Inizio - VIS Vaticano - Ricevere VIS - Contattaci - Calendario VIS

Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

ultime 5 notizie

VISnews anche in Twitter Anche in YouTube

venerdì 27 maggio 2011

AFFIDAMENTO ITALIA ALLA VERGINE 150° ANNIVERSARIO UNITÀ

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAG. 2011 (VIS). Ieri pomeriggio, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, Benedetto XVI ha presieduto la recita del Santo Rosario con i Vescovi italiani riuniti in Assemblea Generale. Con la recita del Santo Rosario i Vescovi hanno inteso rinnovare l'affidamento dell'Italia alla Vergine Maria, nel 150° dell'unità politica del Paese.

  Dopo la recita dei misteri della luce, il Papa ha rivolto ai Presuli italiani alcune parole ricordando che la Basilica di San Maria Maggiore "è la prima in Occidente dedicata alla Vergine Madre di Dio. Nell'entrarvi, il mio pensiero è tornato al primo giorno dell'anno 2000, quando il Beato Giovanni Paolo II ne aprì la Porta Santa, affidando l'Anno giubilare a Maria, perché vegliasse sul cammino di quanti si riconoscevano pellegrini di grazia e di misericordia. Noi stessi oggi non esitiamo a sentirci tali, desiderosi di varcare la soglia di quella 'Porta' Santissima che è Cristo e vogliamo chiedere alla Vergine Maria di sostenere il nostro cammino ed intercedere per noi".

  "Le disposizioni del cuore di Maria - l'ascolto, l'accoglien¬za, l'umiltà, la fedeltà, la lode e l'attesa - corrispondono agli atteggiamenti interiori e ai gesti che plasmano la vita cristiana. Di essi si nutre la Chiesa, consapevole che esprimono ciò che Dio attende da lei".

  "La fede, infatti" - ha proseguito il Pontefice - "non è alienazione: sono altre le esperienze che inquinano la dignità dell'uomo e la qualità della convivenza sociale! (...) A ragione l'Italia, celebrando i centocinquant'anni della sua unità politica, può essere orgogliosa della presenza e dell'azione della Chiesa. Essa non persegue privilegi né intende sostituirsi alle responsabilità delle istituzioni politiche; rispettosa della legittima laicità dello Stato, è attenta a sostenere i diritti fondamentali dell'uomo. Fra questi vi sono anzitutto le istanze etiche e quindi l'apertura alla trascendenza, che costituiscono valori previi a qualsiasi giurisdizione statale, in quanto iscritti nella natura stessa della persona umana".

  "In questa prospettiva, la Chiesa (...) continua a offrire il proprio contributo alla costruzione del bene comune, richiamando ciascuno al dovere di promuovere e tutelare la vita umana in tutte le sue fasi e di sostenere fattivamente la famiglia (...)". Nel ricordare "la difficoltà ad accedere ad una piena e dignitosa occupazione" - il Papa ha affermato: "Mi unisco, perciò, a quanti chiedono alla politica e al mondo imprenditoriale di compiere ogni sforzo per superare il diffuso precariato lavorativo, che nei giovani compromette la serenità di un progetto di vita familiare, con grave danno per uno sviluppo autentico e armonico della società".

  Il Santo Padre ha quindi esortato i Presuli con queste parole: "Non esitate a stimolare i fedeli laici a vincere ogni spirito di chiusura, distrazione e indifferenza, e a partecipare in prima persona alla vita pubblica. Incoraggiate le iniziative di formazione ispirate alla dottrina sociale della Chiesa, affinché chi è chiamato a responsabilità politiche e amministrative non rimanga vittima della tentazione di sfruttare la propria posizione per interessi personali o per sete di potere".

  "Assumendo l'educazione come filo conduttore dell'impegno pastorale di questo decennio" - ha detto ancora il Papa - "avete voluto esprimere la certezza che l'esistenza cristiana - la vita buona del Vangelo - è proprio la dimostrazione di una vita realizzata. Su questa strada voi assicurate un servizio non solo religioso o ecclesiale, ma anche sociale, contribuendo a costruire la città dell'uomo. Coraggio, dunque! Nonostante tutte le difficoltà, 'nulla è impossibile a Dio'".

  "Sotto la protezione della 'Mater unitatis'" - ha concluso Benedetto XVI - "poniamo tutto il popolo italiano, perché il Signore gli conceda i doni inestimabili della pace e della fraternità e, quindi, dello sviluppo solidale. Aiuti le forze politiche a vivere anche l'anniversa¬rio dell'Unità come occasione per rinsaldare il vincolo nazionale e superare ogni pregiudiziale contrapposizione: le diverse e legittime sensibilità, esperienze e prospettive possano ricomporsi in un quadro più ampio per cercare insieme ciò che veramente giova al bene del Paese. L'esempio di Maria apra la via a una società più giusta, matura e responsabile, capace di riscoprire i valori profondi del cuore umano".
BXVI-ROSARIO/                                               VIS 20110527 (660)

CARITAS INTERNATIONALIS TESTIMONIARE AMORE DI DIO

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAG. 2011 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in udienza i 400 partecipanti all'Assemblea Generale della 'Caritas Internationalis', il cui Presidente è il Cardinale Oscar Rodríguez Maradiaga, Arcivescovo di Tegucigalpa (Honduras).

  Benedetto XVI ha ricordato che la 'Caritas' fu fondata 60 anni fa da Pio XII dopo gli orrori e le devastazioni della Seconda Guerra Mondiale "per mostrare la solidarietà e la preoccupazione della Chiesa intera di fronte alle tante situazioni di conflitto e di emergenza nel mondo. (...). Il Beato Giovanni Paolo II, poi, rafforzò ulteriormente i legami esistenti tra le singole agenzie nazionali di 'Caritas' e tra di esse e la Santa Sede, conferendo a 'Caritas Internationalis' la personalità giuridica canonica pubblica. Di conseguenza la 'Caritas internationalis' ha acquisito un ruolo particolare nel cuore della comunità ecclesiale, ed è stata chiamata a condividere, in collaborazione con la Gerarchia ecclesiastica, la missione della Chiesa di manifestare, attraverso la carità vissuta, quell'amore che è Dio stesso".

  "Nella mia prima Enciclica, 'Deus Caritas est', ho voluto riaffermare quanto sia centrale la testimonianza della carità per la Chiesa del nostro tempo. Attraverso tale testimonianza (...)  la Chiesa raggiunge milioni di uomini e donne e rende loro possibile riconoscere e percepire l'amore di Dio, che è sempre vicino ad ogni persona che si trovi nel bisogno. Per noi cristiani, Dio stesso è la fonte della carità, e la carità è intesa non solo come una generica filantropia, ma come dono di sé, anche fino al sacrificio della propria vita in favore degli altri, ad imitazione dell'esempio di Gesù Cristo".

"'Caritas Internationalis'" - ha spiegato il Pontefice - "è diversa da altre agenzie sociali perché è un organismo ecclesiale, che condivide la missione della Chiesa. Questo è ciò che i Pontefici hanno sempre voluto e questo è ciò che la vostra Assemblea Generale è chiamata a riaffermare con forza. A tale riguardo, si deve osservare che 'Caritas Internationalis' è costituita fondamentalmente dalle varie 'Caritas' nazionali. A differenza di tante istituzioni e associazioni ecclesiali dedite alla carità, le 'Caritas' hanno un tratto distintivo: pur nella varietà delle forme canoniche assunte dalle 'Caritas' nazionali, tutte costituiscono un aiuto privilegiato per i Vescovi nel loro esercizio pastorale della carità. Ciò comporta una speciale responsabilità ecclesiale: quella di lasciarsi guidare dai Pastori della Chiesa. Dal momento poi che 'Caritas Internationalis' ha un profilo universale ed è dotata di personalità giuridica canonica pubblica, la Santa Sede ha il compito di seguire la sua attività e di vigilare affinché tanto la sua azione umanitaria e di carità, come il contenuto dei documenti diffusi, siano in piena sintonia con la Sede Apostolica e con il Magistero della Chiesa, affinché essa sia amministrata con competenza ed in modo trasparente. Questa identità distintiva è la forza di 'Caritas Internationalis', ed è ciò che rende la sua opera particolarmente efficace".

  "Vorrei inoltre sottolineare che la vostra missione" - ha proseguito il Pontefice - "vi porta a svolgere un importante ruolo sul piano internazionale. L'esperienza che avete raccolto in questi anni vi ha insegnato a farvi portavoce, nella comunità internazionale, di una sana visione antropologica, alimentata dalla dottrina cattolica e impegnata a difendere la dignità di ogni vita umana. Senza un fondamento trascendente, senza un riferimento a Dio Creatore, senza la considerazione del nostro destino eterno, rischiamo di cadere in preda ad ideologie dannose".

  "'Caritas Internationalis' è un'organizzazione a cui spetta il ruolo di favorire la comunione tra la Chiesa universale e le Chiese particolari, come pure la comunione tra tutti i fedeli nell'esercizio della carità. Al tempo stesso, essa è chiamata ad offrire il proprio contributo per portare il messaggio della Chiesa nella vita politica e sociale sul piano internazionale. Nella sfera politica - e in tutte quelle aree che toccano direttamente la vita dei poveri - i fedeli, specialmente i laici, godono di un'ampia libertà di azione. Nessuno può, in materie aperte alla libera discussione, pretendere di parlare 'ufficialmente' a nome dell'intero laicato o di tutti i cattolici. D'altro canto, ciascun cattolico, anzi, in verità, ogni uomo, è chiamato ad agire con coscienza purificata e con cuore generoso per promuovere in maniera decisa quei valori che spesso ho definito come 'non negoziabili'".

  "È in questa ampia prospettiva, quindi, e in stretta collaborazione con i Pastori della Chiesa, responsabili ultimi della testimonianza della carità" - ha concluso il Santo Padre - "che le 'Caritas' nazionali sono chiamate a continuare la loro fondamentale testimonianza al mistero dell'amore vivificante e trasformante di Dio manifestatosi in Gesù Cristo. Lo stesso vale anche per 'Caritas Internationalis', che, nell'impegno per svolgere la propria missione, può contare sull'assistenza e sull'appoggio della Santa Sede, particolarmente attraverso il Dicastero competente, il Pontificio Consiglio 'Cor Unum'".
AC/                                       VIS 20110527 (790)

RIUNIONE CONSIGLIO SPECIALE SINODO PER IL MEDIO ORIENTE

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAG. 2011 (VIS). Il 17 e 18 maggio scorsi, presso la Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, si è svolta la quarta riunione del Consiglio Speciale per il Medio Oriente della Segreteria Generale.

  Un Comunicato reso pubblico oggi segnala che: "Il Segretario Generale, l'Arcivescovo Nikola Eterovi?, ha presieduto i lavori, ai quali hanno preso parte tutti i membri del Consiglio. (...) Nel suo intervento iniziale il Segretario Generale, (...) ha rivolto un pensiero particolare a S.B. Béchara Boutros Raï, O.M.M., recentemente eletto Patriarca di Antiochia dei Maroniti (Libano)".

  I Membri del Consiglio hanno sottolineato che: "La convivenza delle religioni è essenziale per lo sviluppo della conoscenza reciproca e della tolleranza, per promuovere rapporti pacifici e proficui nella collaborazione per il bene comune".

  "Appaiono sempre più esigenti" - si legge ancora nel Comunicato - "le richieste di dialogo ecumenico e interreligioso, che stimolano la ricerca di comunione e di testimonianza da parte dei discepoli del Signore allo scopo di vivere la fede nella carità e nella speranza di tempi migliori, che bisogna costruire con pazienza, perseveranza e amore".

  "Una particolare attenzione è stata rivolta alla stesura di una sintesi dei documenti sinodali e specialmente delle Proposizioni (...) in vista della redazione dell'Esortazione Apostolica Postsinodale, che (...) il Santo Padre Benedetto XVI pubblicherà a suo tempo".
SE/                                       VIS 20110527 (230)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Sette Presuli della Conferenza Episcopale dell'India, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Maria Callist Soosa Pak?am, di Trivandrum dei Latini.

    - Il Vescovo Innayya Chinna Addagatla, di Srikakulam.

    - Il Vescovo Prakash Mallavarapu, di Vijayawada.

    - Il Reverendo Vincent Arackal, Amministratore Apostolico di Calicut.

    - Il Vescovo Joseph Kariyil, di Cochin.
    - Il Vescovo Varghese Chakkalakal, di Kannur.

    - Il Vescovo Joseph Karikkassery, di Kottapuram.

  Nel pomeriggio il Santo Padre riceverà  il Signor Pál Schmitt, Presidente della Repubblica di Ungheria, con la Consorte. Il Presidente offrirà al Santo Padre un concerto in occasione della Presidenza ungherese del Consiglio dell'Unione Europea e del 200° anniversario della nascita di Ferenc Liszt.
AL:AP/                                       VIS 20110527 (110)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAG. 2011 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Sacerdote Raymond Wickramasinghe, Vescovo della Diocesi di Galle (superficie: 5.493; popolazione: 2.580.000; cattolici: 9.511; sacerdoti: 33; religiosi: 97), Sri Lanka. Il Vescovo eletto è nato nel 1962 a Uthuwankanda (Sri Lanka) ed è stato ordinato sacerdote nel 1989. È stato finora Professore di Teologia Morale al Seminario Nazionale "Nostra Signora di Lanka".
NER/                                         VIS 20110527 (70)
Copyright © VIS - Vatican Information Service