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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 31 luglio 2013

IL PAPA CELEBRA LA MESSA CON I GESUITI NELLA FESTA DI SANT'IGNAZIO DI LOYOLA

Città del Vaticano, 31 luglio 2013 (VIS). Nella festa di Sant'Ignazio di Loyola, Fondatore della Compagnia di Gesù, Ordine al quale appartiene il Pontefice, Papa Francesco ha celebrato questa mattina, alle 8:15, la Santa Messa con i gesuiti nella Chiesa romana del Gesù, dove sono custodite le reliquie di Sant'Ignazio. È stata una Messa in forma privata - come le Sante Messe che il Papa celebra nella cappella della Casa Santa Marta - alla quale hanno assistito i sacerdoti della Compagnia di Gesù, amici e collaboratori. Il Papa è stato accolto da centinaia di persone che hanno atteso la fine della celebrazione per poterlo salutare.

Hanno concelebrato con il Papa, Monsignor Luis Ladaria, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, il Generale della Compagnia di Gesù, Padre Adolfo Nicolas, i membri del suo Consiglio e oltre duecento gesuiti.

Nell'omelia il Papa ha proposto una riflessione su tre concetti: "mettere al centro Cristo e la Chiesa; lasciarsi conquistare da Lui per servire; sentire la vergogna dei nostri limiti e peccati, per essere umili davanti a Lui e ai fratelli".

"Lo stemma di noi Gesuiti - ha detto Papa Francesco - è un monogramma, l’acronimo di 'Iesus Hominum Salvator' (IHS). Ci ricorda continuamente una realtà che non dobbiamo mai dimenticare: la centralità di Cristo per ciascuno di noi e per l’intera Compagnia, che Sant’Ignazio volle proprio chiamare 'di Gesù' per indicare il punto di riferimento. (...) E questo porta noi Gesuiti e tutta la Compagnia ad essere 'decentrati', ad avere davanti il 'Cristo sempre maggiore' (...). Cristo è la nostra vita! Alla centralità di Cristo corrisponde anche la centralità della Chiesa: sono due fuochi che non si possono separare: io non posso seguire Cristo se non nella Chiesa e con la Chiesa. E anche in questo caso noi Gesuiti e l’intera Compagnia non siamo al centro, siamo, per così dire, 'spostati', siamo al servizio di Cristo e della Chiesa. (...) Essere uomini radicati e fondati nella Chiesa: così ci vuole Gesù. Non ci possono essere cammini paralleli o isolati. Sì, cammini di ricerca, cammini creativi, sì, questo è importante: andare verso le periferie, le tante periferie (...) ma sempre in comunità, nella Chiesa, con questa appartenenza che ci dà coraggio per andare avanti".

Il cammino per vivere questa duplice centralità consiste nel "lasciarsi conquistare da Cristo. Io cerco Gesù, io servo Gesù perché Lui mi ha cercato prima (...). In spagnolo c’è una parola che è molto grafica, che lo spiega bene: (...) 'El nos primerea'. È primo sempre.
(...) Essere conquistato da Cristo per offrire a questo Re tutta la nostra persona e tutta la nostra fatica (...), imitarlo nel sopportare anche ingiurie, disprezzo, povertà. (...) Lasciarsi conquistare da Cristo significa essere sempre protesi verso ciò che mi sta di fronte, verso la meta di Cristo".

"Nel Vangelo - ha ricordato Papa Francesco - Gesù ci dice: 'Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà… Chi si vergognerà di me… (...) La vergogna del Gesuita. L’invito che fa Gesù è di non vergognarsi mai di Lui, ma di seguirlo sempre con dedizione totale, fidandosi e affidandosi a Lui".

"Ma guardando a Gesù, come ci insegna sant’Ignazio nella Prima Settimana - ha detto il Papa - soprattutto guardando il Cristo crocifisso, noi sentiamo quel sentimento tanto umano e tanto nobile che è la vergogna di non essere all’altezza (...). E questo ci porta sempre, come singoli e come Compagnia, all’umiltà, a vivere questa grande virtù. Umiltà che ci rende consapevoli ogni giorno che non siamo noi a costruire il Regno di Dio, ma è sempre la grazia del Signore che agisce in noi; umiltà che ci spinge a mettere tutto noi stessi non a servizio nostro o delle nostre idee, ma a servizio di Cristo e della Chiesa, come vasi d’argilla, fragili, inadeguati, insufficienti, ma nei quali c’è un tesoro immenso che portiamo e che comunichiamo".

"A me è sempre piaciuto pensare al tramonto del gesuita - ha confessato il Papa - quando un gesuita finisce la sua vita, quando tramonta. E a me vengono sempre due icone di questo tramonto del gesuita: una classica, quella di san Francesco Saverio, guardando la Cina" e "L’altro tramonto, l’altra icona che mi viene come esempio, è quella di Padre Arrupe nell’ultimo colloquio nel campo dei rifugiati (...) - Due tramonti, due icone che a tutti noi farà bene guardare, e tornare a queste due. E chiedere la grazia che il nostro tramonto sia come il loro".

Infine Papa Francesco ha esortato i presenti a rivolgersi alla Vergine affinché "ci faccia provare la vergogna per la nostra inadeguatezza di fronte al tesoro che ci è stato affidato, per vivere l’umiltà di fronte a Dio. Accompagni il nostro cammino la paterna intercessione di sant’Ignazio e di tutti i Santi Gesuiti, che continuano ad insegnarci a fare tutto, con umiltà, ad maiorem Dei gloriam".

Al termine della Messa il Papa ha sostato in preghiera davanti agli altari di Sant'Ignazio e di San Francesco Saverio, alla Cappella della Madonna della Strada e alla tomba del Padre Pedro Arrupe.

PAPA FRANCESCO ANNUNCIA IL TEMA DELLA 47° GIORNATA MONDIALE DELLA PACE

Città del Vaticano, 31 luglio 2013 (VIS). “Fraternità, fondamento e via per la pace” è il tema della 47ma Giornata Mondiale della Pace, la prima di Papa Francesco.

La Giornata mondiale della Pace è stata voluta da Paolo VI e viene celebrata il primo giorno di ogni anno. Il Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace viene inviato alle Chiese particolari e alle cancellerie di tutto il mondo, per richiamare il valore essenziale della pace e la necessità di operare instancabilmente per conseguirla.

Papa Francesco ha scelto come tema del suo primo Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace la fraternità. Sin dall’inizio del suo ministero di vescovo di Roma, il Papa ha sottolineato l’importanza di superare una 'cultura dello scarto' e di promuovere la 'cultura dell’incontro', per camminare verso la realizzazione di un mondo più giusto e pacifico.

La fraternità è una dote che ogni uomo e donna reca con sé in quanto essere umano, figlio di uno stesso Padre. Davanti ai molteplici drammi che colpiscono la famiglia dei popoli – povertà, fame, sottosviluppo, conflitti, migrazioni, inquinamenti, disuguaglianza, ingiustizia, criminalità organizzata, fondamentalismi -, la fraternità è fondamento e via per la pace.

La cultura del benessere fa perdere il senso della responsabilità e della relazione fraterna. Gli altri, anziché nostri 'simili', appaiono antagonisti o nemici e sono spesso 'cosificati'. Non è raro che i poveri e i bisognosi siano considerati un 'fardello', un impedimento allo sviluppo. Tutt’al più sono oggetto di aiuto assistenzialistico o compassionevole. Non sono visti cioè come fratelli, chiamati a condividere i doni del creato, i beni del progresso e della cultura, a partecipare alla stessa mensa della vita in pienezza, ad essere protagonisti dello sviluppo integrale ed inclusivo.

La fraternità, dono e impegno che viene da Dio Padre, sollecita all’impegno di essere solidali contro le diseguaglianze e la povertà che indeboliscono il vivere sociale, a prendersi cura di ogni persona, specie del più piccolo ed indifeso, ad amarla come se stessi, con il cuore stesso di Gesù Cristo.

In un mondo che accresce costantemente la propria interdipendenza, non può mancare il bene della fraternità, che vince il diffondersi di quella globalizzazione dell’indifferenza, alla quale Papa Francesco ha più volte accennato. La globalizzazione dell’indifferenza deve lasciare posto ad una globalizzazione della fraternità.

La fraternità impronti tutti gli aspetti della vita, compresi l’economia, la finanza, la società civile, la politica, la ricerca, lo sviluppo, le istituzioni pubbliche e culturali.

Papa Francesco, all’inizio del suo ministero, con un Messaggio che si pone in continuità con quello dei suoi Predecessori, propone a tutti la via della fraternità, per dare un volto più umano al mondo.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 31 luglio 2013 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi di Ljubljana (Slovenia), presentata dal Vescovo Stres, C.M., in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi di Maribor (Slovenia), presentata dal Vescovo Marjan Turnšek, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

- Ha nominato il Vescovo Frank J. Caggiano, Vescovo di Bridgeport (superficie: 1.621; popolazione: 955.000; cattolici: 479.000; sacerdoti: 272; religiosi: 362; diaconi permanenti: 103), Stati Uniti d'America. È stato finora Ausiliare della diocesi di Brooklyn (Stati Uniti d'America).



ELENCO ATTIVITÀ SANTO PADRE MAGGIO-LUGLIO 2013

Città del Vaticano, 31 luglio 2013 (VIS). Di seguito riportiamo un resoconto dei principali avvenimenti relativi all'attività del Santo Padre e della Santa Sede, dal maggio a luglio 2013.


MAGGIO

2: Il Papa emerito Benedetto XVI rientra in Vaticano dopo un soggiorno di due mesi nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo e si trasferisce nel monastero "Mater Ecclesiae" recentemente ristrutturato.

2: Udienza al Signor Aleksander Avdeev, Ambasciatore della Federazione Russa, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.
3: Il Santo Padre Francesco riceve in Udienza il Signor Michel Sleiman, Presidente della Repubblica del Libano.

3-5: Pellegrinaggio delle Confraternite a Roma, nell'ambito delle "Giornate delle Confraternite e della Pietà Popolare", promosse in occasione dell'Anno della Fede.

6: Ricevuto in udienza il Presidente della Confederazione Elvetica, Signor Ueli Maurer.

8: Papa Francesco riceve le partecipanti all'Assemblea Plenaria dell'Unione Internazionale delle Superiore Generali.

10: Incontro tra Papa Francesco e Papa Tawadros II, Capo della Chiesa Ortodossa Copta d'Egitto.

12: VII Domenica di Pasqua. Canonizzazione dei Beati: Antonio Primaldo e Compagni, Martiri di Otranto; Laura di Santa Caterina da Siena Montoya y Upegui e Maria Guadalupe García Zavala.

13: Il Santo Padre Francesco riceve in udienza il Presidente della Repubblica della Colombia, Signor Juan Manuel Santos Calderón.

14: Quest'anno, per la prima volta, la Santa Sede partecipa alla Biennale di Venezia (1° giugno, 24 novembre 2013) con un Padiglione ispirato al racconto biblico della Genesi.

15: Entro fine anno l'Istituto per le Opere di Religione (IOR) prevede di aprire un suo sito internet su cui verrà pubblicato anche il "Rapporto Annuale" delle sue attività.

16: Quattro nuovi Ambasciatori presso la Santa Sede: il Signor David Shoul, di Antigua e Barbuda; il Signor Lameck Nthekela, del Botswana; il Signor Bolot Iskovich Otunbaev, del Kyrgyzstan ed il Signor Jean-Paul Senninger, del Gran Ducato di Lussemburgo ricevuti dal Santo Padre in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

18: Il Santo Padre riceve in udienza la Signora Angela Merkel, Cancelliere della Repubblica Federale di Germania, e Seguito.

18-19: "Giornata dei movimenti, delle nuove comunità, delle associazioni e delle aggregazioni laicali", nella Solennità di Pentecoste e nel cinquantesimo anniversario dall'inizio del Concilio Ecumenico Vaticano II.

19: Il Cardinale Baselios Cleemis Thottunkal, Arcivescovo Maggiore di Trivandrum dei Siro-Malankaresi, prende possesso del Titolo di San Gregorio VII al Gelsomino, Via del Cottolengo, 4, Roma.

22: Visita alla Casa di Accoglienza "Dono di Maria", delle Missionarie della Carità, situata nei pressi di Piazza San Pietro, al lato del Palazzo del Sant'Uffizio.

22: Udienza al Signor Thomas Boni Yayi, Presidente della Repubblica del Benin.

23: Il Presidente della Repubblica di El Salvador, Signor Carlos Mauricio Funes Cartagena, ricevuto in udienza.

23: La Pontificia Università Lateranense istituisce la Cattedra "Socializzazione politica in Africa" che porta il nome del Cardinale Bernardin Gantin.

26: Solennità della Santissima Trinità, Visita pastorale alla Parrocchia romana dei “Santi Elisabetta e Zaccaria” a Valle Muricana (Prima Porta).

26: Il Cardinale James Michael Harvey, Arciprete della Papale Basilica di San Paolo fuori le Mura, prende possesso della Diaconia di San Pio V a Villa Carpegna, Largo San Pio V, 3, Roma.

31: Udienza al Presidente della LXVII sessione dell'Assemblea Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, Signor Vuk Jeremic.


GIUGNO

1: Udienza al Signor José Mujica Cordano, Presidente Repubblica Orientale dell’Uruguay.

2: Nella Solennità del Corpus Domini e nel contesto dell'Anno della Fede, il Santo Padre presiede, nella Basilica di San Pietro, una solenne Adorazione Eucaristica in comunione con le cattedrali e le parrocchie di tutto il mondo.

3: Il Santo Padre riceve in udienza il Signor Jorge Carlos Fonseca, Presidente della Repubblica di Capo Verde, e seguito.

5: Morte, all'età di 91 anni, del Cardinale Stanislaw Nagy, S.C.I., Diacono di Santa Maria della Scala.

6: Udienza al Signor Mohamed Taher Rabbani, Ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran, in occasione della Presentazione delle Lettere Credenziali.

7: Udienza al Signor Mikayel Minasyan, Ambasciatore di Armenia, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

8: Il Santo Padre riceve in visita ufficiale il Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano.

10: Udienza al Signor Mariano Palacios Alcocer, nuovo Ambasciatore del Messico, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

13: Il Santo Padre Francesco riceve in Udienza il Presidente del Governo della Repubblica di Slovenia, Signora Alenka Bratušek.

14: Visita dell'Arcivescovo di Canterbury, Sua Grazia Justin Welby.

15: Il Cardinale Luis Antonio G. Tagle, Arcivescovo di Manila (Filippine), prende possesso del Titolo di San Felice da Cantalice a Centocelle, Piazza San Felice da Cantalice, 20, Roma.

15: Udienza al Presidente della Commissione Europea, Signor José Manuel Durão Barroso.

17: Udienza al Presidente della Repubblica Bolivariana di Venezuela, Signor Nicolás Maduro Moros.

24: Udienza al Primo Ministro della Repubblica di Malta, Dottor Joseph Muscat.

24: Il Santo Padre istituisce una Pontificia Commissione Referente sull’Istituto per le Opere di Religione con Chirografo del 24 giugno 2013.


LUGLIO

4: Visita privata del Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, On. Enrico Letta, al Santo Padre.

4: Adesione dell'Autorità di Informazione Finanziaria della Santa Sede, Stato della Città del Vaticano, al Gruppo Egmont che riunisce le Unità di Informazione Finanziaria (FIUs) a livello mondiale.

4-7: "Giornata dei Seminaristi, Novizie, Novizi e quanti sono in cammino vocazionale", sul tema "Mi fido di te!", in occasione dell'Anno della Fede.

5: Pubblicazione della prima Enciclica di Papa Francesco, intitolata "Lumen fidei".

6: Udienza al Signor Anthony Thomas Aquinas Carmona, Presidente della Repubblica di Trinidad e Tobago, con la Consorte, e Seguito.

8: Visita del Santo Padre a Lampedusa.

11: Pubblicazione della Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio di Papa Francesco sulla giurisdizione degli organi giudiziari dello Stato della Città del Vaticano in materia penale.

22-29: Viaggio Apostolico in Brasile in occasione della XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù.

26: L’Autorità di Informazione Finanziaria (AIF) della Santa Sede e Città del Vaticano firma un Protocollo d’intesa con la propria controparte italiana, l’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) della Banca d’Italia.

28: Muore, all'età di 99 anni, il Cardinale Ersilio Tonini, Arcivescovo emerito di Ravenna-Cervia (Italia).

AVVISO

Città del Vaticano, 31 luglio 2013 (VIS). Informiamo i nostri lettori che nel mese di agosto il servizio del V.I.S. non sarà tramesso. Le trasmissioni del servizio riprenderanno lunedì 2 settembre.

martedì 30 luglio 2013

PAPA FRANCESCO PARLA CON I GIORNALISTI NELL'AEREO PAPALE

Città del Vaticano, 30 luglio 2013 (VIS). Nel corso del viaggio di ritorno da Rio de Janeiro a Roma, Papa Francesco ha parlato per quasi un'ora e mezza con i giornalisti che erano a bordo dell'aereo papale. Le domande erano improvvisate come le risposte di Papa Francesco a tutte le domande, da quelle relative alla sua sicurezza personale ai rapporti con la Curia romana, dal viaggio in Brasile, alla sua collaborazione con Benedetto XVI e della situazione dei divorziati risposati.

Il Papa ha detto di essere contento del suo primo Viaggio all'estero da Pontefice, sottolineando di essere stato colpito dalla "bontà e sofferenza del popolo brasiliano". "La bontà, il cuore del popolo brasiliano è grande, è vero: è grande. È un popolo tanto amabile (...) che anche nella sofferenza sempre trova una strada per cercare il bene da qualche parte. E questo va bene: è un popolo allegro, il popolo ha sofferto tanto!". "È stato un viaggio bello, spiritualmente mi ha fatto bene". "Trovare la gente fa bene, possiamo sempre ricevere tante cose belle dagli altri”.

Riguardo alle misure di sicurezza il Papa ha commentato: "Non c'è stato un incidente in tutta Rio de Janeiro, in questi giorni, e tutto era spontaneo. Con meno sicurezza, io ho potuto stare con la gente, abbracciarla, salutarla, senza macchine blindate... è la sicurezza di fidarsi di un popolo. È vero che sempre c'è il pericolo che ci sia un pazzo... eh, sì, che sia un pazzo che faccia qualcosa; ma anche c'è il Signore! Ma, fare uno spazio di blindaggio tra il vescovo e il popolo è una pazzia, e io preferisco questa pazzia: fuori, e correre il rischio dell'altra pazzia. Preferisco questa pazzia: fuori. La vicinanza fa bene a tutti".

Il Papa ha anche ripetuto la sua scelta di risiedere a Santa Maria, perché, ha detto: "Ma io non posso vivere da solo, o con un piccolo gruppetto! Ho bisogno di gente, di trovare gente, di parlare con la gente... Ognuno deve vivere come il Signore gli chiede di vivere. Ma, l'austerità - una austerità generale, - credo che sia necessaria per tutti noi che lavoriamo al servizio della Chiesa".

Alla domanda sul contenuto della borsa nera che ha portato con sé in questo viaggio, Papa Francesco ha risposto: "Non c'era la chiave della bomba atomica! Mah! La portavo perché sempre ho fatto così... E dentro, cosa c'è. C'è il rasoio, c'è il breviario, c'è l'agenda, c'è un libro da leggere - ne ho portato uno su Santa Teresina di cui io sono devoto... Io sono andato sempre con la borsa quando viaggio: è normale. Ma dobbiamo essere normali!".

Relativamente alla domanda sulle commissioni che ha istituito per la riforma dello IOR (Istituto per le Opere di Religione) e sul caso di Monsignor Scarano - Responsabile di servizio della Contabilità Analitica dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica della Santa Sede (APSA), arrestato alla fine di giugno dalle Autorità italiane nel contesto di un'inchiesta su corruzione e frode - Papa Francesco ha detto di aver formato queste commissioni per riformare e sanare lo Ior. "Alcuni dicono che, forse, è meglio che sia una banca, altri che sia un fondo di aiuto, altri dicono di chiuderlo. (...) Io mi fido del lavoro delle persone dello Ior, che stanno lavorando su questo, anche della Commissione". "Trasparenza e onestà" devono essere le caratteristiche dello IOR. "C'è un monsignore in galera e non perché assomigliava precisamente alla beata Imelda...Provo dolore per queste cose perché si dà scandalo. (...) In Curia ci sono dei santi... e anche se c'è qualcuno che non è tanto santo, questi sono quelli che fanno più rumore: voi sapete che fa più rumore un albero che cade che non una foresta che cresce".
Il Pontefice ha anche parlato di Monsignor Ricca, Prelato dello IOR, sul conto del quale una rivista italiana ha pubblicato notizie relative alla sua intimità e sulle presunta "lobby gay" del Vaticano. "Quello di Monsignor Ricca - ha detto Papa Francesco - ho fatto quello che il Diritto Canonico manda a fare, che è la 'investigatio previa' (un'inchiesta prima di nominarlo prelato dello IOR) E da questa investigatio non c'è niente di quello di cui l'accusano, non abbiamo trovato niente di quello. Questa è la risposta. Ma io vorrei aggiungere un'altra cosa su questo : io vedo che tante volte nella Chiesa, al di fuori di questo caso ed anche in questo caso, si vanno a cercare 'i peccati di gioventù', per esempio, e questo si pubblica. Non i delitti, eh? i delitti sono un'altra cosa: l'abuso sui minori è un delitto. No, i peccati. Ma se una persona laica, o prete, o suora, ha fatto un peccato, il Signore perdona, il Signore dimentica e questo per la nostra vita è importante. (...) Il Signore dimentica e noi non abbiamo il diritto di non dimenticare (...). Tante volte penso a San Pietro: ha fatto uno dei peggiori peccati che è rinnegare Cristo, e con questo peccato lo hanno fatto Papa. (...) Si scrive tanto della lobby gay. Io ancora non ho trovato chi mi dia la carta d'identità in Vaticano con 'gay'. Dicono che ce ne sono. Credo che quando uno si trova con una persona così, deve distinguere il fatto di essere una persona gay, dal fatto di fare una lobby, perché le lobby, tutte non sono buone. Quello è cattivo. Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla?".

Il Papa ha risposto anche alla domanda sull'accesso ai Sacramenti dei divorziati risposati. "Credo - ha detto - che questo sia il tempo della misericordia. (...) Con riferimento al problema della Comunione alle persone in seconda unione, perché i divorziati possono fare la Comunione, non c'è problema, ma quando sono in seconda unione, non possono. (...) Ma anche - una parentesi - gli Ortodossi hanno una prassi differente. Loro seguono la teologia dell'economia, come la chiamano, e danno una seconda possibilità, lo permettono. Ma credo che questo problema - chiudo la parentesi - si debba studiare nella cornice della pastorale matrimoniale. e per questo, due cose; primo: uno dei temi da consultare con questi otto del Consiglio dei cardinali, con i quali ci riuniremo l'1, il 2 e il 3 ottobre, è come andare avanti nella pastorale matrimoniale, e questo problema uscirà lì. E, una seconda cosa: è stato con me, quindici giorni fa, il segretario del Sinodo dei Vescovi, per il tema del prossimo Sinodo. Era un tema antropologico, ma parlando e riparlando, andando e tornando, abbiamo visto questo tema antropologico: la fede come aiuta la pianificazione della persona, ma nella famiglia, e andare quindi sulla pastorale matrimoniale. Siamo in cammino per una pastorale matrimoniale un po' profonda. E questo è un problema di tutti, perché ci sono tanti, no?"

Relativamente alla partecipazione delle donne nella Chiesa, Papa Francesco ha affermato che con riferimento all'ordinazione delle donne: "La Chiesa ha parlato e dice: 'No'. L'ha detto Giovanni Paolo II, ma con una formulazione definitiva", ma nel contempo ha ricordato che: "La Madonna, Maria, era più importante degli Apostoli, dei vescovi e dei diaconi e dei preti, come, è quello che dobbiamo cercare di esplicitare meglio, perché credo che manchi una esplicitazione teologica di questo".

Parlando della presenza di Benedetto XVI in Vaticano, Papa Francesco ha affermato: "È come avere il nonno a casa, ma il nonno saggio. Quando in una famiglia il nonno è a casa, è venerato, è amato, è ascoltato. Lui è un uomo di una prudenza! Non si immischia. Io gli ho detto tante volte: 'Santità, lei riceva, faccia la sua vita, venga con noi...' È venuto, per la inaugurazione e la benedizione della statua di San Michele... Per me, è come avere il nonno a casa: il mio papà. Se io avessi una difficoltà o una cosa che non ho capito, telefonerei, 'Ma, mi dica, posso farlo, quello?'. E quando sono andato, per parlare di quel problema grosso di 'Vatileaks', lui mi ha detto tutto con una semplicità... al servizio".

Per leggere l'intervista al Santo Padre nella sua totalità andare al seguente link:

http://www.vatican.va/holy_father/francesco/speeches/2013/july/documents/papa-francesco_20130728_gmg-conferenza-stampa_it.html

IL PAPA PARTECIPA AL DOLORE CHE HA COLPITO LA CAMPANIA

Città del Vaticano, 30 luglio 2013 (VIS). Il Santo Padre ha fatto pervenire - tramite il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato - un telegramma di cordoglio al Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli e Presidente della Conferenza Episcopale della Regione Campania, per l'incidente stradale di domenica scorsa nel quale hanno perso la vita 38 persone, tra le quali diversi bambini, che erano a bordo di un pullman precipitato da un viadotto sull'autostrada A16 Napoli-Canosa.

"Il Santo Padre esprime la sua profonda partecipazione al dolore che colpisce codesto territorio campano e, mentre assicura fervide preghiere di suffragio per le numerose vittime, affinché Dio Padre conceda loro il riposo eterno, invoca dal Signore una pronta guarigione per i feriti, ed invia come conforto per coloro che piangono la perdita dei propri cari, una speciale Benedizione Apostolica".


ELENCO ATTIVITÀ SANTO PADRE GENNAIO-APRILE 2013

Città del Vaticano, 30 luglio 2013 (VIS). Di seguito riportiamo un resoconto dei principali avvenimenti relativi all'attività del Santo Padre e della Santa Sede, dal gennaio ad aprile 2013.

GENNAIO

7: Video-messaggio del Santo Padre Benedetto XVI in occasione del Congresso nazionale della Chiesa in Cambogia, sul tema: "Il Concilio Vaticano II e la Chiesa".

8: "Va’ e anche tu fa’ lo stesso" è il tema del Messaggio della XXI Giornata Mondiale del Malato che si celebra l'11 febbraio, memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes, nel Santuario mariano di Altötting (Germania).

10: Udienza alla Signora Slavica Karacic, Ambasciatore di Bosnia Erzegovina, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

12: Il Santo Padre riceve Sua Altezza Serenissima il Principe Alberto di Monaco, accompagnato dalla Consorte Principessa Charlène.

13: Celebrazione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.

18-25: Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, sul tema: "Quel che il Signore esige da noi", ispirato ad un passo del profeta Michea.

18: Le Conferenze Episcopali di Francia e Germania rendono pubblica una dichiarazione congiunta in occasione del 50° anniversario del Trattato dell'Eliseo, firmato il 22 gennaio 1963 dal Generale Charles de Gaulle e dal Cancelliere Konrad Adenauer, che suggellò la riconciliazione fra le due nazioni nemiche durante la Seconda Guerra Mondiale.

19: Udienza ai partecipanti all'assemblea plenaria del Pontificio Consiglio "Cor Unum" sul tema: "Carità, nuova etica e antropologia cristiana".

22: Il Santo Padre Benedetto XVI riceve per la prima volta in udienza il Segretario Generale del Comitato Centrale del Partito Comunista del Vietnam, Signor Nguyên Phu Trong.

24: Morte, all'età di 83 anni, del Cardinale Jozef Glemp, Arcivescovo emerito di Gniezno e di Varsavia e Primate della Polonia.

24: Presentazione del Messaggio di Benedetto XVI per la XLVII Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, (12 maggio), sul tema: "Reti sociali: porte di verità e di fede, nuovi spazi di evangelizzazione".

25: Giornata di Studio "Il Codice: una riforma voluta e richiesta dal Concilio" in occasione del XXX anniversario della promulgazione del Codice di Diritto Canonico.

25: "Ministrorum institutio" è il titolo del Motu proprio con il quale il Santo Padre modifica la Costituzione apostolica "Pastor bonus" (Giovanni Paolo II, 1988) e trasferisce la competenza sui seminari dalla “Congregazione per l’Educazione Cattolica” alla “Congregazione per il Clero”.
25: Motu Proprio "Fides per doctrinam", datato 16 gennaio, con il quale il Santo Padre modifica la Costituzione apostolica "Pastor bonus" e trasferisce la competenza sulla Catechesi dalla Congregazione per il Clero al Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.


FEBBRAIO

1: Presentazione del Messaggio del Santo Padre per la Quaresima 2013, datato 15 ottobre 2012, dal titolo: "Credere nella carità suscita carità. 'Abbiamo conosciuto e creduto l'amore che Dio ha in noi'".

6-9: Assemblea Plenaria annuale del Pontificio Consiglio della Cultura dedicata al tema: "Culture giovanili emergenti".

8: Morte, all'età di 94 anni, del Cardinale Giovanni Cheli, Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.

11: Nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico, il Santo Padre tiene il Concistoro Ordinario Pubblico per la Canonizzazione, il 12 maggio 2013, dei Beati: Antonio Primaldo e compagni (1480), martiri di Otranto; Laura de Santa Catalina de Siena Montoya y Upegui (1874-1949), vergine, fondatrice della Congregazione delle suore missionarie della Beata Vergine Maria Immacolata e di Santa Caterina da Siena; Maria Guadalupe García Zavala (1878-1963), cofondatrice della Congregazione delle Serve di Santa Margherita Maria e dei Poveri.

11: Al termine del Concistoro per le cause di canonizzazione, Benedetto XVI annuncia al Collegio Cardinalizio, con una dichiarazione pronunciata in latino, la sua rinuncia al ministero di Vescovo di Roma, a partire dalle 20:00 del 28 febbraio 2013.

14: "Sarò sempre vicino a voi nella preghiera" dice il Santo Padre ai parroci e al clero della Diocesi di Roma, accompagnati dal Cardinale Vicario Agostino Vallini e dai Vescovi Ausiliari.

14: L'Arcivescovo Georg Gänswein, Prefetto della Casa Pontificia e Segretario Particolare di Benedetto XVI, continua a ricoprire entrambe le funzioni ed accompagna il Papa nel soggiorno a Castel Gandolfo e nel monastero dove il Santo Padre dimora dopo la rinuncia al pontificato.

15: Il Santo Padre Benedetto XVI riceve in Udienza il Signor Traian Basescu, Presidente della Romania.

15: La Commissione Cardinalizia di Vigilanza dell’Istituto per le Opere di Religione (I.O.R.), nomina, a norma degli Statuti, il nuovo Presidente del Consiglio di Sovrintendenza nella persona dell’Avvocato Ernst von Freyberg.

16: Il Papa riceve in udienza privata il Senatore Mario Monti, Presidente del Consiglio dei Ministri italiano.

16: Udienza al Presidente della Repubblica di Guatemala, Signor Otto Fernando Pérez Molina.

22: La Santa Sede e la Repubblica del Sud Sudan, stabiliscono relazioni diplomatiche, a livello di Nunziatura Apostolica da parte della Santa Sede e di Ambasciata da parte della Repubblica del Sud Sudan.

23: Il Santo Padre riceve per un incontro di commiato il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, accompagnato dalla Consorte.

24: Ultimo Angelus del Pontificato di Benedetto XVI, con la partecipazione di oltre duecentomila persone.

25: Pubblicazione della Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio del Santo Padre Benedetto XVI, su alcune modifiche relative all'elezione del Romano Pontefice, fra le quali la facoltà lasciata ai Cardinali di anticipare l'inizio del Conclave.

25: Morte del Cardinale belga Julien Ries, all'età di 92 anni.

26: Alla fine del suo Pontificato Benedetto XVI è "Pontefice emerito" o "Papa emerito" e conserva il nome di "Sua Santità Benedetto XVI". Indossa l'abito talare bianco semplice, senza la mantellina.

27: Ultima Udienza Generale del Pontificato di Benedetto XVI, con la partecipazione di decine di migliaia di persone.

27: Il Santo Padre riceve in udienza il Signor Ivan Gasparovic, Presidente della Repubblica Slovacca.

28: Il Santo Padre Benedetto XVI saluta il Collegio del Cardinali nell'ultimo giorno del suo Pontificato.

28: Morte, all'età di 92 anni, del Cardinale Jean Honoré, Arcivescovo emerito di Tours (Francia).
28: Poco dopo le 17:00, Benedetto XVI lascia, per l'ultima volta da Sommo Pontefice, il Vaticano, diretto a Castel Gandolfo, dove soggiorna temporaneamente in attesa di trasferirsi al Monastero dove risiedevano le suore di clausura sul colle Vaticano.
MARZO

1: Nel primo giorno di Sede Vacante, il Cardinale Angelo Sodano, Decano del Collegio Cardinalizio, convoca i Cardinali alla prima Congregazione Generale, come prevede la Costituzione Apostolica "Universi dominici gregis".

8: Ottava Congregazione Generale durante la quale si fissa al 12 marzo la data d'inizio del Conclave.

12: Messa "Pro eligendo Romano Pontifice", officiata dal Decano del Collegio Cardinalizio, Cardinale Angelo Sodano, e concelebrata da più di cento cardinali, elettori e non elettori.

12: I 115 Cardinali elettori entrano in Conclave.

13: Il Cardinale Jorge Mario Bergoglio, S.I., eletto Sommo Pontefice, 265° successore di Pietro, sceglie il nome di Francesco, nome, per la prima volta, adottato da un Papa.
14: Celebrazione liturgica del Santo Padre con i 114 Cardinali Elettori che hanno partecipato al Conclave. La Messa concelebrata "Pro Ecclesia" è celebrata in latino, con le letture in italiano.

15: Il nuovo Romano Pontefice riceve tutti i Cardinali, elettori e non elettori, nella Sala Clementina.

16: Nell'Aula Paolo VI, Udienza di Papa Francesco a tutti i giornalisti accreditati a Roma, permanenti e temporanei.

17: Santa Messa nella parrocchia di Sant'Anna in Vaticano.

17: Primo Angelus del Pontificato di Papa Francesco.

18: Udienza e pranzo con la Presidente dell'Argentina, Signora Cristina Fernández Kirchner.

19: Solennità di San Giuseppe, Patrono della Chiesa Universale, in Piazza San Pietro celebrazione della Messa per l'inizio del Ministero petrino.

20: Udienza alle Delegazioni di Delegati Fraterni.

20: Il Papa riceve in udienza la Signora Dilma Roussef, Presidente del Brasile, e Seguito.

22: Nella Sala Regia: Udienza al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede.

23: Incontro con il Papa emerito Benedetto XVI e pranzo, nel Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo.

25: Il Giardino Quadrato, creato nel Cinquecento per volontà di Papa Paolo III - il Papa Farnese che nel 1534 commissionò a Michelangelo il "Giudizio Universale" - da oggi è aperto al pubblico che visita i Musei Vaticani.

27: Prima Udienza Generale di Papa Francesco che ha per tema una riflessione sulla Settimana Santa.

28: Nel giorno del Giovedì Santo Papa Francesco celebra la "Messa nella Cena del Signore" all’Istituto Penale per Minori di Casal del Marmo in Roma e non nella Basilica di San Giovanni in Laterano, come è consuetudine in questo giorno.


APRILE

5: Presentazione del primo numero della nuova versione cartacea e digitale della rivista "La Civiltà Cattolica".

7: II Domenica di Pasqua e della Divina Misericordia. Nella Basilica di San Giovanni in Laterano, Celebrazione eucaristica di insediamento del Vescovo di Roma sulla Cathedra Romana.

7: Il Cardinale John Olorunfemi Onaiyekan, Arcivescovo di Abuja (Nigeria), prende possesso del Titolo di San Saturnino, Via Avigliana, 3, Roma.
9: Il Santo Padre riceve in udienza il Segretario Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, Signor BanKi-moon.

10: Morte, all'età di 90 anni, del Cardinale Lorenzo Antonetti, Presidente emerito dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, già Delegato Pontificio per la Patriarcale Basilica di San Francesco in Assisi

11: Il Santo Padre riceve in udienza il primo ministro del Mozambico, Signor Alberto Clementino Vaquina.

13: Il Santo Padre costituisce un gruppo di Cardinali che lo consigli nel governo della Chiesa universale e che studi un progetto di revisione della Costituzione Apostolica "Pastor bonus" sulla Curia Romana.

14: Nella Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura, il Santo Padre Francesco celebra la Santa Messa in occasione della prima visita alla Basilica Ostiense.

15: Udienza al Signor Mariano Rajoy Brey, Primo Ministro di Spagna con la Consorte, e Seguito.

16: Presentazione della Fondazione Vaticana "Centro Internazionale Famiglia di Nazareth", che sorgerà nei pressi della città di Nazareth sulla sommità della collina che domina il centro abitato e la Basilica dell'Annunciazione.

17: Il Santo Padre riceve il Signor Saleh Mohammad Al Ghamdi, Ambasciatore del Regno dell’Arabia Saudita in Italia, Latore di un Messaggio del Re Abdullah bin Abdulaziz Al Saud.

- 19: Udienza al Signor Rafael Correa Delgado, Presidente della Repubblica dell'Ecuador, e Seguito.

- 22: Il Cardinale Rubén Salazar Gómez prende possesso del Titolo di San Gerardo Maiella, Via Romolo Balzani, 74, Roma.

- 26: Il Santo Padre Francesco riceve in udienza il Signor Andry Nirina Rajoelina, Presidente dell’Alta Autorità della Transizione della Repubblica del Madagascar.

- 30: Udienza al Signor Shimon Peres, Presidente dello Stato d’Israele.



lunedì 29 luglio 2013

L'ESPERIENZA DELLA GMG NON PUÒ RIMANERE RINCHIUSA NELLA VOSTRA VITA O NEL PICCOLO GRUPPO DELLA PARROCCHIA, DEL MOVIMENTO, DELLA VOSTRA COMUNITÀ

Città del Vaticano, 29 luglio 2013 (VIS). Alle 10:00 di ieri, domenica 28 luglio, (15:00 ora di Roma), il Papa ha celebrato la Santa Messa per la XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù sul Lungomare di Copacabana. La celebrazione avrebbe dovuto tenersi nel "Campus Fidei" di Guaratiba che può accogliere milioni di persone, ma a causa del maltempo è stata spostata a Capocabana. Alla celebrazione hanno partecipato quasi tre milioni di fedeli. Quasi un milione di persone si è aggiunta ai due milioni di giovani che avevano trascorso la notte sulla spiaggia dopo la Veglia di sabato. Erano presenti 1.500 Vescovi e 15.000 sacerdoti. Fra le Autorità i Presidenti di Brasile, Argentina, Bolivia e Suriname. La liturgia eucaristica ha avuto inizio con l'inno ufficiale della GMG, cantato da un coro di cui facevano parte sacerdoti di tutto il Brasile, inclusi quelli che evangelizzano tramite la musica sacra. I canti per la Santa Messa sono stati scelti dopo un concorso nazionale cui hanno partecipato brani scritti da giovani di tutto il Paese.

Il Papa ha dedicato l'omelia al tema della XXVIII: "Andate e fate discepoli tutti i popoli" (Mt 28,19) e nel ricordare le emozioni di questi giorni: il "vivere la fede insieme ai giovani provenienti dai quattro angoli della terra", ha affermato "ma ora tu devi andare e trasmettere questa esperienza agli altri. Oggi, alla luce della Parola di Dio che abbiamo ascoltato, che cosa ci dice il Signore? Che cosa ci dice il Signore? Tre parole: 'Andate, senza paura, per servire'".

"In questi giorni, qui a Rio - ha detto il Papa ai giovani - avete potuto fare la bella esperienza di incontrare Gesù e di incontrarlo assieme, avete sentito la gioia della fede. Ma l'esperienza di questo incontro non può rimanere rinchiusa nella vostra vita o nel piccolo gruppo della parrocchia, del movimento, della vostra comunità. Sarebbe come togliere l'ossigeno a una fiamma che arde. La fede è una fiamma che si fa sempre più viva quanto più si condivide, si trasmette, perché tutti possano conoscere, amare e professare Gesù Cristo che è il Signore della vita e della storia".

"Condividere l’esperienza della fede, (...) annunciare il Vangelo è il mandato che il Signore affida a tutta la Chiesa, anche a te; è un comando, che, però, non nasce dalla volontà di dominio, dalla volontà di potere, ma dalla forza dell’amore, dal fatto che Gesù per primo è venuto in mezzo a noi e non ci ha dato qualcosa di Sé, ma ci ha dato tutto Se stesso, Egli ha dato la sua vita per salvarci e mostrarci l’amore e la misericordia di Dio. Gesù (...) ci accompagna, è sempre accanto a noi in questa missione d'amore".

"Dove ci invia Gesù? Non ci sono confini, non ci sono limiti: ci invia a tutti. Il Vangelo è per tutti e non per alcuni. Non è solo per quelli che ci sembrano più vicini, più ricettivi, più accoglienti. È per tutti. Non abbiate paura di andare e portare Cristo in ogni ambiente, fino alle periferie esistenziali, anche a chi sembra più lontano, più indifferente. Il Signore cerca tutti, vuole che tutti sentano il calore della sua misericordia e del suo amore".

"In particolare, vorrei che questo mandato di Cristo: 'Andate', risuonasse in voi giovani della Chiesa in America Latina" perché "Questo Continente ha ricevuto l’annuncio del Vangelo, che ha segnato il suo cammino e ha portato molto frutto. Ora (...) la Chiesa ha bisogno di voi, dell'entusiasmo, della creatività e della gioia che vi caratterizzano".

"Qualcuno potrebbe pensare: 'Non ho nessuna preparazione speciale, come posso andare e annunciare il Vangelo?'" - ha detto il Pontefice spiegando il concetto "senza paura". "Caro amico, la tua paura non è molto diversa da quella di Geremia, abbiamo appena ascoltato nella lettura, quando è stato chiamato da Dio a essere profeta. 'Ahimè, Signore Dio! Ecco, io non so parlare, perché sono giovane'. Dio dice anche a voi quello che ha detto a Geremia: 'Non avere paura [...], perché io sono con te per proteggerti'. Lui è con noi! (...) Gesù poi non ha detto: 'Va' , ma 'Andate': siamo inviati insieme. Cari giovani, sentite la compagnia dell’intera Chiesa e anche la comunione dei Santi in questa missione. Quando affrontiamo insieme le sfide, allora siamo forti, scopriamo risorse che non sapevamo di avere. Gesù non ha chiamato gli Apostoli perché vivessero isolati, li ha chiamati per formare un gruppo, una comunità".

L’ultima parola: per servire: "è lasciare che la nostra vita si identifichi con quella di Gesù, è avere i suoi sentimenti, i suoi pensieri, le sue azioni. E la vita di Gesù è una vita per gli altri, la vita di Gesù è una vita per altri. È una vita di servizio. (...) Evangelizzare è testimoniare in prima persona l'amore di Dio, è superare i nostri egoismi, è servire chinandoci a lavare i piedi dei nostri fratelli come ha fatto Gesù".

"Andate, senza paura, per servire. Seguendo queste tre parole - ha concluso il Pontefice - sperimenterete che chi evangelizza è evangelizzato, chi trasmette la gioia della fede, riceve più gioia. Cari giovani, nel ritornare alle vostre case non abbiate paura di essere generosi con Cristo, di testimoniare il suo Vangelo. (...) Portare il Vangelo è portare la forza di Dio per sradicare e demolire il male e la violenza; per distruggere e abbattere le barriere dell'egoismo, dell'intolleranza e dell’odio; per edificare un mondo nuovo. Cari giovani: Gesù Cristo conta su di voi! La Chiesa conta su di voi! Il Papa conta su di voi!".



CRACOVIA: CITTÀ SEDE GMG 2016

Città del Vaticano, 29 luglio (VIS). Al termine della Santa Messa, il Papa ha ringraziato i giovani "per tutte le gioie che mi avete dato in questi giorni" e prima della recita dell'Angelus ha detto:

"La Vergine Immacolata intercede per noi in Cielo come una buona madre che custodisce i suoi figli. Maria ci insegni con la sua esistenza che cosa significa essere discepolo missionario. Ogni volta che preghiamo l'Angelus, facciamo memoria dell'evento che ha cambiato per sempre la storia degli uomini. Quando l’angelo Gabriele annunciò a Maria che sarebbe diventata la Madre di Gesù, del Salvatore, lei, anche senza capire il pieno significato di quella chiamata, si è fidata di Dio, ha risposto: 'Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola'. Ma immediatamente dopo che cosa ha fatto? Dopo aver ricevuto la grazia di essere la Madre del Verbo incarnato, non ha tenuto per sé quel regalo; si è sentita responsabile, ed è partita, è uscita dalla sua casa ed è andata in fretta ad aiutare la parente Elisabetta, che aveva bisogno di aiuto; ha compiuto un gesto di amore, di carità e di servizio concreto, portando Gesù che aveva in grembo. E questo gesto l’ha fatto in fretta!".

"Ecco, cari amici, il nostro modello. Colei che ha ricevuto il dono più prezioso da parte di Dio, come primo gesto di risposta si muove per servire e portare Gesù. Chiediamo alla Madonna che aiuti anche noi a donare la gioia di Cristo ai nostri familiari, ai nostri compagni, ai nostri amici, a tutti. Non abbiate mai paura di essere generosi con Cristo. Ne vale la pena! Uscire e andare con coraggio e generosità, perché ogni uomo e ogni donna possa incontrare il Signore".

"Cari giovani - ha annunciato infine il Papa - abbiamo un appuntamento nella prossima Giornata Mondiale della Gioventù, nel 2016, a Cracovia, in Polonia. Per l’intercessione materna di Maria, chiediamo la luce dello Spirito Santo sul cammino che ci porterà a questa nuova tappa di gioiosa celebrazione della fede e dell’amore di Cristo".

AL CELAM: "IL CAMBIAMENTO DI STRUTTURE FA PARTE DELLA DINAMICA DELLA MISSIONE"

Città del Vaticano, 29 luglio (VIS). Nel pomeriggio di domenica 28 luglio, nell'Auditorium del Centro Studi di Sumaré, il Santo Padre Francesco ha incontrato i 45 Vescovi responsabili del Consiglio Episcopale Latino Americano (CELAM) ed ha dedicato il suo discorso al patrimonio ereditato dalla V Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano e del Caribe, del maggio 2007.

"Vi sono quattro caratteristiche che sono proprie della Quinta Conferenza - ha detto il Papa all'inizio del suo discorso. - Primo punto: "Aparecida promosse la partecipazione delle Chiese particolari come cammino di preparazione che culminò in un documento di sintesi. Questo documento, sebbene fu di riferimento durante la Quinta Conferenza Generale, non fu assunto come documento di partenza". Secondo punto: l'Ambiente di preghiera con il Popolo di Dio. "È importante ricordare l’ambiente di orazione generato dalla condivisione quotidiana dell’Eucaristia e degli altri momenti liturgici, dove fummo sempre accompagnati dal Popolo di Dio". Terzo punto: Aparecida non si conclude con un Documento ma si prolunga in impegno, con la Missione Continentale. Infine Aparecida fu la prima Conferenza dell'Episcopado Latinoamericano e del Caribe che si svolse in un Santuario mariano.

Il Papa si è soffermato sulle due dimensioni della Missione Continentale: programmatica, che consiste nella realizzazione di atti di indole missionaria e la missione paradigmatica, che implica il porre in chiave missionaria le attività abituali delle Chiese particolari. Il Santo Padre ha ricordato che: "Qui si dà, come conseguenza, tutta una dinamica di riforma delle strutture ecclesiali. Il 'cambiamento delle strutture' (da caduche a nuove) (...) è conseguenza della dinamica della missione. Ciò che fa cadere le strutture caduche, ciò che porta a cambiare i cuori dei cristiani, è precisamente la missionarietà". Ribadendo l'importanza del discepolato, Papa Francesco ha enumerato le sfide della missionarietà del discepolato: "il rinnovamento interno della Chiesa e il dialogo con il mondo attuale".

Proseguendo il suo discorso il Papa si è soffermato su alcune attitudini che configurano una Chiesa "tentata": come "l'ideologizzazione del messaggio evangelico: (...) cercare un’ermeneutica di interpretazione evangelica al di fuori dello stesso messaggio del Vangelo e al di fuori della Chiesa"; il funzionalismo che "riduce la realtà della Chiesa alla struttura di una ONG" che "costituisce una sorta di 'teologia della prosperità' nell’aspetto organizzativo della Pastorale" ed infine il clericalismo: "una tentazione molto attuale nell’America Latina che "spiega, in gran parte, la mancanza di maturità e di libertà cristiana in buona parte del laicato latinoamericano".

Successivamente il Papa ha enumerato alcuni criteri ecclesiologici: primo: "Il discepolato-missionario che Aparecida propose alla Chiesa dell’America Latina e dei Caraibi è il cammino che Dio vuole per questo 'oggi'. (...) "Il discepolato missionario è vocazione che si dà in un 'oggi' però 'in tensione'" ed ha sottolineato che: "Non esiste il discepolato missionario statico", né del passato, né del futuro.

Secondo punto: "La Chiesa è istituzione, ma quando si erige in 'centro' si funzionalizza e un poco alla volta si trasforma in una ONG". Da "'Istituzione' si trasforma in 'Opera'. Smette di essere Sposa per finire con l’essere Amministratrice; da Serva si trasforma in 'Controllore'. Aparecida vuole una Chiesa Sposa, Madre, Serva, facilitatrice della fede e non controllore della fede".

Terzo punto: "Ad Aparecida - ha detto il Papa - si danno in maniera rilevante due categorie pastorali che sorgono dalla stessa originalità del Vangelo e possono anche servirci da criterio per valutare il modo in cui viviamo ecclesialmente il discepolato missionario: la vicinanza e l’incontro. Nessuno dei due è nuovo, ma costituiscono la modalità in cui Dio si è rivelato nella storia" ha continuato il Papa ricordando che "Vi sono pastorali impostate con una tale dose di distanza che sono incapaci di raggiungere l’incontro: incontro con Gesù Cristo, incontro con i fratelli. Da questo tipo di pastorali ci si può attendere al massimo una dimensione di proselitismo, ma mai portano a raggiungere né l’inserimento ecclesiale, né l’appartenenza ecclesiale. (...) Una pietra di paragone per calibrare la vicinanza e la capacità d’incontro di una pastorale è l’omelia".

Quarto e ultimo punto: "Il Vescovo deve condurre, che non è la stessa cosa che spadroneggiare. (...) Desidero aggiungere qui alcune linee sul profilo del Vescovo (...). I Vescovi devono essere Pastori, vicini alla gente, padri e fratelli, con molta mansuetudine; pazienti e misericordiosi. Uomini che amano la povertà, tanto la povertà interiore come libertà davanti al Signore, quanto la povertà esteriore come semplicità e austerità di vita. Uomini che non abbiano 'psicologia da príncipi'. Uomini che non siano ambiziosi e che siano sposi di una Chiesa senza stare in attesa di un’altra. Uomini capaci di vegliare sul gregge che è stato loro affidato e di avere cura di tutto ciò che lo tiene unito: vigilare sul loro popolo con attenzione sugli eventuali pericoli che lo minacciano ma soprattutto per accrescere la speranza: che abbiano sole e luce nei cuori. Uomini capaci di sostenere con amore e pazienza i passi di Dio nel suo popolo. E il posto del Vescovo per stare col suo popolo è triplice: o davanti per indicare il cammino, o nel mezzo per mantenerlo unito e neutralizzare gli sbandamenti, o dietro per evitare che nessuno rimanga indietro, ma anche, e fondamentalmente, perché il gregge stesso ha il proprio fiuto per trovare nuove strade". Prima di concludere il suo discorso, il Papa ha affermato: "Siamo un po’ in ritardo in quello che si riferisce alla Conversione Pastorale. È opportuno che ci aiutiamo un po’ di più a fare i passi che il Signore vuole per noi in questo 'oggi' dell’America Latina e dei Caraibi. E sarebbe bene cominciare da qui".

AI VOLONTARI DELLA GMG: "ABBIATE IL CORAGGIO DI ESSERE FELICI"

Città del Vaticano, 29 luglio 2013 (VIS). Domenica 28 luglio, prima della cerimonia di congedo, il Papa ha incontrato i volontari della GMG nel Padiglione 5 del Centro Congressi "Rio Centro" dove erano presenti quindicimila dei sessantamila volontari che hanno lavorato per due anni alla preparazione della GMG brasiliana. I giovani hanno accolto il Papa con canti e applausi, e il Papa, a sua volta, non si è risparmiato in baci e abbracci.

Papa Francesco ha ringraziato i ragazzi "per i tanti piccoli gesti che hanno reso questa Giornata Mondiale della Gioventù un'esperienza indimenticabile di fede" ed ha ricordato che grazie ai "sorrisi di ognuno di voi, con la gentilezza, con la disponibilità al servizio, avete provato che 'si è più beati nel dare che nel ricevere'".

"Il servizio che avete svolto in questi giorni - ha detto Papa Francesco - mi ha richiamato alla mente la missione di san Giovanni Battista, che ha preparato il cammino a Gesù. (...) E questo è il servizio più bello che possiamo compiere come discepoli missionari. Preparare la strada perché tutti possano conoscere, incontrare e amare il Signore. (...) Siate sempre generosi con Dio e con gli altri: non si perde nulla, anzi è grande la ricchezza di vita che si riceve!".
Dio ha un progetto su ciascuno: "scoprirlo, rispondere alla propria vocazione è camminare verso la realizzazione felice di se stessi. Dio ci chiama tutti alla santità (...). Alcuni sono chiamati a santificarsi costituendo una famiglia mediante il Sacramento del matrimonio. C’è chi dice che oggi il matrimonio è 'fuori moda'; nella cultura del provvisorio, del relativo, molti predicano che l’importante è 'godere' il momento, che non vale la pena di impegnarsi per tutta la vita, di fare scelte definitive, 'per sempre', perché non si sa cosa riserva il domani. Io, invece, vi chiedo di essere rivoluzionari, di andare contro corrente; sì, in questo vi chiedo di ribellarvi a questa cultura del provvisorio, che, in fondo, crede che voi non siate in grado di assumervi responsabilità, che non siate capaci di amare veramente. Io ho fiducia in voi giovani e prego per voi. Abbiate il coraggio di 'andare contro corrente'. Abbiate il coraggio di essere felici".

"Il Signore chiama alcuni al sacerdozio - ha proseguito il Pontefice - Altri li chiama a servire gli altri nella vita religiosa (...). Io non dimenticherò mai quel 21 settembre – avevo 17 anni – quando, dopo essermi fermato nella chiesa di San José de Flores per confessarmi, ho sentito per la prima volta che Dio mi chiamava. Non abbiate paura di quello che Dio vi chiede! Vale la pena di dire 'sì' a Dio. In Lui c’è la gioia!".

"Cari giovani - ha detto infine il Papa - qualcuno forse non ha ancora chiaro che cosa fare della sua vita. Chiedetelo al Signore, Lui vi farà capire la strada. (...) Non dimenticate tutto quello che avete vissuto qui! Potete sempre contare su le mie preghiere e so di poter contare sulle vostre preghiere".


PAPA FRANCESCO SI CONGEDA DAL BRASILE CON "SAUDADE"

Città del Vaticano, 29 luglio 2013 (VIS). "Parto con l'animo pieno di ricordi felici (...). In questo momento comincio a sentire un inizio di nostalgia. Nostalgia del Brasile, questo popolo così grande e dal cuore grande (...). Nostalgia della speranza negli occhi dei giovani dell'Ospedale San Francesco. Nostalgia della fede e la gioia in mezzo alle avversità dei residenti di Varginha (...). Grazie per l’accoglienza e il calore dell’amicizia che mi sono stati dimostrati! Anche di questo comincio a sentire nostalgia".

Con queste parole, nel pomeriggio di ieri Papa Francesco, si è congedato dal Brasile. Durante la cerimonia di congedo che si è tenuta nell'aeroporto Galeão/Antonio Carlos Jobim di Rio de Janeiro, il Santo Padre ha ringraziato la Presidente del Brasile Signora Dilma Roussef "per essersi fatta interprete dei sentimenti dell’intero popolo del Brasile verso il Successore di Pietro", i Vescovi e i loro collaboratori, i volontari, i giornalisti, tutti coloro che hanno contribuito all'organizzazione e all'accoglienza della Giornata Mondiale della Gioventù e quanti hanno pregato perché la GMG di Rio "fosse una vera esperienza di crescita nella fede".

"Penso ai giovani protagonisti di questo grande incontro. (...) Io continuerò a nutrire una speranza immensa nei giovani del Brasile e del mondo intero - ha affermato il Papa - Per mezzo loro, Cristo sta preparando una nuova primavera in tutto il mondo. Io ho visto i primi risultati di questa semina, altri gioiranno con il ricco raccolto!. (...) Molti di voi sono venuti in questo pellegrinaggio da discepoli; non ho alcun dubbio che tutti ora partono da missionari Con la vostra testimonianza di gioia e di servizio fate fiorire la civiltà dell'amore. Dimostrate con la vita che vale la pena di spendersi per grandi ideali, di valorizzare la dignità di ogni essere umano, e di scommettere su Cristo e sul suo Vangelo".

Infine, prima di salire a bordo dell'aereo, Papa Francesco ha ricordato la visita al Santuario di Nostra Signora di Aparecida dove ha si è inginocchiato in preghiera "per l'umanità intera e in particolare per tutti i brasiliani. Ho chiesto a Maria - ha detto - che rafforzi in voi la fede cristiana, che fa parte della nobile anima del Brasile, come pure di tanti altri Paesi, tesoro della vostra cultura, incoraggiamento e forza per costruire una umanità nuova nella concordia e nella solidarietà".

"Questo Papa se ne va e vi dice 'a presto', un 'presto' pieno di nostalgia, e vi chiede, per favore, di non dimenticavi di pregare per Lui. Questo Papa ha bisogno della preghiera di tutti voi. Un abbraccio a tutti. Che Dio vi benedica!".

Alle 19:00, ora locale, l'aereo papale è partito da Rio de Janeiro e dopo undici ore e mezzo di viaggio è atterrato questa mattina all'aeroporto di Ciampino alle 11:30. Da Ciampino il Papa ha raggiunto in auto la Basilica di Santa Maria Maggiore per ringraziare la Vergine, come aveva già fatto prima di intraprendere il Viaggio Apostolico in Brasile, e, dopo aver sostato in preghiera davanti all'immagine di Maria, ha fatto rientro, in auto, in Vaticano.



L’AUTORITÀ D’INFORMAZIONE FINANZIARIA VATICANA (AIF) FIRMA UN PROTOCOLLO D’INTESA CON L’UNITÀ DI INFORMAZIONE FINANZIARIA ITALIANA (UIF)

Città del Vaticano, 29 luglio 2013 (VIS). L’Autorità di Informazione Finanziaria (AIF) della Santa Sede e Città del Vaticano ha firmato il 26 luglio un Protocollo d’intesa con la propria controparte italiana, l’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) della Banca d’Italia.

Il Protocollo è stato siglato a Roma dal Cardinale Attilio Nicora, Presidente dell’AIF, e dal Dottor Claudio Clemente, Direttore dell’UIF.

Quella del protocollo d’intesa è una prassi standard e formalizza la cooperazione e lo scambio di informazioni finanziarie fra autorità competenti dei paesi coinvolti, ai fini del contrasto a livello internazionale del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo.

Il Protocollo firmato è stato redatto sulla base del modello predisposto dall’Egmont Group, l’organizzazione mondiale delle Unità di Informazione Finanziaria nazionali e contiene clausole di reciprocità, riservatezza e sugli utilizzi consentiti delle informazioni.

La Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano prendono molto seriamente le responsabilità internazionali in materia di contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo e l’Italia rappresentaper noi una controparte particolarmente importante in questo senso” ha detto il Direttore dell’AIF René Brülhart, aggiungendo quindi: “Ci auguriamo di continuare a svolgere il nostro lavoro con le Autorità italiane in maniera costruttiva e fruttuosa. La firma di questo Protocollo d’intesa rappresenta ilchiaro impegno a rafforzare il nostro rapporto bilaterale, facilitando gli sforzi comuni e la lotta al riciclaggio”.

L’AIF è diventata membro dell’Egmont Group questo luglio e negli ultimi mesi ha sottoscritto protocolli d’intesa con le unità di informazione finanziaria di Stati Uniti, Belgio, Spagna, Slovenia e Paesi Bassi. Altri paesi dovrebbero seguire nel corso dell’anno.

L’AIF è l’autorità competente per la Santa Sede/lo Stato della Città del Vaticano per la lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. È stata istituita il 30 dicembre 2010.




CORDOGLIO DEL PAPA PER LA MORTE DEL CARDINALE ERSILIO TONINI

Città del Vaticano, 29 luglio 2013 (VIS). Il Santo Padre ha fatto pervenire un telegramma di cordoglio all'Arcivescovo Lorenzo Ghizzoni, di Ravenna-Cervia (Italia), per la morte, avvenuta ieri, domenica, all'età di 99 anni, del Cardinale Ersilio Tonini, Aricvescovo emerito di codesta Arcidiocesi.

Il Papa, che si unisce al cordoglio della comunità di Ravenna-Cervia, ricorda con ammirazione la feconda e molteplice attività" del defunto Porporato "dapprima quale zelante presbitero del clero piacentino, in seguito come Vescovo di Macerata e Tolentino e poi come sollecito e amabile Arcivescovo di codesta arcidiocesi, animato dal desiderio di annunciare Cristo attraverso un linguaggio semplice e incisivo e una autentica e coerente testimonianza di vita agli uomini e le donne del nostro tempo".


ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 29 luglio 2013 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Jean Mbarga, Vescovo della Diocesi di Ebolowa (Camerun), Amministratore Apostolico "sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis" dell'Arcidiocesi di Yaoundé (Camerun).

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'Arcidiocesi di Yaoundé (Camerun), presentata dall'Arcivescovo Simon-Victor Tonyé Bakot, presentata in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

domenica 28 luglio 2013

CHIAMATI A PROMUOVERE LA CULTURA DELL'INCONTRO

Città del Vaticano, 28 luglio 2013 (VIS). La Cattedrale Metropolitana di São Sebastião do Rio de Janeiro, le cui vetrate, opera di Lorenz Halimar, illustrano le quattro caratteristiche della Chiesa: Una (colore dominante verde), Santa (rosso), Cattolica (azzurro) e Apostolica (giallo), ha accolto ieri, alle 9:00 ora locale (14:00 ora di Roma), Papa Francesco che ha celebrato la Santa Messa con i Vescovi della Giornata Mondiale della Gioventù, i Sacerdoti, i Religiosi e i Seminaristi. In occasione dell'anno della Fede, i testi della celebrazione sono stati tratti dalla Messa per l'Evangelizzazione dei Popoli. Il Santo Padre ha dedicato l'omelia ai tre aspetti della vocazione: chiamati da Dio, chiamati ad annunciare il Vangelo, chiamati a promuovere la cultura dell'incontro.

Del primo aspetto "Chiamati da Dio", il Papa ha detto: "Credo che sia importante ravvivare sempre in noi questa realtà, che spesso diamo per scontata (...): 'Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi', ci dice Gesù. È riandare alla sorgente della nostra chiamata. Per questo, un vescovo, un sacerdote, un consacrato, una consacrata, un seminarista non può essere 'smemorato': perde il riferimento essenziale al momento iniziale del suo cammino. (...) Siamo stati chiamati da Dio e chiamati per rimanere con Gesù, uniti a Lui. In realtà, questo vivere, questo permanere in Cristo segna tutto ciò che siamo e facciamo. È precisamente questa 'vita in Cristo' ciò che garantisce la nostra efficacia apostolica, la fecondità del nostro servizio. (...) Non è la creatività, per quanto pastorale sia, non sono gli incontri o le pianificazioni che assicurano i frutti, anche se aiutano e molto, ma quello che assicura il frutto è l’essere fedeli a Gesù (...). E noi sappiamo bene che cosa significa: contemplarLo, adorarLo e abbracciarLo, nel nostro incontro quotidiano con Lui nell'Eucaristia, nella nostra vita di preghiera, nei nostri momenti di adorazione; riconoscerlo presente e abbracciarlo anche e nelle persone più bisognose. Il 'rimanere' con Cristo non significa isolarsi, ma è un rimanere per andare all’incontro con gli altri. Qui voglio ricordare alcune parole della Beata Madre Teresa di Calcutta. Dice così: 'Dobbiamo essere molto orgogliose della nostra vocazione che ci dà l'opportunità di servire Cristo nei poveri. È nelle 'favelas', nei 'cantegriles', nelle 'villas miseria', che si deve andare a cercare e servire Cristo. Dobbiamo andare da loro come il sacerdote si reca all'altare, con gioia'".

Nello spiegare il secondo aspetto: "Chiamati ad annunciare il Vangelo", il Pontefice ha detto: "Molti di voi, carissimi Vescovi e sacerdoti, se non tutti, siete venuti per accompagnare i vostri giovani alla loro Giornata Mondiale (...). È nostro impegno di Pastori aiutarli a far ardere nel loro cuore il desiderio di essere discepoli missionari di Gesù. Certo, molti potrebbero sentirsi un po’ spaventati di fronte a questo invito, pensando che essere missionari significhi lasciare necessariamente il Paese, la famiglia e gli amici. Dio chiede che siamo missionari. Dove siamo? Dove Lui stesso ci colloca, nella nostra patria o dove ci ponga. Aiutiamo i giovani. Abbiamo l'orecchio attento per ascoltare le loro illusioni - hanno bisogno di essere ascoltati -,(...) La pazienza di ascoltare! Questo ve lo chiedo con tutto il cuore! Nel confessionale, nella direzione spirituale, nell'accompagnamento. Sappiamo perdere tempo con loro. Seminare, costa e affatica, affatica moltissimo! Ed è molto più gratificante godere del raccolto! Che furbizia! Tutti godiamo di più con il raccolto! Però Gesù ci chiede che seminiamo con serietà".

"Non risparmiamo le nostre forze nella formazione dei giovani! - ha esclamato il Papa - (...)
Aiutare i nostri giovani a riscoprire il coraggio e la gioia della fede (...) Educarli nella missione, ad uscire (...). Così ha fatto Gesù con i suoi discepoli: non li ha tenuti attaccati a sé come una chioccia con i suoi pulcini; li ha inviati! Non possiamo restare chiusi nella parrocchia, nelle nostre comunità, nella nostra istituzione parrocchiale o nella nostra istituzione diocesana, quando tante persone sono in attesa del Vangelo! Uscire inviati. Non è semplicemente aprire la porta perché vengano, per accogliere, ma è uscire dalla porta per cercare e incontrare! Spingiamo i giovani affinché escano. Certo che faranno stupidaggini. Non abbiamo paura! Gli Apostoli le hanno fatte prima di noi. (...) Pensiamo con decisione alla pastorale partendo dalla periferia, partendo da coloro che sono più lontani, da coloro che di solito non frequentano la parrocchia. Loro sono gli invitati VIP. Andare a cercarli nel crocevia delle strade".

Infine il Papa si è riferito al terzo aspetto: "Chiamati a promuovere la cultura dell’incontro" ed ha detto: "In molti ambienti, e in generale in questo umanesimo economicista che ci è stato imposto nel mondo - ha sottolineato - si è fatta strada una cultura dell’esclusione, una 'cultura dello scarto'. Non c'è posto né per l’anziano né per il figlio non voluto; non c’è tempo per fermarsi con quel povero nella strada. A volte sembra che per alcuni, i rapporti umani siano regolati da due 'dogmi' moderni: efficienza e pragmatismo. (...) Abbiate il coraggio di andare controcorrente a questa cultura efficentista, a questa cultura dello scarto. L’incontro e l’accoglienza di tutti, la solidarietà - una parola che si sta nascondendo in questa cultura, quasi fosse una cattiva parola -, la solidarietà e la fraternità, sono elementi che rendono la nostra civiltà veramente umana. Essere servitori della comunione e della cultura dell'incontro! (...) E farlo senza essere presuntuosi, imponendo 'le nostre verità', ma bensì guidati dall'umile e felice certezza di chi è stato trovato, raggiunto e trasformato dalla Verità che è Cristo e non può non annunciarla".

Al termine della Messa e dopo la Benedizione dei presenti, il Papa a bordo dell'autovettura panoramica ha raggiunto il Teatro Municipale per l'Incontro con la classe dirigente del Brasile.
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