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lunedì 12 maggio 2014

UDIENZA MEMBRI FONDAZIONE CENTESIMUS ANNUS: LA CRISI HA AUMENTATO "ALLERGIA" A PAROLE COME SOLIDARIETÀ

Città del Vaticano, 10 maggio 2014 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Francesco ha ricevuto in udienza i Partecipanti all'Incontro promosso dalla Fondazione "Centesimus Annus - Pro Pontificie", in occasione del Convegno Internazionale sul tema: "La buona società e il futuro del lavoro: la solidarietà e la fraternità possono essere parte delle decisioni imprenditoriali?", svoltosi dall'8 al 10 maggio, nell'Aula Nuova del Sinodo in Vaticano.

"Nell’attuale sistema economico - e nella mentalità che esso genera - la parola 'solidarietà' è diventata scomoda, persino fastidiosa. - ha affermato il Santo Padre - La crisi di questi anni, che ha cause profonde di ordine etico, ha aumentato questa 'allergia' a parole come solidarietà, equa distribuzione dei beni, priorità del lavoro. E la ragione è che non si riesce - o non si vuole - studiare veramente in che modo questi valori etici possono diventare in concreto valori economici, cioè provocare dinamiche virtuose nella produzione, nel lavoro, nel commercio, nella stessa finanza. Proprio questo invece è ciò che voi cercate di fare, tenendo insieme l’aspetto teorico e quello pratico, il pensiero e le esperienze sul campo".

"La coscienza dell’imprenditore è il luogo esistenziale in cui avviene tale ricerca. In particolare, l’imprenditore cristiano è sollecitato a confrontare sempre il Vangelo con la realtà in cui opera; e il Vangelo gli chiede di mettere al primo posto la persona umana e il bene comune, di fare la sua parte affinché ci siano opportunità di lavoro, di lavoro dignitoso. Naturalmente questa 'impresa' non si può compiere isolatamente, ma collaborando con altri che condividono la base etica e cercando di allargare il più possibile la rete".

"La comunità cristiana - la parrocchia, la diocesi, le associazioni - è il luogo in cui l’imprenditore, ma anche il politico, il professionista, il sindacalista, attingono la linfa per alimentare il loro impegno e confrontarsi con i fratelli. Questo è indispensabile, perché l’ambiente lavorativo diventa a volte arido, ostile, disumano. La crisi mette a dura prova la speranza degli imprenditori; non bisogna lasciare soli quelli che sono più in difficoltà".

Nel ricordare ai Membri della Fondazione che questo è l'ambito in cui devono rendere testimonianza, Papa Francesco ha affermato: "Il Concilio Vaticano II ha insistito sul fatto che i fedeli laici sono chiamati a compiere la loro missione negli ambiti della vita sociale, economica, politica. Voi, con l’aiuto di Dio e della Chiesa - ha sottolineato - potete dare una testimonianza efficace nel vostro campo, perché non portate solo parole, discorsi, ma portate l’esperienza di persone e di imprese che cercano di attuare concretamente i principi etici cristiani nell’attuale situazione del mondo del lavoro. Questa testimonianza è importantissima e io vi incoraggio a portarla avanti con fede, dedicando anche il giusto tempo alla preghiera, perché anche il laico, anche l’imprenditore ha bisogno di pregare, e di pregare molto quando le sfide sono più dure!".

Al termine il Santo Padre ha fatto riferimento alla recente catechesi sul dono del consiglio, uno dei sette doni dello Spirito Santo, che anche gli imprenditori hanno tanto bisogno di chiedere a Dio "per agire e fare le vostre scelte secondo il maggior bene".

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