Città
del Vaticano, 1 luglio 2013
(VIS). La prima Enciclica di Papa Francesco, intitolata "Lumen
fidei", sarà pubblicata venerdì 5 luglio. Il Documento "non
molto lungo", ha detto il Direttore della Sala Stampa della
Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., sarà presentato alle
11:00 nella Sala Stampa della Santa Sede. Alla Conferenza Stampa
interverranno il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della
Congregazione dei Vescovi; l'Arcivescovo Gerhard Ludwig Müller,
Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede e
l'Arcivescovo Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio
per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.
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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana... [+]
ultime 5 notizie


lunedì 1 luglio 2013
PAPA FRANCESCO PREGHERÀ A LAMPEDUSA PER COLORO CHE HANNO PERSO LA VITA IN MARE E FARÀ VISITA AI PROFUGHI
Città
del Vaticano, 1 luglio 2013
(VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha annunciato oggi in un
Comunicato che il Santo Padre si recherà in visita a Lampedusa il
prossimo lunedì 8 luglio. "Il Santo Padre - si legge nel
Comunicato - "profondamente toccato dal recente naufragio di
un'imbarcazione che trasportava migranti provenienti dall'Africa,
ultimo di una serie di analoghe tragedie, intende pregare per coloro
che hanno perso la vita in mare, visitare i superstiti e i profughi
presenti, incoraggiare gli abitanti dell’isola e fare appello alla
responsabilità di tutti affinché ci si prenda cura di questi
fratelli e sorelle in estremo bisogno. A motivo delle particolari
circostanze, la visita si realizzerà nella forma più discreta
possibile, anche riguardo alla presenza dei Vescovi della regione e
delle autorità civili".
PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ DEL PAPA NEL MESE DI AGOSTO
Città
del Vaticano, 1 luglio 2013
(VIS). Un Comunicato della Prefettura della Casa Piontificia ha reso
noto che nel mese di agosto vengono annullate le udienze generali dei
mercoledì 7,14,21,28. Le udienze generali riprenderanno regolarmente
da mercoledì 4 settembre. Nelle domeniche di agosto il Santo Padre
guiderà la preghiera mariana dell’Angelus in Vaticano.
Giovedì
15 agosto, solennità dell’Assunzione di Maria Santissima, il Santo
Padre celebrerà la Santa Messa nella Parrocchia di Castel Gandolfo,
e successivamente reciterà l’Angelus dal Palazzo pontificio della
residenza estiva.
SEIMILA GIOVANI TESTIMONI DELLA LORO VOCAZIONE
Città
del Vaticano, 1 luglio 2013
(VIS). Questa mattina presso la Sala Stampa della Santa Sede ha avuto
luogo la presentazione del grande evento dell'Anno della Fede:
"Giornata dei Seminaristi, Novizie, Novizi e quanti sono in
cammino vocazionale". Alla Conferenza Stampa sono intervenuti
l'Arcivescovo Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio
per la Promozione della Nuova Evangelizzazione; l'Arcivescovo José
Octavio Ruiz Arenas, Segretario ed il Monsignor Graham Bell,
Sottosegretario del medesimo Dicastero. Il tema della Giornata "Mi
fido di te!" indica l'atto con il quale i giovani trovano ancora
la forza e l'audacia di consacrarsi al Signore nella vita sacerdotale
e consacrata come segno di generosità al Signore che chiama per
seguirlo.
La
Giornata avrà inizio il 4 luglio con un pellegrinaggio alla tomba di
Pietro. Si partirà dai Giardini di Castel Sant'Angelo e si
percorrerà tutta via della Conciliazione fino al sagrato di San
Pietro dove il Cardinale Angelo Comastri, terrà un a riflessione
La
giornata del 5 luglio sarà dedicata alle catechesi per gruppi
linguistici in diverse chiese del centro storico e si concluderà in
Piazza del Campidoglio dove è prevista una festa animata da
cantanti. Due seminaristi ed una novizia condivideranno la loro
testimonianza.
Sabato
6 luglio sarà dedicato al sacramento della riconciliazione e
all'adorazione eucaristica. In programma una riflessione per i
superiori formatori che accompagnano i giovani nell'aula magna
dell'Università Lateranense. Nel pomeriggio, nell'aula Paolo VI, il
Cardinale Mauro Piacenza, Prefetto della Congregazione per il Clero,
condividerà una riflessione con i presenti a cui seguirà l'ascolto
di varie testimonianze, in attesa dell'incontro con Papa Francesco
che si farà testimone della sua vocazione e offrirà ai giovani
argomenti su cui riflettere nel loro percorso vocazionale. Il
pomeriggio sarà animato dal gruppo musicale irlandese "The
Priests" e da Suor Glenda Valesca Hernàndez Aguayo, dal Cile.
Al termine, si snoderà per tutti i Giardini Vaticani la processione
mariana che si concluderà sul Sagrato della Basilica di san Pietro
con la riflessione finale del Cardinale João
Braz de Aviz, Prefetto della Congregazione per la Vita consacrata.
La
mattina di domenica 7 luglio, il Papa celebrerà la Santa Messa nella
Basilica di San Pietro a cui farà seguito l’Angelus.
All'incontro
parteciperanno seimila giovani provenienti da 66 paesi che vengono
come rappresentanti - ha detto l'Arcivescovo Fisichella - "di
tante altre migliaia e migliaia di giovani che spiritualmente saranno
uniti a loro nel dare testimonianza della loro vocazione".
PAPA FRANCESCO RICORDA L'ESEMPIO DI BENEDETTO XVI
Città
del Vaticano, 30 giugno 2013 (VIS). La ferma decisione di Gesù di
mettersi in cammino verso Gerusalemme, sua meta finale, dove compie
la sua missione di salvezza e la libertà di coscienza con la quale
Gesù segue tale proposito sono stati i temi scelti dal Papa per
l'ultima recita dell'Angelus del mese di giugno, a cui hanno
partecipato le decine di migliaia di fedeli presenti in Piazza San
Pietro.
Dopo
"la ferma decisione" Gesù mira direttamente alla meta e
alle persone che incontra e che che chiedono di seguirlo, dice
chiaramente quali sono le condizioni: non avere una dimora stabile;
sapersi distaccare dagli affetti umani; non cedere alla nostalgia del
passato. "Ma Gesù dice anche ai suoi discepoli, incaricati di
precederlo sulla via verso Gerusalemme per annunciare il suo
passaggio, di non imporre nulla: se non troveranno disponibilità ad
accoglierlo, si proceda oltre, si vada avanti. Gesù - ha affermato
Papa Francesco - non impone mai, Gesù è umile, Gesù invita. Se tu
vuoi, vieni. L’umiltà di Gesù è così: Lui invita sempre, non
impone".
"Tutto
questo ci fa pensare. Ci dice, ad esempio, l’importanza che, anche
per Gesù, ha avuto la coscienza: l’ascoltare nel suo cuore la voce
del Padre e seguirla. Gesù, nella sua esistenza terrena, non era,
per così dire, 'telecomandato': era il Verbo incarnato, il Figlio di
Dio fatto uomo, e a un certo punto ha preso la ferma decisione di
salire a Gerusalemme per l’ultima volta; una decisione presa nella
sua coscienza, ma non da solo: insieme al Padre, in piena unione con
Lui! (...). E per questo la decisione era ferma, perché presa
insieme con il Padre. E nel Padre Gesù trovava la forza e la luce
per il suo cammino. E Gesù era libero, in quella decisione era
libero. Gesù vuole noi cristiani liberi come Lui, con quella libertà
che viene da questo dialogo con il Padre, (...). Gesù non vuole né
cristiani egoisti, che seguono il proprio io, non parlano con Dio; né
cristiani deboli, cristiani, che non hanno volontà, cristiani
'telecomandati', incapaci di creatività, che cercano sempre di
collegarsi con la volontà di un altro e non sono liberi. Gesù ci
vuole liberi e questa libertà dove si fa? Si fa nel dialogo con Dio
nella propria coscienza. Se un cristiano non sa parlare con Dio, non
sa sentire Dio nella propria coscienza, non è libero, non è
libero".
"Per
questo dobbiamo imparare ad ascoltare di più la nostra coscienza. Ma
attenzione! Questo non significa seguire il proprio io, fare quello
che mi interessa, che mi conviene, che mi piace... Non è questo! La
coscienza è lo spazio interiore dell’ascolto della verità, del
bene, dell’ascolto di Dio; è il luogo interiore della mia
relazione con Lui, che parla al mio cuore e mi aiuta a discernere, a
comprendere la strada che devo percorrere, e una volta presa la
decisione, ad andare avanti, a rimanere fedele".
Papa
Francesco ha sottolineato "un recente esempio meraviglioso"
del rapporto con Dio nella propria coscienza: quello di Papa
Benedetto XVI "quando il Signore gli ha fatto capire, nella
preghiera, quale era il passo che doveva compiere. Ha seguito, con
grande senso di discernimento e coraggio, la sua coscienza, cioè la
volontà di Dio che parlava al suo cuore. E questo esempio del nostro
Padre fa tanto bene a tutti noi, come un esempio da seguire".
La
Madonna che ascoltava e meditava nell’intimo di se stessa la
Parola di Dio "ci aiuti (...) a diventare sempre più uomini e
donne di coscienza, liberi nella coscienza, (...) capaci di ascoltare
la voce di Dio e di seguirla con decisione capaci di ascoltare la
voce di Dio e di seguirla con decisione", ha concluso il Papa.
Dopo
la recita dell'Angelus, il Papa ha ricordato che si celebra oggi in
Italia la Giornata della carità del Papa ed ha ringraziato i Vescovi
e tutte le parrocchie "specialmente le più povere, per le
preghiere e le offerte che sostengono tante iniziative pastorali e
caritative del Successore di Pietro in ogni parte del mondo".
MESSAGGIO DEL PAPA AI GIOVANI LITUANI
Città
del Vaticano, 30 giugno 2013 (VIS). Il Santo Padre ha fatto pervenire
un Messaggio ai partecipanti alla "Sesta Giornata dei Giovani"
che si è tenuta a Kaunas (Lituania) dal 28 al 30 giugno.
"Gesù
vuole essere vostro amico - scrive il Papa - (...), maestro di verità
e di vita che vi rivela la via da percorrere per giungere alla
felicità, alla realizzazione di voi stessi secondo il piano di Dio
su ciascuno di voi. E questa amicizia di Gesù, che ci porta la
misericordia, l'amore di Dio, è 'gratuità', dono puro. Egli non vi
chiede nulla in cambio, vi chiede solo di accoglierla. Gesù vuole
amarvi per quello che siete, anche nella vostra fragilità e
debolezza, perché, toccati dal suo amore, possiate essere
rinnovati".
"L’incontro
con l'amore di Dio nell’amicizia di Cristo è possibile anzitutto
nei Sacramenti, in particolare l’Eucaristia e la Riconciliazione.
(...) Gesù sempre ci perdona. Un’altra via privilegiata per
crescere nell’amicizia con Cristo è l’ascolto della sua Parola.
Il Signore ci parla (...) attraverso la Sacra Scrittura, ci parla
nella preghiera. (...) E qui vorrei sottolineare la bellezza di una
preghiera contemplativa semplice, accessibile a tutti, grandi e
piccoli, colti e poco istruiti; è la preghiera del Santo Rosario.
(...) Nel Rosario (...) ripetendo l’'Ave, Maria', noi meditiamo i
Misteri, gli eventi della vita di Cristo per conoscerlo e amarlo
sempre più".
"L'amore
di Cristo e la sua amicizia non sono un'illusione – Gesù sulla
Croce mostra quanto siano concreti - né sono riservati a pochi.
(...) Non abbiate timore di vivere la fede! Siate testimoni di Cristo
nei vostri ambienti quotidiani, con semplicità e coraggio. A coloro
che incontrate, ai vostri coetanei, sappiate mostrare soprattutto il
Volto di misericordia e di amore di Dio, che sempre perdona,
incoraggia, dona speranza. Siate sempre attenti all’altro,
specialmente alle persone più povere e più deboli, vivendo e
testimoniando l’amore fraterno, contro ogni egoismo e chiusura".
IL VESCOVO DI ROMA È CHIAMATO A CONFERMARE NELLA FEDE, NELL'AMORE E NELL'UNITÀ
Città
del Vaticano, 29 giugno 2013 (VIS). Questa mattina, Solennità dei
Santi Apostoli Pietro e Paolo, nella Basilica Vaticana, Papa
Francesco ha imposto il sacro Pallio, simbolo di comunione con il
Successore di Pietro, a 34 nuovi Arcivescovi Metropoliti.
All’Arcivescovo di Huê (Viêt Nam) il sacro Pallio verrà
consegnato nella sua Sede Metropolitana.
Il
Papa ha presieduto la Concelebrazione Eucaristica con i nuovi
Arcivescovi Metropoliti. Come di consueto in occasione della Festa
dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, Patroni della città di Roma, era
presente alla Santa Messa una Delegazione del Patriarcato Ecumenico
di Costantinopoli, guidata dal Metropolita di Pergamo Ioannis
(Zizioulas), copresidente della Commissione mista internazionale per
il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa.
Nell'omelia
Papa Francesco si è soffermato sul significato del verbo
"confermare" nel ministero petrino, rispondendo
all'interrogativo: "In che cosa è chiamato a confermare il
Vescovo di Roma?".
"Anzitutto,
- ha detto il Papa - confermare nella fede. Il Vangelo parla della
confessione di Pietro: 'Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente',
una confessione che non nasce da lui, ma dal Padre celeste. Ed è per
questa confessione che Gesù dice: 'Tu sei Pietro e su questa pietra
edificherò la mia Chiesa'. Il ruolo, il servizio ecclesiale di
Pietro ha il suo fondamento nella confessione di fede in Gesù, il
Figlio del Dio vivente, resa possibile da una grazia donata
dall’alto. Nella seconda parte del Vangelo di oggi vediamo il
pericolo di pensare in modo mondano. Quando Gesù parla della sua
morte e risurrezione, della strada di Dio che non corrisponde alla
strada umana del potere, in Pietro riemergono la carne e il sangue:
'si mise a rimproverare il Signore: …questo non ti accadrà mai'. E
Gesù ha una parola dura: 'Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di
scandalo'. Quando lasciamo prevalere i nostri pensieri, i nostri
sentimenti, la logica del potere umano e non ci lasciamo istruire e
guidare dalla fede, da Dio, diventiamo pietra d’inciampo. La fede
in Cristo è la luce della nostra vita di cristiani e di ministri
nella Chiesa!".
"Confermare
nell’amore - è stata la seconda risposta - "Nella seconda
Lettura - ha proseguito il Pontefice - abbiamo ascoltato le
commoventi parole di san Paolo: 'Ho combattuto la buona battaglia, ho
terminato la corsa, ho conservato la fede'. Di quale battaglia si
tratta? Non quella delle armi umane, che purtroppo insanguina ancora
il mondo; ma è la battaglia del martirio. San Paolo ha un’unica
arma: il messaggio di Cristo e il dono di tutta la sua vita per
Cristo e per gli altri. Ed è proprio l’esporsi in prima persona,
il lasciarsi consumare per il Vangelo, il farsi tutto a tutti, senza
risparmiarsi, che lo ha reso credibile e ha edificato la Chiesa. Il
Vescovo di Roma è chiamato a vivere e confermare in questo amore
verso Cristo e verso tutti senza distinzioni, limiti e barriere. E
non solo il Vescovo di Roma. Tutti voi, nuovi Arcivescovi e Vescovi,
avete lo stesso compito: lasciarsi consumare per il Vangelo, farsi
tutto a tutti. Il compito di non risparmiarsi, uscire da sé al
servizio del santo Popolo fedele di Dio".
Infine
"Confermare nell’unità. Qui mi soffermo - ha spiegato il Papa
- sul gesto che abbiamo compiuto. Il Pallio è simbolo di comunione
con il Successore di Pietro, 'principio e fondamento perpetuo e
visibile dell’unità della fede e della comunione'. E la vostra
presenza oggi, cari Confratelli, è il segno che la comunione della
Chiesa non significa uniformità. Il Vaticano II, riferendosi alla
struttura gerarchica della Chiesa afferma che il Signore 'costituì
gli Apostoli a modo di collegio o gruppo stabile, a capo del quale
mise Pietro, scelto di mezzo a loro'. Confermare nell’unità: il
Sinodo dei Vescovi, in armonia con il primato. Dobbiamo andare per
questa strada della sinodalità, crescere in armonia con il servizio
del primato. E il Concilio continua: 'questo Collegio, in quanto
composto da molti, esprime la varietà e universalità del Popolo di
Dio'. Nella Chiesa la varietà, che è una grande ricchezza, si fonde
sempre nell’armonia dell’unità, come un grande mosaico in cui
tutte le tessere concorrono a formare l’unico grande disegno di
Dio. E questo deve spingere a superare sempre ogni conflitto che
ferisce il corpo della Chiesa. Uniti nelle differenze: non c’è
un’altra strada cattolica per unirci. Questo è lo spirito
cattolico, lo spirito cristiano: unirsi nelle differenze. Questa è
la strada di Gesù! Il Pallio, se è segno della comunione con il
Vescovo di Roma, con la Chiesa universale, con il Sinodo dei Vescovi,
è anche un impegno per ciascuno di voi ad essere strumenti di
comunione".
"Confessare
il Signore lasciandosi istruire da Dio; consumarsi per amore di
Cristo e del suo Vangelo; essere servitori dell’unità. Queste,
cari Confratelli nell’episcopato, le consegne che i Santi Apostoli
Pietro e Paolo affidano a ciascuno di noi, perché siano vissute da
ogni cristiano".
I SANTI PIETRO E PAOLO HANNO TRASMESSO ALLA CHIESA LA FEDE IN UN DIO CHE È TUTTO AMORE, TUTTO GRAZIA
Città
del Vaticano, 29 giugno 2013 (VIS). Al termine della Santa Messa
nella Basilica Vaticana, il Papa si è affacciato alla finestra del
suo studio per la recita dell'Angelus con i fedeli convenuti in
Piazza San Pietro ed ha ricordato che la Solennità dei Santi
Apostoli Pietro e Paolo "è in modo speciale la festa della
Chiesa di Roma, fondata sul martirio di questi due Apostoli. Ma è
anche una grande festa per la Chiesa universale, perché tutto il
Popolo di Dio è debitore verso di loro per il dono della fede".
"Pietro
è stato il primo a confessare che Gesù è il Cristo, il Figlio di
Dio. Paolo ha diffuso questo annuncio nel mondo greco-romano. E la
Provvidenza ha voluto che tutti e due giungessero qui a Roma e qui
versassero il sangue per la fede. Per questo la Chiesa di Roma è
diventata, subito, spontaneamente, il punto di riferimento per tutte
le Chiese sparse nel mondo. Non per il potere dell’Impero, ma per
la forza del martirio, della testimonianza resa a Cristo! In fondo, è
sempre e soltanto l’amore di Cristo che genera la fede e che manda
avanti la Chiesa".
"Pensiamo
a Pietro. Quando confessò la sua fede in Gesù, non lo fece per le
sue capacità umane, ma perché era stato conquistato dalla grazia
che Gesù sprigionava, dall’amore che sentiva nelle sue parole e
vedeva nei suoi gesti (...) E lo stesso accadde a Paolo, anche se in
modo diverso. Paolo da giovane era nemico dei cristiani, e quando
Cristo Risorto lo chiamò sulla via di Damasco la sua vita fu
trasformata: capì che Gesù non era morto, ma vivo, e amava anche
lui, che era suo nemico! Ecco l’esperienza della misericordia, del
perdono di Dio in Gesù Cristo: questa è la Buona Notizia, il
Vangelo che Pietro e Paolo hanno sperimentato in se stessi e per il
quale hanno dato la vita. Misericordia, perdono! Il Signore sempre ci
perdona, il Signore ha misericordia, è misericordioso, ha un cuore
misericordioso e ci aspetta sempre. (...) Che gioia credere in un Dio
che è tutto amore, tutto grazia! Questa è la fede che Pietro e
Paolo hanno ricevuto da Cristo e hanno trasmesso alla Chiesa".
Papa
Francesco ha inoltre ricordato l'Apostolo Andrea, fratello di Simon
Pietro, "che ha condiviso con lui l’esperienza della fede in
Gesù. Anzi, Andrea incontrò Gesù prima di Simone, e subito ne
parlò al fratello e lo portò da Gesù. Mi piace ricordarlo anche
perché oggi, secondo la bella tradizione, è presente a Roma la
Delegazione del Patriarcato di Costantinopoli, che ha come Patrono
proprio l’Apostolo Andrea", ha detto il Papa invitando tutti a
recitare l'Ave Maria per questa Chiesa e per il suo Patriarca,
Bartolomeo I ed anche per gli Arcivescovi Metropoliti di diverse
Chiese del mondo ai quali è stato imposto il Pallio.
Dopo
la recita della preghiera mariana il Papa, nel salutare i pellegrini
venuti per festeggiare gli Arcivescovi Metropoliti, ha detto: "Prego
per tutte le loro Comunità; in particolare incoraggio il popolo
centroafricano, duramente provato, a camminare con fede e speranza".
IL CARDINALE TAURAN INVIATO SPECIALE DEL PAPA AL SANTUARIO DI BUDSLAU
Città
del Vaticano, 29 giugno 2013 (VIS). Questa mattina è stata
pubblicata la Lettera, redatta in latino e datata 30 maggio, con la
quale Papa Francesco nomina il Cardinale Jean-Louis Tauran,
Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso,
suo Inviato Speciale alla celebrazione conclusiva del IV centenario
dell'arrivo dell'icona della Beata Vergine Maria a Budslau
(Arcidiocesi di Minsk-Mohilev - Bielorussia), in programma nei giorni
5 e 6 luglio 2013.
La
Missione che accompagnerà il Cardinale è composta dal Padre Viktar
Burlaka, O.F.M., parroco della parrocchia dell'Assunta a Budslau e
custode del Santuario Mariano nazionale di Budslau e da Don
Uladzislau Zavalniuk, parroco della parrocchia dei Santi Simone ed
Elena a Minsk.
UDIENZE
Città
del Vaticano, 1 luglio 2013
(VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:
-
Il Cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la
Promozione dell’Unità dei Cristiani
-
Il Signor Luis Alberto Moreno, Presidente del Banco Interamericano de
Desarollo (BID), con la Consorte, e Seguito (2).
-
Il Signor Enrique Valentín Iglesias García, Segretario Generale
della SEGIB (Segreteria Generale Iberoamericana).
Questo
pomeriggio, il Santo Padre riceverà in udienza il Cardinale Marc
Ouellet, Prefetto della Congregazione dei Vescovi.
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