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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 31 maggio 2013

RUOLO O.N.U. RISOLUZIONE CONFLITTI INTERNAZIONALI CON MEZZI PACIFICI TEMA COLLOQUI DEL PAPA CON SEGRETARIO LXVII SESSIONE ASSEMBLEA GENERALE O.N.U.

Città del Vaticano, 31 maggio 2013 (VIS). Questa mattina nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza il Presidente della LXVII sessione dell'Assemblea Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, Signor Vuk Jeremic. Questi si è successivamente incontrato con il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, il quale era accompagnato dall'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

Nei cordiali colloqui sono state passate in rassegna alcune questioni di reciproco interesse, in particolare la risoluzione dei conflitti internazionali attraverso mezzi pacifici, con riferimento specifico al Medio Oriente, e alle gravi emergenze umanitarie da essi provocate. In tale contesto è stata rilevata l'importanza della riconciliazione fra le comunità che compongono le varie società e del rispetto dei diritti delle minoranze etniche e religiose. Ci si è soffermati, inoltre, sul problema della tratta delle persone, sul dramma dei rifugiati e dei migranti. Riguardo alla presente crisi economica mondiale, si è fatto cenno al ruolo che potrebbe assumere l'Assemblea Generale dell'O.N.U. nei programmi per l'agenda di sviluppo sostenibile dopo il 2015, rispettoso dell'ambiente e nello stesso tempo capace di ridurre la distanza tra ricchi e poveri.

L'incontro odierno ha confermato l'apprezzamento della Santa Sede per il ruolo centrale dell'Organizzazione nella ricerca del bene comune dell'umanità. D'altra parte, non si è mancato di ricordare il contributo della Chiesa Cattolica, con i mezzi che le sono propri e nel rispetto della sua identità, a favore della promozione della dignità umana integrale, della pace e di una cultura dell'incontro, auspicando che tali valori possano sempre ispirare i dibattiti e le deliberazioni dell'Assemblea Generale.

CORPUS DOMINI: LA SOLIDARIETÀ DI DIO NON FINISCE DI STUPIRCI

Città del Vaticano, 31 maggio 2013 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, Papa Francesco ha celebrato la Santa Messa nella Solennità del Corpus Domini ed ha presieduto la processione eucaristica che percorrendo Via Merulana ha raggiunto Santa Maria Maggiore. Di seguito riportiamo ampi estratti dell'omelia tenuta ieri dal Santo Padre sul brano evangelico della moltiplicazione dei pani e dei pesci.

"Nel Vangelo che abbiamo ascoltato, c’è un’espressione di Gesù che mi colpisce sempre: 'Voi stessi date loro da mangiare'. (...) Chi sono coloro a cui dare da mangiare? (...) è la folla, la moltitudine. Gesù sta in mezzo alla gente, l’accoglie, le parla, la cura, le mostra la misericordia di Dio; in mezzo ad essa sceglie i Dodici Apostoli per stare con Lui e immergersi come Lui nelle situazioni concrete del mondo. E la gente lo segue, lo ascolta, perché Gesù parla e agisce in un modo nuovo, con l’autorità di chi è autentico e coerente, di chi parla e agisce con verità, di chi dona la speranza che viene da Dio, di chi è rivelazione del Volto di un Dio che è amore. E la gente, con gioia, benedice Dio. Questa sera noi siamo la folla del Vangelo, anche noi cerchiamo di seguire Gesù per ascoltarlo, per entrare in comunione con Lui nell’Eucaristia, per accompagnarlo e perché ci accompagni. Chiediamoci: come seguo io Gesù? Gesù parla in silenzio nel Mistero dell’Eucaristia e ogni volta ci ricorda che seguirlo vuol dire uscire da noi stessi e fare della nostra vita non un nostro possesso, ma un dono a Lui e agli altri".

"Da dove nasce l’invito che Gesù fa ai discepoli di sfamare essi stessi la moltitudine? Nasce da due elementi: anzitutto dalla folla che, seguendo Gesù, si trova all’aperto, lontano dai luoghi abitati, mentre si fa sera, e poi dalla preoccupazione dei discepoli che chiedono a Gesù di congedare la folla perché vada nei paesi vicini a trovare cibo e alloggio. Di fronte alla necessità della folla, ecco la soluzione dei discepoli: ognuno pensi a se stesso; congedare la folla! Ognuno pensi a se stesso; congedare la folla! Quante volte noi cristiani abbiamo questa tentazione! Non ci facciamo carico delle necessità degli altri, congedandoli con un pietoso: 'Che Dio ti aiuti', (...) Ma la soluzione di Gesù va in un’altra direzione (...) Gesù (...) chiede ai discepoli di far sedere la gente in comunità di cinquanta persone, alza gli occhi al cielo, recita la benedizione, spezza i pani e li dà ai discepoli perché li distribuiscano. È un momento di profonda comunione: la folla dissetata dalla parola del Signore, è ora nutrita dal suo pane di vita. (...). Questa sera, anche noi siamo attorno alla mensa del Signore (...) È nell’ascoltare la sua Parola, nel nutrirci del suo Corpo e del suo Sangue, che Egli ci fa passare dall’essere moltitudine all’essere comunità, dall’anonimato alla comunione. L’Eucaristia è il Sacramento della comunione, che ci fa uscire dall’individualismo per vivere insieme la sequela, la fede in Lui. Allora dovremmo chiederci tutti davanti al Signore: come vivo io l’Eucaristia? La vivo in modo anonimo o come momento di vera comunione con il Signore, ma anche con tutti i tanti fratelli e le sorelle che condividono questa stessa mensa?".

"Da dove nasce la moltiplicazione dei pani? La risposta sta nell’invito di Gesù ai discepoli 'Voi stessi date…', 'dare', condividere. Che cosa condividono i discepoli? Quel poco che hanno: cinque pani e due pesci. Ma sono proprio quei pani e quei pesci che nelle mani del Signore sfamano tutta la folla. E sono proprio i discepoli smarriti di fronte all’incapacità dei loro mezzi, alla povertà di quello che possono mettere a disposizione, a far accomodare la gente e a distribuire – fidandosi della parola di Gesù - i pani e pesci che sfamano la folla. E questo ci dice che nella Chiesa, ma anche nella società, una parola chiave di cui non dobbiamo avere paura è 'solidarietà', saper mettere, cioè, a disposizione di Dio quello che abbiamo, le nostre umili capacità, perché solo nella condivisione, nel dono, la nostra vita sarà feconda, porterà frutto. Solidarietà: una parola malvista dallo spirito mondano!".
"Questa sera, ancora una volta, il Signore distribuisce per noi il pane che è il suo Corpo, Lui si fa dono. E anche noi sperimentiamo la 'solidarietà di Dio' con l’uomo, (...) una solidarietà che non finisce di stupirci: Dio si fa vicino a noi, nel sacrificio della Croce si abbassa entrando nel buio della morte per darci la sua vita, che vince il male, l’egoismo, e la morte. Gesù anche questa sera si dona a noi nell’Eucaristia, condivide il nostro stesso cammino, anzi si fa cibo, il vero cibo che sostiene la nostra vita anche nei momenti in cui la strada si fa dura, gli ostacoli rallentano i nostri passi. E nell’Eucaristia il Signore ci fa percorrere la sua strada, quella del servizio, della condivisione, del dono, e quel poco che abbiamo, quel poco che siamo, se condiviso, diventa ricchezza, perché la potenza di Dio, che è quella dell’amore, scende nella nostra povertà per trasformarla".

"Sequela, comunione, condivisione. Preghiamo perché la partecipazione all’Eucaristia ci provochi sempre: a seguire il Signore ogni giorno, ad essere strumenti di comunione, a condividere con Lui e con il nostro prossimo quello che siamo. Allora la nostra esistenza sarà veramente feconda".


NOTA DEL PADRE LOMBARDI SU TRASMISSIONE MESSE DEL PAPA NELLA CASA SANTA MARTA

Città del Vaticano, 31 maggio 2013 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Senta Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha chiarito alcuni punti relativi alla trasmissione e diffusione della Messa quotidiana che Papa Francesco celebra nella Cappella della Casa Santa Marta e alla pubblicazione delle omelie pronunciate nel corso della Messa.

"Anzitutto - afferma Padre Lombardi - è necessario tener conto del carattere che il Santo Padre stesso attribuisce alla celebrazione mattutina della Messa a Santa Marta. Si tratta di una Messa con la presenza di un gruppo non piccolo di fedeli (in genere oltre cinquanta persone), ma a cui il Papa intende conservare un carattere di familiarità. Per questo, nonostante le richieste pervenute, egli ha esplicitamente desiderato che non venga trasmessa in diretta video o audio".

"Quanto alle omelie, non sono pronunciate sulla base di un testo scritto, ma spontaneamente, in lingua italiana, lingua che il Papa possiede molto bene, ma non è la sua lingua materna. Una pubblicazione 'integrale' comporterebbe quindi necessariamente una trascrizione e una ristesura del testo in vari punti, dato che la forma scritta è differente da quella orale, che in questo caso è la forma originaria scelta intenzionalmente dal Santo Padre. Insomma, occorrerebbe una revisione del Santo Padre stesso, ma il risultato sarebbe chiaramente 'un'altra cosa', che non è quella che il Santo Padre intende fare ogni mattina".

Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede precisa inoltre che l'Osservatore Romano e la Radio Vaticana pubblicano un'ampia sintesi delle parole del Papa a Santa Marta e che il Centro Televisivo Vaticano offre una videoclip corrispondente a uno degli inserti audio pubblicato dalla Radio Vaticana. Nel contempo Padre Lombardi ricorda che nell'insieme dell'attività del Papa va conservata la differenza fra le diverse situazioni e celebrazioni, pubbliche e private. In occasione delle celebrazioni o attività pubbliche del Papa, le omelie o i discorsi vengono trascritti e pubblicati integralmente. "In occasione di celebrazioni più familiari e private occorre rispettare il carattere specifico della situazione, della spontaneità e della familiarità delle espressioni del Santo Padre. La soluzione prescelta rispetta quindi anzitutto la volontà del Papa e la natura della celebrazione mattutina, e allo stesso tempo permette a un largo pubblico di accedere ai messaggi principali che il Santo Padre offre ai fedeli anche in tale circostanza".

UDIENZE

Città del Vaticano, 31 maggio 2013 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli.

- L'Arcivescovo Luis Francisco Ladaria Ferrer, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede.


ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 31 maggio 2013 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Sergio Osvaldo Buenanueva, Vescovo della Diocesi di San Francisco (superficie: 19.611; popolazione: 222.000; cattolici: 217.000; sacerdoti: 40; religiosi: 34) Argentina. È stato finora Ausiliare di Mendoza (Argentina).

- Ha nominato il Sacerdote Jean-Pierre Delville, Vescovo di Liège (superficie: 3.862; popolazione: 1.044.000; cattolici: 714.000; sacerdoti: 393; religiosi: 584; diaconi permanenti: 70), Belgio. Il Vescovo eletto è nato nel 1951 a Liège (Belgio) ed è stato ordinato sacerdote nel 1980. Dal 1980 al 1982 è stato Vicario parrocchiale presso la parrocchia di Saint-Foy, a Liège; dal 1982 al 1995 ha insegnato nel Seminario di Liège; dal 1982 al 2002 ha insegnato all’Institut Supérieur de Catéchèse et Pastorale de Liège; Professore e poi Presidente (Rettore) del Seminario Saint-Paul a Louvain. Dal 2002 ha tenuto corsi di storia del cristianesimo alla Facoltà di Teologia dell’Università Cattolica di Louvain-le-Neuve, della quale è divenuto Professore dal 2005 e Professore ordinario dal 2010. Dal 1995, è Animatore della Comunità di S. Egidio nella diocesi di Liège. Attualmente è anche Vicario parrocchiale per le celebrazioni della domenica nella parrocchia di Saint-Lambert, a Liège. Dal 1996 al 2002, è stato Portavoce della Conferenza Episcopale. Finora Professore presso l’Università Cattolica di Louvain-la-Neuve (Belgio), succede al Vescovo Aloysius Jousten, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Padre Peter Brown, C.SS.R., Vescovo della Diocesi di Samoa-Pago Pago (superficie: 197; popolazione: 68.000; cattolici: 14.000; sacerdoti: 18; religiosi: 9; diaconi permanenti: 27), Isole del Pacifico. Il Vescovo eletto è nato nella Diocesi di Christchurch (Nuova Zelanda), nel 1947, ha emesso la prima professione nella Congregazione del Santissimo Redentore nel 1969, ha emesso i voti perpetui nel 1975 ed è stato ordinato sacerdote nel 1981. Dal 1981 al 1987 è stato Missionario in Samoa; dal 1987 al 1998 è stato Cappellano della Comunità Samoana nella Diocesi di Auckland in Nuova Zelanda; dal 1999 al 2005 Parroco di Saint Peter Chanel nella Diocesi di Auckland (Nuova Zelanda). Finora Superiore Regionale dei Padri Redentoristi in Nuova Zelanda, succede al Vescovo John Quinn Weitzel, M.M., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha accettato la rinuncia all’ufficio di Ausiliare di Cochabamba (Bolivia), presentata dal Vescovo Angel Gelmi Bertocchi, per raggiunti limiti d'età.

In data 30 maggio 2013, il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Motherwell (Scozia), presentata dal Vescovo Joseph Devine, per raggiunti limiti d'età.



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