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lunedì 12 maggio 2008

CHIESA SEGNO E STRUMENTO PACE DI DIO PER TUTTI I POPOLI


CITTA' DEL VATICANO, 11 MAG. 2008 (VIS). Alle ore 10:00 di oggi, Solennità di Pentecoste, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la Celebrazione Eucaristica nella Basilica Vaticana.

  Descrivendo, nell'omelia, la venuta dello Spirito Santo, il Santo Padre ha affermato che: "Si tratta di un vero e proprio 'battesimo' di fuoco della comunità, una sorta di nuova creazione. A Pentecoste la Chiesa viene costituita non da una volontà umana, ma dalla forza dello Spirito di Dio. E subito appare come questo Spirito dia vita ad una comunità che è al tempo stesso una e universale, superando così la maledizione di Babele (cfr Gn 11,7-9)".

  "Solo infatti lo Spirito Santo, che crea unità nell'amore e nella reciproca accettazione delle diversità, può liberare l'umanità dalla costante tentazione di una volontà di potenza terrena che vuole tutto dominare e uniformare".

  "Vorrei soffermarmi su un aspetto peculiare dell'azione dello Spirito Santo, vale a dire sull'intreccio tra molteplicità e unità" - ha proseguito il Pontefice - "Nell'evento di Pentecoste si rende chiaro che alla Chiesa appartengono molteplici lingue e culture diverse; nella fede esse possono comprendersi e fecondarsi a vicenda".

  "San Luca vuole chiaramente trasmettere un'idea fondamentale, che cioè all'atto stesso della sua nascita la Chiesa è già 'cattolica', universale. Essa parla fin dall'inizio tutte le lingue, perché il Vangelo che le è affidato è destinato a tutti i popoli, secondo la volontà e il mandato di Cristo risorto (cfr Mt 28,19). La Chiesa che nasce a Pentecoste non è anzitutto una Comunità particolare - la Chiesa di Gerusalemme - ma la Chiesa universale, che parla le lingue di tutti i popoli".

  "Da essa nasceranno poi altre Comunità in ogni parte del mondo, Chiese particolari che sono tutte e sempre attuazioni della sola ed unica Chiesa di Cristo. La Chiesa cattolica non è pertanto una federazione di Chiese, ma un'unica realtà: la priorità ontologica spetta alla Chiesa universale. Una comunità che non fosse in questo senso cattolica non sarebbe nemmeno Chiesa".

  "Il cammino della Parola di Dio" - ha sottolineato il Pontefice - "iniziato a Gerusalemme, giunge alla sua meta, perché Roma rappresenta il mondo intero ed incarna perciò l'idea lucana della cattolicità".

  "La parola uscita per due volte dalla bocca di Gesù risorto quando apparve in mezzo ai discepoli nel Cenacolo, la sera di Pasqua: "Shalom - pace a voi!" (Gv 20, 19.21). (...)  non è un semplice saluto; è molto di più: è il dono della pace promessa (cfr Gv 14,27) e conquistata da Gesù a prezzo del suo sangue, è il frutto della sua vittoria nella lotta contro lo spirito del male".

  "In questa festa dello Spirito e della Chiesa vogliamo rendere grazie a Dio per aver donato al suo popolo, (...), il bene inestimabile della pace, della 'sua' pace! Al tempo stesso, rinnoviamo la presa di coscienza della responsabilità che a questo dono è connessa: responsabilità della Chiesa di essere costituzionalmente segno e strumento della pace di Dio per tutti i popoli. (...) Ho cercato di farmi tramite di questo messaggio recandomi recentemente alla sede dell'O.N.U. (...). Ma non è solo a questi eventi 'al vertice' che si deve pensare. La Chiesa realizza il suo servizio alla pace di Cristo soprattutto nell'ordinaria presenza e azione in mezzo agli uomini, con la predicazione del Vangelo e con i segni di amore e di misericordia che la accompagnano (cfr Mc 16,20)".

  "Fra questi segni va naturalmente sottolineato principalmente il Sacramento della Riconciliazione, (...) Quanto importante e purtroppo non sufficientemente compreso è il dono della Riconciliazione, che pacifica i cuori!".

  "La pace di Cristo si diffonde solo tramite cuori rinnovati di uomini e donne riconciliati e fatti servi della giustizia, pronti a diffondere nel mondo la pace con la sola forza della verità, senza scendere a compromessi con la mentalità del mondo, perché il mondo non può dare la pace di Cristo: ecco come la Chiesa può essere fermento di quella riconciliazione che viene da Dio".
HML/PENTECOSTE/...                               VIS 20080512 (650)


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