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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 30 giugno 2014

PAPA FRANCESCO RICEVE SUA MAESTÀ FELIPE VI, RE DI SPAGNA, CON LA REGINA LETIZIA

Città del Vaticano, 30 giugno 2014 (VIS). Oggi, lunedì 30 giugno 2014, nel Palazzo Apostolico Vaticano, Sua Santità Francesco ha ricevuto in Udienza le Loro Maestà il Re Felipe VI e la Regina Letizia di Spagna. I Reali si sono successivamente incontrati con il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, accompagnato da Monsignor Antoine Camilleri, Sotto-Segretario per i Rapporti con gli Stati.

Durante i cordiali colloqui, si è espresso compiacimento per l’odierna visita, la prima all’estero, che segue quella da poco compiuta dal Re Juan Carlos I e dalla Regina Sofia il 28 aprile scorso, auspicio del rafforzamento delle buone relazioni esistenti tra la Santa Sede e la Spagna.

Nel prosieguo della conversazione sono stati affrontati temi di comune interesse, l’importanza di favorire il dialogo e la collaborazione fra la Chiesa e lo Stato per il bene di tutta la società spagnola. Infine, si è fatto cenno ad alcune problematiche di carattere internazionale e regionale, con particolare attenzione alle zone di conflitto.

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE LUGLIO 2014

Città del Vaticano, 30 giugno 2014 (VIS). Riportiamo di seguito le intenzioni affidate dal Santo Padre all'apostolato della preghiera per il mese di luglio:

Generale: "Perché la pratica dello sport sia sempre occasione di fraternità e crescita umana".

Missionaria: "Perché lo Spirito Santo sostenga l'opera dei laici che annunziano il Vangelo nei Paesi più poveri".

VISITA PASTORALE ALLE DIOCESI DI CAMPOBASSO E ISERNIA

Città del Vaticano, 30 giugno 2014 (VIS). Il 5 luglio prossimo il Santo Padre si recherà in Visita Pastorale alle diocesi di Campobasso e Isernia (Molise). La partenza in elicottero dall'eliporto del Vaticano è prevista alle 7:45 e, un'ora dopo, l'arrivo all'eliporto dell'Università del Molise a Campobasso. Alle 9:00, si svolgerà l'incontro con i rappresentanti del mondo del lavoro e dell'industria. Alle 10:30, nell'ex Stadio Romagnoli di Campobasso, il Santo Padre presiederà la Concelebrazione Eucaristica ed al termine della Messa, saluterà una rappresentanza di ammalati nella Cattedrale di Campobasso. Alle 13:00 il Papa consumerà il pranzo con i bisognosi assistiti dalla Caritas nella "Casa degli Angeli".

Alle 14:30 si trasferirà in elicottero a Castelpetroso per incontrare i giovani delle diocesi di Abruzzo e Molise nel piazzale del Santuario. Alle 16:00 il Papa raggiungerà Isernia in automobile per l'incontro con i detenuti nella Casa Circondariale ed alle 17:45 saluterà gli ammalati nella Cattedrale della città. Alle 18:15, nella Piazza della Cattedrale di Isernia, si svolgerà l'incontro con la cittadinanza durante il quale verrà indetto l'Anno Giubilare Celestiniano. Infine il Santo Padre ripartirà in elicottero dalla Caserma dei Vigili del Fuoco di Isernia. Il rientro in Vaticano è previsto alle 20:15.

AI NUOVI ARCIVESCOVI METROPOLITI: GUARDARE ALL’ESSENZIALE E ANNUNCIARE IL VANGELO A TUTTI, SPECIALMENTE AGLI ULTIMI

Città del Vaticano, 29 giugno 2014 (VIS). Alle 9:30 di oggi, Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, nella Basilica Vaticana, Papa Francesco ha imposto il sacro Pallio - simbolo di comunione con la sede di Pietro - a 24 nuovi Arcivescovo Metropoliti. Ad altri tre Metropoliti - gli Arcivescovi di Lilongwe (Malawi), Mandalay (Myanmar) e Freiburg im Breisgau (Germania) - il sacro Pallio verrà consegnato nelle loro Sedi Metropolitane.

Di seguito il Papa ha presieduto la Concelebrazione Eucaristica con i nuovi Arcivescovi Metropoliti. Come di consueto nella Festa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, Patroni della Città di Roma, era presente alla Santa Messa una Delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, inviata dal Patriarca Ecumenico Bartolomeo I e guidata dal Metropolita di Pergamo Ioannis (Zizioulas), Co-Presidente della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa.

"Agli inizi del servizio di Pietro nella comunità cristiana di Gerusalemme, c’era ancora grande timore a causa delle persecuzioni di Erode contro alcuni membri della Chiesa. - ha ricordato il Papa nell'omelia - C’era stata l’uccisione di Giacomo, e ora la prigionia dello stesso Pietro per far piacere al popolo. Mentre egli era tenuto in carcere e incatenato, sente la voce dell’Angelo che gli dice: 'Alzati in fretta! ... Mettiti la cintura e legati i sandali ... Metti il mantello e seguimi!'. Le catene cadono e la porta della prigione si apre da sola. Pietro si accorge che il Signore (...) lo ha liberato dalla paura e dalle catene. Sì, il Signore ci libera da ogni paura e da ogni catena, affinché possiamo essere veramente liberi. L’odierna celebrazione liturgica esprime bene questa realtà, con le parole del ritornello al Salmo responsoriale: 'Il Signore mi ha liberato da ogni paura'.

"Ecco il problema, per noi - ha spiegato il Pontefice - della paura e dei rifugi pastorali. Noi (...) cari fratelli Vescovi, abbiamo paura? Di che cosa abbiamo paura? E se ne abbiamo, quali rifugi cerchiamo, nella nostra vita pastorale, per essere al sicuro? Cerchiamo forse l’appoggio di quelli che hanno potere in questo mondo? O ci lasciamo ingannare dall’orgoglio che cerca gratificazioni e riconoscimenti, e lì ci sembra di stare sicuri? Cari fratelli vescovi, dove poniamo la nostra sicurezza?".

"La testimonianza dell’Apostolo Pietro ci ricorda che il nostro vero rifugio è la fiducia in Dio: essa allontana ogni paura e ci rende liberi da ogni schiavitù e da ogni tentazione mondana. Oggi, il Vescovo di Roma e gli altri Vescovi, specialmente i Metropoliti che hanno ricevuto il Pallio, ci sentiamo interpellati dall’esempio di san Pietro a verificare la nostra fiducia nel Signore. Pietro ritrovò la fiducia quando Gesù per tre volte gli disse: 'Pasci le mie pecore'. E nello stesso tempo lui, Simone, confessò per tre volte il suo amore per Gesù, riparando così al triplice rinnegamento avvenuto durante la passione. Pietro sente ancora bruciare dentro di sé la ferita di quella delusione data al suo Signore nella notte del tradimento. Ora che Lui gli chiede: 'Mi vuoi bene?', Pietro non si affida a sé stesso e alle proprie forze, ma a Gesù e alla sua misericordia: 'Signore tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene'. E qui sparisce la paura, l’insicurezza, la pusillanimità".

"Pietro ha sperimentato che la fedeltà di Dio è più grande delle nostre infedeltà e più forte dei nostri rinnegamenti. Si rende conto che la fedeltà del Signore allontana le nostre paure e supera ogni umana immaginazione. Anche a noi, oggi, Gesù rivolge la domanda: 'Mi ami tu?'. Lo fa proprio perché conosce le nostre paure e le nostre fatiche. Pietro ci mostra la strada: fidarsi di Lui, che 'conosce tutto' di noi, confidando non sulla nostra capacità di essergli fedeli, quanto sulla sua incrollabile fedeltà. Gesù non ci abbandona mai, perché non può rinnegare se stesso. È fedele. La fedeltà che Dio incessantemente conferma anche a noi Pastori (...) è la fonte della nostra fiducia e della nostra pace. La fedeltà del Signore nei nostri confronti tiene sempre acceso in noi il desiderio di servirlo e di servire i fratelli nella carità".

"L’amore di Gesù deve bastare a Pietro. - ha concluso il Pontefice - Egli non deve cedere alla tentazione della curiosità, dell’invidia, come quando, vedendo Giovanni lì vicino, chiede a Gesù: 'Signore, che cosa sarà di lui?'. Ma Gesù, di fronte a queste tentazioni, risponde: 'A te che importa? Tu seguimi'. Questa esperienza di Pietro costituisce un messaggio importante anche per noi, cari fratelli Arcivescovi. Il Signore oggi ripete a me, a voi, e a tutti i Pastori: Seguimi! Non perdere tempo in domande o in chiacchiere inutili; non soffermarti sulle cose secondarie, ma guarda all’essenziale e seguimi. Seguimi nonostante le difficoltà. Seguimi nella predicazione del Vangelo. Seguimi nella testimonianza di una vita corrispondente al dono di grazia del Battesimo e dell’Ordinazione. Seguimi nel parlare di me a coloro con i quali vivi, giorno dopo giorno, nella fatica del lavoro, del dialogo e dell’amicizia. Seguimi nell’annuncio del Vangelo a tutti, specialmente agli ultimi, perché a nessuno manchi la Parola di vita, che libera da ogni paura e dona la fiducia nella fedeltà di Dio. Tu seguimi!".

ANGELUS: DIO È SEMPRE CAPACE DI TRASFORMARCI

Città del Vaticano, 29 giugno 2014 (VIS). Al termine della Celebrazione Eucaristica con i nuovi Arcivescovo Metropoliti nella Basilica Vaticana, come ogni domenica, Papa Francesco si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per guidare la recita dell’Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro.

"Fin dai tempi antichi - ha ricordato Papa Francesco - la Chiesa di Roma celebra gli Apostoli Pietro e Paolo in un’unica festa nello stesso giorno, il 29 giugno. La fede in Gesù Cristo li ha resi fratelli e il martirio li ha fatti diventare una sola cosa. San Pietro e San Paolo, così diversi tra loro sul piano umano, sono stati scelti personalmente dal Signore Gesù e hanno risposto alla chiamata offrendo tutta la loro vita. In entrambi la grazia di Cristo ha compiuto grandi cose, li ha trasformati. Eccome li ha trasformati! Simone aveva rinnegato Gesù nel momento drammatico della passione; Saulo aveva perseguitato duramente i cristiani. Ma entrambi hanno accolto l’amore di Dio e si sono lasciati trasformare dalla sua misericordia; così sono diventati amici e apostoli di Cristo. Perciò essi continuano a parlare alla Chiesa e ancora oggi ci indicano la strada della salvezza. Anche noi, se per caso cadessimo nei peccati più gravi e nella notte più oscura, Dio è sempre capace di trasformarci (...) il cuore e perdonarci tutto, trasformando così il nostro buio del peccato in un’alba di luce".

Citando Il libro degli Atti degli Apostoli che mostra molti tratti della loro testimonianza. il Papa ha ricordato che Pietro "ci insegna a guardare i poveri con sguardo di fede e a donare loro ciò che abbiamo di più prezioso: la potenza del nome di Gesù. Questo ha fatto con quel paralitico: gli ha dato tutto quello che aveva, cioè Gesù. Di Paolo, viene raccontato per tre volte l’episodio della chiamata sulla via di Damasco, che segna la svolta della sua vita, marcando nettamente un prima e un dopo. Prima, Paolo era un acerrimo nemico della Chiesa. Dopo, mette tutta la sua esistenza a servizio del Vangelo. Anche per noi l’incontro con la Parola di Cristo è in grado di trasformare completamente la nostra vita. Non è possibile ascoltare questa Parola e restare fermi al proprio posto, restare bloccati sulle proprie abitudini". Questa Parola "ci spinge a vincere l’egoismo che abbiamo nel cuore per seguire decisamente quel Maestro che ha dato la vita per i suoi amici. Ma è Lui che con la sua parola ci cambia; è Lui che ci trasforma; è Lui che ci perdona tutto, se noi apriamo il cuore e chiediamo il perdono".

"Questa festa - ha concluso il Pontefice - suscita in noi una grande gioia, perché ci pone di fronte all’opera della misericordia di Dio nel cuore di due uomini È l’opera della misericordia di Dio in questi due uomini, che erano grandi peccatori. E Dio vuole colmare anche noi della sua grazia, come ha fatto con Pietro e con Paolo. La Vergine Maria ci aiuti ad accoglierla come loro con cuore aperto, a non riceverla invano! E ci sostenga nell’ora della prova, per dare testimonianza a Gesù Cristo e al suo Vangelo".

NUOVO APPELLO DEL PAPA PER LA PACE IN IRAQ

Città del Vaticano, 29 giugno 2014 (VIS). "Le notizie che giungono dall’Iraq sono purtroppo molto dolorose - ha detto il Papa al termine della recita dell'Angelus - Mi unisco ai Vescovi del Paese nel fare appello ai governanti perché, attraverso il dialogo, si possa preservare l’unità nazionale ed evitare la guerra. Sono vicino alle migliaia di famiglie, specialmente cristiane, che hanno dovuto lasciare le loro case e che sono in grave pericolo. La violenza genera altra violenza; il dialogo è l’unica via per la pace. Preghiamo la Madonna, perché custodisca il popolo dell’Iraq".

UN CRISTIANO SENZA LA MADONNA È ORFANO

Città del Vaticano, 30 giugno 2014 (VIS). Nel pomeriggio di sabato 28 giugno, presso la Grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani, Il Santo Padre Francesco ha incontrato un gruppo di giovani della Diocesi di Roma in ricerca vocazionale. "Questa visita alla Madonna - ha detto - è tanto importante nella nostra vita. E Lei ci accompagna anche nella scelta definitiva, la scelta vocazionale, perché Lei ha accompagnato suo Figlio nel suo cammino vocazionale che è stato tanto duro, tanto doloroso. Lei ci accompagna sempre".

"Quando un cristiano mi dice, non che non ama la Madonna, ma che non gli viene di cercare la Madonna o di pregare la Madonna, io mi sento triste", ha detto Papa Francesco sottolineando che "un cristiano senza la Madonna è orfano. Anche un cristiano senza Chiesa è un orfano. Un cristiano ha bisogno di queste due donne, due donne madri, due donne vergini: la Chiesa e la Madonna. E per fare il 'test' di una vocazione cristiana giusta, bisogna domandarsi: 'Come va il mio rapporto con queste due Madri che ho?'".

Nella cultura del provvisorio che stiamo vivendo, il Pontefice ha sottolineato che è importante non perdere di vista la prospettiva del definitivo. "Abbiamo paura del definitivo. E per scegliere una vocazione, una vocazione qualsiasi, anche quelle vocazioni 'di stato', il matrimonio, la vita consacrata, il sacerdozio, si deve scegliere con una prospettiva del definitivo. E a questo si oppone la cultura del provvisorio. È una parte della cultura che a noi tocca vivere in questo tempo, ma dobbiamo viverla, e vincerla".

Infine il Papa ha invitato a pregare la Madonna e a cantare il "Salve Regina" e dopo aver impartito la Benedizione ai giovani e alle loro famiglie, ha chiesto di pregare per il suo ministero.

MADAGASCAR: POSITIVO APPORTO CHIESA CATTOLICA NEL CAMMINO VERSO RICONCILIAZIONE NAZIONALE E STABILITÀ POLITICA

Città del Vaticano, 28 giugno 2014 (VIS). Il Santo Padre Francesco ha ricevuto questa mattina in Udienza, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Presidente della Repubblica del Madagascar, Signor Hery Martial Rajaonarimampianina, il quale ha incontrato successivamente il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, accompagnato dall'Arcivescovo Antoine Camilleri, Sotto-Segretario per i Rapporti con gli Stati.

Durante i cordiali colloqui, dopo avere espresso compiacimento per le buone relazioni esistenti tra la Santa Sede e la Repubblica del Madagascar, ci si è soffermati sull’attuale fase di ripresa del Paese, sottolineando il positivo apporto della Chiesa cattolica nel cammino verso la riconciliazione nazionale e la stabilità politica, come pure il suo contributo nei settori dell’educazione e della sanità. Sono stati poi affrontati temi di comune interesse, quali la lotta alla povertà e alle disuguaglianze sociali.

Non si è mancato, infine, a fare un cenno alla situazione internazionale e ai conflitti che interessano alcune regioni del mondo.

ECUMENISMO: RICONOSCERCI PER QUELLO CHE SIAMO NEL PIANO DI DIO E NON PER CIÒ CHE LE CONSEGUENZE STORICHE DEI NOSTRI PECCATI CI HANNO PORTATO AD ESSERE

Città del Vaticano, 28 giugno 2014 (VIS). La solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, Patroni della Chiesa di Roma, ha offerto nuovamente al Santo Padre Francesco l'occasione di incontrare una Delegazione del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, inviata a Roma dal Patriarca Ecumenico Bartolomeo I, nel quadro dello scambio di delegazioni per la festa dei rispettivi patroni. Il 30 novembre, festa di Sant'Andrea Apostolo, è la Delegazione della Santa Sede a recarsi a Istanbul Turchia).

La Delegazione era guidata dal Metropolita di Pergamo, Ioannis (Zizioulas), Co-Presidente della Commissione mista internazionale per il Dialogo Teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa, accompagnato dall’Arcivescovo Job, di Telmissos e dall’Arcidiacono patriarcale John Chryssavgis.

Il Santo Padre ha ricordato con molto affetto "l'amato fratello Bartolomeo", che ha condiviso il suo recente pellegrinaggio in Terra Santa, dove entrambi hanno potuto rivivere lo storico abbraccio, che ebbe luogo cinquanta anni fa, tra i predecessori Atenagora e Paolo VI.

"Quel gesto profetico - ha affermato Papa Francesco - diede decisivo impulso ad un cammino che, ringraziando il Signore, non si è più arrestato. Considero un dono speciale del Signore aver potuto venerare insieme quei luoghi santissimi, unirci in preghiera sul luogo del Sepolcro di Cristo, là dove possiamo toccare con mano il fondamento della nostra speranza". Alla preghiera comune, si è unita la gioia del recente incontro nei Giardini Vaticani dove il Papa e il Patriarca, insieme ai Presidenti israeliano e palestinese, hanno elevato a Dio una invocazione per il dono della pace.

"Il Signore ci ha donato queste occasioni di incontro fraterno - ha proseguito il Pontefice - nelle quali abbiamo avuto la possibilità di manifestare l’uno all’altro l’amore in Cristo che ci lega, e di rinnovare la volontà condivisa di continuare a camminare insieme sulla strada verso la piena unità. Sappiamo bene che questa unità è un dono di Dio, un dono al quale l’Altissimo ci dà sin d’ora la grazia di attingere, ogni volta che per la forza dello Spirito Santo riusciamo a guardarci gli uni gli altri con gli occhi della fede, a riconoscerci per quello che siamo nel piano di Dio, nel disegno della sua eterna volontà, e non per ciò che le conseguenze storiche dei nostri peccati ci hanno portato ad essere. Se impareremo, guidati dallo Spirito, a guardarci sempre gli uni gli altri in Dio, sarà ancora più spedito il nostro cammino e più agile la collaborazione in tanti campi della vita quotidiana che già ora felicemente ci unisce".

"Questo sguardo teologale si nutre di fede, di speranza, di amore; esso è capace di generare una riflessione teologica autentica, che è in realtà vera 'scientia Dei', partecipazione allo sguardo che Dio ha su se stesso e su di noi. Una riflessione che non potrà che avvicinarci gli uni agli altri, nel cammino dell’unità, anche se partiamo da prospettive diverse. Confido pertanto, e prego, affinché il lavoro della Commissione mista internazionale possa essere espressione di questa comprensione profonda, di questa teologia 'fatta in ginocchio'. La riflessione sui concetti di primato e di sinodalità, sulla comunione nella Chiesa universale, sul ministero del Vescovo di Roma, non sarà allora un esercizio accademico né una semplice disputa tra posizioni inconciliabili. Abbiamo tutti bisogno - ha concluso il Pontefice - di aprirci con coraggio e fiducia all’azione dello Spirito Santo, di lasciarsi coinvolgere nello sguardo di Cristo sulla Chiesa sua sposa, nel cammino di questo ecumenismo spirituale rafforzato dal martirio di tanti nostri fratelli che, confessando Gesù Cristo il Signore, hanno realizzato l’ecumenismo del sangue".

IL PAPA ANNULLA LA VISITA AL POLICLINICO GEMELLI

Città del Vaticano, 28 giugno 2014 (VIS). Per una improvvisa indisposizione, il Santo Padre non si è recato ieri pomeriggio, come era in programma, al Policlinico "Agostino Gemelli" e alla Facoltà di medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica di Roma. La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta dal Cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano, che ha letto l'omelia preparata dal Pontefice.

Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha confermato gli impegni del Santo Padre in agenda per sabato 28 e domenica 29 giugno, precisando che non vi sono motivi di preoccupazione per la salute del Papa.


DIO NON HA PAURA DI LEGARSI

Città del Vaticano, 27 giugno 2014 (VIS). Di seguito riportiamo ampi estratti dell'omelia preparata dal Santo Padre Francesco per la Celebrazione Eucaristica che avrebbe dovuto presiedere nel corso della visita al Policlinico "Agostino Gemelli" e alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. L'omelia è stata letta dal Cardinale Angelo Scola, dopo che la visita del Pontefice è stata annullata per una indisposizione.

"Dio si è legato a noi, ci ha scelti, e questo legame è per sempre, non tanto perché noi siamo fedeli, ma perché il Signore è fedele e sopporta le nostre infedeltà, le nostre lentezze, le nostre cadute. Dio non ha paura di legarsi. (...) Ama i legami, crea legami; legami che liberano, non costringono".

"Oggi in particolare la fedeltà è un valore in crisi perché siamo indotti a cercare sempre il cambiamento, una presunta novità, negoziando le radici della nostra esistenza, della nostra fede. Senza fedeltà alle sue radici, però, una società non va avanti: può fare grandi progressi tecnici, ma non un progresso integrale, di tutto l’uomo e di tutti gli uomini. L’amore fedele di Dio per il suo popolo si è manifestato e realizzato pienamente in Gesù Cristo" e "rimane fedele, non tradisce mai: anche quando abbiamo sbagliato, Egli ci aspetta sempre per perdonarci: è il volto del Padre misericordioso".

"Questo amore, questa fedeltà del Signore manifesta l’umiltà del suo cuore (...) Noi possiamo sperimentare e assaporare la tenerezza di questo amore in ogni stagione della vita: nel tempo della gioia e in quello della tristezza, nel tempo della salute e in quello dell’infermità e della malattia. La fedeltà di Dio ci insegna ad accogliere la vita come avvenimento del suo amore e ci permette di testimoniare questo amore ai fratelli in un servizio umile e mite. È quanto sono chiamati a fare specialmente i medici e il personale paramedico in questo Policlinico, che appartiene all’Università Cattolica del Sacro Cuore. Qui, ciascuno di voi porta ai malati un po’ dell’amore del Cuore di Cristo, e lo fa con competenza e professionalità. Questo significa rimanere fedeli ai valori fondanti che Padre Gemelli pose alla base dell’Ateneo dei cattolici italiani, per coniugare la ricerca scientifica illuminata dalla fede e la preparazione di qualificati professionisti cristiani".

AIF FIRMA UN ACCORDO DI CONDIVISIONE DELL'INFORMAZIONE FINANZIARIA CON "US OFFICE OF THE COMPTROLLER OF THE CURRENCY"

Città del Vaticano, 30 giugno 2014 (VIS). L’Autorità di Informazione Finanziaria (AIF), l'organismo di Informazione Finanziaria della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano, ha firmato un accordo di scambio di informazioni con lo "US Office of the Comptroller of the Currency" (OCC).

Questo scambio di lettere sulla condivisione dell’informazione è il primo accordo bilaterale dell’AIF nel suo compito di supervisione e regolazione finanziaria all’interno della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano. Esso rappresenta un rafforzamento significativo della cooperazione internazionale fra la Santa Sede e gli Stati Uniti d’America.

È un passo ulteriore nello sforzo della Santa Sede per perfezionare un sistema di regolazione finanziaria e un elemento integrante dell’impegno per la trasparenza e la cooperazione internazionale”, ha dichiarato René Bruelhart, Direttore dell’AIF. “La Santa Sede fa parte della famiglia globale delle giurisdizioni ben regolate, e la firma di questo accordo lo dimostra molto chiaramente”.

L’accordo con l’OCC è conseguente all’approvazione della nuova legge attinente alle attività finanziarie nella Santa Sede - la Legge XVIII dell’ottobre 2013 -, e all’entrata in vigore dei nuovi Statuti dell’AIF, nel novembre 2013, che hanno introdotto la nuova funzione di supervisione come parte del mandato della stessa AIF.

L’AIF prevede di firmare a tempo opportuno ulteriori accordi con gli organismi di altri paesi preposti alla supervisione e alla regolazione finanziaria, e continua nel suo impegno per rafforzare la propria infrastruttura regolatoria e promuovere la cooperazione internazionale.

L’OCC è un’Autorità indipendente nell’ambito del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti e ha il compito di registrare, regolare e supervisionare tutte le banche nazionali e le branche e agenzie federali delle banche straniere negli Stati Uniti.

L’AIF è l’Autorità della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano competente per la lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo. In forza del suo mandato, l’AIF ha un compito duplice, e agisce sia come supervisore e regolatore finanziario, sia come Unità di Informazione Finanziaria. Nella sua funzione come Unità di Informazione Finanziaria, l’AIF è divenuta membro dell’Egmont Group nel luglio 2013, e ha già firmato Protocolli d’intesa con le Unità di Informazione Finanziaria di oltre una dozzina di paesi, fra cui il Regno Unito, gli Stati Uniti d’America, la Francia, la Spagna, l’Italia e la Germania. L’AIF è stata istituita nel 2010 ed è divenuta operativa nel 2011.

UDIENZE

Città del Vaticano, 30 giugno 2014 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Cardinale Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

- L'Arcivescovo Jean-Paul Gobel, Nunzio Apostolico nella Repubblica Araba d'Egitto; Delegato della Santa Sede presso la Lega degli Stati Arabi.

- L'Arcivescovo Marek Zalewski, Nunzio Apostolico in Zimbabwe, con i Familiari.

- L'Arcivescovo Hubertus Matheus Maria van Megen, Nunzio Apostolico in Sudan e in Eritrea.

- L'Arcivescovo Daniel Fernando Sturla Berhouet, S.D.B., di Montevideo (Uruguay).

- Il Signor Charles Ghislain, Ambasciatore del Belgio, in visita di congedo.

- Il Signor Fernando Felipe Sánchez Campos, Ambasciatore di Costa Rica, in visita di congedo.

Sabato 28 giugno il Santo Padre ha ricevuto in udienza:

- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- L'Arcivescovo Zygmunt Zimowski, Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (per la Pastorale della Salute).

- Il Cardinale Stanisław Ryłko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 29 giugno 2014 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia all’ufficio di Ausiliare dell’arcidiocesi di Boston (Stati Uniti d'America), presentata dal Vescovo Walter J. Edyvean, per raggiunti limiti d'età.

Sabato 28 giugno il Santo Padre ha nominato il Reverendo Gennaro Acampa, Vescovo Ausiliare di Napoli (superficie: 274; popolazione: 1.744.000; cattolici: 1.715.000; sacerdoti: 1.053; religiosi: 3.413: diaconi permanenti: 292), Italia. Il Vescovo eletto è nato a Napoli (Italia) nel 1945 ed è stato ordinato sacerdote nel 1968. Dal 1968 al 1969 Assistente Corale della Cattedrale di Napoli; dal 1969 al 1970 Vicario Cooperatore della Parrocchia S. Maria Ognibene ai Sette Dolori; dal 1969 al 1974 Insegnante di Religione nelle Scuole Medie Statali; dal 1970 al 1974 Parroco del Sacro Cuore di Gesù in S. Maria Ognibene; dal 1988 al 1994 Padre Spirituale del Seminario Minore "Paolo VI" e dal 2010 al 2012 Padre Spirituale degli aspiranti diaconi permanenti. È stato più volte Decano del I Decanato dell'Arcidiocesi di Napoli e Membro del Consiglio Presbiterale Diocesano. Dal 1974 è Preposito Curato della Collegiata Parrocchia di San Giovanni Maggiore in Napoli e dal 2012 Vicario Episcopale per il Clero e la Formazione.

venerdì 27 giugno 2014

ACCORDO TRA SANTA SEDE E REPUBBLICA DI SERBIA

Città del Vaticano, 27 giugno 2014 (VIS). La Santa Sede e la Repubblica di Serbia hanno firmato oggi a Belgrado un Accordo sulla collaborazione nell’insegnamento superiore, con cui vengono confermati principi e definite disposizioni circa la collaborazione fra le due Parti nel settore dell’insegnamento superiore. Per la Santa Sede ha firmato l'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati, e per la Serbia il Signor Ivica Dačić, Primo Vice-Presidente del Governo e Ministro degli Affari Esteri.

Tale Accordo prevede che le Parti si impegnino di favorire la collaborazione nel settore dell'insegnamento superiore e di promuovere i contatti diretti tra le istituzioni di tale tipo. Inoltre, esse si impegneranno ad uniformare le questioni riguardanti il riconoscimento reciproco dei titoli accademici e degli atti pubblici attestanti il conseguimento dell'istruzione superiore. Per applicare il presente Accordo, le due Parti stipuleranno successivamente i relativi protocolli addizionali, con i quali saranno definite le attività concrete, nonché le condizioni organizzative e finanziarie dell'applicazione. L’Accordo riconosce anche il diritto della Chiesa cattolica in Serbia di fondare e dirigere Istituzioni di studi superiori sia per le discipline ecclesiastiche sia per le altre materie di studi superiori.

Il presente Accordo entrerà in vigore alla data in cui viene ricevuta l'ultima informazione, giunta per via diplomatica e relativa all'adempimento di tutti i requisiti, che sono previsti dalle normative interne delle due Parti per l'entrata in vigore del presente Accordo.

PROCESSO CANONICO EX NUNZIO JOZEF WESOLOWSKI

ittà del Vaticano, 27 giugno 2014 (VIS). Il primo grado di giudizio del processo canonico a carico dell’ex Nunzio Apostolico nella Repubblica Dominicana, Jozef Wesolowski, si è concluso in questi giorni presso la Congregazione per la Dottrina della Fede con una sentenza di condanna alla dimissione dallo stato clericale.

L’accusato ha ora due mesi di tempo per proporre eventuale appello. Il procedimento penale presso gli organi giudiziari vaticani proseguirà non appena sarà definitiva la sentenza canonica.

Infine, con riferimento ad alcune notizie apparse recentemente sui mass media, si precisa che finora Mons. Wesolowski ha usufruito di una relativa libertà di movimento in attesa che la Congregazione per la Dottrina della Fede procedesse a verificare il fondamento delle accuse mosse a suo carico.

Tenuto conto della sentenza ora pronunciata dal summenzionato Dicastero, saranno adottati nei confronti dell’ex Nunzio tutti i provvedimenti adeguati alla gravità del caso.

UDIENZE

Città del Vaticano, 27 giugno 2014 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.

- Il Cardinale Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici.

- Il Cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 27 giugno 2014 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignor Steven John Raica, Vescovo di Gaylord (superficie: 28.932; popolazione: 546.000; cattolici: 75.100; sacerdoti: 80; religiosi: 33; diaconi permanenti: 22), Stati Uniti d'America. Il Vescovo eletto è nato nel 1952 a Munising (Michigan, Stati Uniti d'America) ed è stato ordinato sacerdote nel 1978. Dal 1978 al 1979 Vicario Parrocchiale della “Holy Redeemer Parish” a Burton e dal 1979 al 1984 della “Saint Pius X Parish” a Flint; dal 1978 al 1985 Direttore Diocesano della pastorale ai sordomuti; dal 1984 al 1985 Parroco della “Holy Family Parish” ad Ovid; dal 1985 al 1988 Co-Rettore della “Saint Mary Cathedral” a Lansing; dal 1991 al 1993 Parroco della “Saint Mary Parish” a Charlotte; dal 1991 al 1993 e dal 1997 al 1999 Giudice del Tribunale Diocesano; dal 1992 al 1993 e dal 2006 Consultore Diocesano; dal 1992 al 1993, dal 1995 al 1997 e dal 2005 Membro del Consiglio Presbiterale; dal 1995 al 1997 Parroco della “Saint Ann Parish” a Bellevue e Cappellano dell’“Olivet College” ad Olivet; dal 1996 al 1999 e dal 2005 Membro del Consiglio Presbiterale; dal 1997 al 1998 Vicario Generale; dal 1997 al 1999 Cancelliere; dal 1999 al 2005 Superiore della Casa Santa Maria a Roma. Dal 2005 Cancelliere Diocesano.

giovedì 26 giugno 2014

AI GIOVANI ASTRONOMI: LE SCIENZE STRUMENTO ADATTO ED EFFICACE PER PROMUOVERE LA PACE E LA GIUSTIZIA

Città del Vaticano, 26 giugno 2014 (VIS). "Vedendo i vostri volti, mi sembra di ammirare un mosaico che comprende popoli di ogni parte del mondo. È giusto che tutti i popoli abbiano accesso alla ricerca e alla formazione scientifica", ha detto il Papa nel ricevere in udienza i giovani astronomi, provenienti da 23 Paesi, partecipanti al corso estivo organizzato dalla Scuola di Astrofisica della Specola Vaticana, sul tema: "Galassie vicine e lontane, giovani e vecchie".

"L’auspicio che tutti i popoli possano godere dei benefici della scienza è una sfida che ci impegna tutti, specialmente gli scienziati. La Scuola di Astrofisica della Specola Vaticana diventa così - ha sottolineato il Pontefice - un luogo dove i giovani del mondo dialogano, collaborano e si aiutano a vicenda nella ricerca della verità che si concretizza in questo caso nello studio delle galassie. Questa iniziativa semplice e concreta mostra come le scienze possano essere uno strumento adatto ed efficace per promuovere la pace e la giustizia. Anche per questo la Chiesa è impegnata nel dialogo con le scienze a partire dalla luce offerta dalla fede, poiché è convinta che la fede può allargare le prospettive della ragione, arricchendola. In questo dialogo con le scienze, la Chiesa si rallegra del mirabile progresso scientifico riconoscendo l’enorme potenziale che Dio ha dato alla mente umana, come una madre si rallegra ed è giustamente orgogliosa quando i suoi figli crescono 'in sapienza, età e grazia'".

"Vorrei anche incoraggiarvi - ha proseguito il Pontefice - a condividere le conoscenze acquisite sull’universo con la gente dei vostri rispettivi Paesi. Solo una piccolissima parte della popolazione mondiale ha accesso a tali conoscenze, che aprono il cuore e la mente ai grandi interrogativi che l’umanità da sempre si pone: Da dove veniamo? Dove andiamo? Che senso ha questo universo di centomila milioni di galassie?... La ricerca di risposte a queste domande - ha concluso il Papa - ci predispone all’incontro con il Creatore, Padre buono, poiché 'in lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo'".

LE CHIESE ORIENTALI CONSERVINO LA CERTEZZA CHE IL FUOCO DELLA PENTECOSTE, LA POTENZA DELL’AMORE, PUÒ FERMARE IL FUOCO DELLE ARMI, DELL’ODIO E DELLA VENDETTA

Città del Vaticano, 26 giugno 2014 (VIS). Il Papa rinnova l'abbraccio a tutte le Chiese d'Oriente ed è vicino ai fedeli, le cui lacrime, paure e speranze sono anche le nostre. Così si è espresso Papa Francesco nel ricevere, questa mattina, i Partecipanti all’Assemblea della “Riunione delle Opere per l’Aiuto alle Chiese Orientali” (R.O.A.C.O.)., ricordando che grande è stata la consolazione, l'incoraggiamento e la responsabilità scaturiti dal recente pellegrinaggio in Terra Santa.

"L’ulivo, che ho piantato nei Giardini Vaticani insieme con il Patriarca di Costantinopoli e i Presidenti israeliano e palestinese - ha detto il Papa - richiama quella pace che è sicura solo se è coltivata a più mani. Chi si impegna a coltivare non deve però dimenticare che la crescita dipende dal vero Agricoltore che è Dio. Del resto, la vera pace, quella che il mondo non può dare, ce la dona Gesù Cristo. Perciò, nonostante le gravi ferite che purtroppo subisce anche oggi, essa può risorgere sempre. Vi ringrazio perché voi collaborate a questo 'cantiere' con la carità, che costituisce la finalità più vera delle vostre organizzazioni. Con l’unità e la carità i discepoli di Cristo coltivano la pace per ogni popolo e comunità vincendo le persistenti discriminazioni, a cominciare da quelle per cause religiose".

"I primi chiamati a coltivare la pace sono proprio i fratelli e le sorelle d’Oriente, con i loro Pastori. Sperando a volte contro ogni speranza, rimanendo là dove sono nati e dove fin dagli inizi è risuonato il Vangelo del Figlio di Dio fatto uomo, possano sperimentare che sono 'beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio'. E possano avere sempre - ha esclamato il Papa - il sostegno della Chiesa universale, per conservare la certezza che il fuoco della Pentecoste, la potenza dell’Amore, può fermare il fuoco delle armi, dell’odio e della vendetta. Le loro lacrime e le loro paure sono le nostre, come del resto la loro speranza! A dimostrarlo sarà la nostra solidarietà, se riuscirà ad essere concreta ed efficace, capace di stimolare la comunità internazionale in difesa dei diritti dei singoli e dei popoli".

Papa Francesco ha espresso la vicinanza della Chiesa Cattolica ai fratelli e alle sorelle della Siria e dell'Iraq, ai loro Vescovi e Sacerdoti, estendendola alla Terra Santa e al Vicino Oriente "ma anche all’amata Ucraina, nell’ora tanto grave che sta vivendo", e alla Romania, alle quali i partecipanti dell'Assemblea si sono interessati nel corso dei lavori. "Vi esorto - ha proseguito il Pontefice - a continuare l’impegno profuso a loro favore. Il vostro soccorso nelle nazioni più colpite può rispondere a necessità primarie, specialmente dei più piccoli e deboli, come dei molti giovani tentati di abbandonare la patria d’origine. E poiché le Comunità Orientali sono presenti in tutto il mondo, voi cercate di portare sollievo e sostegno ovunque ai numerosi profughi e rifugiati, restituendo dignità e sicurezza, col dovuto rispetto per la loro identità e libertà religiosa".

"Vi incoraggio - ha detto infine il Santo Padre - a portare avanti le priorità stabilite nella vostra scorsa Sessione Plenaria, in particolare la formazione delle nuove generazioni e degli educatori. Al tempo stesso, avvicinandosi l’Assemblea straordinaria del Sinodo dei Vescovi dedicata alla famiglia, vi invito a dare priorità anche a questo ambito (...). In effetti, la Santa Famiglia di Nazareth, 'che ha vissuto … il dolore della persecuzione, dell’emigrazione e del duro lavoro quotidiano', ci insegna 'a confidare nel Padre, a imitare Cristo e lasciarsi guidare dallo Spirito Santo'".

PRESENTAZIONE INSTRUMENTUM LABORIS DELLA III ASSEMBLEA GENERALE STRAORDINARIA DEL SINODO DEI VESCOVI

Città del Vaticano, 26 giugno 2014 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la conferenza stampa di presentazione dell'Instrumentum laboris della III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi (5-19 ottobre 2014), sul tema: "Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell'evangelizzazione". Alla conferenza stampa sono intervenuti il Cardinale Lorenzo Baldisseri, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi; il Cardinale Péter Erdö, Arcivescovo di Esztergom-Budapest (Ungheria), Relatore Generale della III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi; il Cardinale André Vingt-Trois, Arcivescovo di Paris (Francia), Presidente Delegato; l'Arcivescovo Bruno Forte, di Chieti-Vasto (Italia), Segretario Speciale e i coniugi Professor Francesco Miano e Professoressa Pina De Simone, con una loro testimonianza.

Il Cardinale Lorenzo Baldisseri ha spiegato che l’Instrumentum Laboris si compone di tre parti, coerenti con le tematiche del Documento Preparatorio. "La prima parte - ha detto - dedicata al Vangelo della famiglia, tratta del disegno di Dio, della conoscenza biblica, magisteriale e della loro ricezione, della legge naturale e della vocazione della persona in Cristo. (...) Le difficoltà che insorgono a proposito della legge naturale possono essere superate mediante un più attento riferimento al mondo biblico, ai suoi linguaggi e forme narrative e alla 'proposta di tematizzare e approfondire il concetto, di ispirazione biblica, di 'ordine della creazione', come possibilità di rileggere in modo esistenzialmente più significativo la 'legge naturale'. Inoltre, il ruolo della famiglia, 'cellula fondamentale della società, il luogo dove si impara a convivere nella differenza e ad appartenere ad altri', è spazio privilegiato dei valori come la fratellanza, l’amore, il rispetto e la solidarietà tra le generazioni, ove si promuove la dignità delle persone, superando l’individualismo e contribuendo al bene comune della società".

"La seconda parte - ha proseguito il Cardinale Baldisseri - affronta le sfide pastorali inerenti alla famiglia, quali la crisi della fede, le situazioni critiche interne, le pressioni esterne ed altre problematiche. Alla responsabilità dei pastori compete la preparazione al matrimonio, oggi sempre più necessaria, perché i nubendi maturino la loro scelta come personale adesione di fede al Signore, per edificare la loro famiglia su solide basi".

"Sono poi considerate in maniera particolare - ha sottolineato il Cardinale - le situazioni pastorali difficili, che riguardano le convivenze e le unioni di fatto, i separati, i divorziati, i divorziati risposati e i loro eventuali figli, le ragazze madri, coloro che si trovano in condizione di irregolarità canonica e quelli che richiedono il matrimonio senza essere credenti o praticanti". Relativamente al fenomeno delle convivenze e delle unioni di fatto, in crescente diffusione, il Cardinale ha affermato che: "la Chiesa sente il dovere di accompagnare queste coppie nella fiducia di poter sostenere una responsabilità, come quella del matrimonio, che non è troppo grande per loro. (...) Inoltre, la questione dei divorziati risposati, che vivono con sofferenza la loro condizione di irregolari nella Chiesa, offre una conoscenza reale della loro situazione dalla quale la Chiesa si sente interpellata a trovare soluzioni compatibili con il suo insegnamento, che conducano ad una vita serena e riconciliata. A questo proposito appare rilevante l’esigenza di semplificare e snellire i procedimenti giudiziali di nullità matrimoniale".

"Circa le unioni tra persone dello stesso sesso - ha affermato il Porporato - si distinguono i contesti in cui la legislazione civile è più o meno favorevole; si evidenzia la cura pastorale delle Chiese particolari verso queste situazioni, comprese le questioni relative ad eventuali figli presenti in esse".
"La terza parte presenta dapprima le tematiche relative all’apertura alla vita, quali la conoscenza e le difficoltà nella ricezione del Magistero, i suggerimenti pastorali, la prassi sacramentale e la promozione di una mentalità aperta alla vita. (...) Quanto alla responsabilità educativa dei genitori, emerge la difficoltà nel trasmettere la fede ai figli, che si concretizza nell’iniziazione cristiana; si tratta, infine, dell’educazione cristiana in situazioni familiari difficili, i cui riflessi sui figli si estendono anche alla sfera della fede e alle modalità della celebrazione dei sacramenti".

"I temi che non sono compresi nel documento - ha precisato il Cardinale Baldisseri - saranno trattati nell’Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo del 2015 (4-25 Ottobre), che sarà la terza tappa del cammino di riflessione sulla famiglia, che è iniziato con il Concistoro del 20 febbraio 2014. Tema dell’Assemblea Generale Ordinaria del 2015: 'Gesù Cristo rivela il mistero e la vocazione della famiglia'”.

"L’Instrumentum Laboris fornisce una visione della realtà familiare nel contesto attuale, che rappresenta l’inizio di una profonda riflessione il cui sviluppo si realizzerà nelle due tappe previste dalla Assemblea Generale Straordinaria (2014) e da quella Ordinaria (2015), strettamente collegate dal tema della famiglia nella luce del Vangelo di Cristo. I risultati della prima Assemblea Straordinaria saranno utilizzati per la preparazione dell’Instrumentum Laboris della successiva Assemblea Ordinaria, solo dopo la quale verrà pubblicato un Documento finale, sottoposto alle decisioni del Santo Padre".

"Data l’importanza dell’evento sinodale (...) è in programma una Giornata di preghiera per il Sinodo, la domenica 28 settembre, e la adorazione eucaristica quotidiana, durante i lavori sinodali, nella Cappella della Salus Populi Romani della Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma".

DELEGAZIONE DEL PATRIARCATO ECUMENICO IN VISITA A ROMA

Città del Vaticano, 26 giugno 2014 (VIS). Nel quadro del tradizionale scambio di Delegazioni per le rispettive feste dei Santi Patroni, il 29 giugno a Roma per la celebrazione dei Santi apostoli Pietro e Paolo e il 30 novembre a Istanbul per la celebrazione di Sant'Andrea apostolo, una Delegazione del Patriarcato ecumenico sarà in visita a Roma, dal 27 al 29 giugno 2014.

La Delegazione sarà guidata dal Metropolita di Pergamo Ioannis (Zizioulas), Co-Presidente della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa, il quale sarà accompagnato dall'Arcivescovo Job, di Telmissos, e dall'Arcidiacono patriarcale John Chryssavgis.

Sabato 28 giugno, la Delegazione del Patriarcato sarà ricevuta in udienza dal Santo Padre Francesco e avrà delle conversazioni con il Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.

Domenica 29 giugno, la Delegazione assisterà alla solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Santo Padre.

UDIENZE

Città del Vaticano, 26 giugno 2014 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Cardinale Robert Sarah, Presidente del Pontificio Consiglio “Cor Unum”.

- Il Cardinale Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica (degli Istituti di Studi).

- L'Arcivescovo Alberto Bottari de Castello, Nunzio Apostolico in Ungheria.

- S.A.R. la Principessa Khétévane Bragation de Moukhrani, Ambasciatore di Georgia, in visita di congedo.

mercoledì 25 giugno 2014

"SE IL NOME È 'SONO CRISTIANO, IL COGNOME È 'APPARTENGO ALLA CHIESA'"

Città del Vaticano, 25 giugno 2014 (VIS). Questa mattina, in Piazza San Pietro, il Santo Padre ha continuato il nuovo ciclo di catechesi sulla Chiesa, iniziato mercoledì scorso, parlando del Popolo di Dio e soffermandosi "sull'importanza, per il cristiano, di appartenere a questo popolo". Nel ricordare che "non siamo isolati e non siamo cristiani a titolo individuale, ognuno per conto proprio", il Papa ha affermato: "La nostra identità cristiana è appartenenza! Siamo cristiani perché apparteniamo alla Chiesa. È come un cognome: se il nome è 'sono cristiano', il cognome è 'appartengo alla Chiesa".

"Nessuno diventa cristiano da sé! - ha esclamato il Pontefice ricordando coloro che ci hanno preceduto e che ci hanno accolto nella Chiesa - Se noi crediamo, se sappiamo pregare, se conosciamo il Signore e possiamo ascoltare la sua Parola, se lo sentiamo vicino e lo riconosciamo nei fratelli, è perché altri, prima di noi, hanno vissuto la fede e poi ce l’hanno trasmessa. La fede l'abbiamo ricevuta dai nostri padri, dai nostri antenati, e loro ce l'hanno insegnata. (...) Ecco questa è la Chiesa: è una grande famiglia, nella quale si viene accolti e si impara a vivere da credenti e da discepoli del Signore Gesù. Questo cammino - ha ribadito il Pontefice - lo possiamo vivere non soltanto grazie ad altre persone, ma insieme ad altre persone. Nella Chiesa non esiste il 'fai da te', non esistono 'battitori liberi'".

"Quante volte Papa Benedetto ha descritto la Chiesa come un 'noi' ecclesiale! Talvolta capita di sentire qualcuno dire: 'Io credo in Dio, credo in Gesù, ma la Chiesa non m’interessa…'. Quante volte abbiamo sentito questo? E questo non va. C’è chi ritiene di poter avere un rapporto personale, diretto, immediato con Gesù Cristo al di fuori della comunione e della mediazione della Chiesa. Sono tentazioni pericolose e dannose. Sono, come diceva il grande Paolo VI, dicotomie assurde. È vero che camminare insieme è impegnativo, e a volte può risultare faticoso (...) Ma il Signore ha affidato il suo messaggio di salvezza a delle persone umane, a tutti noi, a dei testimoni; ed è nei nostri fratelli e nelle nostre sorelle, con i loro doni e i loro limiti, che ci viene incontro e si fa riconoscere. E questo significa appartenere alla Chiesa. Ricordatevi bene: essere cristiano significa appartenenza alla Chiesa".

"Chiediamo al Signore, per intercessione della Vergine Maria, Madre della Chiesa, la grazia di non cadere mai nella tentazione di pensare di poter fare a meno degli altri, di poter fare a meno della Chiesa, di poterci salvare da soli, di essere cristiani di laboratorio. Al contrario, non si può amare Dio senza amare i fratelli, non si può amare Dio fuori della Chiesa; non si può essere in comunione con Dio senza esserlo nella Chiesa, e non possiamo essere buoni cristiani se non insieme a tutti coloro che cercano di seguire il Signore Gesù, come un unico popolo, un unico corpo, e questo è la Chiesa".

Al termine della catechesi il Papa ha salutato una delegazione della Bethlehem University, la prima università dei Fratelli delle Scuole Cristiane nella Striscia di Gaza, che quest'anno celebra il 40° anniversario di fondazione, ringraziandola in particolare "per la encomiabile attività accademica a favore del popolo palestinese".

IL PAPA LANCIA LA CAMPAGNA HELP AFRICAN ALBINOS

Città del Vaticano, 25 giugno 2014 (VIS). Il 30 novembre scorso, il Santo Padre Francesco ha realizzato una registrazione in cui ha letto alcuni brani del romanzo "Ombra Bianca", dello scrittore italiano Cristiano Gentili, per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle condizioni di vita degli africani con albinismo: bambini e adulti rifiutati e ripudiati. Il Santo Padre aveva inoltre invitato lo scrittore a chiudere, il 29 novembre, il simposio internazionale sull'Africa organizzato dalla Pontificia Accademia delle Scienze.

Le letture e le testimonianze del Pontefice sono un messaggio universale di pace e di fratellanza, i cui destinatari sono questa volta gli albini africani, simbolo vivente della periferia, degli "ultimi degli ultimi".

Oggi, 25 giugno, sul sito www.ombrabianca.com viene lanciata la campagna internazionale di sensibilizzazione “Help African Albinos”. Chiunque può seguire l’esempio del Santo Padre e donare la sua voce, leggendo, in lingua italiana con sistema di traduzione multilingua, una frase del romanzo (il Papa ha letto alcune frasi del personaggio Padre Francis) e partecipare così alla creazione del primo Audiolibro Sociale mai creato prima. Sarà l’audiolibro letto dal maggior numero di persone al mondo e darà simbolicamente voce a chi non ha voce per farsi ascoltare. La campagna internazionale si contraddistingue per l’Hashtag #HelpAfricanAlbinos e il lancio di una petizione in 6 lingue sul sito www.change.org per manifestare vicinanza e chiedere un aiuto concreto a favore degli africani albini che sarà reso possibile grazie alla partnership con alcune ONG tra cui Medici con l’Africa-CUAMM.

FRANCESCANI DELL'IMMACOLATA E LEGIONARI DI CRISTO

Città del Vaticano, 25 giugno 2014 (VIS). Questa mattina il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha reso note le informazioni avute dal Segretario della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, in risposta ad alcune domande a proposito della situazione dei Francescani dell'Immacolata e dei Legionari di Cristo. Di seguito riportiamo il testo:

"I Francescani dell’Immacolata. Sia il Commissario, P. Volpi, che tutti i seminaristi dei Francescani dell’Immacolata, sono stati ricevuti dal Santo Padre lo scorso 10 giugno, presso la Casa Santa Marta. Un gesto che dimostra l’interesse con il quale il Papa Francesco segue la situazione dei Francescani dell’Immacolata e la sua vicinanza al lavoro che il Commissario sta svolgendo a nome della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica. Il Santo Padre viene informato puntualmente di tutti i passi che si compiono. In questo momento si cerca una casa a Roma, dove possano abitare i frati studenti di detto Istituto che frequenteranno una Università Pontificia di Roma per proseguire i loro studi".

"I Legionari. Come era previsto, con la celebrazione del Capitolo generale detto Istituto è ritornato alla competenza della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica. Con questo passaggio è terminato il lavoro del Delegato Apostolico. Come gesto di vicinanza fraterna, il Prefetto e il Segretario del Dicastero il giorno 3 luglio si recheranno alla Sede centrale dei Legionari per commentare personalmente alcune correzioni che dovranno essere apportate al testo delle Costituzioni presentato al Dicastero e per comunicare il nome dell’Assistente Pontificio. Le correzioni al testo delle Costituzioni sono veramente poche. Riguardo all’Assistente, sarà – come era già previsto – un religioso, che conosce i Legionari e potrà essere di aiuto al Consiglio generale su temi giuridici ed altri, a seconda delle necessità. Si noti che si tratta di un Assistente, non di un Visitatore o di un Commissario o Delegato. L’Assistente non ha voce né voto; è soltanto un assessore. La sua figura era già prevista prima del Capitolo generale".

"Il Governo generale dei Legionari si era recato in Congregazione dopo il Capitolo per incontrare il Prefetto e il Segretario. In quella occasione il Direttore generale aveva manifestato il desiderio di ricevere presso la loro sede il Prefetto e il Segretario del Dicastero. Ecco il motivo per il quale il giorno 3 luglio il Cardinale Jo Braz de Aviz e l’Arcivescovo José R. Carballo si recheranno dai Legionari".


L'AIF COLLABORA CON L'ARGENTINA PER COMBATTERE RICICLAGGIO DENARO E FINANZIAMENTO TERRORISMO

Città del Vaticano, 24 giugno 2014 (VIS). L'Autorità di Informazione Finanziaria (AIF), l'Unità di Intelligence Finanziaria della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano, ha formalizzato la sua cooperazione bilaterale con l'Argentina firmando ieri, in Vaticano, un Protocollo d'Intesa (MOU).

Il MOU (Memorandum of Understanding) è stato firmato a Palazzo San Carlo dal Direttore dell'AIF, Renè Bruelhart e dal Presidente della Unidad de Información Financiera (UIF) dell'Argentina, José Sbattella.

"Siamo soddisfatti della firma del Protocollo con l'Argentina oggi - ha commentato René Bruelhart - Questo è un passo importante nell'espansione del network nell'impegno globale per combattere il riciclaggio del denaro e il finanziamento del terrorismo. Confidiamo in una fruttifera cooperazione con l'Argentina, che sarà positiva per entrambe le parti".

Il Protocollo d'Intesa è una prassi standard che formalizza la cooperazione e lo scambio di informazioni finanziarie fra le autorità competenti dei Paesi coinvolti, al fine di contrastare a livello internazionale il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. Esso è redatto sulla base del modello predisposto dell'Egmont Group, l'organizzazione mondiale delle Unità di Informazione Finanziaria, e contiene clausole di reciprocità, riservatezza e sugli usi consentiti delle informazioni.

L'AIF è diventata membro dell'Egmont Group nel mese di luglio del 2013 e ha già firmato Protocolli d'Intesa con le unità di informazione finanziaria di più di una dozzina di paesi, fra cui il Regno Unito, gli Stati Uniti d'America, la Francia, la Spagna, la Germania e l'Italia.

Istituita nel 2010, l'AIF è l'autorità competente della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano per la lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 25 giugno 2014 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha ristrutturato la Provincia Ecclesiastica di Cuiabá (Brasile), sopprimendo la diocesi di Guiratinga e spartendo il suo territorio tra le circoscrizioni ecclesiastiche di Rondonópolis, Barra do Garças e Paranatinga.

- Ha modificato la denominazione della diocesi di Rondonópolis in Rondonópolis - Guiratinga.

- Ha eretto canonicamente la diocesi di Primavera do Leste – Paranatinga

- Ha nominato il Vescovo Derek John Christopher Byrne, S.P.S., primo Vescovo della nuova diocesi di Primavera do Leste – Paranatinga (superficie: 98.056; popolazione: 170.000; cattolici: 127.500; sacerdoti 24; religiosi: 22), Brasile. È stato finora Vescovo di Guiratinga (Brasile).

- Ha concesso il suo assenso all'elezione canonicamente fatta dal Sinodo della Chiesa greco-cattolica ucraina del Sacerdote Hryhoriy Komar, all'ufficio di Vescovo Ausiliare della dell'Eparchia di Sambir-Drohobych degli Ucraini (superficie: 6.900; popolazione: 598.880; cattolici: 396.721; sacerdoti: 284; religiosi: 41; diaconi permanenti: 1), Ucraina). Il Vescovo eletto è nato a Letnya (Ucraina) nel 1976 ed è stato ordinato sacerdote nel 2001. È stato Vicerettore, Economo e Docente nel Seminario Maggiore di Drohobych e collaboratore di alcune parrocchie a Stebnyk e a Drohobych. È stato finora Protosincello della medesima circoscrizione.

martedì 24 giugno 2014

DIALOGO INTERRELIGIOSO IN INDONESIA

Città del Vaticano, 24 giugno 2014 (VIS). Il Segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, Padre Miguel Ángel Ayuso Guixot, M.C.C.J., e Padre Markus Solo, S.V.D., Addetto del medesimo Dicastero per l’Islam in Asia e nel Pacifico, sono in Indonesia dal 22 al 27 giugno, per incontrare alcuni membri della Conferenza Episcopale Indonesiana, della Commissione per il Dialogo Interreligioso ed altre istituzioni cattoliche impegnate nel dialogo. Inoltre renderanno visita alle più importanti organizzazioni islamiche dell'Indonesia, la Nahdlatul Ulama, la Muhammadiyah e il Consiglio degli Ulama.

In un Paese in cui vive la più grande popolazione musulmana al mondo, tale visita ha lo scopo di implementare il dialogo interreligioso, nel segno del rispetto e dell’amicizia, come indicato da Papa Francesco.

UDIENZE

Città del Vaticano, 24 giugno 2014 (VIS). Ieri, lunedì 23 giugno, il Santo Padre ha ricevuto in udienza:

- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Il Cardinale Lorenzo Baldisseri, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 24 giugno 2014 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Skiper Bladimir Yánez Calvachi, Vescovo di Guaranda (superficie: 3.336; popolazione: 206.000; cattolici: 187.700; sacerdoti: 34; religiosi: 69; diaconi permanenti: 6), Ecuador. Il Vescovo eletto è nato a Machachi (Ecuador) nel 1972 ed è stato ordinato sacerdote nel 1996. È stato Vicario parrocchiale, Parroco di diverse Parrocchie, Professore, Direttore dell’Archivo storico dell’arcidiocesi, Notaio del Tribunale Ecclesiastico di Prima Istanza a Quito e Cappellano di diversi Collegi Superiori. Attualmente è Giudice nel Tribunale Ecclesiastico di Prima Istanza di Quito, Cancelliere della Curia arcidiocesana, Direttore del Bollettino ecclesiastico arcidiocesano, Membro del Capitolo della Cattedrale Metropolitana, Parroco di “San Juan Bautista” in Sangolqui e Vicario Episcopale della Zona “Valle de los Chillos y Machachi”.

lunedì 23 giugno 2014

ANGELUS: "L'AMORE DI DIO È SENZA MISURA!"

Città del Vaticano, 22 giugno 2014 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina il Santo Padre si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l'Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro per il consueto appuntamento domenicale.

Nel ricordare il Vangelo di Giovanni che "presenta il discorso sul 'pane di vita', tenuto da Gesù nella sinagoga di Cafarnao, nel quale afferma: 'Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo'", il Santo Padre ha spiegato: "Gesù sottolinea che non è venuto in questo mondo per dare qualcosa, ma per dare sé stesso, la sua vita, come nutrimento per quanti hanno fede in Lui. Questa nostra comunione con il Signore impegna noi, suoi discepoli, ad imitarlo, facendo della nostra esistenza, con i nostri atteggiamenti, un pane spezzato per gli altri, come il Maestro ha spezzato il pane che è realmente la sua carne. Per noi, invece, sono i comportamenti generosi verso il prossimo che dimostrano l’atteggiamento di spezzare la vita per gli altri".

"Ogni volta che partecipiamo alla Santa Messa e ci nutriamo del Corpo di Cristo, la presenza di Gesù e dello Spirito Santo in noi agisce, plasma il nostro cuore, ci comunica atteggiamenti interiori che si traducono in comportamenti secondo il Vangelo. Anzitutto la docilità alla Parola di Dio, poi la fraternità tra di noi, il coraggio della testimonianza cristiana, la fantasia della carità, la capacità di dare speranza agli sfiduciati, di accogliere gli esclusi. In questo modo l’Eucaristia fa maturare uno stile di vita cristiano. La carità di Cristo, accolta con cuore aperto, (...) ci trasforma, ci rende capaci di amare non secondo la misura umana, sempre limitata, ma secondo la misura di Dio. (...) La misura di Dio è senza misura".

"E allora - ha sottolineato il Pontefice - diventiamo capaci di amare anche chi non ci ama: e questo non è facile. (...) Perché se noi sappiamo che una persona non ci vuole bene, anche noi siamo portati a non volerle bene. E invece no! Dobbiamo amare anche chi non ci ama! Opporci al male con il bene, di perdonare, di condividere, di accogliere. Grazie a Gesù e al suo Spirito, anche la nostra vita diventa 'pane spezzato' per i nostri fratelli. E vivendo così scopriamo la vera gioia! La gioia di farsi dono, per ricambiare il grande dono che noi per primi abbiamo ricevuto, senza nostro merito. È bello questo: la nostra vita si fa dono! Questo è imitare Gesù. (...) E la nostra vita, con l’amore di Gesù, ricevendo l’Eucaristia, si fa dono".

Papa Francesco ha concluso le sue riflessioni invitando i fedeli a non dimenticare queste due cose: "la misura dell’amore di Dio è amare senza misura. E seguendo Gesù, noi, con l’Eucaristia, facciamo della nostra vita un dono".

I CRISTIANI DEVONO IMPEGNARSI ABOLIZIONE TORTURA

Città del Vaticano, 23 giugno 2014 (VIS). Dopo la recita dell'Angelus, il Papa ha ricordato che giovedì prossimo, 26 giugno, ricorre la Giornata delle Nazioni Unite per le vittime della tortura. "In questa circostanza - ha detto Papa Francesco - ribadisco la ferma condanna di ogni forma di tortura e invito i cristiani ad impegnarsi per collaborare alla sua abolizione e sostenere le vittime e i loro familiari. Torturare le persone è un peccato mortale! Un peccato molto grave!".

VISITA PASTORALE CASSANO ALLO JONIO: INCONTRO CON I DETENUTI DI CASTROVILLARI

Città del Vaticano, 21 giugno 2014 (VIS). La Visita Pastorale del Santo Padre Francesco alla Diocesi di Cassano allo Jonio ha avuto inizio con l'incontro con i detenuti della Casa Circondariale di Castrovillari, per esprimere la vicinanza del Papa e della Chiesa ad ogni uomo e ad ogni donna che si trova in carcere in ogni parte del mondo, e ricordare che Gesù ha detto: 'Ero in carcere e siete venuti a trovarmi".

Partito in elicottero dall'eliporto Vaticano, al suo arrivo alle 9:00 a Castrovillari, il Santo Padre ha raggiunto a piedi la Casa Circondariale dove è stato accolto dal Direttore, Dottor Fedele Rizzo, e, ascoltate le parole di un detenuto, ha pronunciato il seguente discorso:

"Nelle riflessioni che riguardano i detenuti, si sottolinea spesso il tema del rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e l’esigenza di corrispondenti condizioni di espiazione della pena. Questo aspetto della politica penitenziaria è certamente essenziale e l’attenzione in proposito deve rimanere sempre alta. Ma tale prospettiva non è ancora sufficiente, se non è accompagnata e completata da un impegno concreto delle istituzioni in vista di un effettivo reinserimento nella società. Quando questa finalità viene trascurata, l’esecuzione della pena degrada a uno strumento di sola punizione e ritorsione sociale, a sua volta dannoso per l’individuo e per la società. E Dio non fa questo, con noi. Dio, quando ci perdona, ci accompagna e ci aiuta nella strada. Sempre. Anche nelle cose piccole. Quando noi andiamo a confessarci, il Signore ci dice: 'Io ti perdono. Ma adesso vieni con me'. E Lui ci aiuta a riprendere la strada. Mai condanna. Mai perdona soltanto, ma perdona e accompagna. Poi siamo fragili e dobbiamo ritornare alla confessione, tutti. Ma Lui non si stanca. Sempre ci riprende per mano. Questo è l’amore di Dio, e noi dobbiamo imitarlo! La società deve imitarlo. Fare questa strada".


"D’altra parte, un vero e pieno reinserimento della persona non avviene come termine di un percorso solamente umano. In questo cammino entra anche l’incontro con Dio, la capacità di lasciarci guardare da Dio che ci ama. È più difficile lasciarsi guardare da Dio che guardare Dio. È più difficile lasciarsi incontrare da Dio che incontrare Dio, perché in noi c'è sempre una resistenza. e Lui ti aspetta, Lui ci guarda, Lui ci cerca sempre. Questo Dio che ci ama, che è capace di comprenderci, capace di perdonare i nostri errori. Il Signore è un maestro di reinserimento: ci prende per mano e ci riporta nella comunità sociale. Il Signore sempre perdona, sempre accompagna, sempre comprende; a noi spetta lasciarci comprendere, lasciarci perdonare, lasciarci accompagnare".

"Auguro a ciascuno di voi che questo tempo non vada perduto, ma possa essere un tempo prezioso, durante il quale chiedere e ottenere da Dio questa grazia. Così facendo contribuirete a rendere migliori prima di tutto voi stessi, ma nello stesso tempo anche la comunità, perché, nel bene e nel male, le nostre azioni influiscono sugli altri e su tutta la famiglia umana".

"Un pensiero affettuoso voglio rivolgerlo in questo momento ai vostri familiari; che il Signore vi conceda di riabbracciarli in serenità e in pace. E infine un incoraggiamento a tutti coloro che operano in questa Casa: ai Dirigenti, agli agenti di Polizia carceraria, a tutto il personale. Di cuore Vi benedico tutti e vi affido alla protezione della Madonna, nostra Madre".

AI SACERDOTI: SCEGLIETE LA FRATERNITÀ

Città del Vaticano, 20 giugno 2014 (VIS). Al termine della Visita alla Casa Circondariale di Castrovillari, il Papa ha raggiunto in elicottero Cassano allo Jonio dove è atterrato alle 11:00 circa, accolto dalla autorità locali nel campo sportivo "Pietro Toscano". Quindi si è trasferito al vicino Hospice "San Giuseppe Moscati" per una visita agli ammalati ricoverati ed al termine ha raggiunto in auto la Cattedrale per l'Incontro con i Sacerdoti diocesani, ai quali ha consegnato un discorso dedicato al tema della gioia di essere sacerdoti e alla bellezza della fraternità.

"Vorrei prima di tutto condividere con voi - si legge nel testo - la gioia di essere preti. La sorpresa sempre nuova di essere stato chiamato (...) dal Signore Gesù. Chiamato a seguirlo, a stare con Lui, per andare agli altri portando Lui (...) Quando noi preti stiamo davanti al Tabernacolo (...) allora sentiamo lo sguardo di Gesù (...) e questo sguardo ci rinnova, ci rianima… Certo, a volte non è facile rimanere davanti al Signore; non è facile perché siamo presi da tante cose, da tante persone…; ma a volte non è facile perché (...) lo sguardo di Gesù ci inquieta un po’, ci mette anche in crisi… Ma questo ci fa bene! Nel silenzio della preghiera Gesù ci fa vedere se stiamo lavorando come buoni operai, oppure forse siamo diventati un po’ degli 'impiegati'; se siamo dei 'canali' aperti (...) attraverso cui scorre abbondante il suo amore, la sua grazia, o se invece mettiamo al centro noi stessi, e così al posto di essere 'canali' diventiamo 'schermi' che non aiutano l’incontro con il Signore, con la luce e la forza del Vangelo".

"E la seconda cosa che desidero condividere con voi è la bellezza della fraternità: (...) del seguire il Signore non da soli, non uno a uno, ma insieme, pur nella grande varietà dei doni e delle personalità; anzi, proprio questo arricchisce il presbiterio (...) E tutto vissuto nella comunione, nella fraternità. Anche questo non è facile, non è immediato e scontato. Prima di tutto perché anche noi preti siamo immersi nella cultura soggettivistica di oggi, questa cultura che esalta l’io fino a idolatrarlo. E poi a causa di un certo individualismo pastorale che purtroppo è diffuso nelle nostre diocesi. Perciò dobbiamo reagire a questo con la scelta della fraternità. Intenzionalmente parlo di 'scelta'. Non può essere solo una cosa lasciata al caso, alle circostanze favorevoli… No, è una scelta, che corrisponde (...) al dono che abbiamo ricevuto ma che va sempre accolto e coltivato: la comunione in Cristo nel presbiterio, intorno al Vescovo. Questa comunione chiede di essere vissuta cercando forme concrete adeguate ai tempi e alla realtà del territorio, ma sempre in prospettiva apostolica, con stile missionario, con fraternità e semplicità di vita".

Ai due temi della gioia di essere prete e della bellezza della fraternità, il Papa aggiunge il lavoro con le famiglie e per la famiglia. "È un lavoro che il Signore ci chiede di fare in modo particolare in questo tempo, che è un tempo difficile sia per la famiglia come istituzione, sia per le famiglie, a causa della crisi. Ma proprio quando il tempo è difficile, Dio fa sentire la sua vicinanza, la sua grazia, la forza profetica della sua Parola. E noi siamo chiamati ad essere testimoni, mediatori di questa vicinanza alle famiglie e di questa forza profetica per la famiglia", conclude il Pontefice.

Al termine dell’Incontro, dopo una breve sosta in Episcopio, il Santo Padre ha pranzato in Seminario insieme ai poveri ospitati dalla Caritas diocesana, e ai giovani ospiti della Comunità residenziale terapeutico-riabilitativa Saman “Mauro Rostagno”. Quindi si è trasferito in auto alla “Casa Serena”, dove ha incontrato gli anziani ivi ospitati ed alle 15:15 è partito in auto per la Piana di Sibari.

MESSA ALLA PIANA DI SIBARI: COLORO CHE SEGUONO LA STRADA DEL MALE, COME I MAFIOSI, NON SONO IN COMUNIONE CON DIO: SONO SCOMUNICATI!

Città del Vaticano, 20 giugno 2014 (VIS). Lungo il tragitto in auto da Cassano allo Jonio verso Marina di Sibari (poco meno di 20 chilometri), il Papa ha compiuto una breve sosta davanti alla chiesa parrocchiale San Giuseppe, nella frazione Lattughelle, dove il 3 marzo scorso è stato assassinato il sacerdote diocesano Padre Lazzaro Longobardi, che il Vescovo Nunzio Galantino, Segretario della Conferenza Episcopale Italiana, ha definito "martire della carità".

Giunto alle 16.00 nell'area ex Insud della Piana di Sibari, dove ha salutato il numerosi fedeli lì convenuti, il Santo Padre ha presieduto la Celebrazione Eucaristica del Corpus Domini ricordando che mentre il Giovedì Santo si fa memoria dell'istituzione dell'Eucaristia nell'Ultima Cena, nella solennità del Corpus Domini predomina il rendimento di grazie e l'adorazione.

"E infatti - ha spiegato il Papa nell'omelia - è tradizionale in questo giorno la processione con il Santissimo Sacramento. Adorare Gesù Eucaristia e camminare con Lui. Questi sono i due aspetti inseparabili della festa odierna, due aspetti che danno l’impronta a tutta la vita del popolo cristiano: un popolo che adora Dio e un popolo che cammina: che non sta fermo, cammina!".

"Prima di tutto noi siamo un popolo che adora Dio. Noi adoriamo Dio che è amore, che in Gesù Cristo ha dato se stesso per noi, si è offerto sulla croce per espiare i nostri peccati e per la potenza di questo amore è risorto dalla morte e vive nella sua Chiesa. Noi non abbiamo altro Dio all’infuori di questo! Quando all’adorazione del Signore si sostituisce l’adorazione del denaro, si apre la strada al peccato, all’interesse personale e alla sopraffazione; quando non si adora Dio, il Signore, si diventa adoratori del male, come lo sono coloro i quali vivono di malaffare e di violenza. La vostra terra, tanto bella, conosce i segni e le conseguenze di questo peccato. La ’ndrangheta è questo: adorazione del male e disprezzo del bene comune. Questo male va combattuto, va allontanato! Bisogna dirgli di no! La Chiesa che so tanto impegnata nell’educare le coscienze, deve sempre di più spendersi perché il bene possa prevalere. Ce lo chiedono i nostri ragazzi, ce lo domandano i nostri giovani bisognosi di speranza. Per poter rispondere a queste esigenze, la fede ci può aiutare. Coloro che nella loro vita seguono questa strada di male, come sono i mafiosi, non sono in comunione con Dio: sono scomunicati!".

"Oggi lo confessiamo con lo sguardo rivolto al Corpus Domini, al Sacramento dell'altare. E per questa fede, noi rinunciamo a satana e a tutte le sue seduzioni; rinunciamo agli idoli del denaro, della vanità, dell’orgoglio e del potere, della violenza. Noi cristiani non vogliamo adorare niente e nessuno in questo mondo se non Gesù Cristo, che è presente nella santa Eucaristia".

"Forse non sempre ci rendiamo conto fino in fondo di ciò che significa questo - ha puntualizzato il Santo Padre - di quali conseguenze ha, o dovrebbe avere questa nostra professione di fede. Questa nostra fede nella presenza reale di Gesù Cristo, (...) nel pane e nel vino consacrati, è autentica se noi ci impegniamo a camminare dietro a Lui e con Lui. Adorare e camminare: un popolo che adora è un popolo che cammina! Camminare con Lui e dietro a Lui, cercando di mettere in pratica il suo comandamento, quello che ha dato ai discepoli proprio nell’Ultima Cena: 'Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri'. Il popolo che adora Dio nell’Eucaristia è il popolo che cammina nella carità. Adorare Dio nell'Eucaristia, camminare con Dio nella carità fraterna".

"Oggi, come Vescovo di Roma, sono qui per confermarvi non solo nella fede - ha sottolineato il Pontefice - ma anche nella carità, per accompagnarvi e incoraggiarvi nel vostro cammino con Gesù Carità. Voglio esprimere il mio sostegno (...) a tutti i Pastori e fedeli della Chiesa in Calabria, impegnata coraggiosamente nell’evangelizzazione e nel favorire stili di vita e iniziative che pongano al centro le necessità dei poveri e degli ultimi. E lo estendo anche alle Autorità civili che cercano di vivere l’impegno politico e amministrativo per quello che è, un servizio al bene comune. Incoraggio tutti voi a testimoniare la solidarietà concreta con i fratelli, specialmente quelli che hanno più bisogno di giustizia, di speranza, di tenerezza".

Nel rendere grazie a Dio per i tanti segni di speranza nelle famiglie, nelle parrocchie, nelle associazioni, nei movimenti ecclesiali in Calabria, il Santo Padre ha esortato nel contempo i giovani a non lasciarsi rubare la speranza perché adorando Gesù nei loro cuori sapranno opporsi "al male, alle ingiustizie, alla violenza con la forza del bene, del vero e del bello".

"Il Corpo del Signore fa di noi una cosa sola, una sola famiglia, il Popolo di Dio riunito attorno a Gesù, Pane di vita. (...) Se adorerete Cristo e camminerete dietro a Lui e con Lui, la vostra Chiesa diocesana e le vostre parrocchie cresceranno nella fede e nella carità, nella gioia di evangelizzare. Sarete una Chiesa nella quale padri, madri, sacerdoti, religiosi, catechisti, bambini, anziani, giovani camminano l’uno accanto all’altro, si sostengono, si aiutano, si amano come fratelli, specialmente nei momenti di difficoltà. Maria, nostra Madre, Donna eucaristica, che voi venerate in tanti Santuari, specialmente in quello di Castrovillari, vi precede in questo pellegrinaggio della fede", ha concluso il Santo Padre.

Alle 17:30, al termine della Celebrazione Eucaristica, il Santo Padre ha raggiunto l’eliporto di Marina di Sibari da cui, verso le 18:00, è ripartito per Roma dove è giunto alle 19:30.
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