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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 7 novembre 2011

CARDINALE MEISNER INVIATO CELEBRAZIONI S. AGNESE DI BOEMIA

CITTA' DEL VATICANO, 5 NOV. 2011 (VIS). Questa mattina è stata resa pubblica la Lettera Pontificia con la quale il Santo Padre Benedetto XVI nomina il Cardinale Joachim Meisner, Arcivescovo di Köln (Germania), Suo Inviato Speciale alla celebrazione dell’VIII centenario della nascita di Sant’Agnese di Boemia, in programma a Praga (Repubblica Ceca), il 12 novembre prossimo.

Nella Lettera, redatta in latino e datata 20 ottobre 2011, il Papa ricorda la straordinaria personalità della Santa, discepola di Chiara di Assisi, e si congratula per la costanza nella fede del popolo ceco nonostante le difficili circostanze che per lunghi anni hanno accompagnato la vita della Chiesa Cattolica nella Nazione.

I membri della missione che accompagneranno il Cardinale Meisner sono: Padre Stanislav Pribyl, CSsR., ex Provinciale dei Redentoristi nella Repubblica Ceca e Vicario Generale di Litomerice e il Sacerdote Jan Houkal, Parroco di Brandys nad Labem-Stará Boleslav.
LIT/ VIS 20111107 (160)

IL PAPA AI SACERDOTI: DONARSI A DIO, SERVIZIO, VITA ESEMPLARE

CITTA' DEL VATICANO, 5 NOV. 2011 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, venerdì 4 novembre, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre ha celebrato i Vespri in occasione dell’inizio dell’anno accademico delle Università Pontificie. Il Papa ha dedicato l’omelia al ministero sacerdotale ricordando l’istituzione settan’anni or sono, ad opera del Venerabile Pio XII, della Pontificia Opera per le Vocazioni Sacerdotali e la Prima Lettera di Pietro che “invita a meditare sulla missione dei Pastori nella comunità cristiana”.

“Fin dagli albori della Chiesa” – ha sottolineato il Pontefice – “è stato evidente il rilievo conferito alle guide delle prime comunità, stabilite dagli Apostoli per l’annuncio della Parola di Dio attraverso la predicazione e per celebrare il sacrificio di Cristo, l’Eucaristia. (...) Pietro, inoltre, fa leva sulla reciproca solidarietà dei Pastori nel ministero, sottolineando la sua e la loro appartenenza all’unico ordine apostolico. (...) Pascere il gregge di Cristo è vocazione e compito ad essi comune e li rende particolarmente legati tra loro, perché uniti a Cristo con un vincolo speciale.
(...) La vocazione apostolica vive grazie al rapporto personale con Cristo, alimentato dalla preghiera assidua e animato dalla passione di comunicare il messaggio ricevuto e la stessa esperienza di fede degli Apostoli”.

Successivamente Benedetto XVI ha enumerato tre condizioni perché vi sia una consonanza a Cristo nella vita del sacerdote: “l’aspirazione a collaborare con Gesù alla diffusione del Regno di Dio, la gratuità dell’impegno pastorale e l’atteggiamento del servizio”.

“Dio Padre ha inviato il Figlio eterno nel mondo per realizzare il suo piano di salvezza” – ha spiegato il Pontefice – “Cristo Gesù ha costituito la Chiesa perché si estendessero nel tempo gli effetti benefici della redenzione. La vocazione dei sacerdoti ha la sua radice in questa azione del Padre realizzata in Cristo, attraverso lo Spirito Santo. Il ministro del Vangelo allora è colui che si lascia afferrare da Cristo, che sa ‘rimanere’ con Lui, che entra in sintonia, in intima amicizia, con Lui, affinché tutto si compia ‘come piace a Dio’, secondo la sua volontà di amore, con grande libertà interiore e con profonda gioia del cuore”.

In secondo luogo, l’impegno pastorale deve essere gratuito. “Non bisogna mai dimenticare che si entra nel sacerdozio attraverso il Sacramento, l’Ordinazione, e questo significa appunto aprirsi all’azione di Dio scegliendo quotidianamente di donare se stessi per Lui e per i fratelli (...). La chiamata del Signore al ministero non è frutto di meriti particolari, ma è dono da accogliere e a cui corrispondere dedicandosi non a un proprio progetto, ma a quello di Dio, in modo generoso e disinteressato, perché Egli disponga di noi secondo la sua volontà, anche se questa potrebbe non corrispondere ai nostri desideri di autorealizzazione. (...) Mai dobbiamo dimenticare – come sacerdoti – che l’unica ascesa legittima verso il ministero di Pastore non è quella del successo, ma quella della Croce”.

“In questa logica essere sacerdoti vuol dire essere servi anche con l’esemplarità della vita. (...) I presbiteri sono dispensatori dei mezzi di salvezza, dei sacramenti, specialmente dell’Eucaristia e della Penitenza, non ne dispongono a proprio arbitrio, ma ne sono umili servitori per il bene del Popolo di Dio. È una vita, allora, segnata profondamente da questo servizio: dalla cura attenta del gregge, dalla celebrazione fedele della liturgia, e dalla pronta sollecitudine verso tutti i fratelli, specie i più poveri e bisognosi. Nel vivere questa ‘carità pastorale’ sul modello di Cristo e con Cristo, in qualsiasi posto il Signore chiama, ogni sacerdote potrà realizzare pienamente sé stesso e la propria vocazione”.

Infine il Papa ha invitato gli studenti universitari a vivere bene il tempo di formazione “dono prezioso che Dio vi offre”, vivendolo in intima comunione con Lui.
HML/ VIS 20111107 (610)

APPELLO AFFINCHÉ CESSI LA VIOLENZA IN NIGERIA

CITTA' DEL VATICANO, 6 NOV. 2011 (VIS). Dopo l’Angelus, il Papa ha espresso preoccupazione per i tragici episodi dei giorni scorsi in Nigeria e, nell’assicurare la sua preghiera per le vittime, ha lanciato un appello invitando “a porre fine ad ogni violenza, che non risolve i problemi, ma li accresce, seminando odio e divisione fra i credenti”.

Esprimendosi in lingua spagnola e citando la liturgia domenicale, Benedetto XVI ha detto: “L’incontro con Dio non si improvvisa, anzi esso deve permeare tutta la nostra vita. ‘Trovano Dio coloro che lo cercano’. Ricordo che domani, un anno fa, a Barcelona, ho avuto la gioia di dedicare la Basilica della Sagrada Famiglia, ammirabile summa di tecnica, bellezza e fede, concepita dal Servo di Dio Antonio Gaudí, geniale architetto”.

“Il pensiero oggi non può non andare alla città di Genova, duramente colpita dall’alluvione – ha concluso il Papa – Assicuro la mia preghiera per le vittime, per i familiari e per quanti hanno subito gravi danni. La Madonna della Guardia sostenga la cara popolazione genovese nell’impegno solidale per superare la prova”.
ANG/ VIS 20111107 (190)

ANGELUS: APPRENDERE A VIVERE E MORIRE NELLA SPERANZA

CITTA' DEL VATICANO, 6 NOV. 2011 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina, domenica, il Santo Padre si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano, per recitare l’Angelus con i fedeli e i pellegrini giunti in Piazza San Pietro. Nell’introdurre la preghiera mariana, Benedetto XVI ha commentato brevemente le letture bibliche della liturgia domenicale che, ha detto, “ci invitano a prolungare la riflessione sulla vita eterna, iniziata in occasione della Commemorazione di tutti i fedeli defunti. Su questo punto è netta la differenza tra chi crede e chi non crede, o, si potrebbe ugualmente dire, tra chi spera e chi non spera”.

“San Paolo ricorda ai cristiani di Efeso che, prima di accogliere la Buona Notizia, erano ‘senza speranza e senza Dio nel mondo’. Infatti, la religione dei greci, i culti e i miti pagani, non erano in grado di gettare luce sul mistero della morte, tanto che un’antica iscrizione diceva: ‘In nihil ab nihilo quam cito recidimus’, che significa: ‘Nel nulla dal nulla quanto presto ricadiamo’. Se togliamo Dio, se togliamo Cristo, il mondo ripiomba nel vuoto e nel buio. E questo trova riscontro anche nelle espressioni del nichilismo contemporaneo, un nichilismo spesso inconsapevole che contagia purtroppo tanti giovani”.

Il Papa ha anche citato le lettura del Vangelo di Matteo, la parabola “che parla di dieci ragazze invitate ad una festa di nozze, simbolo del Regno dei cieli, della vita eterna. (...) Di quelle dieci ragazze: cinque entrano alla festa, perché, all’arrivo dello sposo, hanno l’olio per accendere le loro lampade; mentre le altre cinque rimangono fuori, perché, stolte, non hanno portato l’olio. Che cosa rappresenta questo ‘olio’, indispensabile per essere ammessi al banchetto nuziale? Sant’Agostino e altri antichi autori vi leggono un simbolo dell’amore, che non si può comprare, ma si riceve come dono, si conserva nell’intimo e si pratica nelle opere. Vera sapienza è approfittare della vita mortale per compiere opere di misericordia, perché, dopo la morte, ciò non sarà più possibile. Quando saremo risvegliati per l’ultimo giudizio, questo avverrà sulla base dell’amore praticato nella vita terrena. E questo amore è dono di Cristo, effuso in noi dallo Spirito Santo. Chi crede in Dio-Amore porta in sé una speranza invincibile, come una lampada con cui attraversare la notte oltre la morte, e giungere alla grande festa della vita”.

Infine il Pontefice ha invitato i fedeli ad imparare dalla Vergine Maria “a vivere e morire nella speranza che non delude”.
ANG/ VIS 20111107 (420)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 7 NOV. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Darwin Rudy Andino Ramírez, C.R.S., Vescovo di Santa Rosa de Copán (superficie: 17.360; popolazione: 1.289.000; cattolici: 1.160.000; sacerdoti: 60; religiosi: 63), Honduras. Finora Vescovo Ausiliare di Tegucigalpa (Honduras), il Vescovo Andino Ramírez succede al Vescovo Luis Alfonso Santos Villeda, S.D.B., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d’età.
NER:RE/ VIS 20111107 (80)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 7 NOV. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- L’Arcivescovo Carlo Maria Viganò, Nunzio Apostolico negli Stati Uniti d’America.

- L’Arcivescovo Giuseppe Leanza, Nunzio Apostolico nella Repubblica Ceca.

- L’Arcivescovo Richard William Smith, di Edmonton (Canada), Presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici del Canada con l’Arcivescovo Paul-André Durocher, Metropolita eletto di Gatineau, finora Vescovo di Alexandria- Cornwall, Vice-Presidente, ed il Monsignor Patrick Powers, Segretario Generale.

- Il Vescovo Mieczyslaw Mokrzycki, di Lviv dei Latini.

Sabato 5 novembre il Santo Padre ha ricevuto in udienza:

- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Sei Presuli della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti d'America, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- L’Arcivescovo Henry Joseph Mansell, di Hartford con l'Ausiliare emerito Vescovo Peter Anthony Rosazza.

- Il Vescovo Willìam Edward Lori, di Bridgeport.

- Il Vescovo Michael Richard Cote, di Norwich.

- Il Vescovo Thomas J Tobin, di Providence con l'Ausiliare Vescovo Robert C. Evans.
AP:AL/ VIS 20111105 (150)

CREDENZIALI AMBASCIATORE DI GERMANIA

CITTA' DEL VATICANO, 7 NOV. 2011 (VIS). Questa mattina Benedetto XVI ha ricevuto le Lettere Credenziali del nuovo Ambasciatore di Germania presso la Santa Sede, Signor Reinhard Schweppe e, nel suo discorso al diplomatico, ha ricordato la recente visita nel suo Paese natale, sottolineando che essa “può essere uno spunto per riflettere sul servizio che, rispettivamente, la Chiesa cattolica e la Santa Sede possono rendere in una società pluralista”, come quella tedesca.

“Molti contemporanei leggono l’influenza del cristianesimo, ma anche di altre religioni, nell’imprimere alla società una determinata cultura e un determinato modo di vivere”, ha affermato il Papa. “Questa concezione non è sbagliata, ma non completa la comprensione di sé della Chiesa cattolica” che “è convinta di non avere soltanto formato comunità culturali, in diverse forme, nei Paesi, ma di essere stata formata, di rimando, anche dalle tradizioni dei singoli Paesi”.

La Chiesa “ha la consapevolezza di conoscere – attraverso la sua fede – la verità sull’uomo e di essere, conseguentemente, tenuta ad impegnarsi per quei valori che sono validi per l’uomo in quanto tale, a prescindere dalle singole culture” ha proseguito il Santo Padre riconoscendo che: “Fortunatamente, una parte fondamentale di valori umani generali sono diventati diritto positivo nella nostra Costituzione del 1949 e nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo dopo la seconda guerra mondiale. (...) Oggi, però, alcuni valori fondamentali dell’esistenza umana sono nuovamente messi in discussione, valori che difendono la dignità dell’uomo come tale. E qui la Chiesa riconosce il dovere, al di là dell’ambito della sua fede, di difendere nell’insieme della nostra società, quella verità e quei valori nei quali la dignità dell’uomo è messa a rischio”.

“In questo senso, non siamo noi a poter giudicare – per parlare di un argomento particolarmente importante – se un individuo è ‘già persona’ o ‘ancora persona’, e ancor meno ci compete il diritto di manipolare l’uomo e – per così dire – di volere fare l’uomo. Solo una società che rispetti e difenda incondizionatamente la dignità di ogni persona, dal concepimento fino alla morte naturale, può dirsi una società umana. (...) Se la Santa Sede si inserisce nella legiferazione, su questioni fondamentali che riguardano la dignità dell’uomo, come oggi si pongono in molti ambiti dell’esistenza prenatale dell’uomo, essa non lo fa per imporre indirettamente la sua fede ad altri, bensì per difendere valori che sono fondamentalmente evidenti per tutti in quanto verità sull’essere persona”.-

Contro la discriminazione della donna

Successivamente Benedetto XVI ha fatto riferimento alla discriminazione di genere della donna, “un aspetto critico che, attraverso tendenze materialistiche ed edoniste, sembra farsi spazio soprattutto nei Paesi del cosiddetto mondo occidentale”. Il Pontefice ha sottolineato che “un rapporto che non tenga in conto il fatto che l’uomo e la donna hanno pari dignità, rappresenta una grave mancanza nei riguardi dell’umanità. È giunto il momento di contrastare energicamente la prostituzione, l’ampia diffusione di materiale a contenuto erotico e pornografico, anche e proprio tramite internet. La Santa Sede si impegnerà affinché il necessario intervento da parte della Chiesa cattolica in Germania contro questo genere di abusi avvenga in maniera più decisa e chiara”.

Infine il Papa ha ringraziato il Governo Federale tedesco e i governi dei Länder per il loro sostegno all’opera della Chiesa “che in Germania ha ottime possibilità di azione”, per annunciare il Vangelo e per aiutare le persone in difficoltà con istituzioni sociali e caritative “la cui opera, in definitiva, è a beneficio di tutti i cittadini”.
CD/GERMANIA VIS 20111107 (570)

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