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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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sabato 30 gennaio 2010

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 30 GEN. 2010 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha eretto la Diocesi di Maliana (Timor Orientale), con territorio dismemebrato della Diocesi di Dili.

- Ha nominato il Reverendo Norberto Do Amaral, primo Vescovo di Maliana (superficie: 3.645; popolazione: 210.000; cattolici: 206.597; sacerdoti: 31; religiosi: 108), Timor Orientale. Il Vescovo eletto è nato nel 1956 a Ainaro (Diocesi di Dili) ed è stato ordinato sacerdote nel 1988. È Stato finora Cancelliere della Diocesi di Dili (Timor Orientale).

- Ha nominato il Padre Calogero Peri, O.F.M.Cap., Vescovo di Caltagirone (superficie: 1.551; popolazione: 153.038; cattolici: 149.827; sacerdoti: 91; religiosi: 143; diaconi permanenti: 10), Italia. Il Vescovo eletto è nato a Salemi (Italia) nel 1953, ha emesso la professione perpetua nell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini nel 1976 ed è stato ordinato sacerdote nel 1978. È stato finora Vice Preside della Facoltà Teologica "San Giovanni Evangelista" di  Palermo (Italia).
ECE:NER/.../DO AMARAL:PERI                            VIS 20100130 (160)


venerdì 29 gennaio 2010

TRIBUNALE ROTA DEVE ISPIRARSI GIUSTIZIA, CARITÀ E VERITÀ


CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN. 2010 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto oggi in udienza il Decano, il Collegio dei Prelati uditori, gli Officiali e gli altri Collaboratori del Tribunale della Rota Romana, in occasione dell'inaugurazione dell'Anno Giudiziario.

  Il Santo Padre si è soffermato nel suo discorso sulla missione di questa istituzione nella triplice prospettiva della giustizia, della carità e della verità alla quale il Tribunale della Rota Romana deve ispirarsi.

  "Occorre prendere atto della diffusa e radicata tendenza, anche se non sempre manifesta, che porta a contrapporre la giustizia alla carità, quasi che una escluda l'altra. In questa linea, riferendosi più specificamente alla vita della Chiesa, alcuni ritengono che la carità pastorale potrebbe giustificare ogni passo verso la dichiarazione della nullità del vincolo matrimoniale per venire incontro alle persone che si trovano in situazione matrimoniale irregolare. La stessa verità, (...) tenderebbe così ad essere vista in un'ottica strumentale, che l'adatterebbe di volta in volta alle diverse esigenze che si presentano".

  "Il vostro ministero" - ha proseguito il Papa - "è essenzialmente opera di giustizia: una virtù (...) della quale è quanto mai importante riscoprire il valore umano e cristiano, anche all'interno della Chiesa. Il Diritto Canonico" deve essere "sempre considerato nel suo rapporto essenziale con la giustizia, nella consapevolezza che nella Chiesa l'attività giuridica ha come fine la salvezza delle anime".

  "In questa prospettiva è da tenere presente, qualunque sia la situazione, che il processo e la sentenza sono legati in modo fondamentale alla giustizia e si pongono al suo servizio" - ha rilevato Papa Benedetto XVI che ha aggiunto: "Oltre a questa dimensione (...) 'oggettiva' della giustizia, ne esiste un'altra, inseparabile da essa, che riguarda gli 'operatori del diritto', coloro , cioè, che la rendono possibile. Vorrei sottolineare come essi devono essere caratterizzati da un alto esercizio delle virtù umane e cristiane, in particolare della prudenza e della giustizia, ma anche della fortezza".

  "Quest'ultima diventa più rilevante quando l'ingiustizia appare la via più facile da seguire, in quanto implica accondiscendenza ai desideri e alle aspettative delle parti, oppure ai condizionamenti dell'ambiente sociale".

  "Tutti coloro che operano nel campo del Diritto, ognuno secondo la propria funzione, devono essere guidati dalla giustizia. Penso in particolare agli avvocati, i quali devono non soltanto porre ogni attenzione al rispetto della verità delle prove, ma anche evitare con cura di assumere, (...) il patrocinio di cause che, secondo la loro coscienza, non siano oggettivamente sostenibili".

  "L'azione, poi, di chi amministra la giustizia non può prescindere dalla carità" - ha ribadito il Santo Padre - "Lo sguardo e la misura della carità aiuterà a non dimenticare che si è sempre davanti a persone segnate da problemi e da sofferenze. Anche nell'ambito specifico del servizio di operatori della giustizia vale il principio secondo cui 'la carità eccede la giustizia'".

  "Di conseguenza, l'approccio alle persone, (...) deve calarsi nel caso concreto per facilitare alle parti, mediante la delicatezza e la sollecitudine, il contatto con il competente tribunale. In pari tempo, è importante adoperarsi fattivamente ogni qualvolta si intraveda una speranza di buon esito, per indurre i coniugi a convalidare eventualmente il matrimonio e a ristabilire la convivenza coniugale. Non va, inoltre, tralasciato lo sforzo di instaurare tra le parti un clima di disponibilità umana e cristiana, fondata sulla ricerca della verità".

  "Occorre rifuggire da richiami pseudopastorali che situano le questioni su un piano meramente orizzontale, in cui ciò che conta è soddisfare le richieste soggettive per giungere ad ogni costo alla dichiarazione di nullità, al fine di poter superare, tra l'altro, gli ostacoli alla ricezione dei sacramenti della Penitenza e dell'Eucaristia. Il bene altissimo della riammissione alla Comunione eucaristica, (...) esige (...) di considerare l'autentico bene delle persone, inscindibile dalla verità della loro situazione canonica. Sarebbe un bene fittizio, (...) spianare loro comunque la strada verso la ricezione dei sacramenti, con il pericolo di farli vivere in contrasto oggettivo con la verità della propria condizione personale".

  "Vorrei oggi sottolineare come sia la giustizia, sia la carità, postulino l'amore alla verità e comportino essenzialmente la ricerca del vero. (...) Senza verità la carità scivola nel sentimentalismo. L'amore diventa un guscio vuoto, da riempire arbitrariamente. È il fatale rischio dell'amore in una cultura senza verità".

  "Bisogna tener presente che un simile svuotamento" - ha detto ancora il Papa - "può verificarsi non solo nell'attività pratica del giudicare, ma anche nelle impostazioni teoriche, che tanto influiscono poi sui giudizi concreti. Il problema si pone quando viene più o meno oscurata la stessa essenza del matrimonio. (...) La considerazione esistenziale, personalistica e relazionale dell'unione coniugale non può mai essere fatta a scapito dell'indissolubilità, essenziale proprietà che nel matrimonio cristiano consegue, con l'unità, una peculiare stabilità in ragione del sacramento".

  "Non va dimenticato" - ha concluso il Pontefice - "che il matrimonio gode del favore del diritto. Pertanto, in caso di dubbio, esso si deve intendere valido fino a che non sia stato provato il contrario. Altrimenti, si corre il grave rischio di rimanere senza un punto di riferimento oggettivo per le pronunce circa la nullità, trasformando ogni difficoltà coniugale in un sintomo di mancata attuazione di un'unione il cui nucleo essenziale di giustizia - il vincolo indissolubile - viene di fatto negato".
AC/.../ROTA ROMANA                               VIS 20100129 (840)


RAFFORZARE NECESSARIE STRATEGIE LOTTA CONTRO LEBBRA


CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN. 2010 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il Messaggio per la LVII Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra che si celebra domenica 31 gennaio, a firma dell'Arcivescovo Zygmunt Zimowski, Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari.

  Secondo i dati più recenti dell'Organizzazione Mondiale della Salute (O.M.S.), "nel 2009 sono stati registrati oltre 210mila nuovi casi di lebbra. I Paesi che risultano più colpiti sono in Asia, nell'America Meridionale e in Africa. L'India presenta il maggior numero di persone affette seguita dal Brasile".

  L'Arcivescovo Zimowski lancia un appello "alla comunità internazionale e alle autorità di ogni singolo Stato, invitandole a sviluppare e rafforzare le necessarie strategie di lotta alla lebbra, rendendole più efficaci e capillari soprattutto dove il numero dei nuovi casi è ancora elevato. Tutto ciò senza trascurare le campagne di educazione e di sensibilizzazione in grado di aiutare, le persone affette  ed i loro familiari, ad uscire dall'esclusione e ad ottenere le cure necessarie".

  Al termine del Messaggio, il Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari ringrazia l'Organizzazione Mondiale della Sanità, le religiose, i missionari e i volontari per il lodevole "impegno a sradicare questa ed altre malattie 'dimenticate'".
CON-AVA/GIORNATA MONDIALE LEBBRA/ZIMOWSKI    VIS 20100129 (210)



UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Tre Presuli della Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles, in Visita "ad Limina Apostolorum".

-    Il Vescovo Arthur Roche, di Leeds.

-    Il Vescovo Terence Patrick Drainey, di Middlesbrough.

-    Il Vescovo Terence John Brain, di Salford.

-    Il Vescovo Antoni Stankiewicz, Decano del Tribunale della Rota Romana.
AL:AP/.../...                                   VIS 20100129 (70)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 29 GEN. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Kibungo (Rwanda), presentata dal Vescovo Kizito Bahujimihigo, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.
RE/.../BAHUJIMIHIGO                                 VIS 20100129 (50)

giovedì 28 gennaio 2010

ACCADEMIE PONTIFICIE SIANO ISTITUZIONI VITALI


CITTA' DEL VATICANO, 28 GEN. 2010 (VIS). Questa mattina, festa di San Tommaso d'Aquino, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i 300 partecipanti alla Seduta Pubblica delle Pontificie Accademie, svoltasi nel pomeriggio del 27 gennaio.

  Alla seduta pubblica hanno preso parte la seguenti Accademie: Accademia di San Tommaso d'Aquino; Accademia di Teologia; Accademia dell'Immacolata; Accademia Mariana Internazionale; Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon; Accademia Romana di Archeologia; Accademia "Cultorum Martyrum".

  Nell'elogiare il "glorioso passato" delle Pontificie Accademie, il Papa ha sottolineato che in questi momenti: "La cultura contemporanea, e ancor più gli stessi credenti, (...), sollecitano continuamente la riflessione e l'azione della Chiesa nei vari ambiti in cui emergono nuove problematiche e che costituiscono anche settori in cui operate, come la ricerca filosofica e teologica; la riflessione sulla figura della Vergine Maria; lo studio della storia, dei monumenti, delle testimonianze ricevute in eredità dai fedeli delle prime generazioni cristiane, a cominciare dai Martiri".

  "In questi delicati spazi di ricerca e di impegno" - ha detto il Papa -  "siete chiamati a offrire un contributo qualificato, competente e appassionato, affinché tutta la Chiesa, e in particolare la Santa Sede, possa disporre di occasioni, di linguaggi e di mezzi adeguati per dialogare con le culture contemporanee e rispondere efficacemente alle domande e alle sfide che l'interpellano nei vari ambiti del sapere e dell'esperienza umana".

  "Come ho più volte affermato, l'odierna cultura risente fortemente sia di una visione dominata dal relativismo e dal soggettivismo, sia di metodi e atteggiamenti talora superficiali e perfino banali, che danneggiano la serietà della ricerca e della riflessione e, di conseguenza, anche del dialogo, del confronto e della comunicazione interpersonale. Appare, pertanto, urgente e necessario ricreare le condizioni essenziali di una reale capacità di approfondimento nello studio e nella ricerca, perché ragionevolmente si dialoghi ed efficacemente ci si confronti sulle diverse problematiche, nella prospettiva di una crescita comune e di una formazione che promuova l'uomo nella sua integralità e completezza".

  "Tale impegno" - ha aggiunto il Pontefice - "deve essere particolarmente cogente nell'ambito della formazione dei candidati al ministero ordinato, come esige l''Anno Sacerdotale' e come conferma la felice scelta di dedicargli la vostra annuale Seduta Pubblica".

  "Il pensiero e la testimonianza di San Tommaso d'Aquino" - ha concluso Benedetto XVI - "ci suggeriscono di studiare con grande attenzione i problemi emergenti per offrire risposte adeguate e creative. Fiduciosi nella possibilità della 'ragione umana', nella piena fedeltà all'immutabile 'depositum fidei', occorre - come fece il 'Doctor Communis' - attingere sempre alle ricchezze della Tradizione, nella costante ricerca della 'verità delle cose'. Per questo, è necessario che le Pontificie Accademie siano oggi più che mai Istituzioni vitali e vivaci, capaci di percepire acutamente sia le domande della società e delle culture, sia i bisogni e le attese della Chiesa, per offrire un adeguato e valido contributo e così promuovere, con tutte le energie ed i mezzi a disposizione, un autentico umanesimo cristiano".
AC/ACCADEMIE PONTIFICIE/...                           VIS 20100128 (960)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 28 GEN. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate sette Presuli della Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles, in Visita "ad Limina Aposotlorum":

    - Il Vescovo Edwin Regan, di Wrexham.

-    L'Arcivescovo Patrick Altham Kelly, di Liverpool, con il Vescovo Ausiliare Thomas Anthony Williams ed il Vescovo Ausiliare emerito Vincent Malone.

-    Il Vescovo John Anthony Rawsthorne, di Hallam.

-    Il Vescovo Séamus Cunningham, di Hexham and Newcastle.

-    Il Vescovo Michael Gregory Campbell, O.S.A., di Lancaster.
AL/.../...                                         VIS 20100128 (90)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 28 GEN. 2010 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Lucas Kim Woon-hoe, Vescovo della Diocesi di Ch'unch'on (superficie: 17.000; popolazione: 1.157.879; cattolici: 75.702; sacerdoti: 98; religiosi: 292), Corea. Finora Ausiliare dell'Arcidiocesi di Seoul, il Vescovo Woon-hoe succede al Vescovo John Chang Yik, del quale il Santo padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Luis Quinteiro Fiuza, Vescovo di Tui-Vigo (superficie: 1.721; popolazione: 541.000; cattolici: 514.000; sacerdoti: 289; religiosi: 544; diaconi permanenti: 3), Spagna. Finora Vescovo di Orense (Spagna), il Vescovo Quinteiro Fiuza succede al Vescovo José Diéguez Reboredo, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Reverendo João Noé Rodrigues, Vescovo di Tzaneen (superficie: 49.500; popolazione: 2.500.000; cattolici: 50.000; sacerdoti: 27; religiosi: 43; diaconi permanenti: 3), Sud Africa. Il Vescovo eletto è nato a Cape Town (Sud Africa), nel 1955 ed è stato ordinato sacerdote nel 1982. Finora Parroco della Parrocchia "Sacred Heart Parish" ad Ackerville (Sud Africa), succede al Vescovo Hugh Patrick Slattery, M.S.C., del quale il Santo Padre ha accettato al rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Reverendo Eusebius Alfred Nzigilwa, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Dar-es-Salaam (superficie: 40.000; popolazione: 5.003.000; cattolici: 1.490.000; sacerdoti: 193; religiosi: 737), Tanzania. Il Vescovo eletto è nato nel 1966 a Manza (Tanzania) ed è stato ordinato sacerdote nel 1995.

- Ha nominato il Reverendo Salutaris Melchior Libena, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Dar-es-Salaam (superficie: 40.000; popolazione: 5.003.000; cattolici: 1.490.000; sacerdoti: 193; religiosi: 737), Tanzania. Il Vescovo eletto è nato nel 1963 a Itete (Tanzania) ed è stato ordinato sacerdote nel 1991. È stato finora Professore e Direttore Spirituale presso il Seminario Maggiore St.Paul's di Kipalapala (Tanzania).

- Ha nominato il Padre Zdzislaw Józef Kijas, O.F.M.Conv., Relatore della Congregazione delle Cause dei Santi, che è stato finora Preside della Pontificia Facoltà Teologica "San Bonaventura" in Roma.
NER:RE:NEA:NA/.../...                     VIS 20100128 (350)


mercoledì 27 gennaio 2010

FRANCESCO DI ASSISI GIGANTE DI SANTITÁ


CITTA' DEL VATICANO, 27 GEN. 2010 (VIS). Benedetto XVI ha dedicato la catechesi dell'udienza generale del mercoledì, svoltasi nell'Aula Paolo VI, a San Francesco d'Assisi (1181-1226), un "autentico gigante della santità, che continua ad affascinare moltissime persone di ogni età e di ogni credo religioso".

 Francesco, ha spiegato il Papa, apparteneva ad una ricca famiglia e trascorse una giovinezza spensierata. A vent'anni prese parte ad una campagna militare, e fu fatto prigioniero. Dopo il ritorno ad Assisi, cominciò in lui un lento processo di conversione spirituale, che lo portò ad abbandonare gradualmente lo stile di vita mondano. Nella chiesetta di San Damiano, Francesco ebbe una visione, in cui Cristo dal Crocifisso gli parlava, invitandolo a riparare la sua Chiesa".

 "Questo piccolo avvenimento della Parola del Signore nella chiesa di san Damiano nasconde un simbolismo profondo perché lo stato della chiesetta in rovina rappresenta anche "la situazione drammatica e inquietante della Chiesa in quell'epoca, con una fede superficiale che non forma e non trasforma la vita, con un credo poco zelante, un raffreddarsi dell'amore e così una distruzione interiore della Chiesa ed anche una decomposizione dell'unità per movimenti ereticali. Ma tuttavia in questa chiesa in rovina sta nel centro un Crocifisso e parla e chiama ad un rinnovamento, chiama Francesco".

 Il Papa ha parlato anche della coincidenza tra questo avvenimento e il sogno del Papa Innocenzo III nello stesso anno, 1207, "quando il pontefice sognò come la Basilica del Laterano stava crollando e un religioso piccolo ed insignificante, la puntellava con le sue spalle perché non cadesse. Il Papa riconoscerà il fragile in san Francesco che lo andò a visitare a Roma due anni più tardi".

 "Innocenzo III -ha commentato il Papa- era un papa potente, di grande cultura teologica ed anche di potere politico, e tuttavia non è lui che rinnova la Chiesa. È il piccolo ed insignificante religioso, è san Francesco chiamato da Dio. Ma d'altra parte è importante che san Francesco non rinnova la Chiesa senza o contro il Papa, ma in comunione con il Papa. Le due realtà vanno insieme: il Successore di Pietro, i Vescovi, la Chiesa fondata sulla successione degli Apostoli e il carisma che lo spirio Santo crea in questo momento per rinnovare la Chiesa".

 Dopo aver rinunciato all'eredità paterna nel 1208, il santo decise di vivere nella povertà e dedicarsi alla predicazione ed un anno dopo, accompagnato dai suoi primi seguaci si recò a Roma, per sottoporre al Papa Innocenzo III il progetto di una nuova forma di vita cristiana.

 Parlando del contrasto tra il Francesco della tradizione e il Francesco che alcuni definiscono storico, il Papa ha sottolineato che è certo che il santo, "voleva seguire la Parola di Cristo, senza glossa (...) in tutta la sua radicalità e verità" ma "è verità anche che sapeva che Cristo non è mai "mio", ma sempre "nostro", che il Cristo non posso averlo "io" e ricostruire "io"contro la Chiesa la sua volontà e il suo insegnamento".

 Inoltre è verità che Francesco all'inizio "non voleva creare un nuovo ordine" con i procedimento canonici necessari, ma "capì con sofferenza e dolore che tutto deve avere il suo ordine e che anche il diritto della Chiesa è necessario per dar forma al rinnovamento e così realmente si inserì in modo totale, col cuore, nella comunione della Chiesa, con il Papa e con i Vescovi".

 Dopo aver menzionato l'incorporazione di Santa Chiara alla scuola di Francesco e aver elogiato i frutti che il Secondo Ordine francescano, quello delle Clarisse, ha dato alla Chiesa, Benedetto XVI ha parlato del viaggio del santo nel 1219 in Egitto per parlare con il sultano Melek-el Kamel e poter predicare in quei luoghi il Vangelo di Gesù. "In un'epoca in cui era in atto uno scontro tra il Cristianesimo e l'Islam -ha detto-, Francesco, armato solo della sua fede e della sua mitezza personale, percorse con efficacia le vie del dialogo (...). È un modello al quale anche oggi dovrebbero ispirarsi i rapporti tra cristiani e musulmani: promuovere un dialogo nella verità, nel rispetto reciproco e nella mutua comprensione".

 Il Papa ha fatto riferimento anche alla probabile vista di Francesco in Terra Santa e ha sottolineato che i suoi figli spirituali hanno fatto dei Luoghi in cui visse Gesù un ambito privilegiato della loro missione. "Con gratitudine penso oggi ai grandi meriti della Custodia francescana di Terra Santa".
   
 Francesco, che morì nel 1226, "disteso sulla nuda terra" della Porziuncola "rappresenta un alter Christus", perché "in effetti, questo era il suo ideale: essere come Gesù (...), imitarne le virtù. In particolare, egli ha voluto dare un valore fondamentale alla povertà interiore ed esteriore, insegnandola anche ai suoi figli spirituali (...). La testimonianza di Francesco, che ha amato la povertà per seguire Cristo con dedizione e libertà totali, continua ad essere anche per noi un invito a coltivare la povertà interiore per crescere nella fiducia in Dio, unendo anche uno stile di vita sobrio e un distacco dai beni materiali".

 Il Santo Padre ha messo in evidenza che nel Poverello di Assisi "l'amore per Cristo si espresse in modo speciale nell'adorazione del Santissimo Sacramento dell'Eucaristia" e ha ricordato che il santo ammirava i sacerdoti "perché avevano ricevuto il dono di consacrare l'Eucaristia". "Non dimentichiamo mai questo insegnamento -ha detto il Papa rivolgendosi ai suoi fratelli nel sacerdozio- la santità dell'Eucaristia ci chiede di essere puri, di vivere in modo coerente con il Mistero che celebriamo".
 
 Un'altra caratteristica della spiritualità del santo è "il senso della fraternità universale e l'amore per il creato, che gli ispirò il celebre Cantico delle creature. Un messaggio molto attuale perchè (...). è sostenibile solo uno sviluppo che rispetti la creazione e che non danneggi l'ambiente" e "anche la costruzione di una pace solida è legata al rispetto dell'ambiente. Francesco ci ricorda che nella creazione si dispiega la sapienza e la benevolenza del Creatore".

 Il Santo Padre ha concluso ricordando che Francesco è stato "un grande santo e un uomo gioioso (...)Infatti, tra la santità e la gioia sussiste un intimo e indissolubile rapporto. Uno scrittore francese ha detto che al mondo vi è una sola tristezza: quella di non essere santi".
AG/FRANCESCO DI ASSISI/...                                                  VIS 20100127 (1050)


IL PAPA RICORDA LE VITTIME DELLA SHOA


CITTA' DEL VATICANO, 27 GEN. 2010 (VIS). Al termine dell'udienza generale, il Papa ha ricordato che "Sessantacinque anni fa, il 27 gennaio 1945, venivano aperti i cancelli del campo di concentramento nazista della città polacca di Ozwiecim, nota con il nome tedesco di Auschwitz, e vennero liberati i pochi superstiti".

 "Tale evento e le testimonianze dei sopravvissuti - ha detto il Santo Padre -  rivelarono al mondo l'orrore di crimini di inaudita efferatezza, commessi nei campi di sterminio creati dalla Germania nazista".

 "Oggi, si celebra il "Giorno della memoria", in ricordo di tutte le vittime di quei crimini, specialmente dell'annientamento pianificato degli Ebrei, e in onore di quanti, a rischio della propria vita, hanno protetto i perseguitati, opponendosi alla follia omicida. Con animo commosso pensiamo alle innumerevoli vittime di un cieco odio razziale e religioso, che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte in quei luoghi aberranti e disumani".

 "La memoria di tali fatti -ha concluso-, in particolare del dramma della Shoah che ha colpito il popolo ebraico, susciti un sempre più convinto rispetto della dignità di ogni persona, perché tutti gli uomini si percepiscano una sola grande famiglia. Dio onnipotente illumini i cuori e le menti, affinché non si ripetano più tali tragedie!".
AG/RICORDO VITTIME SHOA/...                                               VIS 20100127 (230)


INIZIATIVA DELLE POSTE DEL VATICANO IN FAVORE DI HAITI


CITTA' DEL VATICANO, 27 GEN. 2010 (VIS). L'Ufficio Filatelico e Numismatico del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano realizzerà la tiratura di un francobollo speciale il cui ricavato andrà alla popolazione di Haiti, vittima del recente terremoto.

 In un comunicato reso pubblico ieri pomeriggio si informa che questo francobollo sarà dedicato al 1500° anniversario del Santuario di Nostra Signora delle Grazie, più noto come Santuario della Mentorella, che si trova nella regione del Lazio.

 La tiratura sarà di 900.000 francobolli da 0,65 euro ciascuno e verrà venduto a 0,85 euro, anche se il valore di invio continuerà ad essere lo stesso, cioè 0,65.

 Lo 0,20 € di valore di ristampa per ogni francobollo verrà destinato totalmente ad aiutare le vittime del terremoto. Il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano stima che, se verrà venduta tutta la serie, si potrebbero raccogliere circa 150.000 euro.
OP/FRANCOBOLLO SPECIALE/HAITI                                      VIS 20100127 (170)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 27 GEN. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Antonio Lanfranchi, Arcivescovo-Abate di Modena-Nonantola (superficie: 2.089; popolazione: 488.400; cattolici: 476.900; sacerdoti: 264; religiosi: 403; diaconi permanenti: 56), Italia. Finora Vescovo di Cesena-Sarsina (Italia), succede all'Arcivescovo Benito Cocchi, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia per raggiunti limiti di età.
NER:RE/.../LANFRANCHI:COCCHI                                 VIS 20100127 (70)

martedì 26 gennaio 2010

IMPEGNO UNITÀ CRISTIANI DOVERE DI TUTTI


CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2010 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura,  il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto la celebrazione dei Secondi Vespri nella festa della Conversione di San Paolo, Apostolo delle Genti, a chiusura della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani, sul tema: ""Di tutto questo voi siete testimoni" (Lc (24,48).

  Alla cerimonia hanno partecipato Cardinali, Vescovi, e Rappresentanti di altre Chiese e Comunità ecclesiali presenti a Roma.

  "La scelta del tema della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani di quest'anno" - ha ricordato il Papa nell'omelia - "l'invito, cioè, ad una testimonianza comune del Cristo risorto secondo il mandato che Egli ha affidato ai discepoli, è legata al ricordo del centesimo anniversario della Conferenza missionaria di Edimburgo in Scozia, che viene considerato da molti come un evento determinante per la nascita del movimento ecumenico moderno".

  "È proprio il desiderio di annunciare agli altri il Cristo e di portare al mondo il suo messaggio di riconciliazione che fa sperimentare la contraddizione della divisione dei cristiani (...). La comunione e l'unità dei discepoli di Cristo è, dunque, condizione particolarmente importante per una maggiore credibilità ed efficacia della loro testimonianza".

  "In un mondo segnato dall'indifferenza religiosa" - ha sottolineato il Pontefice - "e persino da una crescente avversione nei confronti della fede cristiana, è necessaria una nuova, intensa, attività di evangelizzazione, non solo tra i popoli che non hanno mai conosciuto il Vangelo, ma anche in quelli in cui il Cristianesimo si è diffuso e fa parte della loro storia".

  "Non mancano, purtroppo" - ha posto in rilievo il Papa - "questioni che ci separano gli uni dagli altri e che speriamo possano essere superate attraverso la preghiera e il dialogo, ma c'è un contenuto centrale del messaggio di Cristo che possiamo annunciare assieme: la paternità di Dio, la vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte con la sua croce e risurrezione, la fiducia nell'azione trasformatrice dello Spirito".

  "Mentre siamo in cammino verso la piena comunione, siamo chiamati ad offrire una testimonianza comune di fronte alle sfide sempre più complesse del nostro tempo, quali la secolarizzazione e l'indifferenza, il relativismo e l'edonismo, i delicati temi etici riguardanti il principio e la fine della vita, il limiti della scienza e della tecnologia, il dialogo con le altre tradizioni religiose".

  "Vi sono poi ulteriori campi nei quali dobbiamo sin da ora dare una comune testimonianza" - ha proseguito il Pontefice - "la salvaguardia del creato, la promozione del bene comune e della pace, la difesa della centralità della persona umana, l'impegno per sconfiggere le miserie del nostro tempo, quali la fame, l'indigenza, l'analfabetismo, la non equa distribuzione dei beni".

  "L'impegno per l'unità dei cristiani non è compito solo di alcuni, né attività accessoria per la vita della Chiesa. Ciascuno è chiamato a dare il suo apporto per compiere quei passi che portino verso la comunione piena tra tutti i discepoli di Cristo, senza mai dimenticare che essa è innanzitutto dono di Dio da invocare costantemente".
HML/CONVERSIONE SAN PAOLO/...                       VIS 20100126 (510)


ACCADEMIE PONTIFICIE APERTE A NUOVE CONOSCENZE


CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2010 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la Conferenza di presentazione de "Le Accademie Pontificie per un nuovo umanesimo cristiano. Udienza speciale del Santo Padre alle Accademie Pontificie (28 gennaio) e Seduta pubblica delle Accademie Pontificie (27 gennaio)".

  Alla Conferenza sono intervenuti l'Arcivescovo Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e del Coordinamento fra Accademie Pontificie ed il Monsignor Pasquale Iacobone, Officiale del medesimo Dicastero e Delegato del Coordinamento fra Accademie Pontificie.

  Il Consiglio di Coordinamento fra Accademie Pontificie è stato creato da Giovanni Paolo II nel 1995 ed è costituito dai Presidenti delle seguenti Pontificie Accademie: Accademia di San Tommaso d'Aquino; Accademia di Teologia; Accademia dell'Immacolata; Accademia Mariana Internazionale; Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon; Accademia Romana di Archeologia; Accademia "Cultorum Martyrum".

  Una volta all'anno il Consiglio di Coordinamento organizza una Seduta Pubblica congiunta della Accademie Pontificie su di un tema di attualità. La Seduta Pubblica 2010, la quattordicesima, è stata organizzata dalla Pontificia Accademia di San Tommaso d'Aquino e dalla Pontificia Accademia di Teologia, sul tema: "La formazione teologica del presbitero". Nel corso della seduta viene anche assegnato il Premio delle Pontificie Accademie, che il Santo Padre attribuisce a giovani studiosi, artisti o Istituzioni che si siano distinte nella promozione dell'umanesimo cristiano. Quest'anno il premio è stato attribuito al teologo americano John Mortensen che ha conseguito il Dottorato nel 2006 presso la Pontificia Università della Santa Croce (Roma), con una tesi su: "L'Analogia in San Tommaso".

  Nel suo intervento l'Arcivescovo Ravasi ha ricordato che le Accademie Pontificie svolgono la loro attività in tre ambiti: teologico, recupero delle radici cristiane, soprattutto in epoca romana, e culturale.

  Il Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura ha segnalato inoltre che una delle finalità delle Sedute Pubbliche è di far conoscere le molte volte la "ignota attività" delle Accademie che ha definito "piccoli mondi di ricerca, a volte di altissima qualità". La Seduta Pubblica ha inoltre lo scopo di rendere nota e diffondere l'opera delle Pontificie Accademie, facendo di queste non soltanto gloriose opere del passato, ma Istituzioni che si confrontano con le nuove conoscenze. In merito l'Arcivescovo Ravasi ha fatto notare che l'assegnazione del premio di quest'anno ad un laico con famiglia è un segnale di apertura della ricerca teologica che non può essere soltanto riservata al clero.

  Monsignor Iacobone ha spiegato successivamente che è la prima volta che Benedetto XVI concede udienza alle Pontificie Accademie ed ha ricordato che gli anni 2009 e 2010 sono molto significativi per alcune di esse, come la Accademia Romana di Archeologia fondata duecento anni fa (1810), l'Accademia di S. Tommaso d'Aquino, che nel 2009 ha celebrato il 130° anniversario di fondazione e l'Accademia Mariana Internazionale che ha ricevuto 50 anni fa il titolo di pontificia.
OP/ACCADEMIE PONTIFICIE/RAVASI:IACOBONE              VIS 20100126 (480)


COMUNICATO CONSIGLIO PROMOZIONE UNITÀ DEI CRISTIANI


CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2010 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico un Comunicato del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani nel quale si rende noto che il Pontificio Consiglio "ha constatato con rammarico che è stato pubblicato, da un mezzo di comunicazione, un testo che è all'esame della 'Commissione Mista Internazionale per il Dialogo Teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa nel suo insieme'".

  "Il documento pubblicato è un testo previo, che consiste in un elenco di temi da studiare e da approfondire, finora discusso solo in minima parte dalla suddetta Commissione".

  "Nell'ultima riunione della Commissione Mista Internazionale per il Dialogo Teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa, tenutasi a Paphos (Cipro), nell'ottobre scorso, si era stabilito esplicitamente che il testo non sarebbe stato pubblicato finché non fosse stato esaminato nella sua totalità dalla Commissione".

  "Ad oggi non esiste nessun documento concordato e pertanto il testo pubblicato non ha nessuna autorità, né ufficialità".
OP/TESTO/CON-UC                                       VIS 20100126 (170)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Joe Steve Vasquez, Vescovo di Austin  (superficie: 57.424; popolazione: 2.443.000; cattolici: 437.000; sacerdoti: 243; religiosi: 203; diaconi permanenti: 198), Stati Uniti d'America. È stato finora Vescovo Ausiliare di Galveston-Houston (Stati Uniti d'America).
NER/.../VASQUEZ                                             VIS 20100126 (50)

lunedì 25 gennaio 2010

CHIESA CATTOLICA SEMPRE ACCANTO HAITIANI


CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2010 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il testo di due telegrammi che, il 16 gennaio scorso, il Santo Padre ha fatto pervenire al Signor René Préval, Presidente della Repubblica di Haïti e all'Arcivescovo Louis Kébreau, S.D.B., di Cap-Haïtien, Presidente della Conferenza Episcopale di Haïti, per il terribile sisma che il 12 gennaio ha devastato il Paese causando ad oggi più di 150.000 morti e migliaia di feriti.

  Benedetto XVI esprime al Presidente Préval "profonda tristezza" per il tragico evento assicurando la sua "fervente preghiera per tutte le persone colpite da questa terribile catastrofe". "Prego anche" - scrive il Papa - "affinché lo spirito di solidarietà alberghi in tutti i cuori e la calma regni nelle strade affinché il soccorso generoso che giunge da tutti i paesi porti sollievo a tutti e le persone che oggi mancano di tutto, provino il conforto di sapere che tutta la comunità internazionale si occupa in modo concreto di loro".

  Il Santo Padre esprime apprezzamento "per l'impegno di tutti coloro, haïtiani e stranieri, anche a rischio della vita, che si adoperano per soccorrere i sopravvissuti ed io li ringrazio di tutto cuore. Mi preme assicurare Vostra Eccellenza che la Chiesa Cattolica , attraverso le sue istituzioni, rimarrà, al di là della viva emozione suscitata, al fianco delle persone provate dal sisma e secondo le proprie forze, aiuterà ad offrire opportunità di un avvenire migliore".

  In un telegramma inviato all'Arcivescovo Kébreau, il Pontefice ricorda la tragica morte dell'Arcivescovo Serge Miot, di Port-au-Prince e di tanti fedeli, sacerdoti e consacrati. "In queste ore buie, invoco Nostra Signora del Perpetuo Soccorso affinché si faccia Madre di tenerezza e sappia dirigere i cuori affinché la solidarietà prenda il sopravvento sull'isolamento e sull'individualismo".

  "Apprezzo la rapida mobilitazione della comunità internazionale, unanimemente commossa dalla sorte degli haïtiani, ed anche quella di tutta la Chiesa che, attraverso le sue istituzioni, non mancherà di apportare il suo contributo ai soccorsi urgenti e alla paziente ricostruzione delle aree devastate"
TGR/TERREMOTO HAÏTI/PRÉVAL:KEBREAU                   VIS 20100125 (340)


MESSAGGIO AL NUOVO PATRIARCA CHIESA SERBO-ORTODOSSA


CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2010 (VIS). A motivo dell'elezione a nuovo Patriarca della Chiesa Serbo-Ortodossa, il Santo Padre ha inviato un Messaggio a Sua Santità, Arcivescovo Irinej, di Pec, Metropolita di Belgrado-Karlovci, con il quale si congratula per l'elezione e chiede a Dio di concedere "abbondanti doni di grazia e di saggezza per il compimento di tanto grandi responsabilità al servizio della Chiesa e del popolo a Lei affidato".

  "Lei succede al Patriarca Pavle (...) che fu un Pastore fervente e stimato e che vi ha trasmesso una eredità spirituale ricca e profonda. Grande pastore e padre spirituale egli guidò la Chiesa con efficacia e conservò la sua unità di fronte a tante difficoltà.  Desidero esprimere il mio apprezzamento per il suo esempio di fedeltà al Signore e i suoi numerosi gesti di apertura verso la Chiesa Cattolica".

  "Prego il Signore affinché conceda a Sua Santità la forza interiore per consolidare l'unità e la crescita spirituale della Chiesa Ortodossa Serba e per edificare i legami fraterni con le altre Chiese e comunità ecclesiali. Le assicuro la vicinanza della Chiesa Cattolica e il suo impegno nella promozione di rapporti fraterni e di dialogo teologico, affinché siano superati quelli ostacoli che ancora impediscono la piena comunione. Che il Signore benedica i nostri comuni sforzi così che i discepoli della Chiesa siano nuovamente testimoni uniti davanti al mondo del suo amore salvifico".
MESS/NOMINA PATRIARCA/IRINEJ                               VIS 20100125 (250)


ANNUNCIARE LA PAROLA CON LE NUOVE TECNOLOGIE


CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2010 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la conferenza stampa di presentazione del Messaggio del Santo Padre per la XLIV Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (16 maggio 2010) sul tema: "Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale: i nuovi media al servizio della Parola".

  Alla Conferenza Stampa sono intervenuti l'Arcivescovo Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e il Monsignor Paul Tighe, Segretario del medesimo Pontificio Consiglio.

  L'Arcivescovo Celli ha affermato che il Papa ha scelto il tema del sacerdozio perché quest'anno celebriamo l'Anno Sacerdotale, ma il Messaggio non è diretto solo ai sacerdoti. "Il presbitero opera nel mondo digitale con i laici che operano nel settore".

  Il presidente del Dicastero ha affermato che: "il Papa esprime una valutazione positive delle nuove tecnologie; (...) è consapevole dell'aiuto che danno alla pastorale e che possono contribuire ad essa in modo positivo".

  Benedetto XVI ricorda nel Messaggio, ha aggiunto l'Arcivescovo Celli, che "la missione principale di ogni presbitero è l'annuncio di Cristo" e che "deve occuparsi pastoralmente dei media poiché essi sono al servizio della Parola".

  Monsignor Tighe, ha affermato che nel suo Messaggio, il Papa scrive anche che "I sacerdoti sono invitati a valutare il grande potenziale delle nuove tecnologie per far conoscere la Buona Novella dell'amore di Dio a tutti".

  "Il sacerdote è invitato" - sottolinea Monsignor Tighe - "a essere presente nel mondo digitale proprio in quanto sacerdote" ed il Messaggio del Papa "dà per scontato il bisogno di una formazione dei sacerdoti per un abile uso delle nuove tecnologie, ma la sua prima preoccupazione è assicurare che queste siano usate per promuovere il Vangelo e offrire speranza a tutti".

  "Il Papa" - ha proseguito Monsignor Tighe - "invita i sacerdoti e tutti i credenti a usare il web per creare uno spazio di dialogo in cui i cristiani, i fedeli di altre religioni e i non-credenti possano ritrovarsi nella ricerca rispettosa della verità e della saggezza". 

  Ricordando le iniziative in ambito digitale, come la pagina web della Congregazione per il Clero: www.annussacerdotalis.org, il Segretario del Dicastero ha segnalato che: "In diversi luoghi le nuove tecnologie sono usate per incoraggiare la continua formazione teologica e spirituale dei sacerdoti; (...) Inoltre, ci sono stati molti sforzi individuali da parte di sacerdoti, spesso appoggiati da laici con una formazione tecnica e competenza nel campo dei media, per usare le nuove tecnologie al fine di dare una dimensione nuova alla loro missione pastorale".
OP/MESSAGGIO COMUNICAZIONI SOCIALI/...               VIS 20100125 (420)


IL SACERDOTE E LA PASTORALE NEL MONDO DIGITALE


CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2010 (VIS). Questa mattina ha avuto luogo la presentazione del Messaggio del Santo Padre per la XLIV Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali (16 maggio 2010) sul tema: "Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale: i nuovi media al servizio della Parola". Il Messaggio è datato 24 gennaio, festività di San Francesco di Sales, Patrono dei giornalisti.

Di seguito riportiamo estratti del testo.

  "I moderni mezzi di comunicazione sono entrati da tempo a far parte degli strumenti ordinari, attraverso i quali le comunità ecclesiali si esprimono, entrando in contatto con il proprio territorio ed instaurando, molto spesso, forme di dialogo a più vasto raggio, ma la loro recente e pervasiva diffusione e il loro notevole influsso ne rendono sempre più importante ed utile l'uso nel ministero sacerdotale".

  "Compito primario del Sacerdote è quello di annunciare Cristo, la Parola di Dio fatta carne, e comunicare la multiforme grazia divina apportatrice di salvezza mediante i Sacramenti. (...) Al riguardo, il Sacerdote viene a trovarsi come all'inizio di una 'storia nuova', perché, quanto più le moderne tecnologie creeranno relazioni sempre più intense e il mondo digitale amplierà i suoi confini, tanto più egli sarà chiamato a occuparsene pastoralmente, moltiplicando il proprio impegno, per porre i media al servizio della Parola".

  "Ai Presbiteri, (...), è richiesta la capacità di essere presenti nel mondo digitale nella costante fedeltà al messaggio evangelico, per esercitare il proprio ruolo di animatori di comunità che si esprimono ormai, sempre più spesso, attraverso le tante 'voci' scaturite dal mondo digitale, ed annunciare il Vangelo avvalendosi, accanto agli strumenti tradizionali, dell'apporto di quella nuova generazione di audiovisivi (foto, video, animazioni, blog, siti web)".

  "Il Sacerdote potrà far conoscere la vita della Chiesa e aiutare gli uomini di oggi a scoprire il volto di Cristo, coniugando l'uso opportuno e competente di tali strumenti, acquisito anche nel periodo di formazione, con una solida preparazione teologica e una spiccata spiritualità sacerdotale, alimentata dal continuo colloquio con il Signore. Più che la mano dell'operatore dei media, il Presbitero nell'impatto con il mondo digitale deve far trasparire il suo cuore di consacrato, per dare un'anima non solo al proprio impegno pastorale, ma anche all'ininterrotto flusso comunicativo della 'rete'".

  "La pastorale nel mondo digitale, infatti, deve poter mostrare agli uomini del nostro tempo, e all'umanità smarrita di oggi, che 'Dio è vicino; che in Cristo tutti ci apparteniamo a vicenda. (...) Chi meglio di un uomo di Dio può sviluppare e mettere in pratica, attraverso le proprie competenze nell'ambito dei nuovi mezzi digitali, una pastorale che renda vivo e attuale Dio nella realtà di oggi e presenti la sapienza religiosa del passato come ricchezza cui attingere per vivere degnamente l'oggi e costruire adeguatamente il futuro?'".

 "Compito di chi, da consacrato, opera nei media è quello di spianare la strada a nuovi incontri, assicurando sempre la qualità del contatto umano e l'attenzione alle persone e ai loro veri bisogni spirituali; offrendo agli uomini che vivono questo nostro tempo 'digitale' i segni necessari per riconoscere il Signore; donando l'opportunità di educarsi all'attesa e alla speranza e di accostarsi alla Parola di Dio, che salva e favorisce lo sviluppo umano integrale".

  "Con il Vangelo nelle mani e nel cuore, occorre ribadire che è tempo anche di continuare a preparare cammini che conducono alla Parola di Dio, senza trascurare di dedicare un'attenzione particolare a chi si trova nella condizione di ricerca, anzi procurando di tenerla desta come primo passo dell'evangelizzazione. Una pastorale nel mondo digitale, infatti, è chiamata a tener conto anche di quanti non credono, sono sfiduciati ed hanno nel cuore desideri di assoluto e di verità non caduche, dal momento che i nuovi mezzi consentono di entrare in contatto con credenti di ogni religione, con non credenti e persone di ogni cultura".

  "Lo sviluppo delle nuove tecnologie e, nella sua dimensione complessiva, tutto il mondo digitale rappresentano una grande risorsa per l'umanità nel suo insieme (...). Ma essi si pongono, altresì, come una grande opportunità per i credenti. Nessuna strada, infatti, può e deve essere preclusa a chi, nel nome del Cristo risorto, si impegna a farsi sempre più prossimo all'uomo. I nuovi media, pertanto, offrono innanzitutto ai Presbiteri prospettive sempre nuove e pastoralmente sconfinate, che li sollecitano a valorizzare la dimensione universale della Chiesa, per una comunione vasta e concreta; ad essere testimoni, nel mondo d'oggi, della vita sempre nuova, generata dall'ascolto del Vangelo di Gesù".

  "Non bisogna dimenticare, però, che la fecondità del ministero sacerdotale deriva innanzitutto dal Cristo incontrato e ascoltato nella preghiera; annunciato con la predicazione e la testimonianza della vita; conosciuto, amato e celebrato nei Sacramenti, soprattutto della Santissima Eucaristia e della Riconciliazione".

  "Il Signore vi renda annunciatori appassionati della buona novella anche nella nuova 'agorà' posta in essere dagli attuali mezzi di comunicazione".
MESS/GIORNATA COMUNICAZIONI SOCIALI/...               VIS 20100125 (810)


CONSIGLIO SPECIALE AFRICA SEGRETERIA SINODO VESCOVI


CITTA' DEL VATICANO, 23 GEN. 2010 (VIS). Nella tarda mattinata di oggi, è stato reso pubblico un Comunicato del Consiglio Speciale per l'Africa della Segretaria Generale del Sinodo dei Vescovi, che ha tenuto in Vaticano, la Seconda Riunione, nei giorni 19 e 20 gennaio scorso.

  Un Comunicato rende noto che nel corso dei lavori i Membri del Consiglio si sono soffermati sui principali problemi dei rispettivi Paesi del Continente "osservando che la Chiesa in diversi Paesi si trova nella necessità di difendere il popolo contro le ingiustizie. La mancanza di pace porta poi la Chiesa ad un forte impegno nella mediazione e nell' accoglienza di coloro che soffrono le conseguenze delle guerre interne".

  "La riconciliazione continua ad essere una sfida per la Chiesa in Africa, la quale deve essere riconciliata in se stessa per diventare credibile nella sua predicazione e nella sua azione sociale".

"Nel dialogo interreligioso, i presenti hanno affermato che si sta cercando di stabilire vincoli di intesa e collaborazione, soprattutto con l'Islam, che è la religione più diffusa nel Continente. Si auspica che i gruppi fondamentalisti siano sempre più sconfessati ed emarginati dai rappresentanti ufficiali dell'Islam".

  I Membri del Consiglio si sono inoltre impegnati nello studio delle Proposizioni del Sinodo - tenutosi in Vaticano nell'ottobre 2009 - "per un'ulteriore approfondimento e sviluppo come contributo alla composizione dell'Esortazione Apostolica Postsinodale".

  La prossima riunione del Consiglio avrà luogo nei giorni 27 e 28 aprile 2010.
SE/CONSIGLIO SPECIALE/SINODO AFRICA                   VIS 20100125 (240)


ANGELUS: CHIESA DI UNITÀ NELLA MOLTEPLICITÀ CARISIMI


CITTA' DEL VATICANO, 24 GEN. 2010 (VIS).  Alle ore 12:00 di questa mattina, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  Nell'introdurre la preghiera mariana il Papa ha citato la Prima Lettera di San Paolo ai Corinzi della liturgia di oggi nella quale l'Apostolo paragona la Chiesa al corpo umano.

  "La Chiesa è concepita come il corpo, di cui Cristo è il capo, e forma con Lui un tutt'uno. Tuttavia ciò che all'Apostolo preme comunicare è l'idea dell'unità nella molteplicità dei carismi, che sono i doni dello Spirito Santo. Grazie ad essi, la Chiesa si presenta come un organismo ricco e vitale, non uniforme, frutto dell'unico Spirito che conduce tutti ad unità profonda, assumendo le diversità senza abolirle e realizzando un insieme armonioso".

  "Essa prolunga nella storia la presenza del Signore risorto, in particolare mediante i Sacramenti, la Parola di Dio, i carismi e i ministeri distribuiti nella comunità. Perciò, è proprio in Cristo e nello Spirito che la Chiesa è una e santa, cioè un'intima comunione che trascende le capacità umane e le sostiene".

  Il Santo Padre ha ricordato in merito la Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani che si conclude domani, festa della Conversione di San Paolo, con la celebrazione dei Vespri nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, presieduti dal Papa e alla quale parteciperanno Rappresentati di altre Chiese e Comunità ecclesiali presenti a Roma. In questa occasione, ha detto Benedetto XVI, "Invocheremo da Dio il dono della piena unità di tutti i discepoli di Cristo (...) La comunione dei cristiani, infatti, rende più credibile ed efficace l'annuncio del Vangelo".

  "Infine, cari amici" - ha concluso il Pontefice - "desidero ricordare la figura di San Francesco di Sales, la cui memoria liturgica ricorre il 24 gennaio" e di cui ancora oggi custodiamo l'insegnamento: "La chiamata alla santità è per tutti e che ciascuno - come dice san Paolo con il paragone del corpo - ha il suo posto nella Chiesa". Al Patrono dei giornalisti, infine, il Papa ha affidato il Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.
ANG/CARISMI:UNITÀ/...                               VIS 20100125 (370)

BEATO SAMSÓ I ELIAS STIMOLI CORAGGIOSA TESTIMONIANZA FEDE


CITTA' DEL VATICANO, 24 GEN. 2010 (VIS). Questa mattina, al termine della recita dell'Angelus con le migliaia di fedeli convenuti in Piazza San Pietro, il Papa ha ricordato che "Ieri, a Barcellona, è stato proclamato Beato José Samsó i Elías, sacerdote e martire catalano, ucciso durante la guerra civile (1936-1939). Da vero testimone di Cristo, morì perdonando i suoi persecutori. Per i sacerdoti, specialmente per i parroci, egli costituisce un modello di dedizione alla catechesi e alla carità verso i poveri".

  Nel salutare i fedeli di lingua spagnola il Santo Padre ha auspicato che l'Anno Sacerdotale, sull'esempio del Beato Samsó i Elías "sia stimolo ai presbiteri nel sollecito esercizio del ministero pastorale ed incoraggi i fedeli a dare in ogni momento una testimonianza coraggiosa e convinta della propria fede.
ANG/BEATO SAMSÓ I ELÍAS/...                                   VIS 20100125 (150)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 25 GEN. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Nove Presuli della Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles, in Visita "ad Limina Apostolorum":

-    L'Arcivescovo Vincent Gerard Nichols, di Westminster, con gli Ausiliari Vescovo George Stack, Vescovo Alan Stephen Hopes e Vescovo John Arnold.

-    Il Vescovo Declan Ronan Lang, di Clifton.

-    Il Vescovo Brian Michael Noble, di Shrewsbury, con il Coadiutore Vescovo Mark Davies.

-    L'Arcivescovo Peter Smith, di Cardiff.

    - Il Vescovo Thomas Matthew Burns, S.M., di Menevia.

 Sabato 23 gennaio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Il Cardinale Agostino Vallini, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma.

- Il Cardinale Jozef Tomko, Presidente emerito del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali.

- Il Cardinale Renato Raffaele Martino, Presidente emerito dei Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.

- L'Arcivescovo Francesco Monterisi, Arciprete della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura.
AP/.../...                                       VIS 20100125 (190)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 25 GEN. 2010 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Reverendo Montfort Stima, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Blantyre (superficie: 9.166; popolazione: 4.600.000; cattolici: 1.133.850; sacerdoti: 78; religiosi: 287), Malawi. Il Vescovo eletto è nato nel 1957 a Neno (Malawi) ed è stato ordinato sacerdote nel 1986. È stato finora Vicario Generale della medesima Arcidiocesi.
 
- Ha nominato Membri del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica: il Cardinale Giovanni Lajolo, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano; l'Arcivescovo Velasio De Paolis, C.S., Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede; l'Arcivescovo Stanislav Zvolensky, di Bratislava (Repubblica Slovacca); il Vescovo Filippo Iannone, di Sora-Aquino-Pontecorvo (Italia); il Vescovo Fernando José Monteiro Guimarães, di Garanhuns (Brasile), ed il Vescovo Ryszard Kasyna, Ausiliare di Gdansk (Polonia).

- Ha nominato il Monsignore Piero Pioppo, Nunzio Apostolico in Camerun e in Guinea Equatoriale, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. L'Arcivescovo eletto, finora Consigliere di Nunziatura e Prelato dell'Istituto per le Opere di Religione, è nato a Savona nel 1960 (Italia), ed è stato ordinato sacerdote nel 1985.

  Sabato 23 gennaio è stato reso noto che il Santo Padre ha nominato il Reverendo Vincenzo Pisanello, Vescovo di Oria (superficie: 921; popolazione: 183.300; cattolici: 180.000; sacerdoti: 117; religiosi: 265; diaconi permanenti: 6), Italia. Il Vescovo eletto è nato a Galatina (Italia), nel 1959 ed è stato ordinato sacerdote nel 1984. È stato finora Vicario per l'Amministrazione e Parroco dei Santi Pietro e Paolo in Galatina.
NEA:NA:NN:NER/.../                                       VIS 20100125 (250)


DALLE CHIESE ORIENTALI CATTOLICHE


CITTA' DEL VATICANO, 25 GEN. 2010 (VIS). Il Sinodo dei Vescovi della Chiesa Arcivescovile Maggiore Siro-Malankarese, dopo aver consultato la Santa Sede, ha adottato i seguenti provvedimenti ed ha proceduto, col previo Assenso del Santo Padre, alle elezioni episcopali di seguito riportate:

- Erezione della nuova eparchia di Pathanamthitta e designazione del primo Vescovo nella persona del Vescovo Yoohanon Mar Chrysostom Kalloor, trasferendolo dall'Eparchia di Marthandom.

- Elezione del Vescovo eparchiale di Marthandom nella persona del Reverendo K.M. Vincent Kulapuravilai. Il Vescovo eletto è nato ad Anakkarai (India), nel 1964 ed è stato ordinato sacerdote nel 1991. È stato finora Professore al "St. Mary's Malankara Major Seminary".

- Erezione della nuova Eparchia di Puthur e designazione del primo Vescovo nella persona del Vescovo Geevarghese Mar Divannasios Ottathenghil, trasferendolo dall'Eparchia di Battery.

- Designazione del Vescovo eparchiale di Battery nella persona del Vescovo Joseph Mar Thomas Konnath, trasferendolo dall'Ufficio di Ausiliare di Trivandurm e Visitatore Apostolico per l'America Settentrionale e l'Europa.

- Elezione del nuovo Vescovo Ausiliare dell'Arcieparchia di Trivandrum nella persona del Reverendo Samuel Kattukallil. Il Vescovo eletto è nato a Kadammanitta (India), nel 1952 ed è stato ordinato sacerdote nel 1978. Finora è stato è Sincello dell'Arcieparchia di Trivandrum (India).

- Elezione del Vescovo Ausiliare dell'Arcieparchia di Tiruvalla nella persona del Reverendo Stephen Thottahil.  Il Vescovo eletto è nato a Ranni (India) nel 1952 ed è stato ordinato sacerdote nel 1979. Finora è stato Professore di teologia morale e Decano di teologia al Malankara Seminary.

- Elezione del Vescovo della Curia Arcivescovile Maggiore Siro-Malankarese nella persona del Reverendo Anthony Valiyavilayil, O.I.C. Il Vescovo eletto è nato nel 1955 ad Adoor (India), ha emesso la professione solenne nell'Ordine dell'Imitazione di Cristo ed è stato ordinato sacerdote nel 1980. Finora è stato Cancelliere della Curia Arcivescovile Maggiore della Chiesa Siro-Malankarese.
ECE:NER:NEA/.../...                                   VIS 20100125 (290)


venerdì 22 gennaio 2010

BENEDETTO XVI CONFERMA SUA FIDUCIA CARDINALE BERTONE


CITTA' DEL VATICANO, 22 GEN. 2010 (VIS). L'Osservatore Romano ha pubblicato ieri una Lettera del Santo Padre Benedetto XVI, datata 15 gennaio, con la quale il Papa conferma la sua fiducia al Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato. Il Porporato, al compimento dei 75 anni, il 2 dicembre 2009, ha voluto rimettere il mandato di Segretario di Stato, secondo le norme stabilite dal Diritto Canonico.

  Benedetto XVI esprime al Cardinale Bertone il suo apprezzamento ricordando "il lungo cammino della nostra collaborazione iniziata con il suo lavoro di Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede".

  "Penso pure al delicato lavoro da Lei svolto per costruire il dialogo con Monsignor Marcel Lefebvre" - scrive ancora il Papa e, nel ricordare che Giovanni Paolo II chiamò il Cardinale Bertone "a prestare servizio nella Curia Romana. Ella ha svolto con competenza e generosa dedizione l'ufficio di Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede. Sono stati anni intensi ed impegnativi, durante i quali sono nati documenti di grande importanza dottrinale e disciplinare". 

  "Ho sempre ammirato il suo 'sensus fidei'" - sottolinea Papa Benedetto XVI - "la sua preparazione dottrinale e canonistica e la sua 'humanitas', che ci ha molto aiutato a vivere nella Congregazione per la Dottrina della Fede un clima di autentica familiarità, unita ad una decisa e determinata disciplina di lavoro".

  "Tutte queste qualità" - conclude il Pontefice - "sono state il motivo che mi ha portato alla decisione, nell'estate del 2006, di nominarLa mio Segretario di Stato e sono oggi la ragione per la quale, anche in futuro, non vorrei rinunciare a questa sua preziosa collaborazione".
BXVI-LETTERA/CONFERMA MANDATO/BERTONE               VIS 20100122 (270)


RIUNIONE CAPI DICASTERO CURIA ROMANA PRESIEDUTA PAPA

CITTA' DEL VATICANO, 22 GEN. 2010 (VIS). Questa mattina, nella Sala Bologna del Palazzo Apostolico Vaticano, Benedetto XVI ha presieduto una riunione alla quale hanno partecipato i Capi Dicastero della Curia Romana.
.../RIUNIONE CAPI DICASTERO/...                         VIS 20100122 (50)

BILANCIO SANTA SEDE E GOVERNATORATO CITTÀ DEL VATICANO


CITTA' DEL VATICANO, 22 GEN. 2010 (VIS). Un Comunicato reso pubblico oggi, rende noto che il 20 e il 21 gennaio ha avuto luogo la riunione del Consiglio di Cardinali per lo Studio dei Problemi Organizzativi ed Economici della Santa Sede, presieduta dal Segretario di Stato, Cardinale Tarcisio Bertone, S.D.B.

  L'ordine del giorno prevedeva la discussione del bilancio preventivo consolidato della Santa Sede e del bilancio preventivo del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano per l'anno 2010.

  L'Arcivescovo Velasio De Paolis, C.S, Presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, ha spiegato che: "Tra i costi, la voce più consistente è quella inerente alla retribuzione del personale dipendente, che si attesta a 2.668 unità. Benché se ne preveda il contenimento, il relativo onere finanziario è ugualmente in crescita a motivo dell'adeguamento degli stipendi al costo della vita. Vi sono poi le spese relative alla Radio Vaticana e alle altre istituzioni medianiche": Tipografia Vaticana, L'Osservatore Romano, Libreria Editrice Vaticana (LEV) e Centro Televisivo Vaticano.

  L'Arcivescovo De Paolis ha poi illustrato il bilancio preventivo per l'anno 2010 del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano che "provvede in modo autonomo al proprio finanziamento" e che "ha sostanzialmente superato le difficoltà degli esercizi precedenti, riacquistando un assetto che permette di guardare con maggior fiducia al futuro".

  "A carico del Governatorato, oltre ai costi connessi alle attività istituzionali dello Stato, vi sono gli oneri derivanti dalla manutenzione degli immobili e degli impianti. Per il periodo in esame, è prevista l'attività di 1.884 dipendenti".

  "Durante i lavori del Consiglio, il Santo Padre ha fatto graditissima visita ai partecipanti, ascoltando con vivo interesse le loro osservazioni e ringraziando tutti gli intervenuti per la preziosa collaborazione offerta alla Sede Apostolica".
OP/BILANCIO SANTA SEDE:GOVERNATORATO/...               VIS 20100122 (300)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 22 GEN. 2010 (VIS). Nel pomeriggio di oggi il Santo Padre riceverà in udienza il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP/.../...                                         VIS 20100122 (30)

giovedì 21 gennaio 2010

BENEDIZIONE DEGLI AGNELLI NELLA FESTA DI SANT'AGNESE


CITTA' DEL VATICANO, 21 GEN. 2010 (VIS). Oggi, Memoria Liturgia di Santa Agnese, Vergine e Martire, nella Cappella Urbano VIII nel Palazzo Apostolico Vaticano, sono stati presentati, al Santo Padre Benedetto XVI due  agnelli benedetti nell'omonima Basilica sulla via Nomentana.

  Come tradizione la lana di questi agnelli sarà utilizzata per confezionare i sacri Pallii che il Papa impone ai nuovi Arcivescovi Metropoliti, ogni anno, il 29 giugno, Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.

  I Padri Trappisti dell'Abbazia delle Tre Fontane allevano gli agnelli mentre i Sacri Palli sono confezionati dalle religiose di Santa Cecilia in Trastevere.
.../BENEDIZIONE AGNELLI:PALLIO/...                       VIS 20100121 (110)


SANTA MESSA XXV ANNIVERSARIO CONSIGLIO PER LA SALUTE

CITTA' DEL VATICANO, 21 GEN. 2010 (VIS). Alle ore 10:30, di giovedì 11 febbraio, festa della Beata Maria Vergine di Lourdes, Benedetto XVI presiederà la Celebrazione della Santa Messa per gli Ammalati nella Basilica Vaticana, in occasione della Giornata Mondiale del Malato e del 25° anniversario dell'istituzione del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari.
MESS/MESSA MALATI/PASTORALE:SALUTE                     VIS 20100121 (60)

UNA DONNA SOTTO-SEGRETARIO CONSIGLIO GIUSTIZIA E PACE


CITTA' DEL VATICANO, 21 GEN. 2010 (VIS). Un Comunicato del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, reso pubblico oggi, a firma del Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, Presidente, e del Vescovo Mario Toso, S.D.B., Segretario del medesimo Pontificio Consiglio, rende nota la nomina della Dottoressa Flaminia Giovanelli, a Sotto-Segretario del medesimo Dicastero.

  La Dottoressa Giovanelli si è laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Roma, ha conseguito il Diploma di Biblioteconomia presso la Scuola di Biblioteconomia della Biblioteca Apostolica Vaticana e quello in Scienze Religiose presso la Pontificia Università Gregoriana. Dal 1974 ha lavorato presso l'allora Pontificia Commissione "Iustitia et Pax" dove era responsabile per i temi dello sviluppo, della povertà e del lavoro nel quadro della dottrina sociale della Chiesa. La Dottoressa Giovanelli è inoltre esperta sulle politiche di sviluppo e del lavoro dell'Organizzazione Mondiale del Lavoro, del Consiglio d'Europa, dell'Unione Europea, dell'ECOSOC e della "Economic Commission for Europe" delle Nazioni Unite.

  "La Dottoressa Giovanelli" - si legge nel Comunicato - "è la prima donna a ricoprire l'Ufficio di Sotto-Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Prima di lei la laica australiana Rosemary Goldie aveva ricoperto, dal 1966 al 1976, lo stesso incarico nel Pontificio Consiglio per i Laici. Una religiosa, Suor Enrica Rosanna, F.M.A. è l'attuale Sotto-Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica".

  "La nomina della Dottoressa Giovanelli conferma la grande fiducia riposta dalla Chiesa e dal Santo Padre Benedetto XVI nella donna. Già il venerabile Papa Giovanni Paolo II aveva sottolineato la necessità di una 'partecipazione' più ampia e significativa della donna nella vita della Chiesa e nello sviluppo della società".
CON-IP/PROMOZIONE DONNA/GIOVANELLI                   VIS 20100121 (290)


UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 21 GEN. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.

- Il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova (Italia), Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

- Il Vescovo Javier Echevarría Rodríguez, Prelato della Prelatura personale dell'Opus Dei.
AP/.../.../                                                 VIS 20100121 (60)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 21 GEN. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- La Dottoressa Flaminia Giovanelli, Sotto-Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, finora Aiutante di Studio del medesimo Dicastero.

- Il Cardinale Jean-Pierre Ricard, Arcivescovo di Bordeaux (Francia), Membro del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.

- Il Vescovo Johan Jozef Bonny, di Antwerpen (Belgio), Membro del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.

- L'Arcivescovo Cyril Vasil, S.I., Segretario della Congregazione per le Chiese Orientali, Consultore del Pontifico Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.
NA/.../...                                    VIS 20100121 (100)

mercoledì 20 gennaio 2010

PERSEVERARE PREGHIERA UNITÀ DI TUTTI I CRISTIANI


CITTA' DEL VATICANO, 20 GEN. 2010 (VIS). Prima dell'Udienza Generale tenutasi questa mattina nell'Aula Paolo VI, Benedetto XVI ha benedetto una statua in marmo di Santa Rafaela Maria del Sagrado Corazón (Porrai y Ayllón), Fondatrice delle Ancelle del Sacro Cuore di Gesù, che è stata collocata in una nicchia nella parete posteriore esterna della Basilica Vaticana.

  Tema della catechesi di questo Mercoledì è stato la Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani, che si svolge in questi giorni durante la quale - ha ricordato il Santo Padre - ci invita a pregare invocando il Signore per la "unità visibile tra i cristiani" che "prima di tutto è dono di Dio".

  Dal tema proposto quest'anno: "Di tutto questo voi siete testimoni" (Lc (24,48), "nascono" - ha detto il Papa - "per noi due domande. La prima cosa è 'tutto ciò?' La seconda: come possiamo noi essere testimoni di 'tutto ciò?'". La risposta alla prima domanda è: "'Tutto ciò' vuol dire innanzitutto la Croce e la Risurrezione: i discepoli hanno visto la crocifissione del Signore, vedono il Risorto e così cominciano a capire tutte le Scritture che parlando del mistero della Passione e del dono della Risurrezione. 'Tutto ciò' quindi è il mistero di Cristo, del Figlio di Dio fattosi uomo, morto per noi e risorto, vivo per sempre e così garanzia della nostra vita eterna. Ma conoscendo Cristo (...) conosciamo il volto di Dio. (...) In Cristo, questo Dio si mostra, il Dio lontano diventa vicino". In merito alla seconda domanda, il Papa ha spiegato che "possiamo essere testimoni solo conoscendo Cristo e, conoscendo Cristo anche conoscendo Dio. (...) Conoscere Cristo, come processo intellettuale e soprattutto esistenziale, è un processo che ci fa testimoni. (...) Possiamo essere testimoni solo se Cristo lo conosciamo di prima mano e non solo da altri, dalla nostra propria vita, dal nostro incontro personale con Cristo. Incontrandolo realmente nella nostra vita di fede diventiamo testimoni e possiamo così contribuire alla novità del mondo, alla vita eterna".

  "Il movimento ecumenico moderno" - ha sottolineato Benedetto XVI - "si è sviluppato in modo così significativo da diventare, nell'ultimo secolo, un elemento importante nella vita della Chiesa (...).  Esso non solo favorisce i rapporti fraterni tra le Chiese e le Comunità ecclesiali in risposta al comandamento dell'amore (...), ma stimola anche la ricerca teologica. Inoltre, esso coinvolge la vita concreta delle Chiese e delle Comunità ecclesiali con tematiche che toccano la pastorale e la vita sacramentale".

  "La Chiesa cattolica, dal Concilio Vaticano II in poi" - ha proseguito il Santo Padre - "è entrata in relazioni fraterne con tutte le Chiese d'Oriente e le Comunità ecclesiali d'Occidente, organizzando, in particolare, con la maggior parte di esse, dialoghi teologici bilaterali, che hanno portato a trovare convergenze o anche consensi in vari punti, approfondendo così i vincoli di comunione. Nell'anno appena trascorso i vari dialoghi hanno registrato positivi passi".

  "Con le Chiese Ortodosse la Commissione Mista Internazionale per il Dialogo Teologico ha iniziato, (...) lo studio di un tema cruciale nel dialogo fra cattolici e ortodossi: 'Il ruolo del vescovo di Roma nella comunione della Chiesa nel primo millennio', cioè nel tempo in cui cristiani di Oriente e di Occidente vivevano nella piena comunione. Questo studio si estenderà in seguito al secondo millennio. Ho già più volte" - ha detto il Papa - "chiesto la preghiera dei cattolici per questo dialogo delicato ed essenziale per l'intero movimento ecumenico".

  "Tra gli eventi recenti" - ha proseguito il Pontefice - "vorrei menzionare la commemorazione del decimo anniversario della 'Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione', celebrato insieme da cattolici e luterani il 31 ottobre 2009, per stimolare il proseguimento del dialogo, come pure la visita a Roma dell'Arcivescovo di Canterbury, il Dottor Rowan Williams, il quale ha avuto anche colloqui sulla particolare situazione in cui si trova la Comunione Anglicana. Il comune impegno di continuare le relazioni e il dialogo sono un segno positivo, che manifesta quanto sia intenso il desiderio dell'unità".

  "Dobbiamo sapere che il lavoro ecumenico non è un processo lineare. Infatti, problemi vecchi, nati nel contesto di un'altra epoca, perdono il loro peso, mentre nel contesto odierno nascono nuovi problemi e nuove difficoltà. Pertanto dobbiamo essere sempre disponibili per un processo di purificazione, nel quale il Signore ci renda capaci di essere uniti".

  "Cari fratelli e sorelle - ha concluso il Santo Padre - "per la complessa realtà ecumenica, per la promozione del dialogo, come pure affinché i cristiani nel nostro tempo possano dare una nuova testimonianza comune di fedeltà a Cristo davanti a questo nostro mondo,  chiedo la preghiera di tutti".
AG/UNITÀ CRISTIANI/...                               VIS 20100120 (620)


CONCLUSA IX RIUNIONE COMMISSIONE SANTA SEDE-ISRAELE


CITTA' DEL VATICANO, 20 GEN. 2010 (VIS). Al termine della IX Riunione (Roma, 17-20 gennaio), la Commissione Bilaterale Gran Rabbinato di Israele e Santa Sede ha rilasciato un Comunicato nel quale viene ricordato che la Commissione Bilaterale ha tenuto la Nona riunione a seguito della "storica visita di Papa Benedetto XVI alla Sinagoga di Roma".

  "In questa occasione il Papa ha categoricamente riaffermato l'impegno della Chiesa Cattolica al dialogo e alla fraternità con il Popolo Ebraico, e nel contempo ha inequivocabilmente condannato l'antisemitismo e l'antigiudaismo. Il Pontefice ha anche sottolineato il significato dell'opera della Commissione Bilaterale, che prossimamente terrà una riunione sull'insegnamento cattolico ed ebraico relativo alla Creazione e all'Ambiente, auspicando un 'dialogo proficuo su di un tema tanto attuale e importante'. Nelle parole pronunciate nella medesima occasione, il Rabbino Riccardo di Segni, Rabbino Capo di Roma, ha ribadito l'obbligo reciproco dei cristiani e degli ebrei di impegnarsi a proteggere l'ambiente seguendo il mandato biblico (Gen-2:15).

  "Tuttavia l'incontro nella Sinagoga ha avuto luogo sullo sfondo della tragica catastrofe di Haïti e si è aperto con un minuto di silenzio in solidarietà con le vittime del sisma. I membri della Commissione hanno recitato preghiere per le vittime e per la guarigione dei sopravvissuti ed hanno elogiato i lavori di soccorso internazionale e gli aiuti per la ricostruzione di Haïti.

  "Nel corso dell'incontro i membri hanno assistito alla commovente presentazione di Padre Patrick Desbois, presso la Pontificia Università Gregoriana che illustrava l'opera di 'Yachad in Unum' per individuare e fare memoria dei siti non identificati in Europa Orientali delle uccisioni di massa durante la Shoah. La Commissione ha esortato le rispettive comunità religiose a sostenere e far conoscere questa opera tanto importante, per imparare dalle tragedie del passato a proteggere e rispettare la santità della vita umana in ogni dove così che tali atrocità non abbiano mai più a ripetersi".
.../DIALOGO EBREI:CATTOLICI/...                       VIS 20100120 (330)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 20 GEN. 2010 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Edney Gouvêa Mattoso, Vescovo di Nova Friburgo (superficie: 9.866; popolazione: 652.000; cattolici: 599.659; sacerdoti: 70; religiosi: 62; diaconi permanenti: 16), Brasile. Il Vescovo Mattoso, finora Ausiliare di São Sebastião  do Rio de Janeiro (Brasile), succede al Vescovo Rafael Llano Cifuentes, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha eretto il nuovo Vicariato Apostolico di Hosanna (Etiopia), con territorio distaccato dall'attuale Vicariato Apostolico di Soddo-Hosanna.

- Ha nominato il Reverendo Woldeghiorghis Mathewos, primo Vicario Apostolico di Hosanna (superficie 12.000; popolazione: 2.400.000; cattolici: 135.000; sacerdoti: 35; religiosi: 51), Etiopia. Il Vescovo eletto è nato a Wassera (Etiopia), nel 1942 ed è stato ordinato sacerdote nel 1969. È stato finora Direttore Spirituale del Seminario Maggiore di Soddo-Hosanna ad Addis Abeba e Vice-Rettore del medesimo Seminario.

- Ha dato il suo assenso alla dichiarazione di impedimento della Sede eparchiale di Stryj degli Ucraini (Ucraina), canonicamente fatta dal Sinodo dei Vescovo della Chiesa Greco-Cattolica-Ucraina, a causa delle condizione di salute del Vescovo Julian Gbur, S.V.D., in conformità al Canone 233, paragrafo 1, del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali.

- Accogliendo la proposta del medesimo Sinodo, ha nominato Amministratore Apostolico "ad nutum Sanctae Sedis", della Sede impedita di Stryj degli Ucraini, il Vescovo Taras Senkiv, O.M., al presente Ausiliare della medesima circoscrizione ecclesiastica.
NER:RE:ECE:NA/.../...                                                VIS 20100120 (250)


martedì 19 gennaio 2010

COR UNUM: 12 CENTRI DI SOCCORSO AD HAÏTI


CITTA' DEL VATICANO, 19 GEN. 2010 (VIS). Nella serata di ieri, il Pontificio Consiglio Cor Unum ha rilasciato il seguente Comunicato:

  "Su richiesta del Pontificio Consiglio 'Cor Unum', il "Catholic Relief Services (CRS), (Agenzie Cattoliche di Soccorso), Agenzia umanitaria internazionale dei Vescovi degli Stati Uniti d'America, coordina in questo momento l'azione di soccorso della Chiesa ad Haïti,  la CRS ha tenuto incontri in loco con la Conferenza Episcopale Haitiana, il Nunzio Apostolico e diverse agenzie caritative cattoliche che operano attualmente in Port-au-Prince, per valutare e dare una risposta adeguata a tutte le necessità provocate dal sisma".

  "Il gruppo ha immediatamente dato il via alla fornitura di alimenti, acqua, vestiario, riparo e soccorso medico per i sopravvissuti sfollati in campi provvisori. 12 siti sono stati scelti come punti di distribuzione per ulteriori provvigioni, in sicurezza, e sono state già intraprese valutazioni operative. Personale e forniture dalla vicina Santo Domingo ed altre nazioni continuano ad arrivare da diverse organizzazioni cattoliche di soccorso".

  "Come nelle precedenti catastrofi naturali, si manifesta nuovamente la concreta generosità delle Chiese, delle istituzioni e degli individui in tutto il mondo. Le necessità e le difficoltà rimangono considerevoli, particolarmente a livello di distribuzione dei viveri, di movimenti delle persone e della garanzia di sicurezza, e probabilmente aumenteranno mano a mano che gli effetti del terremoto all'interno e all'esterno di Port-au-Prince diventeranno sempre più evidenti".
CON-CU/TERREMOTO/HAITI                           VIS 20100119 (230)


LINEAMENTA SINODO MEDIO ORIENTE OTTOBRE 2010


CITTA' DEL VATICANO, 19 GEN. 2010 (VIS). L'Arcivescovo Nikola Eterovic, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, ha presieduto questa mattina presso la Sala Stampa della Santa Sede la presentazione dei "Lineamenta" dell'Assemblea Speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei Vescovi, in programma in Vaticano dal 10 al 24 ottobre 2010, sul tema: "La Chiesa Cattolica nel Medio Oriente: comunione e testimonianza: 'La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un'anima sola'". (At 4,32).

  I "Lineamenta", o prima bozza sul tema sinodale, pubblicati in italiano, inglese, francese e arabo, si compongono di una Introduzione, tre capitoli e una conclusione. Il testo comprende 32 domande relative ai temi trattati, le cui risposte devono pervenire, entro la solennità di Pasqua 2010. La sintesi di tali risposte formerà, in seguito, l''Instrumentum laboris', Documento di lavoro dell'Assise sinodale che il Santo Padre Benedetto XVI consegnerà ai rappresentanti delle Chiese Orientali Cattoliche durante la sua Visita Apostolica a Cipro dal 4 al 6 giugno prossimo".

  Nel Primo Capitolo: "La Chiesa Cattolica in Medio Oriente", si accenna brevemente "alla storia gloriosa delle Chiese di Oriente" e vengono presentate "le difficoltà attuali: i conflitti politici nella regione, menzionandone alcuni (Israele - Palestina, Iraq, Libano); la libertà di religione e di coscienza, lamentando non pochi ostacoli all'esercizio di tale diritto fondamentale della persona umana e di ogni comunità religiosa".

  "La comunione ecclesiale", titolo del Secondo Capitolo, "entra nella questione della comunione all'interno della Chiesa Cattolica e cioè tra le varie Chiese Orientali Cattoliche. (...) La comunione si esprime anche nei rapporti tra i Vescovi delle diverse Chiese Orientali Cattoliche come pure tra essi e i fedeli".

  L'Arcivescovo Eterovic ha proseguito illustrando il contenuto del terzo Capitolo "La testimonianza cristiana" ed ha precisato che: "Nel capitolo si tratta della testimonianza dei cattolici all'interno della Chiesa stessa, in particolare per mezzo della catechesi e delle opere, e al di fuori di essa".

  "Il dialogo con le altre Chiese e comunità cristiane" - ha detto l'Arcivescovo - "esiste ma ha bisogno di essere incrementato", ed ha menzionato che anche in Palestina e in Israele esistono "varie associazioni di dialogo ebraico-cristiano".

  In merito ai rapporti con i musulmani, che occupano una parte rilevante del Documento, l'Arcivescovo Eterovic ha ribadito che occorre "promuovere di più il dialogo anche per conoscersi meglio" e intendere il dialogo "come il mezzo migliore per risolvere i problemi".

  Nella Conclusione "si ripropongono le ragioni non tanto di politica quanto di fede per cui è essenziale che i cristiani rimangano in Medio Oriente e continuino ad offrire il loro contributo specifico alla costruzione di una società giusta, pacifica e prospera".

  Il Monsignore Fortunato Frezza, Sotto-Segretario del Sinodo dei Vescovi, ha affermato: "Quella che noi chiamiamo Terra Santa non è semplicemente una realtà geografica" perché "In questa piccola superficie, stretta tra mare e deserto, si svolsero anche i circa 2000 anni di storia del popolo ebreo, dalla venuta di Abramo fino alla dinastia degli Asmonei nel II secolo a. C., e, successivamente, la vicenda umana del Figlio di Dio fatto uomo e dei suoi discepoli ed apostoli".

  "Il Sinodo" - ha proseguito Monsignor Frezza - "si occuperà di tutto il Medio Oriente, dall'Asia Minore all'Iraq, e di questa vasta ed eterogenea area la Terra Santa è parte geografica, storicamente non secondaria, civilmente non trascurabile, spiritualmente eminente. Le tre religioni monoteiste infatti trovano in essa, specificamente a Gerusalemme, in modo proprio a ciascuna, radici e vincoli vitali".

  "Questi vincoli vitali interessano direttamente la fase originaria delle tre religioni, storiche, ma ci si domanda se l'appartenenza a questa porzione del territorio mediorientale possa fomentare la coscienza dell'autenticità e della purezza delle fede e della prassi religiosa. Inoltre ci si interroga" - ha concluso Monsignor Frezza - "se la comune terra di origine e di convivenza possa favorire la reciprocità nel riconoscimento e nel rispetto fino ad influenzare positivamente le relazioni nell'intera area mediorientale".
SE/LINEAMENTA/MEDIO ORIENTE                       VIS 20100119 (660)



VESPRI PRESIEDUTI DAL SANTO PADRE BASILICA SAN PAOLO


CITTA' DEL VATICANO, 19 GEN. 2010 (VIS). Un Comunicato dell'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha reso noto che lunedì 25 gennaio, alle ore 17:30, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, il Santo Padre Benedetto XVI presiederà la celebrazione dei Secondi Vespri della solennità della Conversione di San Paolo a conclusione della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani, che quest'anno ha per tema;: "Di tutte queste cose mi siete testimoni" (Luca 24,48).

  Alla celebrazione prenderanno parte Rappresentanti delle altre Chiese e Comunità ecclesiali presenti a Roma.
OCL/VESPRI SETTIMANA UNITÀ CRISTIANI/...               VIS 20100119 (110)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 19 GEN. 2010 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha elevato la Prefettura Apostolica di Donkorkrom (Ghana), al rango di Vicariato Apostolico, con la medesima denominazione e configurazione territoriale.

- Ha nominato il Padre Gabriel Edoe Kumordji, S.V.D., primo Vicario Apostolico di Donkorkrom (superficie: 4.285; popolazione: 160.000; cattolici: 17.000; sacerdoti: 12; religiosi: 7), Ghana. Il Vescovo eletto, attuale Prefetto Apostolico della medesima circoscrizione ecclesiastica, è nato ad Accra (Ghana), nel 1956, ha emesso i voti solenni nella Congregazione dei Verbiti nel 1984 ed è stato ordinato sacerdote nel 1985. È stato finora Presidente della Commissione Episcopale per le Opere Missionarie in Ghana.
ECE:NER/.../KUMORDJI                               VIS 20100119 (110)


lunedì 18 gennaio 2010

ANGELUS: MIGRANTI, DIALOGO CON EBREI, UNITÀ CRISTIANI


CITTA' DEL VATICANO, 17 GEN. 2010 (VIS). I migranti e i rifugiati, il dialogo religioso con gli ebrei e l'unità dei cristiani sono stati i temi principali delle meditazioni precedenti la recita dell'Angelus che il Santo Padre ha recitato con i fedeli riuniti, questa mattina, in Piazza San Pietro.

  Nel ricordare che oggi si celebra la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, Benedetto XVI ha affermato che: "La presenza della Chiesa a fianco di queste persone è stata costante nel tempo, raggiungendo traguardi singolari agli inizi del secolo scorso: basti pensare alle figure del beato vescovo Giovanni Battista Scalabrini e di santa Francesca Cabrini".

  "Gesù Cristo, che da neonato visse la drammatica esperienza del rifugiato a causa delle minacce di Erode, ai suoi discepoli insegna ad accogliere i bambini con grande rispetto e amore" - ha proseguito il Papa ricordando che quest'anno la Giornata Mondiale ha avuto per protagonisti i minori rifugiati e migranti. "In particolare" - ha sottolineato il Papa - "occorre porre ogni cura perché i minori che si trovano a vivere in un Paese straniero siano garantiti sul piano legislativo e soprattutto accompagnati negli innumerevoli problemi che devono affrontare. Mentre incoraggio vivamente le comunità cristiane e gli organismi che si impegnano a servizio dei minori migranti e rifugiati, esorto tutti a tenere viva la sensibilità educativa e culturale nei loro confronti, secondo l'autentico spirito evangelico".

  Successivamente il Papa ha ricordato la sua visita alla Comunità Ebraica di Roma, in programma nel pomeriggio, a quasi 24 anni dalla storica Visita di Giovanni Paolo II, per "porre un'ulteriore tappa nel cammino di concordia e di amicizia tra Cattolici e Ebrei. Infatti, malgrado i problemi e le difficoltà, tra i credenti delle due Religioni si respira un clima di grande rispetto e di dialogo, a testimonianza di quanto i rapporti siano maturati e dell'impegno comune di valorizzare ciò che ci unisce: la fede nell'unico Dio, prima di tutto, ma anche la tutela della vita e della famiglia, l'aspirazione alla giustizia sociale ed alla pace".

  Infine Benedetto XVI ha ricordato che oggi si apre la tradizionale Settimana di preghiera per l'unità dei Cristiani ed ha detto: "Ogni anno, essa costituisce, per quanti credono in Cristo, un tempo propizio per ravvivare lo spirito ecumenico, per incontrarsi, conoscersi, pregare e riflettere insieme. (...). Il nostro annuncio del Vangelo di Cristo sarà tanto più credibile ed efficace quanto più saremo uniti nel suo amore, come veri fratelli".

  Dopo l'Angelus, il Papa si "è rivolto alle care popolazioni di Haiti" ricordando la morte dell'Arcivescovo di Port-au-Prince e di tanti sacerdoti, religiosi e seminaristi. "Seguo e incoraggio" - ha detto Benedetto XVI - "lo sforzo delle numerose organizzazioni caritative, che si stanno facendo carico delle immense necessità del Paese. Prego per i feriti, per i senza tetto, e per quanti tragicamente hanno perso la vita".

  "In questa Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato" - ha concluso il Pontefice - "sono lieto di salutare le rappresentanze di diverse comunità etniche qui convenute. Auguro a tutti di partecipare pienamente alla vita sociale ed ecclesiale, custodendo i valori delle proprie culture di origine"
ANG/MIGRANTI:EBREI:UNITÀ/...                               VIS 20100118 (520)



EBREI-CRISTIANI COMUNE TESTIMONIANZA SFIDE NOSTRO TEMPO


CITTA' DEL VATICANO, 17 GEN. 2010 (VIS). Nel pomeriggio di oggi, il Pontefice Benedetto XVI si è recato in Visita alla Comunità Ebraica di Roma, dove è stato accolto da Riccardo Pacifici, Presidente della Comunità Ebraica di Roma, da Renzo Gattegna, Presidente delle Comunità ebraiche italiane e da Riccardo Di Segni, Rabbino Capo di Roma.

  Prima del suo ingresso nella Sinagoga di Roma, il Pontefice ha deposto una corona di fiori davanti alla lapide che ricorda la deportazione di 1.022 ebrei, il 16 ottobre 1943, e  davanti alla lapide che ricorda l'attentato del 9 ottobre 1982, in cui perse la vita un bambino ebreo di due anni e rimasero ferite 37 persone che uscivano dal Tempio dopo la preghiera.

  Dopo i saluti di Pacifici, Gattegna e del Rabbino Di Segni, il Papa ha pronunciato il suo discorso interrotto sette volte dagli applausi dei presenti, che gremivano la Sinagoga, detta Tempio Maggiore di Roma.

  Il Concilio Vaticano II, ha sottolineato Benedetto XVI, "ha dato un decisivo impulso all'impegno di percorrere un cammino irrevocabile di dialogo, di fraternità e di amicizia, cammino che si è approfondito e sviluppato in questi quarant'anni con passi e gesti importanti e significativi, tra i quali desidero menzionare nuovamente la storica visita in questo luogo del mio Venerabile Predecessore, il 13 aprile 1986" ed ha ricordato nel contempo il suo Pellegrinaggio in Terra Santa e i tanti incontri con Comunità e Organizzazioni ebraiche, nelle Sinagoghe a Colonia e a New York.

  "La Chiesa" - ha detto il Papa - "non ha mancato di deplorare le mancanze di suoi figli e sue figlie, chiedendo perdono per tutto ciò che ha potuto favorire in qualche modo le piaghe dell'antisemitismo e dell'antigiudaismo. Possano queste piaghe essere sanate per sempre!".

  "Il dramma singolare e sconvolgente della 'Shoah'" - ha detto ancora il Pontefice - "rappresenta, in qualche modo, il vertice di un cammino di odio che nasce quando l'uomo dimentica il suo Creatore e mette se stesso al centro dell'universo".

  "Lo sterminio del popolo dell'Alleanza di Mosè, prima annunciato, poi sistematicamente programmato e realizzato nell'Europa sotto il dominio nazista, raggiunse in quel giorno tragicamente anche Roma. Purtroppo, molti rimasero indifferenti, ma molti, anche fra i Cattolici italiani, sostenuti dalla fede e dall'insegnamento cristiano, reagirono con coraggio, aprendo le braccia per soccorrere gli Ebrei braccati e fuggiaschi, a rischio spesso della propria vita, e meritando una gratitudine perenne. Anche la Sede Apostolica svolse un'azione di soccorso, spesso nascosta e discreta".

  "La memoria di questi avvenimenti deve spingerci a rafforzare i legami che ci uniscono perché crescano sempre di più la comprensione, il rispetto e l'accoglienza".

  Benedetto XVI ha ricordato che il Decalogo, "le Dieci Parole o Dieci Comandamenti" illumina il cammino degli Ebrei e dei Cristiani e "costituisce un faro e una norma di vita nella giustizia e nell'amore, un 'grande codice' etico per tutta l'umanità".

  "Gesù stesso lo ha ripetuto più volte, sottolineando che è necessario un impegno operoso sulla via dei Comandamenti: 'Se vuoi entrare nella vita, osserva i Comandamenti'.  In questa prospettiva, sono vari i campi di collaborazione e di testimonianza. Vorrei ricordarne tre particolarmente importanti per il nostro tempo".

  "Le 'Dieci Parole'" - ha ricordato il Papa - "chiedono di riconoscere l'unico Signore, contro la tentazione di costruirsi altri idoli, di farsi vitelli d'oro. Nel nostro mondo molti non conoscono Dio o lo ritengono superfluo, senza rilevanza per la vita; sono stati fabbricati così altri e nuovi dei a cui l'uomo si inchina".

  "Le 'Dieci Parole' chiedono il rispetto, la protezione della vita, contro ogni ingiustizia e sopruso, riconoscendo il valore di ogni persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio. Quante volte, in ogni parte della terra, vicina e lontana, vengono ancora calpestati la dignità, la libertà, i diritti dell'essere umano!", ha esclamato il Pontefice.

  "Le 'Dieci Parole' chiedono di conservare e promuovere la santità della famiglia, in cui il 'sì' personale e reciproco, fedele e definitivo dell'uomo e della donna, dischiude lo spazio per il futuro, per l'autentica umanità di ciascuno, e si apre, al tempo stesso, al dono di una nuova vita. Testimoniare" - ha aggiunto il Pontefice - "che la famiglia continua ad essere la cellula essenziale della società e il contesto di base in cui si imparano e si esercitano le virtù umane è un prezioso servizio da offrire per la costruzione di un mondo dal volto più umano".

  "Tutti i comandamenti si riassumono nell'amore di Dio e nella misericordia verso il prossimo" - ha sottolineato il Santo Padre - "Tale Regola impegna Ebrei e Cristiani ad esercitare, nel nostro tempo, una generosità speciale verso i poveri, le donne, i bambini, gli stranieri, i malati, i deboli, i bisognosi".
  "In questa direzione" - ha detto ancora il Papa - "possiamo compiere passi insieme, consapevoli delle differenze che vi sono tra noi, ma anche del fatto che se riusciremo ad unire i nostri cuori e le nostre mani per rispondere alla chiamata del Signore, la sua luce si farà più vicina per illuminare tutti i popoli della terra".

  "Cristiani ed Ebrei hanno una grande parte di patrimonio spirituale in comune" - ha segnalato il Papa - "pregano lo stesso Signore, hanno le stesse radici, ma rimangono spesso sconosciuti l'uno all'altro. Spetta a noi, in risposta alla chiamata di Dio, lavorare affinché rimanga sempre aperto lo spazio del dialogo, del reciproco rispetto, della crescita nell'amicizia, della comune testimonianza di fronte alle sfide del nostro tempo, che ci invitano a collaborare per il bene dell'umanità in questo mondo creato da Dio, l'Onnipotente e il Misericordioso"
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  Nel ricordare che la comunità cattolica e la comunità ebraica convivono nella Città di Roma da circa due millenni, Benedetto XVI ha auspicato che: "Questo vivere assieme possa essere animato da un crescente amore fraterno, che si esprima anche in una cooperazione sempre più stretta per offrire un valido contributo nella soluzione dei problemi e delle difficoltà da affrontare".

  "Invoco dal Signore il dono prezioso della pace in tutto il mondo" -ha concluso il Pontefice - "soprattutto in Terra Santa. Nel mio pellegrinaggio del maggio scorso, a Gerusalemme, presso il Muro del Tempio, ho chiesto a Colui che può tutto: 'manda la tua pace in Terra Santa, nel Medio Oriente, in tutta la famiglia umana; muovi i cuori di quanti invocano il tuo nome, perché percorrano umilmente il cammino della giustizia e della compassione'".
BXVI-VISITA SINAGOGA ROMA/.../...                    VIS 20100118 (1050)


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