, ad esempio, si recita al mattino, a mezzogiorno e alla sera, e con la meridiana, che anticamente serviva proprio per conoscere il 'mezzogiorno vero', si regolavano gli orologi".

  "Il fatto che proprio oggi, 21 dicembre, in questa stessa ora, cade il solstizio d'inverno, mi offre l'opportunità di salutare tutti coloro che parteciperanno a vario titolo alle iniziative per l'anno mondiale dell'astronomia, il 2009, indetto nel 4° centenario delle prime osservazioni al telescopio di Galileo Galilei. Tra i miei Predecessori di venerata memoria vi sono stati cultori di questa scienza, come Silvestro II, che la insegnò, Gregorio XIII, a cui dobbiamo il nostro calendario, e San Pio X, che sapeva costruire orologi solari. Se i cieli, secondo le belle parole del salmista, 'narrano la gloria di Dio' (Sal 19[18],2), anche le leggi della natura, che nel corso dei secoli tanti uomini e donne di scienza ci hanno fatto capire sempre meglio, sono un grande stimolo a contemplare con gratitudine le opere del Signore".
ANG/LEGGI NATURA/...                               VIS 20081222 (420)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 20 DIC. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha nominato Capo Ufficio dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice, il Monsignore Enrico Viganò, finora Aiutante di Studio nel medesimo Ufficio.
NA/.../VIGANÒ                                     VIS 20081222 (40)


UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 20 DIC. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Il Cardinale Agostino Vallini, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma.

- Il Professor Franco Miano, Presidente Nazionale dell'Azione Cattolica Italiana con il Vescovo Domenico Sigalini, di Palestrina, Assistente Ecclesiastico Nazionale.
AP/.../...                                         VIS 20081222 (70)


ENCOMIO ATTIVITÀ PONTIFICIO ISTITUTO ARCHEOLOGIA SACRA


CITTA' DEL VATICANO, 20 DIC. 2008 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Vaticano i Membri del Pontificio Istituto di Archeologia Sacra, con il Gran Cancelliere Cardinale Zenon Grocholewski.

  Nel suo discorso il Papa ha espresso "vivo apprezzamento per la preziosa e feconda attività culturale, letteraria ed accademica che svolge il vostro Istituto a servizio della Chiesa e, più in generale, della cultura. (...) Negli ambiti tradizionali dell'archeologia, sono di notevole rilevanza scientifica i corsi ordinari e di specializzazione mediante i quali il vostro 'Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana' si propone di far conoscere i monumenti paleocristiani soprattutto di Roma, con ampio riferimento alle altre regioni dell''Orbis christianus antiquus'".

  "Precipuo scopo del vostro Istituto è proprio lo studio delle vestigia della vita ecclesiale lungo i secoli. Voi offrite l'opportunità, a chi sceglie questa disciplina, di inoltrarsi in una realtà complessa, quella appunto della chiesa dei primi secoli, per 'comprendere' il passato rendendolo presente agli uomini di oggi".

  "Quando si tratta di descrivere la storia della Chiesa (...) la paziente ricerca dell'archeologo non può prescindere dal penetrare pure le realtà soprannaturali, senza tuttavia rinunciare all'analisi rigorosa dei reperti archeologici".

  Il Santo Padre ha poi ricordato che "La diffusione della cultura artistica e storica in tutti i settori della società fornisce agli uomini del nostro tempo i mezzi per ritrovare le proprie radici e per attingervi gli elementi culturali e spirituali che li aiutino ad edificare una società a dimensione veramente umana. Ogni uomo, ogni società, ha bisogno di una cultura aperta alla dimensione antropologica, morale e spirituale dell'esistenza".

  "L'esperienza del vostro Istituto prova che lo studio dell'archeologia, specialmente dei monumenti paleocristiani, consente di approfondire la conoscenza della verità evangelica che ci è stata trasmessa, ed offre l'opportunità di seguire i maestri e testimoni della fede che ci hanno preceduto".

  "Conoscere l'eredità delle generazioni cristiane passate permette a quelle successive di mantenersi fedeli al 'depositum fidei' della prima comunità cristiana e, proseguendo sullo stesso cammino, continuare a far risuonare in ogni tempo e in ogni luogo l'immutabile Vangelo di Cristo".
AC/.../PONTIFICIO ISTITUTO ARCHEOLOGIA SACRA         VIS 20081222 (360)


AI GIOVANI DI AZIONE CATTOLICA: VOI DITE A GESÙ "MI BASTI TU"


CITTA' DEL VATICANO, 20 DIC. 2008 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Vaticano i ragazzi e i giovani rappresentanti dell'Azione Cattolica Italiana (ACI) per il tradizionale scambio di auguri di Natale.
 
  "Tanti dicono che i ragazzi sono capricciosi" - ha detto il Papa - "che non si accontentano mai di niente, che consumano i giochi uno dopo l'altro senza esserne contenti. Voi invece a Gesù dite: mi basti Tu!".

  "Ci basti Tu soprattutto quando ti preghiamo perché Tu ascolti sempre le nostre preghiere, che facciamo perché il mondo diventi più bello e più buono per tutti. Ci basti Tu, perché ci perdoni quando combiniamo qualche guaio; ci basti Tu, perché se ci perdiamo, ci vieni a cercare e ci prendi in braccio come hai fatto con la pecorella che si era smarrita. Ci basti Tu perché hai una Mamma bellissima che, prima di morire in croce, hai voluto far diventare anche la nostra Mamma".

  "Voi avete tanti educatori" - ha detto il Santo Padre ai giovani dell'ACI - "che vi aiutano a vivere insieme, a pregare e a crescere nella conoscenza del Vangelo. L'Azione Cattolica ha come scopo vero quello di aiutarvi a diventare santi, per questo vi aiuta a incontrare Gesù, ad amare la sua Chiesa e a interessarvi dei problemi del mondo. Non è forse vero che vi state impegnando per i bambini e i ragazzi più sfortunati di voi? Non è forse vero che con il 'mese della pace', potete far apprezzare la pace anche a tanti adulti, perché sapete vivere in pace tra di voi?".

  "Sì, cari ragazzi, voi potete pregare il Signore" - ha concluso il Pontefice - "perché cambi il cuore dei costruttori di armi, faccia rinsavire i terroristi, converta il cuore di chi pensa sempre alla guerra e aiuti l'umanità a costruire un futuro migliore per tutti i bambini del mondo".
AC/.../GIOVANI AZIONE CATTOLICA                       VIS 20081220 (320)


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