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giovedì 26 gennaio 2012

LA CHIESA HA BISOGNO DI SACERDOTI CHE PROMUOVANO LA SANTITÀ CON LA PROPRIA VITA


CITTÀ DEL VATICANO, 26 GEN 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina i Superiori e i Seminaristi dei tre Seminari Pontifici regionali italiani: il Pio XI, di Assisi; il San Pio X, di Catanzaro; e quello Campano, di Napoli. Come ha ricordato il Papa nel suo discorso, essi celebrano il centenario della loro fondazione, compresa nell'opera di miglioramento della formazione dei candidati al sacerdozio, portata avanti dai Papi San Pio X e Leone XIII: "L’aggregazione dei Seminari diocesani in nuovi Seminari regionali, insieme con la riforma degli studi teologici produsse un sensibile innalzamento del livello qualitativo. (...) Un ruolo importante svolse al riguardo la Compagnia di Gesù", alla quale fu affidata la direzione di cinque seminari regionali.

  L'esperienza dei seminari regionali è "ancora assai opportuna e valida", dal momento che permette l'accesso a studi di livello elevato; contribuisce alla comunione delle Diocesi, "favorendo la conoscenza, la capacità di collaborazione e l'arricchimento di esperienze ecclesiali tra i futuri presbiteri"; e costituisce una "valida mediazione tra le linee della Chiesa universale e le esigenze delle realtà locali".

  Facendo riferimento alla formazione dei seminaristi, Benedetto XVI ha sottolineato che il contesto culturale di oggi esige "una solida preparazione filosofico-teologica". Devono conoscere e comprendere "la struttura interna della fede nella sua totalità, così che essa diventi risposta alle domande degli uomini. (...) Inoltre, lo studio della teologia deve avere sempre un legame intenso con la vita di preghiera. (...) È indispensabile infatti l'armoniosa integrazione tra il mistero con le sue molteplici attività e la vita spirituale del presbitero".

  Subito dopo, il Papa ha citato la Lettera ai Seminaristi (ottobre 2010), nella quale scriveva: "Per il sacerdote, il quale dovrà accompagnare altri lungo il cammino della vita e fino alla porta della morte, è importante che egli stesso abbia messo in giusto equilibrio cuore e intelletto, ragione e sentimento, corpo e anima, e che sia umanamente 'integro'”. Dunque, ha detto il Pontefice, è necessario prestare molta attenzione "alla dimensione umana della formazione dei candidati al sacerdozio. È infatti nella nostra umanità che ci presentiamo davanti a Dio, per essere davanti ai nostri fratelli degli autentici 'uomini di Dio'. Chi vuole diventare sacerdote, deve essere soprattutto un 'uomo di Dio'. (...) Perciò la cosa più importante nel cammino verso il sacerdozio e durante tutta la vita sacerdotale è il rapporto personale con Dio in Gesù Cristo".

  Benedetto XVI, infine, ha ricordato alcune parole del Beato Giovanni XXIII: "Prima ancora che sacerdoti colti, eloquenti, aggiornati, si vogliono sacerdoti santi e santificatori". Questa affermazione del Papa Beato "risuona ancora attuale, perché forte più che mai è nella Chiesa tutta (...) la necessità di operai del Vangelo, testimoni credibili e promotori di santità con la loro stessa vita".
AC/             VIS 20120126 (450)

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