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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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giovedì 23 maggio 2002

TELEGRAMMA PER LA SCOMPARSA CARDINALE ALEXANDUR TODEA


CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2002 (VIS). Giovanni Paolo II ha fatto pervenire dall'Azerbaijan, all'Arcivescovo Lucian Mureçan, di Fagaras e Alba Iulia, (Romania), un telegramma di cordoglio per la scomparsa, all'età di quasi 90 anni, ieri mercoledì 22 maggio, del Cardinale Alexandru Todea, Arcivescovo emerito della medesima Arcidiocesi. Il defunto Porporato, nato a Teleac (Romania), nel 1912, fu ordinato sacerdote nel 1939, Vescovo nel 1950 e creato Cardinale nel 1991. Durante il regime comunista, trascorse 16 anni in carcere e 27 anni agli arresti domiciliari. L'ultima volta che il Cardinale Todea ebbe l'occasione di incontrare il Pontefice fu durante la Visita Pastorale di Giovanni Paolo II in Romania, nel maggio 1999.
TGR/SCOMPARSA/TODEA VIS 20020523 (120)

MESSA PAPALE A BAKU CHIESA RENDE ONORE COMUNITA' CATTOLICA


CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2002 (VIS). Questa mattina, nel Palazzo dello Sport che può contenere fino a 1.500 persone, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha celebrato la Santa Messa per i 120 fedeli della comunità cattolica di Baku. Era presente anche un gruppo di cristiani ortodossi ed una rappresentanza dei rifugiati dal Nagorno-Karabakh, che risiedono nei vari campi profughi della Capitale azera.

"Onore tributa la Chiesa universale" - ha affermato il Santo Padre nell'omelia - "a quanti hanno saputo mantenersi fedeli agli impegni derivanti dal loro Battesimo. (…) Onore anche a te, lo voglio ripetere ancora una volta, santa Chiesa ortodossa, che hai aperto le tue porte ai fedeli cattolici, rimasti senza ovile e senza pastore. Il Signore ricompensi la tua generosità".

"Cari Fratelli e Sorelle, figli amatissimi della Chiesa cattolica, oggi il Papa è con voi" - ha proseguito il Pontefice - "Oggi è qui per partecipare alla vostra gioia per la ritrovata libertà e per sostenervi nel cammino che ha come meta ultima la terra promessa del Cielo. (…) Sostenuti da questa certezza, voi sentite che questo è tempo di gioia, tempo di speranza. Ne è segno e manifestazione la prima pietra della futura chiesa parrocchiale, che benedirò alla fine della Messa. Il Papa vi porta il saluto e l'apprezzamento dell'intera Chiesa cattolica".

"Chiesa che vivi in Azerbaijan, vorrei oggi lasciarti come consegna quanto abbiamo invocato nella Colletta dell'odierna Eucaristia. Sentiti 'popolo radunato da tutte le nazioni della terra nell'unità di un solo spirito'. La vostra comunità, cari Fratelli e Sorelle, esprime simbolicamente questa universalità", costituita da persone di varia provenienza e di passaggio verso altre terre.

Il Santo Padre ha esortato la comunità cattolica dell'Azerbaijan a rimanere fedele alla sua missione "di conservare la fede e di testimoniarla con una vita che sia profezia, perché il mondo creda. (…) Condividi le gioie e le speranze dell'umanità che vive accanto a te e con te. (…) Pur nella prudenza, abbi il coraggio della novità. (…) Una novità che ridia a tutti, in particolare ai giovani, la voglia di vivere e di lottare per un mondo più giusto e solidale".

"Guardali, questi giovani!" - ha esclamato il Pontefice - "Sono esposti a cadere nel miraggio dell'ozio demotivato, della ricchezza facile e disonesta. Ma sono in grado anche di vibrare per un ideale e di rischiare l'eroismo del sacrificio per far trionfare la giustizia e favorire l'affermarsi della libertà e della pace. (…) Occorre dischiudere loro la luminosa prospettiva della fede, dell'amicizia di Cristo. Non c'è ardimento nel bene che non trovi comprensione nel Cristo, l'eternamente giovane!".

Al termine della Celebrazione Eucaristica, Giovanni Paolo II si è recato alla Casa Parrocchiale Cattolica a Baku per partecipare ad un incontro con lo Sceicco dei Musulmani del Caucaso, con l'Eparca Ortodosso di Baku e con il Presidente della Comunità Ebraica. All'incontro ha seguito il pranzo con la Comunità Salesiana e con i Membri del Seguito Papale. Alle 16:30, ora locale, il Santo Padre è giunto all'aeroporto internazionale di Baku, e dopo aver preso commiato dalle autorità civili e religiose del Paese, alle 17:00, è partito alla volta di Sofia (Bulgaria), dove arriverà dopo tre ore di volo.
PV-AZERBAIJAN/MESSA/BAKU VIS 20020523 (530)

BASTA GUERRA IN NOME DI DIO. BASTA PROFONAZIONE SUO NOME


CITTA' DEL VATICANO, 22 MAG. 2002 (VIS). Alle ore 18:00, ora locale, nel Palazzo Presidenziale di Baku, Azerbajian, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha avuto un Incontro con i Rappresentanti delle Religioni, della Politica, della Cultura e dell'Arte.

Ricordando la presenza delle tre grandi religioni nel Paese: l'ebraica, la cristiana e l'islamica, il Santo Padre ha affermato: "Nonostante le differenze che vi sono tra noi, ci sentiamo insieme impegnati a coltivare rapporti di stima e di benevolenza reciproca. Conosco al riguardo l'intensa opera svolta dai capi religiosi in favore della tolleranza e della mutua comprensione in Azerbaijan. Attendo l'incontro di domani con i rappresentanti delle tre religioni monoteiste, per affermare insieme con loro la convinzione che la religione non deve servire ad alimentare la contrapposizione e l'odio, ma a promuovere l'amore e la pace".

"Da questo Paese, che ha conosciuto e conosce la tolleranza come valore preliminare di ogni sana convivenza civile, vogliamo gridare al mondo: Basta con la guerra in nome di Dio! Basta con la profanazione del Suo Nome santo!" - ha esclamato il Pontefice -. "Sono venuto in Azerbaijan come ambasciatore di pace. Fino a quando avrò voce, io griderò: 'Pace, nel nome di Dio!'".

"Lode a voi, uomini dell'islam in Azerbaijan" - ha proseguito il Pontefice - "per esservi aperti all'ospitalità, valore così caro alla vostra religione e al vostro popolo, ed aver accettato i credenti delle altre religioni come vostri fratelli".

"Lode a voi, ebrei" - ha detto ancora il Santo Padre - "che avete qui mantenuto con coraggio e costanza le vostre antiche abitudini di buon vicinato, arricchendo questa Terra di un apporto di grande valore e profondità".

"Lode a voi, cristiani, che avete contribuito in modo consistente (…) a costruire l'identità di questa Terra. Lode in particolare a te, Chiesa ortodossa, testimone del Dio amico degli uomini (…). Quando la furia dell'ateismo s'è scatenata su questa regione, tu hai dato accoglienza ai figli della Chiesa cattolica, privati dei loro luoghi di culto e dei loro pastori, e li hai messi in comunicazione con Cristo mediante la grazia dei santi Sacramenti".

Successivamente, il Santo Padre ha esortato gli esponenti della cultura e dell'arte, con queste parole: "Ridate a coloro che si accostano a voi il gusto della bellezza!", affermando che il loro contributo "è essenziale per il futuro del popolo azero. Se si emargina la cultura, se si trascura e si disprezza l'arte, si mette in pericolo la sopravvivenza stessa di una civiltà".

Agli "uomini e donne della politica" il Santo Padre ha ricordato che: "La vostra specifica attività è servizio al bene comune, è promozione del diritto e della giustizia, è garanzia di libertà e di prosperità per tutti. Ma la politica è anche un ambito irto di pericoli. È facile che vi si imponga la ricerca egoistica del tornaconto personale, a spese della doverosa dedizione al bene comune". Il Papa ha ribadito che: "La politica ha bisogno di onestà e trasparenza. (…) Chi assume la responsabilità della gestione della cosa pubblica non può illudersi: il popolo non dimentica!".

Giovanni Paolo II ha esortato tutti i presenti, "uomini e donne della religione, della cultura, dell'arte e della politica", dicendo loro: "Guardate ai giovani e per essi impegnatevi senza risparmio di forze! Sono essi la forza del domani. (…) Soprattutto, ci si preoccupi di formarli ai valori profondi che durano nel tempo e danno un senso al vivere e all'operare".

Al termine del suo discorso il Papa, rivolgendosi agli uomini e donne di religione, ha detto: "Sentitevi sempre impegnati ad annunciare con sincerità e lealtà i valori in cui credete, senza ricorrere a subdoli strumenti, che impoveriscono e tradiscono gli ideali proclamati. Confrontatevi sui contenuti, rifuggendo da mezzi di persuasione che non siano rispettosi della dignità e della libertà della persona".
PV-AZERBAIJAN/RELIGIONE:CULTURA/BAKU VIS 20020523 (640)
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