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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 30 dicembre 2013

PAPA FRANCESCO NOMINA IL VESCOVO NUNZIO GALANTINO SEGRETARIO GENERALE DELLA CEI

Città del Vaticano, 30 dicembre 2013 (VIS). Oggi, con data 28 dicembre, la Sala Stampa della Santa Sede ha reso noto che il Santo Padre Francesco ha nominato Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana 'ad interim' S.E. Monsignor Nunzio Galantino, Vescovo di Cassano all'Jonio.

In merito alla nomina del Vescovo Galantino a Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha reso pubblico il seguente Comunicato:

"La nomina di un nuovo Segretario Generale della CEI si è resa urgente per il funzionamento ordinario della Segreteria Generale e per tutta una serie di adempimenti che ne richiedono la presenza. La nomina è 'ad interim': S.E. Monsignor Galantino ha tutte le facoltà del Segretario Generale, ma per ora non è stato stabilito quanto durerà il suo mandato.

Monsignor Galantino dovrà trasferirsi a Roma per buona parte della settimana, ma al momento rimane Vescovo di Cassano all'Jonio".

Il Santo Padre Francesco ha indirizzato una lettera ai Sacerdoti, Consacrati e fedeli della Diocesi di Cassano all'Jonio, spiegando che, almeno per un periodo, ha bisogno che Monsignor Galantino venga a Roma, per una missione importante nella Chiesa italiana. Nella Lettera Papa Francesco assicura i fedeli della Diocesi che Monsignor Galantino, almeno per un certo tempo, pur stando a Roma, viaggerà regolarmente alcuni giorni "per continuare ad accompagnarvi nel cammino della fede".

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE GENNAIO 2014

Città del Vaticano, 30 dicembre 2013 (VIS). Di seguito riportiamo le intenzioni per il mese di gennaio affidate dal Papa all'apostolato della preghiera:

Generale: "Perché venga promosso un autentico sviluppo economico, rispettoso della dignità di tutti gli uomini e di tutti i popoli".

Missionaria: "Perché i cristiani delle diverse confessioni possano camminare verso l'unità voluta da Cristo".


MESSAGGIO DEL PRESIDENTE ASSAD PER IL SANTO PADRE

Città del Vaticano, 28 dicembre 2013 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha rilasciato questa mattina la seguente dichiarazione:

"Questa mattina il Segretario di Stato della Santa Sede, Arcivescovo Pietro Parolin ed il Segretario per i Rapporti con gli Stati, Arcivescovo Dominique Mamberti, hanno ricevuto una delegazione del governo siriano composta dal Signor Joseph Sweid, Ministro di Stato, accompagnato dal Signor Hussam Eddin Aala, Vice Ministro Direttore per l’Europa presso il Ministero degli Esteri, già ambasciatore presso la Santa Sede.

La delegazione ha portato un messaggio del Presidente Assad per il Santo Padre e ha illustrato la posizione del governo siriano".

FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA: DIO HA VOLUTO NASCERE IN UNA FAMIGLIA UMANA CHE HA SPERIMENTATO L'ESILIO PERCHÉ NESSUNO SI SENTA ESCLUSO DALLA VICINANZA AMOROSA DI DIO

Città del Vaticano, 29 dicembre 2013 (VIS). Nella prima domenica dopo Natale, Festa della Santa Famiglia di Nazaret, Papa Francesco ha ricordato all'Angelus che "Dio ha voluto nascere in una famiglia umana, ha voluto avere una madre e un padre, come noi".

"E oggi il Vangelo - ha detto il Papa alle migliaia di fedeli presenti in Piazza San Pietro - ci presenta la santa Famiglia sulla via dolorosa dell’esilio, in cerca di rifugio in Egitto. Giuseppe, Maria e Gesù sperimentano la condizione drammatica dei profughi, segnata da paura, incertezza, disagi. Purtroppo, ai nostri giorni, milioni di famiglie possono riconoscersi in questa triste realtà. Quasi ogni giorno la televisione e i giornali danno notizie di profughi che fuggono dalla fame, dalla guerra, da altri pericoli gravi, alla ricerca di sicurezza e di una vita dignitosa per sé e per le proprie famiglie. In terre lontane, anche quando trovano lavoro, non sempre i profughi e gli immigrati incontrano accoglienza vera, rispetto, apprezzamento dei valori di cui sono portatori. Le loro legittime aspettative si scontrano con situazioni complesse e difficoltà che sembrano a volte insuperabili".

"Perciò, mentre fissiamo lo sguardo sulla santa Famiglia di Nazareth nel momento in cui è costretta a farsi profuga, pensiamo al dramma di quei migranti e rifugiati che sono vittime del rifiuto e dello sfruttamento, che sono vittime della tratta delle persone e del lavoro schiavo. Ma pensiamo anche agli altri 'esiliati': io li chiamerei 'esiliati nascosti', quegli esiliati che possono esserci all’interno delle famiglie stesse: gli anziani, per esempio, che a volte vengono trattati come presenze ingombranti".

"Gesù ha voluto appartenere ad una famiglia che ha sperimentato queste difficoltà, perché nessuno si senta escluso dalla vicinanza amorosa di Dio. La fuga in Egitto a causa delle minacce di Erode ci mostra che Dio è là dove l’uomo è in pericolo, là dove l’uomo soffre, là dove scappa, dove sperimenta il rifiuto e l’abbandono; ma Dio è anche là dove l’uomo sogna, spera di tornare in patria nella libertà, progetta e sceglie per la vita e la dignità sua e dei suoi familiari".

L'esempio della semplicità della famiglia di Nazareth aiuta le famiglie "a diventare sempre più comunità di amore e di riconciliazione, in cui si sperimenta la tenerezza, l’aiuto vicendevole, il perdono reciproco".

Successivamente Papa Francesco ha esortato i fedeli a ripetere "tre parole-chiave per vivere in pace e gioia in famiglia: permesso, grazie, scusa. Quando in una famiglia non si è invadenti e si chiede 'permesso', quando in una famiglia non si è egoisti e si impara a dire 'grazie', e quando in una famiglia uno si accorge che ha fatto una cosa brutta e sa chiedere 'scusa', in quella famiglia c’è pace e c’è gioia".

Infine il Papa ha incoraggiato le famiglie "a prendere coscienza dell’importanza che hanno nella Chiesa e nella società. L’annuncio del Vangelo, infatti, passa anzitutto attraverso le famiglie, per poi raggiungere i diversi ambiti della vita quotidiana. Invochiamo con fervore Maria Santissima, la Madre di Gesù e Madre nostra, e san Giuseppe, suo sposo. Chiediamo a loro di illuminare, di confortare, di guidare ogni famiglia del mondo, perché possa compiere con dignità e serenità la missione che Dio le ha affidato".

Dopo la recita dell'Angelus il Papa ha ricordato che il prossimo Concistoro e il prossimo Sinodo dei Vescovi affronteranno il tema della famiglia ed ha affidato a Gesù, Maria e Giuseppe il lavoro sinodale. Infine Papa Francesco ha recitato una preghiera alla Santa Famiglia da lui composta invitando i fedeli ad unirsi spiritualmente a lui nella preghiera, con un saluto speciale ai fedeli in video collegamento con Piazza San Pietro dalla Basilica dell'Annunciazione a Nazaret, dalla Basilica della Sagrada Famiglia a Barcellona e dalla Basilica Santuario della Santa Casa di Loreto.

"Gesù, Maria e Giuseppe, in voi contempliamo lo splendore dell’amore vero, a voi con fiducia ci rivolgiamo. Santa Famiglia di Nazareth, rendi anche le nostre famiglie luoghi di comunione e cenacoli di preghiera, autentiche scuole del Vangelo e piccole Chiese domestiche. Santa Famiglia di Nazareth, mai più nelle famiglie si faccia esperienza di violenza, chiusura e divisione: chiunque è stato ferito o scandalizzato conosca presto consolazione e guarigione. Santa Famiglia di Nazareth, il prossimo Sinodo dei Vescovi possa ridestare in tutti la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia, la sua bellezza nel progetto di Dio. Gesù, Maria e Giuseppe, ascoltate, esaudite la nostra supplica. Amen".

IL PAPA AI GIOVANI DI TAIZÉ: "L'EUROPA HA BISOGNO DELLA VOSTRA FEDE"

Città del Vaticano, 28 dicembre 2013 (VIS). L'Arcivescovo Pietro Parolin, Segretario di Stato, ha inviato, a nome del Santo Padre, un messaggio ai partecipanti al XXXVI Incontro Europeo dei Giovani, promosso dalla Comunità di Taizé, in corso a Strasburgo (Francia) dal 28 dicembre 2013 al 1° gennaio 2014.

Il Presule ricorda ai giovani che l'Europa ha bisogno dell'impegno, della fede e del coraggio in questi momenti difficili. "Voi siete consapevoli che la divisione fra i cristiani costituisce un grande ostacolo per la realizzazione della missione che è stata affidata alla Chiesa e che la credibilità del messaggio cristiano sarebbe molto più grande se i cristiani superassero le loro divisioni. Il Papa condivide con voi la convinzione che possiamo apprendere tante cose gli uni dagli altri, poiché le realtà che ci uniscono sono numerose".

"Il Papa - continua il messaggio - conta sui di voi affinché, attraverso la vostra fede e la vostra testimonianza, lo spirito di pace e di riconciliazione del Vangelo si irradi sui vostri contemporanei".

Il messaggio si conclude con la benedizione del Santo Padre ai giovani partecipanti all'incontro, ai fratelli della Comunità di Taizé, ai pastori e a tutti coloro che partecipano nelle città dell'Alsazia e dell'Ortenau.




PAPA FRANCESCO E IL PAPA EMERITO BENEDETTO XVI INSIEME A PRANZO

Città del Vaticano, 27 dicembre 2013 (VIS). Il Papa emerito Benedetto XVI si è recato questa mattina alla Casa Santa Marta per pranzare insieme a Papa Francesco. Erano presenti oltre ai rispettivi segretari, l'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati, e il Monsignor Peter Bryan Wells, Assessore per gli Affari Generali della Segreteria di Stato.

Nel pomeriggio del 24 dicembre, intorno alle 17:00, il Santo Padre Francesco si è recato a far visita al Papa emerito Benedetto XVI per fargli gli auguri di Natale.

Benedetto XVI ha accolto il Papa Francesco all’ingresso della sua residenza (già monastero Mater Ecclesiae). Dopo una breve preghiera insieme nella Cappella, ha avuto luogo l’incontro privato, della durata di circa mezzora, in una sala della residenza. Poi il Papa Francesco, che era accompagnato dai suoi segretari personali, ha salutato anche gli altri membri della "famiglia" del Papa emerito, l'Arcivescovo Georg Gänswein e le Memores Domini, e si è congedato verso le 17:45.


I FEDELI DELLE PARROCCHIE ROMANE POTRANNO PARTECIPARE ALLA MESSA DEL PAPA A SANTA MARTA

Città del Vaticano, 27 dicembre 2013 (VIS). Dal mese di gennaio 2014 i parroci delle diverse parrocchie della diocesi di Roma potranno partecipare con un gruppo di fedeli della loro parrocchia, circa 25 persone, alla Santa Messa che Papa Francesco celebra tutte le mattine nella Cappella della Casa Santa Marta, come ha reso noto, questa mattina, Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede.

I parroci verranno avvisati in anticipo dal Cardinale Vicario Agostino Vallini. Dal momento che il Papa non potrà visitare tutte le parrocchie di Roma si darà la possibilità di partecipare alla celebrazione con lui almeno ad una rappresentanza di ogni parrocchia.

IL PAPA: PREGHIAMO IN MODO PARTICOLARE PER I CRISTIANI CHE SUBISCONO DISCRIMINAZIONI

Città del Vaticano, 26 dicembre 2013 (VIS). Nella festa di Santo Stefano, primo martire, il Santo Padre ha recitato l'Angelus di mezzogiorno con i fedeli riuniti in Piazza San Pietro nonostante il mal tempo. Papa Francesco ha ricordato il martirio di Santo Stefano che "Dopo un discorso di fuoco che suscitò l’ira dei membri del Sinedrio, fu trascinato fuori dalle mura della città e lapidato. Stefano morì come Gesù, chiedendo il perdono per i suoi uccisori".

"Nel clima gioioso del Natale, questa commemorazione potrebbe sembrare fuori luogo - ha detto il Papa - Il Natale infatti è la festa della vita e ci infonde sentimenti di serenità e di pace; perché turbarne l’incanto col ricordo di una violenza così atroce? In realtà, nell’ottica della fede, la festa di santo Stefano è in piena sintonia col significato profondo del Natale. Nel martirio, infatti, la violenza è vinta dall’amore, la morte dalla vita. La Chiesa vede nel sacrificio dei martiri la loro 'nascita al cielo'. Celebriamo dunque oggi il 'natale' di Stefano, che in profondità scaturisce dal Natale di Cristo. Gesù trasforma la morte di quanti lo amano in aurora di vita nuova!".

"Nel martirio di Stefano si riproduce lo stesso confronto tra il bene e il male, tra l’odio e il perdono, tra la mitezza e la violenza, che ha avuto il suo culmine nella Croce di Cristo. La memoria del primo martire viene così, immediatamente, a dissolvere una falsa immagine del Natale: l’immagine fiabesca e sdolcinata, che nel Vangelo non esiste! La liturgia ci riporta al senso autentico dell’Incarnazione, collegando Betlemme al Calvario e ricordandoci che la salvezza divina implica la lotta al peccato, passa attraverso la porta stretta della Croce. Questa è la strada che Gesù ha indicato chiaramente ai suoi discepoli (...). Perciò oggi preghiamo in modo particolare per i cristiani che subiscono discriminazioni a causa della testimonianza resa a Cristo e al Vangelo. Siamo vicini a questi fratelli e sorelle che, come santo Stefano, vengono accusati ingiustamente e fatti oggetto di violenze di vario tipo. Sono sicuro che, purtroppo, sono più numerosi oggi che nei primi tempi della Chiesa. Ce ne sono tanti! Questo accade specialmente là dove la libertà religiosa non è ancora garantita o non è pienamente realizzata. Accade però anche in Paesi e ambienti che sulla carta tutelano la libertà e i diritti umani, ma dove di fatto i credenti, e specialmente i cristiani, incontrano limitazioni e discriminazioni. Io vorrei chiedervi di pregare per questi fratelli e sorelle un attimo in silenzio [...] E li affidiamo alla Madonna".

Dopo la recita dell'Ave Maria Papa Francesco ha detto: "Per il cristiano questo non fa meraviglia, perché Gesù lo ha preannunciato come occasione propizia per rendere testimonianza. Tuttavia, sul piano civile, l’ingiustizia va denunciata ed eliminata".

MESSAGGIO NATALIZIO: LA PACE È UN IMPEGNO QUOTIDIANO

Città del Vaticano, 25 dicembre 2013 (VIS). "Cari fratelli e sorelle di Roma e del mondo intero, buongiorno e buon Natale!, ha esclamato Papa Francesco affacciandosi alle 12:00 alla Loggia della Benedizione per impartire la Benedizione "Urbi et Orbi".

'"Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama'. (...) Faccio mio il canto degli angeli, che apparvero ai pastori di Betlemme nella notte in cui nacque Gesù. Un canto che unisce cielo e terra, rivolgendo al cielo la lode e la gloria, e alla terra degli uomini l’augurio di pace. Invito tutti ad unirsi a questo canto: questo canto è per ogni uomo e donna che veglia nella notte, che spera in un mondo migliore, che si prende cura degli altri cercando di fare umilmente il proprio dovere".

"Gloria a Dio! A questo prima di tutto ci chiama il Natale: a dare gloria a Dio, perché è buono, è fedele, è misericordioso. In questo giorno auguro a tutti di riconoscere il vero volto di Dio, il Padre che ci ha donato Gesù. Auguro a tutti di sentire che Dio è vicino, di stare alla sua presenza, di amarlo, di adorarlo. E ognuno di noi possa dare gloria a Dio soprattutto con la vita, con una vita spesa per amore suo e dei fratelli".

"Pace agli uomini. La vera pace - noi lo sappiamo - non è un equilibrio tra forze contrarie. Non è una bella 'facciata', dietro alla quale ci sono contrasti e divisioni. La pace è un impegno di tutti i giorni, ma, la pace è artigianale, che si porta avanti a partire dal dono di Dio, dalla sua grazia che ci ha dato in Gesù Cristo".

"Guardando il Bambino nel presepe, Bambino di pace, pensiamo ai bambini che sono le vittime più fragili delle guerre, ma pensiamo anche agli anziani, alle donne maltrattate, ai malati… Le guerre spezzano e feriscono tante vite!" - ha esclamato il Pontefice che ha ricordato i paesi colpiti da guerre e conflitti ed i paesi colpiti da calamità naturali. Papa Francesco ha anche dedicato speciali parole ai rifugiati, ai profughi e alle vittime del traffico di esseri umani.

Il Papa ha citato prima di tutto la Siria dove tante vite sono state spezzate e ferite dal conflitto che fomenta odio e vendetta. "Continuiamo a pregare il Signore perché risparmi all’amato popolo siriano nuove sofferenze e le parti in conflitto mettano fine ad ogni violenza e garantiscano l’accesso agli aiuti umanitari. Abbiamo visto quanto è potente la preghiera! E sono contento che oggi si uniscano a questa nostra implorazione per la pace in Siria anche credenti di diverse confessioni religiose. Non perdiamo mai il coraggio della preghiera! Il coraggio di dire: Signore, dona la tua pace alla Siria e al mondo intero. E invito anche i non credenti a desiderare la pace, con il loro desiderio, quel desiderio che allarga il cuore: tutti uniti, o con la preghiera o con il desiderio. Ma tutti, per la pace".

"Dona pace, Bambino, alla Repubblica Centroafricana, spesso dimenticata dagli uomini. Ma tu, Signore, non dimentichi nessuno! E vuoi portare pace anche in quella terra, dilaniata da una spirale di violenza e di miseria, dove tante persone sono senza casa, acqua e cibo, senza il minimo per vivere. Favorisci la concordia nel Sud-Sudan, dove le tensioni attuali hanno già provocato troppe vittime e minacciano la pacifica convivenza di quel giovane Stato".

"Tu, Principe della pace, converti ovunque il cuore dei violenti perché depongano le armi e si intraprenda la via del dialogo. Guarda alla Nigeria, lacerata da continui attacchi che non risparmiano gli innocenti e gli indifesi. Benedici la Terra che hai scelto per venire nel mondo e fa’ giungere a felice esito i negoziati di pace tra Israeliani e Palestinesi. Sana le piaghe dell’amato Iraq, colpito ancora da frequenti attentati".

"Tu, Signore della vita, proteggi quanti sono perseguitati a causa del tuo nome. Dona speranza e conforto ai profughi e ai rifugiati, specialmente nel Corno d’Africa e nell’est della Repubblica Democratica del Congo. Fa’ che i migranti in cerca di una vita dignitosa trovino accoglienza e aiuto. Tragedie come quelle a cui abbiamo assistito quest’anno, con i numerosi morti a Lampedusa, non accadano mai più!".

"O Bambino di Betlemme, tocca il cuore di quanti sono coinvolti nella tratta di esseri umani, affinché si rendano conto della gravità di tale delitto contro l’umanità. Volgi il tuo sguardo ai tanti bambini che vengono rapiti, feriti e uccisi nei conflitti armati, e a quanti vengono trasformati in soldati, derubati della loro infanzia. Signore del cielo e della terra, guarda a questo nostro pianeta, che spesso la cupidigia e l’avidità degli uomini sfrutta in modo indiscriminato. Assisti e proteggi quanti sono vittime di calamità naturali, soprattutto il caro popolo filippino, gravemente colpito dal recente tifone".

"Cari fratelli e sorelle, in questo mondo, in questa umanità oggi è nato il Salvatore, che è Cristo Signore. Fermiamoci davanti al Bambino di Betlemme. Lasciamo che il nostro cuore si commuova: non abbiamo paura di questo. Non abbiamo paura che il nostro cuore si commuova! Abbiamo bisogno che il nostro cuore si commuova. Lasciamolo riscaldare dalla tenerezza di Dio; abbiamo bisogno delle sue carezze. Le carezze di Dio non fanno ferite: le carezze di Dio ci danno pace e forza. Abbiamo bisogno delle sue carezze. Dio è grande nell’amore, a Lui la lode e la gloria nei secoli! Dio è pace: chiediamogli che ci aiuti a costruirla ogni giorno, nella nostra vita, nelle nostre famiglie, nelle nostre città e nazioni, nel mondo intero. Lasciamoci commuovere dalla bontà di Dio".

Dopo la benedizione "Urbi et Orbi", il Santo Padre ha augurato Buon Natale con queste parole: "A voi, cari fratelli e sorelle, giunti da ogni parte del mondo in questa Piazza, e a quanti da diversi Paesi siete collegati attraverso i mezzi di comunicazione, rivolgo il mio augurio: Buon Natale!

"In questo giorno illuminato dalla speranza evangelica che proviene dall'umile grotta di Betlemme, invoco il dono natalizio della gioia e della pace per tutti, per i bambini e gli anziani, per i giovani e le famiglie, per i poveri e gli emarginati. Gesù, nato per noi, conforti quanti sono provati dalla malattia e dalla sofferenza, sostenga coloro che si dedicano al servizio dei fratelli più bisognosi. Buon Natale a tutti!".

SANTA MESSA NOTTE DI NATALE: GESÙ È IL SENSO DELLA VITA E DELLA STORIA CHE HA POSTO LA SUA TENDA IN MEZZO A NOI

Città del Vaticano, 24 dicembre 2013 (VIS). "La nostra identità di credenti è quella di gente pellegrina verso la terra promessa" ha affermato Papa Francesco nell'omelia della sua prima Messa della notte di Natale, in una Basilica di San Pietro gremita di fedeli. La celebrazione è stata preceduta dall'antico canto della Calenda che annuncia il Natale e la preghiera dei fedeli è stata recitata anche in aramaico e in cinese. All'inizio dell'omelia il Papa ha citato la profezia di Isaia: "Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce". Questa profezia "non finisce mai di commuoverci, specialmente quando la ascoltiamo nella Liturgia della Notte di Natale".

"E non è solo un fatto emotivo, sentimentale; ci commuove perché dice la realtà profonda di ciò che siamo: siamo popolo in cammino, e intorno a noi - e anche dentro di noi - ci sono tenebre e luce. E in questa notte, mentre lo spirito delle tenebre avvolge il mondo, si rinnova l’avvenimento che sempre ci stupisce e ci sorprende: il popolo in cammino vede una grande luce. Una luce che ci fa riflettere su questo mistero: mistero del camminare e del vedere".

"Camminare. Questo verbo - ha proseguito il Pontefice - ci fa pensare al corso della storia, a quel lungo cammino che è la storia della salvezza, a cominciare da Abramo, nostro padre nella fede, che il Signore chiamò un giorno a partire, ad uscire dal suo paese per andare verso la terra che Lui gli avrebbe indicato. Da allora, la nostra identità di credenti è quella di gente pellegrina verso la terra promessa. Questa storia è sempre accompagnata dal Signore! Egli è sempre fedele al suo patto e alle sue promesse. Perché fedele, 'Dio è luce, e in lui non c’è tenebra alcuna'. Da parte del popolo, invece, si alternano momenti di luce e di tenebra, fedeltà e infedeltà, obbedienza e ribellione; momenti di popolo pellegrino e momenti di popolo errante".

"Anche nella nostra storia personale - ha sottolineato Papa Francesco - si alternano momenti luminosi e oscuri, luci e ombre. Se amiamo Dio e i fratelli, camminiamo nella luce, ma se il nostro cuore si chiude, se prevalgono in noi l’orgoglio, la menzogna, la ricerca del proprio interesse, allora scendono le tenebre dentro di noi e intorno a noi. 'Chi odia suo fratello - scrive l’apostolo Giovanni - è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi'. Popolo in cammino, ma popolo pellegrino che non vuole essere popolo errante".

"In questa notte, come un fascio di luce chiarissima, risuona l’annuncio dell’Apostolo: 'È apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini'. La grazia che è apparsa nel mondo è Gesù, nato dalla Vergine Maria, vero uomo e vero Dio. Egli è venuto nella nostra storia, ha condiviso il nostro cammino. È venuto per liberarci dalle tenebre e donarci la luce. In Lui è apparsa la grazia, la misericordia, la tenerezza del Padre: Gesù è l’Amore fattosi carne. Non è soltanto un maestro di sapienza, non è un ideale a cui tendiamo e dal quale sappiamo di essere inesorabilmente lontani, è il senso della vita e della storia che ha posto la sua tenda in mezzo a noi".

"I pastori sono stati i primi a vedere questa 'tenda', a ricevere l’annuncio della nascita di Gesù. Sono stati i primi perché erano tra gli ultimi, gli emarginati. E sono stati i primi perché vegliavano nella notte, facendo la guardia al loro gregge. È legge del pellegrino vegliare, e loro vegliavano. Con loro ci fermiamo davanti al Bambino, ci fermiamo in silenzio. Con loro ringraziamo il Signore di averci donato Gesù, e con loro lasciamo salire dal profondo del cuore la lode della sua fedeltà :Ti benediciamo, Signore Dio Altissimo, che ti sei abbassato per noi. Tu sei immenso, e ti sei fatto piccolo; sei ricco, e ti sei fatto povero; sei l’onnipotente, e ti sei fatto debole".

"In questa Notte - ha concluso il Santo Padre - condividiamo la gioia del Vangelo: Dio ci ama, ci ama tanto che ha donato il suo Figlio come nostro fratello, come luce nelle nostre tenebre. Il Signore ci ripete: 'Non temete'. Come hanno detto gli angeli ai pastori: 'Non temete'. E anch’io ripeto a tutti voi: Non temete! Il nostro Padre è paziente, ci ama, ci dona Gesù per guidarci nel cammino verso la terra promessa. Egli è la luce che rischiara le tenebre. Egli è la misericordia: il nostro Padre ci perdona sempre. Egli è la nostra pace. Amen".

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 30 dicembre 2013 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Marlo M. Peralta, Arcivescovo Metropolita di Nueva Segovia (superficie: 2.570; popolazione: 718.000; cattolici: 605.000; sacerdoti: 73; religiosi: 101), Filippine. L'Arcivescovo eletto è nato a San Carlos (Filippine) nel 1950 ed è stato ordinato sacerdote nel 1975. Nominato Vescovo Coadiutore di Alaminos (Filippine) il 14 gennaio 2006, ha ricevuto la consacrazione episcopale il 31 marzo successivo. Il 1° luglio 2007 è subentrato in detta sede. Succede al Vescovo Ernesto A. Salgado, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima arcidiocesi metropolitana, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Reverendo Timothy Yu Gyoung-chon, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Seoul (superficie: 606; popolazione: 10.528.774; cattolici: 1.434.874; sacerdoti: 930; religiosi: 2.485), Corea. Il Vescovo eletto è nato nel 1962 a Jung-gu, Jungrim-dong (Corea) ed è stato ordinato sacerdote nel 1992. Nel 1999 è stato Vicario parrocchiale di Mok-dong; dal 1999 al 2008 Professore all'Università Cattolica di Seoul (Seminario Maggiore); dal 2008 al 2013 Direttore dell'Istituto per il Ministero Pastorale Integrale dell'Arcidiocesi di Seoul; è stato finora Parroco a Myeongil-dong (Seoul).

- Ha nominato il Padre Peter Chung Soon-taek, O.C.D., Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Seoul (Corea). Il Vescovo eletto è nato nel 1961 a Daegu (Corea), ha pronunciato la professione perpetua nell'Ordine dei Carmelitani Scalzi, O.C.D., il 25 gennaio 1992 ed è stato ordinato sacerdote il 16 luglio 1992. Dal 1993 al 1997 è stato Maestro dei Novizi; dal 1997 al 1998 Maestro degli Studenti; dal 2005 al 2008 Definitore Provinciale dei Carmelitani Scalzi di Corea; dal 2008 al 2009 Primo Definitore dei Carmelitani Scalzi di Corea; dal 2009 Definitore Generale a Roma, incaricato della Regione di Estremo Oriente ed Oceania.
Sabato 28 dicembre il Santo Padre:

- Ha eretto la nuova Diocesi di Sultanpet, in India, per divisione delle Diocesi di Coimbatore e Calicut, rendendola suffraganea della sede metropolitana di Verapoly.

- Ha nominato il Reverendo Peter Abir Antonisamy, primo Vescovo di Sultanpet (superficie: 4.466; popolazione: 4.260.435; cattolici: 30.975; sacerdoti: 32; religiosi: 111), India. Il Vescovo eletto è nato nel 1951 a Sathipattu (India) ed è stato ordinato sacerdote nel 1979.
Dal 1979 al 1981 Assistente parrocchiale ad Athipakkam; dal 1983 al 1984 Segretario dell’Arcivescovo e Cancelliere della Curia; dal 1984 al 1986 Professore di Sacra Scrittura presso il Good Shepherd Seminary, Coimbatore; dal 1986 al 1987 Parroco a Kurumbagaram; dal 1987 al 1990 e dal 1996 al 2004 Direttore del St. Paul’s Bible Institute, Poonamelle; dal 2002 al 2004 Vice Segretario del Tamil Nadu Bishops’ Council; dal 2002 al 2008 Coordinatore per il Sud dell’Asia della Catholic Biblical Federation; dal 2004 al 2010 Direttore del Tamil Nadu Biblical, Catechetical and Liturgical Centre; dal 2010 Direttore dell’Emmaus Spirituality Centre, Sithanagur, da lui fondato nel 2004.

Martedì 24 dicembre il Santo Padre ha nominato il Padre Gabriel Enrique Montero Umaña, O.F.M. Conv., Vescovo di San Isidro de El General (superficie: 10.346; popolazione: 380.000; cattolici: 369.000; sacerdoti: 60; religiosi: 60; diaconi permanenti: 1), Costa Rica. Il Vescovo eletto è nato a Moravia (Costa Rica), nel 1945, ha emesso la professione temporale religiosa come Francescano Conventuale nel 1965, la professione Solenne nel 1972 ed è stato ordinato sacerdote nel 1973. Dal 1973 al 1975 è stato Viceparroco nella Parrocchia di Golfito a San José - Costa Rica; dal 1976 al 1979 Maestro dei Novizi e Postulanti ad Alajuela - Costa Rica; dal 1979 al 1982 Custode Provinciale in Costa Rica; dal 1982 al 1984 Responsabile della Formazione dei Postulanti in Costa Rica; nel 1985 Direttore del St. Francis College in Costa Rica; dal 1986 al 1987 Maestro dei Novizi in Honduras; dal 1989 al 1991 Responsabile della Formazione dei post-novizi in Costa Rica; dal 1992 al 1993 Responsabile della formazione dei Postulanti in Africa; dal 1993 al 2001 Assistente Generale dell’Ordine per Africa, Asia ed Australia a Roma; dal 2001 al 2006 Rettore del Collegio Internazionale dei Francescani Conventuali a Roma; dal 2006 al 2010
Custode Provinciale nelle Filippine; dal 2010 al 2013 Rettore della Casa Interafricana di formazione di teologi a Nairobi (Kenya); dal 2013 è membro della comunità dei Frati Conventuali a Moravia (Costa Rica) e collaboratore locale della Nunziatura Apostolica in Costa Rica. Succede al Vescovo Guillermo Loría Garita, SS.CC., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima diocesi presentata per raggiunti limiti d'età.

AVVISO

Città del Vaticano, 23 dicembre 2013 (VIS). Il Vatican Information Service augura ai suoi lettori un santo e felice Natale ed informa che, in occasione delle festività natalizie, il servizio non sarà trasmesso dal 24 al 27 dicembre, giorni di vacanza in Vaticano. Le trasmissioni riprenderanno lunedì 30 dicembre.

lunedì 23 dicembre 2013

ANGELUS: GIUSEPPE, ESEMPIO DI LIBERTÀ E DI APERTURA A DIO

Città del Vaticano, 22 dicembre 2013 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina il Santo Padre si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l'Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro. Nell'introdurre la preghiera mariana il Papa ha presentato alcune riflessioni sul Vangelo della quarta domenica di Avvento e sui fatti che precedettero la nascita di Gesù dal punto di vista di San Giuseppe.

"Giuseppe e Maria vivevano a Nazareth; non abitavano ancora insieme, perché il matrimonio non era ancora compiuto. In quel frattempo, Maria, dopo aver accolto l’annuncio dell’Angelo, divenne incinta per opera dello Spirito Santo. Quando Giuseppe si accorge di questo fatto, ne rimane sconcertato".

"Il Vangelo - ha detto il Papa - non spiega quali fossero i suoi pensieri, ma ci dice l’essenziale: egli cerca di fare la volontà di Dio ed è pronto alla rinuncia più radicale. Invece di difendersi e di far valere i propri diritti, Giuseppe sceglie una soluzione che per lui rappresenta un enorme sacrificio. E il Vangelo dice: 'Poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto'. Questa breve frase riassume un vero e proprio dramma interiore, se pensiamo all’amore che Giuseppe aveva per Maria! (...) Ma, come nel caso di Abramo, il Signore interviene: ha trovato la fede che cercava e apre una via diversa, una via di amore e di felicità: 'Giuseppe - gli dice - non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo'".

"Questo Vangelo ci mostra tutta la grandezza d’animo di san Giuseppe. Egli stava seguendo un buon progetto di vita, ma Dio riservava per lui un altro disegno, una missione più grande. Giuseppe era un uomo che dava sempre ascolto alla voce di Dio, (...) un uomo attento ai messaggi che gli giungevano dal profondo del cuore e dall’alto. Non si è ostinato a perseguire quel suo progetto di vita, non ha permesso che il rancore gli avvelenasse l’animo, ma è stato pronto a mettersi a disposizione della novità che, in modo sconcertante, gli veniva presentata. (...) Non odiava, e non ha permesso che il rancore gli avvelenasse l’animo".

"Ma quante volte a noi l’odio, l’antipatia pure, il rancore ci avvelenano l’anima! E questo fa male. Non permetterlo mai - ha esclamato il Papa - lui è un esempio di questo. E così, Giuseppe è diventato ancora più libero e grande. Accettandosi secondo il disegno del Signore, Giuseppe trova pienamente se stesso, al di là di sé. Questa sua libertà di rinunciare a ciò che è suo, al possesso sulla propria esistenza, e questa sua piena disponibilità interiore alla volontà di Dio, ci interpellano e ci mostrano la via".

"Ci disponiamo allora a celebrare il Natale contemplando Maria e Giuseppe: Maria, la donna piena di grazia che ha avuto il coraggio di affidarsi totalmente alla Parola di Dio; Giuseppe, l’uomo fedele e giusto che ha preferito credere al Signore invece di ascoltare le voci del dubbio e dell’orgoglio umano. Con loro, camminiamo insieme verso Betlemme".

PAPA FRANCESCO AUGURA UN NATALE DI SPERANZA, DI GIUSTIZIA E DI FRATERNITÀ

Città del Vaticano, 22 dicembre 2013 (VIS). In Piazza San Pietro era anche presente un gruppo di manifestanti che chiedeva alle autorità italiane risposte al problema della casa. Papa Francesco notando lo striscione che esibivano, al termine della recita dell'Angelus: ha detto: "Leggo lì, scritto grande: 'I poveri non possono aspettare'. È bello! E questo mi fa pensare che Gesù è nato in una stalla, non è nato in una casa. Dopo è dovuto fuggire, andare in Egitto per salvare la vita. Alla fine, è tornato a casa sua, a Nazareth".

"E io penso oggi, anche leggendo quella scritta - ha proseguito il Papa - a tante famiglie senza casa, sia perché mai l’hanno avuta, sia perché l’hanno persa per tanti motivi. Famiglia e casa vanno insieme. È molto difficile portare avanti una famiglia senza abitare in una casa. In questi giorni di Natale, invito tutti – persone, entità sociali, autorità – a fare tutto il possibile perché ogni famiglia possa avere una casa".

"A quanti dall’Italia si sono radunati oggi per manifestare il loro impegno sociale, auguro di dare un contributo costruttivo, respingendo le tentazioni dello scontro e della violenza, e seguendo sempre la via del dialogo, difendendo i diritti".

"Auguro a tutti una buona domenica e un Natale di speranza, di giustizia e di fraternità. Buon pranzo e arrivederci!", ha concluso il Pontefice.

IL SANTO PADRE TRASCORRE IL POMERIGGIO DI SABATO CON I BAMBINI DELL'OSPEDALE BAMBINO GESÙ DI ROMA

Città del Vaticano, 23 dicembre (VIS). Nel pomeriggio di sabato 21 dicembre, il Santo Padre ha fatto visita ai bambini e alle bambine dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, presso la sede del Gianicolo. Di proprietà della Santa Sede, il Bambino Gesù è il più grande Policlinico e Centro di ricerca pediatrico d'Europa. Vi lavorano quasi 2.600 persone, tra medici, ricercatori, infermieri, tecnici ospedalieri ed impiegati. Oltre un milione, ogni anno, le prestazioni ambulatoriali, 27.000 i ricoveri, 25.000 gli interventi chirurgici, 71.000 gli accessi al dipartimento di emergenza.

Nato nel 1869 come primo ospedale pediatrico italiano grazie all'iniziativa dei duchi Salviati, donato alla Santa Sede nel 1924, il Bambino Gesù è conosciuto dalle famiglie come "l'Ospedale del Papa". La visita di Papa Francesco rinnova una tradizione cara ai suoi predecessori, inaugurata da Giovanni XXIII nel Natale del 1958.

All'ingresso dell'Ospedale, quattromila persone erano ad attendere il Papa che era accompagnato dall'Arcivescovo Pietro Parolin, Segretario di Stato e dall'ex Segretario di Stato, Cardinale Tarcisio Bertone. Papa Francesco ha trascorso quasi tre ore con i bambini e i loro familiari rinunciando a pronunciare il discorso preparato, per passare più tempo con i piccoli pazienti e visitare tutti i reparti del Bambino Gesù, la Terapia Intensiva dove sono ricoverati una decina di neonati e bambini di pochi mesi, il Reparto di Rianimazione e il Reparto di Nefrologia.

Poco prima delle 17:00, il Papa è arrivato alla Cappella dell'Ospedale dove erano riuniti una trentina di bambini affetti da forme tumorali con i loro genitori. Nella Cappella c'era una cesta dove i piccoli pazienti hanno radunato i loro "sogni e le preghiere".

"Vi ringrazio per i vostri sogni e le vostre preghiere che avete raccolto in quella cesta che mi avete dato. Grazie tante! Li presentiamo insieme a Gesù: Lui li conosce meglio di tutti; Lui conosce quello che c'è nel profondo del nostro cuore. Specialmente con voi bambini, Gesù ha un legame speciale, vi sta sempre vicino. Adesso, recitiamo insieme una preghiera alla Madonna davanti a questa bella statua: la Madonna con Gesù".

Dopo la recita dell'Ave Maria, il Papa ha benedetto tutti i presenti e rinunciando al discorso ufficiale, ha proseguito la visita dell'Ospedale per trattenersi a parlare con quanti gremivano le corsie e le stanze. Il Papa si è fermato a parlare con i padri e le madri del gruppo "Figli in cielo", che hanno perso i figli che avevano messo la mondo. Una mamma ha regalato al Papa un angioletto, simbolo dei figli che non ci sono più ed il presidente del Bambino Gesù, Giuseppe Profiti, "ha regalato" al Papa una nuova struttura, un progetto di accoglienza per mamme e bambini in difficoltà, in collaborazione con la Caritas diocesana.

IL PAPA ALLA CURIA ROMANA: LA PROFESSIONALITÀ, IL SERVIZIO E LA SANTITÀ DI VITA DEVONO ESSERE LE VOSTRE CARATTERISTICHE

Città del Vaticano, 21 dicembre 2013 (VIS). Negli ultimi i giorni dell'Avvento ha luogo il tradizionale incontro del Santo Padre con i Cardinali, i Vescovi, i Superiori e gli Officiali della Curia Romana, per lo scambio degli auguri natalizi. Nel primo Natale da Vescovo di Roma, Papa Francesco ha ringraziato tutti i collaboratori della Curia con un particolare saluto all'Arcivescovo Pietro Parolin che "da poco ha iniziato il suo servizio di Segretario di Stato, e ha bisogno delle nostre preghiere!".

Il Santo Padre ha espresso gratitudine ai membri della Curia per il loro "servizio di ogni giorno: per la cura, la diligenza, la creatività; per l’impegno, non sempre agevole, di collaborare nell’ufficio, di ascoltarsi, di confrontarsi, di valorizzare le diverse personalità e qualità nel rispetto reciproco. In modo particolare desidero esprimere la mia gratitudine a coloro che in questo periodo terminano il loro servizio e vanno in pensione".

"Sappiamo bene - ha affermato il Papa - che come sacerdoti e vescovi non si va mai in pensione, ma dall’ufficio sì, ed è giusto, anche per dedicarsi un po' di più alla preghiera e alla cura delle anime, incominciando dalla propria! Dunque un 'grazie' speciale, dal cuore, per voi, cari fratelli che lasciate la Curia, specialmente per voi che avete lavorato qui per tanti anni e con tanta dedizione, nel nascondimento. Questo è veramente degno di ammirazione. Io ammiro tanto questi Monsignori che seguono il modello dei vecchi curiali, persone esemplari... Ma anche oggi ne abbiamo! Persone che lavorano con competenza, con precisione, abnegazione, portando avanti con cura il loro dovere quotidiano. Vorrei qui nominare qualcuno di questi nostri fratelli, per esprimere loro la mia ammirazione e la mia riconoscenza, ma sappiamo che in una lista i primi che si notano sono quelli che mancano, e, facendolo, corro il rischio di dimenticare qualcuno e di commettere così un’ingiustizia e una mancanza di carità. Però voglio dire a questi fratelli che costituiscono una testimonianza molto importante nel cammino della Chiesa".

"E sono un modello, e da questo modello e da questa testimonianza ricavo le caratteristiche dell’officiale di Curia, e tanto più del Superiore, che vorrei sottolineare: la professionalità e il servizio. La professionalità, che significa competenza, studio, aggiornamento… Questo è un requisito fondamentale per lavorare nella Curia. Naturalmente la professionalità si forma, e in parte anche si acquisisce; ma penso - ha osservato il Papa - che, proprio perché si formi, e perché venga acquisita, bisogna che ci sia dall’inizio una buona base".

"E la seconda caratteristica è il servizio, servizio al Papa e ai Vescovi, alla Chiesa universale e alle Chiese particolari. Nella Curia Romana si apprende, 'si respira' in modo speciale questa duplice dimensione della Chiesa, questa compenetrazione tra universale e particolare; e penso che sia una delle esperienze più belle di chi vive e lavora a Roma: 'sentire' la Chiesa in questo modo. Quando non c’è professionalità, lentamente si scivola verso l’area della mediocrità. Le pratiche diventano rapporti di 'cliché' e comunicazioni senza lievito di vita, incapaci di generare orizzonti di grandezza. D’altra parte, quando l’atteggiamento non è di servizio alle Chiese particolari e ai loro Vescovi, allora cresce la struttura della Curia come una pesante dogana burocratica, ispettrice e inquisitrice, che non permette l’azione dello Spirito Santo e la crescita del popolo di Dio".

A queste due qualità, professionalità e servizio, vorrei aggiungerne una terza, che è la santità della vita. Sappiamo bene che questa è la più importante nella gerarchia dei valori. In effetti, è alla base anche della qualità del lavoro, del servizio. E vorrei dire qui che nella Curia Romana ci sono stati e ci sono santi. L'ho detto pubblicamente più di una volta, per ringraziare il Signore. Santità significa vita immersa nello Spirito, apertura del cuore a Dio, preghiera costante, umiltà profonda, carità fraterna nei rapporti con i colleghi. Significa anche apostolato, servizio pastorale discreto, fedele, portato avanti con zelo a contatto diretto con il Popolo di Dio. Questo è indispensabile per un sacerdote".

"Santità nella Curia significa anche obiezione di coscienza. Sì, obiezione di coscienza alle chiacchiere. Noi giustamente insistiamo molto sul valore dell’obiezione di coscienza, ma forse dobbiamo esercitarla anche per difenderci da una legge non scritta dei nostri ambienti che purtroppo è quella delle chiacchiere. Allora facciamo tutti obiezione di coscienza; e badate che non voglio fare solo un discorso morale! Perché le chiacchiere danneggiano la qualità delle persone, danneggiano la qualità del lavoro e dell’ambiente".

"Cari Fratelli, - ha detto Papa Francesco al termine del suo discorso - sentiamoci tutti uniti in questo ultimo tratto di strada verso Betlemme. Ci può far bene meditare sul ruolo di san Giuseppe, così silenzioso e così necessario accanto alla Madonna. Pensiamo a lui, alla sua premura per la sua Sposa e per il Bambino. Questo ci dice tanto sul nostro servizio alla Chiesa! Allora viviamo questo Natale spiritualmente vicini a san Giuseppe. Ci farà bene a tutti questo! Vi ringrazio tanto per il vostro lavoro, e soprattutto per le vostre preghiere. Davvero mi sento 'portato' dalle preghiere, e vi chiedo di continuare a sostenermi così. Anch’io vi ricordo al Signore e vi benedico, augurando un Natale di luce e di pace a ciascuno di voi e ai vostri cari".

UDIENZE

Città del Vaticano, 23 dicembre 2013 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Signor Rodney Alejandro López, Ambasciatore di Cuba, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

- Il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali.

- Il Vescovo Javier Echevarría Rodríguez, Prelato della Prelatura personale dell’Opus Dei.

- Il Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli (Italia), con una Delegazione per la presentazione del Presepio offerto in Piazza San Pietro.

- L'Arcivescovo Pedro López Quintana, Nunzio Apostolico.

Sabato 21 dicembre il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.



ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 23 dicembre 2013 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Vicente Bokalic Iglic, C.M., Vescovo di Santiago del Estero (superficie: 81.969; popolazione: 699.500; cattolici: 628.000; sacerdoti: 76; religiosi: 83; diaconi permanenti: 13), Argentina. Finora Vescovo Ausiliare di Buenos Aires (Argentina), succede al Vescovo Francisco Polti Santillán, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

Sabato 21 dicembre il Santo Padre:

- Ha nominato Nunzio Apostolico in Sud Sudan l'Arcivescovo Charles Daniel Balvo, Nunzio Apostolico in Kenya.

- Ha accettato le dimissioni dal governo pastorale della Prelatura di Deán Funes (Argentina), presentate dal Vescovo Aurelio José Kühn, O.F.M., per raggiunti limiti d'età. Gli succede il Vescovo Gustavo Gabriel Zurbriggen, finora Vescovo Prelato Coadiutore della medesima Prelatura.

- Ha nominato il Monsignor Wiesław Szlachetka, Vescovo Ausiliare dell’arcidiocesi di Gdańsk (superficie: 2.500; popolazione: 977.231; cattolici: 907.705; sacerdoti: 751; religiosi: 766) Polonia. Il Vescovo eletto è nato nel 1958 a Mała Komorza (Polonia) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1986. Dal 1986 al 2000 è stato Vicario parrocchiale della Parrocchia di Cristo Salvatore a Gdańsk-Osowa; dal 1992 è Docente di Teologia biblica nel Seminario maggiore di Gdańsk e nel Collegio teologico a Gdańsk. È stato finora Parroco di San Policarpo a Gdańsk-Osowa.


AVVISO

Città del Vaticano, 23 dicembre 2013 (VIS). Il Vatican Information Service augura ai suoi lettori un santo e felice Natale ed informa che, in occasione delle festività natalizie, il servizio non sarà trasmesso dal 24 al 27 dicembre, giorni di vacanza in Vaticano. Le trasmissioni riprenderanno lunedì 30 dicembre.

venerdì 20 dicembre 2013

IL PAPA: LA DIPLOMAZIA DEVE FAVORIRE LA CULTURA DELL'INCONTRO

Città del Vaticano, 20 dicembre 2013 (VIS). Questa mattina il Papa ha ricevuto i Funzionari del Cerimoniale Diplomatico della Repubblica Italiana, e i Funzionari dell’Ambasciata di Italia presso la Santa Sede venuti per porgere al Papa gli auguri di Natale.

"Prima di tutto - ha detto il Papa - desidero esprimervi la mia riconoscenza per tutto l’aiuto che voi date al mio ministero con il vostro lavoro, specialmente quello nascosto, che non si nota, ma è tanto prezioso". Il Santo Padre ha ugualmente ricordato l'intensa attività diplomatica in occasione della Messa solenne di inizio ufficiale del suo ministero petrino, il 19 marzo 2013, alla quale sono intervenuti i Capi di Stato di tutto il mondo.

"Per il vostro servizio, voi siete nella condizione di favorire la cultura dell’incontro - ha affermato il Pontefice - Siete funzionari diplomatici e tutto il vostro lavoro tende a far sì che i rappresentanti dei Paesi, delle Organizzazioni internazionali, delle Istituzioni possano incontrarsi nel modo più proficuo. Quanto è importante questo servizio! L’aspetto propriamente cerimoniale, più visibile, è finalizzato a ciò che non appare, alla crescita di relazioni positive, basate sulla conoscenza reciproca, sul rispetto, sulla comune ricerca di vie di sviluppo e di pace".

"In particolare, voi avete in tutto ciò - ha sottolineato il Papa - una carta in più da giocare: quella del patrimonio culturale italiano. L’Italia è sempre stata nel mondo sinonimo di cultura, di arte, di civiltà. E voi contribuite a far sì che questo sia valorizzato per la cultura dell’incontro, che tale patrimonio vada a vantaggio del bene comune, di quella che Paolo VI chiamava la civiltà dell’amore".

"Il Natale ormai vicino è la festa dell’incontro tra Dio e l’uomo. Ci viene donato un Bambino che nella sua persona realizza pienamente questo incontro. Anche chi non è cristiano si sente interpellato dal messaggio del Natale di Gesù. Auspico che ciascuno di voi possa vivere intensamente questo mistero d’amore, e che esso animi in profondità anche il vostro servizio".

"LA NASCITA DI GESÙ NON È UNA FAVOLA!"

Città del Vaticano, 20 dicembre 2013 (VIS). "Non c'è gioco senza Te", è lo slogan dei ragazzi dell'Azione Cattolica Italiana che questa mattina hanno incontrato il Santo Padre nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano. I ragazzi e le ragazze hanno portato gli auguri di Natale al Papa che li ha esortati ad essere sempre, nella Chiesa "pietre vive", unite a Gesù.

"Il Natale - ha detto il Pontefice - è proprio la festa della presenza di Dio che viene in mezzo a noi per salvarci. La nascita di Gesù non è una favola! È una storia realmente accaduta, a Betlemme, duemila anni fa. La fede ci fa riconoscere in quel Bambino, nato da Maria Vergine, il vero Figlio di Dio, che per amore nostro si è fatto uomo. Nel volto del piccolo Gesù contempliamo il volto di Dio, che non si rivela nella forza, nella potenza, ma nella debolezza e nella fragilità di un neonato. Così è il nostro Dio, si avvicina tanto, in un bambino. Questo Bambino - ha ricordato il Papa - mostra la fedeltà e la tenerezza dell’amore sconfinato con cui Dio circonda ciascuno di noi. Per questo facciamo festa a Natale, rivivendo la stessa esperienza dei pastori di Betlemme. Insieme a tanti papà e mamme che si affaticano ogni giorno affrontando parecchi sacrifici; insieme ai piccoli, ai malati, ai poveri facciamo festa, per chè è la festa dell'incontro di Dio con noi in Gesù".

"Cari ragazzi, Gesù vi vuole bene, vuole essere vostro amico; vuole essere amico di tutti i ragazzi! Siete convinti di questo? (...) Bene! Se ne siete convinti, sicuramente saprete trasmettere la gioia di questa amicizia dappertutto: a casa, in parrocchia, a scuola, con gli amici... (...) E con i nemici, con quelli che non ci vogliono bene? Cosa si deve fare? (...) Fare la guerra? (...) Ecco. pregare per loro" perché siano vicino a Gesù (...) E saprete testimoniarlo comportandovi da veri cristiani: pronti a dare una mano a chi ha bisogno. E se quello che non ti vuole bene ha bisogno di qualcosa, tu gli darai una mano? (...) Senza giudicare gli altri, senza parlare male - ha concluso il Pontefice - È brutta la gente che parla male degli altri. Le chiacchiere sono cristiane o no? No! Chiacchierare è una preghiera? Chiacchierare è come pregare o no? No! Chiacchierare è una cosa cattiva, Mai si deve fare. (...) Avanti così. Allora buon cammino, sempre uniti a Gesù".


UDIENZE

Città del Vaticano, 20 dicembre 2013 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- L'Arcivescovo Salvatore Pennacchio, Nunzio Apostolico in India e in Nepal.

- L'Arcivescovo Giovanni Tonucci, Arcivescovo Prelato di Loreto, Delegato Pontificio per il Santuario Lauretano.

- Il Signor James K. Bebaako-Mensah, nuovo Ambasciatore del Ghana, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

La Professoressa Ilaria Morali.


ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 20 dicembre 2013 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Alfredo Espinoza Mateus, S.D.B., Vescovo di Loja (superficie: 11.476; popolazione: 621.000; cattolici: 574.000; sacerdoti: 218; religiosi: 362; diaconi permanenti: 1), Ecuador. Il Vescovo eletto è nato nel 1958 a Guayaquil ed ha ricevuto l'Ordinazione sacerdotale nel 1988. Ha ricoperto diversi incarichi nel campo della educazione: Amministratore di diversi collegi salesiani a Guayaquil, Manta e Riobamba, Membro della Commissione Permanente del Consiglio Nazionale di Educazione Salesiana, e Membro del Consiglio Economico dell’Università Politecnica Salesiana dell’Ecuador. Inoltre attualmente è Direttore della Casa Ispettoriale di Quito e Delegato Ispettoriale del Fondo Vocazionale dell’Ecuador. Nel 2008 è stato nominato Delegato dei Padri Salesiani dell’Ecuador nel XXVI Capitolo Generale della Società Salesiana di S. Giovanni Bosco. È stato finora Economo della Società Salesiana dell'Ecuador.

giovedì 19 dicembre 2013

IL PAPA RICEVE IL PRIMO MINISTRO DI SAN VINCENZO E GRENADINE

Città del Vaticano, 19 dicembre 2013 (VIS). Nella mattinata di oggi, giovedì 19 dicembre 2013, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza il Primo Ministro di San Vincenzo e Grenadine, Signor Ralph Everard Gonsalves, che successivamente ha incontrato il Segretario di Stato, Arcivescovo Pietro Parolin, accompagnato dall'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

Nel corso dei colloqui, che si sono svolti in un clima di cordialità, si è fatto riferimento a questioni d’interesse comune quali la difesa della vita e della famiglia, l’educazione e il dialogo interreligioso.

Infine, si è fatto cenno ad alcune tematiche che interessano i Paesi dell’area e alla collaborazione nell’ambito delle Organizzazioni regionali.


EDUCARE AL DIALOGO INTERCULTURALE NELLA SCUOLA CATTOLICA

Città del Vaticano, 19 dicembre 2013 (VIS). "Educare al dialogo interculturale nella scuola cattolica. Vivere insieme per una civiltà dell’amore" è il titolo del documento della Congregazione per l’Educazione Cattolica (degli Istituti di Studi) presentato questa mattina presso la Sala Stampa della Santa Sede. Alla Conferenza Stampa sono intervenuti il Cardinale Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica, l'Arcivescovo Angelo Vincenzo Zani, Segretario del medesimo Dicastero ed il Professor Italo Fiorin, Docente dell’Università LUMSA di Roma.

"Un bambino, un insegnante, un libro, una penna possono cambiare il mondo. L'istruzione è la sola soluzione", ha detto il Cardinale Grocholewski citando le parole pronunciate all'O.N.U. da Malala Yousafzai, la giovane pachistana ferita dai Talebani perché difendeva il diritto all'istruzione. In merito il Cardinale ha ricordato che, secondo i dati dell'UNICEF, nel 2013 i bambini e le bambine che non vanno a scuola nel mondo superano i 70 milioni e al 75% degli studenti dei Paesi poveri può capitare di assistere alle lezioni per due o tre anni senza imparare a leggere e a scrivere, mentre nel mondo mancano circa 1.7 milioni di insegnanti per raggiungere l'obiettivo di una eduzione primaria qualificata.

La Congregazione per l'Educazione Cattolica si unisce alla preoccupazione della comunità internazionale, convinta del ruolo insostituibile dell'educazione per il futuro dell'umanità, la pace, lo sviluppo sostenibile e la dignità dei popoli e, in questi anni, ha dato un contributo specifico all’approfondimento di alcuni temi, che ha poi trovato espressione nei documenti offerti alle Chiese locali, alle Congregazioni Religiose dal carisma educativo, agli Organismi e alle Associazioni del settore.

L'argomento scelto, educare al dialogo interculturale, è molto importante e attuale, anche se non nuovo. "Ne sanno qualcosa - ha ricordato il Cardinale Grocholewski - le Congregazioni religiose femminili e maschili che operano da secoli in realtà multiculturali e multireligiose con esperienze encomiabili di istruzione e di formazione. Tuttavia oggi il rilevante fenomeno delle migrazioni ha globalizzato la realtà del multiculturalismo e della multireligiosità, con la conseguente necessità di una adeguata educazione interculturale. In tale contesto la scuola cattolica è chiamata a fornire alle giovani generazioni gli elementi necessari per sviluppare una visione interculturale del vivere insieme".

Il documento ha come principali destinatari "i genitori, responsabili primi e naturali dell’educazione dei figli", gli organismi che rappresentano la famiglia nella scuola ed altri organismi che hanno la sollecitudine pastorale dell'educazione". "Per l’ampiezza della destinazione - ha aggiunto il Cardinale Grocholewski - si è scelto di presentare l’argomento dell’educazione al dialogo interculturale dentro un quadro più vasto. Per questo si è estesa, ad esempio, la riflessione al rapporto cultura e religione, religione cattolica e altre religioni; si è dato spazio alla presentazione dei fondamenti teologici e si è ritornati sull’identità della scuola cattolica e della comunità educativa che fa di Cristo il suo fondamento. Tale identità è sostenuta dall’insegnamento della religione cattolica, che si coniuga bene anche con il rispetto della libertà personale, nonché dalla continua formazione dei dirigenti e docenti. La parola chiave che lega insieme tutti gli aspetti toccati nel documento è 'dialogo'. Il dialogo è l’indicazione che Papa Francesco sta offrendo con accaloramento quale atteggiamento con cui la Chiesa deve affrontare ogni situazione (...). Affinché in tale visuale la scuola cattolica possa svolgere un ruolo costruttivo, essa non può indebolire la sua identità, anzi deve rafforzarla, e tanto meno la sua missione può essere disgiunta dall’evangelizzazione".

"L’obiettivo finale dell’educazione al dialogo interculturale - ha concluso il Cardinale - è la costruzione di una civiltà dell’amore. La civiltà dell’amore per i cristiani non è una vaga solidarietà, ma esprime la carità di Cristo. Questo è il servizio con cui le scuole cattoliche, che cercano sempre di coniugare il compito educativo con l’annuncio esplicito del Vangelo, (...) costituiscono un contributo molto valido all’evangelizzazione della cultura, anche nei paesi e nelle città dove una situazione avversa ci stimola ad usare la creatività per trovare i percorsi adeguati".

L'Arcivescovo Zani ha spiegato a sua volta che per elaborare il documento "sono stati presi dei contatti con diversi organismi, istituti religiosi e diocesi per raccogliere esperienze concrete di educazione al dialogo interculturale promosse da istituzioni cattoliche nelle varie parti del mondo. (...) Le proposte didattiche che ci sono pervenute ad esempio dall’Africa, dall’Amazzonia, dal Perù, comprendono una dimensione di aiuto allo sviluppo, e diverse iniziative sono indirizzate alle ragazze, spesso molto più facilmente escluse dal sistema scolastico". Il Presule ha anche ricordato l'esperienza delle "Scuole per l’Europa",
"iniziata nella Bosnia Erzegovina nel 1995, dopo la guerra nei Balcani, dove la diocesi di Sarajevo ha deciso di aprire una scuola cattolica per accogliere i ragazzi delle diverse etnie e religioni. Questo progetto di scuola 'interetnica' si è moltiplicato in tutto il Paese e contribuisce alla ricostituzione dell’unità nella società, con lo sviluppo di una mentalità pacifica, e una formazione integrale che include conoscenza del patrimonio religioso ed educazione ai valori".

Anche in Medio Oriente "45 scuole cattoliche del Patriarcato latino, senza lasciarsi scoraggiare dalle bombe e dalla violenza, fanno un lavoro paziente e perseverante con i loro alunni di diverse nazioni e religioni, che imparano a conoscersi e a costruire relazioni di rispetto ed amicizia".

"Ciascuna di queste esperienze - ha concluso l'Arcivescovo Zani - fa capire concretamente come la diversità delle religioni, delle lingue e delle tradizioni può essere trattata con cura e rispetto, con vera carità evangelica, e diventare una autentica ricchezza per ogni gruppo ed individuo. In ciascuna di queste scuole si vedono messi in pratica modi e mezzi con cui ognuno apporta i doni propri per costruire 'ponti di comprensione e di pace' e un destino fondato sull’amore come ideale da realizzare".

INIZIATIVE DI PREGHIERA IN PREPARAZIONE AL PROSSIMO SINODO DEI VESCOVI

Città del Vaticano, 19 dicembre 2013 (VIS). Si segnalano alcune iniziative di preghiera in preparazione alla prossima Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei Vescovi, che avrà per tema, come noto, “Le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”. Domenica 22 dicembre l'Arcivescovo Vincenzo Paglia presiederà la Santa Messa presso la Basilica della “Sagrada Familia” di Barcelona. Domenica 29 dicembre, Festa della Santa Famiglia, presso la Basilica dell’Annunciazione a Nazareth il Segretario Generale del Sinodo, l'Arcivescovo Lorenzo Baldisseri, celebrerà la Santa Messa con la menzionata intenzione di preghiera. Con la medesima intenzione celebrerà, nello stesso giorno, nel Santuario della Santa Casa di Loreto il Delegato Pontificio l'Arcivescovo Giovanni Tonucci.

All’Angelus di domenica 29 dicembre il Santo Padre pronuncerà una speciale preghiera per la famiglia da Lui composta: le Basiliche di Loreto e di Nazareth si collegheranno in diretta televisiva con questo momento.

CONSULENZA PER UN MIGLIOR FUNZIONAMENTO DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE DELLA SANTA SEDE

Città del Vaticano, 19 dicembre 2013 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico oggi il Comunicato che segue:

"In data 18 dicembre, per iniziativa della Pontificia Commissione Referente di studio e di indirizzo per gli Affari Economici e Amministrativi della Santa Sede, a seguito di procedura formale di gara e selezione, è stato affidato a McKinsey & Company l’incarico di fornire una consulenza che contribuisca allo sviluppo – in stretta collaborazione con i responsabili degli uffici interessati - di un piano integrato per rendere l’organizzazione dei mezzi di comunicazione della Santa Sede maggiormente funzionale, efficace e moderna.

Il progetto di consulenza avrà lo scopo di fornire alla Commissione gli elementi utili per le opportune raccomandazioni in merito al Santo Padre.

Contemporaneamente in collaborazione con la Pontificia Commissione Referente di studio e di indirizzo per gli affari economici ed amministrativi della Santa Sede, si sta procedendo a quanto necessario per allineare le procedure contabili di tutti gli enti della Santa Sede con gli standard internazionali.

L’incarico di collaborare a questo progetto è stato affidato, a seguito di una procedura di gara e selezione al network internazionale KPMG".

UDIENZE

Città del Vaticano, 19 dicembre 2013 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- L'Arcivescovo Adriano Bernardini, Nunzio Apostolico in Italia e nella Repubblica di San Marino.

- L'Arcivescovo Bernardito C. Auza, Nunzio Apostolico in Haiti.

- Padre Edmund Power, O.S.B., Abate di San Paolo fuori le Mura, Roma.


ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 19 dicembre 2013 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Gabriel Bernardo Barba, di Gregorio de Laferrere (superficie: 1.393; popolazione: 756.000; cattolici: 682.000; sacerdoti: 46; religiosi: 86; diaconi permanenti: 15), Argentina. Il Vescovo eletto è nato a Morón (Buenos Aires, Argentina), nel 1964 ed è stato ordinato sacerdote nel 1989. Nella Diocesi di Merlo-Moreno ha svolto i seguenti ministeri: nel 1989 Vicario parrocchiale di San Judas Tadeo e nel 1990 di San Francisco de Asís; dal 1991 al 1992 Amministratore parrocchiale e parroco di Cristo del Perdón; dal 1993 al 1996 Segretario della Vicaria Episcopale della Gioventù; dal 1997 al 2005 Cancelliere della Curia diocesana; dal 1998 membro del Collegio dei Consultori e dal 2001 del Consiglio Presbiterale; dal 1999 Istruttore della Commissione Giudiziale diocesana e dal 2001 delle Cause sacerdotali; dal 2008 Direttore della Scuola Diaconale ed Incaricato della Formazione dei Diaconi permanenti; dal 2004 al 2009 Vicepresidente della Caritas diocesana; nel 2006 Pro-Vicario generale. È professore di Diritto Canonico presso la Pontificia Università Cattolica Argentina. Finora Vicario Generale della diocesi di Merlo-Moreno (Argentina), succede al Vescovo Juan Horacio Suárez, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima diocesi presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Monsignor Jean-Marc Aveline, Vescovo Ausiliare di Marseille (superficie: 650; popolazione: 1.042.000; cattolici: 711.000; sacerdoti: 298; religiosi: 728; diaconi permanenti: 26), Francia. Il Vescovo eletto è nato nel 1958 a Sidi Bel Abbès (Algeria) ed è stato ordinato sacerdote nel 1984. Dal 1986 al 1991 è stato Professore di teologia e Direttore degli studi del Seminario interdiocesano a Marseille; dal 1992 al 2002 Fondatore e Direttore dell’Institut de sciences et de théologie des religions a Marseille (ISTR) (1992-2002); dal 1991 al 1996 è stato Responsabile del Service diocésain des vocations e Delegato diocesano per i seminaristi; nel 1995 è stato nominato Direttore dell’Institut Saint-Jean, che diventerà nel 1998 Institut Catholique de la Méditerranée, polo associato alla Facoltà di Teologia di Lyon, e di cui è Direttore dal 2002, e nello stesso tempo è Vicario episcopale incaricato della Formazione. Dal 2007 è anche Vicario generale di Marseille. Dal 2007 al 2012 è stato Consultore presso il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso.

- Ha confermato "donec aliter provideatur'" nell'incarico di Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi il Cardinale Angelo Amato.

- Ha confermato nell'incarico di Segretario del della Congregazione delle Cause dei Santi l'Arcivescovo Marcello Bartolucci.

- Ha confermato nell'incarico di Membri della Congregazione delle Cause dei Santi: il Cardinale Jean-Claude Turcotte; il Cardinale Juan Luis Cipriani Thorne; il Cardinale Ennio Antonelli; il Cardinale Agostino Vallini; il Cardinale Antonio Cañizares Llovera; il Cardinale Paul Josef Cordes; il Cardinale Angelo Comastri; il Cardinale Stanislaw Rylko; il Cardinale Francesco Monterisi; il Cardinale Kurt Koch; il Cardinale Paolo Sardi; il Cardinale Velasio De Paolis; il Cardinale Manuel Monteiro de Castro; il Cardinale Santos Abril y Castelló; il Cardinale Francesco Coccopalmerio; il Cardinale James Michael Harvey; l'Arcivescovo Félix del Blanco Prieto; l'Arcivescovo Fabio Berardo D'Onorio; l'Arcivescovo Giovanni Paolo Benotto; l'Arcivescovo Salvatore Fisichella; l'Arcivescovo Zygmunt Zimowski; l'Arcivescovo Renato Boccardo; il Vescovo Lorenzo Chiarinelli; il Vescovo Marcello Semeraro; il Vescovo Lino Fumagalli; il Vescovo Paolino Schiavon; il Vescovo Antoni Stankiewicz; il Vescovo Gianfranco Girotti; il Vescovo Ambrogio Spreafico; il Vescovo Raffaello Martinelli.

- Ha confermato nell'incarico di Consultori della Congregazione delle Cause dei Santi: il Vescovo Sergio Pagano; il Monsignor Joaquín Alonso Pacheco, il Reverendo Francesco Asti; il Reverendo Nicola Bux; il Reverendo Alfonso C. Chacón Oreja; il Monsignor Lorenzo Dattrino; il Reverendo Miguel De Salis Amaral; il Reverendo Antonio Escudero Cabello, S.D.B.; il Padre Maurizio Pietro Faggioni, O.F.M.; il Monsignor Jair Ferreira Pena; il Reverendo Jesús Manuel García Gutiérrez, S.D.B.; il Padre Wojciech Giertych, O.P.; il Padre François-Marie Léthel, O.C.D.; il Padre Mieczyslaw Lubomirski, S.I.; il Padre Sabatino Majorano, C.SS.R.; il Padre Germano Marani, S.I.; il Monsignor Guido Mazzotta; il Reverendo Aimable Musoni, S.D.B.; il Padre Stéphane Oppes, O.F.M.; il Padre Adam Owczarski, C.SS.R.; il Monsignor Mario Pangallo; il Padre Szczepan T. Pralkiewicz, O.C.D.; il Padre Marek Adam Rostkowski, O.M.I.; il Padre Felice Ruffini, M.I.; il Monsignor Erich Schmid; il Padre Zbigniew Suchecki, O.F.M. Conv.; il Padre Damian Jan Synowiec, O.F.M. Conv.; il Padre Mihály Szentmártoni, S.I.; il Monsignor Francesco Maria Tasciotti; il Padre Angelo Giuseppe Urru, O.P.; il Reverendo Filippo Urso; il Padre Alberto Valentini, S.M.M.; il Padre Adam Wolanin, S.I.; il Padre Alfonso Amarante, C.SS.R.; Suor. Albarosa Ines Bassani, S.D.V.I.; il Professor Pietro Borzomati; il Padre Marcel Chappin, S.I.; il Monsignor Luis Manuel Cuña Ramos; il Padre Fidel González Fernández, M.C.C.J.; il Dottor Johan Ickx; il Monsignor Wilhelm Imkamp; il Padre Gabriele Ingegneri, O.F.M. Cap.; il Padre Marek Inglot, S.I.; il Padre Carlo Longo, O.P.; Suor Grazia Loparco, F.M.A.; il Dottor Christoph Ludwig; il Padre Luigi Nuovo, C.M.; il Professor Ulderico Parente; il Dottor Gaetano Passarelli; il Professor Francesco Ricciardi Celsi; il Reverendo Giorgio Rossi, S.D.B.; il Monsignor Mario Sensi.

mercoledì 18 dicembre 2013

ULTIMA UDIENZA DEL 2013: IL NATALE DI GESÙ È LA MANIFESTAZIONE CHE DIO SI È SCHIERATO DALLA PARTE DELL'UOMO

Città del Vaticano, 18 dicembre 2013 (VIS). Papa Francesco ha dedicato l'ultima udienza del 2013 al Natale di Gesù "festa della fiducia e della speranza, che supera l’incertezza e il pessimismo. E la ragione della nostra speranza - ha detto - è questa: Dio è con noi e Dio si fida ancora di noi! Ma pensate bene a questo: Dio è con noi e Dio si fida ancora di noi. È generoso questo Dio Padre! Egli viene ad abitare con gli uomini, sceglie la terra come sua dimora per stare insieme all’uomo e farsi trovare là dove l’uomo trascorre i suoi giorni nella gioia o nel dolore. Pertanto, la terra non è più soltanto una 'valle di lacrime', ma è il luogo dove Dio stesso ha posto la sua tenda, è il luogo dell’incontro di Dio con l’uomo, della solidarietà di Dio con gli uomini".

Nella condivisione della nostra condizione umana, c'è qualcosa di ancora più sorprendente. "La presenza di Dio in mezzo all’umanità non si è attuata in un mondo ideale, idilliaco, ma in questo mondo reale, segnato da tante cose buone e cattive, segnato da divisioni, malvagità, povertà, prepotenze e guerre. Egli ha scelto di abitare la nostra storia così com’è, con tutto il peso dei suoi limiti e dei suoi drammi. (...) Egli è il Dio-con-noi; Gesù è Dio-con-noi (...) da sempre e per sempre con noi nelle sofferenze e nei dolori della storia. Il Natale di Gesù è la manifestazione che Dio si è 'schierato' una volta per tutte dalla parte dell’uomo, per salvarci, per risollevarci dalla polvere delle nostre miserie, delle nostre difficoltà, dei nostri peccati".

"Da qui viene il grande 'regalo' del Bambino di Betlemme: Lui ci porta un’energia spirituale, un'energia che ci aiuta a non sprofondare nelle nostre fatiche, nelle nostre disperazioni, nelle nostre tristezze (...). La nascita di Gesù, infatti, ci porta la bella notizia che siamo amati immensamente e singolarmente da Dio, e questo amore non solo ce lo fa conoscere, ma ce lo dona, ce lo comunica! Dalla contemplazione gioiosa del mistero del Figlio di Dio nato per noi, possiamo ricavare due considerazioni".

"La prima è che se nel Natale Dio si rivela non come uno che sta in alto e che domina l’universo, ma come Colui che si abbassa, discende sulla terra piccolo e povero, significa che per essere simili a Lui noi non dobbiamo metterci al di sopra degli altri, ma anzi abbassarci, metterci al servizio, farci piccoli con i piccoli e poveri con i poveri. Ma è una cosa brutta quando si vede un cristiano che non vuole abbassarsi, che non vuole servire. Un cristiano che si pavoneggia dappertutto, è brutto: quello non è cristiano, quello è pagano. Il cristiano serve, si abbassa. Facciamo in modo che questi nostri fratelli e sorelle non si sentano mai soli!"

"La seconda conseguenza: se Dio, per mezzo di Gesù, si è coinvolto con l’uomo al punto da diventare come uno di noi, vuol dire che qualunque cosa avremo fatto a un fratello o a una sorella l’avremo fatta a Lui. Ce lo ha ricordato lo stesso Gesù: chi avrà nutrito, accolto, visitato, amato uno dei più piccoli e dei più poveri tra gli uomini, avrà fatto ciò al Figlio di Dio".

"Affidiamoci alla materna intercessione di Maria, Madre di Gesù e nostra, - ha concluso il Papa - perché ci aiuti in questo Santo Natale, ormai vicino, a riconoscere nel volto del nostro prossimo, specialmente delle persone più deboli ed emarginate, l’immagine del Figlio di Dio fatto uomo".

Come abbiamo detto quella di oggi è l’ultima Udienza Generale del 2013. A partire dal 27 marzo, Papa Francesco ha tenuto 30 Udienze Generali, per le quali la Prefettura della Casa Pontificia ha distribuito 1.548.500 biglietti d’ingresso, ma spesso i partecipanti erano in numero molto superiore, superando in alcuni casi anche le centomila unità, tanto che più volte maxi-schermi sono stati posti anche in Piazza Pio XII e via della Conciliazione è stata trasformata in zona pedonale fino alla via Traspontina.

IL PAPA SALUTA LA SUA SQUADRA DI CALCIO

Città del Vaticano, 18 dicembre 2013 (VIS). Fra i partecipanti all'Udienza Generale di oggi c'era una delegazione della squadra di calcio San Lorenzo de Almagro di Buenos Aires - di cui l'Arcivescovo Bergoglio era socio n. 88235N-0 - che quest'anno ha vinto il campionato argentino che non vinceva dal 2007.

I "cuervos" (i corvi), cioè i membri e i tifosi del San Lorenzo hanno portato al Papa una replica della Coppa del Campionato Inicial e il vice-presidente del Club, Marcelo Tinelli gli ha donato una maglia della squadra per il suo 77° compleanno, che il Santo Padre Francesco ha festeggiato ieri, 17 dicembre.

Già da bambino Jorge Mario Bergoglio si recava con suo padre allo stadio San Lorenzo. Divenuto Arcivescovo di Buenos Aires andava al club per celebrare la messa e confessare i giocatori. La squadra fu fondata da un salesiano, Don Lorenzo Massa, che dopo l'ordinazione, fu destinato al difficile quartiere di Almagro. Vedendo che a molti giovani piaceva il pallone, decise di riunirli in una squadra, salvando alcuni di loro dalla delinquenza. L'appellativo "cuervos" era stato dato dagli abitanti del quartiere che esclamavano: "Ah, vengono i cuervos", alludendo alla nera veste talare di Don Massa che era con loro durante i campionati

Oggi, all'Udienza Generale, Papa Francesco ha detto: "Saluto in modo speciale la squadra di calcio San Lorenzo, che domenica scorsa ha vinto il campionato e che ha portato qui la Coppa. Molte grazie".

PROMULGAZIONE DECRETI

Città del Vaticano, 18 dicembre 2013 (VIS). Nel corso dell’Udienza accordata, nel pomeriggio di ieri, al Cardinale Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, il Papa ha esteso alla Chiesa Universale il culto liturgico in onore del Beato Pietro Favre, Sacerdote professo della Compagnia di Gesù, nato a Le Villaret (Alta Savoia, Francia) il 13 aprile 1506 e morto a Roma il 1° agosto 1546, iscrivendolo nel catalogo dei Santi.

Allo stesso tempo, il Papa ha autorizzato la Congregazione a promulgare i Decreti riguardanti:

- il miracolo attribuito all'intercessione della Venerabile Serva di Dio Maria Teresa Demjanovich, (1901-1927), Suora professa statunitense della Congregazione delle Suore della Carità di Sant'Elisabetta.

- le virtù eroiche del Servo di Dio Emanuele Herranz Establés, (1880-1968), spagnolo, Sacerdote diocesano e Fondatore delle Religiose Esclavas de la Virgen Dolorosa.

- le virtù eroiche del Servo di Dio Giorgio Ciesielski, (1929-1970), Laico e Padre di famiglia polacco.
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