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lunedì 1 luglio 2013

I SANTI PIETRO E PAOLO HANNO TRASMESSO ALLA CHIESA LA FEDE IN UN DIO CHE È TUTTO AMORE, TUTTO GRAZIA

Città del Vaticano, 29 giugno 2013 (VIS). Al termine della Santa Messa nella Basilica Vaticana, il Papa si è affacciato alla finestra del suo studio per la recita dell'Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro ed ha ricordato che la Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo "è in modo speciale la festa della Chiesa di Roma, fondata sul martirio di questi due Apostoli. Ma è anche una grande festa per la Chiesa universale, perché tutto il Popolo di Dio è debitore verso di loro per il dono della fede".

"Pietro è stato il primo a confessare che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio. Paolo ha diffuso questo annuncio nel mondo greco-romano. E la Provvidenza ha voluto che tutti e due giungessero qui a Roma e qui versassero il sangue per la fede. Per questo la Chiesa di Roma è diventata, subito, spontaneamente, il punto di riferimento per tutte le Chiese sparse nel mondo. Non per il potere dell’Impero, ma per la forza del martirio, della testimonianza resa a Cristo! In fondo, è sempre e soltanto l’amore di Cristo che genera la fede e che manda avanti la Chiesa".

"Pensiamo a Pietro. Quando confessò la sua fede in Gesù, non lo fece per le sue capacità umane, ma perché era stato conquistato dalla grazia che Gesù sprigionava, dall’amore che sentiva nelle sue parole e vedeva nei suoi gesti (...) E lo stesso accadde a Paolo, anche se in modo diverso. Paolo da giovane era nemico dei cristiani, e quando Cristo Risorto lo chiamò sulla via di Damasco la sua vita fu trasformata: capì che Gesù non era morto, ma vivo, e amava anche lui, che era suo nemico! Ecco l’esperienza della misericordia, del perdono di Dio in Gesù Cristo: questa è la Buona Notizia, il Vangelo che Pietro e Paolo hanno sperimentato in se stessi e per il quale hanno dato la vita. Misericordia, perdono! Il Signore sempre ci perdona, il Signore ha misericordia, è misericordioso, ha un cuore misericordioso e ci aspetta sempre. (...) Che gioia credere in un Dio che è tutto amore, tutto grazia! Questa è la fede che Pietro e Paolo hanno ricevuto da Cristo e hanno trasmesso alla Chiesa".

Papa Francesco ha inoltre ricordato l'Apostolo Andrea, fratello di Simon Pietro, "che ha condiviso con lui l’esperienza della fede in Gesù. Anzi, Andrea incontrò Gesù prima di Simone, e subito ne parlò al fratello e lo portò da Gesù. Mi piace ricordarlo anche perché oggi, secondo la bella tradizione, è presente a Roma la Delegazione del Patriarcato di Costantinopoli, che ha come Patrono proprio l’Apostolo Andrea", ha detto il Papa invitando tutti a recitare l'Ave Maria per questa Chiesa e per il suo Patriarca, Bartolomeo I ed anche per gli Arcivescovi Metropoliti di diverse Chiese del mondo ai quali è stato imposto il Pallio.

Dopo la recita della preghiera mariana il Papa, nel salutare i pellegrini venuti per festeggiare gli Arcivescovi Metropoliti, ha detto: "Prego per tutte le loro Comunità; in particolare incoraggio il popolo centroafricano, duramente provato, a camminare con fede e speranza".

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