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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 9 dicembre 2009

NELLE DIFFICOLTÀ INVOCARE BEATA VERGINE MARIA


CITTA' DEL VATICANO, 8 DIC. 2009 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina, Solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  Dapprima riferendosi ai testi biblici e al Libro della Genesi ed al racconto dell'Annunciazione del Vangelo di Luca, il Papa ha spiegato che: "Satana ai primordi della creazione sembra avere la meglio, ma verrà un figlio di donna che gli schiaccerà la testa. Così, mediante la stirpe della donna, Dio stesso vincerà. Quella donna è la Vergine Maria, dalla quale è nato Gesù Cristo che, con il suo sacrificio, ha sconfitto una volta per sempre l'antico tentatore. Per questo, in tanti dipinti o statue dell'Immacolata, Ella è rappresentata nell'atto di schiacciare un serpente sotto il suo piede".

  "L'Evangelista Luca, invece, ci mostra la Vergine Maria che riceve l'annuncio del Messaggero celeste (cfr Lc 1,26-38)" - ha proseguito il Pontefice - "Ella appare come l'umile e autentica figlia d'Israele, vera Sion in cui Dio vuole porre la sua dimora. E' il virgulto dal quale deve nascere il Messia, il Re giusto e misericordioso. (...) A differenza di Adamo ed Eva, Maria rimane obbediente alla volontà del Signore, con tutta se stessa pronuncia il suo 'sì' e si mette pienamente a disposizione del disegno divino. E' la nuova Eva, vera "madre di tutti i viventi", di quanti cioè per la fede in Cristo ricevono la vita eterna".

  "Cari amici, che gioia immensa avere per madre Maria Immacolata!" - ha esclamato Benedetto XVI - "Ogni volta che sperimentiamo la nostra fragilità e la suggestione del male, possiamo rivolgerci a Lei, e il nostro cuore riceve luce e conforto. Anche nelle prove della vita, nelle tempeste che fanno vacillare la fede e la speranza, pensiamo che siamo figli suoi e che le radici della nostra esistenza affondano nell'infinita grazia di Dio. La Chiesa stessa, anche se esposta agli influssi negativi del mondo, trova sempre in Lei la stella per orientarsi e seguire la rotta indicatale da Cristo. Maria è infatti la Madre della Chiesa, come hanno solennemente proclamato il Papa Paolo VI e il Concilio Vaticano II".

  "Mentre, pertanto, rendiamo grazie a Dio per questo segno stupendo della sua bontà" - ha concluso il Papa - "affidiamo alla Vergine Immacolata ognuno di noi, le nostre famiglie e le comunità, tutta la Chiesa e il mondo intero".
ANG/IMMACOLATA/...                               VIS 20091209 (420)


OGNI STORIA UMANA È SACRA E RICHIEDE IL PIÙ GRANDE RISPETTO


CITTA' DEL VATICANO, 8 DIC. 2009 (VIS). Questo pomeriggio, nella Solennità dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, il Santo Padre Benedetto si è recato a Piazza di Spagna per il tradizionale atto di venerazione all'Immacolata, la cui statua è collocata su di una colonna di fronte alla Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede.

  Lungo il percorso, il Papa ha compiuto una breve sosta davanti alla Chiesa della Santissima Trinità, dove ha salutato i Padri Domenicani ed ha ricevuto l'omaggio dell'Associazione Commercianti Via Condotti. Al Suo arrivo in Piazza di Spagna, il Santo Padre ha benedetto un cesto di rose che è stato poi deposto ai piedi della Colonna dell'Immacolata, con la partecipazione di migliaia di fedeli.

  "Cosa dice Maria alla città? Cosa ricorda a tutti con la sua presenza?" - ha detto il Papa nel suo discorso - "Ricorda che 'dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia'. Ella è la Madre Immacolata che ripete anche agli uomini del nostro tempo: non abbiate paura', Gesù ha vinto il male".

  "Quanto abbiamo bisogno di questa bella notizia!" - ha esclamato il Pontefice - "Ogni giorno, infatti, attraverso i giornali, la televisione, la radio, il male viene raccontato, ripetuto, amplificato, abituandoci alle cose più orribili, facendoci diventare insensibili e, in qualche maniera, intossicandoci, perché il negativo non viene pienamente smaltito e giorno per giorno si accumula. Il cuore si indurisce e i pensieri si incupiscono. Per questo la città ha bisogno di Maria, che (...) ci induce a sperare anche nelle situazioni umanamente più difficili".

  "Nella città vivono - o sopravvivono - persone invisibili" - ha sottolineato il Papa - "che ogni tanto balzano in prima pagina o sui teleschermi, e vengono sfruttate fino all'ultimo, finché la notizia e l'immagine attirano l'attenzione. E' un meccanismo perverso, al quale purtroppo si stenta a resistere. La città prima nasconde e poi espone al pubblico. Senza pietà, o con una falsa pietà. C'è invece in ogni uomo il desiderio di essere accolto come persona e considerato una realtà sacra, perché ogni storia umana è una storia sacra, e richiede il più grande rispetto".

  "La città, cari fratelli e sorelle, siamo tutti noi!" - ha esclamato ancora Benedetto XVI - "Ciascuno contribuisce alla sua vita e al suo clima morale, in bene o in male. (...) I mass media tendono a farci sentire sempre 'spettatori', come se il male riguardasse solamente gli altri, e certe cose a noi non potessero mai accadere. Invece siamo tutti 'attori' e, nel male come nel bene, il nostro comportamento ha un influsso sugli altri".

  Dopo aver invocato Maria Immacolata di aiutarci "a riscoprire e difendere la profondità delle persone", il Papa ha reso omaggio "a tutti coloro che in silenzio, non a parole ma con i fatti, si sforzano di praticare questa legge evangelica dell'amore, che manda avanti il mondo. Sono tanti, anche qui a Roma, e raramente fanno notizia. Uomini e donne di ogni età, che hanno capito che non serve condannare, lamentarsi, recriminare, ma vale di più rispondere al male con il bene. Questo cambia le cose; o meglio, cambia le persone e, di conseguenza, migliora la società".
BXVI-OMAGGIO/IMMACOLATA/...                       VIS 20091209 (530)


RUPERTO DI DEUTZ: STUDIO RAZIONALE FEDE E CONTEMPLAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 9 DIC. 2009 (VIS). Nell'Udienza Generale di oggi, tenutasi nell'Aula Paolo VI, il Papa si è soffermato sulla figura di un monaco del XII secolo: Ruperto di Deutz, una città vicina a Colonia, sede di un famoso monastero.

  "Ruperto amò sempre la vita monastica" - ha spiegato il Santo Padre - "Si distinse per l'integerrima dirittura morale e per il forte attaccamento alla Sede di Pietro". Ruperto fu nominato Abate di Deutz nel 1120 dove rimase fino al 1129, anno della sua morte. "Ruperto" - ha proseguito il Papa - "ci insegna che quando sorgono controversie nella Chiesa, il riferimento al ministero petrino garantisce fedeltà alla sana dottrina e dona serenità e libertà interiore".

  Ricordando le numerose opere di Ruperto "ancora oggi di grande interesse", Benedetto XVI ha sottolineato che l'Abate di Deutz "intervenne con determinazione" in alcune controversie teologiche come la difesa della "presenza di Cristo nel Sacramento dell'Eucaristia". Il Papa ha sottolineato "il pericolo di ridimensionare il realismo eucaristico, considerare, cioè, l'Eucaristia quasi come solo un rito di comunione, di socializzazione, dimenticando troppo facilmente che nell'Eucaristia è presente realmente Cristo risorto - con il suo Corpo risorto - il quale si mette nelle nostre mani per tirarci fuori da noi stessi, incorporarci nel Suo Corpo immortale e guidarci così a vita nuova. Questo grande che il Signore è presente in tutta la sua realtà nelle specie eucaristiche è un mistero da adorare e da amare sempre di  nuovo!" - ha esclamato il Papa.

  "Un'altra controversia, nella quale l'abate di Deutz fu coinvolto" - ha proseguito Benedetto XVI - "riguarda il problema della conciliazione della bontà e dell'onnipotenza di Dio con l'esistenza del male". L'Abate "parte dalla bontà di Dio, dalla verità che Dio è sommamente buono e non può che volere il bene. Così egli individua l'origine del male nell'uomo stesso e nell'uso sbagliato della libertà".

  Ruperto, ha aggiunto il Papa, "sostiene che l'Incarnazione, evento centrale di tutta la storia, era stata prevista sin dall'eternità, indipendentemente dal peccato dell'uomo, affinché tutta la creazione potesse dare lode a Dio Padre e amarlo come un'unica famiglia radunata attorno a Cristo".

  Infine Benedetto XVI ha sottolineato che Ruperto "è il primo scrittore che ha identificato la sposa del 'Cantico dei Cantici' con Maria santissima. Così il suo commento a questo libro della Scrittura si rivela una sorta di 'summa' mariologica, in cui sono presentati i privilegi e le eccellenti virtù di Maria. (...) Ruperto, inoltre, ha cura di inserire la sua dottrina mariologica in quella ecclesiologica. In altri termini, egli vede in Maria santissima la parte più santa della Chiesa intera" e ciò conservò una eco nel Concilio Vaticano II, con la proclamazione di Maria Madre della Chiesa.

  Ruperto di Deutz, ha concluso il Santo Padre "Come tutti i rappresentanti della teologia monastica" seppe "coniugare lo studio razionale dei misteri della fede con l'orazione e con la contemplazione, considerata il vertice di ogni conoscenza di Dio".
AG/RUPERTO DI DEUTZ/...                           VIS 20091209 (470)


MESSAGGIO VERTICE CARTAGENA MINE ANTIUOMO


CITTA' DEL VATICANO, 9 DIC. 2009 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il Messaggio del Santo Padre, firmato dal Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, ed indirizzato alla Signora Susan Eckey, Presidentessa della II Conferenza di Studio della Convenzione sulla proibizione dell'impiego, immagazzinamento, produzione e trasporto delle mine antiuomo e della loro distruzione. La Conferenza si è tenuta a Cartagena (Colombia), dal 30 novembre al 4 dicembre 2009.

  "Sin dalla sua adozione, la Convenzione ha ottenuto il beneplacito della maggioranza degli Stati del mondo, anche se purtroppo, l'adesione non è stata universale - si legge nel Messaggio - La Santa Sede in questa occasione lancia un appello a tutti gli Stati affinché riconoscano le deplorevoli conseguenze umanitarie delle mine antiuomo. (...) Le migliaia di vittime che tuttora le mine antiuomo provocano, ci ricordano, nel caso fosse necessario ripeterlo, che vana è l'illusione di voler costruire la pace e la stabilità con una visione esclusivamente militare. È opportuno ripetere in questa circostanza che la pace, la sicurezza e la stabilità non possono sussistere solo in funzione della sicurezza militare, ma dipendono soprattutto da quelle condizioni che permettono il pieno sviluppo della persona umana, che tante volte si vede ostacolato dall'uso e dalla presenza di mine antiuomo".
MESS/MINE ANTIUOMO/CARTAGENA:ECKEY               VIS 20091209 (210)


VESPRI UNIVERSITARI ROMA PRESIEDUTI DA BENEDETTO XVI

CITTA' DEL VATICANO, 9 DIC. 2009 (VIS). L'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha comunicato oggi che il Santo Padre Benedetto XVI presiederà la preghiera dei Vespri con gli Universitari degli Atenei Romani, nella Basilica Vaticana, giovedì 17 dicembre, alle ore 17:30.
OCL/VESPRI/UNIVERSITARI                             VIS 20091209 (50)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 9 DIC. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Daniel E. Flores, Vescovo di Brownsville (superficie: 10.945; popolazione: 1.170.776; cattolici: 995.160; sacerdoti: 120; religiosi: 178; diaconi permanenti: 65), Stati Uniti d'America. Il Vescovo Flores, finora Ausiliare di Detroit (Stati Uniti d'America), succede al Vescovo Raymundo J. Peña, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/FLORES:PEÑA                                                          VIS 20091209 (80)

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