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lunedì 12 maggio 2014

AI NUOVI PRESBITERI: NON STANCATEVI MAI DI ESSERE MISERICORDIOSI

Città del Vaticano, 11 maggio 2014 (VIS). Nella Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, Il Santo Padre Francesco ha presieduto nella Basilica Vaticana la Santa Messa nel corso della quale ha conferito l'Ordinazione presbiterale a tredici diaconi: sei italiani, quattro provenienti da alcuni paesi dell'America Latina, uno dal Pakistan, uno dalla Corea del Sud e uno dal Vietnam.

Il Papa, che ha aggiunto alcune riflessioni personali al Rito di Ordinazione, ha esortato i presbiteri a non stancarsi mai di essere misericordiosi, ricordando che non sono padroni della dottrina, perché la dottrina è del Signore.

"Voi (...) che state per essere promossi all’ordine del presbiterato - ha detto - considerate che esercitando il ministero della sacra dottrina sarete partecipi della missione di Cristo, unico maestro. Dispensate a tutti quella Parola, che voi stessi avete ricevuto con gioia, dalle vostre mamme, dalle vostre catechiste. Leggete e meditate assiduamente la parola del Signore per credere ciò che avete letto, insegnare ciò che avete appreso nella fede, vivere ciò che avete insegnato. Sia dunque nutrimento al popolo di Dio la vostra dottrina, che non è vostra: voi non siete padroni della dottrina! È la dottrina del Signore, e voi dovete essere fedeli alla dottrina del Signore! (...), perché con la parola e l’esempio edifichiate la casa di Dio, che è la Chiesa".

"Con il Battesimo aggregherete nuovi fedeli al popolo di Dio; con il sacramento della Penitenza rimetterete i peccati in nome di Cristo e della Chiesa. E qui - ha aggiunto il Pontefice - voglio fermarmi e chiedervi, per l’amore di Gesù Cristo: non stancatevi mai di essere misericordiosi! Per favore! Abbiate quella capacità di perdono che ha avuto il Signore, che non è venuto a condannare, ma a perdonare! Abbiate misericordia, tanta! E se vi viene lo scrupolo di essere troppo 'perdonatori', pensate a quel santo prete del quale vi ho parlato, che andava davanti al tabernacolo e diceva: 'Signore, perdonami se ho perdonato troppo. Ma sei tu che mi hai dato il cattivo esempio!'. E io vi dico, davvero: a me fa tanto dolore quanto trovo gente che non va più a confessarsi perché è stata bastonata, sgridata. Hanno sentito che le porte delle chiese gli si chiudevano in faccia! Per favore, non fate questo: misericordia, misericordia! Il buon pastore entra per la porta e la porta della misericordia sono le piaghe del Signore: se voi non entrate nel vostro ministero per le piaghe del Signore, non sarete buoni pastori".

"E pensate a quello che diceva Sant’Agostino - ha detto infine il Papa - dei pastori che cercavano di piacere a se stessi, che usavano le pecorelle del Signore come pasto e per vestirsi, per indossare la maestà di un ministero che non si sapeva se fosse di Dio. Infine, partecipando alla missione di Cristo, capo e pastore, in comunione filiale con il vostro vescovo, impegnatevi a unire i fedeli in un’unica famiglia, per condurli a Dio Padre per mezzo di Cristo nello Spirito Santo. Abbiate sempre davanti agli occhi l’esempio del Buon Pastore, che non è venuto per essere servito, ma per servire, e per cercare e salvare ciò che era perduto".

REGINA CAELI: IMPORTUNATE I VOSTRI PASTORI PERCHÉ VI DIANO IL LATTE DELLA DOTTRINA E DELLA GRAZIA

Città del Vaticano, 11 maggio 2014 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina, conclusa la Santa Messa di Ordinazione di tredici nuovi presbiteri, il Santo Padre si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare il Regina Caeli con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro. Nel commentare il Vangelo di oggi, il Santo Padre ha affermato che l'immagine di Gesù Buon Pastore esemplifica "un rapporto basato sulla tenerezza, sull’amore, sulla reciproca conoscenza e sulla promessa di un dono incommensurabile: 'Io sono venuto - dice Gesù - perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza'".

"Tale rapporto - ha detto Papa Francesco - è il modello delle relazioni tra i cristiani e delle relazioni umane. Molti anche oggi, come ai tempi di Gesù, si propongono come 'pastori' delle nostre esistenze; ma solo il Risorto è il vero Pastore, che ci dà la vita in abbondanza".

Successivamente il Papa ha invitato a pregare per "i Pastori della Chiesa, per tutti i Vescovi, compreso il Vescovo di Roma, per tutti i sacerdoti, per tutti! In particolare preghiamo per i nuovi sacerdoti della Diocesi di Roma, che ho ordinato poco fa, nella Basilica di San Pietro. Un saluto a questi 13 sacerdoti! Il Signore aiuti noi pastori ad essere sempre fedeli al Maestro e guide sagge e illuminate del popolo di Dio a noi affidato. Anche a voi, per favore, chiedo di aiutarci: aiutarci ad essere buoni pastori".

Il Papa ha citato in merito un testo di San Cesario di Arles, un padre dei primi secoli della Chiesa, che spiegava "come il popolo di Dio deve aiutare il pastore, e faceva questo esempio: quando il vitellino ha fame va dalla mucca, dalla madre, a prendere il latte. La mucca, però, non lo dà subito: sembra che se lo trattenga per sé. E cosa fa il vitellino? Bussa col suo naso alla mammella della mucca, perché venga il latte. É bella l’immagine! 'Così voi – dice questo santo – dovete essere con i pastori: bussare sempre alla loro porta, al loro cuore, perché vi diano il latte della dottrina, il latte della grazia e il latte della guida'. E vi chiedo, per favore, di importunare i pastori, di disturbare i pastori, tutti noi pastori, perché possiamo dare a voi il latte della grazia, della dottrina e della guida. Importunare! Pensate a quella bella immagine del vitellino, come importuna la mamma perché gli dia da mangiare".

"In questa domenica - ha proseguito il Pontefice - ricorre la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Nel Messaggio di quest’anno ho ricordato che 'ogni vocazione richiede in ogni caso un esodo da sé stessi per centrare la propria esistenza su Cristo e sul suo Vangelo'. Per questo la chiamata a seguire Gesù è nello stesso tempo entusiasmante e impegnativa. (...) Preghiamo perché anche in questo tempo, tanti giovani sentano la voce del Signore, che ha sempre il rischio di venire come soffocata da tante altre voci".

Dopo la recita del Regina Caeli, il Santo Padre ha rivolto parole di saluto alle Comunità Neocatecumenali che "in queste domeniche del tempo di Pasqua portano l’annuncio di Gesù risorto in 100 piazze di Roma e in tante città del mondo. Il Signore vi doni - ha detto - la gioia del Vangelo! E andate avanti, voi, che siete bravi!. Una benedizione speciale - ha continuato - per i bambini e i ragazzi che hanno ricevuto o stanno per ricevere la Prima Comunione e la Cresima". Infine il Papa ha invitato "a dedicare un bel ricordo e una preghiera a tutte le mamme. (...) Affidandole alla mamma di Gesù, preghiamo la Madonna per le nostre mamme e per tutte le mamme (...) Un grande saluto alle mamme: un grande saluto!".

UNA FESTA PER LA SCUOLA

Città del Vaticano, 10 maggio 2014 (VIS). Nel pomeriggio di oggi, in Piazza San Pietro, il Santo Padre ha incontrato il mondo della scuola italiana: insegnanti, educatori, alunni e operatori legati all'ambiente scolastico. L'evento è stato organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana nell'ambito del progetto "La Chiesa per la Scuola", Alle 16:15 il Santo Padre percorrendo in jeep tutti i settori di Piazza San Pietro e Via della Conciliazione ha salutato tutti i presenti. L'Incontro sul tema: "We care" ha avuto inizio alle 17:00 con i saluti del Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana e della Professoressa Stefania Giannini, Ministro dell'Istruzione del Governo Italiano. Testimonianze del mondo della scuola si sono alternate a momenti di musica e di spettacolo.

"Si vede - ha detto il Papa nel suo discorso - che questa manifestazione non è 'contro', è 'per'! Non è un lamento, è una festa! Una festa per la scuola. Sappiamo bene che ci sono problemi e cose che non vanno, lo sappiamo. Ma voi siete qui, noi siamo qui perché amiamo la scuola. E dico 'noi' perché io amo la scuola (...) Amo la scuola perché è sinonimo di apertura alla realtà. (...) Andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà, nella ricchezza dei suoi aspetti, delle sue dimensioni. (...) E questo è bellissimo! - ha continuato - Nei primi anni si impara a 360 gradi, poi piano piano si approfondisce un indirizzo e infine ci si specializza. Ma se uno ha imparato a imparare, - è questo il segreto, imparare ad imparare! - questo gli rimane per sempre, rimane una persona aperta alla realtà! Questo lo insegnava anche un grande educatore italiano, che era un prete: Don Lorenzo Milani. Gli insegnanti sono i primi che devono rimanere aperti alla realtà (...) con la mente sempre aperta a imparare! Perché se un insegnante non è aperto a imparare, non è un buon insegnante, e non è nemmeno interessante; i ragazzi capiscono, hanno 'fiuto', e sono attratti dai professori che hanno un pensiero aperto, 'incompiuto', che cercano un 'di più', e così contagiano questo atteggiamento agli studenti".

"Un altro motivo è che la scuola è un luogo di incontro. - ha proseguito il Pontefice - E questo è fondamentale proprio nell’età della crescita, come un complemento alla famiglia. (...) La scuola è la prima società che integra la famiglia. La famiglia e la scuola non vanno mai contrapposte! Sono complementari, e dunque è importante che collaborino, nel rispetto reciproco. (...) Questo fa pensare a un proverbio africano tanto bello: 'Per educare un figlio ci vuole un villaggio'. (...) E poi amo la scuola perché ci educa al vero, al bene e al bello. (...) L’educazione non può essere neutra. O è positiva o è negativa; o arricchisce o impoverisce; o fa crescere la persona o la deprime, persino può corromperla. (...) La missione della scuola è di sviluppare il senso del vero, il senso del bene e il senso del bello. E questo avviene attraverso un cammino ricco, fatto di tanti 'ingredienti'. Ecco perché ci sono tante discipline! Perché lo sviluppo è frutto di diversi elementi che agiscono insieme e stimolano l’intelligenza, la coscienza, l’affettività, il corpo, eccetera".

"Se una cosa è vera, è buona ed è bella; se è bella, è buona ed è vera; e se è buona, è vera ed è bella. E insieme questi elementi ci fanno crescere e ci aiutano ad amare la vita, anche quando stiamo male, anche in mezzo ai problemi. La vera educazione - ha detto infine il Santo Padre - ci fa amare la vita, e ci apre alla pienezza della vita!"".

ISTITUTI SECOLARI: SIATE RIVOLUZIONARI E NON PERDETE MAI LA SPERANZA

Città del Vaticano, 10 maggio 2014 (VIS). "Nel cuore delle vicende umane: le sfide di una società complessa" è stato il tema dell'Assemblea promossa dalla Conferenza Italiana degli Istituti Secolari, una forma di vita consacrata che conta in Italia il maggior numero di membri, L'istituzione degli Istituti Secolari, con la Costituzione Apostolica "Provida Mater Ecclesia" (1947) di Papa Pio XII, "è stato un gesto rivoluzionario nella Chiesa", ha affermato Papa Francesco.

Lasciando da parte il discorso ufficiale preparato per l'occasione, il Santo Padre ha rivolto ai partecipanti all'Assemblea alcune parole a braccio in cui ha sottolineato che gli Istituti Secolari "sono proprio un gesto di coraggio che ha fatto la Chiesa in quel momento" dando ad essi struttura ed istituzionalità.

"E da quel tempo fino ad ora è tanto grande - ha detto Papa Francesco - il bene che voi fate nella Chiesa, con coraggio perché c’è bisogno di coraggio per vivere nel mondo. Tanti di voi soli, nel vostro appartamento vanno, vengono; alcuni in piccole comunità. Tutti i giorni, fare la vita di una persona che vive nel mondo, e nello stesso tempo custodire la contemplazione, questa dimensione contemplativa verso il Signore e anche nei confronti del mondo, contemplare la realtà, come contemplare le bellezze del mondo, e anche i grossi peccati della società, le deviazioni, tutte queste cose, e sempre in tensione spirituale… Per questo la vostra vocazione è affascinante, perché è una vocazione che è proprio lì, dove si gioca la salvezza non solo delle persone, ma delle istituzioni.

"Vi auguro di conservare sempre questo atteggiamento di andare oltre, non solo oltre, ma oltre e in mezzo, lì dove si gioca tutto: la politica, l’economia, l’educazione, la famiglia… lì! Forse è possibile - ha aggiunto il Pontefice - che voi abbiate la tentazione di pensare: 'Ma cosa posso fare io?'. Quando viene questa tentazione ricordate che il Signore ci ha parlato del seme del grano! E la vostra vita è come il seme del grano… lì; è come lievito… lì. È fare tutto il possibile perché il Regno venga, cresca e sia grande e anche che custodisca tanta gente, come l’albero della senape. Pensate a questo. Piccola vita, piccolo gesto; vita normale, ma lievito, seme, che fa crescere. E questo vi dà la consolazione. I risultati in questo bilancio sul Regno di Dio non si vedono. Soltanto il Signore ci fa percepire qualcosa... Vedremo i risultati lassù".

"E per questo è importante che voi abbiate tanta speranza! È una grazia che voi dovete chiedere al Signore, sempre: la speranza che mai delude. Mai delude! Una speranza che va avanti. Io vi consiglierei di leggere molto spesso - ha concluso - il capitolo 11 della Lettera agli Ebrei, quel capitolo della speranza. E imparare che tanti nostri padri hanno fatto questo cammino e non hanno visto i risultati, ma li hanno salutati da lontano. La speranza… Questo è quello che vi auguro. Grazie tante per quello che fate nella Chiesa; grazie tante per la preghiera e per le azioni. Grazie per la speranza. E non dimenticate: siate rivoluzionari!".

Successivamente il Papa ha consegnato ai partecipanti il discorso ufficiale del quale riportiamo ampi estratti:

La vocazione degli Istituti Secolari "è una delle forme più recenti di vita consacrata riconosciute e approvate dalla Chiesa, e forse per questo non è ancora pienamente compresa. Non scoraggiatevi: voi fate parte di quella Chiesa povera e in uscita che sogno!".
"Per vocazione siete laici e sacerdoti come gli altri e in mezzo agli altri, conducete una vita ordinaria, priva di segni esteriori, senza il sostegno di una vita comunitaria, senza la visibilità di un apostolato organizzato o di opere specifiche. Siete ricchi solo dell’esperienza totalizzante dell’amore di Dio e per questo siete capaci di conoscere e condividere la fatica della vita nelle sue molteplici espressioni, fermentandole con la luce e la forza del Vangelo. Siete segno di quella Chiesa dialogante di cui parla Paolo VI (...). La vostra vocazione vi rende interessati ad ogni uomo e alle sue istanze più profonde, che spesso restano inespresse o mascherate. (...) Come il Samaritano che passò accanto e vide e ebbe compassione. È qui il movimento a cui vi impegna la vostra vocazione: passare accanto ad ogni uomo e farvi prossimo di ogni persona che incontrate; perché il vostro permanere nel mondo non è semplicemente una condizione sociologica, ma è una realtà teologale che vi chiama ad uno stare consapevole, attento, che sa scorgere, vedere e toccare la carne del fratello".

"Se questo non accade, se siete diventati distratti, o peggio ancora non conoscete questo mondo contemporaneo ma conoscete e frequentate solo il mondo che vi fa più comodo o che più vi alletta, allora è urgente una conversione! La vostra è una vocazione per sua natura in uscita, non solo perché vi porta verso l’altro, ma anche e soprattutto perché vi chiede di abitare là dove abita ogni uomo".

"Non perdete mai lo slancio di camminare per le strade del mondo, la consapevolezza che camminare, andare anche con passo incerto o zoppicando, è sempre meglio che stare fermi, chiusi nelle proprie domande o nelle proprie sicurezze. La passione missionaria, la gioia dell’incontro con Cristo che vi spinge a condividere con gli altri la bellezza della fede, allontana il rischio di restare bloccati nell’individualismo".

"Voi siete come antenne pronte a cogliere i germi di novità suscitati dallo Spirito Santo, e potete aiutare la comunità ecclesiale ad assumere questo sguardo di bene e trovare strade nuove e coraggiose per raggiungere tutti. Poveri tra i poveri, ma con il cuore ardente. Mai fermi, sempre in cammino. Insieme ed inviati, anche quando siete soli, perché la consacrazione fa di voi una scintilla viva di Chiesa. Sempre in cammino con quella virtù che è una virtù pellegrina: la gioia!".

UDIENZA MEMBRI FONDAZIONE CENTESIMUS ANNUS: LA CRISI HA AUMENTATO "ALLERGIA" A PAROLE COME SOLIDARIETÀ

Città del Vaticano, 10 maggio 2014 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Francesco ha ricevuto in udienza i Partecipanti all'Incontro promosso dalla Fondazione "Centesimus Annus - Pro Pontificie", in occasione del Convegno Internazionale sul tema: "La buona società e il futuro del lavoro: la solidarietà e la fraternità possono essere parte delle decisioni imprenditoriali?", svoltosi dall'8 al 10 maggio, nell'Aula Nuova del Sinodo in Vaticano.

"Nell’attuale sistema economico - e nella mentalità che esso genera - la parola 'solidarietà' è diventata scomoda, persino fastidiosa. - ha affermato il Santo Padre - La crisi di questi anni, che ha cause profonde di ordine etico, ha aumentato questa 'allergia' a parole come solidarietà, equa distribuzione dei beni, priorità del lavoro. E la ragione è che non si riesce - o non si vuole - studiare veramente in che modo questi valori etici possono diventare in concreto valori economici, cioè provocare dinamiche virtuose nella produzione, nel lavoro, nel commercio, nella stessa finanza. Proprio questo invece è ciò che voi cercate di fare, tenendo insieme l’aspetto teorico e quello pratico, il pensiero e le esperienze sul campo".

"La coscienza dell’imprenditore è il luogo esistenziale in cui avviene tale ricerca. In particolare, l’imprenditore cristiano è sollecitato a confrontare sempre il Vangelo con la realtà in cui opera; e il Vangelo gli chiede di mettere al primo posto la persona umana e il bene comune, di fare la sua parte affinché ci siano opportunità di lavoro, di lavoro dignitoso. Naturalmente questa 'impresa' non si può compiere isolatamente, ma collaborando con altri che condividono la base etica e cercando di allargare il più possibile la rete".

"La comunità cristiana - la parrocchia, la diocesi, le associazioni - è il luogo in cui l’imprenditore, ma anche il politico, il professionista, il sindacalista, attingono la linfa per alimentare il loro impegno e confrontarsi con i fratelli. Questo è indispensabile, perché l’ambiente lavorativo diventa a volte arido, ostile, disumano. La crisi mette a dura prova la speranza degli imprenditori; non bisogna lasciare soli quelli che sono più in difficoltà".

Nel ricordare ai Membri della Fondazione che questo è l'ambito in cui devono rendere testimonianza, Papa Francesco ha affermato: "Il Concilio Vaticano II ha insistito sul fatto che i fedeli laici sono chiamati a compiere la loro missione negli ambiti della vita sociale, economica, politica. Voi, con l’aiuto di Dio e della Chiesa - ha sottolineato - potete dare una testimonianza efficace nel vostro campo, perché non portate solo parole, discorsi, ma portate l’esperienza di persone e di imprese che cercano di attuare concretamente i principi etici cristiani nell’attuale situazione del mondo del lavoro. Questa testimonianza è importantissima e io vi incoraggio a portarla avanti con fede, dedicando anche il giusto tempo alla preghiera, perché anche il laico, anche l’imprenditore ha bisogno di pregare, e di pregare molto quando le sfide sono più dure!".

Al termine il Santo Padre ha fatto riferimento alla recente catechesi sul dono del consiglio, uno dei sette doni dello Spirito Santo, che anche gli imprenditori hanno tanto bisogno di chiedere a Dio "per agire e fare le vostre scelte secondo il maggior bene".

GIORNATA DELL'AMICIZIA FRA COPTI E CATTOLICI

Città del Vaticano, 10 maggio 2014 (VIS). Questa mattina è stato pubblicato il Messaggio che il Santo Padre Francesco ha fatto pervenire a Sua Santità Tawadros II, Papa di Alessandria e Patriarca della Sede di San Marco, in occasione del primo anniversario dell'incontro fraterno avvenuto a Roma, il 10 maggio 2013, che "ha rafforzato - scrive Papa Francesco - quei legami spirituali che uniscono la Sede di Pietro e la Sede di Marco, rinnovati dallo storico incontro di Papa Paolo VI e Papa Shenouda III nel 1973".

"Ringraziando il Signore - prosegue il Santo Padre - riflettiamo al cammino di riconciliazione e di amicizia che abbiamo intrapreso insieme. Con l'aiuto di Dio, abbiamo imparato a conoscerci meglio e a costruire solide basi per superare divergenze di lunga data. Consapevoli che ciò che ci unisce è molto più di ciò che ci separa, sperimentiamo già una reale comunione, che riconosciamo non essere piena né perfetta. Confidando nella grazia del Signore, continuiamo ad adoperarci per il dialogo nella carità e nella verità al fine di superare gli ostacoli che ancora si frappongono alla piena comunione. Forti del momento di preghiera che abbiamo condiviso in occasione della visita di Vostra Santità a Roma, continuiamo a pregare Dio affinché tutti i suoi figli, nati a nuova vita con l'acqua del battesimo ed illuminati dalla fede, divengano uno nell'amore".

"Da parte mia, assicuro Vostra Santità della mia incessante preghiera per tutti i cristiani in Egitto e in Medio Oriente. Che il Signore ispiri in quanti sono responsabili del destino dei popoli in quei territori, la ferma risoluzione di ricercare soluzioni giuste e pacifiche nel rispetto dei diritti di tutti. In questa felice occasione, giustamente nota come la giornata dell'amicizia fra Copti e Cattolici, scambio con Vostra Santità un fraterno abbraccio di pace in Gesù Cristo nostro Signore".

PROMULGAZIONE DECRETI

Città del Vaticano, 10 maggio 2014 (VIS). Nel pomeriggio del 9 maggio, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza privata il Cardinale Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ed ha autorizzato la Congregazione a promulgare i Decreti riguardanti:

MIRACOLO

- attribuito all'intercessione del Venerabile Servo di Dio Paolo VI (Giovanni Battista Montini), Sommo Pontefice; nato il 26 settembre 1897 a Concesio (Italia) e morto il 6 agosto 1978 a Castelgandolfo (Italia);

- attribuito all'intercessione del Venerabile Servo di Dio Luigi Caburlotto, Sacerdote diocesano italiano, Fondatore dell'Istituto delle Figlie di San Giuseppe (1817-1897).

VIRTÙ EROICHE

- del Servo di Dio Giacomo Abbondo, Sacerdote diocesano italiano (1720-1788).

- del Servo di Dio Giacinto Alegre Pujals, Sacerdote professo spagnolo della Compagnia di Gesù (1874-1930).

- della Venerabile Serva di Dio Carla Barbara Colchen Carré de Malberg, Madre di famiglia francese, Fondatrice della Società delle Figlie di San Francesco di Sales (1829-1891).

Nella medesima Udienza il Santo Padre ha autorizzato il Dicastero a comunicare che il rito della beatificazione del Venerabile Servo di Dio Paolo VI avrà luogo, in Vaticano, il 19 ottobre 2014.

UDIENZE

Città del Vaticano, 12 maggio 2014 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza tredici Presuli della Conferenza Episcopale del Messico, in Visita “ad Limina Apostolorum”:

- Il Cardinale Francisco Robles Ortega, Arcivescovo di Guadalajara, con gli Ausiliari Vescovo Miguel Romano Gómez; Vescovo José Leopoldo González González e Vescovo Juan Humberto Gutiérrez Valencia.

- Il Vescovo José María de la Torre Martín, di Aguascalientes.

- Il Vescovo Gonzalo Galván Castillo, di Autlán.

- Il Vescovo Braulio Rafael León Villegas, di Ciudad Guzmán.

- Il Vescovo Marcelino Hernández Rodríguez, di Colima.

- Il Vescovo Felipe Salazar Villagrana, di San Juan de los Lagos.

- Il Vescovo Luis Artemio Flores Calzada, di Tepic.

- Il Vescovo José de Jesús González Herrández, O.F.M., Prelato di Jesús María

- Il Vescovo Ramón Castro Castro, di Cuernavaca.

- Il Vescovo Raúl Gómez González, di Tenancingo.

Sabato 10 maggio il Santo Padre ha ricevuto in udienza:

- Il Cardinale George Pell, Prefetto della Segreteria per l'Economia.

- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione i per Vescovi.
- Il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova (Italia), Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 12 maggio 2014 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha elevato l’Eparchia di São João Batista em Curitiba degli Ucraini (Brasile) ad Arcieparchia Metropolitana.

- Ha nominato il Vescovo Valdomiro Koubetch, O.S.B.M., primo Arcivescovo Metropolita della nuova Arcieparchia Metropolitana, finora Vescovo della già Eparchia di São João Batista em Curitiba degli Ucraini.

- Ha eretto l’Eparchia dell’Imaculada Conceição in Prudentópolis degli Ucraini (Brasile), con territorio smembrato dalla neo istituita Arcieparchia Metropolitana di São João Batista in Curitiba degli Ucraini, rendendola suffraganea della medesima.

- Ha nominato il Vescovo Meron Mazur, O.S.B.M., primo Vescovo dell'Eparchia dell’Imaculada Conceição in Prudentópolis degli Ucraini (Brasile), finora Vescovo Ausiliare della già Eparchia di São João Batista em Curitiba degli Ucraini (Brasile).

Sabato 10 maggio il Santo Padre ha nominato il Vescovo Jacek Jezierski, Vescovo di Elbląg (superficie: 9.495; popolazione: 471.200; cattolici: 451.000; sacerdoti: 329; religiosi: 178), Polonia. Finora Vescovo Ausiliare di Warmia (Polonia), succede al Vescovo Jan Styrna, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima diocesi, presentata in conformità al Canone 401, paragrafo 2 del Codice di Diritto Canonico.
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