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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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giovedì 26 gennaio 2012

ECUMENISMO: SEGNI POSITIVI DI FRATERNITÀ RITROVATA E CONDIVISO SENSO DI RESPONSABILITÀ


CITTÀ DEL VATICANO, 25 GEN 2012 (VIS). Mercoledì sera, il Santo Padre ha presieduto la celebrazione dei secondi Vespri della Solennità della Conversione di San Paolo, nell'omonima Basilica romana. Alla celebrazione, che ha posto fine alla Settimana di Preghiera per l'unità dei cristiani, sono stati presenti rappresentanti delle altre Chiese, tra cui la Chiesa Greco-Ortodossa, il Patriarcato Ecumenico, la Comunione Anglicana, i Patriarcati di Mosca e di Romania.

  Nell'omelia, Benedetto XVI ha ricordato che il tema della riflessione per la Settimana di Preghiera di quest'anno, "Tutti saremo trasformati dalla vittoria di Gesù Cristo nostro Signore", è stato tratto dalla Prima Lettera dell'Apostolo Paolo ai Corinzi. "Il significato di questa misteriosa trasformazione -ha detto il Papa-, è mirabilmente mostrato nella vicenda personale di san Paolo. In seguito all’evento straordinario accaduto lungo la via di Damasco, Saulo, che si distingueva per lo zelo con cui perseguitava la Chiesa nascente, fu trasformato in un infaticabile apostolo del Vangelo di Gesù Cristo. (...) Tale trasformazione non è il risultato di una lunga riflessione interiore e nemmeno il frutto di uno sforzo personale. Essa è innanzitutto opera della grazia di Dio che ha agito secondo le sue imperscrutabili vie".

  Benedetto XVI ha sottolineato che la trasformazione di San Paolo non si limita al piano etico e intellettuale, ma che "si tratta piuttosto di un radicale rinnovamento del proprio essere, simile per molti aspetti ad una rinascita. Una tale trasformazione trova il suo fondamento nella partecipazione al mistero della Morte e Risurrezione di Gesù Cristo, e si delinea come un graduale cammino di conformazione a Lui. Alla luce di questa consapevolezza, San Paolo (...) dirà: 'Non vivo più io, ma Cristo vive in me'".

  Nella Prima Lettera ai Corinzi, l'Apostolo descrive il giorno del giudizio finale, in cui si compie il destino dell'umanità. "In quel giorno -ha spiegato il Papa- tutti i credenti saranno resi conformi a Cristo e tutto ciò che è corruttibile sarà trasformato dalla sua gloria. (...) Allora il trionfo di Cristo sarà finalmente completo, perché (...) la morte sarà vinta definitivamente e, con essa, il peccato che l’ha fatta entrare nel mondo. (...) San Paolo ci dice, dunque, che ogni uomo, mediante il battesimo nella morte e risurrezione di Cristo, partecipa alla vittoria di Colui che per primo ha sconfitto la morte, cominciando un cammino di trasformazione che si manifesta sin da ora in una novità di vita e che raggiungerà la sua pienezza alla fine dei tempi".

  "Mentre eleviamo la nostra preghiera -ha continuato il Papa-, siamo fiduciosi di essere trasformati anche noi e conformati ad immagine di Cristo. Questo è particolarmente vero nella preghiera per l’unità dei cristiani (...), per mezzo della quale partecipiamo alla realizzazione del progetto divino per la Chiesa, e l’impegno operoso per il ristabilimento dell’unità è un dovere e una grande responsabilità per tutti. (...) Uniti in Cristo, siamo chiamati a condividere la sua missione, che è quella di portare la speranza là dove dominano l’ingiustizia, l’odio e la disperazione. Le nostre divisioni rendono meno luminosa la nostra testimonianza a Cristo. Il traguardo della piena unità, che attendiamo in operosa speranza e per la quale con fiducia preghiamo, è una vittoria (...) importante per il bene della famiglia umana".

  Benedetto XVI ha fatto presente che, in contrasto con l'idea di vittoria come successo immediato, predominante nella cultura attuale, nell'ottica cristiana, la vittoria "è un lungo (...) processo di trasformazione e di crescita nel bene. Essa avviene secondo i tempi di Dio, non i nostri, e richiede da noi profonda fede e paziente perseveranza. (...) Anche la nostra attesa per l’unità visibile della Chiesa deve essere paziente e fiduciosa" il che non significa passività o rassegnazione, ma "risposta pronta e attenta ad ogni possibilità di comunione e fratellanza, che il Signore ci dona".

  Il Papa ha concluso l'omelia esortando i presenti a proseguire per la via dell'ecumenismo: "Anche se a volte si può avere l’impressione che la strada verso il pieno ristabilimento della comunione sia ancora molto lunga e piena di ostacoli, invito tutti a rinnovare la propria determinazione a perseguire, con coraggio e generosità, l’unità che è volontà di Dio, seguendo l’esempio di san Paolo, il quale di fronte a difficoltà di ogni tipo ha conservato sempre ferma la fiducia in Dio che porta a compimento la sua opera. Del resto, in questo cammino, non mancano i segni positivi di una ritrovata fraternità e di un condiviso senso di responsabilità di fronte alle grandi problematiche che affliggono il nostro mondo. Tutto ciò è motivo di gioia e di grande speranza e deve incoraggiarci a proseguire il nostro impegno per giungere tutti insieme al traguardo finale, sapendo che la nostra fatica non è vana nel Signore".
HML/           VIS 20120126 (780)

LA CHIESA HA BISOGNO DI SACERDOTI CHE PROMUOVANO LA SANTITÀ CON LA PROPRIA VITA


CITTÀ DEL VATICANO, 26 GEN 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina i Superiori e i Seminaristi dei tre Seminari Pontifici regionali italiani: il Pio XI, di Assisi; il San Pio X, di Catanzaro; e quello Campano, di Napoli. Come ha ricordato il Papa nel suo discorso, essi celebrano il centenario della loro fondazione, compresa nell'opera di miglioramento della formazione dei candidati al sacerdozio, portata avanti dai Papi San Pio X e Leone XIII: "L’aggregazione dei Seminari diocesani in nuovi Seminari regionali, insieme con la riforma degli studi teologici produsse un sensibile innalzamento del livello qualitativo. (...) Un ruolo importante svolse al riguardo la Compagnia di Gesù", alla quale fu affidata la direzione di cinque seminari regionali.

  L'esperienza dei seminari regionali è "ancora assai opportuna e valida", dal momento che permette l'accesso a studi di livello elevato; contribuisce alla comunione delle Diocesi, "favorendo la conoscenza, la capacità di collaborazione e l'arricchimento di esperienze ecclesiali tra i futuri presbiteri"; e costituisce una "valida mediazione tra le linee della Chiesa universale e le esigenze delle realtà locali".

  Facendo riferimento alla formazione dei seminaristi, Benedetto XVI ha sottolineato che il contesto culturale di oggi esige "una solida preparazione filosofico-teologica". Devono conoscere e comprendere "la struttura interna della fede nella sua totalità, così che essa diventi risposta alle domande degli uomini. (...) Inoltre, lo studio della teologia deve avere sempre un legame intenso con la vita di preghiera. (...) È indispensabile infatti l'armoniosa integrazione tra il mistero con le sue molteplici attività e la vita spirituale del presbitero".

  Subito dopo, il Papa ha citato la Lettera ai Seminaristi (ottobre 2010), nella quale scriveva: "Per il sacerdote, il quale dovrà accompagnare altri lungo il cammino della vita e fino alla porta della morte, è importante che egli stesso abbia messo in giusto equilibrio cuore e intelletto, ragione e sentimento, corpo e anima, e che sia umanamente 'integro'”. Dunque, ha detto il Pontefice, è necessario prestare molta attenzione "alla dimensione umana della formazione dei candidati al sacerdozio. È infatti nella nostra umanità che ci presentiamo davanti a Dio, per essere davanti ai nostri fratelli degli autentici 'uomini di Dio'. Chi vuole diventare sacerdote, deve essere soprattutto un 'uomo di Dio'. (...) Perciò la cosa più importante nel cammino verso il sacerdozio e durante tutta la vita sacerdotale è il rapporto personale con Dio in Gesù Cristo".

  Benedetto XVI, infine, ha ricordato alcune parole del Beato Giovanni XXIII: "Prima ancora che sacerdoti colti, eloquenti, aggiornati, si vogliono sacerdoti santi e santificatori". Questa affermazione del Papa Beato "risuona ancora attuale, perché forte più che mai è nella Chiesa tutta (...) la necessità di operai del Vangelo, testimoni credibili e promotori di santità con la loro stessa vita".
AC/             VIS 20120126 (450)

LA SANTA SEDE FIRMA CONVENZIONI ONU CONTRO LA CRIMINALITÀ INTERNAZIONALE


CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2012 (VIS). Ieri, mercoledì 25, la Santa Sede ha aderito anche a nome e per conto dello Stato della Città del Vaticano, alla Convenzione Internazione per la repressione del finanziamento al terrorismo (ONU, New York 1999) e alla Convenzione delle Nazioni Unite contro il crimine organizzato transnazionale (Palermo 2000). Nella stessa data, la Santa Sede ha ratificato, anche in questo caso a nome e per conto dello Stato della Città del Vaticano, la Convenzione delle Nazioni Unite contro il traffico illecito dei narcotici e delle sostanze psicotrope (Vienna 1988), che aveva già firmato nello stesso anno in cui venne adottata. Agli strumenti di ratifica e adesione sono state aggiunte alcune Riserve e Dichiarazioni interpretative.

  L'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per le Relazioni con gli Stati, fa presente, in una nota di presentazione dell'adesione e ratifica di tali convenzioni, che "il passo compiuto vuole essere un ulteriore riconoscimento del fattivo impegno con cui la comunità degli Stati previene e combatte gravissime attività criminali transnazionali di tragica attualità, attraverso appropriati strumenti di cooperazione internazionale".

  "Il Santo Padre -prosegue l'Arcivescovo Mamberti- ci ricorda che il terrorismo e la criminalità organizzata attentano alla dignità della persona umana e al bene comune in ogni paese del mondo". Perciò, gli strumenti giuridici per combattere queste forme di criminalità contribuiscono alla pace e alla sicurezza. Con l'adesione e la ratifica delle tre convenzioni appena menzionate, "la Santa Sede conferma la Sua volontà ed il proprio impegno in maniera coerente con la sua natura e missione, al fine di garantire la pace e la giustizia internazione".

  L'adesione agli accordi comporta un adeguamento della normativa dello Stato della Città del Vaticano, iniziato già con l'adozione di diverse leggi, tra le quali quelle relative alla prevenzione e al contrasto del riciclaggio dei proventi di attività criminose e del finanziamento del terrorismo. Inoltre, i nuovi strumenti giuridici che offrono i tre Accordi favoriranno un elevato livello di collaborazione tra i Tribunali dello Stato della Città del Vaticano e quelli degli altri Stati.

  Il Segretario per le Relazioni con gli Stati evidenzia che "ogni Stato ha il diritto sovrano di astenersi dalla propria collaborazione rispetto a procedimenti pendenti in altri ordinamenti, quando essi possano risolversi in forme di persecuzione individuale per ragioni politiche, religiose, etiche e simili". L'Arcivescovo Mamberti, infine, sottolinea che l'adesione agli Accordi "aiuta l'incontro fra la giustizia e la pace" e "conferma l'impegno della Santa Sede per il rispetto della dignità umana e la concordia fra le persone ed i popoli".
SS/            VIS 20120126 (430)

COMUNICATO STAMPA SUL PROGRAMMA "GLI INTOCCABILI"


CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2012 (VIS). A mezzogiorno di oggi, è stato reso pubblico un comunicato di Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore dell'Ufficio Stampa della Santa Sede, riguardo al programma televisivo "Gli Intoccabili", trasmesso ieri sera dall'emittente italiana "La7". Padre Lombardi fa notare "i metodi giornalistici discutibili" con i quali è stato realizzato il programma e "l’amarezza per la diffusione di documenti riservati", che spesso fanno parte di uno "stile di informazione faziosa nei confronti del Vaticano e della Chiesa cattolica".

  Inoltre, il Direttore dell'Ufficio Stampa della Santa Sede fa due considerazioni "che non hanno trovato spazio nel dibattito". In primo luogo, "l’azione svolta da mons. Viganò come Segretario Generale del Governatorato ha certamente avuto aspetti molto positivi, contribuendo ad una gestione caratterizzata dalla ricerca del rigore amministrativo, del risparmio e del raddrizzamento di una situazione economica complessiva difficile. (...) Una valutazione più adeguata richiederebbe tuttavia di tener conto dell’andamento dei mercati e dei criteri degli investimenti nel corso degli ultimi anni, ricordare anche altre circostanze importanti. (...)Alcune accuse poi – anche molto gravi – fatte nel corso della trasmissione, in particolare quelle nei confronti dei membri del Comitato Finanza e Gestione del Governatorato e della Segreteria di Stato di Sua Santità, impegnano la Segreteria di Stato stessa e il Governatorato a perseguire tutte le vie opportune, se necessario legali, per garantire l’onorabilità di persone moralmente integre e di riconosciuta professionalità, che servono lealmente la Chiesa, il Papa e il bene comune. In ogni caso, i criteri positivi e chiari di corretta e sana amministrazione e di trasparenza a cui si è ispirato mons. Viganò continuano certamente ad essere quelli che guidano anche gli attuali responsabili del Governatorato (...). Ciò è coerente con la linea di sempre maggiore trasparenza e affidabilità e di attento controllo sulle attività economiche su cui la Santa Sede è chiaramente impegnata".

  In secondo luogo, "un procedimento di discernimento difficile sui diversi aspetti dell’esercizio del governo di un’istituzione complessa e articolata come il Governatorato – che non si limitano a quelli del giusto rigore amministrativo - è stato invece presentato in modo parziale e banale, esaltando evidentemente gli aspetti negativi, con il facile risultato di presentare le strutture del governo della Chiesa non tanto come toccate anch’esse dalle fragilità umane – ciò che sarebbe facilmente comprensibile - quanto come caratterizzate in profondità da liti, divisioni e lotte di interessi. (...) Tanta disinformazione non può certamente occultare il quotidiano e sereno lavoro in vista di una sempre maggiore trasparenza di tutte le istituzioni vaticane. (...) In questa prospettiva va riaffermato decisamente che l’affidamento del compito di nunzio negli Stati Uniti a mons. Viganò, uno dei compiti più importanti di tutta la diplomazia vaticana, data l’importanza del Paese e della Chiesa cattolica negli Stati Uniti, è prova di indubitabile stima e fiducia".
OP/        VIS 20120126 (460)

CELEBRAZIONI PRESIEDUTE DAL PAPA: FEBBRAIO-APRILE 2012


CITTA' DEL VATICANO, 26 GEN. 2012 (VIS). Di seguito riportiamo il calendario della Celebrazioni presiedute dal Santo Padre nei mesi di febbraio, marzo ed aprile:

FEBBRAIO

- Giovedì 2: Festa della Presentazione del Signore, XVI Giornata della Vita Consacrata. Nella Basilica Vaticana, alle ore 17:30: Vespri con i membri degli Istituti di Vita Consacrata e delle Società di Vita Apostolica.

- Sabato 18: Nella Basilica Vaticana, alle ore 10.30: Concistoro Ordinario Pubblico per la creazione di nuovi Cardinali e per il voto su alcune Cause di Canonizzazione.

- Domenica 19: Solennità della Cattedra di San Pietro. Nella Basilica Vaticana, alle ore 9.30: Santa Messa con i nuovi Cardinali.

-  Mercoledì 22: Mercoledì delle Ceneri. Nella Basilica di Sant'Anselmo, alle ore 16.30: Statio e processione penitenziale. Nella Basilica di Santa Sabina, alle ore 17.00: Santa Messa, Benedizione e imposizione delle Ceneri.

- Domenica 26: I Domenica di Quaresima. Nella Cappella "Redemptoris Mater" del Palazzo Apostolico, alle ore 18.00: inizio degli esercizi spirituali per la Curia Romana.

MARZO

- Sabato 3. Nella Cappella "Redemptoris Mater", alle ore 9:00: conclusione degli esercizi spirituali per la Curia Romana.

- Domenica 4: II Domenica di Quaresima. Nella Parrocchia romana di San Giovanni Battista de La Salle al Torrino, alle ore 9.30: Santa Messa.

- Sabato 10. Nella Basilica di San Gregorio al Celio, alle ore 17.30: Vespri in occasione della visita dell'Arcivescovo di Canterbury.

- Venerdì 23/Giovedì 29. Viaggio Apostolico in Messico e nella Repubblica di Cuba.

APRILE

- Domenica 1: Domenica delle Palme e della Passione del Signore. In Piazza San Pietro, alle ore 9:30: Benedizione delle Palme, Processione e Santa Messa.

- Giovedì 5: Giovedì Santo. Basilica Vaticana, alle ore 9:30: Santa Messa del Crisma. Nella Basilica di San Giovanni in Laterano, alle ore 17:30: inizio del Triduo Pasquale. Santa Messa nella Cena del Signore.

- Venerdì 6: Venerdì Santo. Nella Basilica Vaticana, alle ore 17:00: Celebrazione della Passione del Signore. Al Colosseo, alle ore 21:15: Via Crucis.

- Sabato 7: Sabato Santo. Nella Basilica Vaticana, alle ore 21:00: Veglia Pasquale nella Notte Santa.

- Domenica 8: Domenica di Pasqua. In Piazza San Pietro, alle ore 10:15: Santa Messa del giorno. Dalla Loggia centrale della Basilica Vaticana, alle ore 12:00: Benedizione "Urbi et Orbi".
OCL/            VIS 20120126 (370)

UDIENZE


CITTÀ DEL VATICANO, 26 GEN 2012 (VIS). Il Santo Padre oggi ha ricevuto in udienza 16 Presuli della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti d'America, in Visita "ad limina apostolorum":

- Arcivescovo Thomas John Rodi, di Mobile;

- Vescovo Roger Paul Morin, di Biloxi;

- Vescovo Robert Joseph Baker, di Birmingham accompagnato dal Vescovo Emerito David Edward Foley;

- Vescovo Joseph N. Latino, di Jackson con il Vescovo Emerito William Russel Houck;

- Vescovo David R. Choby, di Nashville;

- Arcivescovo Gregory Michael Aymond, di New Orleans, accompagnato dal Vescovo Ausiliare Shelton Joseph Fabre, di Pudenziana, e dal Vescovo Emerito Alfred Clifton Hughes;

- Vescovo Ronald Paul Herzog, di Alexandria;

- Vescovo Robert William Muench, di Baton Rouge;

- Vescovo Sam Gallip Jacobs, di Houma-Thibodaux;

- Vescovo Charles Michael Jarrell, di Lafayette;

- Vescovo Glen John Provost, di Lake Charles;

- Vescovo Michael Gerard Duca, di Shreveport.
AL/           VIS 20120126 (150)
       
                   
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