Inizio - VIS Vaticano - Ricevere VIS - Contattaci - Calendario VIS

Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

ultime 5 notizie

VISnews anche in Twitter Anche in YouTube

giovedì 27 maggio 2004

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 27 MAG. 2004 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accolto la rinunzia presentata dal Cardinale Mario Francesco Pompedda, a norma del canone 354 del Codice di Diritto Canonico, all'incarico di Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.

- Ha nominato il Vescovo Agostino Vallini, finora Vescovo di Albano, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo.

- Ha accolto la rinunzia presentata dal Cardinale Carlo Furno, all'incarico di Arciprete della Patriarcale Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma.

- Ha chiamato a succedere all'incarico di Arciprete della Patriarcale Basilica di Santa Maria Maggiore in Roma, il Cardinale Bernard Francis Law, Arcivescovo emerito di Boston (Stati Uniti d'America).
RE:NA/…/… VIS 20040527 (110)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 27 MAG. 2004 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti d'America (Regione VII), in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Vescovo Gerald Andrew Gettelfinger, di Evansville.

- Il Vescovo John Michael d'Arcy, di Fort Wayne-South Bend.

- Il Vescovo Dale Joseph Melczek, di Gary.

- Il Vescovo William Leo Higi, di Lafayette in Indiana.

- Il Cardinale Francisco Javier Errázuriz Ossa, Arcivescovo di Santiago de Chile (Cile) e Presidente del Consiglio Episcopale Latinoamericano (Celam), con il Vescovo Andrés Stanovnik, di Reconquista (Argentina), Segretario Generale interinale del CELAM.
AL:AP/…/… VIS 20040527 (120)

EVANGELIZZAZIONE MEDIANTE MEZZI COMUNICAZIONE SOCIALE


CITTA' DEL VATICANO, 27 MAG. 2004 (VIS). L'Arcivescovo John P. Foley, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, è intervenuto ieri a Washington ad un Incontro promosso dal Comitato delle Comunicazioni della Conferenza Nazionale dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti d'America.

L'Arcivescovo Foley ha sottolineato la necessità di compiere "uno sforzo speciale per evangelizzare attraverso i mezzi di comunicazione, in particolare mediante Internet". In tale senso l'Arcivescovo ha affermato che: "È essenziale promuovere un programma di comunicazioni sociali che consenta di far conoscere e comprendere il Catechismo della Chiesa Cattolica".

Oggi, giovedì 27 maggio, il Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali celebrerà una Messa in memoria dei membri dell'Associazione della Stampa Cattolica mancati lo scorso anno.
…/MEZZI COMUNICAZIONE:EVANGELIZZAZIONE/FOLEY VIS 20040527 (130)

FRAGORE GUERRA NON IMPEDIRÀ NOSTRA RIFLESSIONE DI CREDENTI


DOHA (QATAR), 27 MAG. 2004 (VIS). Il Cardinale Jean-Louis Tauran, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa, già Segretario per i Rapporti con gli Stati, ha inaugurato, questa mattina, la prima sessione pubblica della Conferenza del Quatar sul Dialogo Islamo-Cristiano, in corso a Doha (Qatar), dal 27 al 29 maggio. La Conferenza è stata organizzata dalla Pontificia Commissione per i Rapporti Religiosi con i Musulmani e dal "Centro degli Stati del Golfo", dell'Università del Qatar.

L'Arcivescovo Michael Louis Fitzgerald, Presidente della Pontificia Commissione, ha pronunciato il discorso di benvenuto, a cui sono seguiti gli interventi dello Sceicco Abdullah Bin Khalifa Al-Thani, Ministro degli Affari Esteri del Qatar; dello Sceicco Mohammad Sayed Tantawi, Grand Imam della Moschea di Al-Azhar; di Sua Santità Shenouda III, Papa della Chiesa Ortodossa Copta; del Professor Youssef Al-Qaradawi dell'Università del Qatar e dal Professor Hamid Bin Ahmad Al-Rifaie, Presidente del Forum Internazionale Islamico per il Dialogo.

Il Cardinale Tauran, nel suo discorso in lingua inglese, ha definito la Conferenza del Qatar: "Un'eloquente testimonianza di fraternità. Il fragore della guerra, che riecheggia non lontano da noi, non ci impedirà di riflettere sulle nostre responsabilità di credenti, o dal rivolgere un messaggio di amicizia a tutti coloro che sono disponibili ad accoglierlo. Il nostro è prima di tutto un incontro di credenti. Poiché riconosciamo di essere figli dello stesso Dio, possiamo accettare le nostre differenze ed insieme dedicarci al servizio della società, nel rispetto della giustizia, dei valori morali e della pace".

L'attuale incontro rappresenta, ha proseguito il Cardinale - "anche un dialogo fra credenti che appartengono a due diverse religioni. Allo scopo di evitare ogni sincretismo o caricatura, ognuno deve rimanere leale alla propria fede". Successivamente il Cardinale ha citato le parole del Santo Padre Giovanni Paolo II, che, in numerose occasioni, ha ricordato i molti elementi che Musulmani e Cristiani hanno in comune, "adoratori di Dio", "alla ricerca di Dio" e "credenti nello stesso Dio. (…) La Chiesa cattolica guarda con rispetto e riconosce (…) la ricchezza della tradizione spirituale" dell'Islam, ed "anche noi cristiani siamo orgogliosi della nostra tradizione religiosa".

Il Cardinale Tauran ha quindi affermato che: "Per questa ragione, la libertà di coscienza e di religione è fondamentale, assolutamente necessaria. (…) La libertà di religione rispetta allo stesso tempo Dio e l'uomo! È assoluta e reciproca. Si estende oltre l'individuo, alla comunità; ha una dimensione civile e sociale. (…) La libertà religiosa così intesa e vissuta può divenire un efficace fattore nell'edificazione della pace". Infine il Cardinale ha ribadito che i credenti in quanto tali, promuovono la giustizia, la dignità umana, la pace e la solidarietà fra i popoli.

"I governanti non hanno nulla da temere dai credenti autentici" - ha affermato il Cardinale Tauran - "I credenti autentici sono anche il miglior antidoto a tutte le forme di fanatismo, perché sono consapevoli che impedire ai fratelli e sorelle di praticare la propria religione, discriminare il seguace di un'altra religione, o peggio ancora, uccidere nel nome della religione, sono infamie che offendono Dio e che nessuna causa o autorità, politica o religiosa, potrà mai giustificare".

Il Cardinale Tauran ha ribadito la necessità "di intraprendere un dialogo di fiducia fra le autorità civili e religiose, così che si stabiliscano e garantiscano saldamente i diritti e gli obblighi dei credenti e delle loro comunità, con particolare riguardo al principio della reciprocità. (…) Non si può pretendere di conquistare i legittimi diritti e libertà calpestando i diritti altrui!".

"Qui a Doha" - ha concluso il Cardinale Tauran - "tutti noi possiamo, anzi dobbiamo, fare la nostra parte per imboccare la via della fraternità e della pace!".
DELSS/MUSULMANI:CRISTIANI/QATAR:TAURAN VIS 20040527 (600)

CONSEGNATA PAPA MEDAGLIA COMMEMORATIVA SAN PIETROBURGO

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAG. 2004 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto il Signor Igor Sergeevich Rimmer, Presidente dell'Assemblea Legislativa di San Pietroburgo (Federazione Russa), accompagnato da una Delegazione Ufficiale, per la consegna al Pontefice di una medaglia commemorativa del terzo centenario di fondazione della città.

"A San Pietroburgo" - ha detto il Papa - "porta che introduce nel grande Paese della Federazione Russa, tutto parla del fecondo dialogo culturale, spirituale, artistico e umano fra l'occidente e l'oriente d'Europa. Formulo l'auspicio che tale costruttivo atteggiamento di apertura continui ad esercitare il suo positivo influsso a tutto vantaggio della reciproca comprensione fra genti di tradizioni umane, religiose e spirituali diverse".
AC/PRESIDENTE ASSEMBLEA/SAN PIETROBURGO VIS 20040527 (120)

MOBILITARCI TUTTI PER FAR CESSARE VIOLENZA


CITTA' DEL VATICANO, 27 MAG. 2004 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto le Lettere Credenziali di sette nuovi Ambasciatori presso la Santa Sede: il Signor Edgar Stephanus Ragoenath Amanh, del Suriname; la Signora Sarala Manourie Fernando, dello Sri Lanka; il Signor Mohamed Salia Sokona, del Mali; il Signor Yahya Alí Mohamed Al-Abiad, dello Yemen; il Signor Anderson Kaseba Chibwa, dello Zambia; il Signor Kingsley Sunny Ebenyi, della Nigeria e il Signor Afif Hendaoui, della Tunisia.

Il Papa si è rivolto a tutti gli Ambasciatori collettivamente e, successivamente, ha consegnato ad ogni Ambasciatore un testo scritto dedicato alle questioni specifiche di ciascun Paese.

Giovanni Paolo II ha lamentato che: "Da tutti i continenti provengono incessantemente informazioni inquietanti sulla situazione dei diritti umani, che mostrano uomini, donne e bambini, torturati ed oltraggiati nella loro dignità, in evidente contrasto con quanto proclamato dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo. È l'umanità intera ad essere ferita e dileggiata. Poiché ogni uomo è nostro fratello, noi non possiamo tacere davanti a tali crimini, che non sono tollerabili. Spetta a tutti gli uomini di buona volontà (…) adoperarsi per il rispetto di ogni essere umano".

"È la coscienza dell'uomo che deve essere educata, perché cessino le insopportabili violenze che pesano sui nostri fratelli, e tutti gli uomini si mobilitino per il rispetto dei diritti fondamentali di ogni persona. Noi non possiamo vivere nella pace ed il nostro cuore non potrà essere in pace, se non sono trattati degnamente tutti gli uomini. È nostro dovere essere solidali con tutti".

Il Santo Padre ha ribadito che: "Non si potrà conquistare la pace se non ci mobilitiamo tutti, in particolare voi diplomatici, perché sia rispettato ogni essere umano sulla faccia della terra. Solo la pace permette di sperare nell'avvenire. Per questo la vostra missione è di essere al servizio dei rapporti di fraternità fra le persone e i popoli".

Nel discorso rivolto all'Ambasciatore del Suriname, il Papa scrive che: In un Paese ricco di tradizioni culturali e religiose, è importante riconoscere la dignità umana innata di ogni individuo".

Nel Messaggio al Rappresentante dello Sri Lanka, Giovanni Paolo II ribadisce che la Chiesa Cattolica "condanna fermamente la violenza perpetrata in nome della religione e parimenti rigetta ogni forma di proselitismo, inteso come violazione della libertà di coscienza dell'altro, attraverso la coercizione morale o finanziaria".

Nel discorso all'Ambasciatore del Mali, il Santo Padre afferma che occorre "sensibilizzare nuovamente i paesi interessati e tutta la Comunità internazionale alle gravi calamità costituite dal traffico di minori e dal lavoro minorile".

Il dovere di garantire il rispetto dei diritti umani, quali "la libertà dell'autentica pratica religiosa; il diritto di edificare e mantenere i luoghi di culto, inclusi i luoghi per le minoranze religiose; l'attiva partecipazione di tutti i cittadini alla vita democratica civile e l'accesso all'istruzione", sono i problemi tratteggiati nel Messaggio di Giovanni Paolo II all'Ambasciatore dello Yemen.

Rivolgendosi al Rappresentante della Tunisia, il Santo Padre scrive infine che: "Non c'è dubbio che le diverse religioni, in particolare il Cristianesimo e l'Islam, abbiano ancora molto da fare, nel ruolo di loro competenza, per instaurare un autentico dialogo, rispettoso e fecondo e per denunciare tutte le manipolazioni della religione al servizio della violenza".
AC/CREDENZIALI/… VIS 20040527 (540)
Copyright © VIS - Vatican Information Service