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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 31 marzo 2014

PAPA FRANCESCO AI SALESIANI: VICINO AI GIOVANI CON IL LINGUAGGIO DEL CUORE

Città del Vaticano, 31 marzo 2014 (VIS). Questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, il Santo Padre ha ricevuto i partecipanti al Capitolo Generale della Società Salesiana di San Giovanni Bosco, svoltosi sul tema: "Testimoni della radicalità evangelica". "Quando si pensa a lavorare per il bene delle anime, si supera la tentazione della mondanità spirituale - ha detto il Papa - non si cercano altre cose, ma solo Dio e il suo Regno. Temperanza poi è senso della misura, accontentarsi, essere semplici".

"L'esperienza di Don Bosco e il suo 'sistema preventivo' - ha proseguito il Pontefice - vi sostengano sempre nell'impegno a vivere con i giovani. (...) Occorre preparare i giovani a lavorare nella società secondo lo spirito del Vangelo, come operatori di giustizia e di pace, e a vivere da protagonisti nella Chiesa. (...) La presenza in mezzo a loro si distingua per quella tenerezza che Don Bosco ha chiamato amorevolezza, sperimentando anche nuovi linguaggi, ma ben sapendo che quello del cuore è il linguaggio fondamentale per avvicinarsi e diventare loro amici".

Infine, nel ribadire che la dimensione vocazionale è fondamentale, Papa Francesco ha ricordato che il prossimo anno 2015, dedicato alla vita consacrata, sarà un'occasione favorevole per presentare ai giovani la bellezza della vocazione. "Grazie a Dio voi non vivete e non lavorate come individui isolati, ma come comunità. La comunità sostiene tutto l'apostolato. (...) Cari fratelli - ha concluso il Pontefice - il bicentenario della nascita di Don Bosco è ormai alle porte. Sarà un momento propizio per riproporre il carisma del vostro Fondatore".

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE APRILE 2014

Città del Vaticano, 31 marzo 2014 (VIS). Di seguito riportiamo le intenzioni per il mese di aprile affidate dal Papa all'apostolato della preghiera:

Generale: "Perché i governanti promuovano la tutela del creato e l'equa distribuzione dei beni e delle risorse naturali".

Missionaria: "Perché il Signore Risorto colmi di speranza il cuore di quanti sono provati dal dolore e dalla malattia".

PREPARAZIONE ALLA CANONIZZAZIONE DEI BEATI GIOVANNI XXIII E GIOVANNI PAOLO II

Città del Vaticano, 31 marzo 2014 (VIS). Il Cardinale Agostino Vallini, Cardinale Vicario di Sua Santità per la Diocesi di Roma; il Monsignor Giulio Dellavite, Segretario Generale della Curia di Bergamo; il Monsignor Walter Insero, Incaricato dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali del Vicariato di Roma e Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, sono intervenuti questa mattina alla conferenza stampa di presentazione del cammino di preparazione alla canonizzazione dei Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, in programma domenica 27 aprile.

Fra le iniziative proposte, una piattaforma digitale con l'obiettivo di offrire ai pellegrini e ai fedeli la possibilità di accedere alle notizie, alle informazioni utili riguardanti le celebrazioni e alle riflessioni spirituali relative alla vita e all'insegnamento dei due Papi. Il sito ufficiale www.2papisanti.org è un portale - in corso di completamento - che offre informazioni e area per ufficio stampa, contatti corredati da video ed immagini, insieme a documenti biografici e spirituali che permettono di conoscere il percorso di santità di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II. Sarà fruibile in cinque lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo e polacco.

L'applicazione intitolata "Santo Subito", scaricabile gratuitamente sia nel formato Android che nel formato IOS (in lingua italiana, inglese, spagnola e polacca), che fa riferimento alla fama di santità che circondò già in vita, sia Giovanni XXIII che Giovanni Paolo II, consentirà di avere informazioni logistiche, di accedere alle principali notizie sulla Canonizzazione e di scaricare il materiale previsto per i diversi eventi liturgici.

I link di riferimento dei Social Media già esistenti sono:

Pagina ufficiale della Postulazione con contenuti in cinque lingue:

Pagina ufficiale Profilo Twitter con contenuti in cinque lingue:

Canale YouTube della Postulazione:


Il portale, promosso dalla Postulazione per la beatificazione di Karol Wojtyla, illustra in dettaglio le tappe del processo canonico che hanno consentito di approdare al riconoscimento di santità di Papa Giovanni Paolo II ed è disponibile in più lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo, portoghese, polacco e rumeno.

Il Progetto #2popesaints, realizzato grazie alla collaborazione con una classe di studenti specializzandi in Scienza della comunicazione dell'Università romana LUMSA, comprende un "Social Media planning" per far conoscere ai giovani la vita, l'insegnamento e la testimonianza di fede di questi due nuovi Santi. In Facebook sarà presente una pagina dal titolo: 2popesaints; in Twitter l'account: @2popesaints. ; in Instagram #2popesaints; e in YouTube 2popesaints. Sarà proposto un tema al giorno che riguarda entrambi i Papi sui Social media, a partire dal 6 aprile fino alla Canonizzazione. Ogni evento sarà seguito in diretta su ogni Social.
In Google sarà offerta la possibilità si seguire in "hangout" i Briefing quotidiani che si svolgeranno nella settimana che precede la Canonizzazione. È prevista la creazione di un QR code per poter visitare rapidamente il sito: 2popesaints.org. L'iniziativa “Rome connecting to the world”, un gemellaggio tra i fedeli ospitati a Roma e i giovani romani, permetterà di far conoscere e visitare i luoghi più significativi di Roma legati alla storia dei Papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, fornendo informazioni sulla pagina Facebook.

Alle 20:30 di martedì 22 aprile, nella Basilica di San Giovanni in Laterano, il Cardinale Agostino Vallini, Vicario del Papa per la diocesi di Roma, presiederà un Incontro per giovani in preparazione della Canonizzazione con l'intervento dei postulatori Monsignor Slavomir Oder (Giovanni Paolo II) e Padre Giovangiuseppe Califano (Giovanni XXIII). Sabato 26 aprile, a partire dalle 21:00, si terra una "Notte bianca di preghiera". Le Chiese del centro di Roma saranno aperte e sarà possibile pregare e confessarsi in diverse lingue.

La Diocesi di Bergamo rende omaggio a Giovanni XXIII con "Le Opere Segno", una serie di attività dedicate alla carità, alla promozione umana e alla solidarietà che abbiano ricadute nell'ordinarietà, fra le quali: il progetto internazionale per Haiti, che garantisce il sostegno dell'attività scolastica per i prossimi tra anni nella scuola intitolata a Papa Giovanni; l'invito ai sacerdoti a devolvere una loro mensilità insieme con tutte le offerte raccolte dalle comunità parrocchiali il 27 aprile, per costituire un fondo di aiuto per le famiglie colpite dalla crisi; infine la commemorazione, il 12 aprile, dell'Enciclica "Pacem in Terris" alla quale sono invitati gli Ambasciatori dei Paesi in cui l'allora Monsignor Angelo Roncalli svolse la sua missione diplomatica (Bulgaria, Turchia, Grecia e Francia). La prolusione di commemorazione è stata affidata a Jacques Delors, Presidente emerito della Commissione Europea.

ANGELUS: LA STORIA DEL CIECO GUARITO DA GESÙ È ANCHE LA NOSTRA

Città del Vaticano, 30 marzo 2014 (VIS). Alle 12:00 di oggi il Santo Padre Francesco si è affacciato alla finestra del suo studio per recitare l'Angelus con le migliaia di fedeli e pellegrini convenuti in Piazza San Pietro. Nell'introdurre la preghiera mariana il Papa ha commentato il Vangelo di San Giovanni che presenta l'episodio dell'uomo cieco dalla nascita al quale Gesù dona la vista. "Il miracolo - ha detto il Papa - è narrato da Giovanni in appena due versetti, perché l'evangelista vuole attirare l'attenzione non sul miracolo in sé, ma su quello che succede dopo, sulle discussioni che suscita".

"Tante volte un’opera buona, un’opera di carità suscita chiacchiere e discussioni, perché ci sono alcuni che non vogliono vedere la verità. (...) Il cieco guarito viene prima interrogato dalla folla stupita (...) poi dai dottori della legge (...). Alla fine il cieco guarito approda alla fede, e questa è la grazia più grande che gli viene fatta da Gesù: non solo di vedere, ma di conoscere Lui, vedere Lui come 'la luce del mondo'".

"Mentre il cieco si avvicina gradualmente alla luce, i dottori della legge al contrario sprofondano sempre più nella loro cecità interiore. Chiusi nella loro presunzione, credono di avere già la luce; per questo non si aprono alla verità di Gesù. Essi fanno di tutto per negare l’evidenza. Mettono in dubbio l’identità dell’uomo guarito; poi negano l’azione di Dio nella guarigione, prendendo come scusa che Dio non agisce di sabato; giungono persino a dubitare che quell’uomo fosse nato cieco. La loro chiusura alla luce diventa aggressiva e sfocia nell’espulsione dal tempio dell’uomo guarito".

"Il cammino del cieco invece è un percorso a tappe, che parte dalla conoscenza del nome di Gesù. (...) A seguito delle incalzanti domande dei dottori della legge, lo considera dapprima un profeta e poi un uomo vicino a Dio. Dopo che è stato allontanato dal tempio, escluso dalla società, Gesù lo trova di nuovo e gli 'apre gli occhi' per la seconda volta, rivelandogli la propria identità: 'Io sono il Messia', così gli dice. A questo punto colui che era stato cieco esclama: 'Credo, Signore!', e si prostra davanti a Gesù".

"La nostra vita - ha proseguito il Pontefice - a volte è simile a quella del cieco che si è aperto alla luce, che si è aperto a Dio, che si è aperto alla sua grazia. A volte purtroppo è un po’ come quella dei dottori della legge: dall’alto del nostro orgoglio giudichiamo gli altri, e perfino il Signore! Oggi, siamo invitati ad aprirci alla luce di Cristo per portare frutto nella nostra vita, per eliminare i comportamenti che non sono cristiani; tutti noi siamo cristiani, ma tutti noi, tutti, alcune volte abbiamo comportamenti non cristiani, comportamenti che sono peccati. Dobbiamo pentirci di questo, eliminare questi comportamenti per (...) comportarci come 'figli della luce', con umiltà, pazienza, misericordia. Questi dottori della legge non avevano né umiltà, né pazienza, né misericordia! (...) Non dobbiamo avere paura! Apriamoci alla luce del Signore, Lui ci aspetta sempre per farci vedere meglio, per darci più luce, per perdonarci (...) e rinascere a una vita nuova".

Dopo l'Angelus il Papa ha rivolto un saluto ai militari italiani che hanno compiuto un pellegrinaggio a piedi da Loreto a Roma, "pregando per la pacifica e giusta risoluzione delle contese. E questo è molto bello: Gesù nelle beatitudini dice che sono beati coloro che lavorano per la pace".

"E non dimenticate oggi a casa - ha concluso il Papa - prendere il Vangelo di Giovanni, capitolo 9 e leggere questa storia del cieco che è diventato vedente e dei presunti vedenti che si sono affondati di più nella loro cecità".

INCONTRO CON MOVIMENTO APOSTOLICO CIECHI E CON PICCOLA MISSIONE PER I SORDOMUTI: GESÙ AMAVA INCONTRARE, PER FARE DI LORO DEI TESTIMONI, PERSONE EMARGINATE, ESCLUSE, DISPREZZATE

Città del Vaticano, 29 marzo 2014 (VIS). Il Santo Padre Francesco ha ricevuto questa mattina in udienza gli aderenti al Movimento Apostolico Ciechi che ha promosso le Giornate della Condivisione sul tema: "Testimoni del Vangelo per una cultura dell'Incontro". All'Udienza hanno partecipato anche la Piccola Missione per i Sordomuti e l'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.

"La prima cosa che osservo - ha detto il Papa commentando il tema scelto per le Giornate della Condivisione - è che questa espressione termina con la parola 'incontro', ma all’inizio presuppone un altro incontro, quello con Cristo. In effetti, per essere testimoni del Vangelo, bisogna aver incontrato Lui, Gesù. Chi lo conosce veramente, diventa suo testimone. Come la Samaritana (...), quella donna incontra Gesù (...) e la sua vita cambia (...). Testimone del Vangelo è uno che ha incontrato Gesù Cristo, che lo ha conosciuto, o meglio, si è sentito conosciuto da Lui, ri-conosciuto, rispettato, amato, perdonato, e questo incontro lo ha toccato in profondità, lo ha riempito di una gioia nuova, un nuovo significato per la vita. E questo traspare, si comunica, si trasmette agli altri".

"Ho ricordato la Samaritana - ha proseguito il Pontefice - perché è un esempio chiaro del tipo di persone che Gesù amava incontrare, per fare di loro dei testimoni: persone emarginate, escluse, disprezzate. La samaritana lo era in quanto donna e in quanto samaritana – i samaritani erano molto disprezzati dai giudei. Ma pensiamo a tanti che Gesù ha voluto incontrare, soprattutto persone segnate dalla malattia e dalla disabilità, per guarirle e restituirle alla piena dignità. È molto importante che proprio queste persone diventano testimoni di un nuovo atteggiamento, che possiamo chiamare cultura dell’incontro. Esempio tipico è la figura del cieco nato (...) emarginato in nome di una falsa concezione che lo riteneva colpito da una punizione divina. Gesù rifiuta radicalmente questo modo di pensare - veramente blasfemo! - e compie per il cieco 'l’opera di Dio', dandogli la vista. Ma la cosa notevole è che quest’uomo, a partire da ciò che gli è accaduto, diventa testimone di Gesù e della sua opera, che è l’opera di Dio, della vita, dell’amore, della misericordia. Mentre i capi dei farisei, dall’alto della loro sicurezza, giudicano sia lui che Gesù come 'peccatori', il cieco guarito, con semplicità disarmante, difende Gesù e alla fine professa la fede in Lui, e condivide anche la sua sorte: Gesù viene escluso, e anche lui viene escluso. Ma in realtà, quell’uomo è entrato a far parte della nuova comunità, basata sulla fede in Gesù e sull’amore fraterno".

"Ecco le due culture opposte. La cultura dell’incontro e la cultura dell’esclusione, del pregiudizio. La persona malata o disabile, proprio a partire dalla sua fragilità, dal suo limite, può diventare testimone dell’incontro: l’incontro con Gesù, che apre alla vita e alla fede, e l’incontro con gli altri, con la comunità. In effetti, solo chi riconosce la propria fragilità, il proprio limite può costruire relazioni fraterne e solidali, nella Chiesa e nella società", ha concluso il Pontefice.

CELEBRAZIONE DELLA PENITENZA IN SAN PIETRO: CONVERTIRSI È IMPEGNO CHE DURA TUTTA LA VITA

Città del Vaticano, 29 marzo 2014 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, nella Basilica Vaticana, il Santo Padre ha presieduto il Rito della Riconciliazione, confessando e impartendo l'assoluzione individuale a più penitenti. La celebrazione ha aperto il momento penitenziale "24 ore per il Signore", promosso dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, al quale hanno partecipato numerose diocesi del mondo e durante il quale molte chiese sono rimaste aperte la notte di venerdì e la mattina del sabato per la confessione dei fedeli.

Il Papa ha ricordato nell'omelia che nel periodo della Quaresima la Chiesa rinnova l'appello alla conversione e la chiamata a cambiare vita. "Convertirsi - ha detto - non è questione di un momento o di un periodo dell’anno, è impegno che dura tutta la vita. Chi tra di noi può presumere di non essere peccatore? Nessuno. Tutti lo siamo. Scrive l’apostolo Giovanni: 'Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità'. È quello che avviene anche in questa celebrazione e in tutta questa giornata penitenziale. La Parola di Dio che abbiamo ascoltato ci introduce in due elementi essenziali della vita cristiana".

"Il primo: 'Rivestirci dell’uomo nuovo'. L’uomo nuovo, 'creato secondo Dio' - ha spiegato Papa Francesco - nasce nel Battesimo, dove si riceve la vita stessa di Dio, che ci rende suoi figli e ci incorpora a Cristo e alla sua Chiesa. Questa vita nuova permette di guardare alla realtà con occhi diversi, senza più essere distratti dalle cose che non contano (...), dalle cose che finiscono con il tempo. Per questo siamo chiamati ad abbandonare i comportamenti del peccato e fissare lo sguardo sull’essenziale. 'L’uomo vale più per quello che è che per quello che ha'. Ecco la differenza tra la vita deformata dal peccato e quella illuminata della grazia".

"Il secondo elemento: 'Rimanere nell’amore'. L’amore di Gesù Cristo dura per sempre, non avrà mai fine perché è la vita stessa di Dio. Questo amore vince il peccato e dona la forza di rialzarsi e ricominciare, perché con il perdono il cuore si rinnova e ringiovanisce. Tutti lo sappiamo: il nostro Padre non si stanca mai di amare (...). Possiamo parlare della speranza di Dio: nostro Padre ci aspetta sempre, non solo ci lascia la porta aperta, ma ci aspetta. (...) Dio non solo è all’origine dell’amore, ma in Gesù Cristo ci chiama ad imitare il suo stesso modo di amare: 'Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri'. Nella misura in cui i cristiani vivono questo amore, diventano nel mondo discepoli credibili di Cristo. L’amore non può sopportare di rimanere rinchiuso in se stesso. Per sua stessa natura è aperto, si diffonde ed è fecondo, genera sempre nuovo amore".

Il Papa ha concluso l'omelia ricordando l'iniziativa "24 ore per il Signore" ed ha invitato i giovani che partecipano come missionari della riconciliazione a comunicare a quanti incontreranno "la gioia di ricevere il perdono del Padre e di ritrovare l'amicizia piena con Lui. (...) E direte loro che nostro Padre ci aspetta, nostro Padre ci perdona, di più fa festa. Se tu vai a Lui con tutta la tua vita, anche con tanti peccati, invece di rimproverarti fa festa: questo è nostro Padre. Questo dovete dirlo voi, dirlo a tanta gente, oggi. Chi sperimenta la misericordia divina, è spinto a farsi artefice di misericordia tra gli ultimi e i poveri. In questi 'fratelli più piccoli' Gesù ci aspetta; riceviamo misericordia e diamo misericordia!".

UDIENZE

Città del Vaticano, 31 marzo 2014 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza;

- L'Arcivescovo Mario Zenari, Nunzio Apostolico in Siria.

- Il Signor Steven Todd Green, Presidente della “American Bible Society”, con la Consorte, e Seguito.

- Il Vescovo Lucas Van Looy, di Gent (Belgio).

Sabato 29 marzo il Santo Padre ha ricevuto in udienza:

- Il Cardinale Marc Ouellet, P,S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.

- Il Cardinale Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 31 marzo 2014 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignor Nicholas Gilbert Hudson, Vescovo Ausiliare dell’Arcidiocesi di Westminster (superficie: 3.634; popolazione: 4.793.000; cattolici: 481.600; sacerdoti: 613; religiosi: 1.355; diaconi permanenti: 15), Gran Bretagna. Il Vescovo eletto è nato a Wimbledon (Gran Bretagna), nel 1959 ed è stato ordinato sacerdote nel 1986. Dal 1987 al 1991 è stato Vice-parroco nella parrocchia di Canterbury; dal 1993 al 2000 Direttore del Christian Education Centre dell'arcidiocesi di Southwark; nel 1993 nominato membro del Consiglio del Consultori della medesima arcidiocesi. Nel 2000 è stato Vice-Rettore del Venerabile Collegio Inglese a Roma e dal 2004 al 2013 Rettore del medesimo Venerabile Collegio. È stato finora Parroco della Parrocchia "The Sacred Heart" a Wimbledon, nell'arcidiocesi di Southwark.

Sabato 29 marzo il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Tadeusz Pikus, Vescovo di Drohiczyn (superficie: 8.000; popolazione: 290.300; cattolici: 210.150; sacerdoti: 233; religiosi: 140), Polonia. Finora Vescovo Ausiliare di Warszawa (Polonia), succede al Vescovo Antoni Pacyfik Dydycz, O.F.M.Cap., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha confermato il Cardinale João Braz de Aviz, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.

- Ha nominato Membri della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica: il Cardinale Norberto Rivera Carrera, Arcivescovo di México (Messico); il Cardinale Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, Arcivescovo di Tegucigalpa (Honduras); il Cardinale George Pell, Prefetto della Segreteria per l'Economia; il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi; il Cardinale Luis Antonio G. Tagle, Arcivescovo di Manila (Filippine); il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra; il Cardinale Fernando Filoni, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli; il Cardinale Domenico Calcagno, Presidente dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica; l'Arcivescovo Francesco Cacucci, di Bari-Bitonto (Italia); l'Arcivescovo Leo Jun Ikenaga, di Osaka (Giappone); l'Arcivescovo Francisco Chimoio, di Maputo (Mozambico); l'Arcivescovo Gianfranco Agostino Gardin, Arcivescovo-Vescovo di Treviso (Italia); l'Arcivescovo Luis Gerardo Cabrera Herrera, di Cuenca en Ecuador (Ecuador); l'Arcivescovo Ricardo Blázquez Pérez, di Valladolid (Spagna); l'Arcivescovo Joseph Tobin, di Indianapolis (Stati Uniti d'America); l'Arcivescovo Jaime Spengler, di Porto Alegre (Brasile); il Vescovo José Francisco Ulloa Rojas, di Cartago (Costa Rica); il Vescovo Lucas Van Looy, di Gent (Belgio); il Vescovo Vicente Jiménez Zamora, di Santander (Spagna); il Vescovo Gregor Maria Hanke, di Eichstätt (Germania); il Vescovo John Corriveau, di Nelson (Canada); il Vescovo Kieran O'Reilley, di Killaloe (Irlanda); il Vescovo Eusebio Hernández Sola, di Tarazona (Spagna); il Padre Enrique Figaredo Alvargonzalez, S.I., Prefetto Apostolico di Battambang (Cambogia); il Padre Bruno Marin, Abate Presidente della Congregazione Benedettina Sublacense Cassinese; il Padre Bruno Cadoré, Maestro Generale dell'Ordine dei Frati Predicatori; il Padre Mauro Jöhri, Ministro Generale dell'Ordine Francescano Frati Minori Cappuccini; il Padre Enrique Sánchez González, Superiore Generale dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù; Fr. Emili Turú Rofes, Superiore Generale dei Fratelli Maristi delle Scuole; il Sacerdote Jacob Nampudakam, Rettore Generale della Società dell'Apostolato Cattolico; il Signor Giorgio Mario Mazzola, Presidente Generale dell'Istituto Secolare Cristo Re.

- Ha confermato Membri della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica: il Cardinale Nicolás de Jesús Lopez Rodríguez; il Cardinale Francis Eugene George; il Cardinale Wilfrid Fox Napier; il Cardinale Philippe Barbarin; il Cardinale Agostino Vallini; il Cardinale Sean Patrick O'Malley; il Cardinale Dominik Duk; il Cardinale Paolo Sardi; il Cardinale Giuseppe Versaldi; l'Arcivescovo Thomas Menamparampil, S.D.B.; il Vescovo Pierre Raffin, O.P.; il Padre Adolfo Nicolás Pachón, Preposito Generale della Compagnia di Gesù.

- Ha confermato il Cardinale Jean-Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
- Ha confermato il Padre Miguel Ángel Ayuso Guixot, M.C.C.J., Segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.

- Ha confermato, fino alla conclusione dei rispettivi mandati, i Membri e i Consultori del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.

- Ha nominato Sua Beatitudine Louis Raphaël I Sako, Patriarca di Babilonia dei Caldei (Iraq), Membro del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
- Ha nominato Consultori del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso: l'Arcivescovo Tomash Bernard Peta, di Maria Santissima in Astana (Kazakhstan); il Vescovo William Hanna Shomali, Ausiliare e Vicario Generale del Patriarcato di Gerusalemme dei Latini (Gerusalemme); il Monsignor François Bousquet (Francia), Rettore del Convitto di S. Luigi dei Francesi in Roma; il Monsignor Valentino Cottini, Preside del Pontificio Istituto di Studi Arabi e d'Islamistica (Italia); il Monsignor Clarence Devadass, Segretario della Commissione per l'Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso (Malaysia); il Padre Claudio Monge, O.P., Presidente della Union des Religieux et des Religieuses de Turquie (Turchia); il Padre José Manuel H. Arenas, S.I., Segretario della Commissione per l'Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso (Cile); il Padre William Skudlarek, O.S.B., dell'Abbazia Saint John's in Collegeville (Stati Uniti d'America), Segretario Generale del Dialogo Interreligioso Monastico in Roma; Suor Carmen Sammut, S.M.N.D.A. (Malta), Superiora Generale delle Suore Bianche; la Dottoressa Ilaria Morali, Direttore del Dipartimento di Missiologia presso la Pontificia Università Gregoriana (Italia).

- Ha confermato il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura.

- Ha confermato il Vescovo Carlos Alberto de Pinho Moreira Azevedo, Delegato del Pontificio Consiglio della Cultura.

- Ha confermato il Vescovo Barthélemy Adoukonou, Segretario del Pontificio Consiglio della Cultura.

- Ha confermato, fino alla conclusione dei rispettivi mandati, i Membri e i Consultori del Pontificio Consiglio della Cultura.

- Ha nominato Membri del Pontificio Consiglio della Cultura: il Cardinale Béchara Boutros Raï, Patriarca di Antiochia dei Maroniti (Libano), il Cardinale Kazimierz Nycz, Arcivescovo di Warszawa, Ordinario per i fedeli di rito orientale residenti in Polonia e sprovvisti di Ordinario del proprio rito (Polonia); l'Arcivescovo Denis James Hart, di Melbourne (Australia), l'Arcivescovo Arthur Roche, Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti; l'Arcivescovo Alfonso Cortés Contreras, di León (Messico); l'Arcivescovo Víctor Manuel Fernández, Rettore della Pontificia Universidad Católica S. María de los Buenos Aires (Argentina); il Vescovo Paul-André Durocher, di Gatineau (Canada); il Vescovo Filomeno Do Nascimento Vieira Dias, di Cabinda (Angola); il Vescovo Cecilio Raúl Berzosa Martínez, di Ciudad Rodrigo (Spagna); il Vescovo Joaquim Giovanni Mol Guimarães, Ausiliare di Belo Horizonte (Brasile); il Vescovo Franz-Josef Overbeck, Vescovo di Essen, Ordinario Militare per la Repubblica Federale di Germania; il Vescovo Linus Lee Seong-hyo, Ausiliare di Suwon (Corea); il Vescovo Charles Morerod, di Lausanne, Genève et Fribourg (Svizzera); il Signor Rafael Vicuña, Professore di Biologia molecolare alla Pontificia Universidad Católica di Santiago del Cile.

venerdì 28 marzo 2014

UDIENZA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI GRECIA

Città del Vaticano, 28 marzo 2014 (VIS). Stamani, venerdì 28 marzo 2014, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Presidente della Repubblica Ellenica, il Signor Karolos Papoulias, il quale si è successivamente incontrato con il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, accompagnato dall'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

Nel corso dei cordiali colloqui, espressione dei buoni rapporti esistenti tra la Santa Sede e la Grecia, sono stati affrontati temi di comune interesse, tra i quali, in particolare, lo statuto giuridico delle comunità religiose, il ruolo della religione nella società e la collaborazione ecumenica.

Nel prosieguo della conversazione ci si è soffermati sulle conseguenze sociali della crisi economica mondiale, come pure sul contributo della Grecia in seno all’Unione Europea. Infine, è stata espressa preoccupazione per il futuro della presenza dei Cristiani in Medio Oriente, per l’instabilità politica e le situazioni di conflitto che interessano diverse regioni del mondo.

AI VESCOVI DEL MADAGASCAR: INTIMA CONNESSIONE FRA EVANGELIZZAZIONE E PROMOZIONE UMANA

Città del Vaticano, 28 marzo 2014 (VIS). La vitalità della Chiesa in Madagascar nonostante le difficoltà e l'impegno delle diocesi nella promozione umana sono stati gli argomenti centrali del discorso che Papa Francesco ha consegnato ai Presuli della Conferenza Episcopale del Madagascar, al termine della quinquennale Visita "ad Limina Apostolorum".

Il Papa ha parole di apprezzamento per la "coraggiosa e perseverante opera di evangelizzazione" dei Vescovi nonostante le gravi difficoltà socio-economiche del Madagascar. "Voi avete esortato - scrive - tutta la società a risollevarsi per costruire un nuovo futuro. Non posso che incoraggiarvi a riassumere il vostro ruolo in questa opera di ricostruzione, nel rispetto dei diritti e dei doveri di ciascuno. (...) È importante mantenere rapporti costruttivi con le Autorità del vostro Paese. Vostro compito sia la ricerca dell'unità, della giustizia e della pace, per meglio servire il vostro popolo, rifiutando ogni coinvolgimento in contese politiche a detrimento del bene comune".

"In questa prospettiva - scrive ancora il Papa - apprezzo l'insostituibile impegno delle vostre diocesi nelle opere sociali. In effetti, vi è una intima connessione fra evangelizzazione e promozione umana (...). Vi incoraggio a perseverare nell'attenzione ai poveri, sostenendo, materialmente e spiritualmente, tutti coloro che si dedicano a loro, in particolare le Congregazioni religiose che ringrazio di cuore per la dedizione e l'autentica testimonianza resa all'amore di Cristo per tutti gli uomini. Vi invito anche a interpellare senza timore tutta la società malgascia e in particolare i suoi leader, sulla questione della povertà, dovuta in gran parte alla corruzione e alla mancanza di attenzione al bene comune".

"L'educazione - ricorda il Papa - è un campo d'azione nel quale voi profondete considerevole impegno e so tutto il bene che la scuola cattolica, con la sua azione evangelizzatrice, fa ai giovani e alle loro famiglie. (...) Fate in modo che il più grande numero di bambini, compresi quelli appartenenti alle famiglie più modeste, siano scolarizzati, dato che molti genitori non hanno i mezzi per garantire un'educazione ai loro figli". Il Papa invita inoltre i Presuli ad adoperarsi affinché sia assicurata una presenza cristiana nelle scuole pubbliche, perché i cristiani impegnati nel mondo dell'educazione possano contribuire a formare ai valori evangelici e umani le giovani generazioni che saranno anche la classe dirigente della società futura".

Successivamente il Papa ricorda che nel messaggio di chiusura dell'Anno della Fede i Vescovi hanno deplorato la perdita dell'autentica "fihavanana", quella maniera di vivere propria della cultura malgascia che favorisce l'armonia e la solidarietà ed al riguardo afferma: "I valori che il Creatore ha infuso nella vostra cultura devono continuare ad essere trasmessi illuminandoli dall'interno con il messaggio evangelico. Così la dignità della persona umana, la cultura della pace, del dialogo e della riconciliazione potranno ritrovare il loro posto nella società per un futuro migliore".

Il Papa ha parole di apprezzamento per la realizzazione, nelle diocesi malgasce, di "un programma di formazione alla vita e all'amore, ambizioso e molto dinamico" e sottolinea che la famiglia "ha bisogno di essere protetta e difesa, perché rende alla società il servizio che essa si attende da lei, cioè dare alla società uomini e donne capaci di edificare un tessuto sociale di pace e di armonia". Relativamente alle nuove sfide nell'ambito interreligioso, il Papa ribadisce che è "urgente sviluppare, e anche talvolta intraprendere, un dialogo lucido e costruttivo al fine di conservare la pace fra le comunità e favorire il bene comune". Nell'invitare i Presuli " a non dubitare mai del dinamismo della Chiesa né della capacità di convertire i cuori a Cristo Risorto", il Papa ribadisce che "per ciò è necessario che la fede testimoniata dai cristiani sia vissuta nel quotidiano. La vita deve essere coerente con la fede perché la testimonianza sia credibile".

"Questo invito - afferma il Papa - è rivolto principalmente al clero e alle persone consacrate. Il sacerdozio e la vita consacrata non sono mezzi di ascesa sociale, ma un servizio a Dio e agli uomini". Nel ricordare che la castità e l'obbedienza sono virtù essenziali al sacerdozio, il Papa conclude: "Ugualmente essenziale è il rapporto fra beni temporali e prudenza nella loro gestione. Una testimonianza contraria al riguardo è particolarmente disastrosa in ragione dello scandalo che provoca, in particolare nei confronti di una popolazione che vive nella povertà".

LA CONFESSIONE NON È UN TRIBUNALE DI CONDANNA, MA ESPERIENZA DI PERDONO E DI MISERICORDIA!

Città del Vaticano, 28 marzo 2014 (VIS). Questa mattina, nell'Aula delle Benedizioni, il Santo Padre ha ricevuto i 600 partecipanti al Corso sul Foro interno promosso dalla Penitenzieria Apostolica. Da un quarto di secolo la Penitenzieria offre, soprattutto ai neo-presbiteri e ai diaconi, l'opportunità di questo corso per contribuire alla formazione di buoni confessori.

Nell'invitare i presenti a fare tesoro dell'esperienza acquisita per aiutare sempre meglio la Chiesa e i confessori a svolgere "il ministero della misericordia, che è tanto importante!", il Santo Padre ha offerto alcune riflessioni sui principali aspetti della confessione.

"Anzitutto - ha detto il Papa - il protagonista del ministero della Riconciliazione è lo Spirito Santo. Il perdono che il Sacramento conferisce è la vita nuova trasmessa dal Signore Risorto per mezzo del suo Spirito (...). Pertanto, voi siete chiamati ad essere sempre 'uomini dello Spirito Santo', testimoni e annunciatori, lieti e forti, della risurrezione del Signore". Il sacerdote "accoglie i penitenti non con l’atteggiamento di un giudice e nemmeno con quello di un semplice amico, ma con la carità di Dio (...) Il cuore del sacerdote è un cuore che sa commuoversi, non per sentimentalismo o per mera emotività, ma per le 'viscere di misericordia' del Signore! Se è vero che la tradizione ci indica il duplice ruolo di medico e giudice per i confessori, non dimentichiamo mai che come medico è chiamato a guarire e come giudice ad assolvere".

"Se la Riconciliazione trasmette la vita nuova del Risorto e rinnova la grazia battesimale - ha spiegato Papa Francesco soffermandosi sul secondo aspetto - allora il vostro compito è donarla generosamente ai fratelli. Un sacerdote che non cura questa parte del suo ministero (...) è come un pastore che non si prende cura delle pecore che si sono smarrite (...). Ma la misericordia è il cuore del Vangelo! È la buona notizia che Dio ci ama, che ama sempre l’uomo peccatore, e con questo amore lo attira a sé e lo invita alla conversione. Non dimentichiamo che i fedeli fanno spesso fatica ad accostarsi al Sacramento, sia per ragioni pratiche, sia per la naturale difficoltà di confessare ad un altro uomo i propri peccati. Per questa ragione occorre lavorare molto su noi stessi, sulla nostra umanità, per non essere mai di ostacolo ma sempre favorire l’avvicinarsi alla misericordia e al perdono. (...) La Confessione non è un tribunale di condanna, ma esperienza di perdono e di misericordia!".

"Infine, tutti conosciamo le difficoltà che spesso la Confessione incontra - ha concluso il Pontefice - Sono tante le ragioni, sia storiche sia spirituali. Tuttavia, noi sappiamo che il Signore ha voluto fare questo immenso dono alla sua Chiesa, offrendo ai battezzati la sicurezza del perdono del Padre. Per questo è molto importante che, in tutte le diocesi e nelle comunità parrocchiali, si curi particolarmente la celebrazione di questo Sacramento di perdono e di salvezza. È bene che in ogni parrocchia i fedeli sappiano quando possono trovare i sacerdoti disponibili: quando c’è la fedeltà, i frutti si vedono".

IN UNA MOSTRA LA STORIA DELLA DIFFUSIONE DELLA BIBBIA NEL MONDO

Città del Vaticano, 28 marzo 2014 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione dell'esposizione "Seconda Mostra Verbum Domini. La Parola del Signore è diretta alle Nazioni", una rassegna espositiva di oltre 200 reperti storici, testi e rari manufatti biblici che raccontano la storia della diffusione della Bibbia nel mondo. Promossa dal Museum of the Bible, la Mostra si tiene dal 2 aprile al 22 giugno 2014, nel Braccio di Carlo Magno in Vaticano.

Alla Conferenza Stampa sono intervenuti il Signor Cary Summers, Direttore Operativo del Museum of the Bible; Padre José María Abrego de Lacy, S.I., Rettore del Pontificio Istituto Biblico, il Dottor Ambrogio M. Piazzoni, Vice Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana e il Monsignor Melchor José Sánchez de Toca y Alameda, Sotto-Segretario del Pontificio Consiglio della Cultura.

Le opere esposte appartengono alla Collezione Green, alla Biblioteca Vaticana, ai Musei Vaticani e ad altre collezioni istituzionali e private dagli Stati Uniti e dall'Europa. Di particolare importanza un foglio del Papiro Bodmer XIV-XV, manoscritto realizzato attorno all'anno 200 che trasmette quasi integralmente il testo dei vangeli secondo Luca e secondo Giovanni; un bifoglio del celeberrimo 'codex Vaticanus' o Codice B della Bibbia, manoscritto realizzato su pergamena nella prima metà del IV secolo e il 'codex Claromontanus, del V e del VII secolo, un precoce testimone dei vangeli tradotti in latino nella Vulgata di san Gerolamo.

In questa Mostra, ad ingresso gratuito, si potrà intraprendere un viaggio nel tempo e nello spazio scoprendo come la Parola di Dio ha raggiunto le Nazioni, accessibile a culture differenti, pur rimanendo fedele al testo originale in greco e in ebraico.

UDIENZE

Città del Vaticano, 28 marzo 2014 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Vescovo Franz-Peter Tebartz-van Elst, emerito di Limburg (Repubblica Federale di Germania).

- Undici Presuli della Conferenza Episcopale del Madagascar,in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Fulgence Razakarivony, M.S., di Ihosy.

- Il Vescovo José Alfredo Caires de Nobrega, S.C.I., di Mananjary.

- L'Arcivescovo Désiré Tsarahazana, di Toamasina.

- Il Vescovo Antoine Scopelliti, O.SS.T., di Ambatondrazaka.

- Il Vescovo Marcellin Randriamamonjy, di Fenoarivo Antsinanana.

- Il Vescovo Gaetano Di Pierro, S.C.I., di Moramanga.

- L'Arcivescovo Fulgence Rabeony, S.I., di Toliara.

- Il Vescovo Zygmunt Robaszkiewicz, M.S.F., di Morombe.

- Il Vescovo Marie Fabien Raharilambonianina, O.C.D., di Morondava, con l'emerito Vescovo Donald Joseph Leo Pelletier, M.S.

- Il Vescovo Vincent Rakotozafy, Vescovo di Tȏlagnaro.

In data 27 marzo, il Santo Padre ha ricevuto in Udienza il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

giovedì 27 marzo 2014

IL PAPA RICEVE IL PRESIDENTE OBAMA: RISPETTO DIRITTO UMANITARIO E DEL DIRITTO INTERNAZIONALE NELLE AREE DI CONFLITTO

Città del Vaticano, 27 marzo 2014 (VIS). Stamani, giovedì 27 marzo, il Signor Barack H. Obama, Presidente degli Stati Uniti d'America, è stato ricevuto in Udienza dal Santo Padre Francesco e, successivamente, si è incontrato con il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, accompagnato dall'Arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati.

I cordiali colloqui hanno permesso uno scambio di vedute su alcuni temi attinenti all'attualità internazionale, auspicando per le aree di conflitto il rispetto del diritto umanitario e del diritto internazionale e una soluzione negoziale tra le parti coinvolte.

Nel contesto delle relazioni bilaterali e della collaborazione tra la Chiesa e lo Stato ci si è soffermati su questioni di speciale rilevanza per la Chiesa nel Paese, come l'esercizio dei diritti alla libertà religiosa, alla vita e all'obiezione di coscienza nonché il tema della riforma migratoria. Infine, è stato espresso il comune impegno nello sradicamento della tratta degli esseri umani nel mondo.

È TANTO DIFFICILE CHE UN CORROTTO RIESCA A TORNARE INDIETRO

Città del Vaticano, 27 marzo 2014 (VIS). Il dialogo tra i lamenti di Dio e le giustificazioni degli uomini è stato il tema dell'omelia che Papa Francesco ha tenuto questa mattina nella Basilica di San Pietro, dove ha celebrato la Santa Messa per un gruppo di oltre 500 Parlamentari italiani, accompagnati dal Vescovo Lorenzo Leuzzi, Rettore della Chiesa di San Gregorio Nazianzeno a Montecitorio

Papa Francesco si è soffermato sulla storia dell'infedeltà del popolo di Dio, di una generazione che non ha ascoltato il Signore ma ha giustificato i suoi peccati. "E questo lamento di Dio viene perché è stato un lavoro molto, molto grande quello del Signore per togliere dal cuore del suo popolo l’idolatria, per farlo docile alla sua Parola. Ma loro andavano su questa strada per un po’ di tempo, e poi tornavano indietro".

"E da peccatori, sono scivolati, sono diventati corrotti - ha proseguito il Pontefice - È tanto difficile che un corrotto riesca a tornare indietro. Il peccatore sì, perché il Signore è misericordioso e ci aspetta tutti. Ma il corrotto è fissato nelle sue cose, e questi erano corrotti. E per questo si giustificano, perché Gesù, con la sua semplicità, ma con la sua forza di Dio, dava loro fastidio. E, passo dopo passo, finiscono per convincersi che dovevano uccidere Gesù, e uno di loro ha detto: 'È meglio che un uomo muoia per il popolo'”.

"Questi hanno sbagliato strada. Hanno fatto resistenza alla salvezza di amore del Signore e così sono scivolati dalla fede, da una teologia di fede a una teologia del dovere: 'Dovete fare questo, questo, questo…'. E Gesù dice loro quell’aggettivo tanto brutto: 'Ipocriti! Tanti pesi opprimenti legate sulle spalle del popolo. E voi? Nemmeno con un dito li toccate! Ipocriti!'. Hanno rifiutato l’amore del Signore e questo rifiuto ha fatto sì che loro fossero su una strada che non era quella della dialettica della libertà che offriva il Signore, ma quella della logica della necessità, dove non c’è posto per il Signore. (...) Sono diventati comportamentali. Uomini di buone maniere, ma di cattive abitudini. Gesù li chiama, loro, 'sepolcri imbiancati'. Questo è il dolore del Signore, il dolore di Dio, il lamento di Dio".

"In questa strada della Quaresima - ha ribadito Papa Francesco - ci farà bene, a tutti noi, pensare a questo invito del Signore all’amore, a questa dialettica della libertà dove c’è l’amore, e domandarci, tutti: Ma io sono su questa strada? O ho il pericolo di giustificarmi e andare per un’altra strada?, una strada congiunturale, perché non porta a nessuna promessa. E preghiamo il Signore che ci dia la grazia di andare sempre per la strada della salvezza, di aprirci alla salvezza che viene soltanto da Dio, dalla fede, non da quello che proponevano questi 'dottori del dovere', che avevano perso la fede a reggevano il popolo con questa teologia pastorale del dovere".

PROGRAMMA PELLEGRINAGGIO DEL SANTO PADRE IN TERRA SANTA

Città del Vaticano, 27 marzo 2014 (VIS). È stato pubblicato oggi il programma del Pellegrinaggio del Santo Padre in Terra Santa, dal 25 al 26 maggio prossimo, in occasione del 50° anniversario dell'incontro a Gerusalemme tra Papa Paolo VI e il Patriarca Atenagora.

Alle 8:15 di sabato 24 maggio l'aereo papale partirà dall’Aeroporto di Roma Fiumicino per Amman (Giordania), dove l'arrivo è previsto alle 13:15. Dopo la cerimonia di benvenuto nel Palazzo Reale Al-Husseini ad Amman, il Papa renderà una visita di cortesia al Re Abdalá II e alla Regina Rania di Giordania, quindi terrà un discorso alle Autorità del Regno di Giordania. Alle 16:00 celebrerà la Santa Messa all’International Stadium ad Amman ed alle 19:00 visiterà il Sito del Battesimo di Gesù a Bethany beyond the Jordan. Poco dopo incontrerà i rifugiati e i giovani disabili nella chiesa latina a Bethany beyond the Jordan.

Alle 8:15 di domenica 25 maggio, Papa Francesco prenderà congedo dalla Giordania all’Aeroporto Internazionale Queen Alia di Amman e si recherà in elicottero a Bethlehem. Nel Palazzo Presidenziale, dopo una visita di cortesia al Presidente dello Stato di Palestina, Mahmoud Abbas, il Santo Padre terrà un discorso davanti alle Autorità Palestinesi. Alle 11:00 celebrerà la Santa Messa e reciterà il Regina Coeli, nella Piazza della Mangiatoia a Bethlehem. Alle 13:30 il Santo Padre pranzerà con famiglie della Palestina al Convento francescano di Casa Nova a Bethlehem ed alle 15:00 visiterà, in forma privata, la Grotta della Natività a Bethlehem. Poco dopo rivolgerà un saluto ai bambini dei campi profughi di Dheisheh, Aida e Beit Jibrin nel Phoenix Center del Campo Profughi di Dheisheh, alle 15:45 prenderà congedo dallo Stato di Palestina e si recherà in elicottero all’Aeroporto Internazionale Ben Gurion a Tel Aviv (Israele), dove l'arrivo è previsto alle 16:30. Dopo la cerimonia di benvenuto, Papa Francesco si trasferirà in elicottero a Jerusalem, dove, alle 18:15, avrà un incontro privato con il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, per la firma di una dichiarazione congiunta. Alle 19:00, nella Basilica del Santo Sepolcro, il Santo Padre presiederà un Incontro Ecumenico in occasione del 50° anniversario dell’incontro a Gerusalemme tra Papa Paolo VI e il Patriarca Atenagora. Al termine Papa Francesco cenerà con i Patriarchi e Vescovi, e con il Seguito Papale al Patriarcato Latino a Jerusalem.
Alle 8:15 di lunedì 26 maggio, il Santo Padre visiterà il Gran Mufti di Jerusalem nell’edificio del Gran Consiglio sulla Spianata delle Moschee e terrà un discorso. Dopo una visita al Muro Occidentale, il Papa si recherà al Monte Herzi dove deporrà una corona di fiori. Alle 10:00 è prevista la visita al Memoriale di Yad Vashem a Jerusalem. dove Papa Francesco terrà un discorso. Alle 10:45 il Papa renderà una visita di cortesia ai due Gran Rabbini di Israele nel Centro Heichal Shlomo, nei pressi della Jerusalem Great Synagogue. Alle 11:45 il Papa si recherà al Palazzo Presidenziale di Jerusalem per una visita di cortesia al Presidente dello Stato di Israele, Simon Peres. Alle 13:00, nel Notre Dame Jerusalem Center, il Papa incontrerà in privato il Primo Ministro di Israele, Benjamin Netanyahu. Alle 15:30 è in programma una visita privata al Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, nell’edificio antistante la chiesa ortodossa di Viri Galileai sul Monte degli Ulivi. Alle 16:00 il Santo Padre avrà un Incontro con i sacerdoti, religiosi, religiose e seminaristi nella chiesa del Getsemani accanto all’Orto degli Ulivi. Alle 17:20 Papa Francesco celebrerà la Santa Messa con gli Ordinari di Terra Santa e con il Seguito Papale nella Sala del Cenacolo a Jerusalem. Alle 19:30 il Papa si trasferirà in elicottero dall’Eliporto del Monte Scopus a Jerusalem all’Aeroporto Internazionale Ben Gurion a Tel Aviv, dove alle 20:00 prenderà congedo dallo Stato di Israele ed alle 20:15 ripartirà alla volta di Roma dove l'arrivo all'aeroporto di Roma Ciampino è previsto alle 23:00.

LA VOCE DEI PAPI: ARCHIVIO DIGITALE DELLA RADIO VATICANA

Città del Vaticano, 27 marzo 2014 (VIS). Martedì 1° aprile, nella Sala Marconi della Radio Vaticana, si terrà la conferenza stampa di presentazione de "La voce dei Papi", l'archivio digitale della Radio Vaticana che raccoglie la voce dei Pontefici succedutisi sul soglio di Pietro, a partire dal 1931, anno di nascita dell'emittente pontificia, da Pio XI a Papa Francesco. La Radio Vaticana ha tra i propri compiti istituzionali quello di costituire, custodire e gestire l'archivio sonoro pontificio, assicurandone, in caso venga usato da parte di terzi, la salvaguardia del carattere pastorale e la tutela dei diritti di proprietà intellettuale.

La digitalizzazione dell'archivio - che si inserisce nell'evento di Canonizzazione dei Papi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, il 27 aprile prossimo - consentirà la conservazione del materiale sonoro, la cui integrità potrebbe essere messa a rischio dall'usura dei supporti di archiviazione e, al contempo, permetterà di archiviare le informazioni audio e di testo (metadata) in maniera molto più efficiente e razionale. Il nuovo supporto digitale garantirà, inoltre, una più agevole fruizione dei contenuti da parte degli operatori dell'informazione e degli studiosi.

"La direzione tecnica della Radio Vaticana - afferma Padre Federico Lombardi, S.I., Direttore Generale della Radio Vaticana - ha ultimato la digitalizzazione dell'archivio sonoro pontificio che riproduce il contenuto degli 8000 nastri e supporti originali delle attività dei Papi a partire dalla fondazione dell'emittente vaticana".

Alla conferenza stampa di presentazione "La voce dei Papi", moderata da Padre Lombardi, interverranno il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto emerito della Congregazione per i Vescovi e Presidente emerito della Pontificia Commissione per l'America Latina, il vaticanista Gian Franco Svidercoschi e Guido Gusso, aiutante di camera di Papa Giovanni XXIII e decano di anticamera di Giovanni Paolo II. La digitalizzazione dell'Archivio è stata possibile grazie al contributo di Banca Intesa Russia e con il supporto di Confartigianato Persone.

UDIENZE

Città del Vaticano, 27 marzo 2014 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza undici Presuli della Conferenza Episcopale del Madagascar, in Visita “ad Limina Apostolorum”.

- L'Arcivescovo Odon Marie Arsène Razanakolona, di Antananarivo, con l'Ausiliare Vescovo Jean de Dieu Raoelison.

- Il Vescovo Philippe Ranaivomanana, di Antsirabé.

- Il Vescovo Jean Claude Randrianarisoa, di Miarinarivo.

- Il Vescovo Gustavo Bombin Espino, O.SS.T., di Tsiroanomandidy.

- Il Vescovo Rosario Saro Vella, S.D.B., di Ambanja.

- Il Vescovo Roger Victor Solo Rakotondrajao, di Mahajanga.

- Il Vescovo Georges Varkey Puthiyakulangara, M.E.P., Coadiutore di Port-Bergé.

- L'Arcivescovo Fulgence Rabemahafaly, di Fianarantsoa.

- Il Vescovo Fidelis Rakotonarivo, S.I., di Ambositra.

- Il Vescovo Benjamin Marc Balthason Ramaroson, C.M., di Farafangana.

mercoledì 26 marzo 2014

IL VESCOVO E IL SACERDOTE CHE NON PREGANO, NON ASCOLTANO LA PAROLA DI DIO, NON CELEBRANO TUTTI I GIORNI E NON VANNO A CONFESSARSI REGOLARMENTE, PERDONO L'UNIONE CON GESÙ E DIVENTANO DI UNA MEDIOCRITÀ CHE NON FA BENE ALLA CHIESA

Città del Vaticano, 26 marzo 2014 (VIS). Questa mattina, proseguendo le catechesi sui Sacramenti, il Santo Padre ha dedicato la catechesi per l'Udienza Generale di questo Mercoledì al Sacramento dell'Ordine. "I ministri che vengono scelti e consacrati per questo servizio - ha detto - prolungano nel tempo la presenza di Gesù, se lo fanno col potere dello Spirito Santo in nome di Dio e con amore".

"Coloro che vengono ordinati sono posti a capo della comunità. - ha proseguito il Pontefice - Sono 'A capo' sì, però per Gesù significa porre la propria autorità al servizio, come Lui stesso ha mostrato e ha insegnato ai discepoli (...). Chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. (...) Un vescovo che non è al servizio della comunità non fa bene; un sacerdote, un prete che non è al servizio della sua comunità non fa bene, sbaglia".

"Un’altra caratteristica che deriva sempre da questa unione sacramentale con Cristo è l’amore appassionato per la Chiesa. (...) Il vescovo, il sacerdote amano la Chiesa nella propria comunità, l'amano fortemente. Come? Come Cristo ama la Chiesa. Lo stesso dirà san Paolo del matrimonio: lo sposo ama sua moglie come Cristo ama la Chiesa. È un mistero grande d’amore: questo del ministero sacerdotale e quello del matrimonio, due Sacramenti che sono la strada per la quale le persone vanno abitualmente al Signore".

Infine il Papa ha citato le parole dell'apostolo Paolo che raccomanda al discepolo Timoteo "di non trascurare, anzi, di ravvivare sempre il dono che è in lui. (...) Quando non si alimenta il ministero, il ministero del vescovo, il ministero del sacerdote con la preghiera, con l’ascolto della Parola di Dio, e con la celebrazione quotidiana dell’Eucaristia e anche con una frequentazione del Sacramento della Penitenza, si finisce inevitabilmente per perdere di vista il senso autentico del proprio servizio e la gioia che deriva da una profonda comunione con Gesù. Il vescovo che non prega, il vescovo che non ascolta la Parola di Dio, che non celebra tutti i giorni, che non va a confessarsi regolarmente, e lo stesso il sacerdote che non fa queste cose, alla lunga perdono l’unione con Gesù e diventano di una mediocrità che non fa bene alla Chiesa. Per questo dobbiamo aiutare i vescovi e i sacerdoti a pregare, ad ascoltare la Parola di Dio che è il pasto quotidiano, a celebrare ogni giorno l’Eucaristia e andare a confessarsi abitualmente".

"Vorrei finire con una cosa che mi viene in mente: ma come deve fare per diventare sacerdote, dove si vendono gli accessi al sacerdozio? No. Non si vendono. Questa è un'iniziativa che prende il Signore. Il Signore chiama. Chiama ognuno di quelli che Egli vuole diventino sacerdoti. Forse ci sono qui alcuni giovani che hanno sentito nel loro cuore questa chiamata, la voglia di diventare sacerdoti (...). Se alcuno di voi ha sentito questa cosa nel cuore è Gesù che l’ha messa lì. Curate questo invito e pregate perché cresca e dia frutto in tutta la Chiesa".

TELEGRAMMA DI CORDOGLIO PER LA MORTE DI ADOLFO SUAREZ GONZÁLEZ

Città del Vaticano, 26 marzo 2014 (VIS). Il Santo Padre, tramite il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, ha fatto pervenire al Vescovo Jesús García Burillo, di Avila (Spagna), un telegramma di cordoglio per la morte di Adolfo Suárez González, già Presidente del Governo di Spagna, dal 1976 al 1981, mancato il 23 marzo scorso, all'età di 81 anni. Del telegramma è stata data lettura nel corso della liturgia esequiale che ha avuto luogo nella Cattedrale di Avila.

"Nell'apprendere la notizia della morte del Signor Adolfo Suárez González, ex Presidente del governo di Spagna, Sua Santità esprime le sue più sentite condoglianze e preghiere di suffragio al Signore per l'eterno riposo di questa eminente figura della più recente storia spagnola. Con tali sentimenti, il Papa imparte alla sua famiglia e a quanti piangono sì grande perdita, la Benedizione Apostolica, in segno di speranza cristiana nel Signore Risorto".

COMUNICATO CIRCA LA DIOCESI DI LIMBURG (GERMANIA)

Città del Vaticano, 26 marzo 2014 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha emesso questa mattina il seguente Comunicato:

"Con riferimento all’amministrazione della diocesi di Limburg, in Germania, la Congregazione per i Vescovi ha studiato attentamente il rapporto della Commissione voluta dal Vescovo e dal Capitolo Cattedrale, per intraprendere approfondite indagini circa le responsabilità coinvolte nella costruzione del Centro Diocesano 'St. Nikolaus'”.

"Atteso che nella diocesi di Limburg si è venuta a determinare una situazione che impedisce un esercizio fecondo del ministero da parte del Vescovo Franz-Peter Tebartz-van Elst, la Santa Sede ha accettato le dimissioni presentate dal Presule in data 20 ottobre 2013 e ha nominato un Amministratore Apostolico sede vacante nella persona del Vescovo Manfred Grothe".

"Il Vescovo uscente, S.E. Mons. Tebartz-van Elst, riceverà in tempo opportuno un altro incarico".

"Il Santo Padre chiede al clero e ai fedeli della diocesi di Limburg di voler accogliere le decisioni della Santa Sede con docilità e di voler impegnarsi a ritrovare un clima di carità e riconciliazione".

IL PAPA AFFIDA A MARIA TUTTI GLI ABITANTI DEL LIBANO

Città del Vaticano, 26 marzo 2014 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, Papa Francesco, tramite il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, ha fatto pervenire un Messaggio ai partecipanti all'VIII Incontro di Preghiera Islamo-Cristiana "Insieme attorno a Maria, Nostra Signora". L'Incontro che si svolge a Beirut (Libano), in occasione della Solennità dell'Annunciazione del Signore, e festa nazionale del Paese, è stato organizzato dall'Associazione degli Ex-Alunni dell'Università Saint-Joseph e del Collegio Notre Dame de Jamhour.

Il Santo Padre "si rallegra nel vedere cristiani e musulmani uniti nella devozione alla Vergine Maria. Il Santuario di Notre-Dame du Liban a Harissa è un luogo benedetto dove tutti possono venire ad invocare la Vergine". Nel contempo il Papa incoraggia "cristiani e musulmani a lavorare insieme per la pace e il bene comune contribuendo così allo sviluppo integrale delle persone e all'edificazione della società" ed affida tutti i partecipanti all'Incontro "e tutti gli abitanti del Libano alla materna intercessione della Vergine Maria, Regina della Pace, Protettrice del Libano".

LA VERGINE MARIA E IL DIALOGO ISLAMO-CRISTIANO

Città del Vaticano, 26 marzo 2014 (VIS). "La Vergine Maria e il dialogo islamo-cristiano" è stato il tema dell'intervento di Padre Miguel Angel Ayuso Guixot, Segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, all'VIII Incontro di Preghiera Islamo-Cristiana svoltosi ieri a Beirut (Libano), in occasione della Festa Nazionale del 25 marzo, Solennità dell'Annunciazione del Signore, celebrata da cristiani e musulmani. La Solennità è così importante che nel 2010 il governo libanese ha proclamato tale data Festa Nazionale islamo-cristiana. In un discorso - dedicato sia alla figura di Maria che alla missione del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso - Padre Ayuso sottolinea che la festa del 25 marzo "è un vero esempio della lunga convivenza di musulmani e cristiani che caratterizza la storia del Libano, fra tante difficoltà, e che costituisce anche una testimonianza per tanti altri popoli".

"Dal Concilio Vaticano II - ha proseguito Padre Ayuso - la Chiesa cattolica riconosce che i musulmani 'onorano la Vergine Madre di Gesù, Maria, e la invocano con pietà anche nella preghiera'. (...) Maria è menzionata varie volte nel Corano: il rispetto che le si porta è così evidente che, quando ella è nominata nell'Islam, si aggiunge 'Alayha l-salam' (su di Lei sia la pace'. Anche i cristiani si associano volentieri a questa invocazione. Vorrei anche menzionare i Santuari consacrati a Maria dove si recano musulmani e cristiani. In Libano, in particolare, come non ricordare il Santuario di Notre-Dame du Liban a Harissa!".

"La devozione crea sentimenti di amicizia: è un fenomeno aperto a tutti e a tutte. Le esperienze culturali che le nostre comunità possono condividere incoraggiano la collaborazione, la solidarietà, il riconoscimento reciproco di figlie e figli di un Dio unico appartenente alla stessa famiglia umana. È dunque con stima che la Chiesa si rivolge ai credenti dell'Islam. Con essi nel corso di questi cinquanta anni, ha cercato di costruire un dialogo di amicizia e di rispetto reciproco".

"Relativamente al dialogo fra musulmani e cristiani - Padre Ayuso ha spiegato che "il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso cerca di stabilire rapporti regolari con le istituzioni e gli organismi musulmani in modo da favorire la conoscenza e la fiducia reciproca, l'amicizia e, dove possibile, la collaborazione. Infatti esistono accordi con diverse istituzioni musulmane per assicurare la possibilità di incontri regolari, in funzione di programmi e di modalità concordate delle due parti. (...) Riguardo alla metodologia del dialogo interreligioso e del dialogo islamo-cristiano, bisogna ricordare che il dialogo è una comunicazione duplice. (...) Si fonda sulla testimonianza della propria fede e su di una apertura alla religione dell'altro. Non si tratta di tradire la missione della Chiesa e ancor meno di un nuovo metodo di conversione al cristianesimo. Nel documento 'Dialogo e annuncio', pubblicato congiuntamente nel 1991, dalla Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli e dal Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, sono messi in evidenza quattro modi diversi di dialogo interreligioso: il dialogo della vita; il dialogo delle opere; il dialogo degli scambi teologici e il dialogo dell'esperienza religiosa. Queste quattro forme di dialogo testimoniano dunque che non si tratta di un'attività riservata a degli specialisti".

Padre Ayuso ha concluso il suo intervento esaminando il ruolo di Maria alla luce del tema della festa nazionale del Libano: "Insieme attorno a Maria, Nostra Signora". "Nell'Esortazione apostolica 'Marialis Cultus', promulgata nel 1974 da Papa Paolo VI, Maria è presentata come 'la Vergine che ascolta', 'la Vergine che prega', (...) 'la Vergine in dialogo con Dio' (...) Ella è anche l'immagine di un modello di dialogo di ricerca quando, rivolgendosi all'Arcangelo Gabriele, domanda: 'Come è possibile?'. Maria, modello per i musulmani e per i cristiani, è anche modello di dialogo perché insegna a crescere, a non chiudersi in certezze acquisite ma ad aprirsi agli altri e ad essere disponibili".

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 26 marzo 2014 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Manoel João Francisco, Vescovo della diocesi di Cornélio Procópio (superficie: 6.715; popolazione: 216.000; cattolici: 183.000; sacerdoti: 38; religiosi: 40), Brasile. Finora Vescovo di Chapecó (Brasile), succede al Vescovo Getúlio Teixeira Guimarães, S.V.D., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima diocesi presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha accettato la rinuncia del Vescovo Franz-Peter Tebartz-Van Elst all'ufficio di Vescovo di Limburg (Germania), presentata in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

In data 25 marzo, il Santo Padre ha nominato il Vescovo Nunzio Galantino, di Cassano allo Jonio, (Italia), Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana ad quinquennium.

martedì 25 marzo 2014

PRESENTAZIONE PROSSIMO INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE

Città del Vaticano, 25 marzo 2014 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, l'Arcivescovo Vincenzo Paglia, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia e l'Arcivescovo Charles Joseph Chaput, O.F.M.Cap., di Philadelphia (Stati Uniti d'America), sono intervenuti alla Conferenza Stampa di presentazione dell'VIII Incontro Mondiale delle Famiglie, in programma dal 22 al 27 settembre 2015, a Phildelphia (Stati Uniti d'America).

Il Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia ha spiegato che l'incontro si colloca in un momento particolarmente importante per la vita della Chiesa poiché Papa Francesco ha voluto porre al centro dell'attenzione di tutta la Chiesa il tema della Famiglia alla quale è stato dedicato un apposito Concistoro nel febbraio scorso e che, nell'ottobre prossimo, sarà anche argomento del Sinodo Straordinario dei Vescovi. Nella medesima linea si colloca il pellegrinaggio delle famiglie a Roma nell'Anno della Fede (26-27 ottobre 2013), la XXI Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia, l'Incontro del Papa con i fidanzati (14 febbraio 2014) e la Lettera del Papa alle Famiglie. Una serie di eventi che si inseriscono nel dibattito che l'O.N.U. ha proposto in questo anno con l'indizione dell'anno della famiglia.

"L’incontro di Philadelphia vuole coinvolgere anzitutto le Chiese del Continente Americano: dall’Alaska alla Terra del fuoco con la partecipazione delle diverse culture che popolano questo vasto continente. - ha proseguito il Presule - Non c’è dubbio che la presenza a Roma del primo Papa latino-americano rende tale evento particolarmente significativo. (...) Punto di inizio e di svolgimento del nostro itinerario sarà sempre quello che Papa Francesco ci ha indicato: 'la bellezza della famiglia e del matrimonio, la grandezza di questa realtà così semplice e insieme così ricca, fatta di gioie e di speranze, di fatiche e di sofferenze, come tutta la vita. Cercheremo di approfondire la teologia della famiglia e la pastorale che dobbiamo attuare nelle condizioni attuali. (...) Ci viene chiesto di mettere in evidenza il luminoso piano di Dio sulla famiglia e aiutare i coniugi a viverlo con gioia nella loro esistenza, accompagnandoli in tante difficoltà, con una pastorale intelligente, coraggiosa e piena di amore'”

questo che faremo guardando a Philadelphia: accompagnare nel loro cammino tutte le famiglie del mondo con una 'pastorale intelligente', 'coraggiosa' e 'piena di amore'. Intelligenza nel leggere il presente della famiglia; coraggio per affrontare i complessi e numerosi problemi; amore per cercare di risolverli, tenendo sempre presente il Vangelo della famiglia e della vita. Teologia della famiglia, quindi; spiritualità e santità coniugale; ecclesiologia e pastorale della famiglia; famiglia e rapporto con la cultura contemporanea; famiglia e migrazioni; famiglia ed ecumenismo: queste alcune delle piste e degli ambiti di un lavoro comune da portare avanti con intelligenza, con coraggio e con amore".

"Nell’Incontro di Philadelphia - ha concluso l'Arcivescovo Paglia - vorremmo che la partecipazione all’evento coinvolgesse in maniera larga e attiva anche le altre Chiese e Comunità cristiane, come pure rappresentanti delle grandi Religioni Mondiali assieme anche a uomini e a donne umanisti che hanno a cuore il destino di una umanità pacifica e solidale. Il convergere nella Famiglia aiuta tutti i popoli a sentirsi e a operare come un’unica Famiglia".

ARCIVESCOVO BREGANTINI AUTORE TESTI MEDITAZIONI VIA CRUCIS

Città del Vaticano, 25 marzo 2014 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede informa in un Comunicato che i testi delle meditazioni sulle stazioni della Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo sono preparati quest’anno – per incarico del Santo Padre Francesco – dall'Arcivescovo Giancarlo Maria Bregantini, C.S.S., di Campobasso-Boiano (Italia). Lo schema seguito è quello classico tradizionale con XIV Stazioni.

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 25 marzo 2014 (VIS). Il Santo Padre ha nominato:

- Il Monsignore Marek Zalewski, Nunzio Apostolico in Zimbabwe elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. L'Arcivescovo eletto è nato a Augustow (Polonia) nel 1963 ed è stato ordinato sacerdote nel 1989. Entrato nel Servizio diplomatico della Santa Sede nel 1995, ha prestato successivamente la propria opera presso le Rappresentanze Pontificie nella Repubblica Centroafricana, presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite (O.N.U.) a New York, Gran Bretagna, Germania, Thailandia, Singapore e Malaysia.

- Il Padre Aurelio Pesoa Ribera, O.F.M., Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di La Paz (superficie: 10.975; popolazione: 1.031.525; cattolici: 825.220; sacerdoti: 161; religiosi: 472; diaconi permanenti: 1), Bolivia. Il Vescovo eletto, è nato nel 1962 a Concepción, Vicariato Apostolico di Ñuflo de Chávez (Santa Cruz de la Sierra, Bolivia). È entrato nell'Ordine Francescano nel 1983, ha fatto la professione temporale nel 1984, la professione solenne nel 1988 ed è stato ordinato presbitero nel 1989. Dal 1994 al 1999 Maestro dei Professi temporali di Filosofia-Teologia e Vicario della Fraternità San Francisco, in Cochabamba; dal 1994 al 1999 Docente di Ecclesiologia e Antropologia teologica nell’Università Cattolica Boliviana “San Pablo”; dal 1999 al 2005 Definitore provinciale; dal 2000 al 2008 Guardiano e Maestro dei Professi temporali del biennio di Filosofia a Santa Cruz de la Sierra; dal 2005 al 2011 Presidente del Tribunale Ecclesiastico di prima istanza dell’Arcidiocesi di Santa Cruz de la Sierra; dal 2009 al 2011 Vicario Parrocchiale della Parrocchia “San Antonio”, in Santa Cruz de la Sierra. Dal 2011 Ministro provinciale della Provincia Missionaria “San Antonio” del suo Ordine in Bolivia.

- Il Padre Jorge Ángel Saldías Pedraza, O. P., Superiore della Comunità del suo Ordine del Santuario di Cotoca, Santa Cruz de la Sierra, Bolivia, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di La Paz (Bolivia). Il Vescovo eletto è nato a Buena Vista-La Arboleda, Provincia Ichilo, Santa Cruz de la Sierra, (Bolivia) nel 1968 ed è stato ordinato presbitero nel 2001. Dal 2001 è stato Vicario parrocchiale nel Santuario Arcidiocesano “Nuestra Señora de Cotoca”; dal 2002 al 2005 Parroco-Rettore del Santuario Arcidiocesano “Nuestra Señora di Cotoca”; dal 2002 al 2005 Membro del Consiglio Presbiterale dell’Arcidiocesi di Santa Cruz; dal 2005 al 2013 Vicario Provinciale della Vice-Provincia domenicana di Bolivia e Rettore della Cappella di “Santa Catalina”, nella Parrocchia “Virgen del Socavón”, Maica, in Cochabamba. È stato finora Parroco-Rettore della Comunità del Santuario Arcidiocesano di “Nuestra Señora de Cotoca” in Santa Cruz de la Sierra; Parroco della Parrocchia “Nuestra Señora de la Candelaria”, di Paurito, Vicario episcopale della Vicaria di Cotoca e Giudice del Tribunale ecclesiastico metropolitano dell’Arcidiocesi di Santa Cruz della Sierra.

lunedì 24 marzo 2014

AI VESCOVI DELLA GUINEA: LE DISCORDIE FRA I CRISTIANI SONO IL PIÙ GRANDE OSTACOLO ALL'EVANGELIZZAZIONE

Città del Vaticano, 24 marzo 2014 (VIS). La gratitudine per l'importante opera di evangelizzazione compiuta in Guinea, nonostante la scarsità di mezzi materiali e l'invito all'unità, alla riconciliazione e al dialogo con i fedeli di altre religioni, sono stati i punti chiave del discorso che il Papa ha consegnato ai Vescovi della Conferenza Episcopale di Guinea, ricevuti questa mattina in udienza, al termine della "Visita ad Limina Apostolorum".

"I discepoli di Cristo formano un corpo vivo che manifesta la gioia del Vangelo con l'entusiasmo della fede, anche se le condizioni in cui è annunciata la Buona Novella sono spesso difficili. Da un punto di vista umano i mezzi per l'evangelizzazione potrebbero sembrare irrisori. Lungi dallo scoraggiarvi, non dovete mai dimenticare che l'evangelizzazione è opera di Gesù stesso, al di là di tutto ciò che possiamo scoprire e comprendere. (...) Tuttavia, perché il Vangelo tocchi e converta i cuori in profondità, dobbiamo ricordarci che solo rimanendo uniti nell'amore possiamo rendere testimonianza della verità del Vangelo (...). Le discordie fra cristiani sono il più grande ostacolo all'evangelizzazione. Esse favoriscono lo sviluppo di gruppi che approfittano della povertà e della credulità delle persone per proporre soluzioni facili, ma illusorie, ai loro problemi. In un mondo ferito da tanti conflitti etnici, politici e religiosi, le nostre comunità devono essere 'autenticamente fraterne e riconciliate, questa è sempre una luce che attira'. Dio ci dona la grazia, se noi sappiamo accoglierla, di fare in modo che l'unità sia superiore al conflitto".

Successivamente Papa Francesco ricorda che perché l'annuncio del Vangelo sia proficuo, tutta la vita deve essere coerente con l'annuncio e, ringraziando i Vescovi per avere istituito, a questo fine, centri di formazione per i laici e catechisti, li invita a sostenere le famiglie che devono vivere senza ambiguità il matrimonio cristiano, considerando che la poligamia è ancora molto diffusa nel Paese. Il Papa suggerisce anche di invitare i laici, "in particolare i più giovani, a testimoniare la propria fede impegnandosi nella società, mostrando così l'amore per il proprio Paese. In collaborazione con i diversi agenti della vita sociale, i giovani siano sempre e dovunque artefici di pace e di riconciliazione per lottare contro la miseria estrema, a cui la Guinea deve far fronte. In questa prospettiva, malgrado le difficoltà incontrate, vi incoraggio ad approfondire i rapporti con i vostri compatrioti musulmani, apprendendo reciprocamente ad accettare i diversi modi di essere, di pensare e di esprimersi".

Il Papa non dimentica i religiosi e le religiose che in Guinea "esprimono la carità di Cristo con le loro opere di assistenza alla popolazione, in ambito sanitario e nel campo dell'educazione e dell'istruzione. (...) Essi compiono un vero atto di evangelizzazione, rendendo una testimonianza autentica della tenerezza di Dio per gli uomini, in particolare per i più poveri e i più deboli, testimonianza che tocca il cuore e radica solidamente la fede dei fedeli". Nonostante la scarsità dei mezzi, Papa Francesco invita i Presuli a sostenere sempre i fedeli "spiritualmente e materialmente, affinché perseverino coraggiosamente nelle opere di evangelizzazione e di promozione sociale".

Gli ultimi paragrafi del discorso sono dedicati ai sacerdoti, il cui numero nel Paese è ancora esiguo. Nel congratularsi per la recente apertura del Seminario Maggiore "Benedetto XVI" che dà speranza per il futuro, il Papa sottolinea che l'esempio dei sacerdoti che vivono la propria vocazione con gioia, è fondamentale per i futuri presbiteri che devono "imparare a vivere nella verità le necessità del celibato ecclesiastico, avere un giusto rapporto con i beni materiali, rifiutare la mondanità e il carrierismo - poiché il sacerdozio non è un mezzo di ascesa sociale - e devono impegnarsi realmente a favore dei più poveri".

NELLA PASSIONE DI GESÙ, LA PIÙ GRANDE SCUOLA PER CHI VOGLIA DEDICARSI AL SERVIZIO DEI FRATELLI MALATI E SOFFERENTI.

Città del Vaticano, 24 marzo 2014 (VIS). Questa mattina Papa Francesco ha ricevuto nella Sala Clementina i partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari (per la Pastorale della Salute), con il Presidente, Arcivescovo Zygmunt Zimowski.

vero - ha detto il Papa - che anche nella sofferenza nessuno è mai solo, perché Dio nel suo amore misericordioso per l’uomo e per il mondo abbraccia anche le situazioni più disumane, nelle quali l’immagine del Creatore presente in ogni persona appare offuscata o sfigurata. Così è stato per Gesù nella sua Passione. (...) E qui, nella Passione di Gesù, c’è la più grande scuola per chiunque voglia dedicarsi al servizio dei fratelli malati e sofferenti".

Nel ricordare che domani si celebra la Solennità dell’Annunciazione del Signore, il Papa ha affermato che è stata Maria ad accogliere "La Vita" a nome di tutti e a vantaggio di tutti. "Maria ha offerto la propria esistenza, ha messo tutta se stessa a disposizione della volontà di Dio, diventando 'luogo' della sua presenza, 'luogo' in cui dimora il Figlio di Dio".

"L'esperienza delle condivisione fraterna con chi soffre ci apre alla vera bellezza della vita umana, che comprende la sua fragilità. Nella custodia e nella promozione della vita, in qualunque stadio e condizione si trovi, possiamo riconoscere la dignità e il valore di ogni singolo essere umano, dal concepimento fino alla morte. (...) Cari amici, nel quotidiano svolgimento del nostro servizio - ha concluso Papa Francesco - teniamo sempre presente la carne di Cristo presente nei poveri, nei sofferenti, nei bambini, anche indesiderati, nelle persone con handicap fisici o psichici, negli anziani".
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