Inizio - VIS Vaticano - Ricevere VIS - Contattaci - Calendario VIS

Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

ultime 5 notizie

VISnews anche in Twitter Anche in YouTube

lunedì 22 gennaio 2007

LETTERE CREDENZIALI AMBASCIATORE ROMANIA SANTA SEDE

CITTA' DEL VATICANO, 20 GEN. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto il Signor Marius Gabriel Lazurca, nuovo Ambasciatore di Romania presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

All'inizio del suo discorso il Papa ha affermato che la Santa Sede ha accolto con soddisfazione l'ammissione della Romania nell'Unione Europea ed ha posto in rilievo la "antica tradizione cristiana" della Nazione, esprimendo l'auspicio che essa possa apportare il suo "contributo originale all'edificio europeo, affinché questo non sia unicamente una potenza economica e un grande mercato di beni di consumo, ma trovi un nuovo slancio politico, culturale e spirituale, in grado di costruire un futuro promettente per le nuove generazioni".

"Da anni" - ha proseguito Papa Benedetto XVI - "il suo Paese è impegnato in una profonda opera di rinnovamento della società, con l'obiettivo di curare le ferite del passato e permettere a tutti di godere delle libertà fondamentali e di beneficiare del progresso economico e sociale. (...) È ugualmente importante" - ha ribadito il Pontefice - "garantire a tutti un giusto accesso ad una giustizia indipendente e trasparente, in grado di lottare efficacemente contro coloro che non rispettano il bene comune e che stravolgono le leggi per il proprio profitto. In tale prospettiva, auspico una rinnovata attenzione alle famiglie più povere, affinché possano educare i propri figli nella dignità".

Il Papa si è rallegrato per "i progressi compiuti dal governo nella delicata gestione della restituzione dei beni confiscati alle comunità religiose" ed ha auspicato anche che "le norme che regolano la libertà religiosa, che è una libertà fondamentale, siano pienamente rispettate, in particolare per quanto concerne la Chiesa greco-cattolica".

Assicurando la disponibilità della Chiesa cattolica a studiare con le Autorità competenti il modo di superare le eventuali difficoltà che potessero emergere nei rapporti reciproci, Benedetto XVI ha espresso la sua "preoccupazione" riguardante il progetto di costruire accanto alla Cattedrale di San Giuseppe a Bucarest un imponente edificio di 19 piani ed ha ricordato che l'Arcivescovo di Bucarest ha ripetutamente presentato diverse istanze alle competenti Autorità dello Stato "al fine di preservare il patrimonio storico ed i valori di fede che essa rappresenta, non solo per la comunità cattolica, ma per tutta la popolazione rumena".

Il Santo Padre ha pregato l'Ambasciatore di trasmettere i suoi saluti a Sua Beatitudine Teoctist, Patriarca Ortodosso di Romania ed ha formulato voti affinché "i fedeli cattolici ed ortodossi continuino ad intrattenere rapporti fraterni nella vita quotidiana e, promuovano, a tutti i livelli, occasioni di dialogo. Auspico in particolare che l'Incontro ecumenico europeo, che deve aver luogo a Sibiu nel settembre prossimo, costituisca una tappa importante su questo cammino intrapreso insieme verso l'unità".

Rivolgendo infine un particolare saluto alla comunità cattolica di Romania, il Papa ha detto: "So che i fedeli cattolici prendono parte attiva alla vita del paese, in particolare sul piano spirituale e sociale e li incoraggio vivamente a testimoniare con coraggio il ruolo insostituibile della famiglia nella società".
CD/LETTERE CREDENZIALI/ROMANIA:LAZURCA VIS 20070122 (490)

GRANDI SFIDE PER LA CHIESA IN AMERICA LATINA

CITTA' DEL VATICANO, 20 GEN. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in Vaticano i 50 Partecipanti alla Plenaria della Pontificia Commissione per l'America Latina, presieduta dal Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi, che ha avuto per tema: "La famiglia e l'educazione cristiana in America Latina".

"La Chiesa in America Latina" - ha detto il Santo Padre - "affronta enormi sfide: il mutamento culturale derivante da una comunicazione sociale che influisce sulle opinioni e le abitudini di milioni di persone; i flussi migratori che tante ripercussioni hanno sulla vita familiare e nella pratica religiosa nel nuovo ambiente; il riemergere di interrogativi su come i popoli debbano preservare la propria memoria storica e il proprio futuro democratico; la globalizzazione, il secolarismo, la povertà crescente e i problemi ecologici, soprattutto nelle grande città, la violenza e il narcotraffico".

Alla luce di tutto ciò il continente latinoamericano ha urgente necessità di "una nuova Evangelizzazione che ci stimoli ad approfondire i valori della nostra fede, perché siano per noi linfa e configurino la identità di quegli amati popoli che un giorno ricevettero la luce del Vangelo".

"Gli uomini e le donne dell'America Latina hanno una grande sete di Dio" - ha affermato il Pontefice spiegando che: "Quando nella vita delle comunità emerge un sentimento di orfanità rispetto a Dio Padre, è indispensabile l'opera dei Vescovi, dei sacerdoti e degli altri operatori pastorali, che diano testimonianza, come Cristo, che il Padre è sempre Amore provvidente rivelatosi nel suo Figlio".

"Quando la fede non si nutre di preghiera e di meditazione della Parola di Dio; quando la vita sacramentale langue, allora prosperano le sette e i nuovi gruppi pseudoreligiosi, che provocano l'allontanamento dalla Chiesa di numerosi cattolici. Nella mancanza di risposte alle proprie aspirazioni più profonde, che potrebbero trovare la loro realizzazione in una vita di fede condivisa, hanno origine situazioni di vuoto spirituale. (...) È importante perciò il senso di appartenenza ecclesiale, dove il cristiano cresce e matura nella comunione con i propri fratelli, figli di uno stesso Dio e Padre".

"Per il futuro della Chiesa in America Latina e nel Caribe è importante che i cristiani approfondiscano ed assumano lo stile di vita proprio dei discepoli di Gesù (...). Il vero discepolo cresce e matura nella famiglia, nella comunità parrocchiale e diocesana; si converte in missionario quando annuncia la persona di Cristo e il suo Vangelo in tutti gli ambienti (...). In particolare, i frequenti fenomeni di sfruttamento ed ingiustizia, di corruzione e violenza, interpellano i cristiani con urgenza affinché vivano con coerenza la propria fede e si sforzino di ricevere una solida formazione dottrinale e spirituale, contribuendo all'edificazione di una società più giusta, più umana e cristiana".

Il Papa ha ricordato in proposito che la famiglia cristiana è "un luogo privilegiato per vivere e trasmettere la fede e le virtù. A casa si custodisce il patrimonio della fede; a casa i figli ricevono il dono della vita, si sentono amati così come sono e apprendono i valori che li aiuteranno a vivere come figli di Dio".

Benedetto XVI ha concluso il suo discorso invocando l'intercessione della Vergine Maria affinché le comunità ecclesiali dell'America Latina e del Caribe ed i partecipanti alla V Conferenza dell'Episcopato Latinoamericano "individuino le strade più percorribili perché quei popoli abbiano la vita in Cristo e costruiscano nel cosiddetto 'Continente della speranza', un futuro degno per ogni uomo e per ogni donna".
AC/PLENARIA CAL/RE VIS 20070122 (530)

IL PAPA INDIRIZZA UNA LETTERA AI CATTOLICI IN CINA

CITTA' DEL VATICANO, 22 GEN. 2007 (VIS). Di seguito riportiamo il Comunicato reso pubblico dalla Sala Stampa della Santa Sede, al termine della riunione che ha avuto luogo in Vaticano il 19 e 20 gennaio scorso, sulla situazione della Chiesa cattolica nella Cina Continentale:

"Il Papa Benedetto XVI, nel desiderio di approfondire la conoscenza della situazione della Chiesa cattolica nella Cina Continentale, ha convocato un'apposita Riunione, che ha avuto luogo nel Palazzo Apostolico Vaticano nei giorni 19 e 20 gennaio 2007".

"Ai lavori, presieduti da Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, hanno preso parte alcuni rappresentanti dell'Episcopato cinese (Hong Kong, Macao e Taiwan) e coloro che, per la Santa Sede, seguono più da vicino la questione cinese. L'ampio ed articolato dibattito è stato animato da franchezza e da fraterna cordialità".

"Alla luce della travagliata storia della Chiesa in Cina e dei principali avvenimenti degli ultimi anni, sono stati presi in esame i problemi ecclesiali più gravi e urgenti, che attendono adeguate soluzioni in relazione ai principi fondamentali della costituzione divina della Chiesa e della libertà religiosa. Si è preso atto, con profonda riconoscenza, della luminosa testimonianza, offerta da Vescovi, sacerdoti e fedeli, i quali, senza cedere a compromessi, hanno mantenuto la propria fedeltà alla Sede di Pietro, a volte anche a prezzo di gravi sofferenze. Con particolare gioia si è, altresì, constatato che oggi la quasi totalità dei Vescovi e dei sacerdoti è in comunione con il Sommo Pontefice".

"Sorprendente, inoltre, è stata la crescita numerica della comunità ecclesiale che, anche in Cina, è chiamata ad essere testimone di Cristo, a guardare in avanti con speranza e a misurarsi, nell'annuncio del Vangelo, con le nuove sfide che la società sta affrontando".

"Nella molteplicità dei contributi dei partecipanti è emersa la volontà di proseguire il cammino di un dialogo rispettoso e costruttivo con le Autorità governative, per superare le incomprensioni del passato. Si è, inoltre, auspicato di pervenire a una normalizzazione dei rapporti ai vari livelli, al fine di consentire la pacifica e fruttuosa vita della fede nella Chiesa e di lavorare insieme per il bene del Popolo cinese e per la pace nel mondo".

"Il Santo Padre, che è stato ampiamente ragguagliato in merito alle proposte maturate nel corso della Riunione, ha benevolmente deciso di indirizzare una Sua Lettera ai cattolici in Cina".
OP/CHIESA CATTOLICA CINA/... VIS 20070122 (400)

L'ECUMENISMO È UN'ESPERIENZA DIALOGICA PROFONDA

CITTA' DEL VATICANO, 21 GEN. 2007 (VIS). Poco prima di mezzogiorno il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l'Angelus con i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

"L'odierna domenica" - ha ricordato il Papa - "cade durante la 'Settimana di preghiera per l'Unità dei Cristiani', che, (...), si celebra ogni anno, (...), tra il 18 ed il 25 gennaio. Per il 2007 il tema è un'espressione tratta dal Vangelo di Marco, e riferisce la meraviglia della gente per la guarigione del sordomuto operata da Gesù: 'Fa udire i sordi e fa parlare i muti' (Mc 7,37)".

Il progetto iniziale per la 'Settimana'" - ha spiegato il Pontefice - "adattato poi dal Comitato Misto internazionale, è stato preparato dai fedeli di Umlazi, in Sud Africa, città molto povera, dove l'aids ha assunto proporzioni di pandemia e dove ben poche sono le speranze umane. Ma Cristo risorto è speranza per tutti. Lo è specialmente per i cristiani. Eredi di divisioni avvenute in epoche passate, essi hanno voluto in questa circostanza lanciare un appello: Cristo può tutto, egli 'fa udire i sordi e fa parlare i muti' (Mc 7,37), è capace cioè di infondere nei cristiani il desiderio ardente di ascoltare l'altro, di comunicare con l'altro e di parlare insieme a lui il linguaggio dell'amore reciproco".

"L'ecumenismo è un'esperienza dialogica profonda, un 'ascoltarsi' e 'parlarsi'" - ha sottolineato il Pontefice - "un conoscersi meglio; è un compito che tutti possono svolgere, specialmente per quanto riguarda 'l'ecumenismo spirituale', basato sulla preghiera e la condivisione per ora possibile tra i cristiani".

Il Papa ha auspicato che: "l'anelito per l'unità, tradotto in preghiera e fraterna collaborazione per alleviare le sofferenze dell'uomo, possa diffondersi sempre più" ed ha espresso la sua riconoscenza "a quanti, in ogni parte del mondo, con convinzione e costanza pregano e operano per l'unità".

Al termine della recita dell'Angelus, Papa Benedetto XVI ha ricordato che la Diocesi di Roma celebra oggi la "Giornata della scuola cattolica", e rivolgendo i suoi saluti ai dirigenti, docenti, genitori e alunni, ha detto: "Cari amici, come dice efficacemente il tema della Giornata, gli istituti scolastici cattolici si pongono al servizio della crescita integrale della persona: 'cuore, intelligenza e libertà'. Vi rinnovo l'espressione del mio apprezzamento per il lavoro che svolgete, cercando sempre di coniugare la qualità dell'istruzione con l'impegno educativo. Per questo vi incoraggio e vi sostengo con la mia preghiera".
ANG/UNITÀ:SCUOLE CATTOLICHE/... VIS 20070122 (420)

MILLENARI RAPPORTI MUTUA STIMA SANTA SEDE E MONTENEGRO

CITTA' DEL VATICANO, 22 GEN. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in Vaticano il Signor Antun Sbutega, primo Ambasciatore della Repubblica del Montenegro presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

Benedetto XVI, per il tramite dell'Ambasciatore, ha espresso vivo compiacimento al Presidente della Repubblica del Montenegro, alle altre Autorità dello Stato "e all'intera società civile montenegrina che, nella sua pluralità etnica, ha voluto instaurare un dialogo diretto e cordiale con la Santa Sede" ed ha ricordato che: "Lungo le alterne vicende dei secoli, i popoli attivi nell'attuale Crna Gora hanno conservato sempre un dinamico e cordiale rapporto con le altre genti vicine, tanto da offrire interessanti apporti alla vita di Nazioni europee".

Ricordando il Principe Nicola del Montenegro che nel 1886 stipulò un convenzione con la quale si provvedeva ai bisogni spirituali dei cittadini cattolici, il Papa ha affermato: "Riflettendo, dunque sui secoli trascorsi, quando il messaggio evangelico della salvezza ha raggiunto le terre del Montenegro, abbracciando la tradizione orientale e insieme quella occidentale, la Sua Patria, (...), si è caratterizzata sempre come luogo privilegiato di quell'incontro ecumenico che è da tutti auspicato. Anche l'incontro tra cristiani e musulmani ha trovato in Montenegro realizzazioni convincenti".

"Occorre proseguire su questa strada, sulla quale la Chiesa si augura che tutti convergano nell'impegno di unire gli sforzi a servizio della nativa nobiltà dell'essere umano" - ha proseguito il Pontefice - "La Chiesa infatti vede in questo una parte significativa della sua missione a servizio dell'uomo nella sua interezza di pensiero, di azione, di progettazione, nel rispetto delle tradizioni che identificano una terra come tale".

Esprimendo il suo convincimento che il Montenegro, nell'ambito europeo, "non mancherà di dare il proprio attivo apporto sia nell'ambito civile, quanto in quello politico, sociale, culturale e religioso", il Papa ha affermato che una delle priorità della Nazione "è il rafforzamento dello stato di diritto nei vari ambiti della vita pubblica" per promuovere "la crescita nei cittadini della fiducia sociale, (...), sia come singoli sia come comunità all'interno delle quali hanno scelto di raggrupparsi, e questo si tradurrà in una generale maturazione nella cultura della legalità".

Successivamente, soffermandosi sulla situazione dei cattolici nel Paese, Papa Benedetto XVI ha affermato: "Il pieno riconoscimento della vita e degli scopi della comunità cattolica nel contesto della società montenegrina, attuato oltre un secolo fa, è risultato utile alla sovranità dello Stato e gradito alla missione specifica della Chiesa. In quella specifica circostanza storica, come non notare il rispettoso atteggiamento della Chiesa Ortodossa del tempo, che non si oppose ad una intesa con la Sede Apostolica?. Essa, anzi, vide in questo passo un utile strumento per meglio sovvenire ai bisogni spirituali della popolazione".

Il Papa ha concluso il suo discorso riaffermando la stima della Sede Apostolica "per le nobili stirpi che abitano il Montenegro" ed ha auspicato il proseguimento del "dialogo fraterno con l'Ortodossia, tanto presente e viva nel Paese" di cui "sono testimoni i millenari rapporti di reciproca considerazione".
CD/CREDENZIALI/MONTENEGRO:SBUTEGA VIS 20070122 (500)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 22 GEN. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- Cinque Presuli della Conferenza Episcopale Italiana (Regione Emilia-Romagna), in Visita "ad Limina Apostolorum":

- Il Cardinale Carlo Caffarra, Arcivescovo di Bologna, con l'Ausiliare Vescovo Ernesto Vecchi.

- Il Vescovo Claudio Stagni, di Faenza-Modigliana.

- L'Arcivescovo Paolo Rabitti, di Ferrara-Comacchio.

- Il Vescovo Tommaso Ghirelli, di Imola.

- Il Cardinale Paul Shan Kuo-hsi, S.I., di Kaohsiung (Taiwan).

- Il Cardinale Jean-Louis Tauran, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa e Seguito, per la presentazione del Papiro Bodmer XIV-XV.

Sabato 20 gennaio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- I Padri Trappisti dell'Abbazia delle Tre Fontane per la benedizione degli agnelli in occasione della Memoria Liturgica di Sant'Agnese.

- I Presidenti della Quinta Conferenza dell'Episcopato Latino-Americano:

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi e Presidente della Pontificia Commissione per l'America Latina;
- Il Cardinale Francisco Javier Errázuriz Ossa, Arcivescovo di Santiago de Chile (Cile) e Presidente del CELAM.
- Il Cardinale Geraldo Majella Agnelo, Arcivescovo di São Salvador da Bahia (Brasile) e Presidente della Conferenza Episcopale Brasiliana.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AL:AP/.../... VIS 20070122 (200)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 22 GEN. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignor Michael W. Banach, finora Consigliere di Nunziatura presso la Segreteria di Stato, Rappresentante Permanente della Santa Sede presso l'Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica (A.I.E.A.), presso l'Organizzazione per la Sicurezza e Cooperazione in Europa (O.S.C.E.) e presso la Commissione Preparatoria del Trattato sull'Interdizione Globale degli Esperimenti Nucleari (CTBTO), come pure Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (O.N.U.D.I.) e presso l'Ufficio delle Nazioni Unite a Vienna.

Il Cardinale Varkey Vithayathil, C.SS.R., Arcivescovo Maggiore della Chiesa Siro-Malabarese, ha accettato, con il consenso del Sinodo Permanente ed in conformità al canone 210 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, la rinuncia al governo pastorale dell'Arcieparchia di Changanacherry dei Siro-Malabaresi (India), presentata dall'Arcivescovo Metropolita Joseph Powathil.

- Il Cardinale Varkey Vithayathil, C.SS.R., Arcivescovo Maggiore della Chiesa Siro-Malabarese, ha trasferito, con il consenso del Sinodo della Chiesa Siro-Malabarese ed in conformità al canone 85, paragrafo 2, 2°, del Codice dei Canoni della Chiese Orientali, il Vescovo Joseph Perumthottam da Ausiliare dell'Arcieparchia di Changanacherry dei Siro-Malabaresi (India), ad Arcivescovo Metropolita della medesima Arcieparchia (superficie: 24.595; popolazione: 9.300.000; cattolici: 382.086; sacerdoti: 555; religiosi: 3.101), India. L'Arcivescovo eletto è nato nel 1948 a Punnathura (India), è stato ordinato sacerdote nel 1974 ed ha ricevuto la consacrazione episcopale nel 2002.

- Il Cardinale Varkey Vithayathil, C.SS.R., Arcivescovo Maggiore della Chiesa Siro-Malabarese, ha accettato, con il consenso del Sinodo Permanente ed in conformità al canone 210, del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, la rinuncia al governo pastorale dell'Arcieparchia di Trichur dei Siro-Malabaresi (India), presentata dall'Arcivescovo Jacob Thoomkuzhy.

- Il Cardinale Varkey Vithayathil, C.SS.R., Arcivescovo Maggiore della Chiesa Siro-Malabarese, ha trasferito, con il consenso del Sinodo della Chiesa Siro-Malabarese ed in conformità al canone 85, paragrafo 2, 2°, del Codice dei Canoni della Chiese Orientali, il Vescovo Andrews Thazhath da Ausiliare dell'Arcieparchia di Trichur dei Siro-Malabaresi (India), ad Arcivescovo Metropolita della medesima Arcieparchia (superficie: 2.000; popolazione: 2.611.548; cattolici: 460.728; sacerdoti: 394; religiosi: 3.172), India. L'Arcivescovo eletto è nato a Pudukad (India) nel 1951, è stato ordinato sacerdote nel 1977 ed ha ricevuto la consacrazione episcopale nel 2004.

Sabato 20 gennaio è stato reso noto che il Santo Padre ha nominato:

- Il Padre Angelus Kujur, S.I., Vescovo di Purnea (superficie: 15.733; popolazione: 8.349.215; cattolici: 24.923; sacerdoti: 44; religiosi: 69), India. Il Vescovo eletto, è nato nel 1946 a Mundaltoli (India), è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1968 ed è stato ordinato sacerdote nel 1980. È stato finora Direttore del Centro del "Jeevan Dhara" di Chotparua, Raiganj (India).

- Il Reverendo Paulinus Chukwuemeka Ezeokafor, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Awka (1.551; popolazione: 1.265.779; cattolici: 623.874; sacerdoti: 277; religiosi: 136), Nigeria. Il Vescovo eletto è nato nel 1952 a Nanka (Nigeria) ed è stato ordinato sacerdote nel 1984. È stato finora Rettore del Seminario Minore di San Domenico Savio di Akpu (Nigeria).

- L'Arcivescovo Bruno Forte, di Chieti-Vasto (Italia), Membro del Pontificio Consiglio della Cultura.
NN:RE:NER:NEA:NA/.../... VIS 20070122 (450)
Copyright © VIS - Vatican Information Service