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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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mercoledì 29 febbraio 2012

VIETNAM INVITA CHIESA CATTOLICA A PARTECIPARE SVILUPPO NAZIONALE

Città del Vaticano, 29 Febbraio 2012 (VIS). I giorni 27 e 28 febbraio si è svolto ad Hanoi (Vietnam), il terzo incontro del gruppo di lavoro Vietnam-Santa Sede, con la presidenza congiunta dei capi delle due delegazioni: il Vice Ministro degli Affari Esteri del Vietnam, Signor Bui Thanh Son e il Mons. Ettore  Balestrero, Sotto-Segretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato.

Un Comunicato pubblicato dal gruppo di lavoro, rende noto che nel corso dell'incontro, svoltosi "in un clima di cordialità, franchezza e mutuo rispetto", sono stati esaminati problemi di carattere internazionale ed è stato analizzato il progresso dei rapporti fra le due parti dall'ultimo incontro del giugno 2010; infine sono state discusse questioni relative alla Chiesa Cattolica in Vietnam.

"La delegazione vietnamita - si legge nel Comunicato - ha sottolineato che lo Stato del Vietnam ha sempre attuato ed ha continuamente migliorato la politica di rispetto e di garanzia della libertà di credo e di religione per il popolo. Ha incoraggiato la Chiesa Cattolica in Vietnam a partecipare attivamente ed effettivamente allo sviluppo nazionale, economico e sociale del tempo attuale".

"La Delegazione della Santa Sede, a sua volta, ha preso nota di queste considerazioni ed ha espresso apprezzamento per l'attenzione riservata dalle Autorità civili alle attività della Chiesa Cattolica. (...) La Santa Sede ha formulato l'auspicio che il suo ruolo e la sua missione siano rafforzati ed estesi, affinché vengano consolidati i legami tra la Santa Sede  e la Chiesa Cattolica in Vietnam", come pure i rapporti tra la Sede Apostolica e il Vietnam. Al riguardo si è inteso facilitare il lavoro dell'Arcivescovo Leopoldo Girelli, Inviato Speciale non residente, "perché possa svolgere al meglio la sua missione".

"Inoltre - si legge ancora nel Comunicato - entrambe le parti hanno richiamato gli insegnamenti di Sua Santità Papa Benedetto XVI" relativamente alle "sue considerazioni sull'essere un buon cattolico e un buon cittadino, sottolineando la necessità di una continua collaborazione tra la Chiesa Cattolica e le Autorità civili per attuare, concretamente e praticamente, tali insegnamenti in tutte le attività".

"Le due parti hanno condiviso la valutazione che i rapporti tra il Vietnam e la Santa Sede hanno ottenuto sviluppi positivi sulla base della buona volontà e del dialogo costruttivo, come anche sul rispetto dei principi fondanti di tale rapporto".

Le due parti hanno concordato di ritrovarsi in Vaticano per il quarto incontro le cui date saranno stabilite mediante canali diplomatici.

La Delegazione della Santa Sede ha compiuto visite di cortesia al Signor Pham Binh Minh, Ministro della Affari Esteri, al Signor Nguyen Thanh Xuan, Vice-Presidente del Comitato governativo per gli Affari religiosi e ad alcune istituzioni cattoliche del Vietnam

OLTRE DUE MILIONI DI DOLLARI PER PAESI DEL SAHEL

Città del Vaticano, 29 febbraio 2012 (VIS). Recentemente si è conclusa a Roma la XXX Sessione del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel (regione subsahariana che si estende dall'Oceano Atlantico al Corno d'Africa, passando per gli stati centro-settentrionali del continente africano). 

Monsignor Giampietro Dal Toso, Segretario del Pontificio Consiglio "Cor Unum" di cui fa parte la Fondazione, ha spiegato, in una intervista alla Radio Vaticana, che nel corso della sessione, il Consiglio ha studiato diversi progetti presentati annualmente alla Fondazione per essere finanziati. "Quest'anno superiamo i due milioni di dollari in aiuti per quasi 200 progetti che sono distribuiti per i nove Paesi che fanno parte della Fondazione e che riguardano in particolare la lotta alla desertificazione, quindi la lotta alla siccità, l'irrigazione e la formazione".

Il fatto che si ripresenti quest'anno di nuovo il problema della siccità nel Sahel, ha detto Monsignor Dal Toso, conferma l'importanza degli interventi della Fondazione. La scarsità di alimenti, conseguenza dell'impatto della siccità sull'agricoltura "avrà il suo apice nei prossimi mesi. (...) Sia la comunità internazionale sia, nello specifico, alcuni organismi cattolici stanno cercando di intervenire per prevenire questa crisi".

  Il Segretario di Cor Unum afferma che la Chiesa Cattolica è minoritaria nei paesi del Sahel "in alcuni casi una minoranza veramente minuscola, in un ambiente segnato soprattutto dall'Islam o dalle religioni tradizionali". La Fondazione Giovanni Paolo II è perciò "uno strumento di dialogo concreto con altre religioni. (...) Come ci sta insegnando il Papa insistentemente in questi ultimi tempi, la fede si manifesta nelle opere e quello che riusciamo a manifestare attraverso la carità vuole essere alla fine nel piccolo, nel possibile, una testimonianza di Cristo".

Occorre ricordare che la Fondazione Giovanni Paolo II per il Sahel ha origine dopo la prima visita del Beato Giovanni Paolo II in Africa (maggio 1980), dove rimase impressionatodalla grande tragedia provocata dalla siccità e dalla desertificazione. La Fondazione fu istituita con un Chirografo il 22 febbraio 1984, e da allora si dedica alla gestione e protezione delle risorse naturali, alla lotta contro la siccità e la povertà, allo sviluppo rurale, coinvolgendo la popolazione locale. 

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 29 febbraio 2012 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Sacerdote Luiz Henrique da Silva Brito, Vescovo Ausiliare dell’arcidiocesi di São Sebastião do Rio de Janeiro (superficie: 1.261; popolazione: 6.158.000; cattolici: 3.737.000; sacerdoti: 602; religiosi: 1.044; diaconi permanenti: 124), Brasile. Il Vescovo eletto è nato nel 1967 a  São Gonçalo (Brasile) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1991. Nel 1992 è stato Amministratore Parrocchiale della Parrocchia “São Sebastião” nella diocesi di Campos; dal 1993 al 2003 è stato Parroco della Parrocchia “Santo Antônio de Pádua”; dal 2006 al 2012 è stato Parroco della Parrocchia “Santa Helena” (2006-2010); è stato Cancelliere, Direttore Spirituale del Seminario diocesano “Maria Imaculada” e Parroco della Parrocchia “São Benedito”. Nell’arcidiocesi di Niterói, ha svolto l’incarico di Difensore del Vincolo nel Tribunale Ecclesiastico arcidiocesano e Professore di Teologia Morale presso il Seminario Arcivescovile.

martedì 28 febbraio 2012

PRESENZA BENEDETTO XVI INCONTRO MONDIALE FAMIGLIE

 Città del Vaticano, 28 Febbraio (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico il programma della visita del Santo Padre a Milano (Italia) in occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, sul tema: "La famiglia: il lavoro e la festa". Benedetto XVI sarà presente gli ultimi tre giorni dell'Incontro internazionale, che inizierà martedì 29 maggio e si concluderà domenica 3 giugno.

Venerdì 1° giugno, alle ore 17:00, è previsto l'arrivo del Santo Padre all'aeroporto internazionale di Milano Linate, dove sarà accolto dalle Autorità. Alle 17:30 il Papa incontrerà la cittadinanza alla quale rivolgerà alcune parole in Piazza del Duomo. Alle 19:15 Benedetto XVI si recherà al teatro alla Scala dove si terrà un concerto in suo onore.

Sabato  2 giugno, alle 10:00, il Santo Padre celebrerà le Lodi nel Duomo di Milano, con la partecipazione di sacerdoti, religiosi e religiose, ai quali rivolgerà una Meditazione. Al termine Benedetto XVI si trasferirà in auto allo Stadio di San Siro per un incontro con i cresimandi. Nel pomeriggio, in Arcivescovado, il Papa avrà un incontro con le Autorità Civili e pronuncerà un discorso. Alle 20:30 il Santo Padre parteciperà all'Incontro Mondiale della Famiglie nel corso della Festa delle Testimonianze, che si terrà a Milano Parco Nord.

Domenica 3 giugno, Benedetto XVI presiederà la Concelebrazione Eucaristica che avrà inizio alle 10:00 a Milano Parco Nord. Dopo la recita dell'Angelus, alle 12:00, il Papa ritornerà in Arcivescovado dove saluterà i membri della Fondazione Milano Famiglie 2012 e gli organizzatori della Visita. Alle 17:00, il Papa prenderà congedo dalle Autorità civili all'aeroporto di Milano-Linate e quindi intraprenderà il viaggio di ritorno in Vaticano.

Gli Incontri Mondiali delle Famiglie hanno origine nel 1981, quando il Beato Giovanni Paolo II promulgò l'Esortazione Apostolica "Familiaris Consortio" e istituì il Pontificio Consiglio per la Famiglia. Il primo Incontro delle Famiglie si celebrò a Roma nel 1994 e da allora si sono tenuti ogni tre anni, con l'obiettivo di celebrare il dono divino della famiglia e riunire le famiglie per pregare ed approfondire la comprensione del ruolo della famiglia cristiana come Chiesa domestica e unità fondamentale dell'evangelizzazione.

VIVIFICARE TRADIZIONE CATTOLICA IN AMERICA LATINA

Città del Vaticano, 28 Febbraio 2012 (VIS). La Pontificia Commissione per l'America Latina ha pubblicato un messaggio dal titolo "Impegnati con l'America nella nuova Evangelizzazione", a firma del Presidente, Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., in occasione della Giornata Ispanoamericana, domenica 4 marzo, festeggiata da tutte le Diocesi spagnole.

"Oggi - si legge nel Messaggio - la Chiesa in Spagna e la Chiesa in America devono confrontarsi con sfide comuni. La ricchissima tradizione cattolica (...) corre il rischio di una graduale erosione. La secolarizzazione avanza ovunque. Non manca ostilità nei confronti della Chiesa e del suo messaggio. La corrente edonista e relativista della società dei consumi e dello spettacolo tende a scalzare la cultura cristiana dei popoli".

Occorre perciò "attualizzare, riformulare e vivificare la tradizione cattolica, radicandola più profondamente nel cuore dei fedeli, nella vita delle famiglie e nella cultura dei popoli, affinché risplenda la bellezza della verità, la  promessa di felicità e novità di vita più umana per tutti".  In America e in Europa c'è bisogno di una nuova evangelizzazione.

Benedetto XVI nel 2007, ad Aparecida, ha segnalato che il patrimonio più prezioso dell'America Latina è la fede cattolica, che "ha animato la vita e la cultura" del Continente "nel corso di più di cinque secoli". Tale patrimonio - come indicano i Vescovi ad Aparecida - si esprime "nella carità che incoraggia ovunque gesti, opere e percorsi di solidarietà verso i più bisognosi ed emarginati (...) nella coscienza della dignità della persona, la sapienza della vita, la passione per la giustizia, la speranza contro ogni speranza e la gioia di vivere anche in condizioni difficili".

Nel messaggio si ricorda che "gli appelli a una 'nuova evangelizzazione' sono stati molto frequenti, sia da parte di Giovanni Paolo II che di Benedetto XVI, indirizzati in particolare all'Europa e all'America. (...) Sono necessarie persone che rendano Dio presente nella propria vita, in tutte le dimensioni dell'esistenza e convivenza, ed invitino a condividere una vita nuova, autentica, più umana, che rimandi all'avvenimento che la rende possibile e che continuamente la rigenera. (...)  Che non manchi la preghiera del Popolo di Dio in tutte le diocesi in questa Giornata affinché la Provvidenza divina susciti nuove vocazioni missionarie".

Il messaggio enumera alcune raccomandazioni per rafforzare l'impegno missionario della nuova evangelizzazione, fra le quali: accogliere le famiglie e le comunità degli immigranti latinoamericani, in particolare in questi tempi di crisi, perché "hanno bisogno della vicinanza solidale, caritativa, evangelizzatrice e catechetica, delle comunità cristiane"; si devono anche accogliere i sacerdoti latinoamericani che prestano il proprio servizio pastorale nelle diocesi straniere. Si consiglia anche di contare sui giovani per la nuova evangelizzazione e continuare il cammino iniziato nella Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid, in un "pellegrinaggio spirituale, educativo e missionario", fino alla prossima Giornata di Rio de Janeiro, nel luglio 2013.

FAMIGLIA INSOSTITUIBILE NELLA TRASMISSIONE FEDE

Città del Vaticano, 28 febbraio 2012 (VIS). Il XII Consiglio Ordinario della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi ha recentemente tenuto la settima Riunione, i cui lavori sono stati resi noti in un Comunicato.

Nel suo intervento l'Arcivescovo Nikola Eterovic, Segretario Generale del Sinodo, ha ricordato che dal 7 al 28 ottobre 2012 si terrà la XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, sul tema: "La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana". I membri del Consiglio esamineranno una bozza dello "Instrumentum laboris"  della XIII Assemblea, soffermandosi sull'identità dei destinatari della nuova evangelizzazione e sull'identità del cristiano nel suo rapporto con Gesù Cristo.

"Particolarmente ricco - segnala il Comunicato - è stato il dibattito attorno al primato della fede nel presente momento storico segnato dalla crisi della fede, che è anche una crisi di trasmissione della fede stessa. Si è parlato della “infecondità dell’evangelizzazione attuale”, anche in presenza di certi influssi della cultura attuale che rendono particolarmente difficile la trasmissione della fede e rappresentano al contempo una sfida per i cristiani e per la Chiesa. A tale proposito, l’indizione dell’Anno della Fede sarà un’occasione propizia per approfondire il dono della fede ricevuto dal Signore per viverlo e trasmetterlo agli altri".

"Il luogo originario della trasmissione della fede - si ribadisce - è stato indicato nella famiglia, dove la fede viene comunicata ai giovani che nella esperienza di famiglia imparano sia il contenuto sia la prassi della fede cristiana. L’opera insostituibile della famiglia viene prolungata dalla catechesi svolta nelle istituzioni ecclesiali, soprattutto attraverso la liturgia con i sacramenti e l’omelia, oppure dando spazio alle missioni parrocchiali, alla pietà popolare, ai movimenti, alle comunità ecclesiali".

ARCHIVIO SEGRETO VATICANO SVELATO

Città del Vaticano, 28 Febbraio 2012 (VIS). Domani si apre presso i Musei Capitolini di Roma la mostra "Lux in Arcana: l'Archivio Segreto Vaticano si svela", organizzata in occasione del IV centenario di fondazione degli Archivi Vaticani. Visitabile fino al 9 settembre, la Mostra propone un centinaio di importanti documenti dall'VIII al XX secolo, fra i quali la supplica del Parlamento inglese a Clemente VIII relativa alla causa di scioglimento del vincolo matrimoniale di Enrico VIII; la bolla di scomunica di Martin Lutero; il processo di Filippo il Bello contro i Templari ed una lettera di Bernadette Soubirous a Pio IX.

lunedì 27 febbraio 2012

ESERCIZI SPIRITUALI DEL PAPA E DELLA CURIA ROMANA

Città del Vaticano, 26 febbraio 2012 (VIS). Alle 18:00 della I Domenica di Quaresima sono iniziati gli Esercizi Spirituali, ai quali partecipa il Santo Padre Benedetto XVI con i collaboratori della Curia Romana.

Il Cardinale Laurent Monsengwo Pasinya, Arcivescovo di Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo), detta le meditazioni, sul tema: "La comunione del cristiano con Dio - 'E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo'" 1Gv 1,3).

Gli Esercizi si tengono nella Cappelle "Redemptoris Mater" nel Palazzo Apostolico e si concludono sabato mattina 3 marzo. Nella settimana degli Esercizi sono sospese tutte le udienze, compresa l'Udienza Generale di mercoledì 29 febbraio .

QUARESIMA: PREGHIERA, PENITENZA, ED OPERE CARITÀ PER RINNOVARE RAPPORTO CON DIO

Città del Vaticano, 27 Febbraio 2012 (VIS). Nelle riflessioni che precedono la recita dell'Angelus con i fedeli convenuti in Piazza San Pietro, Benedetto XVI ha commentato il Vangelo della liturgia domenicale, il brano di San Marco che narra le tentazioni di Gesù nel deserto.

  Nel citare San Leone Magno, il Santo Padre ha affermato: '"Il Signore ha voluto subire l’attacco del tentatore per difenderci con il suo aiuto e per istruirci col suo esempio'. Che cosa può insegnarci questo episodio? Come leggiamo nel Libro dell’Imitazione di Cristo, 'l’uomo non è mai del tutto esente dalla tentazione finché vive… ma è con la pazienza e con la vera umiltà che diventeremo più forti di ogni nemico', la pazienza e l’umiltà di seguire ogni giorno il Signore, imparando a costruire la nostra vita non al di fuori di Lui o come se non esistesse, ma in Lui e con Lui, perché è la fonte della vera vita. La tentazione di rimuovere Dio, di mettere ordine da soli in se stessi e nel mondo contando solo sulle proprie capacità, è sempre presente nella storia dell’uomo".

"Dio si rivolge all’uomo in modo inaspettato, con una vicinanza unica concreta, piena di amore; Dio si incarna ed entra nel mondo dell’uomo per prendere su di sé il peccato, per vincere il male e riportare l’uomo nel mondo di Dio. Ma questo annuncio è accompagnato dalla richiesta di corrispondere ad un dono così grande. Gesù, infatti, aggiunge: 'convertitevi e credete nel Vangelo'; è l’invito ad avere fede in Dio e a convertire ogni giorno la nostra vita alla sua volontà, orientando al bene ogni nostra azione e pensiero. Il tempo della Quaresima è il momento propizio per rinnovare e rendere più saldo il nostro rapporto con Dio, attraverso la preghiera quotidiana, i gesti di penitenza, le opere di carità fraterna".
Dopo l'Angelus, il Papa ha salutato i pellegrini nelle diverse lingue ed ha affidato alle loro preghiere la settimana di Esercizi Spirituali che ha inizio questa sera, ai quali parteciperà con i collaboratori della Curia Romana.

MATRIMONIO UNICO "LUOGO" DEGNO CHIAMATA ESISTENZA NUOVO ESSERE UMANO

Città del Vaticano, 25 febbraio 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina i 200 scienziati e membri della Pontificia Accademia per la Vita, in occasione dei lavori della XVIII Assemblea Generale, sul tema: "Diagnosi e terapia dell'infertilità", che, ha detto Benedetto XVI, "possiede un peculiare valore scientifico ed esprime la possibilità concreta di un fecondo dialogo tra dimensione etica e ricerca biomedica".

"La ricerca di una diagnosi e di una terapia - ha detto il Pontefice - rappresenta l’approccio scientificamente più corretto alla questione dell’infertilità, ma anche quello maggiormente rispettoso dell’umanità integrale dei soggetti coinvolti. Infatti, l’unione dell’uomo e della donna in quella comunità di amore e di vita che è il matrimonio, costituisce l’unico 'luogo' degno per la chiamata all’esistenza di un nuovo essere umano, che è sempre un dono".

"La dignità umana e cristiana della procreazione - ha spiegato il Papa - non consiste in un 'prodotto', ma nel suo legame con l’atto coniugale, espressione dell’amore dei coniugi, della loro unione non solo biologica, ma anche spirituale. (...) Le legittime aspirazioni genitoriali della coppia che si trova in una condizione di infertilità devono pertanto trovare, con l’aiuto della scienza, una risposta che rispetti pienamente la loro dignità di persone e di sposi. (...) Lo scientismo e la logica del profitto sembrano oggi dominare il campo dell’infertilità e della procreazione umana, giungendo a limitare anche molte altre aree di ricerca".

"La Chiesa presta molta attenzione alla sofferenza delle coppie con infertilità - ha ricordato Benedetto XVI - ha cura di esse e, proprio per questo, incoraggia la ricerca medica. La scienza, tuttavia, non sempre è in grado di rispondere ai desideri di tante coppie. Vorrei allora ricordare agli sposi che vivono la condizione dell’infertilità, che non per questo la loro vocazione matrimoniale viene frustrata. I coniugi, per la loro stessa vocazione battesimale e matrimoniale, sono sempre chiamati a collaborare con Dio nella creazione di un’umanità nuova. La vocazione all’amore, infatti, è vocazione al dono di sé e questa è una possibilità che nessuna condizione organica può impedire. Dove, dunque, la scienza non trova una risposta, la risposta che dona luce viene da Cristo".

  Benedetto XVI ha invitato gli scienziati partecipanti all'Assemblea a proseguire "il cammino intrapreso di una scienza intellettualmente onesta e affascinata dalla ricerca continua del bene dell’uomo" ed ha ammonito affermando: "l'indifferenza della coscienza nei confronti del vero e del bene rappresenta una pericolosa minaccia per un autentico progresso scientifico". Il Papa ha esortato anche ad un dialogo, poiché "proprio la matrice culturale creata dal cristianesimo – radicata nell’affermazione dell’esistenza della Verità e dell’intelligibilità del reale alla luce della Somma Verità – ha reso possibile nell’Europa del Medioevo lo sviluppo del sapere scientifico moderno, sapere che nelle culture precedenti era rimasto solo in germe".

UDIENZE

Città del Vaticano, 25 febbraio 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi, con l'Arcivescovo Lorenzo Baldisseri, Segretario della medesima Congregazione.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 25 febbraio (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Arrigo Miglio, Arcivescovo dell'Arcidiocesi di Cagliari (superficie: 4.041; popolazione: 572.615; cattolici: 567.615; sacerdoti: 247; religiosi: 919; diaconi permanenti: 37), Italia. L'Arcivescovo eletto è  nato a San Giorgio Canavese (Italia) nel 1942 ed è stato ordinato sacerdote nel 1967. Nel 1980 è stato Vicario per la pastorale e dal 1981 al 1992 Vicario Generale di Ivrea. È stato docente di Sacra Scrittura presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, Vice assistente nazionale degli Scouts e Assistente Generale dell’AGESCI, Assistente Ecclesiastico dell’Istituto secolare delle Missionarie dell’Amore Infinito. Ha ricevuto la consacrazione episcopale nel 1992. Attualmente è Segretario della Conferenza Episcopale Piemontese e Presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani. Finora Vescovo della Diocesi di Ivrea (Italia), succede all'Arcivescovo Giuseppe Mani, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima arcidiocesi,  presentata per raggiunti limiti di età.

- Ha accettato la rinuncia all’ufficio di Vescovo Ausiliare dell’arcidiocesi di Medellín (Colombia), presentata dal Vescovo Gilberto Jiménez Narváez, per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo John F. Du, Arcivescovo Metropolita di Palo (superficie:4.620; popolazione: 1.762.000; cattolici: 1.362.000; sacerdoti: 161; religiosi: 191), Filippine. L'Arcivescovo eletto è nato in Bantayan, nell’arcidiocesi di Cebu, nel 1954 ed è stato ordinato sacerdote nel 1979. Nel 1982 è stato nominato Professore nel Seminario Minore di Cebu, diventandone successivamente Procuratore e Vice Rettore. Mons. Du è stato anche Direttore Spirituale delle Missionarie della Carità in Cebu e Membro della Commissione per la Formazione Permanente del Clero della medesima arcidiocesi. Nel 1997 ha ricevuto la consacrazione episcopale e finora è stato Vescovo di Dumaguete (Filippine). È Tesoriere della Conferenza Episcopale delle Filippine.

venerdì 24 febbraio 2012

UDIENZE

Città del Vaticano, 24 febbraio 2012 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale emerito di Sua Santità per la Diocesi di Roma.

- L'Arcivescovo Adriano Bernardini, Nunzio Apostolico in Italia e nella Repubblica di San Marino.

  Nel pomeriggio il Santo Padre riceverà il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

IL RE DI TONGA DAL PAPA

Città del Vaticano, 24 febbraio 2012 (VIS). Papa Benedetto XVI ha ricevuto oggi il Re di Tonga - stato insulare dell'Oceania - Sua Maestà Siaosi Tupou V, che successivamente ha incontrato l'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

In un Comunicato reso pubblico nella tarda mattinata di oggi si rende noto che: "Nel corso dei cordiali colloqui ci si è soffermati su alcuni aspetti della vita sociale ed economica del Paese, nonché sul positivo contributo della Chiesa cattolica in vari settori della società e delle attività di promozione umana. Ha fatto seguito uno scambio di opinioni sulla situazione internazionale, con particolare riferimento agli Stati insulari del Pacifico".

CONOSCERE A FONDO FEDE ILLUMINARE ALTRI NELL'ASCOLTO VOCE DI DIO

Città del Vaticano, 24 febbraio (VIS). Nella giornata di ieri il Santo Padre, Vescovo di Roma, ha avuto un incontro con i parroci e i sacerdoti della Diocesi di Roma. Dopo la lettura di un frammento della Lettera di San Paolo agli Efesini (4,1-16), Benedetto XVI ha commentato il testo.

L'apostolo scrive: "Comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto", con umiltà e mansuetudine, "sopportandovi a vicenda nell'amore, sempre disposti a conservare l'unità dello Spirito con il vincolo della pace".

Il Papa ha spiegato che la prima chiamata ricevuta è il battesimo; la seconda è la vocazione ad essere pastori al servizio di Cristo. "La grande sofferenza della Chiesa di oggi nell’Europa e nell’Occidente è la mancanza di vocazioni sacerdotali, ma il Signore chiama sempre, manca l’ascolto. Noi abbiamo ascoltato la sua voce e dobbiamo essere attenti alla voce del Signore anche per altri, aiutare perché ci sia ascolto, e così sia accettata la chiamata".

La prima delle virtù che deve accompagnare la vocazione, come afferma San Paolo, è l'umiltà, la virtù dei seguaci di Cristo che "essendo uguale a Dio, si è umiliato, accettando forma di servo e obbedendo fino alla croce. Questo è il cammino dell’umiltà del Figlio che noi dobbiamo imitare. (...) Il contrario dell’umiltà è la superbia, come la radice di tutti i peccati. La superbia che è arroganza, che vuole soprattutto potere, apparenza, (...) non ha l’intenzione di piacere a Dio, ma di piacere a se stessi, di essere accettati dagli altri e – diciamo – venerati dagli altri. L’«io» al centro del mondo: si tratta del mio io superbo, che sa tutto. Essere cristiano vuol dire superare questa tentazione originaria, che è anche il nucleo del peccato originale: essere come Dio, ma senza Dio".

"L’umiltà è soprattutto verità (...). Proprio riconoscendo che io sono un pensiero di Dio, della costruzione del suo mondo, e sono insostituibile, proprio così, nella mia piccolezza, e solo in questo modo, sono grande. (...) Impariamo questo realismo: non voler apparire, ma voler piacere a Dio e fare quanto Dio ha pensato di me e per me, e così accettare anche l’altro. (...) Accettare me stesso e accettare l’altro vanno insieme: solo accettando me stesso nel grande tessuto divino posso accettare anche gli altri, che formano con me la grande sinfonia della Chiesa e della creazione". Si apprende così ad accettare la propria posizione nella Chiesa consapevoli che "il mio piccolo servizio" è "grande agli occhi di Dio".

La mancanza di umiltà distrugge l'unità del Corpo di Cristo. L'unità non può crescere senza la conoscenza della fede. "Un grande problema della Chiesa attuale è la mancanza di conoscenza della fede, è l''analfabetismo religioso'. (...) Con questo analfabetismo non possiamo crescere. (...) Perciò dobbiamo noi stessi appropriarci di nuovo di questo contenuto, come ricchezza dell’unità e non come un pacchetto di dogmi e di comandamenti, ma come una realtà unica che si rivela nella sua profondità e bellezza. Dobbiamo fare il possibile per un rinnovamento catechistico, perché la fede sia conosciuta e così Dio sia conosciuto, Cristo sia conosciuto, la verità sia conosciuta e cresca l’unità nella verità".

 Benedetto XVI ha sottolineato che non si può vivere nella "fanciullezza della fede". Molti fedeli non sono andati al di là della prima catechesi per cui "non possono, come adulti, con competenza e con convinzione profonda, esporre e rendere presente la filosofia della fede (...) la grande saggezza, la razionalità della fede" per illuminare gli altri. E' necessaria  una "fede adulta", che non intenda essere, come si è inteso negli ultimi decenni, emancipata dal magistero della Chiesa; quando si abbandona il Magistero, il risultato è "la dipendenza (...) dalle opinioni del mondo, dalla dittatura dei mezzi di comunicazione". Al contrario l'autentica emancipazione consiste nel liberarsi di tali opinioni, nella libertà dei figli di Dio. "Dobbiamo pregare molto il Signore, perché ci aiuti ad essere emancipati in questo senso, liberi in questo senso, con una fede realmente adulta, che (...) possa aiutare anche gli altri ad arrivare alla vera perfezione (...) in comunione con Cristo".

"Oggi il concetto di verità è un po' sotto sospetto perché si combina verità con violenza. Purtroppo nella storia ci sono stati anche episodi dove si cercava di difendere la verità con la violenza. Ma le due sono contrarie. La verità non si impone con altri mezzi, se non da se stessa! La verità può arrivare solo tramite (...) la propria luce. Ma abbiamo bisogno della verità. (...) Senza verità siamo ciechi nel mondo, non abbiamo strada. Il grande dono di Cristo è proprio che vediamo il Volto di Dio e (...) conosciamo il fondo, l'essenziale della verità in Cristo".

"Dove è la verità, nasce la carità. Grazie a Dio, lo vediamo in tutti i secoli: nonostante i fatti negativi, il frutto della carità è sempre stato presente nella cristianità e lo è oggi! Lo vediamo nei martiri, lo vediamo in tante suore, frati e sacerdoti che servono umilmente i poveri, i malati, che sono presenza della carità di Cristo. E così sono il grande segno che qui è la verità".

RIUNIONE GRUPPO DI LAVORO CONGIUNTO VIETNAM-SANTA SEDE


Città del Vaticano, 24 febbraio 2012 (VIS). Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, S.I., ha rilasciato questa mattina la seguente dichiarazione:

"Con riferimento alla decisione adottata al termine del secondo incontro del Gruppo di Lavoro congiunto Vietnam – Santa Sede, svoltosi nella Città del Vaticano dal 23 al 24 giugno 2010, avrà luogo ad Hanoi, nei giorni 27-28 febbraio corrente, il terzo incontro del gruppo di Lavoro. Dopo alcune visite compiute dal rappresentante Pontificio non residente in Vietnam, la riunione servirà ad approfondire e a sviluppare le relazioni bilaterali”.

CARITÀ, FORMA PRIVILEGIATA DI EVANGELIZZAZIONE

Città del Vaticano, 24 febbraio (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza i Soci del Circolo San Pietro, che hanno consegnato al Papa l'obolo per la carità del Papa, raccolto nelle parrocchie della Diocesi di Roma. L'obolo è un aiuto offerto al Successore di Pietro per rispondere alle innumerevoli richieste di aiuto che gli provengono da ogni parte del mondo, specialmente dai Paesi più poveri.

  Benedetto XVI ha ringraziato i membri del Circolo per l'opera compiuta mediante una rete assistenziale dedicata ai bisognosi, che comprende mense per i poveri, asilo notturno, case famiglia e aiuti internazionali, e li ha esortati ricordando loro che fede, carità e testimonianza devono essere le linee guida del loro apostolato.

"Abbiamo appena iniziato il cammino quaresimale - ha detto il Papa - Questo Tempo liturgico ci invita a riflettere sul cuore della vita cristiana: la carità. (...) La testimonianza della carità tocca in modo particolare il cuore degli uomini; la nuova evangelizzazione, (...) richiede grande apertura di spirito e sapiente disponibilità verso tutti".

"L’autenticità della nostra fedeltà al Vangelo - ha sottolineato il Pontefice -  si verifica anche in base all’attenzione e alla sollecitudine concreta che ci sforziamo di manifestare verso il prossimo, specialmente verso i più deboli ed emarginati. L’attenzione all’altro comporta desiderare per lui il bene, sotto tutti gli aspetti: fisico, morale e spirituale. Anche se la cultura contemporanea sembra aver smarrito il senso del bene e del male, occorre ribadire con forza che il bene esiste e vince".

"La responsabilità verso il prossimo significa allora volere e fare il bene dell’altro, desiderando che egli si apra alla logica del bene; interessarsi al fratello significa aprire gli occhi sulle sue necessità, superando la durezza di cuore che rende ciechi alle sofferenze altrui. Così il servizio caritativo diventa una forma privilegiata di evangelizzazione, alla luce dell’insegnamento di Gesù, il quale riterrà come fatto a se stesso quanto avremo fatto ai nostri fratelli, specialmente a chi tra loro è piccolo e trascurato".

"Occorre armonizzare il nostro cuore con il cuore di Cristo - ha concluso il Papa - affinché il sostegno amorevole offerto agli altri si traduca in partecipazione e consapevole condivisione delle loro sofferenze e delle loro speranze, rendendo così visibile, da una parte la misericordia infinita di Dio verso ogni uomo (...) e dall’altra la nostra fede in Lui. L’incontro con l’altro e l’aprire il cuore al suo bisogno sono occasione di salvezza e di beatitudine".

Il Circolo di San Pietro è stato fondato a Roma nel 1869 da un gruppo di giovani sotto la guida del Cardinale Iacobini. Il Pontefice volle che esercitassero la carità a favore dei poveri; furono così avviate molteplici attività caritative e assistenziali nella Diocesi di Roma.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 24 febbraio 2012 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha eretto l’Eparchia di Segheneity (Eritrea) con territorio dismembrato dall’Eparchia di Asmara.

- Ha nominato il Padre Abba Fikremariam Hagos Tsalim, finora Protosincello dell’Eparchia di Asmara, primo Vescovo di Segheneity (superficie: 29.499; popolazione: 850.000; cattolici: 35.557; sacerdoti: 52; religiosi: 70), Eritrea. Il Vescovo eletto è nato nel 1970 ad Addis Abeba (Etiopia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1996. È stato parroco di Segheneity e decano di quella zona pastorale. E’ membro del Tribunale Ecclesiastico ed attualmente ricopre l’incarico di Protosincello dell’Eparchia di Asmara.

- Ha nominato il Monsignore Dominik Schwaderlapp, Vescovo Ausiliare di Köln (superficie:  6.181; popolazione: 5.200.000; cattolici: 2.111.166; sacerdoti: 1.061; religiosi: 2.028; diaconi permanenti: 317), Repubblica Federale di Germania. Il Vescovo eletto è nato a-Selters/Westerwald (Repubblica Federale di Germania), nel 1967 ed è stato ordinato sacerdote nel 1993 a Köln. Dal 1993 al 1996 è stato Viceparroco a Neuss; dal 1996 al 2003 ha ricoperto l'incarico di Segretario particolare dell'Arcivescovo di Köln; dal 2004 è Vicario Generale di Köln e Moderatore della Curia arcidiocesana e Canonico del Capitolo Metropolitano.

POSSESSI CARDINALIZI

Città del Vaticano, 23 febbraio 2012(VIS). L’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha dato comunicazione della seguente presa di possesso:

Domenica 26 febbraio 2012, alle ore 11:00, il Cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, prenderà possesso della Diaconia di Nostra Signora di Coromoto in San Giovanni di Dio, Largo Nostra Signora di Coromoto, 2.

INCONTRO CON I PARROCI DI ROMA

Città del Vaticano, 23 febbraio 2012 (VIS). Questa mattina, nell'Aula Paolo VI, il Santo Padre ha ricevuto i parroci e i sacerdoti del clero della Diocesi di Roma - di cui il Pontefice è il Vescovo - che come di consueto riceve all'inizio della Quaresima. L'udienza si svolge in forma di "lectio divina": dopo la lettura di un frammento della Lettera di San Paolo agli Efesini (4,1 - 16), il Papa ha commentato il testo. Al termine la recita del Padre Nostro e la Benedizione Apostolica.

NELLA NOSTRA CONDIZIONE MORTALE ACCOGLIAMO DIO E SPERIAMO NELLA RISURREZIONE

Città del Vaticano, 23 febbraio 2012 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, Mercoledì delle Ceneri, il Santo Padre ha presieduto la tradizionale processione penitenziale dalla Chiesa di Sant'Anselmo all'Aventino, alla Basilica di Santa Sabina. Alla processione hanno partecipato numerosi Cardinali, Arcivescovi e Vescovi e i Monaci Benedettini di Sant'Anselmo, i Padri Domenicani di Santa Sabina ed alcuni fedeli.

 Dopo la processione, Benedetto XVI ha presieduto la Celebrazione Eucaristica con il rito di benedizione e imposizione delle ceneri. Ricevute le ceneri dalle mani del Cardinale Josef Tomko, titolare della Basilica, il Papa ha imposto le ceneri ai cardinali, ad alcuni monaci, religiosi e fedeli. Dopo la proclamazione del vangelo, il Santo Padre ha tenuto l'omelia in cui ha spiegato il significato del segno liturgico delle ceneri "un segno materiale, un elemento della natura, che diventa nella Liturgia un simbolo sacro, molto importante in questa giornata che dà inizio all’itinerario quaresimale".

"La cenere è uno di quei segni materiali che portano il cosmo all’interno della Liturgia. (...) Si tratta (...) di un segno non sacramentale, ma pur sempre legato alla preghiera e alla santificazione del Popolo cristiano". Prima dell'imposizione individuale sul capo, il sacerdote benedice le ceneri; in una delle due formule di benedizione si fa riferimento al testo del Libro della Genesi che accompagna il gesto dell'imposizione: "Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai" (cfr Gen 3,19) Questo passo della Genesi conclude il giudizio pronunciato da Dio dopo il peccato originale.

A causa del peccato di Adamo, Dio maledice il suolo da cui egli è stato tratto, quando, dopo la creazione del mondo "il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente (Gen 2,7-8. (...) Il segno della cenere ci riporta al grande affresco della creazione, in cui si dice che l’essere umano è una singolare unità di materia e di soffio divino, attraverso l’immagine della polvere del suolo plasmata da Dio e animata dal suo respiro (...)  Possiamo osservare come nel racconto della Genesi il simbolo della polvere subisca una trasformazione negativa a causa del peccato. Mentre prima della caduta il suolo è una potenzialità totalmente buona (...) dopo la caduta (...) la polvere della terra non richiama più solo il gesto creatore di Dio, tutto aperto alla vita, ma diventa segno di un inesorabile destino di morte: 'Polvere tu sei e in polvere ritornerai'".

La terra partecipa alla sorte dell'uomo e concederà i suoi frutti solo in cambio di 'dolore' e 'sudore del volto'. (...) "Questa maledizione del suolo ha una funzione medicinale per l’uomo, che dalle 'resistenze' della terra dovrebbe essere aiutato a mantenersi nei suoi limiti e riconoscere la propria natura (...) Ciò significa che l’intenzione di Dio, che è sempre benefica, è più profonda della maledizione. Questa, infatti, è dovuta non a Dio ma al peccato, però Dio non può non infliggerla, perché rispetta la libertà dell’uomo e le sue conseguenze, anche negative. (...) Insieme con la giusta punizione intende anche annunciare una via di salvezza, che passerà proprio attraverso la terra, attraverso quella 'polvere', quella 'carne' che sarà assunta dal Verbo".

La Liturgia del Mercoledì delle Ceneri riprende le parole della Genesi in una prospettiva salvifica "come invito alla penitenza, all’umiltà, ad avere presente la propria condizione mortale, ma non per finire nella disperazione, bensì per accogliere, proprio in questa nostra mortalità, l’impensabile vicinanza di Dio, che, oltre la morte, apre il passaggio alla risurrezione, al paradiso finalmente ritrovato".

La possibilità per noi del perdono divino dipende essenzialmente dal fatto che Dio stesso, nella persona del suo Figlio, ha voluto condividere la nostra condizione, ma non la corruzione del peccato. E il Padre lo ha risuscitato con la potenza del suo Santo Spirito e Gesù, il nuovo Adamo, è diventato (...) la primizia della nuova creazione".

  "Quel Dio che scacciò i progenitori dall’Eden - ha concluso il Pontefice - ha mandato il proprio Figlio nella nostra terra devastata dal peccato, (...) affinché noi, figli prodighi, possiamo ritornare, pentiti e redenti dalla sua misericordia, nella nostra vera patria. Così sia, per ciascuno di noi, per tutti i credenti, per ogni uomo che umilmente si riconosce bisognoso di salvezza".

ALTRI ATTI PONTIFICI


Città del Vaticano, 23 febbraio 2012 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi di Calcutta in India presentata dall'Arcivescovo Lucas Sirkar S.D.B., per raggiunti limiti d'età. Gli succede l'Arcivescovo Thomas D’Souza, Coadiutore della medesima Arcidiocesi.

mercoledì 22 febbraio 2012

QUARESIMA: TEMPO ASSUMERE PROPRIE REPONSABILITA'

 Città del Vaticano, 22 febbraio (VIS). Oggi, Mercoledì delle Ceneri, il Santo Padre ha dedicato la catechesi dell'Udienza Generale ad alcune riflessioni sul tempo di Quaresima appena iniziato, un itinerario di quaranta giorni che conduce al Triduo Pasquale, memoria della passione, morte e risurrezione del Signore.

Benedetto XVI ha ricordato ai 7.500 pellegrini presenti nell'Aula Paolo VI che, nei primi secoli di vita della Chiesa, la quaresima era il tempo nel quale i catecumeni iniziavano il loro cammino di fede e di conversione per giungere a ricevere il Battesimo. "Successivamente, anche i penitenti e poi tutti i fedeli furono invitati a vivere questo itinerario di rinnovamento spirituale (...). La partecipazione dell’intera comunità ai diversi passaggi del percorso quaresimale sottolinea una dimensione importante della spiritualità cristiana: è la redenzione non di alcuni, ma di tutti, ad essere disponibile grazie alla morte e risurrezione di Cristo".

"Il tempo che precede la Pasqua - ha proseguito il Pontefice - è un tempo di metanoia, il tempo del cambiamento, del pentimento; il tempo che identifica la nostra vita umana e tutta la nostra storia come un processo di conversione che si mette in movimento ora per incontrare il Signore alla fine dei secoli".

"La Chiesa denomina il periodo nel quale siamo entrati oggi 'Quadragesima', tempo di quaranta giorni e, con un chiaro riferimento alla Sacra Scrittura (...) Quaranta è infatti il numero simbolico con cui l’Antico e il Nuovo testamento rappresentano i momenti salienti dell’esperienza di fede del Popolo di Dio. E’ una cifra che esprime il tempo dell’attesa, della purificazione, del ritorno al Signore, della consapevolezza che Dio è fedele alle sue promesse. (...) Questo numero" è "un tempo entro cui occorre decidersi ad assumere le proprie responsabilità senza ulteriori rimandi. E’ il tempo delle decisioni mature".

Noè  trascorre quaranta giorni e quaranta notti nell'arca a causa del diluvio e attende altri quaranta giorni, dopo il diluvio, prima di toccare la terraferma. Mosè rimane sul monte Sinai quaranta giorni e quaranta notti per raccogliere la Legge. Quaranta sono gli anni di viaggio del popolo ebraico dall'Egitto alla terra promessa e quaranta sono gli anni di pace di cui gode Israele sotto i Giudici. Quaranta sono i giorni durante i quali i cittadini di Ninive fanno penitenza per ottenere il perdono di Dio. Quaranta sono anche gli anni dei regni di Saul, di Davide e di Salomone, i primi re d'Israele. Nel Nuovo Testamento Gesù, prima di iniziare la vita pubblica, si ritira nel deserto per quaranta giorni e dopo la risurrezione istruisce i suoi discepoli prima di ascendere al Cielo e inviare lo Spirito Santo.

"La liturgia cristiana della Quaresima - ha spiegato il Papa - ha lo scopo di favorire un cammino di rinnovamento spirituale, alla luce di questa lunga esperienza biblica e soprattutto per imparare ad imitare Gesù, che nei quaranta giorni trascorsi nel deserto insegnò a vincere la tentazione con la Parola di Dio. (...) Gesù si reca nel deserto per stare in profonda unione con il Padre. Questa dinamica è una costante nella vita terrena di Gesù, che ricerca sempre momenti di solitudine per pregare il Padre suo e rimanere in intima ed esclusiva comunione con Lui, e poi ritornare in mezzo alla gente. Ma in questo tempo di 'deserto' (...) Gesù (...) è assalito dalla tentazione e dalla seduzione del maligno, il quale gli propone una via messianica lontana dal progetto di Dio, perché passa attraverso il potere, il successo, il dominio e non attraverso l'amore ed il dono totale sulla Croce".
Benedetto XVI ha notato che la Chiesa è in cammino nel "deserto" del mondo e della storia, che è anche l'aspetto negativo della realtà che ci circonda: "la povertà di parole di vita e di valori, il secolarismo e la cultura materialista, che rinchiudono la persona nell’orizzonte mondano dell’esistere sottraendolo ad ogni riferimento al trascendente. E’ questo anche l’ambiente in cui il cielo sopra di noi è oscuro, perché coperto dalle nubi dell’egoismo, dell’incomprensione e dell’inganno. Nonostante questo, anche per la Chiesa di oggi il tempo del deserto può trasformarsi in tempo di grazia, poiché abbiamo la certezza che anche dalla roccia più dura Dio può far scaturire l’acqua viva che disseta e ristora".

Infine il Santo Padre ha invitato i fedeli a ritrovare "nuovo coraggio per accettare con pazienza e con fede ogni situazione di difficoltà, di afflizione e di prova, nella consapevolezza che dalle tenebre il Signore farà sorgere il giorno nuovo. E se saremo stati fedeli a Gesù seguendolo sulla via della Croce, il chiaro mondo di Dio, il mondo della luce, della verità e della gioia ci sarà come ridonato".
Conclusa la catechesi Benedetto XVI ha salutato in diverse lingue i fedeli ed esprimendosi in polacco ha sottolineato che "il digiuno e la preghiera, la penitenza e le opere di misericordia" ci preparano "a vivere gioiosamente il mattino di Pasqua".

  Nell'Aula Paolo VI il Santo Padre ha dato il benvenuto ai fedeli dell'Ordinariato Personale di Nostra Signora di Washington, eretto da poco meno di un anno, nel territorio della Inghilterra e Galles, per i gruppi di sacerdoti e fedeli anglicani che desiderano entrare in piena comunione con la Chiesa Cattolica. L'Udienza Generale si è conclusa con la Benedizione Apostolica.

CAMPAGNA FRATERNITA' BRASILE: CURARE ANIMA E CORPO DEL MALATO

Città del Vaticano, 22 febbraio 2012 (VIS). Il Santo Padre ha fatto pervenire al Cardinale Raymundo Damasceno Assis, Arcivescovo di Aparecida e Presidente della Conferenza Nazionale dei Vescovi Cattolici del Brasile, un Messaggio in occasione della Campagna di Fraternità che si tiene tutti gli anni nel Paese durante la Quaresima. Il tema 2012, ispirato all'Ecclesiastico,  è: "Che la salute si diffonda su tutta la terra".

Il Papa ricorda che obiettivo della Campagna è quello di suscitare "una maggior spirito fraterno e comunitario nella cura dei malati, e invitare la società a garantire a tutti il diritto di aver accesso agli strumenti necessari per salvaguardare la salute".

Per i cristiani, il tema biblico della campagna ricorda che la salute va oltre il benessere corporale: nell'episodio della cura del paralitico, Gesù, prima di tutto, perdona i suoi peccati, "insegnando che la cura perfetta è il perdono dei peccati e la salute per eccellenza è quella dell'anima, giacché 'Quale vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? In effetti le parole 'salute' e 'salvezza' hanno origine dal medesimo termine latino, 'salus'; nel Vangelo vediamo l'azione del Salvatore dell'umanità associata a numerose  guarigioni" (...).

Benedetto XVI auspica che questa Campagna "susciti nel cuore dei fedeli e delle persone di buona volontà, una solidarietà sempre più profonda nei riguardi dei malati, che spesso soffrono più per la solitudine e l'abbandono che per la malattia; dobbiamo ricordare che Gesù desiderò identificarsi con il malato perché 'ero malato e mi avete visitato' (Mt 25,36). Nel contempo dobbiamo aiutare il malato a scoprire che, se da un lato la malattia è una prova dolorosa, dall'altro può essere, in unione con Cristo crocifisso e risorto, una partecipazione al mistero della sofferenza di Gesù per la salvezza del mondo. ' Offrendo la nostra sofferenza a Dio per mezzo di Cristo, possiamo collaborare alla vittoria del bene sul  male, perché Dio rende feconda la nostra offerta, il nostro atto d'amore".

Infine il Pontefice ha invocato l'intercessione di Nostra Signora di Aparecida affinché il Signore
conceda a tutti, in particolare ai malati, "il conforto e la fortezza nel compimento dei propri doveri attinenti allo stato individuale, familiare e sociale perché siano fonte di salute e progresso del Brasile, rendendolo fecondo nella santità, prospero nell'economia, giusto nella distribuzione delle ricchezze, retto nel servizio pubblico, equanime nel potere e fraterno nello sviluppo".

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 22 febbraio 2012 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Palmerston North in Nuova Zelanda, presentata dal Vescovo Peter James Cullinane, per raggiunti limiti d'età. Gli succede il Vescovo Charles Drennan, Coadiutore della medesima Diocesi.

- Ha nominato il Vescovo Jacinto Furtado de Brito Sobrinho, Arcivescovo Metropolita di Teresina (superficie: 26.495; popolazione: 1.195.000; cattolici: 1.018.000; sacerdoti: 118; religiosi: 203; diaconi permanenti: 19), Brasile. L'Arcivescovo eletto, finora Vescovo di Crateǘs (Brasile), è nato nel 1947 a Bacabal (Brasile) ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1972. Dal 1972 al 1994 è stato Parroco nella Parrocchia "Sāo Benedito "; dal 1972 al 1980 è stato membro del Consiglio Pastorale Diocesano; dal 1980 al 1983 è stato membro della Commissione Nazionale del Clero; dal 1984 al 1994 è stato Membro del Collegio dei Consultori della Diocesi; dal 1990 al 1995 Vicario Generale della Diocesi; dal 1994 al 1995 Vice Rettore e dal 1995 al 1998 Rettore del Seminario Interdiocesano "Santo Antõnio; Professore di Pratica Sacramentale nel Seminario Interdiocesano di São Luis. Ha ricevuto l'ordinazione episcopale nel 1998.

- Ha nominato il Reverendo Olivier de Germay, Vescovo di Ajaccio (superficie: 8.722; popolazione: 275.000; cattolici: 256.000; sacerdoti: 75; religiosi: 69; diaconi permanenti: 16), Francia. Il Vescovo eletto è nato nel 1960 a Tours (Francia) ed è stato ordinato sacerdote nel 1998. Dal 1999 al 2001 è stato Vicario a Catanet Tolosan e Cappellano diocesano delle Guide di Francia; dal 2001 al 2003 è stato Parroco dell'ensemble parrocchiale di Catenet; dal 2003 al 2006 è stato Decano della zona di Banlieues-Sud di Toulouse; dal 2008 è stato Professore di Teologia sacramentale e della famiglia presso L'Institut Catholique di Toulouse e dal 2010 Assistente del Servizio diocesano della pastorale familiare. Finora è stato Vicario episcopale e parroco dell'ensemble paroissial di Bauzelle.

martedì 21 febbraio 2012

COMUNICATO PONTIFICIA UNIVERSITA' CATTOLICA DEL PERU'

Città del Vaticano, 21 febbraio 2012 (VIS). Di seguito riportiamo il Comunicato emesso questa mattina dalla Sala Stampa della Santa Sede relativo alla Pontificia Università Cattolica del Perù (PUCP).

"Il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato di Sua Santità, ha incontrato questa mattina il Dottor
Marcial Rubio Correa, Rettore della Pontificia Università Cattolica del Perù (PUCP)".

"Il Segretario di Stato ha fatto riferimento all’assiduo e dedicato impegno con cui vari esponenti dell’Università si adoperano per la qualificazione degli studenti, come pure al variegato spettro di discipline che la PUCP offre ai giovani. Successivamente, il Cardinale Bertone ha comunicato al Dottor Rubio Correa le conclusioni a cui è pervenuta la Santa Sede, in seguito al fitto dialogo e ai numerosi incontri svoltisi nell’arco di molti anni tra l’attuale Gran Cancelliere, i suoi Predecessori e l’Università, nonché durante la Visita Apostolica alla medesima, compiuta dal Cardinale Peter Erdö, Arcivescovo di Esztergom-Budapest, nei giorni 5-11 dicembre 2011".

"Dette conclusioni hanno tenuto conto, in maniera particolare, degli esiti della Visita Apostolica e della Proposta, presentata dal Rettore, al termine della Visita stessa.

Il Segretario di Stato ha partecipato al Dottor Rubio Correa la richiesta della Santa Sede che gli Statuti della PUCP siano regolarizzati quanto prima, adeguandoli alla Costituzione Apostolica Ex Corde Ecclesiae, per il bene della stessa PUCP e della Chiesa in Perù. Attesa l’ovvia importanza di salvaguardare l’identità cattolica dell’Università, il Segretario di Stato ha chiesto pertanto che entro la Domenica di Pasqua, 8 aprile p.v., le Autorità accademiche competenti presentino gli Statuti, per l’approvazione, con gli emendamenti indicati all’Università il 16 luglio 2011".

"Infine, il Cardinale Bertone ha formulato l’auspicio che la comunità accademica saprà accogliere quanto sopra, in modo che la PUCP possa realizzare sempre di più la sua missione di offrire alle giovani generazioni una solida formazione, radicata nella fedeltà al Magistero della Chiesa, a garanzia del grande contributo che l’Università è chiamata ad offrire al Paese".

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 21 febbraio 2012 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignor George A. Sheltz, Vescovo Ausiliare di Galveston-Houston (superficie: 23.257; popolazione: 5.811.010; cattolici: 1.146.908; sacerdoti:427; religiosi: 687; diaconi permanenti: 357), Stati Uniti d'America. Il Vescovo eletto è nato a Houston (Stati Uniti d'America) nel 1946 ed è stato ordinato sacerdote nel 1971. Dal 1971 al 1973 è stato Vicario parrocchiale della "Assumption Parish"; dal 1973 al 1976 della "Sacred Heart Co-Cathedral"; dal 1976 al 1980 della "Saint Vincent de Paul Parish"; dal 1980 al 1990 è stato Parroco della "Christ the Redeemer Parish; dal 1990 al 1999 "della "Prince of Peace Parish"; dal 1999 al 2007 della "Saint Anthony of Padua Parish. Dal 2011 è Vicario Generale, Cancelliere e Moderatore della Curia.

lunedì 20 febbraio 2012

IL PAPA AI CARDINALI: TESTIMONIARE GIOIA DELL'AMORE CRISTO

Città del Vaticano, 19 febbraio 2012 (VIS). Questa mattina, nella Basilica Vaticana,  Benedetto XVI ha presieduto la concelebrazione eucaristica con i 22 nuovi Cardinali creati nel Concistoro del 18 febbraio. All'inizio della Santa Messa, il Cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, primo tra i nuovi Cardinali, ha rivolto al Papa un indirizzo di omaggio a nome di tutti i Porporati.

  Di seguito riportiamo estratti dell'omelia del Santo Padre:

  "Nella seconda Lettura poc’anzi proclamata, l’Apostolo Pietro esorta i 'presbiteri' della Chiesa ad essere pastori zelanti e premurosi del gregge di Cristo. Queste parole sono anzitutto rivolte a voi, cari e venerati Fratelli (...).La nuova dignità che vi è stata conferita vuole manifestare l’apprezzamento per il vostro fedele lavoro nella vigna del Signore, rendere onore alle Comunità e alle Nazioni da cui provenite e di cui siete degni rappresentanti nella Chiesa, investirvi di nuove e più importanti responsabilità ecclesiali, ed infine chiedervi un supplemento di disponibilità per Cristo e per l’intera Comunità cristiana. Questa disponibilità al servizio del Vangelo è saldamente fondata sulla certezza della fede".

"Il brano evangelico odierno presenta Pietro che, mosso da un’ispirazione divina, esprime la propria salda fede in Gesù, il Figlio di Dio ed il Messia promesso. In risposta a questa limpida professione di fede, fatta da Pietro anche a nome degli altri Apostoli, Cristo gli rivela la missione che intende affidargli, quella cioè di essere la 'pietra', la 'roccia', il fondamento visibile su cui è costruito l’intero edificio spirituale della Chiesa".

"Questo episodio evangelico (...) trova una ulteriore e più eloquente spiegazione in un conosciutissimo elemento artistico che impreziosisce questa Basilica Vaticana: l’altare della Cattedra. (...) Un enorme trono di bronzo, che sembra librarsi, ma che in realtà è sostenuto dalle quattro statue di grandi Padri della Chiesa d’Oriente e d’Occidente. E sopra il trono, (...) risplende nella finestra ovale la gloria dello Spirito Santo. Che cosa ci dice questo complesso scultoreo, dovuto al genio del Bernini? Esso rappresenta una visione dell’essenza della Chiesa e, all’interno di essa, del magistero petrino".

"La finestra dell’abside apre la Chiesa verso l’esterno, verso l’intera creazione, mentre l’immagine della colomba dello Spirito Santo mostra Dio come la fonte della luce. Ma c’è anche un altro aspetto da evidenziare: la Chiesa stessa è, infatti, come una finestra, il luogo in cui Dio si fa vicino, si fa incontro al nostro mondo. La Chiesa non esiste per se stessa, non è il punto d’arrivo, ma deve rinviare oltre sé, verso l’alto, al di sopra di noi. La Chiesa è veramente se stessa nella misura in cui lascia trasparire l’Altro - con la "A" maiuscola - da cui proviene e a cui conduce. La Chiesa è il luogo dove Dio 'arriva' a noi, e dove noi 'partiamo' verso di Lui; essa ha il compito di aprire oltre se stesso quel mondo che tende a chiudersi in se stesso e portargli la luce che viene dall’alto, senza la quale diventerebbe inabitabile".

"La grande cattedra di bronzo racchiude un seggio ligneo del IX secolo, che fu a lungo ritenuto la cattedra dell’apostolo Pietro e fu collocato proprio su questo altare monumentale a motivo del suo alto valore simbolico. Esso, infatti, esprime la presenza permanente dell’Apostolo nel magistero dei suoi successori. Il seggio di san Pietro, possiamo dire, è il trono della verità, che trae origine dal mandato di Cristo dopo la confessione a Cesarea di Filippo".

"La cattedra di Pietro evoca un altro ricordo: la celebre espressione di sant’Ignazio di Antiochia, che nella sua lettera ai Romani chiama la Chiesa di Roma 'quella che presiede nella carità'. In effetti, il presiedere nella fede è inscindibilmente legato al presiedere nell’amore. Una fede senza amore non sarebbe più un’autentica fede cristiana. (...)  Il termine 'carità', infatti, veniva utilizzato dalla Chiesa delle origini per indicare anche l’Eucaristia. (...) Pertanto, 'presiedere nella carità' significa attirare gli uomini in un abbraccio eucaristico - l’abbraccio di Cristo -, che supera ogni barriera e ogni estraneità, e crea la comunione dalle molteplici differenze. Il ministero petrino è dunque primato nell’amore in senso eucaristico, ovvero sollecitudine per la comunione universale della Chiesa in Cristo. E l’Eucaristia è forma e misura di questa comunione, e garanzia che essa si mantenga fedele al criterio della tradizione della fede".

"La grande Cattedra è sostenuta dai Padri della Chiesa" che "rappresentano la totalità della tradizione e, quindi, la ricchezza dell’espressione della vera fede nella santa e unica Chiesa. Questo elemento dell’altare ci dice che l’amore poggia sulla fede. Esso si sgretola se l’uomo non confida più in Dio e non obbedisce a Lui. Tutto nella Chiesa poggia sulla fede: i Sacramenti, la Liturgia, l’evangelizzazione, la carità. Anche il diritto, anche l’autorità nella Chiesa poggiano sulla fede. La Chiesa non si auto-regola, non dà a se stessa il proprio ordine, ma lo riceve dalla Parola di Dio, che ascolta nella fede e cerca di comprendere e di vivere. (...) Le Sacre Scritture, interpretate autorevolmente dal Magistero alla luce dei Padri, illuminano il cammino della Chiesa nel tempo, assicurandole un fondamento stabile in mezzo ai mutamenti storici".

"Dopo aver considerato i diversi elementi dell’altare della Cattedra, rivolgiamo ad esso uno sguardo d’insieme. E vediamo che è attraversato da un duplice movimento: di ascesa e di discesa. E’ la reciprocità tra la fede e l’amore. (...) Una fede egoistica sarebbe una fede non vera. Chi crede in Gesù Cristo ed entra nel dinamismo d’amore che nell’Eucaristia trova la sorgente, scopre la vera gioia e diventa a sua volta capace di vivere secondo la logica di questo dono. La vera fede è illuminata dall’amore e conduce all’amore, verso l’alto, come l’altare della Cattedra eleva verso la finestra luminosa, la gloria dello Spirito Santo, che costituisce il vero punto focale per lo sguardo del pellegrino quando varca la soglia della Basilica Vaticana. (...) Dio non è solitudine, ma amore
glorioso e gioioso, diffusivo e luminoso".

"Cari fratelli e sorelle, a noi, ad ogni cristiano è affidato il dono di questo amore: un dono da donare, con la testimonianza della nostra vita. Questo è, in particolare, il vostro compito, venerati Fratelli Cardinali: testimoniare la gioia dell’amore di Cristo".


UNITA' CHIESA: DONO DIVINO DA DIFENDERE E FAR CRESCERE

Città del Vaticano, 20 febbraio (VIS). I 22 nuovi cardinali, con i familiari e i fedeli convenuti a Roma per il Concistoro, sono stati ricevuti questa mattina in udienza dal Santo Padre che si è rivolto a ciascun gruppo, nella rispettiva lingua, ed infine si è rivolto a tutti esprimendosi in italiano.


In francese il Papa ha ripetuto che la società attuale "che conosce momenti di incertezza e di dubbio, ha bisogno della chiarezza di Cristo. Che ogni cristiano lo testimoni con fede e coraggio, e l'imminente tempo di Quaresima, permetta di ritornare a Dio".

A tutti i presenti il Papa ha detto che la creazione dei nuovi cardinali "è occasione per riflettere sulla universale missione della Chiesa nella storia degli uomini: nelle vicende umane, spesso così convulse e contrastanti, la Chiesa è sempre viva e presente, portando Cristo, luce e speranza per l’intera umanità. Rimanere uniti alla Chiesa e al messaggio di salvezza che essa diffonde, significa ancorarsi alla Verità, rafforzare il senso dei veri valori, essere sereni di fronte ad ogni avvenimento".

  "Vi esorto pertanto - ha concluso il Pontefice - a rimanere sempre uniti ai vostri Pastori, come pure ai nuovi Cardinali, per essere in comunione con la Chiesa. L’unità nella Chiesa è dono divino da difendere e far crescere. Alla protezione della Madre di Dio e degli Apostoli Pietro e Paolo affido voi, Venerati Fratelli Cardinali e i fedeli che vi accompagnano".

ANGELUS: CATTEDRA DI PIETRO SEGNO DI AUTORITA' DI CRISTO, FONDATA SULLA FEDE E L'AMORE

Città del Vaticano, 19 febbraio 2012 (VIS). Al termine della Concelebrazione eucaristica con i nuovi Cardinali creati nel Concistoro di sabato 18 febbraio, il Santo Padre si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l'Angelus con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

"Questa domenica - ha sottolineato il Papa prima dell'Angelus -  è particolarmente festosa qui in Vaticano, a motivo del Concistoro, avvenuto ieri, in cui ho creato 22 nuovi Cardinali. Con loro ho avuto la gioia, stamani, di concelebrare l'Eucaristia nella Basilica di San Pietro, intorno alla Tomba dell'Apostolo che Gesù chiamò ad essere la 'pietra' su cui costruire la sua Chiesa. Perciò invito tutti voi ad unire anche la vostra preghiera per questi venerati Fratelli, che ora sono ancora più impegnati a collaborare con me nella guida della Chiesa universale e a dare testimonianza al Vangelo fino al sacrifico della propria vita. Questo significa il colore rosso dei loro abiti: il colore del sangue e dell'amore".

  "Questo evento ecclesiale - ha ricordato Benedetto XVI - si colloca sullo sfondo liturgico della festa della Cattedra di San Pietro, anticipata ad oggi, perché il prossimo 22 febbraio - data di tale festa - sarà il Mercoledì delle Ceneri, inizio della Quaresima. La 'cattedra' è il seggio riservato al Vescovo (...). La Cattedra di San Pietro (...) è simbolo della speciale missione di Pietro e dei suoi Successori di pascere il gregge di Cristo tenendolo unito nella fede e nella carità. (...) Tale speciale compito di servizio deriva alla Comunità romana e al suo Vescovo dal fatto che in questa Città hanno versato il loro sangue gli Apostoli Pietro e Paolo, oltre a numerosi altri Martiri. Ritorniamo, così, alla testimonianza del sangue e della carità. La Cattedra di Pietro, dunque, è sì segno di autorità, ma di quella di Cristo, basata sulla fede e sull'amore".

Infine  il Papa ha affidato i nuovi cardinali alla protezione di Maria di Maria Santissima, Madre della Chiesa, affinché "aiuti me e i miei collaboratori a lavorare instancabilmente per l'unità del Popolo di Dio e per annunciare a tutte le genti il messaggio di salvezza, compiendo umilmente e coraggiosamente il servizio della verità nella carità".

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 20 febbraio 2012 (VIS). Il Santo Padre:

-Ha nominato l’Arcivescovo Timothy Costelloe, S.D.B., Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Perth (superficie: 427.377; popolazione: 1.681.142; cattolici: 415.633; sacerdoti: 266; religiosi: 615; diaconi permanenti: 15), Australia. Finora Ausiliare di Melbourne (Australia), succede all'Arcivescovo Barry James Hickey, del quel il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Dresden – Meissen (Germania), presentata dal Vescovo Joachim Friedrich Reinelt, per raggiunti limiti d'età.

sabato 18 febbraio 2012

GIORNATA RIFLESSIONE E PREGHIERA COLLEGIO CARDINALIZIO   SESSIONE POMERIDIANA

Città del Vaticano, 18 febbraio 2012 (VIS). Nel pomeriggio, dopo la celebrazione dei Vespri, è ripresa la serie degli interventi dei presenti. Gli interventi sono stati in tutto, fra la fine della mattina e il pomeriggio, 27, e hanno toccato una gamma molto ampia di argomenti sul tema della nuova evangelizzazione e l’Anno della fede.

Si è parlato dei problemi dell’evangelizzazione nelle diverse aree del mondo e nelle diverse culture: la crescita dei cristiani in Cina nonostante le difficoltà, il dialogo interreligioso e la lotta contro la povertà in India, le prove cui sono sottoposti i cristiani nei Paesi del Medio Oriente, l’importanza della religiosità popolare per l’evangelizzazione nell’America Latina, il confronto con il secolarismo che tende a emarginare la religione dalla vita sociale in Occidente, le sfide, le difficoltà ma anche le prospettive incoraggianti e gli eventi che sono segno di speranza, come le nuove e vivaci realtà ecclesiali, le Giornate Mondiali della Gioventù o i Congressi Eucaristici internazionali, cosicché non mancano prospettive incoraggianti.

Si è parlato dell’emergenza educativa, del rinnovamento della catechesi, della trasmissione della fede ai giovani, della formazione degli evangelizzatori - laici, religiosi e sacerdoti -, della necessità di una fede matura, capace di testimonianza e di giudizio sulla realtà del mondo di oggi.

Si sono proposti suggerimenti per l’Anno della fede, da un itinerario di approfondimenti che accompagni i diversi tempi dell’anno liturgico, all’incoraggiamento di pellegrinaggi in Terra Santa e a Roma, a forme nuove di missione popolare.

Si è insistito sull’impegno ecumenico dei cristiani nell’annuncio della fede comune in Cristo, sull’attualità del Concilio Vaticano II come bussola per il cammino della Chiesa di oggi, sul valore della testimonianza della gioia cristiana e della santità, e del fascino permanente delle figure dei Santi.

Prima della recita dell’Angelus, verso le 19, il Santo Padre ha concluso la riflessione con un suo intervento, in cui ha ringraziato i relatori – definendo la relazione del cardinale designato Dolan "entusiasmante, gioiosa e profonda", e la comunicazione di S.Ecc. Mons. Fisichella "un ricco contributo di idee e di iniziative" – e ha ringraziato pure tutti i partecipanti alla Giornata, affermando che gli interventi hanno rappresentato un "ampio mosaico di idee e di proposte". Ha messo in rilievo l’importanza del Concilio Vaticano II per "riscoprire la contemporaneità di Gesù e della fede". Ha rilevato la necessità di un vero rinnovamento della catechesi per mettere in risalto i suoi preziosi contenuti di verità, reagendo a quello che è stato definito "analfabetismo religioso". Ha riaffermato fortemente la necessità della profonda convinzione della verità della rivelazione di Dio nel suo Figlio Gesù Cristo, poiché "se non c’è verità, non c’è bussola e non sappiamo dove andare", e "solo se c’è verità la vita è ricca e bella". Senza questa convinzione "non possiamo rievangelizzare l’umanità di oggi".

Poiché Dio è amore, la verità si esprime nella carità e la carità a sua volta "dimostra la verità". Il Papa ha concluso che il motto dell’Anno della fede potrebbe essere riassunto nelle parole: "Vivendo la verità nella carità".
I VENTIDUE NUOVI CARDINALI

Città del Vaticano, 18 febbraio 2012 (VIS). Di seguito riportiamo l'elenco del Titolo o della Diaconia assegnati dal Santo Padre Benedetto XVI a ciascuno dei nuovi Cardinali nel momento della creazione nel Concistoro Ordinario Pubblico di questa mattina, 18 febbraio 2012:

- Cardinale Fernando Filoni, Diaconia di Nostra Signora di Coromoto in San Giovanni di Dio.

- Cardinale Manuel Monteiro de Castro, Diaconia di San Domenico di Guzman.

- Cardinale Santos Abril y Castelló, Diaconia di San Ponziano.

- Cardinale Antonio Maria Veglió, Diaconia di San Cesareo in Palatio.

- Cardinale Giuseppe Bertello, Diaconia dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia.

- Cardinale Francesco Coccopalmerio, Diaconia di San Giuseppe dei Falegnami.

- Cardinale João Braz de Aviz, Diaconia di Sant'Elena fuori Porta Prenestina.

- Cardinale Edwin Frederik O'Brien, Diaconia di San Sebastiano al Palatino.

- Cardinale Domenico Calcagno, Diaconia dell'Annunciazione della Beata Vergine Maria a Via Ardeatina.

- Cardinale Giuseppe Versaldi, Diaconia del Sacro Cuore di Gesù a Castro Pretorio.

- Cardinale George Alencherry, Titolo di San Bernardo alle Terme.

- Cardinale Thomas Christopher Collins, Titolo di San Patrizio.

- Cardinale Dominik Duka, Titolo dei Santi Marcellino e Pietro.

- Cardinale Willem Jacobus Eijk, Titolo di San Callisto.

- Cardinale Giuseppe Betori, Titolo di San Marcello.

- Cardinale Timothy Michael Dolan, Titolo di Nostra Signora di Guadalupe a Monte Mario.

- Cardinale Rainer Maria Woelki, Titolo di San Giovanni Maria Vianney.

- Cardinale John Tong Hon, Titolo della Regina Apostolorum.

- Cardinale Lucian Mureşan, Titolo di Sant'Atanasio.

- Cardinale Julien Ries, Diaconia di Sant'Antonio di Padova a Circonvallazione Appia.

- Cardinale Prosper Grech, O.S.A., Diaconia di Santa Maria Goretti.

- Cardinale Karl Becker, S.I, Diaconia di San Giuliano Martire.

 

AI NUOVI CARDINALI: SERVIZIO A DIO, ALLA CHIESA E AI FRATELLI

Città del Vaticano 18 febbraio 2012 (VIS). Questa mattina alle 10:30, il Santo Padre ha tenuto nella Basilica Vaticana il Concistoro ordinario pubblico per la creazione di 22 nuovi Cardinali. Il Concistoro di oggi è il quarto del Pontificato di Benedetto XVI.

 Dopo la preghiera iniziale e la proclamazione del Vangelo, il Santo Padre ha tenuto la sua allocuzione della quale riportiamo ampi estratti:

«Tu es Petrus, et super hanc petram aedificabo Ecclesiam meam». Con queste parole il canto d’ingresso ci ha introdotto nel solenne e suggestivo rito del Concistoro (...) Sono le parole efficaci con le quali Gesù ha costituito Pietro quale saldo fondamento della Chiesa. Di tale fondamento la fede rappresenta il fattore qualificativo: infatti Simone diventa Pietro – roccia – in quanto ha professato la sua fede in Gesù Messia e Figlio di Dio".

"Le parole rivolte da Gesù a Pietro mettono bene in risalto il carattere ecclesiale dell’odierno evento. I nuovi Cardinali, infatti, tramite l’assegnazione del titolo di una chiesa di questa Città o di una Diocesi suburbicaria, vengono inseriti a tutti gli effetti nella Chiesa di Roma guidata dal Successore di Pietro, per cooperare strettamente con lui nel governo della Chiesa universale. (...) In questo delicato compito sarà loro di esempio e di aiuto la testimonianza di fede resa con la vita e con la morte dal Principe degli Apostoli, il quale, per amore di Cristo, ha donato tutto se stesso fino all’estremo sacrificio".

"E’ con questo significato che è da intendere anche l’imposizione della berretta rossa. Ai nuovi Cardinali è affidato il servizio dell’amore: amore per Dio, amore per la sua Chiesa, amore per i fratelli con una dedizione assoluta e incondizionata, fino all’effusione del sangue, se necessario, come recita la formula di imposizione della berretta e come indica il colore rosso degli abiti indossati. A loro, inoltre, è chiesto di servire la Chiesa con amore e vigore, con la limpidezza e la sapienza dei maestri, con l’energia e la fortezza dei pastori, con la fedeltà e il coraggio dei martiri. Si tratta di essere eminenti servitori della Chiesa che trova in Pietro il visibile fondamento dell’unità".
"Nel brano evangelico poc’anzi proclamato, Gesù si presenta come servo, offrendosi quale modello da imitare e da seguire. (...)  Il servizio a Dio e ai fratelli, il dono di sé: questa è la logica che la fede autentica imprime e sviluppa nel nostro vissuto quotidiano e che non è invece lo stile mondano del potere e della gloria".

L'episodio del Vangelo di oggi, nel quale Giacomo e Giovanni chiedono a Gesù di sedere nella sua gloria uno a sua destra e uno alla sua sinistra (Mc 10,37), "dà modo a Gesù di rivolgersi a tutti i discepoli e «chiamarli a sé», quasi per stringerli a sé, a formare come un corpo unico e indivisibile con Lui e indicare qual è la strada per giungere alla vera gloria, quella di Dio: 'Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti'". (Mc 10,42-44)

"Dominio e servizio, egoismo e altruismo, possesso e dono, interesse e gratuità: queste logiche profondamente contrastanti si confrontano in ogni tempo e in ogni luogo. Non c’è alcun dubbio sulla strada scelta da Gesù: Egli non si limita a indicarla con le parole ai discepoli di allora e di oggi, ma la vive nella sua stessa carne. Spiega infatti: «Anche il Figlio dell’uomo non è venuto a farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto di molti» (v. 45). Queste parole illuminano con singolare intensità l’odierno Concistoro pubblico. Esse risuonano nel profondo dell’anima e rappresentano un invito e un richiamo, una consegna e un incoraggiamento specialmente per voi, cari e venerati Fratelli che state per essere annoverati nel Collegio Cardinalizio".

"Secondo la tradizione biblica, il Figlio dell’uomo è colui che riceve il potere e il dominio da Dio. Gesù interpreta la sua missione sulla terra sovrapponendo alla figura del Figlio dell’uomo quella del Servo sofferente, descritto da Isaia. (...) Il suo servizio si attua nella fedeltà totale e nella responsabilità piena verso gli uomini. Per questo la libera accettazione della sua morte violenta diventa il prezzo di liberazione per molti, diventa l’inizio e il fondamento della redenzione di ciascun uomo e dell’intero genere umano".

"Cari Fratelli che state per essere annoverati nel Collegio Cardinalizio! Il dono totale di sé offerto da Cristo sulla croce sia per voi principio, stimolo e forza per una fede che opera nella carità. La vostra missione nella Chiesa e nel mondo sia sempre e solo «in Cristo», risponda alla sua logica e non a quella del mondo, sia illuminata dalla fede e animata dalla carità che provengono a noi dalla Croce gloriosa del Signore. Sull’anello che tra poco vi consegnerò, sono raffigurati i santi Pietro e Paolo, con al centro una stella che evoca la Madonna. Portando questo anello, voi siete richiamati quotidianamente a ricordare la testimonianza che i due Apostoli hanno dato a Cristo fino alla morte per martirio qui a Roma, fecondando così la Chiesa con il loro sangue. Mentre il richiamo alla Vergine Maria, sarà sempre per voi un invito a seguire colei che fu salda nella fede e umile serva del Signore".

"Cari fratelli e sorelle, pregate perché nei nuovi cardinali possa rispecchiarsi al vivo il nostro unico Pastore e Maestro, il Signore Gesù, fonte di ogni sapienza, che indica la strada a tutti. E pregate anche per me, affinché possa sempre offrire al Popolo di Dio la testimonianza della dottrina sicura e reggere con mite fermezza il timone della santa Chiesa".

Al termine dell'omelia il Papa ha letto la formula di creazione dei nuovi cardinali, annunciando l'Ordine presbiterale o diaconale a loro assegnato. I nuovi cardinali hanno recitato il credo e il giuramento di fedeltà e obbedienza al Pontefice e ai suoi successori. Quindi il Papa ha imposto la Berretta cardinalizia, ha consegnato l'anello, ed ha assegnato a ciascuno una chiesa di Roma, quale segno di partecipazione alla sollecitudine pastorale del Santo Padre nell'Urbe.

Concluso il rito, il Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, Cardinale Angelo Amato, ha introdotto il Concistoro ordinario pubblico per la canonizzazione dei beati Jacques Berthieu, sacerdote professo della Compagnia di Gesù, martire; Pedro Calungsod, catechista laico, martire; Giovanni Battista Piamarta, sacerdote e fondatore della Congregazione della Santa Famiglia di Nazareth e della Congregazione delle Suore Umili Serve del Signore; Maria del Monte Carmelo, fondatrice delle suore dell'Immacolata Concezione Missionarie dell'Insegnamento; Marianne Cope, religiosa della Congregazione delle Suore del Terzo Ordine Francescano di Syracuse (New York); Katherine Tekakwitha, laica, e Anna Schäffer, laica. Il Santo Padrevha decretato che siano iscritti nell'Albo dei Santi domenica  21 ottobre 2012. Il Concistoro si è concluso con la Benedizione Apostolica.

COMPOSIZIONE DEL COLLEGIO CARDINALIZIO

Città del Vaticano, 18 febbraio 2012 (VIS). Dopo la creazione di 22 nuovi Cardinali nel Concistoro di questa mattina, il Collegio Cardinalizio è composto da 213 porporati, dei quali 125 - che non hanno ancora 80 anni, sono elettori, cioè partecipare al conclave per l'elezione del Pontefice. I non elettori, che hanno superato gli 80 anni e che non possono eleggere il pontefice sono 84.

Benedetto XVI ha creato 62 cardinali nei 4 concistori precedenti del suo Pontificato.

I membri dell'attuale Collegio Cardinalizio provengono da 71 paesi e la loro distribuzione geografica è la seguente: Europa ne ha 119; America del Nord (Stati Uniti e Canada), ne conta 21; l'America Latina 32; l'Africa 17; l'Asia 20 e l'Oceania 4.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 18 febbraio 2012 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Padre Christopher Glancy, C.S.V., Vescovo Ausiliare della Diocesi di Belize City-Belmopan (superficie: 22.965; popolazione: 307.899; cattolici: 152.718; sacerdoti: 32; religiosi: 93; diaconi permanenti: 4), Belize. Il Vescovo eletto è nato nel 1960 a Moline, (Stati Uniti d'America). Ha pronunciato i voti perpetui nell'Istituto dei Chierici di San Victor ed è stato ordinato sacerdote nel 1993. Dal 1993 al 1994 è stato Vicario parrocchiale nella Parrocchia "Maternity of the Blessed Virigin Mary" a Kankakee; dal 1994 al 1998: Ministero vocazionale e membro del Consiglio provinciale del suo Istituto; dal 1998 al 2002
Vicario parrocchiale nella Parrocchia "St. Francis Xavier Parish, Corozal, (Belize) e dal 2002 è Parroco della suddetta parrocchia.

venerdì 17 febbraio 2012

AVVISO

Città del Vaticano, 17 Febbraio 2012 (VIS). Informiamo i nostri lettori che domani, sabato 18 febbraio, il Vatican Information Service trasmetterà una edizione speciale in occasione del Concistoro Ordinario Pubblico, che avrà inizio alle 10:30 e durante il quale il Santo Padre procederà alla creazione di 22 nuovi Cardinali.

DOLORE DEL PAPA INCENDO PENITENZIARIO DI COMAYAGUA

Città del Vaticano, 17 febbraio 2012 (VIS).Il Santo Padre ha fatto pervenire - tramite il Cardinale Tarcisio Bertone, S.d.B.,  Segretario di Stato - un telegramma di cordoglio al Vescovo Roberto Camilleri, O.F.M., di Comayagua (Honduras), per le vittime dell'incendio che ha devastato, il 15 febbraio scorso, il centro penitenziario di Comayagua, provocando la morte 355 persone e decine di feriti.

"Sua Santità Benedetto XVI, profondamente addolorato nell'apprendere la notizia del grave incendio nel penitenziario di Comayagua, che ha provocato numerose vittime, eleva ferventi preghiere di suffragio all'Onnipotente per l'eterno riposo dei defunti. Prego Sua Eccellenza di trasmettere le sentite condoglianze del Papa alle famiglie dei defunti, con le espressioni della sua vicinanza spirituale e il vivo auspicio di una rapida e completa guarigione dei feriti. Con tali sentimenti il Sommo Pontefice impartisce con affetto la confortatrice Benedizione Apostolica, in segno di consolazione e speranza in questi momenti di tristezza. Mentre assicuro le mie preghiere per tutte le vittime di questa tragedia, profitto dell'occasione per esprimerle i sentimenti della mia fraterna considerazione".

GIORNATA RIFLESSIONE E PREGHIERA COLLEGIO CARDINALIZIO

Città del Vaticano, 17 febbraio 2012 (VIS). I Membri del Collegio Cardinalizio e i nuovi Cardinali eletti si sono riuniti oggi nell'Aula del Sinodo per una giornata di riflessione e di preghiera, presieduta dal Santo Padre, in occasione del Concistoro in programma domani alle 10:30. La giornata è stata convocata dal Papa il 3 febbraio scorso.

Un Comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, reso pubblico questa mattina, rende noto che la Giornata ha avuto inizio con la celebrazione della Hora Tertia, a cui ha fatto seguito l'introduzione del Decano del Collegio Cardinalizio, Cardinale Angelo Sodano. Tema principale di riflessione è stato: "L'annuncio del Vangelo oggi, tra missio ad gentes e nuova evangelizzazione", introdotto dal Cardinale designato Arcivescovo Timothy Dolan,  di New York. L'Arcivescovo Salvatore Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione ha, a sua volta, presentato una comunicazione sull'Anno della Fede e il suo significato alla luce della Lettera Apostolica "Porta fidei", annunciando una serie di iniziative proposte dai diversi Dicasteri in occasione dell'Anno della Fede.

Infine hanno avuto inizio gli interventi dei partecipanti alla Giornata, fino alla recita dell'Angelus guidato dal Papa. Nel pomeriggio, dopo i Vespri, alle 17:00, continueranno gli interventi dei Cardinali.

"DISARMARE" COMMERCIO ILLECITO ARMI


Città del Vaticano, 17 febbraio 2012 (VIS). L'Arcivescovo Francis A. Chullikatt, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite, è intervenuto il 13 febbraio scorso alla IV sessione del Comitato Preparatorio per la Conferenza dell’ONU sul Trattato del commercio delle armi, in corso a New York.

"La Santa Sede  - ha detto l'Arcivescovo - condivide con altri Stati e con vari attori della comunità internazionale il fatto che il principale obiettivo del Trattato deve essere non solo quello di regolamentare il commercio delle armi convenzionali, ma anche e soprattutto quello di 'disarmare' il commercio illecito internazionale delle stesse".

"Un commercio delle armi non regolamentato e non trasparente a causa dell’assenza a livello internazionale di sistemi efficaci di monitoraggio causa una serie di conseguenze umanitarie: lo sviluppo umano integrale viene rallentato, il rischio di conflitti e di instabilità aumenta, il processo di pace è messo in pericolo e si facilita la diffusione di una cultura della violenza e della criminalità. Un’azione responsabile, condivisa da tutti i membri della comunità internazionale, è necessaria per risolvere queste problematiche realtà. Essa chiama in causa Stati, Organizzazioni internazionali, Organismi non governativi e settore privato".

"La comunità internazionale  - ha proseguito il Presule - ha bisogno di uno strumento legale forte, credibile ed efficace, in grado di regolamentare e migliorare la trasparenza del commercio delle armi convenzionali e delle munizioni, del commercio delle tecnologie e delle licenze per la loro produzione".

Per garantire l'efficacia di questo strumento, l'Osservatore della Santa Sede ha enumerato cinque aspetti:

1. "Il campo di applicazione del Trattato deve essere ampio e comprendere non solo le 7 tipologie di armi considerate dal Registro ONU delle armi convenzionali, ma anche le armi leggere e di piccolo calibro e le relative munizioni".

2. "I criteri di applicazione del Trattato devono mantenere riferimenti ai diritti umani, al diritto umanitario e allo sviluppo; questi sono tre ambiti sui quali l’impatto del commercio illecito delle armi è particolarmente forte".

3. "La capacità di successo del Trattato dipenderà anche da quanto esso sarà in grado di promuovere e rafforzare la cooperazione e l’assistenza internazionale tra gli Stati.

4. Devono anche essere mantenute le disposizioni relative all’assistenza alle vittime e, se possibile, rafforzate, ponendo attenzione alla prevenzione della proliferazione illecita delle armi, mediante la riduzione della domanda di armi, che spesso alimenta il mercato illecito. In tale ottica, sembra opportuno introdurre nel Trattato riferimenti a processi educativi e a programmi di sensibilizzazione".

5. I meccanismi di revisione e di aggiornamento del Trattato devono essere forti e credibili, in grado di incorporare in tempi rapidi i nuovi sviluppi nel campo oggetto del Trattato il quale deve essere aperto alle possibili future evoluzioni tecnologiche".

giovedì 16 febbraio 2012

AMMONIMENTO DEL PAPA POTERE FINANZA E MEDIA

Città del Vaticano, 16 febbraio (VIS). Nel pomeriggio di ieri il Santo Padre si è recato in visita al Seminario Romano Maggiore in occasione della Festa della Madonna della Fiducia, che ricorre sabato prossimo, 18 febbraio.  Benedetto XVI ha visitato la Cappella della Fiducia e la Cappella Maggiore, dove erano ad attenderlo i Vescovi Ausiliari, i Superiori dei Seminari diocesani e 190 seminaristi.

Dopo la proclamazione del Vangelo, il Santo Padre ha tenuto la "lectio divina" sulla Lettera di San Paolo ai Romani (12, 1-2), nella quale l'Apostolo invita a non conformarsi al mondo, ma piuttosto a trasformarsi e rinnovare lo spirito per poter discernere la volontà di Dio "cosa buona, grata e perfetta".

"Possiamo riflettere oggi sulla Chiesa - ha detto Benedetto XVI - Si parla tanto della Chiesa di Roma, si dicono tante cose: speriamo che si parli anche della nostra fede. Preghiamo il Signore perché sia così".
Successivamente il Papa ha parlato del "potere del male", nel mondo attuale, che si manifesta anche "nei due grandi poteri che di per sé sono utili e buoni, ma facilmente abusabili: il potere della finanza e il potere dei media. Ambedue necessari, ma talmente abusabili che spesso diventano il contrario delle loro vere intenzioni".

Oggi vediamo come "il mondo della finanza può dominare l'uomo. L'avere e l'apparire dominano il mondo e lo rendono schiavo. (...) La finanza non è più uno strumento per favorire il benessere e la vita dell'uomo, ma diventa un potere che opprime l'uomo, un potere che deve essere da lui quasi adorato. Contro il conformismo della sottomissione a tale potere, il Pontefice ha invitato a non essere conformisti, "non l'avere conta, ma l'essere". Il cristiano non deve sottomettersi al potere dell'avere, ma deve usarlo come "mezzo, ma nella libertà dei figli di Dio".

Sul potere dell'opinione pubblica, Benedetto XVI ha sottolineato che "c'è un gran bisogno di informazione, di conoscenza della realtà del mondo, ma c'è un potere dell'apparenza che alla fine conta più della realtà stessa. Un'apparenza che si sovrappone alla realtà stessa, diventa più importante di essa, mentre l'uomo non segue più la verità, ma vuole soprattutto apparire". A tutto ciò il Papa ha contrapposto "un non conformismo cristiano (...) Vogliamo non l'apparenza, ma la verità, e questo ci dà la vera libertà".

"Il non conformismo del cristiano ci redime, ci restituisce alla verità - ha concluso il Pontefice - Preghiamo il Signore perché ci aiuti ad essere uomini liberi in questo non conformismo che non è contro il mondo, ma è il vero amore del mondo".
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