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lunedì 28 aprile 2008

PRIMI RISULTATI INDAGINE LETTURA DELLE SCRITTURE


CITTA' DEL VATICANO, 28 APR. 2008 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo una Conferenza Stampa di presentazione dell'indagine: "La lettura delle Scritture in alcuni Paesi" (Stati Uniti d'America, Regno Unito, Paesi Bassi, Germania, Spagna, Francia, Italia, Polonia, Russia)", condotta da GFK - Eurisko e patrocinata dalla Federazione Biblica Cattolica.

  Alla Conferenza Stampa sono intervenuti l'Arcivescovo Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura; il Vescovo Vincenzo Paglia, di Terni e Presidente della Federazione Biblica Cattolica; il Professor Luca Diotallevi, Coordinatore del gruppo di ricerca, Docente di Sociologia all'Università di Roma Tre.

  Nel presentare i dati dell'indagine, l'Arcivescovo Ravasi ha sottolineato la necessità di diffondere sempre più l'importanza della Bibbia e, commentando la frase del filosofo Blaise Pascal, ha detto: "Aveva ragione Pascal, la Scrittura ha passi adatti a consolare tutte le condizioni ed ha passi adatti a inquietare tutte le condizioni".

  Il Vescovo Paglia ha segnalato che in vista del prossimo Sinodo dei Vescovi sul tema: "La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa" (5-26 ottobre 2008), la Federazione Biblica Cattolica "ha pensato utile realizzare una ricerca in vari paesi del mondo, tenendo presente anche le diverse tradizioni cristiane, per avere un riferimento concreto circa il rapporto dei cristiani con le Scritture".

  "Guardando i primi dati dell'inchiesta" - ha precisato il Vescovo Paglia - "viene confermata in pieno l'intuizione pastorale del Vaticano II nell'esortare i fedeli a riscoprire le Scritture come fonte primaria della vita spirituale" ed ha rilevato che il "legame che c'è tra la Bibbia e l'Eucaristia" viene riconfermato dal fatto "che la maggior parte degli intervistati indichi la celebrazione domenicale come il luogo più abituale in cui ascoltare la Parola di Dio".

 Riguardo al "ruolo della Bibbia nel dialogo ecumenico", il Vescovo di Terni ha sottolineato che: "Le Scritture restano il 'luogo' più efficace che i cristiani hanno per camminare assieme sulla via dell'unità" ed ha segnalato che: "Le risposte mostrano peraltro che non c'è più quella diversità, che in passato poteva notarsi, a proposito del rapporto con le Scritture tra le diverse tradizioni cristiane".

  Inoltre "L'inchiesta rivela alcune singolari sorprese. La prima riguarda la notevole attesa che gli uomini e le donne del nostro tempo hanno nei confronti delle Sante Scritture" che "sono da tutti guardate con grande rispetto". Per "i cristiani è opinione comune che la Bibbia contenga la parola di Dio, che sia un libro ispirato e capace di proporre il senso della vita, ed ha una autorevolezza molto maggiore delle altre istanze ecclesiali" sebbene molti rilevino che la Bibbia sia un testo "vero e capace di presentare valori importanti", "ma troppo alto e difficile da mettere in pratica".

  "Si apre una prima grande sfida: come passare dal fascino che le Scritture continuano a suscitare anche in una società secolarizzata come la nostra, e renderle una parola efficace e forte che cambia il cuore e la vita? È la responsabilità della predicazione che proprio a partire dalle Scritture deve essere un appello autorevole ai credenti e a chiunque è in ricerca"

  "L'ascolto delle Scritture favorisce l'aggregarsi di coloro che ascoltano" - ha affermato il Vescovo Paglia. Insomma, davvero l'ascolto della parola di Dio 'fa' la Chiesa". Leggere le Scritture "nella grande compagnia della Chiesa. (...) Su questa via si evitano i due scogli più pericolosi a cui si pone talora poca attenzione: anzitutto una lettura fondamentalista" e "una lettura individualistico-psicologizzante che porta a riversare se stessi nelle pagine".

  Il Presule ha concluso il suo intervento sottolineando la necessità di "dare spazio alle 'scuole della parola', alle 'scuole del vangelo', alle 'scuole di lettura e di ascolto della Bibbia. (...) È in questo orizzonte che deve porsi la 'lectio divina' il più antico e ricco dei metodi di ascolto delle Scritture. La 'lectio' deve trovare nuovi spazi e nuove forme sino a divenire il modo abituale nelle nostre comunità cristiane di avvicinarsi alla parola di Dio".

  Il Professor Diotallevi ha spiegato che nel corso dell'indagine sono state effettuate  circa 13.000 interviste e che il programma di ricerca presentato "appare come l'impresa scientifica più sistematica sinora mai tentata per una comparazione su scala internazionale del grado e delle forme della familiarità con le Scritture della tradizione cristiana da parte della popolazione adulta".

  "La Bibbia" - ha proseguito il Professor Diotallevi - "nelle aree che abbiamo studiato non è il testo di una minoranza, ma un riferimento importante presente - in misura e forme diverse - nella vita e nella cultura di larghe maggioranze della popolazione. (...) E' possibile affermare che tra 1/3 ed 1/4 degli adulti dei paesi considerati negli ultimi 12 mesi ha letto almeno una volta un brano della Bibbia".

  "Un 'gap' divide mondo anglosassone ed Europa centro-occidentale". Nei paesi anglosassoni "in cui la sensazione della vicinanza di Dio è tutt'altro che estinta e la pratica della preghiera tutt'altro che marginale, alla Bibbia si guarda da parte della larghissima maggioranza della popolazione come ad una fonte di verità, come alla fonte di un messaggio che ha a che fare con la vita".

  "La analisi sociologica (...) mostra che la pratica della lettura biblica statisticamente dipende, più che dalla condivisione di credenze religiose, dalla partecipazione a eventi e gruppi che già praticano questo comportamento. (...) Infine, vale la pena sottolineare che la lettura della Bibbia non risente della polarizzazione politica tra 'destra' e 'sinistra', ma sa discriminare su singoli temi. A testimonianza di una cultura largamente diffusa che distingue ma non separa la religione da altri aspetti della vita, anche pubblica, si deve rilevare che nelle popolazioni analizzate prevale largamente una posizione favorevole allo studio della Bibbia nelle Scuole. In particolare i favorevoli superano il 50% in Russia, Polonia, Italia, Regno Unito e Germania".
OP/SACRE SCRITTURE/RAVASI:PAGLIA:DIOTALLEVI       VIS 20080428 (900)


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