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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 30 dicembre 2011

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE GENNAIO 2012

CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. (VIS). L'intenzione Generale per l'Apostolato della Preghiera del Santo Padre Benedetto XVI per il mese di gennaio è la seguente: “Perché le vittime dei disastri naturali ricevano il conforto spirituale e materiale necessario per ricostruire la loro vita".

  L'intenzione Missionaria è la seguente: “Perché l'impegno dei cristiani in favore della pace sia occasione per testimoniare il nome di Cristo a tutti gli uomini di buona volontà".
BXVI-INTENZIONI/                                                                                             VIS 20111230 (90)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2011 (VIS).  Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di San Isidro (Argentina), presentata dal Vescovo Jorge Casaretto, per raggiunti limiti d'età. Gli succede il Vescovo Oscar Vicente Ojea, finora Vescovo Coadiutore della medesima diocesi.

- Ha eretto la nuova Diocesi di La Ceiba in Honduras, per dismembramento della Diocesi di San Pedro Sula, rendendola suffraganea dell'Arcidiocesi di Tegucigalpa.

- Ha nominato il Padre Michael Lenihan, O.F.M., primo Vescovo della nuova Diocesi di La Ceiba (superficie: 4.640.000; popolazione: 547.709; cattolici: 398.800; sacerdoti. 22; religiosi: 42), Honduras. Il Vescovo eletto è nato nel 1951 a Abbeyfeale (Irlanda), è entrato nel noviziato francescano nel 1972, ha emesso la Professione Solenne nell'Ordine Frati Minori nel 1977 ed è stato ordinato sacerdote nel 1980. Dal 1982 al 1984 è stato Vicario del Convento, Westford (Irlanda); dal 1984 al 1989 è stato Vicario Parrocchiale della Parrocchia di "San Francesco" a Gotera, Morazán, Diocesi di San Miguel (El Salvador); dal 1997 al 2000 è stato Guardiano e Vicario Parrocchiale, la Palma, Chalatenango (El Salvador); dal 2004 al 2008 è stato Definitore Provinciale della Regione di Honduras; dal 2001 al 2009 è stato Vicario Generale della Diocesi di Comayagua (Honduras); dal 2009 è stato Guardiano della Fraternità di San Bonaventura della Curia Provinciale dei Frati Minori e Vicario Parrocchiale della Parrocchia di "Immaculado Corazὁn de María" (Guatemala).

- Ha nominato il Vescovo Noël Simard, Vescovo di Valleyfield (superficie: 3.225; popolazione: 272.000; cattolici: 201.000; sacerdoti: 73; religiosi: 107; diaconi permanenti: 17), Canada. Il Vescovo Simard è stato finora Ausiliare di Sault-Sainte-Marie (Canada).

- Ha nominato il Monsignore Francesco Viscome, Difensore del Vincolo Sostituto del Tribunale della Rota Romana, finora Notaio del medesimo Tribunale.

- Ha nominato il Sacerdote Davide Salvatori, Prelato Uditore del Tribunale della Rota Romana, finora Vicario Giudiziale Aggiunto presso il Tribunale Ecclesiastico Regionale Flaminio.

- Ha nominato Don Markus Graulich, S.D.B., Prelato Uditore del Tribunale della Rota Romana, finora Promotore di Giustizia Sostituto presso il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.
RE:ECE:NER:NA/                            VIS 20111230 (340)

ATTIVITÀ SANTO PADRE-SANTA SEDE SETTEMBRE-DICEMBRE 2011


CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2011 (VIS). Riportiamo di seguito un resoconto dei principali avvenimenti relativi all'attività del Santo Padre Benedetto XVI e della Santa Sede, dal settembre al dicembre 2011.

SETTEMBRE

3: L'Arcivescovo Ettore Balestrero, Sotto-Segretario per i Rapporti con gli Stati, nel corso di un incontro con la Signora Helena Kelcher, Incaricato d'Affari a.i. dell'Ambasciata d'Irlanda presso la Santa Sede, consegna la risposta della Santa Sede al governo irlandese relativamente al "Cloyne Report".

3: Morte del Cardinale Andrzej Maria Deskur, all'età di 87 anni,  Presidente emerito del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.

7: Udienza al Signor Michael Spindelegger, Ministro degli Esteri dell'Austria e Vice Cancelliere del Governo Federale Austriaco, con la Consorte.

8:  Udienza ad un gruppo di 23 Presuli della Conferenza Episcopale dell'India a conclusione della Visita "ad Limina Apostolorum".

9:  Benedetto XVI riceve in udienza il nuovo Ambasciatore del Regno Unito presso la Santa Sede, Signor Nigel Marcus Baker, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

11: Visita pastorale di Benedetto XVI ad Ancona (Italia), a conclusione del XXV Congresso Eucaristico Nazionale, sul tema: "Signore da chi andremo? L'Eucaristia per la vita quotidiana".

12: Pubblicazione del Messaggio del Santo Padre al Cardinale Reinhard Marx, Arcivescovo di München und Freising (Germania), in occasione del Congresso "Bound to live together. Religioni e culture in dialogo" (11-13 settembre), promosso dall'Arcidiocesi tedesca e dalla Comunità di Sant'Egidio.

13: Esposizione delle opere di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI: circa 600 volumi fra edizioni originali e traduzioni, rappresentativi di più di venticinque Paesi, organizzata dalla Casa Editrice Herder, in collaborazione con la Libreria Editrice Vaticana, allestita prima a Castel Gandolfo, poi al Campo Santo Teutonico ed infine presso la sede della Casa Editrice Herder a Friburgo.

19: Udienza al Sesto Gruppo dei Vescovi Latini della Conferenza Episcopale dell'India, provenienti dalle Province di Agra, New Delhi, Bhopal e dal Vicariato Apostolico del Nepal,  al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

19: Presa di possesso del Cardinale Domenico Bartolucci, già Maestro Direttore della Cappella Musicale Pontificia, della Diaconia dei Santissimi Nomi di Gesù e Maria in Via Lata, Via del Corso, 45.

21: Nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo, Benedetto XVI impone il Pallio al Cardinale Angelo Scola, nuovo Arcivescovo di Milano.

22-25: Viaggio Apostolico in Germania, ventunesimo Viaggio Apostolico internazionale.

29: Promulgazione della Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio "Quaerit semper", con la quale è modificata la Costituzione apostolica 'Pastor bonus' e si trasferiscono alcune competenze dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti al nuovo Ufficio per i procedimenti di dispensa dal matrimonio rato e non consumato e le cause di nullità della sacra Ordinazione costituito presso il Tribunale della Rota Romana.

29: Pubblicazione del tema della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (20 maggio 2012): "Silenzio e Parola: cammino di evangelizzazione".

29: Santa Messa nella Grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani, nella ricorrenza della festa patronale della Radio Vaticana, di cui ricorre l'80° anniversario, concelebrata da Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore Generale della Radio e da Padre Andrzej Koprowski, S.I., Direttore dei programmi.

OTTOBRE

2: Beatificazione di Madre Antonia Maria Verna (1773-1838), nella Cattedrale di Ivrea (Italia), in una cerimonia presieduta dal Cardinale Tarcisio Bertone, S.D.B., Segretario di Stato, a nome del Santo Padre.

7:  Udienza ai Presuli della Conferenza Episcopale dell'Indonesia al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

9: Visita Pastorale a Lamezia Terme e a Serra San Bruno (Italia).

13: Udienza al Signor Porfirio Lobo Sosa, Presidente della Repubblica di Honduras.

14: Udienza ai Prefetti d'Italia, in occasione delle celebrazioni dell'anniversario dei 150 anni dell'Unità d'Italia.

17: Pubblicazione della Lettera Apostolica in forma di Motu proprio "Porta Fidei" con la quale Papa Benedetto XVI indice un "Anno della Fede", che avrà inizio l'11 ottobre 2012 - nel 50° anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano II - e si concluderà nella Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell'Universo, il 24 novembre 2013.

17:  Udienza al Presidente della Repubblica di Mongolia, Signor Tsakhiagiin Elbegdorj.

19: Inaugurazione della "Domus Australia", centro di accoglienza per i pellegrini provenienti dall'Australia.

20: Udienza ai Vescovi della Conferenza Episcopale Cattolica Australiana, al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

21: Udienza al nuovo Ambasciatore dei Paesi Bassi presso la Santa Sede, Signor Joseph Weterings, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

23: Canonizzazione dei Beati: Guido Maria Conforti (1865-1931), Arcivescovo-Vescovo di Parma, Fondatore della Pia Società di San Francesco Saverio per le Missioni Estere; Luigi Guanella (1842-1915), Sacerdote, Fondatore della Congregazione dei Servi della Carità e dell'Istituto delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza; Bonifacia Rodríguez De Castro (1837-1905), Fondatrice della Congregazione delle Serve di San Giuseppe.

24: Presentazione di una Nota del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, dal titolo: "Per una riforma del sistema finanziario e monetario internazionale nella prospettiva di un'autorità pubblica a competenza universale".

25: Presentazione del Messaggio del Santo Padre Benedetto XVI per la 98ma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato (15 gennaio 2012), sul tema: "Migrazioni e nuova evangelizzazione".

27: Il Papa ad Assisi per la Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la giustizia e la pace nel mondo "Pellegrini della verità, pellegrini della pace".

29: Udienza a 26 Presuli della Conferenza Episcopale dell'Angola in Visita "ad Limina Apostolorum".

31: Presentazione al Santo Padre delle Lettere Credenziali del nuovo Ambasciatore del Brasile presso la Santa Sede, Signor Almir Franco de Sá Barbuda.

NOVEMBRE

4: Presentazione al Santo Padre delle Lettere Credenziali del nuovo Ambasciatore della Costa d'Avorio presso la Santa Sede, Signor Joseph Tebah-Klah.

7: Udienza al nuovo Ambasciatore di Germania presso la Santa Sede, Signor Reinhard Schweppe, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

12: Udienza al Signor Herman Van Rompuy, Presidente del Consiglio d'Europa.

18-20: Viaggio Apostolico nel Benin (Africa) e firma dell'Esortazione Apostolica "Africae munus".

21-26: Incontri degli esperti di Moneyval (gruppo del Consiglio d'Europa che si occupa della valutazione dei sistemi antiriciclaggio dei Paesi membri) con i rappresentanti delle Autorità vaticane competenti nella materia della prevenzione e contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo.

26: Udienza ad un gruppo di Presuli della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti d'America al termine della Visita "ad Limina Apostolorum". (Regioni I, II, III).

28:  Udienza al Presidente del Consiglio dei Ministri del Libano Signor Najib Mikati.

DICEMBRE

7: Da oggi è possibile seguire l'attività del Santo Padre e della Santa Sede su Youtube,  in lingua francese, sul sito: www.youtube.com/vaticanfr, già disponibile in italiano, inglese, spagnolo e tedesco.

11: Visita pastorale alla Parrocchia romana "Santa Maria delle Grazie",  a Casal Boccone, settore nord della Diocesi di Roma.

11: Morte, all'età di 76 anni, del Cardinale John Patrick Foley, Gran Maestro emerito dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e Presidente emerito del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.

12: Nella Basilica Vaticana, Santa Messa per i popoli del Continente latinoamericano nel Bicentenario dell'indipendenza e nella festa della Beata Maria Vergine di Guadalupe, Patrona dell'America Latina. Nel corso della Santa Messa il Santo Padre annuncia di voler intraprendere, prima della Santa Pasqua, un Viaggio Apostolico in Messico e Cuba.

12: Udienza al Presidente della Repubblica di Armenia, Signor Serzh Sargsyan.

15: Il Santo Padre presiede la preghiera dei Vespri con gli Universitari degli Atenei Romani, nella Basilica Vaticana.

15: Papa Benedetto XVI riceve le Lettere Credenziali di undici nuovi Ambasciatori presso la Santa Sede, non residenti a Roma: Signora Margaret A. King-Rousseau (Trinidad e Tobago); Signor Hília Garez Gomes Lima Barber (Guinea Bissau); Signor Paul Widmer (Svizzera); Signor Anatole Bacanamwo (Burundi); Signor Arbhorn Manasvanich (Thailandia); Signor Muhammad Saleem (Pakistan); Signor Amadeu P.S. da Conceição (Mozambico); Signor Tolendy Makeyev (Kirgyzstan); Signor Jaume Serra Serra (Andorra); Signora Tamara Kunanayakam (Sri Lanka) e Signor Joseph Paré (Burkina Faso).

16: Presentazione del Messaggio del Santo Padre per la XLV Giornata Mondiale della Pace (1° gennaio 2012), sul tema: "Educare i giovani alla giustizia e alla pace".

17: Visita “ad Limina Apostolorum” dei Presuli della Conferenza Episcopale del Pacifico e di Nuova Zelanda.

18: Visita Pastorale alla Casa Circondariale di Rebibbia a Roma.

19: Il Santo Padre firma il Decreto che riconosce il miracolo attribuito all'intercessione della Beata Caterina Tekakwitha, Laica; (nata nel 1656 ad Ossernenon (oggi Auriesville, Stati Uniti d'America) e morta a Sault (Canada)  nel 1680, prima santa amerindia.
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AVVISO

CITTA' DEL VATICANO, 30 DIC. 2011 (VIS). Il Vatican Information Service augura a tutti i suoi lettori un Felice Anno Nuovo e comunica che la trasmissione del prossimo servizio riprenderà lunedì 2 gennaio 2012.
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giovedì 29 dicembre 2011

COMMENTO PADRE FEDERICO LOMBARDI 2011 DI BENEDETTO XVI

CITTA' DEL VATICANO, 29 DIC. 2011 (VIS). In una intervista alla Radio Vaticana, Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha passato in rassegna le attività del Santo Padre nell'anno che si sta per concludere. Di seguito ne riportiamo una sintesi.

  A proposito dei Viaggi, Padre Lombardi ha sottolineato che il Viaggio in Germania, del settembre scorso, ha espresso "proprio la preoccupazione del Papa di parlare di Dio e di fare riferimento al primato di Dio nella società, anche in via di secolarizzazione di oggi, nel contesto europeo in particolare". La Visita del Papa in Spagna, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù, è stata caratterizzata dalla "grande esperienza della vitalità della fede, del suo futuro". In Benin, Benedetto XVI ha proceduto alla firma dell'Esortazione Apostolica Post-Sinodale "Africae Munus" che tratta "con ampiezza di orizzonti" i problemi del Continente, "indicando con fiducia motivi di speranza realistica con cui andare incontro al futuro, riconoscendo la dignità degli africani".

  Molto atteso è stato l'incontro interreligioso di Assisi, tenutosi in ottobre e centrato sul tema "della ricerca della verità". All'incontro hanno partecipato rappresentanti di altre confessioni cristiane e di altre religioni, "ma anche i sinceri ricercatori della verità, anche se non riconoscono Dio".

 Tra i documenti del 2011 spicca il Motu proprio "Porta fidei" con cui il Papa ha indetto l'Anno della Fede a partire dall'ottobre 2012. Una iniziativa che "si collega a questo grande tema, che è uno dei temi del Pontificato - la nuova evangelizzazione". Fra gli eventi è da ricordare la Santa Messa per il bicentenario dell'indipendenza dei Paesi dell'America Latina, nel corso della quale il Papa ha annunciato il suo prossimo Viaggio a Cuba e in Messico, nella primavera prossima.

  Ogni anno nel tempo natalizio il Santo Padre compie visite di solidarietà. Quest 'anno si è recato al carcere romano di Rebibbia dove si è svolto un dialogo spontaneo fra il Papa e i detenuti. L'incontro ha posto in rilievo "come la Chiesa, anche lasciando alla società civile tutte le responsabilità di carattere legislativo (...) può dare un messaggio molto forte, (...) nel senso della riconciliazione, nel senso della speranza di un reinserimento anche di chi ha mancato nella società".

  Nel 2011 parlando con gli astronauti in collegamento con la Stazione spaziale internazionale, "il Papa ha dimostrato con grande gioia e disponibilità l'amicizia della Chiesa per la ricerca scientifica e tecnica messa a disposizione del bene dell'umanità".

  Il grande evento della Beatificazione di Giovanni Paolo II del 1° maggio scorso è stato estremamente importante perché ha richiamato "la mobilitazione della Chiesa universale" ed anche perché "è stato vissuto con grandissima gioia".

  Nel 2011 è stato inoltre pubblicato il secondo volume "Gesù di Nazareth" dedicato alla Passione e alla Risurrezione di Cristo. "Noi continuiamo ad aspettare e a sperare - ha dichiarato Padre Lombardi - di avere anche il terzo, quello sull'infanzia, come completamento di questa presentazione, (...) viva di Gesù per noi, oggi".
OP/                  VIS 20111229 (500)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 29 DIC. 2011 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Wacław Depo, Arcivescovo di Częstochowa (superficie: 6.925; popolazione: 824.993; cattolici: 819.621; sacerdoti: 901; religiosi: 1.165), Polonia. L'Arcivescovo eletto è nato nel 1953 a Szydłowiec (Polonia), ed è stato ordinato sacerdote nel 1978. Dal 1984 al 1989 è stato Docente di teologia dogmatica e Padre spirituale dei diaconi presso il Seminario dell'allora Diocesi di Sandomierz-Radom; dal 1990 al 1992 è stato Rettore del Seminario di Sandomierz-Radom e dal 1992 è stato Rettore del Seminario Maggiore di Radom. Finora Vescovo di  Zamość-Lubaczów (Polonia), succede all'Arcivescovo Stanisław Nowak, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Jan Kopiec, Vescovo di Gliwice (superficie: 2.250; popolazione: 728.500; cattolici: 660.900; sacerdoti: 473; religiosi: 357), Polonia. Finora Vescovo Ausiliare di Opole (Polonia), succede al Vescovo Jan Walenty Wieczorek, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato Membri del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali: il Cardinale Josip Bozanić, Arcivescovo di Zagabria (Croazia); il Cardinale Oswald Gracias, Arcivescovo di Bombay (India); il Cardinale John Njue, Arcivescovo di Nairobi (Kenya); il Cardinale Laurent Monsengwo Pasinya, Arcivescovo di Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo); l'Arcivescovo Timothy Michael Dolan, di New York (Stati Uniti d'America); l'Arcivescovo Mark Benedict Coleridge, di Canberra and Goulburn (Australia); l'Arcivescovo Salvatore Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione; il Vescovo Manuel José Macário do Nascimento Clemente, di Porto (Portogallo); il Vescovo Joseph Befe Ateba, di Kribi (Cameroun); il Vescovo Barthélemy Adoukonou, Segretario del Pontificio Consiglio della Cultura.

- Ha nominato Consultori del medesimo Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali: Padre Antonino Spadaro, S.I., Direttore della rivista La Civiltà Cattolica; Padre Eric Salobir, O.P., Assistente Generale dell'Ordine dei Predicatori per le Comunicazioni Sociali (Francia); Padre Augustine Savarimuthu, S.I., Direttore del Centro Interdisciplinare sulla Comunicazione Sociale della Pontificia Università Gregoriana (India); Suor Dominica Dipio, O.P., Professore Associato della Cattedra di Letteratura presso la Makerere University di Kampala (Uganda); il Dottor Antonio Preziosi, Direttore del Giornale Radio Rai e di Rai Radio Uno; il Dottor Erminio Fragassa, Presidente e Amministratore Delegato di MicroMegas Comunicazione S.p.A. (Italia); il Dottor Marco Tarquinio, Direttore responsabile del giornale quotidiano Avvenire; il Dottor Paul Withe, Segretario della Commissione dei Media della Conferenza Episcopale Austriaca; il Dottor Greg Erlandson Presidente della Catholic Press Association (Stati Uniti d'America); il Professor Giovanni Maria Vian, Direttore responsabile de "L'Osservatore Romano"; la Dottoressa Susana Nuin Núñez, del Movimento dei Focolari   Opera di Maria, Segretario esecutivo della Commissione per i Mezzi di Comunicazione Sociale del Consejo Episcopal Latinoamericano   C.E.L.A.M. (Argentina).
NA:NER:RE/                 VIS 20111229 (460)

mercoledì 28 dicembre 2011

IL FIGLIO DI DIO COME BAMBINO TRASFORMA LA FEDE IN AMORE

CITTA' DEL VATICANO, 24 DIC. 2011 (VIS). Questa sera alle 22:00, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la Santa Messa della Notte nella Solennità del Natale del Signore 2011.

  Nel corso della celebrazione eucaristica, dopo la proclamazione del Santo Vangelo, il Papa ha tenuto l' omelia:

  "Questa era per la Chiesa antica la grande gioia del Natale: Dio è apparso. Non è più soltanto un’idea, non soltanto qualcosa da intuire a partire dalle parole. Egli è 'apparso'. Ma ora ci domandiamo: Come è apparso? Chi è Lui veramente? La lettura della Messa dell’aurora dice al riguardo: 'apparvero la bontà di Dio … e il suo amore per gli uomini'. Per gli uomini del tempo precristiano, che di fronte agli orrori e alle contraddizioni del mondo temevano che anche Dio non fosse del tutto buono, ma potesse senz’altro essere anche crudele ed arbitrario, questa era una vera 'epifania', la grande luce che ci è apparsa: Dio è pura bontà. Anche oggi, persone che non riescono più a riconoscere Dio nella fede si domandano se l’ultima potenza che fonda e sorregge il mondo sia veramente buona, o se il male non sia altrettanto potente ed originario quanto il bene e il bello, che in attimi luminosi incontriamo nel nostro cosmo. 'Apparvero la bontà di Dio … e il suo amore per gli uomini': questa è una nuova e consolante certezza che ci viene donata a Natale".

  "Dio è apparso – come bambino. Proprio così Egli si contrappone ad ogni violenza e porta un messaggio che è pace. In questo momento, in cui il mondo è continuamente minacciato dalla violenza in molti luoghi e in molteplici modi; in cui ci sono sempre di nuovo bastoni dell’aguzzino e mantelli intrisi di sangue, gridiamo al Signore: Tu, il Dio potente, sei apparso come bambino e ti sei mostrato a noi come Colui che ci ama e mediante il quale l’amore vincerà. E ci hai fatto capire che, insieme con Te, dobbiamo essere operatori di pace. Amiamo il Tuo essere bambino, la Tua non violenza, ma soffriamo per il fatto che la violenza perdura nel mondo, e così Ti preghiamo anche: dimostra la Tua potenza, o Dio. In questo nostro tempo, in questo nostro mondo, fa’ che i bastoni dell’aguzzino, i mantelli intrisi di sangue e gli stivali rimbombanti dei soldati vengano bruciati, così che la Tua pace vinca in questo nostro mondo".

  "Natale è epifania – il manifestarsi di Dio e della sua grande luce in un bambino che è nato per noi. Nato nella stalla di Betlemme, non nei palazzi dei re. Quando, nel 1223, San Francesco di Assisi celebrò a Greccio il Natale con un bue e un asino e una mangiatoia piena di fieno, si rese visibile una nuova dimensione del mistero del Natale. (...) Per la Chiesa antica, la festa delle feste era la Pasqua: nella risurrezione, Cristo aveva sfondato le porte della morte e così aveva radicalmente cambiato il mondo: aveva creato per l’uomo un posto in Dio stesso. Ebbene, Francesco non ha cambiato, (...) questa gerarchia oggettiva delle feste, l’interna struttura della fede con il suo centro nel mistero pasquale. Tuttavia, attraverso di lui e mediante il suo modo di credere è accaduto qualcosa di nuovo: Francesco ha scoperto in una profondità tutta nuova l’umanità di Gesù. (...) La risurrezione presuppone l’incarnazione. Il Figlio di Dio come bambino, come vero figlio di uomo – questo toccò profondamente il cuore del Santo di Assisi, trasformando la fede in amore. (...) Così l’anno liturgico ha ricevuto un secondo centro in una festa che è, anzitutto, una festa del cuore".

  "Proprio nella nuova esperienza della realtà dell’umanità di Gesù si rivela il grande mistero della fede. Francesco amava Gesù, il bambino, perché in questo essere bambino gli si rese chiara l’umiltà di Dio. Dio è diventato povero. (...) Nel bambino Gesù, Dio si è fatto dipendente, bisognoso dell’amore di persone umane, in condizione di chiedere il loro – il nostro – amore. Oggi il Natale è diventato una festa dei negozi, il cui luccichio abbagliante nasconde il mistero dell’umiltà di Dio, la quale ci invita all’umiltà e alla semplicità. Preghiamo il Signore di aiutarci ad attraversare con lo sguardo le facciate luccicanti di questo tempo fino a trovare dietro di esse il bambino nella stalla di Betlemme, per scoprire così la vera gioia e la vera luce".

  "Chi oggi vuole entrare nella chiesa della Natività di Gesù a Betlemme, scopre che il portale, che un tempo era alto cinque metri e mezzo e attraverso il quale gli imperatori e i califfi entravano nell’edificio, è stato in gran parte murato. È rimasta soltanto una bassa apertura di un metro e mezzo. L’intenzione era probabilmente di proteggere meglio la chiesa contro eventuali assalti, ma soprattutto di evitare che si entrasse a cavallo nella casa di Dio. Chi desidera entrare nel luogo della nascita di Gesù, deve chinarsi. (...) Se vogliamo trovare il Dio apparso quale bambino, allora dobbiamo scendere dal cavallo della nostra ragione 'illuminata'. Dobbiamo deporre le nostre false certezze, la nostra superbia intellettuale, che ci impedisce di percepire la vicinanza di Dio. Dobbiamo seguire il cammino interiore di san Francesco – il cammino verso quell’estrema semplicità esteriore ed interiore che rende il cuore capace di vedere. Dobbiamo (...) andare spiritualmente, per così dire, a piedi, per poter entrare attraverso il portale della fede ed incontrare il Dio che è diverso dai nostri pregiudizi e dalle nostre opinioni: il Dio che si nasconde nell’umiltà di un bimbo appena nato. Celebriamo così la liturgia di questa Notte santa e rinunciamo a fissarci su ciò che è materiale, misurabile e toccabile. Lasciamoci rendere semplici da quel Dio che si manifesta al cuore diventato semplice. E preghiamo in quest’ora anzitutto anche per tutti coloro che devono vivere il Natale in povertà, nel dolore, nella condizione di migranti, affinché appaia loro un raggio della bontà di Dio; affinché tocchi loro e noi quella bontà che Dio, con la nascita del suo Figlio nella stalla, ha voluto portare nel mondo".
HML/                            VIS 20111228 (1010)

CRISTO È LA MANO DI DIO CHE DALL'ALTO SI TENDE VERSO L'UMANITÀ

CITTA' DEL VATICANO, 25 DIC. 2011 (VIS). Alle ore 12:00 di oggi, Solennità del Natale del Signore, dalla Loggia della Benedizione, il Santo Padre Benedetto XVI ha rivolto il tradizionale Messaggio natalizio ai fedeli presenti in Piazza San Pietro e a quanti lo ascoltavano attraverso la radio e la televisione ed ha impartito la Benedizione "Urbi et Orbi". Di seguito riportiamo alcuni estratti del Messaggio.

  "Il Figlio di Maria Vergine è nato per tutti, è il Salvatore di tutti. Così lo invoca un’antica antifona liturgica: 'O Emmanuele, nostro re e legislatore, speranza e salvezza dei popoli: vieni a salvarci, o Signore nostro Dio'. Veni ad salvandum nos! Vieni a salvarci! Questo è il grido dell’uomo di ogni tempo, che sente di non farcela da solo a superare difficoltà e pericoli. Ha bisogno di mettere la sua mano in una mano più grande e più forte, una mano che dall’alto si tenda verso di lui. (...) Questa mano è Cristo, nato a Betlemme dalla Vergine Maria. Lui è la mano che Dio ha teso all’umanità, per farla uscire dalle sabbie mobili del peccato e metterla in piedi sulla roccia, la salda roccia della sua Verità e del suo Amore".

  "Gesù, che significa 'Salvatore' (...) è stato inviato da Dio Padre per salvarci soprattutto dal male profondo, radicato nell’uomo e nella storia: quel male che è la separazione da Dio, l’orgoglio presuntuoso di fare da sé, di mettersi in concorrenza con Dio e sostituirsi a Lui, di decidere che cosa è bene e che cosa è male, di essere il padrone della vita e della morte. Questo è il grande male, il grande peccato, da cui noi uomini non possiamo salvarci se non affidandoci all’aiuto di Dio".

  "Il fatto stesso di elevare al Cielo questa invocazione, ci pone già nella giusta condizione, ci mette nella verità di noi stessi: noi infatti siamo coloro che hanno gridato a Dio e sono stati salvati. Dio è il Salvatore, noi quelli che si trovano nel pericolo. (...) Riconoscerlo, è il primo passo verso la salvezza, verso l’uscita dal labirinto in cui noi stessi ci chiudiamo con il nostro orgoglio. Alzare gli occhi al Cielo, protendere le mani e invocare aiuto è la via di uscita, a patto che ci sia Qualcuno che ascolta, e che può venire in nostro soccorso".

 "Gesù Cristo è la prova che Dio ha ascoltato il nostro grido. (...) La risposta che Dio ha dato in Gesù al grido dell’uomo supera infinitamente la nostra attesa, giungendo ad una solidarietà tale che non può essere soltanto umana, ma divina. Solo il Dio che è amore e l’amore che è Dio poteva scegliere di salvarci attraverso questa via, che è certamente la più lunga, ma è quella che rispetta la verità sua e nostra: la via della riconciliazione, del dialogo, della collaborazione".

  "Perciò, cari fratelli e sorelle di Roma e del mondo intero, in questo Natale 2011, rivolgiamoci al Bambino di Betlemme, al Figlio della Vergine Maria, e diciamo: 'Vieni a salvarci!'".

  "Insieme invochiamo il divino soccorso per le popolazioni del Corno d’Africa, che soffrono a causa della fame e delle carestie, talvolta aggravate da un persistente stato di insicurezza. La Comunità internazionale non faccia mancare il suo aiuto ai numerosi profughi provenienti da tale Regione, duramente provati nella loro dignità".

  "Il Signore doni conforto alle popolazioni del Sud-Est asiatico, particolarmente della Thailandia e delle Filippine, che sono ancora in gravi situazioni di disagio a causa delle recenti inondazioni".

  "Il Signore soccorra l’umanità ferita dai tanti conflitti, che ancora oggi insanguinano il Pianeta. Egli, che è il Principe della Pace, doni pace e stabilità alla Terra che ha scelto per venire nel mondo, incoraggiando la ripresa del dialogo tra Israeliani e Palestinesi. Faccia cessare le violenze in Siria, dove tanto sangue è già stato versato. Favorisca la piena riconciliazione e la stabilità in Iraq ed in Afghanistan. Doni un rinnovato vigore nell’edificazione del bene comune a tutte le componenti della società nei Paesi nord africani e mediorientali".

  "La nascita del Salvatore sostenga le prospettive di dialogo e di collaborazione in Myanmar, nella ricerca di soluzioni condivise. Il Natale del Redentore garantisca stabilità politica ai Paesi della Regione africana dei Grandi Laghi ed assista l’impegno degli abitanti del Sud Sudan per la tutela dei diritti di tutti i cittadini".

  "Cari fratelli e sorelle, rivolgiamo lo sguardo alla Grotta di Betlemme: il Bambino che contempliamo è la nostra salvezza! Lui ha portato al mondo un messaggio universale di riconciliazione e di pace. Apriamogli il nostro cuore, accogliamolo nella nostra vita".

  Al termine del Messaggio il Papa ha rivolto ai fedeli radunati in Piazza San Pietro e a quanti lo ascoltavano attraverso la radio e la televisione, gli auguri natalizi in 65 lingue ed ha impartito la Benedizione "Urbi et Orbi" (a Roma e al mondo).
MESS/                  VIS 20111228 (800)

LA VERA IMITAZIONE DI CRISTO È L'AMORE

CITTA' DEL VATICANO, 28 DIC. 2011 (VIS). Alle 12:00 di oggi, festa di Santo Stefano, primo martire della Chiesa, il Santo Padre si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro.

  Nel ricordare la figura del primo martire cristiano, il Papa ha spiegato: "Dopo la generazione degli Apostoli, i martiri acquistano un posto di primo piano nella considerazione della Comunità cristiana. Nei tempi di maggiore persecuzione, il loro elogio rinfranca il faticoso cammino dei fedeli e incoraggia chi è in cerca della verità a convertirsi al Signore. Perciò la Chiesa, per divina disposizione, venera le reliquie dei martiri e li onora con soprannomi quali 'maestri di vita', 'testimoni viventi'".

  "La vera imitazione di Cristo è l’amore, che alcuni scrittori cristiani hanno definito il 'martirio segreto'. (...) Come nell’antichità anche oggi la sincera adesione al Vangelo può richiedere il sacrificio della vita e molti cristiani in varie parti del mondo sono esposti a persecuzione e talvolta al martirio. Ma, ci ricorda il Signore, 'chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato'".

  "A Maria Santissima, Regina dei Martiri, rivolgiamo la nostra supplica per custodire integra la volontà di bene, soprattutto verso coloro che ci avversano. In particolare affidiamo alla misericordia divina oggi i diaconi della Chiesa, affinché, illuminati dall’esempio di Santo Stefano, collaborino, secondo la missione loro propria, all’impegno di evangelizzazione".

Appello per la cessazione delle violenze in Nigeria

  "Il Santo Natale suscita in noi, in modo ancora più forte, la preghiera a Dio - ha detto il Papa dopo l'Angelus - affinché si fermino le mani dei violenti, che seminano morte e nel mondo possano regnare la giustizia e la pace. Ma la nostra terra continua ad essere intrisa di sangue innocente. Ho appreso con profonda tristezza la notizia degli attentati che, anche quest’anno nel Giorno della Nascita di Gesù, hanno portato lutto e dolore in alcune chiese della Nigeria. Desidero manifestare la mia sincera e affettuosa vicinanza alla comunità cristiana e a tutti coloro che sono stati colpiti da questo assurdo gesto e invito a pregare il Signore per le numerose vittime. Faccio appello affinché con il concorso delle varie componenti sociali, si ritrovino sicurezza e serenità. In questo momento voglio ripetere ancora una volta con forza: la violenza è una via che conduce solamente al dolore, alla distruzione e alla morte; il rispetto, la riconciliazione e l’amore sono l’unica via per giungere alla pace".
ANG/                              VIS 20111228 (420)

SANTA FAMIGLIA DI NAZARET ICONA DELLA CHIESA DOMESTICA


CITTA' DEL VATICANO, 28 DIC. 2011 (VIS). La preghiera nella Santa Famiglia di Nazaret è stato il tema della catechesi dell'Udienza Generale del Mercoledì, tenutasi nell'Aula Paolo VI, con la partecipazione di 7.000 persone.

  "La casa di Nazaret - ha detto il Papa - è una scuola di preghiera, dove si impara ad ascoltare, a meditare, a penetrare il significato profondo della manifestazione del Figlio di Dio, traendo esempio da Maria, Giuseppe e Gesù".

  "La contemplazione di Cristo ha in Maria il suo modello insuperabile. (...) Ella vive con gli occhi su Cristo e fa tesoro di ogni sua parola. (...) Luca è l’evangelista che ci fa conoscere il cuore di Maria, la sua fede, la sua speranza e obbedienza, la sua interiorità e preghiera, la sua libera adesione a Cristo. E tutto questo procede dal dono dello Spirito Santo che scende su di lei, come scenderà sugli Apostoli secondo la promessa di Cristo. Questa immagine di Maria la presenta come il modello di ogni credente che conserva e confronta le parole e le azioni di Gesù, un confronto che è sempre un progredire nella conoscenza di Lui".

  "La capacità di Maria di vivere dello sguardo di Dio è, per così dire, contagiosa. Il primo a farne l’esperienza è stato san Giuseppe. (...) Infatti, con Maria e poi, soprattutto, con Gesù, egli incomincia un nuovo modo di relazionarsi a Dio, di accoglierlo nella propria vita, di entrare nel suo progetto di salvezza, compiendo la sua volontà".

  Benedetto XVI ha ricordato che sebbene il Vangelo non abbia conservato alcuna parola di Giuseppe, "la sua è una presenza silenziosa ma fedele, costante, operosa. (...) Giuseppe ha compiuto pienamente il suo ruolo paterno, sotto ogni aspetto. Sicuramente ha educato Gesù alla preghiera, insieme con Maria. Lui, in particolare, lo avrà portato con sé alla sinagoga, nei riti del sabato, come pure a Gerusalemme, per le grandi feste del popolo d’Israele. Giuseppe, secondo la tradizione ebraica, avrà guidato la preghiera domestica sia nella quotidianità – al mattino, alla sera, ai pasti -, sia nelle principali ricorrenze religiose. Così, nel ritmo delle giornate trascorse a Nazaret, tra la semplice casa e il laboratorio di Giuseppe, Gesù ha imparato ad alternare preghiera e lavoro, e ad offrire a Dio anche la fatica per guadagnare il pane necessario alla famiglia".

  Successivamente Benedetto XVI, nel citare il pellegrinaggio di Maria, Giuseppe e Gesù al Tempio di Gerusalemme, narrato nel Vangelo di Luca, ha affermato: "La famiglia ebrea, come quella cristiana, prega nell’intimità domestica, ma prega anche insieme alla comunità, riconoscendosi parte del Popolo di Dio in cammino".

  Le prime parole di Gesù: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”, pronunciate quando i suoi genitori lo ritrovarono nel tempio seduto tra i maestri mentre li ascoltava ed interrogava, sono la chiave di accesso al mistero della preghiera cristiana. (...) "Da allora, la vita nella Santa Famiglia fu ancora più ricolma di preghiera, perché dal cuore di Gesù fanciullo (...) non cesserà più di diffondersi e di riflettersi nei cuori di Maria e di Giuseppe questo senso profondo della relazione con Dio Padre. La Famiglia di Nazaret è il primo modello della Chiesa in cui, intorno alla presenza di Gesù e grazie alla sua mediazione, si vive tutti la relazione filiale con Dio, che trasforma anche le relazioni interpersonali". 

  "La Santa Famiglia - ha concluso il Pontefice - è icona della Chiesa domestica, chiamata a pregare insieme. La famiglia è la prima scuola di preghiera. In essa i bambini, fin dalla più tenera età, possono imparare a percepire il senso di Dio, grazie all’insegnamento e all’esempio dei genitori. Un’educazione autenticamente cristiana non può prescindere dall’esperienza della preghiera. Se non si impara a pregare in famiglia, sarà poi difficile riuscire a colmare questo vuoto. Vorrei pertanto rivolgere l’invito a riscoprire la bellezza di pregare assieme come famiglia alla scuola della Santa Famiglia di Nazaret".
AG/                  VIS 20111228 (670)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 28 DIC. 2011 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Vital Chitolina, S.C.I:, Vescovo di Diamantino (superficie: 105.406; popolazione: 310.897; cattolici: 224.779; sacerdoti: 25; religiosi: 60), Brasile, trasferendolo dalla Prelatura di Paranatinga (Brasile).

- Ha nominato il Vescovo Remídio José Bohn, Vescovo di Cachoeira do Sul (superficie: 10.736; popolazione: 220.000; cattolici: 161.287; sacerdoti: 24; religiosi: 46; diaconi permanenti: 7), Brasile. Il Vescovo eletto è nato a Feliz (Brasile), nel 1959 ed è stato ordinato sacerdote nel 1975. Dal 1978 al 1980 è stato professore nel Seminario "São José" a Gravataí; dal 1984 al 1985 è stato Rettore del Seminario minore "São João Maria Vianney" a Bom Principio; dal 1987 al 1989 è stato Parroco della Parrocchia "Santo Antônio do Machadinho" a Canoas e dal 1982 al 1994 è stato Parroco della Parrocchia "Nossa Senhora do Perpétuo Socorro" a Porto Alegre; dal 1995 è sato Parroco della Parrocchia "Nossa Senhora do Rosário; nel 2006 ha ricevuto l'Ordinazione Episcopale. Finora Ausiliare di Porto Alegre (Brasile), succede al Vescovo Irineu Silvio Wilges, O.F.M., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

  Lunedì 26 dicembre il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi di Port of Spain in Trinidad e Tobago, presentata dall'Arcivescovo Edward Joseph Gilbert, C.SS.R., per raggiunti limiti d'età. Gli succede l'Arcivescovo Joseph Harris, C.S.Sp., Coadiutore della medesima Arcidiocesi.

  Sabato 24 dicembre il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Joseph Hii Teck Kwong, Vescovo di Sibu (superficie: 41.484; popolazione: 790.000; cattolici: 109.944; sacerdoti: 19; religiosi: 30), Malaysia. Finora Ausiliare della medesima Diocesi, succede al Vescovo Dominic Su Haw Chiu, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata in conformità al canone 401, paragrafo 2 del Codice di Diritto Canonico.

- Ha nominato il Monsignor Joseph Mbatia, Vescovo di Nyahururu (superficie: 8.066; popolazione: 1.043.000; cattolici: 332.700; sacerdoti: 54; religiosi: 82; diaconi permanenti: 1), Kenya. Il Vescovo eletto è nato nel 1961 a Itabua (Kenya) ed è stato ordinato sacerdote nel 1989. Dal 1988 al 1989 è stato Assistente del Vescovo di Nyeri e Vicario Parrocchiale di Njabini; dal 1989 al 1990 è stato Cappellano all'ospedale della Consolata a Nyeri; dal 1991 al 2001 è stato Parroco della parrocchia di Mweiga; dal 2001 al 2007 è stato Parroco nelle parrocchie di Ndunyu-Njeru e Mutanga; dal 2005 è Vicario Generale della Diocesi di Nyahururu. Succede al Vescovo Luigi Paiaro, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/                            VIS 20111228 (440)

venerdì 23 dicembre 2011

ELOGIO DEL DEFUNTO PRESIDENTE VACLAV HAVEL

CITTA' DEL VATICANO, 23 DIC. 2011 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha fatto pervenire un telegramma di cordoglio al Presidente della Repubblica Ceca, Signor Vaclav Klaus, per la morte, avvenuta domenica 18 dicembre, all'età di 75 anni, dell'ex-Presidente Vaclav Havel, i cui funerali sono stati celebrati questa mattina nella Cattedrale di San Vito, nel Castello di Praga.

  Il Papa esprime la sua vicinanza a quanti hanno assistito alle esequie e, "nel raccomandare l'anima del defunto all'infinita misericordia del Padre celeste", ricorda quanto coraggiosamente il Signor Havel "difese i diritti umani in un'epoca in cui venivano sistematicamente negati al popolo della vostra Nazione". Benedetto XVI  rende omaggio alla "preveggente guida" dell'ex-Presidente Havel nel "forgiare una nuovo sistema di governo democratico dopo la caduta del precedente regime", e rende grazie a Dio "per la libertà sulla quale può ora contare il popolo della Repubblica Ceca".

  Il Santo Padre conclude il telegramma con la sua Benedizione Apostolica, segno di fortezza spirituale e conforto, rivolta a quanti piangono il defunto Presidente "con la speranza della risurrezione ad una nuova vita".
TGR/                  VIS 20111223 (180)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 23 DIC. 2011 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza:

- Il Cardinale Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio.

- L'Arcivescovo Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.

- Il Signor Timothy Andrew Fischer, Ambasciatore di Australia, con la Consorte, in visita di congedo.
AL/                     VIS 20111223 (60)

AVVISO

CITTA' DEL VATICANO, 23 DIC. 2011 (VIS). Il Vatican Information Service augura ai suoi lettori un santo e felice Natale ed informa che, in occasione delle festività natalizie, il 24, 25, 26 e 27 dicembre, il servizio non sarà trasmesso. Le trasmissioni riprenderanno mercoledì 28 dicembre.
.../.../...                                           VIS 20111223 (50)

giovedì 22 dicembre 2011

È NECESSARIO UN MODO NUOVO, RINGIOVANITO, DI ESSERE CRISTIANI

CITTA' DEL VATICANO, 22 DIC. 2011 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto i Cardinali, i membri della Curia Romana e del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, per il tradizionale scambio di auguri di Natale e dell'Anno Nuovo. Il Cardinale Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio, a nome dei presenti, ha presentato gli auguri al Pontefice.

  Nel suo discorso Benedetto XVI ha passato in rassegna i principali avvenimenti dell'anno trascorso, segnato da "una crisi economica e finanziaria che, in ultima analisi, si fonda sulla crisi etica che minaccia il Vecchio Continente. Anche se valori come la solidarietà, l’impegno per gli altri, la responsabilità per i poveri e i sofferenti sono in gran parte indiscussi, manca spesso la forza motivante, capace di indurre il singolo e i grandi gruppi sociali a rinunce e sacrifici. (...) La grande tematica di quest’anno come anche degli anni futuri è in effetti: come annunciare oggi il Vangelo? In che modo la fede, quale forza viva e vitale, può oggi diventare realtà?".

  "Gli avvenimenti ecclesiali dell’anno che sta per concludersi sono stati, in definitiva - ha affermato il Pontefice - tutti riferiti a questo tema. Ci sono stati viaggi in Croazia, in Spagna per la Giornata Mondiale della Gioventù, nella mia Patria, la Germania, e infine in Africa – Benin – per la consegna del Documento postsinodale su giustizia, pace e riconciliazione (...). Sono indimenticabili anche i viaggi a Venezia, a San Marino, ad Ancona per il Congresso eucaristico e in Calabria. E c’è stata, infine, l’importante giornata dell’incontro tra le religioni e tra le persone in ricerca di verità e di pace in Assisi".

  Altre iniziative importanti con la medesima finalità sono stati l’istituzione del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione che "è, al contempo, un rimando in anticipo al Sinodo sullo stesso tema che avrà luogo nel prossimo anno" e la proclamazione dell'Anno della Fede.
Inutile riformare la Chiesa se la fede non riprende vitalità

  A tutto ciò si unisce la riflessione sulla necessità di riforme nella Chiesa giacché: "non soltanto fedeli credenti, ma anche estranei osservano come le persone che vanno regolarmente in chiesa diventino sempre più anziane e il loro numero diminuisca continuamente; come ci sia una stagnazione  nelle vocazioni al sacerdozio; come crescano scetticismo e incredulità. (...) Esistono infinite discussioni sul da farsi perché si abbia un’inversione di tendenza. Certamente occorre fare tante cose. Ma il fare da solo non risolve il problema. Il nocciolo della crisi della Chiesa in Europa (...) è la crisi della fede. Se ad essa non troviamo una risposta, se la fede non riprende vitalità, diventando una profonda convinzione ed una forza reale grazie all’incontro con Gesù Cristo, tutte le altre riforme rimarranno inefficaci".

  In contrasto con la situazione europea, Benedetto XVI ha affermato che nel corso del Viaggio in Benin "non si percepiva alcun cenno di quella stanchezza della fede, tra noi così diffusa (...). Con tutti i problemi, tutte le sofferenze e pene che certamente proprio in Africa vi sono, si sperimentava tuttavia sempre la gioia di essere cristiani, l’essere sostenuti dalla felicità interiore di conoscere Cristo e di appartenere alla sua Chiesa. Da questa gioia nascono anche le energie per servire Cristo nelle situazioni opprimenti di sofferenza umana, per mettersi a sua disposizione, senza ripiegarsi sul proprio benessere. Incontrare questa fede pronta al sacrificio, e proprio in ciò gioiosa, è una grande medicina contro la stanchezza dell’essere cristiani che sperimentiamo in Europa".

  Altro segno di speranza è rappresentato dalle Giornate Mondiali della Gioventù nelle quali "sempre più chiaramente si delinea (...) un modo nuovo, ringiovanito, dell’essere cristiani", che si può caratterizzare in cinque punti. "C’è come prima cosa una nuova esperienza della cattolicità, dell’universalità della Chiesa. È questo che ha colpito in modo molto immediato i giovani e tutti i presenti: proveniamo da tutti i continenti, e, pur non essendoci mai visti prima, ci conosciamo. (...) In virtù dello stesso incontro interiore con Gesù Cristo abbiamo ricevuto nel nostro intimo la stessa formazione della ragione, della volontà e del cuore. (...) Il fatto che tutti gli esseri umani sono fratelli e sorelle è qui non soltanto un’idea, ma diventa una reale esperienza comune che crea gioia".

 Il secondo luogo da questi incontri: "nasce poi un nuovo modo di vivere l’essere uomini, l’essere cristiani. Una delle esperienze più importanti di quei giorni è stata per me l’incontro con i volontari della Giornata Mondiale della Gioventù: erano circa 20.000 giovani che, senza eccezione, avevano messo a disposizione settimane o mesi della loro vita per collaborare alle preparazioni (...). Alla fine, questi giovani erano visibilmente e 'tangibilmente' colmi di una grande sensazione di felicità: il loro tempo aveva un senso; proprio nel donare il loro tempo e la loro forza lavorativa avevano trovato il tempo, la vita. (...) Questi giovani hanno fatto del bene – anche se quel fare è stato pesante, anche se ha richiesto sacrifici –, semplicemente perché fare il bene è bello, esserci per gli altri è bello. Occorre soltanto osare il salto. Tutto ciò è preceduto dall’incontro con Gesù Cristo, un incontro che accende in noi l’amore per Dio e per gli altri e ci libera dalla ricerca del nostro proprio 'io'”. Il Papa ha ricordato di aver incontrato lo stesso atteggiamento nelle suore di Madre Teresa in Africa "che si prodigano per i bambini abbandonati (...) senza porsi domande su se stesse, e proprio così diventano interiormente ricche e libere. È questo l’atteggiamento propriamente cristiano".

La gioia di sapersi amati da Dio

  Un terzo elemento che fa parte delle Giornate Mondiali della Gioventù è l'adorazione. Benedetto XVI ha rievocato il silenzio di decine di migliaia di persone, davanti al Santissimo Sacramento in Hydepark, a Zagabria e a Madrid. "Dio è onnipresente, sì. - ha detto il Papa - Ma la presenza corporea del Cristo risorto è ancora qualcosa d’altro, è qualcosa di nuovo. (...)  L’adorazione è anzitutto un atto di fede – l’atto di fede come tale. Dio non è una qualsiasi possibile o impossibile ipotesi sull’origine dell’universo. Egli è lì. E se Egli è presente, io mi inchino davanti a Lui. (...) Entriamo in questa certezza dell’amore corporeo di Dio per noi, e lo facciamo amando con Lui. Questo è adorazione, e questo dà poi un’impronta alla mia vita. Solo così posso anche celebrare l’Eucaristia in modo giusto e ricevere rettamente il Corpo del Signore".

  Un altro elemento importante è la presenza del Sacramento della Penitenza. "Con ciò riconosciamo che abbiamo continuamente bisogno di perdono e che perdono significa responsabilità. Proveniente dal Creatore, esiste nell’uomo la disponibilità ad amare e la capacità di rispondere a Dio nella fede. Ma proveniente dalla storia peccaminosa dell’uomo (...) esiste anche la tendenza (...) all’egoismo, al chiudersi in se stessi, anzi, la tendenza al male. (...) Perciò abbiamo bisogno dell’umiltà che sempre nuovamente chiede perdono a Dio; che si lascia purificare e che ridesta in noi la forza contraria, la forza positiva del Creatore, che ci attira verso l’alto".

  L'ultima caratteristica che il Papa ha voluto menzionare è stata la gioia che dipende soprattutto dalla "certezza proveniente dalla fede: io sono (...) amato. Ho un compito. (...) L'uomo può accettare se stesso solo se è accettato da qualcun altro. (...) Questo essere accolto viene anzitutto dall’altra persona. Ma ogni accoglienza umana è fragile. In fin dei conti abbiamo bisogno di un’accoglienza incondizionata. Solo se Dio mi accoglie e io ne divento sicuro, so definitivamente: è bene che io ci sia. È bene essere una persona umana. Dove viene meno la percezione dell’uomo di essere accolto da parte di Dio, di essere amato da Lui, la domanda se sia veramente bene esistere come persona umana non trova più alcuna risposta. (...) È bene esistere come persona umana, anche in tempi difficili. La fede rende lieti a partire dal di dentro".

  Infine il Santo Padre ha ringraziato i membri della Curia romana "per il sostegno nel portare avanti la missione che il Signore ci ha affidato come testimoni della sua verità, e auguro a tutti voi la gioia che Dio, nell’incarnazione del suo Figlio, ha voluto donarci. Buon Natale!".
AC/                                       VIS 20111222 (1360)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 22 DIC. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha nominato Consultori della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede il Dottor Fabio Marenda, il Geometra Pasquale D'Agostino, il Dottor Gianluca Piredda e la Dottoressa Maria Rita Sanguigni.
NA/                     VIS 20111222 (50)

mercoledì 21 dicembre 2011

NATALE: L'ETERNO ENTRA NEI LIMITI DEL TEMPO E DELLO SPAZIO

CITTA' DEL VATICANO, 21 DIC. 2011 (VIS). "Il saluto che corre in questi giorni sulle labbra di tutti è 'Buon Natale! Auguri di buone feste natalizie!'. Facciamo in modo che, anche nella società attuale, lo scambio degli auguri non perda il suo profondo valore religioso, e la festa non venga assorbita dagli aspetti esteriori", ha detto Benedetto XVI nel corso dell'Udienza Generale del mercoledì, l'ultima a pochi giorni dalla celebrazione del Natale del Signore.

  "Con la liturgia natalizia - ha spiegato il Pontefice ai fedeli presenti nell'Aula Paolo VI -  la Chiesa ci introduce nel grande Mistero dell’Incarnazione. Il Natale, infatti, non è un semplice anniversario della nascita di Gesù, ma è celebrare un Mistero che ha segnato e continua a segnare la storia dell’uomo: Dio è venuto ad abitare in mezzo a noi (...) Nella Santa Messa della Notte di Natale, ripeteremo come ritornello al Salmo Responsoriale queste parole: 'Oggi è nato per noi il Salvatore'. (...) Indicando che Gesù nasce 'oggi', la Liturgia sottolinea che questa Nascita investe e permea tutta la storia. (...) La redenzione dell’umanità avviene certo in un momento preciso e identificabile della storia: nell’evento di Gesù di Nazaret; ma Gesù è il Figlio di Dio" che "si è fatto uomo. L’Eterno è entrato nei limiti del tempo e dello spazio, per rendere possibile 'oggi' l’incontro con Lui. (...) Quando ascoltiamo o pronunciamo, nelle celebrazioni liturgiche, questo 'oggi è nato per noi il Salvatore', non stiamo utilizzando una vuota espressione convenzionale, ma intendiamo che Dio ci offre 'oggi' (...) la possibilità di riconoscerlo e di accoglierlo, come fecero i pastori a Betlemme, perché Egli nasca anche nella nostra vita e la rinnovi".

  Il Papa ha successivamente riflettuto sulla nascita a Betlemme alla luce del mistero pasquale perché "Natale e Pasqua sono entrambe feste della redenzione. La Pasqua - ha detto il Pontefice - la celebra come vittoria sul peccato e sulla morte: segna il momento finale, quando la gloria dell’Uomo-Dio splende come la luce del giorno; il Natale la celebra come l’entrare di Dio nella storia facendosi uomo per riportare l’uomo a Dio: segna, per così dire, il momento iniziale, quando si intravede il chiarore dell’alba".

  Contribuiscono a  intendere questo aspetto, ha aggiunto il Santo Padre, le due epoche dell'anno nelle quali, almeno in alcune regioni del mondo, si celebrano queste grandi feste. "Mentre la Pasqua cade all’inizio della primavera, quando il sole vince le dense e fredde nebbie e rinnova la faccia della terra, il Natale cade proprio all’inizio dell’inverno, quando la luce e il calore del sole non riescono a risvegliare la natura, avvolta dal freddo, sotto la cui coltre, però, pulsa la vita".

  "Nel Natale noi incontriamo la tenerezza e l’amore di Dio che si china sui nostri limiti, sulle nostre debolezze, sui nostri peccati e si abbassa fino a noi. (...) Cari fratelli e sorelle, viviamo con gioia il Natale che si avvicina. (...) Soprattutto contempliamo e viviamo questo Mistero nella celebrazione dell’Eucaristia, centro del Santo Natale; lì si rende presente in modo reale Gesù, vero Pane disceso dal cielo, vero Agnello sacrificato per la nostra salvezza. Auguro a tutti voi e alle vostre famiglie di celebrare un Natale veramente cristiano, in modo che anche gli scambi di auguri in quel giorno siano espressione della gioia di sapere che Dio ci è vicino e vuole percorrere con noi il cammino della vita", ha concluso Benedetto XVI.

I poveri non possono aspettare

  Al termine dell'Udienza, il Santo Padre ha rivolto parole di saluto in diverse lingue agli oltre 7.000 pellegrini presenti nell'Aula Paolo VI, fra cui un gruppo di bambini delle scuole elementari della Corea ed un gruppo di seminaristi australiani. Ai pellegrini di lingua spagnola il Papa ha detto: "(Questo Natale) pregherò il Bambino Gesù per tutti, specialmente per coloro che attraversano difficili prove. Che in questi giorni santi la carità cristiana si mostri singolarmente attiva con i più bisognosi. I poveri non possono aspettare".
AG/                   VIS 20111221 (680)

BAMBINI COREANI RINGRAZIANO IL PAPA PER SUO SERVIZIO UMANITÀ

CITTA' DEL VATICANO, 21 DIC. 2011 (VIS). Questa mattina, nel corso dell'Udienza Generale, tre bambini coreani hanno offerto a Papa Benedetto XVI un fascicolo contenente le lettere con i disegni fatti dai 33 bambini cattolici coreani vincitori del concorso organizzato dall'Ambasciata della Repubblica di Corea presso la Santa Sede in collaborazione con il giornale cattolico coreano "Pyeonghwa Shinmun" dell'Arcidiocesi di Seoul. Al concorso, promosso in occasione del 60° anniversario dell'ordinazione sacerdotale di  Benedetto XVI, hanno partecipato 1200 bambini da tutto il Paese.

  Un Comunicato Stampa dell'Ambasciata della Repubblica di Corea presso la Santa Sede rende noto il concorso è stato organizzato "per ringraziare il Santo Padre per l'instancabile servizio per l'umanità e per il grande affetto per il popolo della Corea. (...) Questo evento servirà in maniera significativa la Chiesa e la società in Corea a promuovere la vocazione cattolica edificando ulteriormente il 'sensus fide' dei cattolici della Corea".

  Nel corso della Messa della Vigilia di Natale uno di questi bambini, venuti espressamente dalla Corea, leggerà la preghiera dei fedeli nella sua lingua; due parteciperanno all'offertorio; due  porteranno i fiori al Presepe e altre due riceveranno la Comunione dalle mani del Santo Padre.
.../                  VIS 20111221 (210)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 21 DIC. 2011 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato l'Arcivescovo Nicola Girasoli, Nunzio Apostolico in Trinidad e Tobago e in Barbados, attualmente Nunzio Apostolico in Antigua e Barbuda, Bahamas, Dominica, Giamaica, Grenada, Saint Kitts e Nevis, Santa Lucia, San Vincenzo e Grenadine, Suriname, Repubblica Cooperativistica della Guyana e Delegato Apostolico nelle Antille.

- Ha nominato il Vescovo Jaime Vieira Rocha, Arcivescovo Metropolita di Natal (superficie: 25.059; popolazione: 2.082.000; cattolici: 1.738.000; sacerdoti: 154; religiosi: 243; diaconi permanenti: 41), Brasile. L'Arcivescovo eletto è nato a Tangará (Brasile), nel 1947 ed ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale nel 1975.  Dal 1987 al 1995 è stato Rettore del Seminario Maggiore di Natal. Nel 1995 è stato nominato Vescovo di Caicὁ (Brasile) ed ha ricevuto l'ordinazione episcopale nel 1996. Dal 2005 è stato Vescovo di Campina Grande (Brasile) e nel periodo 2007-2008 è stato anche Amministratore Apostolico della Diocesi di Guarabira. Succede all'Arcivescovo Matias Patrício de Macêdo, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
 
- Ha nominato il Sacerdote João Justino de Medeiros Silva, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Belo Horizonte (superficie: 7.240;  popolazione: 4.767.000; cattolici: 3.411.312; sacerdoti: 645; religiosi: 2.007), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1966 a Juiz de Fora (Brasile) e nel 1992 ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale. Dal 1993 al 1995 è stato Parroco della Parrocchia “Nossa Senhora da Conceição de Benfica”; dal 1997 al 2004 è stato Parroco della Parrocchia “Bom Pastor”; dal 1998 è stato Professore, Vice Rettore e poi Rettore del Seminario Arcidiocesano “Santo Antônio”.

- Ha nominato il Padre Rubnes Sevilha, O.C.D., Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Vitória (superficie: 7.234; popolazione: 3.210.000; cattolici: 2.010.000; sacerdoti: 138; religiosi: 264), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1959 a Tarabai (Brasile), ha emesso la prima Professione Religiosa nel 1980  nell'Ordine dei Carmelitani Scalzi e quella perpetua nel 1984. Dal 1987 al 1989 è stato Maestro dei Postulanti e Vicario Parrocchiale a Caratinga; dal 1990 al 1993 è stato Maestro dei Novizi a São Roque; dal 1994 al 1996 è stato Provinciale della provincia “São José” con sede a São Paulo; dal 1997 al 2002 è stato Superiore del convento e Parroco della Parrocchia “Santa Terezinha” nell’arcidiocesi di São Paulo; dal 2003 al 2005 è stato Superiore del Convento e Parroco della Parrocchia “Santa Terezinha” nell’Arcidiocesi di Rio de Janeiro); dal 1996 al 2010 è stato Assistente Religioso dell’Associazione “Santa Teresa de Jesus” delle Carmelitane Scalze. È stato finora Provinciale della Provincia Carmelitana “São José” e Parroco della Parrocchia “Santa Terezinha” nell’Arcidiocesi di São Paulo.

- Ha nominato il Monsignore Joaquim Wladimir Lopes Dias, Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Vitória (Brasile): Il Vescovo eletto è nato nel 1957 a Cafelândia (Brasile) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1997. Dal 1997 al 1998 è stato Vicario Parrocchiale della Parrocchia “São Sebastião” a Itupeva (1997-1998); dal 1997 al 1998 è stato Coordinatore diocesano del Movimento “Cursilhos de Cristandade” (1997-1998); dal 1999 al 2000 è stato Parroco della Parrocchia “São Francisco de Assis” a Campo Limpo (1999-2000); dal 2001 al 2002 è stato Parroco della Parrocchia “Nossa Senhora da Piedade” a Várzea Paulista (2001-2002); dal 2003 al 2006 è stato Vice-Rettore e dal 2006 al 2009 Rettore del Seminario diocesano “Nossa Senhora do Desterro”; dal 2006 al 2009 è stato Vicario Generale (2006-2009) e Amministratore diocesano (2009). Dal 2010 è Vicario Generale della Diocesi di Jundiaí.
NN:NER:RE:NEA/                VIS 20111221 (580)

martedì 20 dicembre 2011

IL PAPA SARÀ ACCOLTO CON AFFETTO E RISPETTO DAL GOVERNO CUBANO

CITTA' DEL VATICANO, 20 DIC. 2011 (VIS). Cuba si prepara a ricevere Benedetto XVI, "con affetto e rispetto", recita il testo ufficiale del Comunicato Stampa letto al telegiornale nazionale. Il Presidente Raúl Castro ha accolto "con soddisfazione" l'annuncio ufficiale della prossima visita, prevista nel marzo prossimo.

  Domenica 18 dicembre, il Presidente di Cuba ha ricevuto una Delegazione della Santa Sede in una visita di preparazione al Viaggio del Santo Padre a Cuba. Nel corso dell'incontro si è messo in evidenza "l'eccellente stato delle relazioni tra Cuba e Santa Sede e sono stati fissati alcuni punti relativi ai preparativi per la Visita papale che il Pontefice ha annunciato nel corso della Santa Messa celebrata nella Basilica di San Pietro, il 12 dicembre scorso, in occasione della Solennità della Beata Maria Vergine di Guadalupe, Patrona dell'America Latina e del Bicentenario dell'Indipendenza di diversi Paesi del Continente.

  La Visita di Benedetto XVI è la seconda in America Latina, dopo quella realizzata in Brasile nel 2007, e coincide con le celebrazioni organizzate dai Vescovi cubani per festeggiare i 400 anni del ritrovamento dell'immagine della Vergine della Carità del Cobre, Patrona di Cuba. Le celebrazioni comprendono un Pellegrinaggio nazionale della sacra immagine, che si concluderà con una Messa all'aperto il 30 dicembre, sulla Avenida del Puerto a La Habana, mentre i Vescovi hanno indetto l'Anno Giubilare Mariano, dal 7 gennaio 2012 al 5 gennaio 2013.
.../                  VIS 20111220 (240)

CATHERINE TAKEKWITHA PRIMA SANTA AMERINDIA

CITTA' DEL VATICANO, 20 DIC. 2011 (VIS). Nella giornata di ieri il Santo Padre ha firmato i Decreti che riconoscono i miracoli attribuiti all'intercessione di sette Beati - quattro donne e tre uomini - che saranno prossimamente canonizzati. Fra i nuovi santi spicca la figura di Catherine Tekakwitha, prima amerindia elevata alla gloria degli altari.

  Catherine o Kateri Tekakwitha, nata nel 1656 a Ossernenon, attuale Auriesville (Stati Uniti d'America), era figlia di un capo tribù Mohawk e di una india algonchina cattolica battezzata ed educata da missionari francesi. A quattro anni i suoi familiari morirono per una epidemia di vaiolo, a causa  della quale, anche lei rimase sfigurata e con una notevole diminuzione della vista. Adottata da un parente, capo della tribù vicina,  fu battezzata all'età di venti anni da un missionario francese.

  I membri della sua tribù, non comprendendo la sua nuova affiliazione religiosa, la emarginarono. Kateri esercitava la mortificazione fisica quale cammino di santità e pregava per la conversione dei suoi parenti e dei membri della sua tribù. Subì persecuzioni che attentavano alla sua vita per cui dovette fuggire per stabilirsi in una comunità di nativi cristiani a Kahnawake, Quebec (Canada), dove dedicò la sua vita alla preghiera, alla penitenza e alla cura dei malati e degli anziani. Fece voto di castità. Morì nel 1680, a 24 anni. Le sue ultime parole furono: "Gesù, ti voglio bene". La tradizione tramanda che le cicatrici di Catherine sparirono dopo la sua morte, rivelando un volto di grande bellezza; e che numerosi malati che avevano assistito ai funerali guarirono.

  Il processo di canonizzazione ebbe inizio nel 1884. Papa Pio XII la dichiarò Venerabile nel 1943 e il Beato Giovanni Paolo II la beatificò nel 1980. Prima Beata amerindia, i popoli nativi dell'America del Nord le dedicano una particolare devozione.
OP/                              VIS 20111220 (310)

lunedì 19 dicembre 2011

VIDEO-MESSAGGIO CHIUSURA ANNO GIUBILARE NAPOLI

CITTA' DEL VATICANO, 17 DIC. 2011 (VIS). La sera di venerdì 16 dicembre si è chiuso a Napoli l'Anno Giubilare della Chiesa partenopea, con una celebrazione presieduta dall'Arcivescovo Cardinale Crescenzio Sepe, nella Cattedrale della città. Nel corso della solenne Veglia di chiusura è stato proiettato un video-messaggio del Santo Padre preparato per l'occasione, del quale pubblichiamo di seguito alcuni estratti:

  "Il cammino che avete percorso in questi mesi ha visto la gioiosa partecipazione e il coinvolgimento cordiale della Comunità ecclesiale, come anche di quella civile e di tante persone di buona volontà. (...) Questo speciale anno giubilare è stato, infatti, per la Chiesa che è in Napoli un tempo di immersione nel mistero di Dio, e perciò un anno di grazia. (...) Il Giubileo ha aperto il cielo su di voi e ha fatto discendere sulla vostra vita e sulla vostra comunità la forza dello Spirito Santo, similmente a quando discese sui discepoli nel cenacolo, a Pentecoste". (...)

  "Potete camminare con rinnovato entusiasmo e affrontare con la forza della fede, della speranza e della carità i molti e complessi problemi che si incontrano nella vita quotidiana. Come gli Apostoli, dopo la Pentecoste, si misero ad annunciare con coraggio la Buona Novella, anche voi, dopo questo Giubileo, rinnovate la speranza, lasciatevi guidare dalla forza dello Spirito Santo e collaborate con rinnovato slancio alla missione della Chiesa. Ciascuno mettendo a frutto i doni ricevuti, ponendoli al servizio degli altri e della edificazione dell’intera comunità, senza personalismi né rivalità, ma in spirito di sincera umiltà e in gioiosa fraternità. Abbiate sempre, come già fate, speciale cura dei fratelli più piccoli e fragili, dei più poveri e svantaggiati".

  "La Beata Vergine del Carmine, protettrice della Città partenopea, e San Gennaro, veglino su di voi, e vi aiutino a portare avanti con perseveranza e fedeltà gli impegni assunti in questo Anno giubilare".
MESS/                              VIS 20111219 (320)

LA NUOVA EVANGELIZZAZIONE NON È UN CONCETTO ASTRATTO

CITTA' DEL VATICANO, 17 DIC. 2011 (VIS). Questa mattina Benedetto XVI ha ricevuto i Presuli della Conferenza Episcopale del Pacifico e di Nuova Zelanda, al termine della quinquennale Visita “ad Limina Apostolorum”.

  Soffermandosi sulle sfide comuni a tutti i Vescovi, nonostante la diversità dei contesti sociali, economici e culturali nei quali svolgono la loro attività pastorale, il Papa ha citato la secolarizzazione che "ha un importante impatto sulla comprensione e la pratica della fede cattolica. Ciò si rende particolarmente visibile nell'approccio inadeguato alla natura sacra del matrimonio cristiano e alla stabilità della famiglia".

  "Inoltre, in ultima analisi - ha proseguito il Pontefice - siamo consapevoli che la fede cristiana apporta alla vita un fondamento più sicuro rispetto alla visione secolarizzata. (...) Per cui è stato istituito il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Poiché la fede cristiana è fondata sulla Parola fatta carne, Gesù Cristo, la nuova evangelizzazione non è un concetto astratto ma un rinnovamento di una autentica vita cristiana che si fonda sugli insegnamenti della Chiesa. Voi, quali Vescovi e Pastori, siete chiamati ad essere protagonisti nel formulare questa risposta secondo le necessità e le circostanze locali nei vostri paesi e fra le vostre popolazioni".

  Benedetto XVI ha quindi incoraggiato i Presuli a dedicare particolare cura ai sacerdoti, soprattutto coloro che "sperimentano difficoltà e quanti hanno scarsi contatti con i loro fratelli nel sacerdozio. (...) Nella nostra epoca i giovani hanno bisogno di maggiore assistenza nel discernimento spirituale per comprendere la volontà del Signore. In un mondo colpito da una 'profonda crisi di fede', assicuratevi che i vostri seminaristi ricevano una solida formazione", ha ribadito il Pontefice. Inoltre Benedetto XVI ha fatto riferimento al "contributo fondamentale" dei religiosi e delle religiose alla diffusione del Vangelo nella regione, e il contributo dei laici nella medesima missione.

  "Mi soffermo con voi sulla Nuova Evangelizzazione, anche alla luce della recente proclamazione dell'Anno della Fede,  volto a dare 'nuovo impulso alla missione di tutta la Chiesa di condurre gli uomini fuori dal deserto, in cui spesso si trovano'. Che questo tempo privilegiato sia di ispirazione mentre vi unite a tutta la Chiesa nell'impegno costante verso la nuova evangelizzazione, perché sebbene siate sparsi in numerose isole e grandi distanze ci separano, insieme professiamo 'un solo Signore, una fede, un battesimo, un Dio e Padre di tutti'!", ha concluso il Papa.
AL/                             VIS 20111219 (420)

CRISTIANI OCEANIA RISCOPRANO VOCAZIONE MISSIONARIA

CITTA' DEL VATICANO, 17 DIC. 2011 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico un Comunicato del Sinodo dei Vescovi relativo alla X riunione del Consiglio Speciale per l'Oceania, del 9 dicembre scorso, presieduta dall'Arcivescovo Nikola Eterovic, Segretario Generale del Sinodo. Alla riunione hanno partecipato la grande maggioranza dei Presuli dell'Oceania, a Roma per la Visita "ad Limina Apostolorum".

  Nel corso dei lavori del Consiglio è stata esaminata l'applicazione nella vita quotidiana delle Chiese particolari, dell'Esortazione Apostolica "Ecclesia in Oceania" pubblicata, nel 2001, dal Beato Giovanni Paolo II. I Presuli sottolineano che l'Esortazione è di grande attualità nelle presenti condizioni ecclesiali e sociali, "che - si legge nel Comunicato - hanno conosciuto una certa radicalizzazione, soprattutto nel processo di secolarizzazione, in particolare in Australia e Nuova Zelanda. Vi sono, al contempo, segni di speranza, quali l'apertura dei giovani e di alcuni intellettuali al Vangelo di Gesù Cristo. Sono realtà significative, anche se ancora minoritarie, che alimentano speranza per il futuro".

  Le sfide che la Chiesa in Oceania si trova ad affrontare riguardano in particolare i diritti umani, la bioetica, il bene della società, della famiglia, dell'ecologia, la carità, l'inculturazione, il dialogo ecumenico ed interreligioso. "La chiamata alla missione 'ad gentes' è impellente in Oceania, dove le Chiese particolari sono impegnate a continuare la missione degli evangelizzatori che vi hanno annunciato in origine la verità di Gesù. Si tratta ora di continuare su questa via dell'annuncio, sia nel contesto di società secolarizzate, sia tra i popoli tradizionalmente religiosi del Pacifico, con particolare attenzione alle popolazioni indigene. (...) L'annuncio del Vangelo richiede un nuovo ardore da parte di tutti i cristiani, inclusi i laici, che devono riscoprire la propria vocazione missionaria".

  La riunione ha esaminato infine la preparazione della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, in programma nell'ottobre 2012.
SE/CONSIGLIO OCEANIA               VIS 20111219 (310)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 17 DIC. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Padre Serge Thomas Bonino, O.P., Segretario Generale della Commissione Teologica Internazionale, attualmente Docente di Filosofia presso l'Institut Catholique e di Teologia presso lo Studio Domenicano di Toulouse (Francia).

- Il Monsignor Giovanni Battista Gandolfo, Membro del Pontificio Consiglio "Cor Unum", attualmente Presidente del "Comitato per gli interventi caritativi a favore del Terzo Mondo" e Responsabile del l'omonimo Servizio della Conferenza Episcopale Italiana.

- Il Vescovo Wojciech Polak, Ausiliare di Gniezno (Polonia), Membro del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.

- Il Vescovo Edward Janiak, Ausiliare di Wrocław (Polonia), Membro del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.

- Il Monsignor Enrico Feroci, Consultore del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, attualmente Direttore della Caritas diocesana di Roma.

- Il Monsignor Antonio Grappone, Capo Ufficio nel Pontificio Consiglio per i Laici, finora Officiale nel medesimo Dicastero.

- Suor Nicoletta Vittoria Spezzati, delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo, Sotto Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, finora Officiale nel medesimo Dicastero.
NA/                              VIS 20111219 (200)

I CARCERATI MERITANO DI ESSERE TRATTATI CON RISPETTO E DIGNITÀ

CITTA' DEL VATICANO, 18 DIC. 2011 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI si è recato in Visita Pastorale alla Casa Circondariale Nuovo Complesso di Rebibbia dove è stato accolto dall'Onorevole Paola Severino, Ministro della Giustizia del Governo Italiano e dal Dottor Franco Ionta, Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, dal Dottor. Carmelo Cantone, Direttore dell’istituto e da don Pier Sandro Spriano e don Roberto Guarnieri, Cappellani del carcere.

  L’incontro con i detenuti e gli agenti di Polizia penitenziaria è avvenuto nella Chiesa di Rebibbia intitolata al "Padre nostro". Di seguito riportiamo una sintesi del discorso pronunciato dal Santo Padre.

  "'Ero in carcere e siete venuti a trovarmi'. Queste sono le parole del giudizio finale, raccontato dall’evangelista Matteo, e queste parole del Signore, nelle quali Egli si identifica con i detenuti, esprimono in pienezza il senso della mia visita odierna tra voi. Dovunque c’è un affamato, uno straniero, un ammalato, un carcerato, lì c’è Cristo stesso che attende la nostra visita e il nostro aiuto. (...) La Chiesa ha sempre annoverato, tra le opere di misericordia corporale, la visita ai carcerati. E questa, per essere completa, richiede una piena capacità di accoglienza del detenuto, 'facendogli spazio nel proprio tempo, nella propria casa, nelle proprie amicizie, nelle proprie leggi, nelle proprie città' (....). E lo stesso Unigenito Figlio di Dio, il Signore Gesù, ha fatto l’esperienza del carcere, è stato sottoposto a un giudizio davanti a un tribunale e ha subito la più feroce condanna alla pena capitale".

  "In occasione del mio recente viaggio apostolico in Benin, nel novembre scorso, ho firmato una Esortazione apostolica postsinodale in cui ho ribadito l’attenzione della Chiesa per la giustizia negli Stati, scrivendo: 'È pertanto urgente che siano adottati sistemi giudiziari e carcerari indipendenti, per ristabilire la giustizia e rieducare i colpevoli. Occorre inoltre bandire i casi di errori della giustizia e i trattamenti cattivi dei prigionieri, le numerose occasioni di non applicazione della legge che corrispondono ad una violazione dei diritti umani e le incarcerazioni che non sfociano se non tardivamente o mai in un processo. La Chiesa riconosce la propria missione profetica di fronte a coloro che sono colpiti dalla criminalità e il loro bisogno di riconciliazione, di giustizia e di pace. I carcerati sono persone umane che meritano, nonostante il loro crimine, di essere trattati con rispetto e dignità. Hanno bisogno della nostra sollecitudine'".

In Dio Giustizia e misericordia coincidono

  "La giustizia umana e quella divina sono molto diverse. Certo, gli uomini non sono in grado di applicare la giustizia divina, ma devono almeno (...) cercare di cogliere lo spirito profondo che la anima, perché illumini anche la giustizia umana, per evitare – come purtroppo non di rado accade – che il detenuto divenga un escluso. Dio, infatti, è colui che proclama la giustizia con forza, ma che, al tempo stesso, cura le ferite con il balsamo della misericordia".

  "Giustizia e misericordia, giustizia e carità, cardini della dottrina sociale della Chiesa, sono due realtà differenti soltanto per noi uomini, che distinguiamo attentamente un atto giusto da un atto d’amore. (...) Ma per Dio non è così: in Lui giustizia e carità coincidono; non c’è un’azione giusta che non sia anche atto di misericordia e di perdono e, nello stesso tempo, non c’è un’azione misericordiosa che non sia perfettamente giusta".

  "Il sistema di detenzione ruota intorno a due capisaldi, entrambi importanti: da un lato tutelare la società da eventuali minacce, dall’altro reintegrare chi ha sbagliato senza calpestarne la dignità e senza escluderlo dalla vita sociale. Entrambi questi aspetti hanno la loro rilevanza e sono protesi a non creare quell’'abisso' tra la realtà carceraria reale e quella pensata dalla legge, che prevede come elemento fondamentale la funzione rieducatrice della pena e il rispetto dei diritti e della dignità delle persone".

Il sovraffollamento e degrado delle carceri rendono ancora più amara la detenzione. 

"So che il sovraffollamento e il degrado delle carceri possono rendere ancora più amara la detenzione: (...) È importante che le istituzioni promuovano un’attenta analisi della situazione carceraria oggi, verifichino le strutture, i mezzi, il personale, in modo che i detenuti non scontino mai una 'doppia pena'; ed è importante promuovere uno sviluppo del sistema carcerario, che, pur nel rispetto della giustizia, sia sempre più adeguato alle esigenze della persona umana, con il ricorso anche alle pene non detentive o a modalità diverse di detenzione".

  "Oggi è la quarta domenica dell’Avvento. Il Natale del Signore, ormai vicino, riaccenda di speranza e di amore il vostro cuore. La nascita del Signore Gesù, di cui faremo memoria tra pochi giorni, ci ricorda la sua missione di portare la salvezza a tutti gli uomini, nessuno escluso. (...) Chiediamogli (...) di essere tutti liberati dalla prigionia del peccato, della superbia e dell’orgoglio: ciascuno infatti ha bisogno di uscire da questo carcere interiore per essere veramente libero dal male, dalle angosce e dalla morte".

  "Vorrei terminare dicendovi che la Chiesa sostiene e incoraggia ogni sforzo diretto a garantire a tutti una vita dignitosa. Siate sicuri che io sono vicino a ciascuno di voi (...). Il Signore benedica voi e il vostro futuro!".
PV-REBIBBIA/                VIS 20111219 (860)

IL PAPA: SONO VENUTO A REBIBBIA PERCHÈ SO CHE IN VOI SIGNORE MI ASPETTA

CITTA' DEL VATICANO, 18 DIC. 2011 (VIS). Al termine del discorso nel carcere di Rebibbia, il Santo Padre ha risposto a sei domande che i detenuti gli hanno rivolto. Di seguito ne riportiamo una sintesi.

1..- Desidero chiedere a Vostra Santità se questo suo gesto sarà compreso nella sua semplicità, anche dai nostri politici e governanti affinché venga restituita a tutti gli ultimi, compresi noi detenuti, la dignità e la speranza che devono essere riconosciute ad ogni essere vivente.

R.- Io sono venuto soprattutto per mostrarvi questa mia vicinanza personale e intima, nella comunione con Cristo che vi ama, come ho detto. Ma certamente questa visita, che vuole essere personale a voi, è anche un gesto pubblico che ricorda ai nostri concittadini, al nostro Governo il fatto che ci sono grandi problemi e difficoltà nelle carceri italiane. E certamente, il senso di queste carceri è proprio quello di aiutare la giustizia, e la giustizia implica come primo fatto la dignità umana. (...) Quindi, io, per quanto posso, vorrei sempre dare segni di quanto sia importante che queste carceri rispondano al loro senso di rinnovare la dignità umana e non di attaccare questa dignità, e di migliorare la condizione. E speriamo che il Governo abbia la possibilità e tutte le possibilità per rispondere a questa vocazione".

2.- Più che una domanda preferisco chiederti di permetterci di aggrapparci con te con la nostra sofferenza e quella dei nostri familiari, come un cavo elettrico che comunichi con il Signore Nostro. Ti voglio bene.

R.- Anch’io ti voglio bene. Questa identificazione del Signore con i carcerati ci obbliga profondamente, e io stesso devo chiedermi: ho agito secondo questo imperativo del Signore? (...)  Questo è un motivo perché sono venuto, perché so che in voi il Signore mi aspetta, che voi avete bisogno di questo riconoscimento umano e che avete bisogno di questa presenza del Signore, il Quale, nel giudizio ultimo, ci interrogherà proprio su questo punto e, perciò, spero che qui, sempre più, possa essere realizzato il vero scopo di queste case circondariali: quello di aiutare a ritrovare se stessi, (...) nella riconciliazione con se stessi, con gli altri, con Dio, per rientrare di nuovo nella società e aiutare nel progresso dell’umanità".

3.- Santità, Le sembra giusto che (...) ora che sono un uomo nuovo, e da due mesi papà di una splendida bambina (...) non mi concedano la possibilità di tornare a casa, nonostante abbia ampiamente pagato il debito verso la società?".

R.- "Anzitutto, felicitazioni! Sono felice che (...) Lei si consideri un uomo nuovo (...). Lei sa che per la dottrina della Chiesa la famiglia è fondamentale, è importante che il padre possa tenere in braccio la figlia. E così, prego e spero che quanto prima Lei possa realmente avere in braccio sua figlia, essere con la moglie e la figlia per costruire una bella famiglia e così anche collaborare al futuro dell’Italia.

4.- Cosa possono chiedere degli uomini detenuti, malati e sieropositivi al Papa? (...) Troppo poco si parla di noi, spesso in modo così feroce come a volerci eliminare dalla società. Questo ci fa sentire sub-umani".

R.- Dobbiamo sopportare che alcuni parlino in modo “feroce”, parlano in modo “feroce” anche contro il Papa, e, tuttavia, andiamo avanti. Mi sembra importante incoraggiare tutti che pensino bene, che abbiano senso delle vostre sofferenze, abbiano il senso di aiutarvi nel processo di rialzamento, e, diciamo, io farò la mia parte per invitare tutti a pensare in questo modo giusto, non in modo dispregiativo, ma in modo umano, pensando che ognuno può cadere, ma Dio vuole che tutti arrivino da Lui, e noi dobbiamo cooperare in spirito di fraternità e di riconoscimento anche della propria fragilità, perché possano realmente rialzarsi e andare avanti con dignità

5.-  "Santità, mi è stato insegnato che il Signore vede e legge dentro di noi, mi chiedo perché l’assoluzione è stata delegata ai preti?

R.- Direi due cose. La prima: naturalmente, se Lei si mette in ginocchio e con vero amore di Dio prega che Dio perdoni, Egli perdona. (...) Un secondo elemento: il peccato non è solamente una cosa “personale”, individuale, tra me e Dio. Il peccato ha sempre anche una dimensione sociale, orizzontale. E perciò questa dimensione sociale, orizzontale, del peccato esige che sia assolto anche a livello della comunità umana, della comunità della Chiesa. (...) Quindi, questa seconda dimensione del peccato, che non è solo contro Dio ma concerne anche la comunità, esige il Sacramento. (...) L’assoluzione del prete, l’assoluzione sacramentale è necessaria per assolvermi realmente da questo legame del male e reintegrarmi nella volontà di Dio (...) e darmi la certezza (...): Dio mi perdona, mi riceve nella comunità dei suoi figli.

6.- Santo Padre, lo scorso mese è stato in visita pastorale in Africa, nella piccola nazione del Benin, una delle nazioni più povere del mondo. (...) Le chiedo: loro pongono la speranza e la fede in Dio e muoiono tra povertà e violenze. Perché Dio non li ascolta? Forse Dio ascolta solo i ricchi e i potenti che invece non hanno fede?

R.- Le misure di Dio, i criteri di Dio, sono diversi dai nostri. Dio dà anche a questi poveri gioia, il riconoscimento della sua presenza, fa sentire che è vicino a loro anche nella sofferenza, nelle difficoltà e, naturalmente, ci chiama tutti perché noi facciamo di tutto affinché possano uscire da queste oscurità delle malattie, della povertà. (...) E dobbiamo pregare Dio: mostraci, aiutaci, perché ci sia giustizia, perché tutti possano vivere nella gioia di essere tuoi figli.

  Al termine delle domande un detenuto ha letto una preghiera da lui composta dal titolo: "Preghiera dietro le sbarre" nella quale invoca Dio con queste parole "Accorcia le mie notti insonni (....) Solo l'amore dà vita, mentre l'odio distrugge e il rancore trasforma in inferno le lunghe e interminabili giornate". Infine il Papa ha recitato il Padre Nostro con i detenuti e uscendo dalla Chiesa ha benedetto un cipresso piantato nel cortile a ricordo della visita.
PV-REBIBBIA/                 VIS 20111219 (990)
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