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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 22 maggio 2002

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 22 MAG. 2002 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Essen (Repubblica Federale di Germania), presentata dal Vescovo Hubert Luthe, per raggiunti limiti d'età.
RE/…/LUTHE VIS 20020522 (40)

INTERVENTO DELEGATO SANTA SEDE SUMMIT O.N.U. ECOTURISMO


CITTA' DEL VATICANO, 22 MAG. 2002 (VIS). Nel tardo pomeriggio di ieri, Monsignor Piero Monni, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione Mondiale del Turismo, è intervenuto al Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente, Summit Mondiale sull'Ecoturismo, in corso a Quebec City (Canada), dal 19 al 22 maggio.

Monsignor Monni ha affermato che: "Il mondo contemporaneo si evolve rapidamente. (…) In tale contesto il settore del turismo ricopre un ruolo notevole". Benché "appaia un'industria ancora fragile e mutevole, (il turismo) rappresenta oggi la terza industria di esportazione a livello mondiale. (…) Si tratta di un'industria che invece di esportare beni, importa consumatori". Tuttavia, ha ammonito l'Osservatore Permanente, "non si possono dimenticare, come ha ricordato di recente il Santo Padre, 'quelle offerte turistiche di 'paradisi artificiali', dove le popolazioni locali sono sottoposte a sfruttamento, a fini puramente commerciali, a beneficio di un turismo che, in certi casi, non rispetta nemmeno i diritti umani più elementari degli abitanti del luogo'".

L'Osservatore Permanente ha affermato che: "Ai fini dello sviluppo dell'ecoturismo, è indispensabile avere come punto di riferimento la centralità dell'essere umano, ricordando il principio primario adottato dalla Dichiarazione di Rio sull'Ambiente e lo Sviluppo del 1992, secondo il quale 'l'essere umano è al centro delle preoccupazioni di uno sviluppo duraturo'. Un tale approccio inevitabilmente comporta una revisione ed una riorganizzazione dei sistemi operativi che mirano ad ottenere risultati economici e finanziari immediati, a detrimento di un ecoturismo duraturo, che richiede la conservazione del patrimonio culturale comune".

Monsignor Monni ha sottolineato che nel settore specializzato dell'ecoturismo, "per garantire la partecipazione delle comunità locali ed indigene all'organizzazione, al controllo e alla gestione delle attività turistiche, come pure alle decisioni ad esse connesse, occorre contare su norme ed iniziative 'ad hoc'. (…) Sarà interessante valutare l'impatto dell'ecoturismo sulla protezione dell'ambiente e sullo sviluppo socio-economico delle comunità locali".
DELSS/ECOTURISMO/QUEBEC:MONNI VIS 20020522 (320)

"URGE L'IMPEGNO DI TUTTI PER LA PACE"


CITTA' DEL VATICANO, 22 MAG. 2002 (VIS). Alle ore 9:00 di questa mattina, l'Aereo Papale è decollato dall'aeroporto internazionale Leonardo da Vinci di Fiumicino (Roma), diretto in Azerbaijan, distante 3.111 chilometri. Dopo poco più di quattro ore di volo l'Aereo Papale è atterrato all'aeroporto internazionale di Baku, dove si è svolta la cerimonia di benvenuto. Ad accogliere il Pontefice, il Presidente della Repubblica Signor Heider Aliev, le Autorità politiche e civili, i tre membri della Comunità Salesiana e i Capi Missione del Corpo Diplomatico.

Il Santo Padre è stato accolto dal Presidente delle Repubblica ai piedi della scala anteriore dell'Aereo Papale. Due ragazzi hanno offerto al Pontefice un omaggio floreale e porto un cesto con una zolla di terra del Paese, baciata dal Santo Padre, come tutte le volte che tocca il suolo di un Paese per la prima volta.

All'inizio del suo discorso il Santo Padre ha ricordato che questo Viaggio si colloca nel decimo anniversario dell'avvio delle relazioni diplomatiche tra l'Azerbaijan e la Santa Sede.

Sottolineando il ruolo delle grandi religioni del Paese, che convivono in "uno spirito di tolleranza e di reciproca accoglienza", il Santo Padre ha affermato: "Faccio voti ed elevo preghiera a Dio perché le tensioni residue possano essere presto superate e tutti trovino pace nella giustizia e nella verità".

"Da questa porta di civiltà che è l'Azerbaijan" - ha proseguito il Pontefice - "rivolgo oggi un appello accorato a quelle terre che sono teatro di sconvolgimenti bellici. (…) Urge l'impegno di tutti per la pace. Ma deve trattarsi della pace vera, fondata sul rispetto reciproco, sul rifiuto del fondamentalismo e di ogni forma di imperialismo sulla ricerca del dialogo come unico strumento valido per comporre le tensioni, senza precipitare le Nazioni intere nella barbarie di un bagno di sangue".

Le religioni, ha aggiunto il Pontefice, "non sono e non devono essere tragico pretesto per contrapposizioni che hanno altrove la loro origine. Nessuno ha il diritto di invocare Dio a copertura dei propri interessi egoistici. (…) Chiedo ai responsabili delle religioni di rifiutare ogni violenza come offensiva del nome di Dio, e di farsi promotori instancabili di pace e di armonia, nel rispetto dei diritti di tutti e di ciascuno".

Il Santo Padre ha concluso il suo discorso rivolgendosi ai cristiani, in particolare alla comunità cattolica del Paese, dicendosi certo che "le difficoltà drammatiche" patite "nel tempo del comunismo, saranno ricompensate dal Signore col dono di una fede viva, di un impegno morale esemplare e di vocazioni locali per il servizio pastorale e religioso".

Al termine della cerimonia di benvenuto, il Papa si recherà al Monumento ai Caduti per l'Indipendenza dell'Azerbaijan e successivamente raggiungerà il Palazzo Presidenziale di Baku per rendere una visita di cortesia al Presidente della Repubblica ed incontrare i Rappresentanti delle Religioni del Paese ed i Rappresentanti della politica, della cultura e dell'arte.
PV-AZERBAIJAN/ARRIVO/BAKU VIS 20020522 (490)

GIOVANNI PAOLO II IN VIAGGIO VERSO L'AZERBAIJAN

CITTA' DEL VATICANO, 22 MAG. 2002 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre Giovanni Paolo II ha lasciato il Vaticano per una Visita di cinque giorni in Azerbaijan e Bulgaria, 96° Viaggio Apostolico all'estero dei suoi 23 anni e mezzo di Pontificato.

Due "inediti" contraddistinguono il soggiorno di 25 ore del Papa in Azerbaijan, per la prima volta il Papa alloggerà in albergo, l'Hotel Irshad di Baku, (tre stelle), che per la circostanza è stato dotato di status diplomatico. Solitamente il Papa alloggia nella residenza del Vescovo locale, presso la Nunziatura Apostolica, o, all'occasione, in Seminario o in Monastero. In Azerbaijan, però, non vi sono Vescovi residenti, contando il Paese, a maggioranza islamica, una popolazione cattolica di 120 fedeli, il numero più esiguo di cattolici per un Paese visitato dal Romano Pontefice.

L'Azerbaijan si estende su di una superficie di 86.000 chilometri quadrati e conta una popolazione di 7.558.000 abitanti, dei quali 1.700.000 vivono nella capitale Baku. Lingua ufficiale è l'azerbaigiano, ma si parla anche il russo. I musulmani, principalmente di confessione sciita, sono il 62% della popolazione, i musulmani sunniti rappresentano il 26%, ed il restante 12% è di religione ortodossa.

Una volta parte dell'Unione Sovietica, l'Azerbaijan conquistò l'indipendenza nel 1991. È l'ottava Repubblica Ex-Sovietica visitata dal Santo Padre, dopo la Lituania, l'Estonia, la Lettonia, la Georgia, l'Ucraina, il Kazakhstan e l'Armenia. L'Azerbaijan è il 24.mo Paese a maggioranza islamica visitato da Giovanni Paolo II, ed il primo con una popolazione prevalentemente sciita.

Secondo quanto riportato nell'opuscolo sull'Azerbaijan e la Bulgaria, preparato da Radio Vaticana, contenente le statistiche e le notizie storiche dei due Paesi, in Azerbaijan c'è una circoscrizione ecclesiastica per i 120 cattolici azeri. La Missione "sui iuris" di Baku conta una parrocchia, due sacerdoti, un religioso e tre operatori pastorali.

I cattolici in Azerbaijan un tempo costituivano una comunità di discreta entità, soprattutto legata ad etnie non azere, tra cui anzitutto quella di origine polacca. Una bella chiesa cattolica fu eretta a Baku nel 1888, ma negli anni '30 del '900 fu demolita per ordine di Stalin. Sotto il regime sovietico i cattolici si rivolsero alla Chiesa Ortodossa che assicurò loro, con grande generosità, i sacramenti e la preghiera. Dopo la caduta del comunismo, la comunità cattolica si è ricostituita e per un periodo è appartenuta alla giurisdizione dell'Amministratore Apostolico del Caucaso dei Latini, mentre ora è affidata alla cure pastorali della Congregazione Salesiana.

La comunità cattolica è costituita da due componenti: quella locale, discendente degli immigrati cattolici che celebra la liturgia in lingua russa e quella composta da stranieri per i quali si usa, nella liturgia, la lingua inglese.

Sono presenti anche numerose comunità di Riformati, di varia denominazione, soprattutto Luterani, Battisti e Pentecostali.

L'Arcivescovo Claudio Gugerotti, anche Nunzio Apostolico in Armenia e in Georgia, è stato nominato Nunzio Apostolico in Azerbaijan il 13 dicembre 2001. Il Superiore della Missione "sui iuris" di Baku è il Padre Jozef Daniel Pravda, S.D.B.
PV-AZERBAIJAN/NOTIZIE STORICHE:STATISTICHE/… VIS 20020522 (490)
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