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lunedì 5 luglio 2010

SILENZIO INTERIORE E ESTERIORE PER PERCEPIRE VOCE DI DIO

CITTA' DEL VATICANO, 4 LUG. 2010 (VIS). Benedetto XVI ha compiuto oggi una Visita Pastorale a Sulmona, in Abruzzo, in occasione dell’ottavo centenario della nascita di San Pietro Celestino V, il Papa eremita.
Alle 10:00 il Papa ha presieduto una Concelebrazione Eucaristica in Piazza Garibaldi, alla quale hanno assistito 25.000 persone.
“So bene che anche a Sulmona non mancano difficoltà, problemi e preoccupazioni” – ha detto il Papa all’inizio dell’omelia – “penso, in particolare, a quanti vivono concretamente la loro esistenza in condizioni di precarietà, a causa della mancanza del lavoro, dell’incertezza per il futuro, della sofferenza fisica e morale e - come ha ricordato il Vescovo - del senso di smarrimento dovuto al sisma del 6 aprile 2009. A tutti voglio assicurare la mia vicinanza ed il mio ricordo nella preghiera, mentre incoraggio a perseverare nella testimonianza dei valori umani e cristiani così profondamente radicati nella fede e nella storia di questo territorio e della sua popolazione”.
Nel ricordare San Celestino V, il monaco Pietro da Morrone, eremita sul Monte Morrone, fino all’elezione al Pontificato nel 1294, il Papa ha affermato: “Egli rimane nella storia per le note vicende del suo tempo e del suo pontificato e, soprattutto, per la sua santità. La santità, infatti, non perde mai la propria forza attrattiva, non cade nell’oblio, non passa mai di moda, anzi, col trascorrere del tempo, risplende con sempre maggiore luminosità, esprimendo la perenne tensione dell’uomo verso Dio”.
“Pietro Angelerio sin dalla sua giovinezza è stato un ‘cercatore di Dio’, un uomo desideroso di trovare risposte ai grandi interrogativi della nostra esistenza: chi sono, da dove vengo, perché vivo, per chi vivo? (...) Ed è proprio nel silenzio esteriore, ma soprattutto in quello interiore, che egli riesce a percepire la voce di Dio, capace di orientare la sua vita”.
“Viviamo in una società” – ha sottolineato il Pontefice – “in cui ogni spazio, ogni momento sembra debba essere ‘riempito’ da iniziative, da attività, da suoni; spesso non c’è il tempo neppure per ascoltare e per dialogare. Cari fratelli e sorelle! Non abbiamo paura di fare silenzio fuori e dentro di noi, se vogliamo essere capaci non solo di percepire la voce di Dio, ma anche la voce di chi ci sta accanto, la voce degli altri”.
“Ma è importante sottolineare anche un secondo elemento: la scoperta del Signore che fa Pietro Angelerio non è il risultato di uno sforzo, ma è resa possibile dalla Grazia stessa di Dio, che lo previene. Ciò che egli aveva, ciò che egli era, non gli veniva da sé: gli era stato donato, era grazia, ed era perciò anche responsabilità davanti a Dio e davanti agli altri”.
“Dio ci anticipa sempre e in ogni singola vita c’è del bello e del buono che noi possiamo riconoscere facilmente come sua grazia, come raggio di luce della sua bontà.(...) E se noi impariamo a conoscere Dio nella sua bontà infinita, allora saremo capaci anche di vedere, con stupore, nella nostra vita - come i Santi - i segni di quel Dio, che ci è sempre vicino, che è sempre buono con noi, che ci dice: ‘Abbi fede in me!’".
Benedetto XVI ha spiegato che per Pietro da Morrone la Croce “costituì il centro della sua vita, gli diede la forza per affrontare le aspre penitenze e i momenti più impegnativi, dalla giovinezza all’ultima ora (...). Quando fu eletto alla Sede dell’Apostolo Pietro, volle concedere una particolare indulgenza, denominata ‘La Perdonanza’”.
“San Pietro Celestino” – ha detto ancora il Pontefice – “pur conducendo vita eremitica, non era ‘chiuso in se stesso’, ma era preso dalla passione di portare la buona notizia del Vangelo ai fratelli”.
La missione della Chiesa, ha affermato il Papa consiste nello ”annuncio sereno, chiaro e coraggioso del messaggio evangelico - anche nei momenti di persecuzione – senza cedere né al fascino della moda, né a quello della violenza o dell’imposizione; il distacco dalle preoccupazioni per le cose - il denaro e il vestito – confidando nella Provvidenza del Padre; l’attenzione e cura in particolare verso i malati nel corpo e nello spirito”
Al termine della Celebrazione Eucaristica e prima della recita dell’Angelus, il Papa ha affidato alla Vergine Maria, venerata nel Santuario della Madonna della Libera, la Chiesa locale con queste parole: “Possa camminare unita e gioiosa nella via della fede, della speranza e della carità. Fedele all’eredità di san Pietro Celestino, sappia sempre comporre la radicalità evangelica e la misericordia, perché tutti coloro che cercano Dio lo possano trovare”.
“In Maria, Vergine del silenzio e dell’ascolto, san Pietro da Morrone trovò il modello perfetto di obbedienza alla volontà divina, in una vita semplice e umile, protesa alla ricerca di ciò che è veramente essenziale, capace di ringraziare sempre il Signore riconoscendo in ogni cosa un dono della sua bontà”.
“Anche noi, che viviamo in un’epoca di maggiori comodità e possibilità” – ha concluso il Pontefice – “siamo chiamati ad apprezzare uno stile di vita sobrio, per conservare più liberi la mente ed il cuore e per poter condividere i beni con i fratelli”.
Dopo l’Angelus, il Papa ha raggiunto in auto la Casa Sacerdotale del Centro pastorale diocesano di Sulmona per il pranzo con i Vescovi Abruzzesi e per una sosta di riposo. La Casa Sacerdotale, destinata ad alloggiare i sacerdoti ammalati e anziani, è stata inaugurata oggi domenica, dopo i lavori di restauro e intitolata a “Benedetto XVI".
PV-ITALIA/ VIS 20100705 (900)

VERA PREGHIERA NON È AFFATTO ESTRANEA ALLA REALTÀ

CITTA' DEL VATICANO, 4 LUG. 2010 (VIS). Alle 16:30, prima di lasciare la Casa Sacerdotale del Centro pastorale diocesano di Sulmona, il Papa ha salutato i membri del comitato organizzatore della sua visita e quindi ha incontrato una Delegazione della Casa Circondariale di Sulmona: il Direttore, il Cappellano e alcuni agenti di custodia e detenuti.
Al termine il Papa si è recato in auto alla Cattedrale per l’Incontro con i Giovani. Al suo arrivo Benedetto XVI si è soffermato in adorazione nella Cappella del Santissimo Sacramento. Dopo l’introduzione del Vescovo Angelo Spina, e il saluto di due giovani, il Papa ha pronunciato un discorso.
Benedetto XVI ha elogiato la “memoria storica” dei giovani che poco prima avevano citato San Pietro Celestino V, un personaggio nato otto secoli fa, “considerato ancora molto attuale!”.
“Cari amici” – ha detto il Papa – “senza memoria non c’è futuro. Una volta si diceva che la storia è maestra di vita! La cultura consumistica attuale tende invece ad appiattire l’uomo sul presente, a fargli perdere il senso del passato, della storia; ma così facendo lo priva anche della capacità di comprendere se stesso, di percepire i problemi, e di costruire il domani. Quindi, cari giovani e care giovani, voglio dirvi: il cristiano è uno che ha buona memoria, che ama la storia e cerca di conoscerla”.
“Per questo vi ringrazio, perché mi parlate di san Pietro del Morrone, Celestino V, e siete capaci di valorizzare la sua esperienza oggi, in un mondo così diverso, ma proprio per questo bisognoso di riscoprire alcune cose che valgono sempre, che sono perenni, ad esempio la capacità di ascoltare Dio nel silenzio esteriore e soprattutto interiore. (...) È importante imparare a vivere momenti di silenzio interiore nelle proprie giornate per essere capaci di sentire la voce del Signore”.
“State certi” – ha ribadito il Papa – “che se uno impara ad ascoltare questa voce e a seguirla con generosità, non ha paura di nulla, sa e sente che Dio è con lui, con lei, che è Amico, Padre e Fratello. Detto in una sola parola: il segreto della vocazione sta nel rapporto con Dio, nella preghiera che cresce proprio nel silenzio interiore, nella capacità di ascoltare che Dio è vicino. E questo è vero sia prima della scelta, al momento, cioè, di decidere e di partire, sia dopo, se si vuole essere fedeli e perseverare nel cammino. San Pietro Celestino è stato prima di tutto questo: un uomo di ascolto, di silenzio interiore, un uomo di preghiera, un uomo di Dio”.
“La vera preghiera non è affatto estranea alla realtà. Se pregare vi alienasse, vi togliesse dalla vostra vita reale, state in guardia: non sarebbe vera preghiera! (...) Non si tratta di moltiplicare le parole” – ha spiegato il Papa – “ma di stare alla presenza di Dio, facendo proprie, nella mente e nel cuore, le espressioni del ‘Padre Nostro’, che abbraccia tutti i problemi della nostra vita, oppure adorando l’Eucaristia, meditando il Vangelo nella nostra stanza, o partecipando con raccoglimento alla liturgia. Tutto questo non distoglie dalla vita, ma aiuta invece ad essere veramente se stessi in ogni ambiente, fedeli alla voce di Dio che parla alla coscienza, liberi dai condizionamenti del momento!”.
“Cari amici! La fede e la preghiera non risolvono i problemi, ma permettono di affrontarli con una luce e una forza nuova, in modo degno dell’uomo, e anche in modo più sereno ed efficace. Se guardiamo alla storia della Chiesa vedremo che è ricca di figure di Santi e Beati che, proprio partendo da un intenso e costante dialogo con Dio, illuminati dalla fede, hanno saputo trovare soluzioni creative, sempre nuove, per rispondere a bisogni umani concreti in tutti i secoli: la salute, l’istruzione, il lavoro, eccetera. La loro intraprendenza era animata dallo Spirito Santo e da un amore forte e generoso per i fratelli, specialmente per quelli più deboli e svantaggiati”.
“Cari giovani!” – ha esclamato il Pontefice – “Lasciatevi conquistare totalmente da Cristo! Mettetevi anche voi, con decisione, sulla strada della santità, cioè dall’essere in contatto, in conformità con Dio, – strada che è aperta a tutti – perché questo vi farà diventare anche più creativi nel cercare soluzioni ai problemi che incontrate, e nel cercarle insieme! Ecco un altro (segno) distintivo del cristiano: non è mai un individualista”.
“Forse voi mi direte: ma se guardiamo, ad esempio, a san Pietro Celestino, nella scelta della vita eremitica non c’era forse individualismo, fuga dalle responsabilità? Certo, questa tentazione esiste. Ma nelle esperienze approvate dalla Chiesa, la vita solitaria di preghiera e di penitenza è sempre al servizio della comunità, apre agli altri, non è mai in contrapposizione ai bisogni della comunità. Gli eremi e i monasteri sono oasi e sorgenti di vita spirituale da cui tutti possono attingere. Il monaco non vive per sé, ma per gli altri, ed è per il bene della Chiesa e della società che coltiva la vita contemplativa, perché la Chiesa e la società possano essere sempre irrigate da energie nuove, dall’azione del Signore”.
“Cari giovani! (...) Vogliate bene alla Chiesa: vi ha dato la fede, vi ha fatto conoscere Cristo! (...) Conservate il vostro entusiasmo, la vostra gioia, quella che nasce dall’aver incontrato il Signore e sappiate comunicarla anche ai vostri amici, ai vostri coetanei! (...) Con voi sento che la Chiesa è giovane!” – ha concluso il Pontefice – “Camminate, cari ragazzi e care ragazze! Camminate nella via del Vangelo; amate la Chiesa, nostra madre; siate semplici e puri di cuore; siate miti e forti nella verità; siate umili e generosi”.
Terminato l’incontro, il Papa è sceso nella Cripta della Cattedrale per venerare le reliquie di San Panfilo e San Celestino V. Quindi ha raggiunto in auto lo Stadio comunale "Pallozzi" e da qui, preso congedo dalle Autorità che lo avevano accolto al mattino, alle ore 17:45, è partito in elicottero alla volta del Vaticano.
PV-ITALIA/ VIS 20100705 (980)

PAPA INAUGURA FONTANA S. GIUSEPPE NEI GIARDINI VATICANI

CITTA' DEL VATICANO, 5 LUG. 2010 (VIS). Questa mattina alle 11:30, il Santo Padre Benedetto XVI ha inaugurato nei Giardini Vaticani la Fontana di San Giuseppe, realizzata dal Governatorato in omaggio al nome di battesimo del Papa.
La fontana formata da due vasche digradanti, la prima di sei metri e la seconda comunicante di otto metri, con al centro una palma, è arricchita da sei formelle bronzee dell’artista bellunese Franco Murer, dedicate allo sposalizio di Giuseppe e Maria, al primo sogno di Giuseppe, alla nascita di Gesù, alla Fuga in Egitto, al ritrovamento di Gesù nel Tempio e al lavoro nella famiglia di Nazareth.
“Giuseppe, fidandosi di Dio, acconsente e coopera al piano della salvezza” – ha detto il Papa – “Certo, l’intervento divino nella sua vita non poteva non turbare il suo cuore. Affidarsi a Dio non significa realizzare ciò che noi abbiamo progettato; affidarsi a Dio vuol dire svuotarsi di sé, rinunciare a se stessi, perché solo chi accetta di perdersi per Dio può essere ‘giusto’ come San Giuseppe, può conformare, cioè, la propria volontà a quella di Dio e così realizzarsi”.
“Il Vangelo non ha conservato alcuna parola di Giuseppe, il quale svolse la sua attività nel silenzio. È lo stile che lo caratterizza in tutta l’esistenza, sia prima di trovarsi di fronte al mistero dell’azione di Dio nella sua sposa, sia quando – consapevole di questo mistero – è accanto a Maria nella Natività”.
“Cari fratelli e sorelle, questa bella fontana dedicata a San Giuseppe costituisce un simbolico richiamo ai valori della semplicità e dell’umiltà nel compiere quotidianamente la volontà di Dio, valori che hanno contraddistinto la vita silenziosa, ma preziosa del Custode del Redentore. Alla sua intercessione affido le attese della Chiesa e del mondo. Insieme alla Vergine Maria, sua sposa, egli guidi sempre il mio e il vostro cammino, affinché possiamo essere strumenti gioiosi di pace e di salvezza”.
BXVI/ VIS 20100705 (320)

VIAGGIO DI BENEDETTO XVI NEL REGNO UNITO 16-19 SETTEMBRE

CITTA' DEL VATICANO, 5 LUG. 2010 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha rilasciato nella tarda mattinata di oggi la dichiarazione che segue:
“Accogliendo gli inviti del Governo di Sua Maestà Elisabetta II Regina del Regno Unito e delle Conferenze Episcopali cattoliche di Inghilterra-Galles e della Scozia, Sua Santità Benedetto XVI compirà un Viaggio Apostolico nel Regno Unito dal 16 al 19 settembre 2010”.
“Nel corso del viaggio il Santo Padre farà visita a Sua Maestà la Regina nel Palazzo Reale di Holyroodhouse a Edinburgh, presiederà la Celebrazione Eucaristica nel Bellahouston Park di Glasgow, incontrerà i rappresentanti del mondo politico, culturale e imprenditoriale nella Westminster Hall, parteciperà ad una Celebrazione Ecumenica nella Westminster Abbey, presiederà la Celebrazione Eucaristica nella Westminster Cathedral e la Veglia di Preghiera nel Hyde Park a Londra. Infine, presiederà la Celebrazione per il rito di beatificazione del Venerabile Cardinale John Henry Newman nel Cofton Park di Birmingham”.
OP/ VIS 20100705 (170)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 5 LUG. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:
- Il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato di Sua Santità, con i Sacerdoti Confratelli che celebrano il 50° di Ordinazione sacerdotale.
- Il Signor Ivan Rebernik, Ambasciatore di Slovenia, in visita di congedo
Sabato 3 luglio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:
- Il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.
- L’Arcivescovo Nikola Eterovic, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi.
- L’Arcivescovo Józef Kowalczyk, di Gniezno (Polonia).
- Il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP/ VIS 20100705 (110)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 5 LUG. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:
- Il Dottor Patrizio Polisca, Direttore di Sanità e Igiene del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
- Il Professor Giovanni Rocchi, Consigliere dello Stato della Città del Vaticano.
NA/ VIS 20100705 (50)
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