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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 15 dicembre 2003

IMPLICAZIONI UMANE ED ETICHE SOCIETÀ INFORMAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 13 DIC. 2003 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo del discorso pronunciato l'11 dicembre scorso a Ginevra, dall'Arcivescovo John P. Foley, Capo della Delegazione della Santa Sede al Vertice Mondiale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite sulla Società dell'Informazione, dedicato al ruolo delle tecnologie della comunicazione e dell'informazione nella promozione dello sviluppo e dei diritti umani.

L'Arcivescovo Foley ha ricordato che: "La Santa Sede è molto attenta alle implicazioni umane ed etiche della società dell'informazione e così si congratula per l'accordo raggiunto sulla 'Dimensione Etica della Società dell'Informazione' nella Dichiarazione dei Principi. Auspico, nella nostra lodevole preoccupazione di rendere la tecnologia dell'informazione e delle comunicazioni disponibile al più alto numero di persone, che non si perdano di vista i tre fondamenti etici essenziali della comunicazione: l'importanza della verità, la dignità della persona umana e la promozione del bene comune".

"In questo contesto" - ha osservato l'Arcivescovo - "l'accesso all'informazione è essenziale allo sviluppo di una società sana nella quale tutti i cittadini siano correttamente informati e partecipanti attivi, nel rispetto della propria dignità e del bene comune. Tutti noi siamo impegnati nel fare in modo che i programmi e le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, non aggravino le disuguaglianze che già esistono. (…) Lo sviluppo deve essere inteso in modo pienamente umano, che concretamente promuova la dignità e la creatività di ciascun individuo".

Ricordando l'interesse della Santa Sede per il ruolo dei media nella conservazione ed edificazione della pace, il Capo della Delegazione ha detto: "In questi giorni, non possiamo costruire una pace duratura senza la cooperazione dei servizi di informazione, che possono servire la cultura del dialogo, della partecipazione, della solidarietà e riconciliazione senza le quali la pace non può fiorire". A questo fine, ha affermato il Capo della Delegazione della Santa Sede, "un coraggioso contributo dei media, invece di mettere in evidenza la violenza, l'immoralità e la superficialità" potrebbe contribuire "ad instaurare una migliore conoscenza e rispetto reciproci ed a promuovere la riconciliazione e un rapporto più proficuo fra i popoli di diverse culture, ideologie e religioni".
DELSS/MEDIA:ETICA/FOLEY VIS 20031215 (350)

IL PAPA SOTTOLINEA VALORE ED IMPORTANZA SPORT


CITTA' DEL VATICANO, 13 DIC. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto in udienza i membri dei Comitati Olimpici Europei, dell'Associazione Italiana Ottici e dell'Associazione Italiana per la Ricerca delle malattie oculari, e il gruppo "Interdis".

Rivolgendosi al Presidente ed ai membri dei 49 Comitati Olimpici Europei che partecipano all'Assemblea annuale del Comitato Olimpico Internazionale, il Santo Padre ha detto: "Colgo questa occasione per sottolineare, ancora una volta, il valore e l'importanza dello sport, specialmente nella formazione della gioventù. L'Europa è la culla dello sport moderno, che discende dalle esercitazioni agonistiche degli antichi Greci, improntate al reciproco rispetto ed amicizia. Il noto motto delle Olimpiadi moderne 'Citus, Altius, Fortius' continui ad improntare la pratica sportiva delle nuove generazioni".

Successivamente, nel rivolgere parole di saluto al gruppo dell'Associazione Italiana Ottici e dell'Associazione Italiana per la Ricerca delle malattie oculari, il Santo Padre ha detto: "La vostra Patrona Santa Lucia, di cui oggi celebriamo la festa, vi aiuti a svolgere con sempre grande impegno la vostra attività in favore di coloro che hanno problemi di vista. Si tratta di un importante servizio che rendete alla società".

Infine il Papa ha ringraziato i membri del Gruppo di Distribuzione Commerciale "Interdis" per "il generoso sostegno che date alle iniziative di carità del Papa, in favore dei più bisognosi".
AC/GRUPPI/… VIS 20031215 (230)

L'AVVENTO TEMPO DI GIOIA PERCHÉ FA RIVIVERE NASCITA GESÙ


CITTA' DEL VATICANO, 14 DIC. 2003 (VIS). Alle 12:00 di oggi, il Santo Padre Giovanni Paolo II, nelle riflessioni precedenti la recita dell'Angelus con i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro, ha ricordato che la terza domenica di Avvento è detta Domenica "Gaudete", poiché invita i fedeli a rallegrarsi per l'imminente nascita del Signore.

"L'Avvento è tempo di gioia" - ha detto il Papa - "perché fa rivivere l'attesa dell'evento più lieto nella storia: la nascita del Figlio di Dio dalla Vergine Maria. Sapere che Dio non è lontano, ma vicino, non indifferente, ma compassionevole, non estraneo, ma Padre misericordioso che ci segue amorevolmente nel rispetto della nostra libertà: tutto questo è motivo di una gioia profonda che le alterne vicende quotidiane non possono scalfire".

Il Santo Padre ha proseguito affermando: "Caratteristica inconfondibile della gioia cristiana è che essa può convivere con la sofferenza, perché è tutta basata sull'amore. In effetti, il Signore che ci è 'vicino', al punto da farsi uomo, viene ad infonderci la sua gioia, la gioia di amare. Solo così si capisce la serena letizia dei martiri anche in mezzo alle prove, o il sorriso dei santi della carità dinanzi a chi è nel dolore: un sorriso che non offende, ma consola".

Dopo la recita dell'Angelus, il Papa, rivolgendosi ai bambini venuti in Piazza San Pietro per la per la tradizionale benedizione dei 'Bambinelli', ha detto: "Cari bambini e ragazzi, quando metterete nel presepe la statuina di Gesù Bambino, dite una preghiera per me e per le tante persone che si rivolgono al Papa nelle loro difficoltà. Buon Natale a tutti!".
ANG/DOMENICA GAUDETE/… VIS 20031215 (280)

MARTEDÌ LITURGIA ESEQUIALE CARDINALE TZADUA


CITTA' DEL VATICANO, 13 DIC. 2003 (VIS). Martedì 16 dicembre, alle ore 11:00, all'Altare della Confessione della Patriarcale Basilica Vaticana, avranno luogo le Esequie del Cardinale Paulos Tzadua, del Titolo del Santissimo Nome di Maria a Via Latina, Arcivescovo emerito di Addis Abeba (Etiopia), scomparso a Roma l'11 dicembre scorso, all'età di 82 anni.

La Liturgia Esequiale sarà presieduta dal Santo Padre Giovanni Paolo II che terrà l'omelia e il rito della 'Ultima Commendatio' e della 'Valedictio'. La Santa Messa sarà celebrata dal Cardinale Joseph Ratzinger, Decano del Collegio Cardinalizio, insieme con gli altri Cardinali.
OCL/ESEQUIE TZADUA/RATZINGER VIS 20031215 (110)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 15 DIC. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienze separate tre Presuli della Conferenza Episcopale di Francia, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Cardinale Bernard Panafieu, Arcivescovo di Marseille, con l'Ausiliare Vescovo Benoît Rivière.

- Il Vescovo Claude Feidt, di Aix-en-Provence.

Sabato 13 dicembre il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- L'Arcivescovo Dominique Mamberti, Nunzio Apostolico in Sudan e Delegato Apostolico in Somalia.

- Tre Presuli della Conferenza Episcopale del Sudan, in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Erkolano Lodu Tombe, di Yei.

- Il Vescovo Macram Max Gassis, M.C.C.I., di El Obeid.

- Il Vescovo Antonio Menegazzo, M.C.C.I., Amministratore Apostolico "sede plena et ad nutum Sanctae Sedis" di El Obeid.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP:AL/…/… VIS 20031215 (140)

VESCOVI DEL SUDAN IN VISITA "AD LIMINA APOSTOLORUM"


CITTA' DEL VATICANO, 15 DIC. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto i Presuli della Conferenza Episcopale del Sudan al termine della Visita "ad Limina Apostolorum" e, nel suo discorso in lingua inglese, ha ricordato "la figura di due intrepidi testimoni della fede, due santi la cui vita è intimamente legata al vostro Paese, Santa Josephine Bakhita e San Daniele Comboni".

"Fin dai primi anni," - ha detto il Papa - "Santa Josephine Bakhita conosceva la crudeltà e la brutalità con la quale l'uomo può trattare il suo simile. (…) La sua vita ispira la ferma risoluzione di operare efficacemente per liberare i popoli dall'oppressione e dalla violenza, garantendo il rispetto della dignità umana e del pieno esercizio dei propri diritti. È questa la stessa risoluzione che deve guidare la Chiesa in Sudan, oggi che la Nazione passa dall'ostilità e dal conflitto, alla pace ed alla concordia. (…) Il tribalismo e le forme di discriminazione basate sull'origine etnica, sulla lingua e la cultura non appartengono ad una società civile e non trovano assolutamente posto nella comunità dei credenti".

Sottolineando "le privazioni e le difficoltà che affliggono coloro che fuggono dalla guerra e dalla violenza - specialmente donne e bambini", il Santo Padre ha ricordato gli sforzi delle strutture della Chiesa per aiutare i rifugiati e i profughi in queste situazioni e i numerosi contributi della Chiesa alla vita sociale e culturale del Sudan, elogiando "la riattivazione della Commissione per il Dialogo Inter-Religioso. Dovete fare tutto il possibile per incoraggiare tale dialogo senza dimenticare che bisogna rispettare il pluralismo religioso garantito dalla Costituzione Sudanese".

"Come ben sapete" - ha detto ancora Giovanni Paolo II ai Presuli - "spetta alla Chiesa parlare chiaramente a favore di coloro che non hanno voce ed essere fermento di pace e solidarietà, particolarmente dove questi ideali sono più fragili e minacciati".

San Daniele Comboni, ha detto il Papa, "si adoperò grandemente affinché gli Africani avessero un ruolo chiave nell'evangelizzazione del continente. (…) Nella sua attività missionaria non permise che le grandi sofferenze e privazioni sopportate - fatica, malattia, sfiducia - lo distogliessero dalla missione di predicare la Buona Novella di Gesù Cristo. Il Vescovo Comboni fu inoltre grande promotore della inculturazione della fede".

Relativamente alla formazione dei laici, in particolare dei catechisti, il Papa ha affermato: "Sarebbe utile preparare e diffondere un catechismo semplice nella lingua del popolo. Similmente si potrebbero preparare e distribuire testi idonei, nelle lingue locali, come un modo di presentare Gesù a coloro che non hanno familiarità con il messaggio cristiano e come mezzo di dialogo interreligioso. Ciò sarebbe di grande aiuto in quelle aree esenti dalla legge della 'Shari'ah', particolarmente la Capitale Federale Khartoum".

Esortando i Vescovi a prendersi cura "dei vostri sacerdoti con un amore speciale e a considerarli preziosi collaboratori ed amici", il Santo Padre ha ribadito che i sacerdoti "devono essere distaccati dalle cose materiali e devono dedicarsi al servizio degli altri mediante il dono completo di sé nel celibato. Occorre investigare, mettere a confronto e correggere comportamenti scandalosi".

Il Santo Padre ha esortato inoltre i Vescovi ad essere, per quanto possibile, in contatto con i loro fedeli ed a prestare attenzione alle loro esigenze umane e spirituali. "Non si devono mai dedicare tempo e risorse alle strutture diocesane e parrocchiali o allo sviluppo di progetti a scapito delle persone. (..) L'equità e la trasparenza devono essere tratti indispensabili di tutte le questioni finanziarie, adoperandosi affinché i contributi siano realmente usati per gli obiettivi prefissati".

Al termine del suo discorso il Papa ha affermato, riguardo alla questione della cooperazione ecumenica ed inter-religiosa, che sarebbe giovevole: "Creare un'agenzia di coordinamento dei vari programmi che prestano assistenza ed aiuti umanitari nelle varie regioni del Paese. Tale coordinazione indubbiamente contribuirebbe ad aumentare l'efficacia di ta programmi, e potrebbe anche dimostrarsi utile nel prendere contatti allo scopo di ottenere permessi governativi necessari a viaggiare in certe aree".
AL/…/SUDAN VIS 20031215 (670)

DIFENDERE AUTENTICI VALORI ETICI, SPIRITUALI E TRASCENDENTI


CITTA' DEL VATICANO, 15 DIC. 2003 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II, nel ricevere le Lettere Credenziali del Signor Carlos Rafael Conrado Marión-Landais Castillo, nuovo Ambasciatore della Repubblica Dominicana presso la Santa Sede, si è congratulato per "i buoni rapporti fra Chiesa e Stato" ed ha auspicato che "essi continuano a svilupparsi in futuro".

"È giusto riconoscere" - ha precisato il Santo Padre - "l'azione compiuta nel suo Paese dalle Diocesi, dalle Parrocchie, Comunità Religiose e dai Movimenti di Apostolato", in particolare, "l'azione ecclesiale a favore dei disabili, degli ammalati di Aids, delle minoranze etniche, degli immigrati e dei rifugiati", come pure, "la presenza della Chiesa nel campo educativo".

Giovanni Paolo II ha anche ricordato che benché la Chiesa non proponga "soluzioni di ordine politico e tecnico, tuttavia deve e vuole indicare le motivazioni e gli orientamenti del Vangelo per ispirare la ricerca di risposte e soluzioni". Per cui, ha continuato il Papa, la sua missione è "ricordare, difendere e consolidare gli autentici valori etici, spirituali e trascendenti, particolarmente nel momento attuale, nel quale cause interne ed esterne hanno prodotto nel suo Paese un grave deterioramento ed un certo abbassamento della qualità della vita della popolazione. Nella soluzione di questi problemi non bisogna dimenticare che l'obiettivo da conseguire è il bene comune, a favore del quale, la Chiesa, senza assumersi compiti alieni alla sua missione, presta la sua collaborazione al governo e alla società".

"Nel mondo di oggi" - ha continuato il Papa - "non basta limitarsi alla legge del mercato ed alla sua globalizzazione; occorre promuovere la solidarietà, evitando quei mali derivanti da un capitalismo che antepone il profitto all'individuo, rendendolo vittima di tante ingiustizie. Un modello di sviluppo che non tenga conto e non affronti con energia tali ingiustizie, non può in nessun modo prosperare".

Sottolineando che: "Coloro che più soffrono nelle crisi sono sempre i più poveri", il Papa ha ribadito che essi "devono essere l'obiettivo particolare della cura e attenzione dello Stato. (…) È importante incidere sull'importanza dell'educazione e della formazione come elementi per contrastare la povertà, nel rispetto dei diritti fondamentali che non possono essere sacrificati a scapito di altri obiettivi, poiché ciò è contrario all'autentica dignità dell'essere umano".

Giovanni Paolo II ha concluso il suo discorso esprimendo la sua vicinanza "a tutti coloro che sono rimasti colpiti dal terremoto nel settembre scorso e dalle recenti inondazioni. Desidero elogiare" - ha detto - "la solidarietà delle altre regioni della Repubblica Dominicana e degli altri Paesi dei Caraibi. Chiedo al Signore di concedere a tutti i sinistrati, fortezza e generosa dedizione per far fronte alle devastazioni sofferte e che non manchino, con prontezza, gli aiuti necessari a riprendere la vita quotidiana".
CD/LETTERE CREDENZIALI/MARION VIS 20031215 (490)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 15 DIC. 2003 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Vescovo Bernardo Hombach Lutkermeier, finora Vescovo di Juigalpa (Nicaragua), Vescovo di Granada (superficie: 7.453; popolazione: 540.112; cattolici: 483.682; sacerdoti: 54; religiosi: 161), Nicaragua. Il Vescovo Lutkermeier succede al Vescovo Leovigildo López Fitoria, C.M., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi presentata per raggiunti limiti d'età.
NER:RE/…/HOMBACH LUTKERMEIER:LOPEZ FITORIA VIS 20031215 (80)
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