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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 28 aprile 2008

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 28 APR. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Sette Presuli della Conferenza Episcopale di Cuba, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Cardinale Jaime Lucas Ortega y Alamino, Arcivescovo di San Cristobal de la Habana, con gli Ausiliari Vescovo  Alfredo Víctor Petit Vergel e Vescovo Jaun de Dios Hernández Ruiz, S.I.

    - L'Arcivescovo Jaun García Raodríguez, Arcivescovo di Camagüey.

-    Il Vescovo Mario Eusebio Mestril Vega, di Ciego de Avila.

-    Il Vescovo Domingo Oropesa Lorente, di Cienfuegos.

    -    Il Vescovo Marcelo Arturo González Amador, di Santa Clara.

- L'Arcivescovo Joseph Marino, Nunzio Apostolico in Bangladesh, con i familiari.
AL:AP/.../...                                    VIS 20080428 (110)

PRIMI RISULTATI INDAGINE LETTURA DELLE SCRITTURE


CITTA' DEL VATICANO, 28 APR. 2008 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo una Conferenza Stampa di presentazione dell'indagine: "La lettura delle Scritture in alcuni Paesi" (Stati Uniti d'America, Regno Unito, Paesi Bassi, Germania, Spagna, Francia, Italia, Polonia, Russia)", condotta da GFK - Eurisko e patrocinata dalla Federazione Biblica Cattolica.

  Alla Conferenza Stampa sono intervenuti l'Arcivescovo Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura; il Vescovo Vincenzo Paglia, di Terni e Presidente della Federazione Biblica Cattolica; il Professor Luca Diotallevi, Coordinatore del gruppo di ricerca, Docente di Sociologia all'Università di Roma Tre.

  Nel presentare i dati dell'indagine, l'Arcivescovo Ravasi ha sottolineato la necessità di diffondere sempre più l'importanza della Bibbia e, commentando la frase del filosofo Blaise Pascal, ha detto: "Aveva ragione Pascal, la Scrittura ha passi adatti a consolare tutte le condizioni ed ha passi adatti a inquietare tutte le condizioni".

  Il Vescovo Paglia ha segnalato che in vista del prossimo Sinodo dei Vescovi sul tema: "La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa" (5-26 ottobre 2008), la Federazione Biblica Cattolica "ha pensato utile realizzare una ricerca in vari paesi del mondo, tenendo presente anche le diverse tradizioni cristiane, per avere un riferimento concreto circa il rapporto dei cristiani con le Scritture".

  "Guardando i primi dati dell'inchiesta" - ha precisato il Vescovo Paglia - "viene confermata in pieno l'intuizione pastorale del Vaticano II nell'esortare i fedeli a riscoprire le Scritture come fonte primaria della vita spirituale" ed ha rilevato che il "legame che c'è tra la Bibbia e l'Eucaristia" viene riconfermato dal fatto "che la maggior parte degli intervistati indichi la celebrazione domenicale come il luogo più abituale in cui ascoltare la Parola di Dio".

 Riguardo al "ruolo della Bibbia nel dialogo ecumenico", il Vescovo di Terni ha sottolineato che: "Le Scritture restano il 'luogo' più efficace che i cristiani hanno per camminare assieme sulla via dell'unità" ed ha segnalato che: "Le risposte mostrano peraltro che non c'è più quella diversità, che in passato poteva notarsi, a proposito del rapporto con le Scritture tra le diverse tradizioni cristiane".

  Inoltre "L'inchiesta rivela alcune singolari sorprese. La prima riguarda la notevole attesa che gli uomini e le donne del nostro tempo hanno nei confronti delle Sante Scritture" che "sono da tutti guardate con grande rispetto". Per "i cristiani è opinione comune che la Bibbia contenga la parola di Dio, che sia un libro ispirato e capace di proporre il senso della vita, ed ha una autorevolezza molto maggiore delle altre istanze ecclesiali" sebbene molti rilevino che la Bibbia sia un testo "vero e capace di presentare valori importanti", "ma troppo alto e difficile da mettere in pratica".

  "Si apre una prima grande sfida: come passare dal fascino che le Scritture continuano a suscitare anche in una società secolarizzata come la nostra, e renderle una parola efficace e forte che cambia il cuore e la vita? È la responsabilità della predicazione che proprio a partire dalle Scritture deve essere un appello autorevole ai credenti e a chiunque è in ricerca"

  "L'ascolto delle Scritture favorisce l'aggregarsi di coloro che ascoltano" - ha affermato il Vescovo Paglia. Insomma, davvero l'ascolto della parola di Dio 'fa' la Chiesa". Leggere le Scritture "nella grande compagnia della Chiesa. (...) Su questa via si evitano i due scogli più pericolosi a cui si pone talora poca attenzione: anzitutto una lettura fondamentalista" e "una lettura individualistico-psicologizzante che porta a riversare se stessi nelle pagine".

  Il Presule ha concluso il suo intervento sottolineando la necessità di "dare spazio alle 'scuole della parola', alle 'scuole del vangelo', alle 'scuole di lettura e di ascolto della Bibbia. (...) È in questo orizzonte che deve porsi la 'lectio divina' il più antico e ricco dei metodi di ascolto delle Scritture. La 'lectio' deve trovare nuovi spazi e nuove forme sino a divenire il modo abituale nelle nostre comunità cristiane di avvicinarsi alla parola di Dio".

  Il Professor Diotallevi ha spiegato che nel corso dell'indagine sono state effettuate  circa 13.000 interviste e che il programma di ricerca presentato "appare come l'impresa scientifica più sistematica sinora mai tentata per una comparazione su scala internazionale del grado e delle forme della familiarità con le Scritture della tradizione cristiana da parte della popolazione adulta".

  "La Bibbia" - ha proseguito il Professor Diotallevi - "nelle aree che abbiamo studiato non è il testo di una minoranza, ma un riferimento importante presente - in misura e forme diverse - nella vita e nella cultura di larghe maggioranze della popolazione. (...) E' possibile affermare che tra 1/3 ed 1/4 degli adulti dei paesi considerati negli ultimi 12 mesi ha letto almeno una volta un brano della Bibbia".

  "Un 'gap' divide mondo anglosassone ed Europa centro-occidentale". Nei paesi anglosassoni "in cui la sensazione della vicinanza di Dio è tutt'altro che estinta e la pratica della preghiera tutt'altro che marginale, alla Bibbia si guarda da parte della larghissima maggioranza della popolazione come ad una fonte di verità, come alla fonte di un messaggio che ha a che fare con la vita".

  "La analisi sociologica (...) mostra che la pratica della lettura biblica statisticamente dipende, più che dalla condivisione di credenze religiose, dalla partecipazione a eventi e gruppi che già praticano questo comportamento. (...) Infine, vale la pena sottolineare che la lettura della Bibbia non risente della polarizzazione politica tra 'destra' e 'sinistra', ma sa discriminare su singoli temi. A testimonianza di una cultura largamente diffusa che distingue ma non separa la religione da altri aspetti della vita, anche pubblica, si deve rilevare che nelle popolazioni analizzate prevale largamente una posizione favorevole allo studio della Bibbia nelle Scuole. In particolare i favorevoli superano il 50% in Russia, Polonia, Italia, Regno Unito e Germania".
OP/SACRE SCRITTURE/RAVASI:PAGLIA:DIOTALLEVI       VIS 20080428 (900)


APPELLO DEL PAPA SOMALIA, DARFUR E BURUNDI

CITTA' DEL VATICANO, 27 APR. 2008 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina il Santo Padre si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare il 'Regina Cæli' con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro per il consueto appuntamento domenicale.

  "Cari fratelli e sorelle" - ha detto Papa Benedetto XVI - "si è da poco conclusa nella Basilica di San Pietro la celebrazione durante la quale ho ordinato 29 nuovi Sacerdoti. È questo, ogni anno, un momento di speciale grazia e di grande festa: linfa rinnovata viene infusa nel tessuto della Comunità sia ecclesiale che cittadina. (...) Come ho ricordato ai neo presbiteri nel corso della Celebrazione eucaristica, questo è il senso della missione della Chiesa e in particolare dei sacerdoti: seminare nel mondo la gioia del Vangelo! Dove Cristo è predicato con la forza dello Spirito Santo ed è accolto con animo aperto, la società, pur piena di tanti problemi, diventa 'città della gioia' - come suona il titolo di un celebre libro riferito all'opera di Madre Teresa a Calcutta".

  Riferendosi al Viaggio Apostolico negli Stati Uniti d'America, dove "ho trovato (...) una grande vitalità e la decisa volontà di vivere e testimoniare la fede in Gesù", il Santo Padre ha ricordato che "Oggi molte Chiese Orientali celebrano, secondo il calendario giuliano, la grande solennità della Pasqua. Desidero esprimere a questi nostri fratelli e sorelle la mia fraterna vicinanza spirituale. Li saluto cordialmente, pregando il Dio uno e trino di confermarli nella fede, (...) e di confortarli nelle non facili situazioni in cui spesso devono vivere e testimoniare il Vangelo".

  Dopo il Regina Coeli, il Papa ha lanciato un appello per tre Paesi africani che "continuano ad essere motivo di profonda sofferenza e viva preoccupazione": la Somalia, la Regione del Darfur e il Burundi.

  "In Somalia, specialmente a Mogadiscio" - ha ricordato il Papa - "aspri scontri armati rendono sempre più drammatica la situazione umanitaria di quella cara popolazione, da troppi anni oppressa sotto il peso della brutalità e della miseria".

  "Il Darfur, nonostante qualche momentaneo spiraglio, rimane una tragedia senza fine per centinaia di migliaia di persone indifese e abbandonate a sé stesse".

  "Infine il Burundi. Dopo i bombardamenti dei giorni scorsi che hanno colpito e terrorizzato gli abitanti della capitale Bujumbura e raggiunto anche la sede della Nunziatura Apostolica, e di fronte al rischio di una nuova guerra civile, invito tutte le parti in causa a riprendere senza indugio la via del dialogo e della riconciliazione. Confido che le Autorità politiche locali, i responsabili della comunità internazionale e ogni persona di buona volontà non tralasceranno sforzi per far cessare la violenza e onorare gli impegni presi, in modo da porre solide fondamenta alla pace e allo sviluppo".
ANG/SACERDOTI:SOMALIA:DARFUR:BURUNDI               VIS 20080428 (470)


AI NUOVI SACERDOTI: ANNUNCIARE E TESTIMONIARE SPERANZA


CITTA' DEL VATICANO, 27 APR. 2008 (VIS). Questa mattina, VI Domenica di Pasqua, il Santo Padre Benedetto XVI ha presieduto nella Basilica Vaticana la Santa Messa nel corso della quale ha conferito l'Ordinazione presbiterale a 29 diaconi, di cui 28 della Diocesi di Roma e uno del Pontificio Collegio Urbano de Propaganda Fide.

  Tredici dei nuovi sacerdoti provengono dal Seminario Maggiore, nove dal Collegio "Redemptoris Mater", sei dallo "Almo Collegio Caprinica", dalla Fraternità Sacerdotale dei Figli della Croce e dal Seminario della Vergine del Divino Amore.

  Il Papa ha ricordato che solitamente l'Ordinazione dei nuovi sacerdoti avviene nella IV Domenica di Pasqua, detta Domenica del Buon Pastore, anche Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, ma quest'anno si è tenuta nella VI Domenica, poiché ha coinciso con la sua partenza per gli Stati Uniti d'America.

  "L'icona del Buon Pastore" - ha detto il Santo Padre - "sembra essere quella che più d'ogni altra pone in luce il ruolo e il ministero del presbitero nella comunità cristiana. Ma anche i passi biblici, che l'odierna liturgia offre alla nostra meditazione, illuminano, secondo un'angolatura diversa, la missione del sacerdote".

  "La prima Lettura, tratta dal capitolo VIII degli 'Atti degli Apostoli', narra la missione del diacono Filippo in Samaria. Vorrei attirare immediatamente l'attenzione sulla frase che chiude la prima parte del testo: 'E vi fu grande gioia in quella città' (At 8,8)".

  "Cari amici, questa è anche la vostra missione: recare il Vangelo a tutti, perché tutti sperimentino la gioia di Cristo e ci sia gioia in ogni città. Che cosa ci può essere di più bello di questo? Che cosa di più grande, di più entusiasmante, che cooperare a diffondere nel mondo la Parola di vita, che comunicare l'acqua viva dello Spirito Santo?" si è interrogato il Papa esclamando: "Annunciare e testimoniare la gioia: è questo il nucleo centrale della vostra missione".

  "'Noi non intendiamo far da padroni sulla vostra fede; siamo invece i collaboratori della vostra gioia, perché nella fede voi siete già saldi'" (2 Cor 1,24). Sono parole programmatiche per ogni sacerdote. Per essere collaboratori della gioia degli altri, in un mondo spesso triste e negativo, bisogna che il fuoco del Vangelo arda dentro di voi, che abiti in voi la gioia del Signore. Allora solo potrete essere messaggeri e moltiplicatori di questa gioia recandola a tutti, specialmente a quanti sono tristi e sfiduciati".

  Riferendosi al rito di imposizione delle mani descritto nel brano degli Atti degli Apostoli, il Papa ha sottolineato che esso: "E' un segno inseparabile dalla preghiera, della quale costituisce un prolungamento silenzioso. Senza dire parole, il Vescovo consacrante e dopo di lui gli altri sacerdoti pongono le mani sul capo degli ordinandi, esprimendo così l'invocazione a Dio perché effonda il suo Spirito su di loro e li trasformi rendendoli partecipi del Sacerdozio di Cristo".

  "In quella preghiera silenziosa avviene l'incontro tra due libertà: la libertà di Dio, operante mediante lo Spirito Santo, e la libertà dell'uomo" - ha commentato il Papa - "Ritroviamo questo misterioso 'movimento' trinitario, che conduce lo Spirito Santo e il Figlio a dimorare nei discepoli, anche nella pericope evangelica. (...)  Senza l'amore per Gesù, che si attua nell'osservanza dei suoi comandamenti, la persona si esclude dal movimento trinitario e inizia a ripiegarsi su se stessa, perdendo la capacità di ricevere e comunicare Dio".

  "'Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi' (1 Pt 3,15)" - ha affermato ancora il Santo Padre citando la Prima Lettera di Pietro. Adorate Cristo Signore nei vostri cuori: coltivate cioè una relazione personale d'amore con Lui, amore primo e più grande, unico e totalizzante, dentro il quale vivere, purificare, illuminare e santificare tutte le altre relazioni".

  "La 'speranza che è in voi' è legata a questa 'adorazione', a questo amore di Cristo, che per lo Spirito, come dicevamo, abita in noi. La nostra speranza, la vostra speranza è Dio, in Gesù e nello Spirito. Speranza che da oggi diventa in voi 'speranza sacerdotale', quella di Gesù Buon Pastore, che abita in voi e dà forma ai vostri desideri secondo il suo Cuore divino: speranza di vita e di perdono per le persone che saranno affidate alle vostre cure pastorali; speranza di santità e di fecondità apostolica per voi e per tutta la Chiesa; speranza di apertura alla fede e all'incontro con Dio per quanti vi accosteranno nella loro ricerca della verità; speranza di pace e di conforto per i sofferenti e i feriti dalla vita".
BXVI-HML/ORDINAZIONE PRESBIETERALE                   VIS 20080428 (800)


ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 26 APR. 2008 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

  - L'Arcivescovo Osvaldo Padilla, Nunzio Apostolico in Mongolia, attualmente Nunzio Apostolico in Corea.

- Consultori della Commissione per i Rapporti Religiosi con l'Ebraismo presso il Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, l'Arcivescovo Kevin John Patrick McDonald, di Southwark (Gran Bretagna); il Vescovo William Francis Murphy, di Rockville Centre (Stati Uniti d'America); il Padre Pierbattista Pizzaballa, O.F.M., Custode di Terra Santa, Gerusalemme; il Sacerdote Professor Joseph Sievers, Direttore dello "Istituto Cardinale Agostino Bea" presso la Pontificia Università Gregoriana, Roma; il Sacerdote Lawrence E. Frizzel, Direttore dello "Institute of Judeo-Christian Studies" dell'Università "Seton Hall" (Stati Uniti d'America).
NN:NA/.../...                                       VIS 20080428 (120)


CARDINALE DIAS INVIATO MILLENNIO CRISTIANO ETIOPIA

CITTA' DEL VATICANO, 26 APR. 2008 (VIS). Questa mattina è stata pubblicata la Lettera Pontifica, redatta in latino e datata 27 marzo, con la quale il Santo Padre Benedetto XVI nomina il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, Suo Inviato Speciale alle celebrazioni per il Nuovo Millennio Cristiano in Etiopia, in occasione del Congresso Eucaristico Nazionale (Addis Abeba, 2-4 maggio 2008).

  La Missione che accompagnerà il Cardinale Dias è composta dal Sacerdote Tsegaye Keniani, dell'Arcidiocesi di Addis Abeba, già Segretario Generale dello "Ethiopian Catholic Secretariate" e dal Padre Tesfaye Tadesse, M.C.C.J., Superiore Provinciale dei Missionari Comboniani in Etiopia e Presidente della Conferenza dei Superiori Maggiori Religiosi in Etiopia.
BXVI-LETTERA/INVIATO SPECIALE/ETIOPIA:DIAS               VIS 20080428 (120)


PAPA AI GIOVANI: RISPONDERE CON CORAGGIO CHIAMATA DIO


CITTA' DEL VATICANO, 26 APR. 2008 (VIS). Oggi è stata resa pubblica una Lettera del Santo Padre Benedetto XVI indirizzata al Cardinale André Vingt-Trois, Arcivescovo di Parigi (Francia) e Presidente della Conferenza Episcopale di Francia, in occasione del centesimo anniversario del "Frat", pellegrinaggio dei giovani della Provincia di Parigi, in corso quest'anno dal 22 al 27 aprile a Lourdes.

  Nella Lettera al Cardinale Vingt-Trois, ricordando la ricorrenza quest'anno del 150° anniversario delle apparizioni della Vergine Maria a Bernadette, Papa Benedetto XVI esorta i giovani a guardare a Maria "invitata ad intraprendere  un cammino sorprendente e sconcertante, la cui disponibilità le fa sperimentare una gioia che tutte le generazioni hanno cantato".

  "E' il nostro 'sì' a Dio che fa sgorgare la fonte della vera felicità: questo 'sì' libera l'io da tutto ciò che lo rinchiude in se stesso. Fa entrare la povertà della nostra vita nella ricchezza e nella forza del progetto di Dio, senza però, ostacolare la nostra libertà e la nostra responsabilità. (...) Conforma la nostra vita alla vita stessa del Cristo".

  Il Papa invita i giovani a "celebrare con entusiasmo la gioia di credere, d'amare e di sperare in Cristo, e a percorrere nella fiducia il cammino di iniziazione" proposto. "Vi invito" - ha detto Benedetto XV I - "in particolare, a raccogliere con attenzione la testimonianza dei vostri maggiori nella fede e ad apprendere ad accogliere, nel silenzio e nella meditazione, la Parola di Dio, perché essa possa forgiare il vostro cuore e produrre in voi frutti generosi".

  Il pellegrinaggio del "Frat", conclude il Pontefice, "è anche un tempo privilegiato per lasciarsi interrogare da Cristo: 'Che vuoi fare della tua vita?' Quanti fra di voi sentono la chiamata a seguire Cristo nel sacerdozio o nella vita consacrata, come numerosi giovani che hanno partecipato al 'Frat', rispondano all'invito del Signore, ponendosi totalmente al servizio della Chiesa, in una vita totalmente donata per il Regno dei Cieli e non saranno ingannati".
BXVI-LETT/PELLEGRINAGGIO GIOVANI/VINGT-TROIS    VIS 20080428 (340)


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