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martedì 12 luglio 2005

PROSTITUZIONE MODERNA FORMA DI SCHIAVITÙ


CITTA' DEL VATICANO, 12 LUG. 2005 (VIS). Nel pomeriggio di ieri è stato pubblicato il Documento finale relativo al Primo Incontro Internazionale di Pastorale per la Liberazione della Donna di Strada, (Roma, 20-21 giugno), promosso dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.

Nel Documento si legge che la prostituzione "è una forma moderna di schiavitù", come lo sfruttamento sessuale ed il traffico di esseri umani. Questi "sono tutti atti di violenza contro la donna e come tali un'offesa alla sua dignità ed una grave violazione dei diritti umani fondamentali".

"La Chiesa" - si legge ancora nel Documento - "ha la responsabilità pastorale di promuovere la dignità umana delle persone sessualmente sfruttate e di sostenerne la liberazione ed il sostegno economico, l'educazione e formazione. La Chiesa deve assumere la difesa dei diritti legittimi delle donne" e denunciare "le ingiustizie e la violenza perpetrata contro le donne in ogni luogo e in ogni circostanza in cui si verifichino".

I partecipanti all'Incontro hanno esposto le necessità "di collaborare con i mass media per assicurare la corretta informazione sul problema". Inoltre "la Chiesa esige l'applicazione delle leggi che proteggono la donna contro il flagello della prostituzione e del traffico di esseri umani. È altresì importante promuovere misure efficaci contro la degradante raffigurazione della donna nella pubblicità".

Fra le raccomandazioni finali vi è quella di "rafforzare la coordinazione fra tutti i gruppi impegnati nella cura pastorale, quali volontari, associazioni, congregazioni religiose, organizzazioni non governative e gruppi ecumenici ed interreligiosi".

Infine viene ribadita l'importanza di "usare un linguaggio ed una terminologia appropriate nel fare riferimento ai fenomeni dello sfruttamento sessuale e della prostituzione" e "la responsabilità di offrire risorse alternative di vita alle persone che cercano 'di abbandonare la strada'".
CON-SM/DONNE DI STRADA/... VIS 20050712 (300)

ARCIVESCOVO MIGLIORE: CREAZIONE TRATTATO COMMERCIO ARMI


CITTA' DEL VATICANO, 12 LUG. 2005 (VIS). Ieri a New York, l'Arcivescovo Celestino Migliore, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, è intervenuto alla Seconda Riunione Biennale degli Stati Membri per la realizzazione di un Programma di Azione di prevenzione, lotta ed eliminazione del Commercio Illegale di Armi Leggere e di Piccolo Calibro in tutti i suoi aspetti.

"Il commercio illegale di armi di piccolo calibro e di armi leggere è un'evidente minaccia alla pace, allo sviluppo ed alla sicurezza" - ha ribadito l'Arcivescovo Migliore - "Perciò la Santa Sede unisce la sua voce agli appelli per un'azione comune, non solo contro il commercio illegale di armi di piccolo calibro ma anche contro le attività ad esso correlate. (...) Inoltre, oltre a considerare l'offerta illecita di armi, dobbiamo anche tenere presenti le dinamiche della domanda di armi".

Il Presule ha sottolineato anche l'importanza che la Santa Sede attribuisce "alle particolari esigenze dei minori coinvolti nei conflitti armati, descritti nel Piano di Azione. Occorre pensare ai minori nei processi di disarmo, smobilitazione e reintegrazione dei bambini soldato, e nel dopoguerra, nei processi di mantenimento ed edificazione della pace, includendoli nei programmi di sviluppo, mediante azioni di comunità di base".

Ricordando che la presente Riunione rappresenta un'opportunità di verificare se il Piano di Azione, approvato nel 2001, "sia ancora la pietra miliare della nuova legalità internazionale volta al controllo delle armi di piccolo calibro e delle armi leggere", il Nunzio Apostolico ha concluso affermando che: "La Comunità internazionale deve lanciare un serio dibattito per la creazione di un Trattato sul commercio degli armamenti, fondato sui principi del diritto internazionale, sui diritti umani ed il diritto umanitario. Tale strumento potrebbe contribuire all'eliminazione del commercio illegale di armi, mentre ribadirebbe la responsabilità degli Stati nell'applicazione del Piano di Azione oggetto del dibattito odierno".
DELSS/COMMERCIO ARMI/ONU:MIGLIORE VIS 20050712 (320)

ACCORDO SANTA SEDE E FRANCIA CHIESA CONVENTO TRINITÀ MONTI


CITTA' DEL VATICANO, 12 LUG. 2005 (VIS). Oggi, 12 luglio 2005, è stato firmato in Vaticano, tra la Santa Sede e la Repubblica francese, rappresentate rispettivamente dall'Arcivescovo Giovanni Lajolo, Segretario per i Rapporti con gli Stati, e dal Signor Pierre Morel, Ambasciatore di Francia presso la Santa Sede, un "Avenant" (una modifica) alle Convenzioni diplomatiche del 14 maggio e dell'8 settembre 1828 e agli "Avenants" del 4 maggio 1974 e del 21 gennaio 1999, relativi alla Chiesa e al Convento della Trinità dei Monti (Roma).

"Ricordando il carattere francese di questa significativa Fondazione, l'Accordo internazionale esprime riconoscimento per l'opera ivi svolta, con particolare zelo e competenza, dalla Società del Sacro Cuore di Gesù, fin dal 1828".

"Prendendo atto dell'impossibilità per la suddetta Società di continuare tale missione, la Chiesa e il Convento della Trinità dei Monti vengono affidati, a partire dal 1 settembre 2006, alla 'Fraternité monastique des Frères de Jérusalem e alla Fraternité monastique des Soeurs de Jérusalem'".
OP/TRINITÀ DEI MONTI/LAJOLO VIS 20050712 (170)
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