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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 31 maggio 2010

MATTEO RICCI PROTAGONISTA ANNUNCIO VANGELO IN CINA

CITTA' DEL VATICANO, 29 MAG. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto i partecipanti al pellegrinaggio promosso dalla Diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, e della Diocesi delle Marche, in occasione del IV centenario della morte di Padre Matteo Ricci, S.I.
Il Papa ha ricordato che Padre Ricci, nato a Macerata, e morto l’11 maggio 1610 a Pechino, fu un “grande missionario, vero protagonista dell’annuncio del Vangelo in Cina nell’era moderna dopo la prima evangelizzazione dell’Arcivescovo Giovanni da Montecorvino. Di quale stima fosse circondato nella capitale cinese e nella stessa corte imperiale ne è segno il privilegio straordinario che gli fu concesso, impensabile per uno straniero, di essere sepolto in terra cinese”.
“Padre Ricci” ha proseguito il Pontefice – “è un caso singolare di felice sintesi fra l’annuncio del Vangelo e il dialogo con la cultura del popolo a cui lo si porta, un esempio di equilibrio tra chiarezza dottrinale e prudente azione pastorale”.
“L’opera di questo missionario presenta due versanti che non devono essere separati: l’inculturazione cinese dell’annuncio evangelico e la presentazione alla Cina della cultura e della scienza occidentali. (...) Padre Ricci non si reca in Cina per portarvi la scienza e la cultura dell’Occidente, ma per portarvi il Vangelo, per far conoscere Dio”.
“L’incontro motivato dalla fede, diventa anche dialogo fra culture; un dialogo disinteressato, libero da mire di potere economico o politico, vissuto nell’amicizia, che fa dell’opera di Padre Ricci e dei suoi discepoli uno dei punti più alti e felici nel rapporto fra la Cina e l’Occidente”.
“L’ammirazione verso Padre Ricci non deve, però” – ha proseguito il Pontefice – “far dimenticare il ruolo e l’influsso dei suoi interlocutori cinesi. Le scelte da lui compiute non dipendevano da una strategia astratta di inculturazione della fede, ma dall’insieme degli eventi, degli incontri e delle esperienze che andava facendo, per cui ciò che ha potuto realizzare è stato grazie anche all’incontro con i cinesi; un incontro vissuto in molti modi, ma approfonditosi attraverso il rapporto con alcuni amici e discepoli, specie i quattro celebri convertiti, ‘pilastri della nascente Chiesa cinese’. Di questi il primo e più famoso è Xu Guangqi, nativo di Shanghai, letterato e scienziato, matematico, astronomo, studioso di agricoltura, giunto ai più alti gradi della burocrazia imperiale, uomo integro, di grande fede e vita cristiana, dedito al servizio del suo Paese, e che occupa un posto di rilievo nella storia della cultura cinese”.
Rivolgendosi ai 7.000 fedeli presenti nell’Aula Paolo VI, il Santo Padre ha auspicato che “il ricordo di questi uomini di Dio dediti al Vangelo e alla Chiesa, il loro esempio di fedeltà a Cristo, il profondo amore verso il popolo cinese, l’impegno di intelligenza e di studio, la loro vita virtuosa, siano occasione di preghiera per la Chiesa in Cina e per l’intero popolo cinese, come facciamo ogni anno, il 24 maggio, rivolgendoci a Maria Santissima, venerata nel celebre Santuario di Sheshan a Shanghai; e siano anche di stimolo ed incoraggiamento a vivere con intensità la fede cristiana, nel dialogo con le diverse culture, ma nella certezza che in Cristo si realizza il vero umanesimo, aperto a Dio, ricco di valori morali e spirituali e capace di rispondere ai desideri più profondi dell’animo umano. Anch’io, come Padre Matteo Ricci, esprimo oggi la mia profonda stima al nobile popolo cinese e alla sua cultura millenaria, convinto che un loro rinnovato incontro con il Cristianesimo apporterà frutti abbondanti di bene, come allora favorì una pacifica convivenza tra i popoli”.
AC/ VIS 20100531 (580)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 29 MAG. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:
- Il Cardinale Giovanni BattistaRe, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
- Il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.
AP/ VIS 20100531 (50)

TEMPO ORDINARIO IMPEGNO CRISTIANI NON DIMINUISCE


CITTA' DEL VATICANO, 30 MAG. 2010 (VIS). Nella Domenica della Santissima Trinità che “ricapitola la rivelazione di Dio avvenuta nei misteri pasquali”, il Santo Padre ha ricordato nella preghiera dell’Angelus che la liturgia ritorna al “tempo ordinario”. “Ciò non vuol dire però che l’impegno dei cristiani debba diminuire, anzi, entrati nella vita divina mediante i Sacramenti, siamo chiamati quotidianamente ad essere aperti all’azione della Grazia, per progredire nell’amore verso Dio e il prossimo”.
“La mente e il linguaggio umani sono inadeguati a spiegare la relazione esistente tra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, e tuttavia i Padri della Chiesa hanno cercato di illustrare il mistero di Dio Uno e Trino vivendolo nella propria esistenza con profonda fede”, ha detto il Papa alle migliaia di fedeli e pellegrini riuniti in Piazza San Pietro.
“La Trinità divina, infatti, prende dimora in noi nel giorno del Battesimo” - ha proseguito Benedetto XVI – “Il nome di Dio, nel quale siamo stati battezzati, noi lo ricordiamo ogni volta che tracciamo su noi stessi il segno della croce. (...) Nel segno della croce e nel nome del Dio vivente è, perciò, contenuto l’annuncio che genera la fede e ispira la preghiera. E, come nel vangelo Gesù promette agli Apostoli che ‘quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità’, così avviene nella liturgia domenicale, quando i sacerdoti dispensano, di settimana in settimana, il pane della Parola e dell’Eucaristia”.
Il Santo Padre ha concluso citando la preghiera di Sant’Ilario di Poitiers: "’Conserva incontaminata questa fede retta che è in me e, fino al mio ultimo respiro, dammi ugualmente questa voce della mia coscienza, affinché io resti sempre fedele a ciò che ho professato nella mia rigenerazione, quando sono stato battezzato nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo’".
ANG/ VIS 20100531 (310)

BEATIFICAZIONE DE MICHELI, PREGHIERE VIAGGIO A CIPRO

CITTA' DEL VATICANO, 30 MAG. 2010 (VIS). Dopo la recita dell’Angelus, il Papa ha ricordato che nella mattinata “a Roma, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, è stata celebrata la beatificazione di Maria Pierina De Micheli, Religiosa dell’Istituto delle Figlie dell’Immacolata Concezione di Buenos Aires”
“Giuseppina – questo il suo nome di Battesimo – nacque nel 1890 a Milano, in una famiglia profondamente religiosa” – ha detto il Santo Padre – “dove fiorirono diverse vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. A 23 anni anche lei imboccò questa strada dedicandosi con passione al servizio educativo, in Argentina e in Italia. Il Signore le donò una straordinaria devozione al suo Santo Volto, che la sostenne sempre nelle prove e nella malattia. Morì nel 1945 e le sue spoglie riposano a Roma nell’Istituto ‘Spirito Santo’".
Rivolgendosi ai fedeli di lingua inglese presenti all’Angelus, Benedetto XVI ha detto: “Questa settimana compirò un Viaggio Apostolico a Cipro” – dal 4 al 6 giugno prossimo – “per incontrare e pregare con i fedeli cattolici ed ortodossi e per consegnare l’’Instrumentum Laboris’ per la prossima Assemblea Speciale del Sinodo dei Vescovi per il Medio Oriente. Chiedo le vostre preghiere” – ha concluso il Pontefice – “per la pace e la prosperità di tutto il popolo di Cipro, e per la preparazione dell’Assemblea Speciale. Su ciascuno di voi e i vostri cari a casa, invoco le benedizioni della Santissima Trinità”.
ANG/ VIS 20100531 (220)

INTENZIONI DI PREGHIERA DEL SANTO PADRE MESE DI GIUGNO

CITTA' DEL VATICANO, 31 MAG. (VIS). L'intenzione Generale per l'Apostolato della Preghiera del Santo Padre Benedetto XVI per il mese di giugno è la seguente: “Perché ogni istituzione nazionale e soprannazionale si impegni a garantire il rispetto della vita umana, dal concepimento fino al suo termine naturale”.

L'intenzione Missionaria è la seguente: “Perché le Chiese in Asia, che costituiscono un piccolo gregge’ tra popolazioni non cristiane, sappiano comunicare il Vangelo e testimoniare con gioia la loro adesione a Cristo”.
BXVI-INTENZIONI/ VIS 2010531 (90)

IN AUTUNNO VISITA APOSTOLICA IN IRLANDA

CITTA' DEL VATICANO, 31 MAG. 2010 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico questa mattina il seguente Comunicato relativo alla Visita Apostolica in Irlanda, annunciata nella “Lettera Pastorale del Santo Padre Benedetto XVI ai cattolici d’Irlanda (19 marzo 2010)”.
“A seguito della Lettera ai cattolici d’Irlanda, in autunno avrà inizio la Visita Apostolica ad alcune diocesi del Paese, ai seminari e alle congregazioni religiose”.
“Tale visita vuole essere un aiuto che la Santa Sede intende offrire ai Vescovi, al clero, ai religiosi e ai fedeli laici per affrontare adeguatamente la situazione determinata dalle tragiche vicende degli abusi compiuti da sacerdoti e religiosi nei riguardi dei minori e per contribuire al rinnovamento spirituale e morale desiderato e già avviato con decisione dalla Chiesa in Irlanda”. “I Visitatori Apostolici cercheranno di approfondire le problematiche connesse con la trattazione dei casi di abuso e la dovuta assistenza alle vittime, e di verificare l’efficacia e la possibilità di miglioramento delle attuali modalità di prevenzione degli abusi, avendo come riferimento il ‘Motu proprio’ pontificio ‘Sacramentorum sanctitatis tutela’ e le norme dello ‘Safeguarding Children: Standards and Guidance Document for the Catholic Church in Ireland’, commissionato e prodotto dal ‘National Board for Safeguarding Children in the Catholic Church’.
“La Visita inizierà nelle quattro arcidiocesi metropolitane d’Irlanda (Armagh, Dublin, Cashel and Emly, Tuam) e sarà poi estesa ad alcune altre diocesi”.
“I Visitatori nominati dal Santo Padre per le diocesi sono: il Cardinale Cormac Murphy O’Connor, Arcivescovo emerito di Westminster, per l’Arcidiocesi di Armagh; il Cardinale Sean Patrick O’Malley, Arcivescovo di Boston, per l’Arcidiocesi di Dublin; l’Arcivescovo Thomas Christopher Collins, di Toronto, per l’Arcidiocesi di Cashel and Emly; l’Arcivescovo Terrence Thomas Prendergast, Arcivescovo di Ottawa, per l’arcidiocesi di Tuam”.
“Nel desiderio di accompagnare il cammino di rinnovamento dei luoghi di formazione dei futuri sacerdoti della Chiesa in Irlanda, la Congregazione per l’Educazione Cattolica coordinerà la visita dei seminari in Irlanda e del Pontificio Collegio Irlandese a Roma. Pur avendo speciale attenzione alle problematiche che hanno richiesto la Visita Apostolica, nell’ambito dei seminari essa terrà conto di tutti gli elementi concernenti la formazione sacerdotale. Come Visitatore Apostolico è stato nominato l’Arcivescovo Timothy Dolan, di New York”.
“La Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, da parte sua, organizzerà in due fasi la visita alle case religiose. Anzitutto condurrà un’indagine attraverso un questionario, inviato a tutti i Superiori degli istituti religiosi presenti in Irlanda, al fine di arrivare ad un’adeguata conoscenza della situazione attuale e dei progetti circa l’osservanza e il miglioramento delle norme delle ‘guidelines’. Per la seconda fase i Visitatori saranno Padre Joseph Tobin CSsR e Padre Gero McLaughlin SJ per gli istituti maschili; Suor Sharon Holland IHM e Suor Mairin McDonagh RJM per gli istituti femminili. Essi compiranno un attento studio di valutazione dei risultati raccolti e dei possibili passi da compiere nel futuro per favorire una stagione di rinascita spirituale della vita religiosa nell’Isola”.
“Il Santo Padre invita tutti i membri della Comunità cattolica irlandese a sostenere con la preghiera quest’opera di aiuto fraterno. Egli invoca la benedizione del Signore sui Visitatori e su tutti i Vescovi, sacerdoti, religiosi e fedeli laici d’Irlanda, affinché la Visita possa essere per loro un occasione di rinnovato fervore nella vita cristiana, possa approfondire la loro fede e rafforzare la loro speranza in Cristo nostro Salvatore”.
OP/ VIS 20100531 (570)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 31 MAG. 2010 (VIS). Il Santo Padre:
- Ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi di Benin City (Nigeria), presentata dall’Arcivescovo Richard Anthony Burke, S.P.S., in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.
- Ha nominato il Vescovo Matthias Kobena Nketsiah, Arcivescovo Metropolita di Cape Coast (superficie: 9.788; popolazione: 1.745.214; cattolici: 318.419; sacerdoti: 121; religiosi: 152), Ghana. L’Arcivescovo eletto è stato finora Ausiliare della medesima Arcidiocesi.
- Ha nominato il Vescovo Rémy Victor Vancottem, Vescovo di Namur (superficie: 8.100; popolazione: 734.000; cattolici: 556.000; sacerdoti: 726; religiosi: 1.367; diaconi permanenti: 63), Belgio. È stato finora Vescovo Ausiliare di Malines-Bruxelles.
- Ha accettato la rinuncia all’ufficio di Ausiliare della Diocesi di Münster (Germania), presentata dal Vescovo Heinrich Janssen, per raggiunti limiti d’età.
- Ha nominato il Sacerdote Dieter Geerlings, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Münster (superficie: 15.265; popolazione: 4.335.600; cattolici: 2.007.335; sacerdoti: 1.165; religiosi: 2827; diaconi permanenti: 270), Germania. Il Vescovo eletto è nato nel 1947 a Emmerich (Germania) ed è stato ordinato sacerdote nel 1973. È stato finora Presidente della Caritas diocesana e Canonico del Capitolo Cattedrale di Münster (Germania).
- Ha nominato il Sacerdote Christoph Hegge, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Münster (Germania). Il Vescovo eletto è nato a Rheine (Germania), nel 1962 ed è stato ordinato sacerdote nel 1988. È stato finora Pro-Vicario Generale, Responsabile dell’Ufficio per la Vita consacrata e Canonico del Capitolo cattedrale di Münster (Germania).
- Ha nominato il Sacerdote Wilfrid Theising, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Münster (Germania). Il Vescovo eletto è nato a Wettringen (Germania), nel 1962 ed è stato ordinato sacerdote nel 1989. È stato finora Prevosto e Decano a Borken (Germania), Sabato 29 maggio il Santo Padre ha nominato:
- Il Reverendo Michael Didi Adgum Mangoria, Vescovo Coadiutore della Diocesi di El-Obeid (superficie: 888.939; popolazione: 8.900.000; cattolici: 140.000; sacerdoti: 38; religiosi: 28), Sudan. Il Vescovo eletto è nato a Engoth (Sudan), nel 1959 ed è stato ordinato sacerdote nel 1992. È stato finora Rettore del “St. Paul’s National Seminary” di Khartoum (Sudan).
- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Arcivescovo di Québec, Suo Inviato Speciale alle celebrazioni del IV Centenario del battesimo del Gran Capo Membertou, che avranno luogo a Chapel Island, Nova Scotia (Diocesi di Antigonish, Canada), il 1° agosto 2010.
RE:NER:NEA:NEC:NA/ VIS 20100531 (410)

venerdì 28 maggio 2010

BENIN: GIUSTIZIA SEMPRE SI ACCOMPAGNA CON FRATERNITÀ

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Signor Théodore Loko, primo Ambasciatore del Benin a risiedere a Roma, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.
Il diplomatico ha ricordato il Cardinale del Benin, Bernardin Gantin, mancato due anni fa, che fu Prefetto della Congregazione per i Vescovi, mentre il Papa ha affermato che il defunto Porporato fu: “un autentico costruttore di ponti fra le culture e i continenti”. Il suo esempio “stimolerà gli uomini e le donne della Chiesa a compiere un servizio generoso e sempre più competente per il bene del Paese, di cui l’anno prossimo ricorre il 150° anniversario di evangelizzazione”.
Benedetto XVI ha sottolineato l’importanza della “Conferenza delle Forze vive della Nazione”, tenutasi venti anni fa ed ha affermato che: “Quell’avvenimento di grande importanza - che non fu unicamente politico, ma testimoniava anche l’intima relazione fra fede e la sua espressione nella vita pubblica del Benin – ha determinato il vostro futuro e continua ad ispirare il vostro presente. Chiedo a Dio di benedire gli sforzi di quanti operano all’edificazione di una società fondata sulla giustizia e sulla pace, nel riconoscimento dei diritti di tutte le componenti della Nazione”.
“Protagonista del proprio destino, il popolo del Benin è invitato a promuovere una autentica fraternità. Essa è una condizione fondamentale per la pace sociale e un fattore di promozione umana integrale” – ha detto il Papa esortando il popolo del Benin a salvaguardare i valori radicati nel suo patrimonio nazionale fra i quali si distinguono particolarmente “il rispetto del carattere sacro della vita, con il quale occorre essere coerenti davanti a tutto ciò che attenta alla vita, soprattutto nel quadro della legislazione”.
Fra tali valori Benedetto XVI ha indicato anche “la fraternità” che “deve anche condurre alla ricerca della giustizia la cui assenza è sempre causa di tensioni sociali e comporta numerose e nefaste conseguenze”.
“La ricerca dell’interesse personale a detrimento del bene comune è un male che lentamente logora le istituzioni pubbliche, ostacolando così lo sviluppo integrale dell’essere umano. I responsabili politici, economici e sociali di una nazione sono come la sua ‘coscienza vigilante’ che garantisce la trasparenza nelle sue strutture e l’etica che anima la vita di tutta la società. Essi devono essere giusti. La giustizia accompagna sempre la fraternità”, ha ribadito il Papa.
“Nello sviluppo di una società, il lavoro ha un posto di primo piano. (...) Dando il giusto valore al lavoro, l’uomo può provvedere ai suoi bisogni vitali e può contribuire alla costruzione di una società prospera, giusta e fraterna. Il motto del Benin – Fraternità – Giustizia – Lavoro, è dunque come un vero compendio della carta di una Nazione dagli ideali altamente umani. La realizzazione di tali ideali contribuisce anche ad accrescere la solidarietà verso le altre nazioni”, ha sottolineato Benedetto XVI esprimendo il suo apprezzamento a tutto il popolo del Benin “per l’attiva fraternità dimostrata verso il popolo haitiano durante il recente terremoto”.
Infine il Pontefice ha salutato la comunità cattolica del Benin che ha incoraggiato ad essere sempre più “testimone autentica della fede e dell’amore fraterno che Cristo ci insegna”.
“Vorrei anche ringraziare” – ha concluso il Santo Padre – “tutti, particolarmente le Autorità, per l’impegno dispiegato a consolidare i rapporti di rispetto e di stima reciproca fra confessioni religiose nel vostro Paese. La libertà religiosa non può che contribuire ad arricchire la democrazie e a favorire lo sviluppo”.
CD/ VIS 20100528 (580)

POLITICHE MIGRANTI: APERTURA VITA RISPETTO DIRITTI FAMIGLIA

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2010 (VIS). Questa mattina il Papa ha ricevuto i partecipanti alla Sessione Plenaria del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, dedicata al tema: “Pastorale della mobilità umana oggi, nel contesto della corresponsabilità degli Stati e degli Organismi Internazionali”.
“È apprezzabile” – ha detto il Santo Padre – “ lo sforzo di costruire un sistema di norme condivise che contemplino i diritti e i doveri dello straniero, come pure quelli delle comunità di accoglienza, tenendo conto, in primo luogo, della dignità di ogni persona umana, creata da Dio a sua immagine e somiglianza. Ovviamente, l'acquisizione di diritti va di pari passo con l'accoglienza di doveri”.
“Gli ordinamenti a livello nazionale e internazionale che promuovono il bene comune ed il rispetto della persona” – ha proseguito il Pontefice – “incoraggiano la speranza e gli sforzi per il raggiungimento di un ordine sociale mondiale basato sulla pace, sulla fraternità e sulla cooperazione di tutti, nonostante la fase critica che le istituzioni internazionali stanno attraversando, impegnate a risolvere le questioni cruciali della sicurezza e dello sviluppo, a beneficio di tutti”.
“Non si è ancora spento” – ha sottolineato il Papa – “l'anelito di molti ad abbattere i muri che dividono e a stabilire ampie intese, anche mediante disposizioni legislative e prassi amministrative che favoriscano l’integrazione, il mutuo scambio e l’arricchimento reciproco. In effetti, prospettive di convivenza tra i popoli possono essere offerte tramite linee oculate e concertate per l’accoglienza e l’integrazione, consentendo occasioni di ingresso nella legalità, favorendo il giusto diritto al ricongiungimento familiare, all'asilo e al rifugio, compensando le necessarie misure restrittive e contrastando il deprecabile traffico di persone”.
“Proprio qui” – ha detto ancora il Papa – “le diverse organizzazioni a carattere internazionale, in cooperazione tra di loro e con gli Stati, possono fornire il loro peculiare apporto nel conciliare, con varie modalità, il riconoscimento dei diritti della persona e il principio di sovranità nazionale, con specifico riferimento alle esigenze della sicurezza, dell'ordine pubblico e del controllo delle frontiere”.
“I diritti fondamentali della persona possono” – ha ribadito il Pontefice – “essere il punto focale dell'impegno di corresponsabilità delle istituzioni nazionali e internazionali. Esso, poi, è strettamente legato all’’apertura alla vita, che è al centro del vero sviluppo’”.
“L’apertura alla vita e i diritti della famiglia devono essere ribaditi nei diversi contesti (...). L’avvenire delle nostre società poggia sull'incontro tra i popoli, sul dialogo tra le culture nel rispetto delle identità e delle legittime differenze. In questo scenario la famiglia mantiene il suo ruolo fondamentale. Perciò la Chiesa, con l’annuncio del Vangelo di Cristo in ogni settore dell’esistenza, porta avanti ‘l'impegno… a favore non solo dell'individuo migrante, ma anche della sua famiglia, luogo e risorsa della cultura della vita e fattore di integrazione di valori’”.
AC/ VIS 20100528 (460)

ASSEMBLEA GENERALE STRAORDINARIA SAN VINCENZO DE’ PAOLI

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2010 (VIS). Un Comunicato reso pubblico questa mattina rende noto che: “Dal 28 maggio al 1 giugno 2010, si terrà nella città di Salamanca, Spagna, l’Assemblea Generale Straordinaria della Confederazione Internazionale della Società di San Vincenzo de’ Paoli, convocata per l’elezione del suo 15° Presidente Internazionale”.
“La Confederazione, che è uno degli Organismi Membri del Pontificio Consiglio ‘Cor Unum’, riunisce 51.000 Conferenze in 142 paesi, con oltre 700.000 membri, sostenuti da un milione e mezzo di volontari: può così raggiungere 37 milioni di poveri. Interviene regolarmente a beneficio delle vittime di disastri naturali: dai tifoni in Asia ai terremoti in Indonesia e Cile, alle inondazioni in India, ecc. con aiuti distribuiti dalla Famiglia Vincenziana e dai volontari. Per Haiti, ad esempio, dove è presente nelle zone più povere, ha creato la rete Zafén, che permette a piccole imprese e artigiani di accedere al credito”.
“In occasione di questa ricorrenza, il Presidente del Dicastero, Cardinale Paul Josef Cordes, è stato invitato dai responsabili della Confederazione a tenere una conferenza a tutti i Delegati delle diverse nazioni presenti all’Assemblea. Il Cardinale Cordes parlerà del Beato Frédéric Ozanam, anche in riferimento alle tematiche che oggi ‘Cor Unum’ affronta, in particolare l’identità specifica delle Organizzazioni cattoliche di aiuto e di assistenza”.
“Nel corso della sua presenza a Salamanca, il Cardinale Presidente presiederà inoltre la solenne Eucaristia di domenica 30 maggio, insieme il Vescovo di Salamanca, Monsignor Carlos López Hernández, e avrà l’opportunità di congedarsi dal Presidente uscente della Confederazione, Dottor José Ramón Díaz-Torremocha, che per lungo tempo ha servito questa Istituzione.
CON-CU VIS 20100528 (270)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:
- Il Cardinale Agostino Vallini, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma.
- Il Cardinale Cláudio Hummes, Prefetto della Congregazione per il Clero.
- La Signora Renata Polverini, Presidente della Regione Lazio.
AP/ VIS 20100528 (60)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Reverendo Francisco Fortunato De Gouvela, Vescovo di Oudsthoorn (superficie: 113.000; popolazione: 850.000; cattolici: 30.000; sacerdoti: 30; religiosi: 32; diaconi permanenti: 4), Sud Africa. Il Vescovo eletto è nato nel 1951 a Cape Town (Sud Africa) ed ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale nel 1976. Finora Parroco di “St. John the Evangelist” a Fish Hoek (Sud Africa), succede al Vescovo Edward Robert Adams, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d’età.
NER:RE/ VIS 20100528 (100)

giovedì 27 maggio 2010

PAPA ALLA CEI: EDUCARE PER ENTRARE IN RELAZIONE CON MONDO

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAG. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha pronunciato questa mattina, nell'Aula del Sinodo in Vaticano, un discorso ai Membri dell'Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), riuniti dal 24 al 28 maggio per esaminare l'approvazione degli Orientamenti generali pastorali nel decennio 2010-2020.

  "Lo Spirito Santo" - ha detto il Papa - "guida la Chiesa nel mondo e nella storia. Grazie a questo dono del Risorto, il Signore resta presente nello scorrere degli eventi; è nello Spirito che possiamo riconoscere in Cristo il senso delle vicende umane".

  "Corroborati dallo Spirito, in continuità con il cammino indicato dal Concilio Vaticano II, e in particolare con gli orientamenti pastorali del decennio appena concluso, avete scelto di assumere l''educazione' quale tema portante per i prossimi dieci anni. Tale orizzonte temporale è proporzionato alla radicalità e all'ampiezza della domanda educativa. E mi sembra necessario andare fino alle radici profonde di questa emergenza per trovare anche le risposte adeguate a questa sfida. Io ne vedo soprattutto due. Una radice essenziale consiste - mi sembra - in un falso concetto di autonomia dell'uomo: l'uomo dovrebbe svilupparsi solo da se stesso, senza imposizioni da parte di altri (...). In realtà, è essenziale per la persona umana il fatto che diventa se stessa solo dall'altro, l''io' diventa se stesso dal 'tu' e dal 'voi', è creato per il dialogo, per la comunione sincronica e diacronica. (...) perciò la cosiddetta educazione antiautoritaria non è educazione, ma rinuncia all'educazione: così non viene dato quanto noi siamo debitori di dare agli altri (...). Quindi un primo punto mi sembra questo: superare questa falsa idea di autonomia dell'uomo, come un 'io completo in se stesso, mentre diventa 'io' anche nell'incontro collettivo con il 'tu' e con il 'noi'".

  "L'altra radice dell'emergenza educativa io la vedo nello scetticismo e nel relativismo o, con parole più semplici e chiare, nell'esclusione delle due fonti che orientano il cammino umano. La prima fonte dovrebbe essere la natura secondo la Rivelazione. Ma la natura viene considerata oggi come una cosa puramente meccanica (...). La Rivelazione viene considerata o come un momento dello sviluppo storico, quindi relativo come tutto lo sviluppo storico e culturale. (...) Fondamentale è quindi ritrovare un concetto vero della natura come creazione di Dio che parla a noi (...). E poi così anche ritrovare la Rivelazione: riconoscere che il libro della creazione, (...), è decifrato nella Rivelazione. (...) Così, in questo 'concerto' (...) tra creazione decifrata nella Rivelazione, (...) concretizzata nella storia culturale (...) nella quale noi ritroviamo sempre più il linguaggio di Dio, si aprono anche le indicazioni per un'educazione che non è imposizione (...)".

  "Quindi le difficoltà sono grandi: ritrovare le fonti, il linguaggio delle fonti, ma, pur consapevoli del peso di queste difficoltà, non possiamo cedere alla sfiducia e alla rassegnazione. Educare non è mai stato facile, ma non dobbiamo arrenderci: verremmo meno al mandato che il Signore stesso ci ha affidato, chiamandoci a pascere con amore il suo gregge. (...) Educare è formare le nuove generazioni, perché sappiano entrare in rapporto con il mondo, forti di una memoria significativa che non è solo occasionale, ma accresciuta dal linguaggio di Dio che troviamo nella natura e nella Rivelazione, di un patrimonio interiore condiviso, della vera sapienza che, mentre riconosce il fine trascendente della vita, orienta il pensiero, gli affetti e il giudizio".

  "I giovani portano una sete nel loro cuore, e questa sete è una domanda di significato e di rapporti umani autentici, che aiutino a non sentirsi soli davanti alle sfide della vita. (...) La nostra risposta è l'annuncio del Dio amico dell'uomo, che in Gesù si è fatto prossimo a ciascuno. La trasmissione della fede è parte irrinunciabile della formazione integrale della persona (...). L'incontro personale con Gesù è la chiave per intuire la rilevanza di Dio nell'esistenza quotidiana".

  Per il compito educativo, nella famiglia, nella scuola e nella parrocchia "resta decisiva la qualità della testimonianza, via privilegiata della missione ecclesiale".

  "La volontà di promuovere una rinnovata stagione di evangelizzazione" - ha ribadito il Papa - "non nasconde le ferite da cui la comunità ecclesiale è segnata, per la debolezza e il peccato di alcuni suoi membri. Questa umile e dolorosa ammissione non deve, però, far dimenticare il servizio gratuito e appassionato di tanti credenti, a partire dai sacerdoti. L'anno speciale a loro dedicato ha voluto costituire un'opportunità per promuoverne il rinnovamento interiore, quale condizione per un più incisivo impegno evangelico e ministeriale".

  "Ciò che è motivo di scandalo" - ha proseguito il Pontefice - "deve tradursi per noi in richiamo a un 'profondo bisogno di ri-imparare la penitenza, di accettare la purificazione, di imparare da una parte il perdono, dall'altra la necessità della giustizia'".

  Infine Benedetto XVI ha incoraggiato i Vescovi "a percorrere senza esitazioni la strada dell'impegno educativo. Lo Spirito Santo vi aiuti a non perdere mai la fiducia nei giovani, (...), vi porti a frequentarne gli ambienti di vita, compreso quello costituito dalle nuove tecnologie di comunicazione, che ormai permeano la cultura in ogni sua espressione. Non si tratta di adeguare il Vangelo al mondo, ma di attingere dal Vangelo quella perenne novità, che consente in ogni tempo di trovare le forme adatte per annunciare la Parola che non passa, fecondando e servendo l'umana esistenza. Torniamo, dunque, a proporre ai giovani la misura alta e trascendente della vita, intesa come vocazione".

  Riferendosi all'attuale "crisi culturale, spirituale ed economica", il Papa al termine del suo discorso ha affermato: "Rinnovo l'appello ai responsabili della cosa pubblica e agli imprenditori a fare quanto è nelle loro possibilità per attutire gli effetti della crisi occupazionale, esorto tutti a riflettere sui presupposti di una vita buona e significativa, che fondano quell'autorevolezza che sola educa e ritorna alle vere fonti dei valori".
AC/                                       VIS 20100527 (730)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAG. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto nella giornata di ieri in Vaticano il Vescovo Wilhelm Schraml, di Passau (Repubblica Federale di Germania).

mercoledì 26 maggio 2010

SACERDOTE DEVE GOVERNARE CON AUTORITÀ DI CRISTO

CITTA' DEL VATICANO, 26 MAG. 2010 (VIS). Nell’Udienza Generale di oggi, tenutasi in Piazza San Pietro, il Papa si è soffermato sul compito del sacerdote che è quello “di governare, di guidare, con l’autorità di Cristo, non con la propria, la porzione del Popolo che Dio gli ha affidato”.

  Nell’ultima delle tre catechesi dedicate ai compiti essenziali del ministero presbiterale, il Santo Padre si è chiesto: “Come comprendere nella cultura contemporanea una tale dimensione, che implica il concetto di autorità e ha origine dal mandato stesso del Signore di pascere il suo gregge?”.

  “Lo sguardo sui regimi che, nel secolo scorso, seminarono terrore e morte” – ha detto Benedetto XVI – “ricorda con forza che l’autorità, in ogni ambito, quando viene esercitata senza un riferimento al Trascendente, prescindendo dall’Autorità suprema, che è Dio, finisce inevitabilmente per volgersi contro l’uomo. È importante allora riconoscere che l’autorità umana non è mai un fine, ma sempre e solo un mezzo e che, necessariamente ed in ogni epoca, il fine è sempre la persona”.

  “Per essere Pastore secondo il cuore di Dio occorre un profondo radicamento nella viva amicizia con Cristo, non solo dell’intelligenza, ma anche della libertà e della volontà, una chiara coscienza dell’identità ricevuta nell’Ordinazione Sacerdotale, una disponibilità incondizionata a condurre il gregge affidato là dove il Signore vuole e non nella direzione che, apparentemente, sembra più conveniente o più facile. Ciò richiede, anzitutto, la continua e progressiva disponibilità a lasciare che Cristo stesso governi l’esistenza sacerdotale dei presbiteri. Infatti, nessuno è realmente capace di pascere il gregge, se non vive una profonda e reale obbedienza a Cristo e alla Chiesa, e la stessa docilità del Popolo ai suoi sacerdoti dipende dalla docilità dei sacerdoti verso Cristo”.

  Nel riferirsi al concetto di “gerarchia” nella Chiesa, il Pontefice ha affermato che nell’opinione pubblica prevale l’idea che sia “un elemento di subordinazione (...) e a molti l’idea di gerarchia appare in contrasto con la flessibilità e la vitalità del senso pastorale. (...) Si tratta di una interpretazione equivocata che ha le sui origini negli abusi della storia. (...) Il vero significato (...) è ‘sacra origine’, cioè: questa autorità non viene dall’uomo stesso, ma ha origine nel sacro, nel Sacramento; sottomette quindi la persona alla vocazione, al mistero di Cristo; fa del singolo un servitore di Cristo e solo in quanto servo di Cristo questi può governare, guidare per Cristo e con Cristo”.

  In tale contesto “Anche il Papa - punto di riferimento di tutti gli altri Pastori e della comunione della Chiesa - non può fare quello che vuole; al contrario, il Papa è
custode dell’obbedienza a Cristo, alla sua parola”.

  Il Santo Padre ha sottolineato: “Al di fuori di una visione chiaramente ed esplicitamente soprannaturale, non è comprensibile il compito di governare proprio dei sacerdoti. Esso, invece, sostenuto dal vero amore per la salvezza di ciascun fedele, è particolarmente prezioso e necessario anche nel nostro tempo”.

  “Dove può attingere oggi un sacerdote la forza per l’esercizio del proprio ministero, nella piena fedeltà a Cristo e alla Chiesa, con una dedizione totale al proprio gregge? La risposta è una sola: in Cristo Signore”.

  “Non abbiate paura” – ha esortato il Pontefice – “di guidare a Cristo ciascuno dei fratelli che Egli vi ha affidati, sicuri che ogni parola ed ogni atteggiamento, se discendono dall’obbedienza alla volontà di Dio, porteranno frutto; sappiate vivere apprezzando i pregi e riconoscendo i limiti della cultura in cui siamo inseriti, con la ferma certezza che l’annuncio del Vangelo è il maggiore servizio che si può fare all’uomo. Non c’è, infatti, bene più grande, in questa vita terrena, che condurre gli uomini a Dio, risvegliare la fede, sollevare l’uomo dall’inerzia e dalla disperazione, dare la speranza che Dio è vicino e guida la storia personale e del mondo: questo, in definitiva, è il senso profondo ed ultimo del compito di governare che il Signore ci ha affidato”.

  Il Papa ha concluso la catechesi invitando i sacerdoti “alle Celebrazioni conclusive dell’Anno Sacerdotale, il prossimo 9, 10 e 11 giugno, qui a Roma: mediteremo”  - ha detto Benedetto XVI – “sulla conversione e sulla missione, sul dono dello Spirito Santo e sul rapporto con Maria Santissima, e rinnoveremo le nostre promesse sacerdotali, sostenuti da tutto il Popolo di Dio”.
AG/                                               VIS 20100526 (700)

DONO DEL PAPA A FAVORE ALLUVIONATI IN POLONIA

CITTA' DEL VATICANO, 26 MAG. 2010 (VIS). Il Pontificio Consiglio “Cor Unum” ha rilasciato, questa mattina, il seguente Comunicato:

  “A seguito delle inondazioni causate dalle piogge torrenziali in Polonia, fenomeno di entità senza precedenti e che ha provocato vittime ed evacuazioni massicce, il Pontificio Consiglio ‘Cor Unum’ ha fatto pervenire al Vescovo Józef Michalik, Presidente della Conferenza Episcopale Polacca, un dono papale in favore degli alluvionati e degli sfollati delle Circoscrizioni ecclesiastiche più colpite”.

  “Il gesto del Santo Padre, tramite ‘Cor Unum’, è volto a manifestare la Sua vicinanza ai sofferenti ed il Suo paterno incoraggiamento a quanti prestano generosamente l’opera di soccorso”.
CON-CU/                                           VIS 20100526 (110)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 26 MAG. 2010 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Célio de Oliveira Goulart, O.F.M., Vescovo della Diocesi di São João del Rei (superficie: 9.503; popolazione: 552.000; cattolici: 470.000; sacerdoti: 66; religiosi: 109), Brasile. Finora Vescovo di Cachoeiro de Itapemirim (Brasile), succede al Vescovo Waldemar Chaves de Araújo, del quale il Santo Padre
ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d’età.

- Ha nominato il Vescovo Wilson Tadeu Jönck, S.C.J., finora Ausiliare di São Sebastião do Rio de Janeiro (Brasile), Vescovo di Tubarão (superficie: 4.531; popolazione: 349.000; cattolici: 305.000; sacerdoti: 53; religiosi: 99; diaconi permanenti: 1), Brasile.
NER:RE/                                   VIS 20100526 (120)

martedì 25 maggio 2010

TEOLOGIA CATTOLICA E PEDAGOGIA DELLA RELIGIONE AMBURGO

CITTA' DEL VATICANO, 25 MAG. 2010 (VIS). Martedì 18 maggio 2010 è stato firmato ad Amburgo (Repubblica Federale di Germania), un Accordo fra la Santa Sede e la Città Libera e Anseatica di Amburgo per l’erezione di un centro di formazione per la Teologia Cattolica e per la Pedagogia della Religione presso l’Università di Amburgo.

  Per la Santa Sede ha firmato, come Plenipotenziario, l’Arcivescovo Jean-Claude Périsset, Nunzio Apostolico in Germania. Per la Città Libera e Anseatica di Amburgo ha sottoscritto l’Accordo il Senatore per la Scienza e la Ricerca, Signora Herlind Gundelach.

  Era presente alla cerimonia anche l’Arcivescovo Werner Thissen, di Amburgo, con il Vescovo Hans-Jochen Jaschke, Ausiliare di Amburgo. L’Università di Amburgo era rappresentata dal Vice-Presidente, Professor Holger Fischer; è intervenuto anche il Decano della Facoltà Teologica Evangelica.
OP/                                       VIS 20100525 (150)

SANTA MESSA E PROCESSIONE EUCARISTICA CORPUS DOMINI

CITTA' DEL VATICANO, 25 MAG. 2010 (VIS). L’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice ha reso noto questa mattina che giovedì 3 giugno 2010, Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, alle ore 19:00, il Santo Padre Benedetto XVI celebrerà la Santa Messa sul sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano e presiederà la Processione Eucaristica che, percorrendo Via Merulana, raggiungerà la Basilica di Santa Maria Maggiore.
OCL/                                         VIS 20100525 (80)

INIZIATIVA CONGIUNTA NEOSTEM INC. E CONSIGLIO CULTURA


CITTA' DEL VATICANO, 25 MAG. 2010 (VIS). Un Comunicato reso pubblico questa mattina, rende noto che la Società Biofarmaceutica NeoStem Inc. ed il Pontificio Consiglio per la Cultura hanno annunciato oggi una iniziativa congiunta che sarà realizzata dalle organizzazioni caritative correlate all’una e all’altro, a favore della ricerca e per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle terapie con cellule staminali adulte.

  La “Stem for Life Foundation”, della NeoStem Inc., creata per rendere nota al  pubblico la promessa delle cellule staminali adulte di curare le malattie, e la Fondazione del Pontificio Consiglio “STOQ International” (Scienza, Teologia e Ricerca Ontologica), opereranno per far progredire la ricerca sulle cellule staminali adulte, per esplorarne l’applicabilità clinica nel campo della medicina rigenerativa, e sottolinearne la rilevanza culturale specialmente per il suo impatto su questioni teologiche ed etiche.

  La collaborazione fra NeoStem e il Pontificio Consiglio della Cultura è volta a sviluppare programmi educativi, pubblicazioni e corsi accademici con un approccio interdisciplinare per le facoltà teologiche e filosofiche, incluse le facoltà di bioetica, in tutto il mondo. Una delle iniziative sarà una Conferenza Internazionale di tre giorni in Vaticano sulla ricerca relativa alle cellule staminali adulte, inclusa la tecnologia VSELtm che si incentra sulle presentazioni della ricerca medica, sulle considerazioni teologiche e filosofiche e le implicazioni dei progressi scientifici.
CON-CU/                                           VIS 20100525 (220)

lunedì 24 maggio 2010

PRESERVARE VINCOLO VANGELO E IDENTITÀ CULTURALE

CITTA' DEL VATICANO, 22 MAG. 2010 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto in Vaticano il Primo Ministro della Repubblica di Bulgaria, Signor Boïko Borissov e successivamente il Presidente del Parlamento della ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia, Signor Trjako Veljanoski, accompagnati dalle rispettive Delegazioni, in occasione dell’annuale commemorazione dei Santi Cirillo e Metodio.
Rivolgendosi alla Delegazione della Repubblica di Bulgaria, il Santo Padre ha affermato: “Nel cammino di piena integrazione con le altre Nazioni europee, la Bulgaria è dunque chiamata a promuovere e testimoniare quelle radici cristiane che discendono dagli insegnamenti dei santi Cirillo e Metodio, ancor oggi quanto mai attuali e necessari; è chiamata, cioè, a mantenersi fedele e custodire il prezioso patrimonio che unisce tra loro quanti, sia Ortodossi che Cattolici, professano la stessa fede degli Apostoli e sono uniti dal comune Battesimo. Come Cristiani, abbiamo il dovere di conservare e rinsaldare l’intrinseco legame che esiste tra il Vangelo e le nostre rispettive identità culturali; come discepoli del Signore, nel reciproco rispetto delle diverse tradizioni ecclesiali, siamo chiamati alla comune testimonianza della nostra fede in Gesù, nel nome del quale otteniamo la salvezza”.
“Auspico di cuore” – ha detto ancora Benedetto XVI – “che questo nostro incontro possa essere per voi tutti (...) motivo di sempre più intensi rapporti fraterni e solidali. Con questi sentimenti, incoraggio il Popolo bulgaro a perseverare nel proposito di edificare una società fondata sulla giustizia e sulla pace”.
Nella successiva udienza alla Delegazione della ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia, il Santo Padre ha ricordato che: “Davvero abbondanti furono, al loro tempo, i frutti dell’evangelizzazione di Cirillo e Metodio. Essi conobbero sofferenze, privazioni e ostilità, ma sopportarono tutto con incrollabile fede ed invincibile speranza in Dio. Fu con questa forza che si spesero per i popoli loro affidati, custodendo i testi della Scrittura, indispensabili alla celebrazione della sacra Liturgia, tradotti da loro in lingua paleoslava, scritti in un nuovo alfabeto e successivamente approvati dall’autorità della Chiesa”.
“Nelle prove e nelle gioie, essi si sentirono sempre accompagnati da Dio e sperimentarono quotidianamente il suo amore e quello dei fratelli” – ha concluso il Pontefice – “Anche noi sempre più comprendiamo che quando ci sentiamo amati dal Signore e sappiamo corrispondere a questo amore, siamo avvolti e guidati dalla sua grazia in ogni nostra attività e in ogni nostra azione. Secondo l’effusione dei molteplici doni dello Spirito Santo, quanto più sappiamo amare e ci doniamo agli altri, tanto più lo stesso Spirito può venire in aiuto alla nostra debolezza, indicandoci vie nuove per il nostro agire”.
AC/ VIS 20100524 (430)

RELIGIONI INSEGNANO FRATERNITÀ E PACE CRUCIALI SVILUPPO

CITTA' DEL VATICANO, 22 MAG. 2010 (VIS). I partecipanti al Convegno della Fondazione “Centesimus Annus - Pro Pontifice”, presieduta da Domingo Sugranyes Bickel, sono stati ricevuti questa mattina dal Santo Padre.
“Ho apprezzato” – ha detto il Papa ai convegnisti – “ che il vostro incontro ponga al centro della riflessione la relazione tra ‘sviluppo, progresso, bene comune’. In effetti, oggi più che mai, la famiglia umana può crescere come società libera di popoli liberi quando la globalizzazione viene guidata dalla solidarietà e dal bene comune, come pure dalla relativa giustizia sociale, che trovano nel messaggio di Cristo e della Chiesa una sorgente preziosa”.
“Il bene comune è la finalità che dà senso al progresso e allo sviluppo, i quali diversamente si limiterebbero alla sola produzione di beni materiali; essi sono necessari, ma senza l'orientamento al bene comune finiscono per prevalere consumismo, spreco, povertà e squilibri; fattori negativi per il progresso e lo sviluppo”.
“Come rilevavo nell’enciclica ‘Caritas in veritate’” – ha proseguito il Pontefice - “uno dei maggiori rischi nel mondo attuale è quello che ‘all’interdipendenza di fatto tra gli uomini e i popoli non corrisponda l’interazione etica delle coscienze e delle intelligenze, dalla quale possa emergere come risultato uno sviluppo veramente umano’. Una tale interazione, ad esempio, appare essere troppo debole presso quei governanti che, a fronte di rinnovati episodi di speculazioni irresponsabili nei confronti dei Paesi più deboli, non reagiscono con adeguate decisioni di governo della finanza. La politica deve avere il primato sulla finanza e l’etica deve orientare ogni attività”.
“Il bene comune è composto da più beni: da beni materiali, cognitivi, istituzionali e da beni morali e spirituali, quest’ultimi superiori a cui i primi vanno subordinati. L’impegno per il bene comune della famiglia dei popoli, come per ogni società, comporta, dunque, il prendersi cura e l’avvalersi di un complesso di istituzioni che strutturano giuridicamente, civilmente, politicamente, culturalmente il vivere sociale mondiale”.
“Pertanto, si deve assicurare che l’ordine economico-produttivo sia socialmente responsabile e a misura d’uomo, con un’azione congiunta e unitaria su più piani, anche quello internazionale. Parimenti, si dovrà sostenere il consolidamento di sistemi costituzionali, giuridici e amministrativi nei Paesi che non ne godono ancora in modo pieno. Accanto agli aiuti economici, devono esserci, quindi, quelli finalizzati a rafforzare le garanzie proprie dello ‘Stato di diritto’, un sistema di ordine pubblico giusto ed efficiente, nel pieno rispetto dei diritti umani, come pure istituzioni veramente democratiche e partecipative”.
“Ciò che, però, è fondamentale e prioritario, in vista dello sviluppo dell’intera famiglia dei popoli, è l’adoperarsi per riconoscere la vera ‘scala dei beni-valori’. (...) La nozione di sviluppo umano integrale presuppone coordinate precise, quali la sussidiarietà e la solidarietà, nonché l’interdipendenza tra Stato, società e mercato. In una società mondiale, composta da molti popoli e da religioni diverse, il bene comune e lo sviluppo integrale vanno conseguiti con il contributo di tutti. In questo, le religioni sono decisive, specie quando insegnano la fraternità e la pace”.
“L’esclusione delle religioni dall’ambito pubblico, come, per altro verso, il fondamentalismo religioso” – ha concluso il Papa “impediscono l’incontro tra le persone e la loro collaborazione per il progresso dell’umanità; la vita della società si impoverisce di motivazioni e la politica assume un volto opprimente ed aggressivo”.
AC/ VIS 20100524 (540)

VALE LA PENA LASCIARSI TOCCARE FUOCO SPIRITO SANTO

CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2010 (VIS). Alle 10:00 di oggi, il Papa ha presieduto nella Basilica Vaticana la Santa Messa nella Solennità di Pentecoste.
Commentando nell’omelia il racconto della Pentecoste nel libro degli Atti degli Apostoli, il Santo Padre ha spiegato: “Dal Figlio di Dio morto e risorto e ritornato al Padre spira ora sull’umanità, con inedita energia, il soffio divino, lo Spirito Santo. E cosa produce questa nuova e potente auto-comunicazione di Dio? Là dove ci sono lacerazioni ed estraneità, essa crea unità e comprensione”.
“Si innesca” – ha affermato il Santo Padre – “un processo di riunificazione tra le parti della famiglia umana, divise e disperse; le persone, spesso ridotte a individui in competizione o in conflitto tra loro, raggiunte dallo Spirito di Cristo, si aprono all’esperienza della comunione, che può coinvolgerle a tal punto da fare di loro un nuovo organismo, un nuovo soggetto: la Chiesa. Questo è l’effetto dell’opera di Dio: l’unità; perciò l’unità è il segno di riconoscimento, il ‘biglietto da visita’ della Chiesa nel corso della sua storia universale. Fin dall’inizio, dal giorno di Pentecoste, essa parla tutte le lingue”.
“La Chiesa” – ha sottolineato il Pontefice – “non rimane mai prigioniera di confini politici, razziali e culturali; non si può confondere con gli Stati e neppure con le Federazioni di Stati, perché la sua unità è di genere diverso e aspira ad attraversare tutte le frontiere umane”.
“Da questo, cari fratelli, deriva un criterio pratico di discernimento per la vita cristiana: quando una persona, o una comunità, si chiude nel proprio modo di pensare e di agire, è segno che si è allontanata dallo Spirito Santo. Il cammino dei cristiani e delle Chiese particolari deve sempre confrontarsi con quello della Chiesa una e cattolica, e armonizzarsi con esso”.
“L’unità dello Spirito” – ha ribadito il Papa – “si manifesta nella pluralità della comprensione. La Chiesa è per sua natura una e molteplice, destinata com’è a vivere presso tutte le nazioni, tutti i popoli, e nei più diversi contesti sociali. Essa risponde alla sua vocazione, di essere segno e strumento di unità di tutto il genere umano, solo se rimane autonoma da ogni Stato e da ogni cultura particolare. Sempre e in ogni luogo la Chiesa dev’essere veramente, cattolica e universale, la casa di tutti in cui ciascuno si può ritrovare”.
“A Pentecoste lo Spirito Santo si manifesta come fuoco. (...) Com’è diverso questo fuoco da quello delle guerre e delle bombe!” – ha esclamato il Pontefice – “Com’è diverso l’incendio di Cristo, propagato dalla Chiesa, rispetto a quelli accesi dai dittatori di ogni epoca, anche del secolo scorso, che lasciano dietro di sé terra bruciata”.
“La fiamma dello Spirito Santo arde ma non brucia. E tuttavia essa opera una trasformazione (...). Questo effetto del fuoco divino però ci spaventa, abbiamo paura di essere ‘scottati’, preferiremmo rimanere così come siamo. Ciò dipende dal fatto che molte volte la nostra vita è impostata secondo la logica dell’avere, del possedere e non del donarsi. (...) Da un lato vogliamo stare con Gesù, seguirlo da vicino, e dall’altro abbiamo paura delle conseguenze che ciò comporta”.
“Dobbiamo saper riconoscere” – ha esortato il Pontefice – “che perdere qualcosa, anzi, se stessi per il vero Dio, il Dio dell’amore e della vita, è in realtà guadagnare, ritrovarsi più pienamente. Chi si affida a Gesù sperimenta già in questa vita la pace e la gioia del cuore, che il mondo non può dare, e non può nemmeno togliere una volta che Dio ce le ha donate. Vale dunque la pena di lasciarsi toccare dal fuoco dello Spirito Santo! Il dolore che ci procura è necessario alla nostra trasformazione”.
“Vieni, Spirito Santo! Accendi in noi il fuoco del tuo amore!” – ha concluso il Pontefice – “Sappiamo che questa è una preghiera audace, con la quale chiediamo di essere toccati dalla fiamma di Dio; ma sappiamo soprattutto che questa fiamma – e solo essa – ha il potere di salvarci. Non vogliamo, per difendere la nostra vita, perdere quella eterna che Dio ci vuole donare. Abbiamo bisogno del fuoco dello Spirito Santo, perché solo l’Amore redime”.
HML/ VIS 20100524 (690)

REGINA CAELI: NON C’È CHIESA SENZA PENTECOSTE

CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2010 (VIS). Conclusa la Celebrazione Eucaristica nella Basilica Vaticana per la Solennità di Pentecoste, il Santo Padre Benedetto XVI si è affacciato, come tutte le domeniche, alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare il Regina Caeli con i fedeli ed i pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.
“Il mistero della Pentecoste” – ha spiegato il Papa – che identifichiamo con la manifestazione dello Spirito Santo nel Cenacolo è il “vero ‘battesimo’ della Chiesa, non si esaurisce però in esso. La Chiesa infatti vive costantemente della effusione dello Spirito Santo, senza il quale essa esaurirebbe le proprie forze, come una barca a vela a cui venisse a mancare il vento”.
“La Pentecoste” – ha proseguito il Pontefice - "si rinnova in modo particolare in alcuni momenti forti, a livello sia locale sia universale, sia in piccole assemblee che in grandi convocazioni. I Concili, ad esempio, hanno avuto sessioni gratificate da speciali effusioni dello Spirito Santo, e tra questi vi è certamente il Concilio Ecumenico Vaticano II. Possiamo ricordare anche il celebre incontro dei movimenti ecclesiali con il Venerabile Giovanni Paolo II, qui in Piazza San Pietro, proprio nella Pentecoste del 1998”.
“Ma la Chiesa conosce innumerevoli ‘pentecoste’ che vivificano le comunità locali: pensiamo alle Liturgie, in particolare a quelle vissute in momenti speciali per la vita della comunità, nelle quali la forza di Dio si è percepita in modo evidente infondendo negli animi gioia ed entusiasmo”.
“Non c’è dunque Chiesa senza Pentecoste. E vorrei aggiungere: non c’è Pentecoste senza la Vergine Maria. Così è stato all’inizio, nel Cenacolo (...). E così è sempre, in ogni luogo e in ogni tempo. Ne sono stato testimone anche pochi giorni fa, a Fatima. Che cosa ha vissuto, infatti, quell’immensa moltitudine, nella spianata del Santuario, dove tutti eravamo un cuore solo e un’anima sola, se non una rinnovata Pentecoste?”.
“In mezzo a noi c’era Maria, la Madre di Gesù. È questa l’esperienza tipica dei grandi Santuari mariani - Lourdes, Guadalupe, Pompei, Loreto - o anche di quelli più piccoli: dovunque i cristiani si radunano in preghiera con Maria, il Signore dona il suo Spirito”.
ANG/ VIS 20100524 (370)

BEATA, GIORNATA PREGHIERA, CHIESA IN CINA, MOVIMENTO VITA

CITTA' DEL VATICANO, 23 MAG. 2010 (VIS). Nelle parole di saluto dopo la recita del Regina Caeli, il Santo Padre ha ricordato che sabato 22 maggio, a Benevento, è stata proclamata Beata Teresa Manganiello (Montefusco 1849-1876), fedele laica, appartenente al Terz’Ordine Francescano.
La nuova Beata “trascorse una vita semplice e umile, tra le faccende di casa e l’impegno spirituale nella chiesa dei Cappuccini” – ha detto il Papa – “Come san Francesco d’Assisi cercava di imitare Gesù Cristo offrendo sofferenze e penitenze per riparare i peccati, ed era piena di amore per il prossimo: si prodigava per tutti, specialmente per i poveri e i malati”.
Successivamente il Papa, nel ricordare la Giornata di Preghiera per la Chiesa in Cina che si tiene il 24 maggio, memoria liturgica della Beata Vergine Maria, Aiuto dei Cristiani, ha detto: “Mentre i fedeli che sono in Cina pregano affinché l'unità tra di loro e con la Chiesa universale si approfondisca sempre di più, i cattolici nel mondo intero - specialmente quelli che sono di origine cinese - si uniscono a loro nell’orazione e nella carità, che lo Spirito Santo infonde nei nostri cuori particolarmente nella solennità odierna”.
“Saluto infine con affetto” – ha detto il Papa “i pellegrini di lingua italiana, in particolare i membri del Movimento per la Vita, che promuove la cultura della vita e concretamente aiuta tante giovani donne a portare a termine una gravidanza difficile”. ANG/ VIS 20100524 (240)

COMMISSIONE LAVORO SANTA SEDE E STATO DI ISRAELE


CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2010 (VIS). Un Comunicato congiunto rende noto che: “La Commissione Bilaterale Permanente di Lavoro tra la Santa Sede e lo Stato di Israele si è incontrata il 20 maggio, per continuare i negoziati in conformità all’Articolo 10, paragrafo 2, del ‘Fundamental Agreement’”.
“I colloqui si sono svolti in un’atmosfera costruttiva e hanno segnato un progresso verso l’Accordo che si deve raggiungere”.
“Le Delegazioni si incontreranno di nuovo il 14 giugno e il giorno seguente avrà luogo la Sessione Plenaria in Vaticano”.
OP/ VIS 20100524 (100)

PRESIDENTE REPUBBLICA DEL CONGO RICEVUTO DAL SANTO PADRE

CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2010 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico questa mattina il seguente Comunicato:
“Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto oggi in udienza il Presidente della Repubblica del Congo, Sua Eccellenza il Signor Denis Sassou N’Guesso, il quale ha poi incontrato l’Eminentissimo Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato da Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati”.
“Nel corso dei cordiali colloqui sono state evocate le iniziative volte a celebrare il cinquantesimo anniversario d’indipendenza del Paese. Inoltre, ci si è soffermati sulla comune volontà di rafforzare le buone relazioni esistenti fra la Santa Sede e la Repubblica del Congo ed è stato sottolineato il particolare contributo della Chiesa Cattolica in favore dello sviluppo umano, sociale e culturale della popolazione. Infine, c’è stato uno scambio di vedute sulla situazione politica e sociale della Regione, con attenzione alle problematiche umanitarie, in particolare dei rifugiati”.
OP/ VIS 20100524 (170)

IL PAPA INCONTRA PRESIDENTE AD INTERIM MOLDOVA

CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2010 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha reso pubblico questa mattina il Comunicato che segue:
“Nella mattinata di lunedì 24 maggio, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza Sua Eccellenza il Signor Mihai Ghimpu, Presidente del Parlamento e Presidente ‘ad interim’ della Repubblica di Moldova. Successivamente il medesimo ospite ha incontrato Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato da Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati”.
“Nel corso dei cordiali colloqui ci si è soffermati sulla situazione del paese, auspicando che ogni difficoltà venga risolta attraverso il dialogo. Si è riconosciuto il positivo contributo della missione svolta dalla Chiesa Cattolica in Moldova a beneficio della Popolazione e si è apprezzato il dialogo sereno esistente tra la Chiesa e le Autorità del Paese. Infine, c’è stato uno scambio di vedute sui temi di attualità nelle relazioni internazionali, tra cui l’identità culturale e religiosa del continente europeo”.
OP/ VIS 20100524 (170)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza il Cardinale Julio Terrazas Sandoval, C.SS.R., Arcivescovo di Santa Cruz de la Sierra (Bolivia).
Sabato 22 maggio il Santo Padre ha ricevuto in udienza il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AP/ VIS 20100524 (60)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 24 MAG. 2010 (VIS). Il Santo Padre:
- Ha nominato il Vescovo Edgar de Jesús García Gil, finora Vescovo di Montelíbano (Colombia), Vescovo di Palmira (superficie: 4.796; popolazione: 754.000; cattolici: 681.000; sacerdoti: 77; religiosi: 224), Colombia.
- Ha concesso il Suo assenso all’elezione canonicamente fatta dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Caldea del Padre Bashar Warda, C.SS.R., ad Arcivescovo di Arbil dei Caldei (cattolici: 20.000; sacerdoti: 5; religiosi: 11; diaconi permanenti: 6), Iraq. Il Vescovo eletto è nato a Baghdad (Iraq), nel 1969 ed è stato ordinato sacerdote nel 1993. Nel 2001 ha emesso i voti perpetui nella Congregazione del Santissimo Redentore. Attualmente è Direttore del Seminario Patriarcale Caldeo di Ankawa presso Arbil e Professore di Teologia Morale del locale Istituto di Scienze Religiose.
Sabato 22 maggio il Santo Padre:
- Ha elevato la sede di Tunis (Tunisia) ad Arcidiocesi, promuovendo alla dignità di Arcivescovo il Vescovo Maroun Lahham, finora Vescovo della medesima Diocesi.
- Ha eretto la Diocesi di Kalay (Myanmar), con territorio dismembrato dalla Diocesi di Hakha, rendendola suffraganea della Sede Metropolitana di Mandalay.
- Ha nominato il Vescovo Felix Lian Khen Thang, finora Ausiliare della Diocesi di Hakha (Myanmar), primo Vescovo di Kalay (superficie: 22.235; popolazione: 1.373.918; cattolici: 49.165; sacerdoti: 26; religiosi: 84), Myanmar.
- Ha nominato il Reverendo F. Richard Spencer, Vescovo Ausiliare dell’Ordinariato Militare per gli Stati Uniti d’America (sacerdoti: 296; religiosi: 34), Stati Uniti d’America. Il Vescovo eletto, finora Vice Comandante dei Cappellani Militari delle Forze USA in Europa, è nato a Sylacauga (Stati Uniti d’America) nel 1951 ed è stato ordinato sacerdote nel 1988.
- Il Padre Pierbattista Piazzaballa, O.F.M., è stato rieletto del Definitorio dell’Ordine dei Frati Minori ed approvato dalla Santa Sede nell’ufficio di Custode di Terra Santa e Guardiano del Monte Sion per un triennio.
- Ha nominato Referendari del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica: il Sacerdote Eduardo Baura de la Peña, Docente presso la Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università della Santa Croce; il Sacerdote Paolo Giuseppe Bianchi, Vicario Giudiziale del Tribunale Ecclesiastico Regionale Lombardo; il Padre Bruno Esposito, O.P., Docente presso la Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università San Tommaso d’Aquino; il Padre Luigi Sabbarese, C.S., Decano della Facoltà di Diritto Canonico della Pontificia Università Urbaniana; il Signor Edward N. Peters, Docente di Diritto Canonico presso il “Sacred Heart Major Seminary” dell’Arcidiocesi di Detroit (Stati Uniti d’America).
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venerdì 21 maggio 2010

CULTURA CONTEMPORANEA E PATRIMONIO FEDE CRISTIANA

CULTURA CONTEMPORANEA E PATRIMONIO FEDE CRISTIANA
CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2010 (VIS). Nel pomeriggio di ieri, nell’Aula Paolo VI, il Santo Padre Benedetto XVI ha assistito ad un concerto in suo onore in occasione del suo compleanno (16 aprile) e del quinto anniversario della sua elezione al soglio pontificio (19 aprile), offerto da Sua Santità Kirill I, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie. Le opere di Rachmaninov, Rimski-Korsakov, Musorgskij, Bortnjanskij, Caijkovskij, Vavilov, e del Metropolita Hilarion, sono state eseguite dall’Orchestra Nazionale Russa, diretta dal Maestro Carlo Ponti, con la partecipazione del Coro Sinodale di Mosca e della Cappella di Corni di Pietroburgo.
Al termine del concerto che rientra nell’ambito della “Giornate di cultura e spiritualità russa in Vaticano”, dopo il messaggio del Patriarca Kirill e il saluto del Metropolita Hilarion di Volokolamsk, Presidente del Dipartimento per gli Affari Esteri del Patriarcato di Mosca ed autore del Canto dell’Ascensione, Papa Benedetto XVI ha pronunciato un breve discorso. “In queste opere” – ha detto Benedetto XVI – “è presente in modo profondo l’anima del popolo russo e con essa la fede cristiana, che trovano una straordinaria espressione proprio nella Divina Liturgia e nel canto liturgico che sempre l’accompagna. Esiste, infatti, un legame stretto, originario, tra la musica russa e il canto liturgico: è nella liturgia e dalla liturgia che quasi si sprigiona e prende avvio gran parte della creatività artistica dei musicisti russi, per dar vita a capolavori che meriterebbero una maggiore conoscenza nel mondo occidentale”.
“Abbiamo avuto oggi la gioia di ascoltare brani di grandi artisti russi dell’ ‘800 e del‘900, come Musorgskij e Rimski-Korsakov, Čajkovskij e Rachmaninov. Tali compositori, e quest’ultimo in particolare, hanno saputo far tesoro del ricco patrimonio musicale-liturgico della tradizione russa, rielaborandolo e armonizzandolo con motivi ed esperienze musicali dell’Occidente e più vicini alla modernità. (...) Nella musica, dunque, già si anticipa e in qualche modo si realizza il confronto, il dialogo, la sinergia tra Oriente e Occidente, come pure tra tradizione e modernità”.
“Proprio ad un’analoga visione unitaria e armonica dell’Europa pensava il Venerabile Giovanni Paolo II, quando, riproponendo l’immagine, suggerita da Vjačeslav Ivanovič Ivanov, dei ‘due polmoni’ con cui bisogna ritornare a respirare, auspicava una nuova consapevolezza delle profonde e comuni radici culturali e religiose del continente europeo, senza le quali l’Europa di oggi sarebbe come priva di un’anima e comunque segnata da una visione riduttiva e parziale”.
“La cultura contemporanea, e particolarmente quella europea” – ha ammonito il Pontefice – “corre il rischio dell’amnesia, della dimenticanza e dunque dell’abbandono dello straordinario patrimonio suscitato e ispirato dalla fede cristiana, che costituisce l’ossatura essenziale della cultura europea, e non solo di essa. Le radici cristiane dell’Europa sono costituite infatti, oltre che dalla vita religiosa e dalla testimonianza di tante generazioni di credenti, anche dall’inestimabile patrimonio culturale e artistico, vanto e risorsa preziosa dei popoli e dei Paesi in cui la fede cristiana, nelle sue diverse espressioni, ha dialogato con le culture e le arti, le ha animate e ispirate, favorendo e promuovendo come non mai la creatività e il genio umano”.
“Anche oggi tali radici sono vive e feconde, in Oriente e in Occidente, e possono, anzi devono ispirare un nuovo umanesimo, una nuova stagione di autentico progresso umano, per rispondere efficacemente alle numerose e talvolta cruciali sfide che le nostre comunità cristiane e le nostre società si trovano ad affrontare, prima fra tutte quella della secolarizzazione, che non solo spinge a prescindere da Dio e dal suo progetto, ma finisce per negare la stessa dignità umana, in vista di una società regolata solo da interessi egoistici”.
“Torniamo a far respirare l’Europa a pieni polmoni, a ridare anima non solo ai credenti, ma a tutti i popoli del Continente, a promuovere la fiducia e la speranza, radicandole nella millenaria esperienza di fede cristiana!” – ha esclamato il Pontefice – “In questo momento non può mancare la testimonianza coerente, generosa e coraggiosa dei credenti, perché possiamo guardare insieme al futuro comune come ad un avvenire in cui la libertà e la dignità di ogni uomo e di ogni donna siano riconosciute come valore fondamentale e sia valorizzata l’apertura al Trascendente, l’esperienza di fede come dimensione costitutiva della persona”.
BXVI-CONCERTO/ VIS 20100521 (690)

UDIENZA PRESIDENTE REPUBBLICA DOMINICANA


CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2010 (VIS). Nella tarda mattinata di oggi, la Sala Stampa della Santa Sede, ha emesso il seguente Comunicato:
“Nella mattinata di oggi, venerdì 21 maggio 2010, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza il Presidente della Repubblica Dominicana, Sua Eccellenza il Signor Leonel Fernández Reina, il quale successivamente ha incontrato Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato da Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati”.
“Durante i cordiali colloqui, è stato apprezzato il grande contributo che la Chiesa offre allo sviluppo del Paese, specialmente in campo educativo e sanitario, dove presta particolare attenzione ai più bisognosi. Si è quindi sottolineata l’importanza di continuare a promuovere la vita umana, dal concepimento alla morte naturale”.
“In seguito, vi è stato uno scambio di opinioni sull’impegno delle Autorità dominicane ad affrontare i problemi sociali che affliggono il loro Paese”.
“Nel prosieguo della conversazione, ci si è soffermati sulla situazione internazionale e regionale. Al riguardo, è stato evidenziato il ruolo della Repubblica Dominicana nell’organizzazione degli aiuti umanitari ad Haiti”. OP/ VIS 20100521 (190)

C’È BISOGNO POLITICI AUTENTICAMENTE CRISTIANI

CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi i partecipanti alla XXIV Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio per i Laici, che si è svolta sul tema: “Testimoni di Cristo nella comunità politica”.
“Certamente” – ha affermato il Papa – “non rientra nella missione della Chiesa la formazione tecnica dei politici. (...) È sua missione, però, ‘dare il suo giudizio morale anche su cose che riguardano l’ordine politico, quando ciò sia richiesto dai diritti fondamentali della persona e dalla salvezza delle anime”.
“Spetta ai fedeli laici mostrare concretamente nella vita personale e familiare, nella vita sociale, culturale e politica, che la fede permette di leggere in modo nuovo e profondo la realtà e di trasformarla”.
“Compete ancora ai fedeli laici” – ha proseguito il Papa – “partecipare attivamente alla vita politica, in modo sempre coerente con gli insegnamenti della Chiesa, condividendo ragioni ben fondate e grandi ideali nella dialettica democratica e nella ricerca di un largo consenso con tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita e della libertà, la custodia della verità e del bene della famiglia, la solidarietà con i bisognosi e la ricerca necessaria del bene comune”.
“C’è bisogno di politici autenticamente cristiani, ma prima ancora di fedeli laici che siano testimoni di Cristo e del Vangelo nella comunità civile e politica. Questa esigenza dev’essere ben presente negli itinerari educativi delle comunità ecclesiali e richiede nuove forme di accompagnamento e di sostegno da parte dei Pastori. L’appartenenza dei cristiani alle associazioni dei fedeli, ai movimenti ecclesiali e alle nuove comunità, può essere una buona scuola per questi discepoli e testimoni, sostenuti dalla ricchezza carismatica, comunitaria, educativa e missionaria propria di queste realtà”.
“Il diffondersi di un confuso relativismo culturale e di un individualismo utilitaristico ed edonista” – ha sottolineato il Papa – “indebolisce la democrazia e favorisce il dominio dei poteri forti. Bisogna recuperare e rinvigorire un’autentica sapienza politica; essere esigenti in ciò che riguarda la propria competenza; servirsi criticamente delle indagini delle scienze umane; affrontare la realtà in tutti i suoi aspetti, andando oltre ogni riduzionismo ideologico o pretesa utopica; mostrarsi aperti ad ogni vero dialogo e collaborazione, tenendo presente che la politica è anche una complessa arte di equilibrio tra ideali e interessi, ma senza mai dimenticare che il contributo dei cristiani è decisivo solo se l’intelligenza della fede diventa intelligenza della realtà, chiave di giudizio e di trasformazione. È necessaria una vera ‘rivoluzione dell’amore’”.
AC/ VIS 20100521 (410)

INCONTRO CONSIGLIO SUPERIORE PONTIFICIE OPERE MISSIONARIE

CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina i partecipanti all’Assemblea Ordinaria del Consiglio Superiore delle Pontificie Opere Missionarie, che fa parte della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.
“È una missione immensa, quella dell’evangelizzazione, specialmente in questo nostro tempo, in cui l’umanità soffre una certa mancanza di pensiero riflessivo e sapienziale e si diffonde un umanesimo che esclude Dio. Per questo è ancora più urgente e necessario illuminare i nuovi problemi che emergono con la luce del Vangelo che non muta”.
“La predicazione del Vangelo è un inestimabile servizio che la Chiesa può offrire all’umanità intera che cammina nella storia” – ha ribadito il Pontefice rivolgendosi ai rappresentanti delle Pontificie Opere Missionarie – Voi siete un segno eloquente e vivo della cattolicità della Chiesa, che si concretizza nel respiro universale della missione apostolica, ‘fino agli ultimi confini della terra’, ‘sino alla fine del mondo’, perché nessun popolo o ambiente siano privati della luce e della grazia di Cristo. Questo è il senso, la traiettoria storica, la missione e la speranza della Chiesa”.
“La missione di annunziare il Vangelo a tutte le genti è giudizio critico sulle trasformazioni planetarie che stanno cambiando sostanzialmente la cultura dell'umanità. La Chiesa, presente e operante sulle frontiere geografiche e antropologiche, è portatrice di un messaggio che si cala nella storia, dove proclama i valori inalienabili della persona, con l’annuncio e la testimonianza del piano salvifico di Dio, reso visibile e operante in Cristo. La predicazione del Vangelo è la chiamata alla libertà dei figli di Dio, per la costruzione di una società più giusta e solidale”.
“Chi partecipa alla missione di Cristo deve inevitabilmente affrontare tribolazioni, contrasti e sofferenze, perché si scontra con le resistenze e i poteri di questo mondo. E noi, come l’apostolo Paolo, non abbiamo come armi che la parola di Cristo e della sua Croce. La missione ‘ad gentes’ richiede alla Chiesa e ai missionari di accettare le conseguenze del loro ministero: la povertà evangelica, che conferisce loro la libertà di predicare il Vangelo con coraggio e franchezza; la non-violenza, per la quale essi rispondono al male con il bene; la disponibilità a dare la propria vita per il nome di Cristo e per amore degli uomini”.
“È dallo Spirito Santo che la Chiesa riceve l’autorevolezza dell’annuncio e del ministero apostolico. Perciò, desidero riaffermare con forza quanto già ho detto a proposito dello sviluppo, che cioè l’evangelizzazione ha bisogno di cristiani con le braccia alzate verso Dio nel gesto della preghiera, cristiani mossi dalla consapevolezza che la conversione del mondo a Cristo non è da noi prodotta, ma ci viene donata”.
“Cari amici” – ha concluso il Pontefice – “il mio ringraziamento è ancora per tutti voi delle Pontificie Opere Missionarie, che in diversi modi siete impegnati a tenere desta la coscienza missionaria delle Chiese particolari, (...), con la formazione e l’invio di missionari e missionarie e l’aiuto solidale alle giovani Chiese”.
CEP/ VIS 20100521 (490)

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 21 MAG. 2010 (VIS). Il Santo Padre riceverà questo pomeriggio il Cardinale William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.
AP/ VIS 20100521 (30)

giovedì 20 maggio 2010

PRIMO AMBASCIATORE EMIRATI ARABI UNITI


CITTA' DEL VATICANO, 20 MAG. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto oggi in udienza il primo Ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti, Signora Hissa Abdullah Ahmed Al-Otaiba, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.
Nel suo discorso il Santo Padre ha sottolineato che “L’amore di Dio e il rispetto per la dignità del proprio prossimo, muove la diplomazia della Santa Sede e conforma la missione di servizio della Chiesa cattolica nella comunità internazionale. L’azione della Chiesa nell’ambito delle relazioni diplomatiche promuove la pace, i diritti umani e lo sviluppo integrale, e così si adopera per l’autentico progresso di tutti, a prescindere dalla razza, dal colore della pelle e dal credo”.
“La Santa Sede e la Chiesa cattolica” – ha proseguito il Pontefice – “si preoccupano di sottolineare la dignità dell’uomo allo scopo di mantenere una visione chiara ed autentica dell’umanità sulla scena internazionale e per raccogliere nuove energie al servizio di ciò che è meglio per lo sviluppo dei popoli e delle nazioni”.
“Nonostante le difficoltà” – ha detto ancora il Pontefice – “gli Emirati Arabi Uniti hanno sperimentato una notevole crescita economica negli ultimi anni. In tale contesto, il suo Paese ha accolto molte centinaia di migliaia di stranieri venuti a cercare lavoro e un futuro finanziario più sicuro per se stessi e le loro famiglie”.
“L’apertura degli Emirati Arabi Uniti ai lavoratori stranieri richiede costanti sforzi per rafforzare le condizioni necessarie ad una coesistenza pacifica e al progresso sociale, ed è da lodare. Vorrei ricordare con soddisfazione che vi sono molte chiese cattoliche costruite sui territori donati dalle pubbliche autorità”.
“È forte desiderio della Santa Sede” – ha concluso il Papa – “che questa cooperazione continui e anzi fiorisca, secondo le crescenti necessità pastorali della popolazione cattolica che vive nel Paese. La libertà di culto contribuisce significativamente al bene comune e porta armonia sociale a tutte quelle società dove viene praticata. Vi assicuro che i cristiani cattolici presenti nel suo Paese desiderano contribuire al benessere della società, vivere timorati di Dio e nel rispetto della dignità di tutti i popoli e di tutte le religioni”.
CD/ VIS 20100520 (360)

ELOGIO DEL PAPA GARANZIA LIBERTÀ RELIGIOSA IN MONGOLIA


CITTA' DEL VATICANO, 20 MAG. 2010 (VIS). Il nuovo Ambasciatore della Mongolia presso la Santa Sede, Signor Luvsantersen Orgil, ha presentato questa mattina al Santo Padre le Lettere Credenziali. Nel suo discorso il Papa si è detto fiducioso che “i grandi progressi fatti in questi anni continueranno a portare frutto nel consolidamento dell’ordine sociale che promuove il bene comune dei vostri concittadini, mentre incoraggia le loro legittime aspirazioni per il futuro”.
Il Papa ha espresso la sua solidarietà alla popolazione colpita dai rigori dell’inverno e dalle inondazioni dell’anno passato ed ha sottolineato che “i temi ambientali, particolarmente quelli connessi al cambiamento climatico, sono questioni globali e devono essere affrontati a livello globale”.
Successivamente, riferendosi all’instaurazione di relazioni diplomatiche fra la Mongolia e la Santa Sede dopo i grandi mutamenti politici e sociali sperimentati dal Paese due decenni or sono, il Papa ha affermato che essi: “sono un segno dell’impegno della sua Nazione ad arricchire l’interscambio entro la più vasta comunità internazionale. La religione e la cultura, espressioni interconnesse di più profonde aspirazioni spirituali della nostra comune umanità, naturalmente servono ad incentivare il dialogo e la cooperazione fra i popoli al servizio della pace e dell’autentico sviluppo”.
Il Pontefice ha espresso il suo apprezzamento “per il costante sostegno del Governo nel garantire la libertà religiosa. Lo stabilimento di una commissione, incaricata di applicare la legge in modo equo e di salvaguardare i diritti di coscienza e di libero esercizio della religione, è un riconoscimento dell’importanza dei gruppi religiosi nel tessuto sociale e del loro potenziale per la promozione di una futura armonia e prosperità”.
“La primaria missione della Chiesa è quella di predicare il Vangelo di Gesù Cristo. Nella fedeltà al messaggio liberatore del Vangelo, essa cerca anche di contribuire al progresso dell’intera comunità. È questa missione che ispira gli sforzi della comunità cattolica di cooperare con il Governo e con la popolazione di buona volontà, adoperandosi a superare ogni genere di problema sociale”.
“La Chiesa” – ha concluso il Pontefice – “si preoccupa anche di fare la sua parte nell’opera di formazione intellettuale e umana, soprattutto educando i giovani ai valori del rispetto, della solidarietà e della sollecitudine verso i meno fortunati. In tal modo, essa si impegna a servire il Signore dimostrando caritatevole preoccupazione per i bisognosi e per il bene di tutta la famiglia umana”.
CD/ VIS 20100520 (400)

PRIMO MINISTRO DI TONGA DAL SANTO PADRE


CITTA' DEL VATICANO, 20 MAG. 2010 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha emesso, nella tarda mattina di oggi, il seguente Comunicato:
“Oggi 20 maggio 2010, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto il Primo Ministro del Regno di Tonga, Onorevole Dottor Feleti Vaka’uta Sevele, il quale, successivamente, ha incontrato Sua Eminenza il Signor Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato da Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati”.
“Nel corso dei cordiali colloqui ci si è soffermati sul processo di riforma istituzionale a Tonga, su alcuni aspetti della vita sociale ed economica dell’arcipelago, nonché sul significativo contributo della Chiesa cattolica in vari campi della promozione umana. Ha fatto seguito uno scambio di opinioni sulla situazione internazionale, con particolare riferimento ai problemi politici, commerciali ed ambientali che gli Stati insulari del Pacifico stanno affrontando in uno spirito di stretta collaborazione”. OP/ VIS 20100520 (160)

UDIENZE


CITTA' DEL VATICANO, 20 MAG. 2010 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza il Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.
AP/ VIS 20100520 (30)

mercoledì 19 maggio 2010

BENEDETTO XVI RICORDA RECENTE VIAGGIO PORTOGALLO


CITTA' DEL VATICANO, 19 MAG. 2010 (VIS). Nella catechesi dell’Udienza Generale di oggi, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricordato il recente Viaggio Apostolico in Portogallo, compiuto dall’11 al 14 maggio, in occasione del decimo anniversario della Beatificazione dei Pastorelli Giacinta e Francesco.
“Lungo tutto il viaggio” – ha affermato il Santo Padre – “mi sono sentito spiritualmente sostenuto dal mio amato predecessore, il venerabile Giovanni Paolo II, che si è recato per tre volte a Fatima, ringraziando quella ‘mano invisibile’ che lo ha liberato dalla morte nell’attentato del tredici maggio, qui in questa Piazza San Pietro”.
“Nella Capitale” - ha proseguito il Papa – “da dove sono partiti nel corso dei secoli tanti missionari per portare il Vangelo in molti Continenti, ho incoraggiato le varie componenti della Chiesa locale ad una vigorosa azione evangelizzatrice nei diversi ambiti della società, per essere seminatori di speranza in un mondo spesso segnato dalla sfiducia. In particolare, ho esortato i credenti a farsi annunciatori della morte e risurrezione di Cristo, cuore del cristianesimo, fulcro e sostegno della nostra fede e motivo della nostra gioia”.
Nel corso dell’incontro con i rappresentanti del mondo della cultura, nel Centro Culturale di Belém – ha ricordato ancora il Papa – “ho posto in evidenza il patrimonio di valori con cui il cristianesimo ha arricchito la cultura, l’arte e la tradizione del Popolo portoghese. In questa nobile Terra, come in ogni altro Paese segnato profondamente dal cristianesimo, è possibile costruire un futuro di fraterna intesa e di collaborazione con le altre istanze culturali, aprendosi reciprocamente ad un dialogo sincero e rispettoso”.
“Mi sono recato poi a Fatima” – ha proseguito il Pontefice – “cittadina caratterizzata da un’atmosfera di reale misticismo, nella quale si avverte in maniera quasi palpabile la presenza della Madonna. Mi sono fatto pellegrino con i pellegrini (...) nella Cappellina delle Apparizioni nella ‘Cova da Iria’, presentando al Cuore della Vergine Santa le gioie e le attese nonché i problemi e le sofferenze del mondo intero, (...) ho avuto la gioia di presiedere la celebrazione dei Vespri della Beata Vergine Maria.”.
Durante i Vespri della Beata Vergine Maria celebrati nella Chiesa della Santissima Trindade, “ho manifestato” ai sacerdoti, ai religiosi, alle religiose e ai diaconi del Portogallo “il mio vivo apprezzamento (...), ringraziandoli per la loro testimonianza spesso silenziosa e non sempre facile e per la loro fedeltà al Vangelo e alla Chiesa (...) ho incoraggiato i sacerdoti” a seguire in questo Anno Sacerdotale, il “luminoso esempio del Santo Curato d’Ars”.
Nel rievocare la recita del Santo Rosario con migliaia di persone la sera del 12 maggio, vigilia della prima apparizione della Vergine ai Pastorelli, il Santo Padre ha affermato: “Questa preghiera tanto cara al popolo cristiano ha trovato in Fatima un centro propulsore per tutta la Chiesa ed il mondo. (...) Potremmo dire che Fatima e il Rosario siano quasi un sinonimo”.
“La mia visita” – ha sottolineato ancora il Papa – “ha avuto il suo culmine nella solenne Celebrazione eucaristica del 13 maggio”, celebrata sulla Spianata di Fatima, alla quale hanno assistito migliaia di persone. “E proprio di speranza è carico il messaggio impegnativo e al tempo stesso consolante che la Madonna ha lasciato a Fatima” – ha detto il Pontefice. – “È un messaggio incentrato sulla preghiera, sulla penitenza e sulla conversione, che si proietta oltre le minacce, i pericoli e gli orrori della storia, per invitare l’uomo ad avere fiducia nell’azione di Dio, a coltivare la grande Speranza, a fare esperienza della grazia del Signore per innamorarsi di Lui, fonte dell’amore e della pace”.
Alle organizzazioni della pastorale sociale, ha detto ancora il Papa, “ho indicato lo stile del buon samaritano per andare incontro alle necessità dei fratelli più bisognosi e per servire Cristo, promuovendo il bene comune”.
Nell’Eucaristia celebrata a Oporto, “la Città della Vergine”, “ho ricordato l’impegno di testimoniare il Vangelo in ogni ambiente, offrendo al mondo Cristo risorto affinché ogni situazione di difficoltà, di sofferenza, di paura sia trasformata, mediante lo Spirito Santo, in occasione di crescita e di vita”.
“’Sapienza e Missione’ è il motto del mio Viaggio apostolico in Portogallo” – ha concluso Papa Benedetto XVI – “e a Fatima la beata Vergine Maria ci invita a camminare con grande speranza, lasciandoci guidare dalla ‘sapienza dall’alto’, che si è manifestata in Gesù, la sapienza dell’amore, per portare nel mondo la luce e la gioia di Cristo”.
AG/ VIS 20100519 (700)

BENEDIZIONE VERGINE MONTE MARIO E VISITA DOMENICANE


CITTA' DEL VATICANO, 19 MAG. 2010 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha annunciato in un Comunicato che: “Il Santo Padre Benedetto XVI, il 24 giugno prossimo, alle 10.30 del mattino, salirà al Centro ‘Don Orione’ di Roma - Monte Mario per sostare in preghiera e benedire la grande statua di Maria ‘Salus populi romani’, rivolta sulla città di Roma, restaurata e ricollocata sulla torre”.
“La grande statua della Madonna di 9 metri di altezza, in rame, dorata, era crollata dal suo piedistallo alto 19 metri, in seguito a un forte temporale con vento violento, il 12 ottobre scorso”. “L’evento del crollo ha provocato un vasto moto di affetto e di devozione da parte di autorità e di popolo della Capitale con la richiesta di rivedere quanto prima la Madonnina benedicente al suo posto”.
“Lo stesso Benedetto XVI, in un messaggio al Superiore Generale degli Orionini, aveva auspicato ‘che la statua venga quanto prima ricollocata a devozione di tutti i romani’”.
“Il breve pellegrinaggio del Santo Padre, con la benedizione della Madonnina restaurata, assume un grande significato religioso e civile per tutta la città, essendo la statua memoria di eventi storici incisi nella coscienza popolare”.
“La visita di Benedetto XVI a Monte Mario viene a coincidere anche con la ‘Festa del Papa’ che ogni anno la Famiglia Orionina promuove in tutto il mondo, seguendo la tradizione iniziata da San Luigi Orione”.
“Successivamente, il Santo Padre si recherà a visitare il Monastero Domenicano di Santa Maria del Rosario a Monte Mario (Via Cadlolo, 51), dove incontrerà la comunità delle monache di clausura. Nel monastero sono custodite l’antica icona della Vergine Hagiosorritissa, detta Madonna di San Luca (sec. VII) e preziose reliquie di San Domenico, di Santa Caterina da Siena e altri santi e sante domenicani”.
Il rientro in Vaticano è previsto intorno alle 12:00.
OP/ VIS 20100519 (320)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 19 MAG. 2010 (VIS). Il Santo Padre:
- Ha nominato il Vescovo Giovanni Santucci, Vescovo di Massa Carrara-Pontremoli (superficie: 1.174; popolazione: 204.110; cattolici: 199.000; sacerdoti: 161; religiosi: 233; diaconi permanenti: 28), Italia. Finora Vescovo di Massa Marittima-Piombino (Italia), succede al Vescovo Eugenio Binini, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d’età.
- Ha nominato il Vescovo Canísio Klaus, Vescovo di Santa Cruz do Sul (superficie: 17.168; popolazione: 555.000; cattolici: 470.000; sacerdoti: 85; religiosi: 255; diaconi permanenti: 22), Brasile. Finora Vescovo di Diamantino (Brasile), succede al Vescovo Aloísio Sinésio Bohn, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d’età.
NER:RE/ VIS 20100519 (140)

martedì 18 maggio 2010

PLENARIA LAICI TESTIMONI CRISTO NELLA COMUNITÀ POLITICA



CITTA' DEL VATICANO, 18 MAG. 2010 (VIS). Dal 20 al 22 maggio prossimo avrà luogo, in Roma, la XXIV Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio per i Laici, sul tema: “Testimoni di Cristo nella comunità politica”.

Un Comunicato del Pontificio Consiglio precisa che “Benedetto XVI ha manifestato in diverse occasioni la necessità e l’urgenza di un rinnovato impegno dei cattolici nella vita politica”.

Dopo l’introduzione del Presidente del Dicastero, Cardinale Stanislaw Rylko, sono in programma tre relazioni che serviranno ad inquadrare e introdurre il tema scelto: la prima “Politica e democrazia oggi: ‘status quaestionis’”, sarà tenuta dal Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano , Professor Lorenzo Ornaghi; la seconda, “Chiesa e comunità politica: alcuni punti fermi”, sarà tenuta dal Cardinale Camillo Ruini; e la terza, “La responsabilità dei fedeli laici nella politica”, sarà sviluppata dall’Arcivescovo Rino Fisichella, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita.

Due relazioni concluderanno l’esame della materia: quella del Professor Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, “Cosa ci dicono oggi le grandi figure di cristiani nella storia della politica”, e quella del Professor Guzmán Carriquiry, Sotto-Segretario del Pontificio Consiglio per i Laici, “Criteri e modalità per la formazione dei fedeli laici nella politica”.

Venerdì 21 maggio, il Papa riceverà in udienza i partecipanti all’Assemblea Plenaria.

Il pomeriggio di sabato 22 maggio, il Segretario del Dicastero, Arcivescovo Josef Clemens parlerà dei programmi del Pontificio Consiglio per i Laici: un bilancio di quanto fatto e le proposte per il futuro.
CON-L/ VIS 20100518 (240)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 18 MAG. 2010 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Padre Kieran O’Reilly, S.M.A., Vescovo di Killaloe (superficie: 4.523; popolazione: 133.201; cattolici: 122.746; sacerdoti: 132; religiosi: 225), Irlanda. Il Vescovo eletto è nato a Cork (Irlanda) nel 1952. Nel 1977 è diventato membro permanente della Società delle Missioni Africane (S.M.A.) ed è stato ordinato sacerdote nel 1978. Finora Superiore Generale della Società delle Missioni Africane, succede al Vescovo William Walsh, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d’età.

- Ha nominato il Monsignor Salvador Cristau Coll, Vescovo Ausiliare di Terrassa (superficie: 1.197; popolazione: 1.241.332; cattolici: 1.218.420; sacerdoti: 186; religiosi: 671; diaconi permanenti: 7), Spagna. Il Vescovo eletto, finora Vicario Generale della medesima Diocesi e Rettore del Seminario Maggiore, è nato a Barcelona (Spagna), nel 1950 ed è stato ordinato sacerdote nel 1980.
NER:RE:NEA/ VIS 20100518 (160)

lunedì 17 maggio 2010

BENEDETTO XVI RICEVE PRESIDENTE DI BOLIVIA


CITTA' DEL VATICANO, 17 MAG. 2010 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha rilasciato nella tarda mattinata il seguente Comunicato:
“Oggi, lunedì 17 maggio 2010, il Presidente dello Stato Plurinazionale di Bolivia, Sua Eccellenza il Signor Juan Evo Morales Ayma, è stato ricevuto in Udienza da Sua Santità Benedetto XVI e, successivamente, si è incontrato con Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, accompagnato da Sua Eccellenza Mons. Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati”.
“I cordiali colloqui hanno permesso un fruttuoso scambio di opinioni su temi attinenti all’attuale congiuntura internazionale e regionale, e sulla necessità di sviluppare una maggiore sensibilità sociale per la tutela dell’ambiente”.
“Ci si è poi soffermati su alcuni aspetti della situazione del Paese sudamericano, in particolare sulla collaborazione tra la Chiesa e lo Stato in materia di educazione, sanità e politiche sociali a difesa dei diritti dei più deboli”.
OP/ VIS 20100517 (160)

VESAKH: CRISTIANI E BUDDISTI DI FRONTE CRISI AMBIENTALE


CITTA' DEL VATICANO, 17 MAG. 2010 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il Messaggio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, presieduto dal Cardinale Jean-Louis Tauran, inviato ogni anno ai buddisti di tutto il mondo in occasione della festa di Vesakh.
Vesakh è la più importante festività buddista che ricorda i tre momenti fondamentali della vita di Budda. Secondo la tradizione il Budda storico nacque, ottenne l’illuminazione e disparve raggiungendo il Nirvana durante la luna piena del mese di maggio.
Il Messaggio di quest’anno ha per titolo: “Cristiani e Buddisti onorano la vita umana come base del rispetto per tutti gli esseri umani”.
“Cogliamo quest’occasione” – si legge nel testo – “per riflettere insieme su un tema di particolare importanza oggi, e cioè, la crisi ambientale che ha già suscitato notevoli problemi e sofferenze in tutto il mondo. Gli sforzi delle nostre due comunità per l’impegno nel dialogo interreligioso hanno contribuito a creare una nuova consapevolezza dell’importanza sociale e spirituale delle nostre rispettive tradizioni religiose in questo campo. Riconosciamo di avere in comune una maniera di considerare valori come il rispetto per la natura di tutte le cose, la contemplazione, l’umiltà, la semplicità, la compassione, e la generosità. Questi valori contribuiscono a una vita di non violenza, equilibrio, e sobrietà”.
“La Chiesa Cattolica considera la tutela dell’ambiente come intimamente legata al tema dello sviluppo integrale della persona umana e, da parte sua, non s’impegna solo nella difesa della destinazione universale dei doni della terra, dell’acqua e dell’aria, ma incoraggia gli altri a unire gli sforzi per proteggere l’umanità dall’autodistruzione. La nostra responsabilità nel proteggere la natura scaturisce, infatti, dal nostro rispetto reciproco e proviene dalla legge scritta nei cuori di ogni uomo e donna”.
“Cristiani e Buddisti nutrono un profondo rispetto per la vita umana. È perciò cruciale per noi incoraggiare gli sforzi miranti a creare un senso di responsabilità ecologica, e riaffermare al contempo le nostre convinzioni condivise circa l’inviolabilità della vita umana in ogni stadio e condizione, la dignità della persona e la missione unica della famiglia, nella quale si impara ad amare il prossimo e a rispettare la natura”.
“Promuoviamo insieme un corretto rapporto tra gli esseri umani e l’ambiente! Aumentando i nostri sforzi per la creazione di una coscienza ecologica per una coesistenza serena e pacifica, possiamo dare testimonianza di uno stile di vita rispettoso, che trova senso non nell’avere di più, ma nell’essere di più. Condividendo le prospettive e gli impegni delle nostre rispettive tradizioni religiose, possiamo contribuire al benessere del nostro mondo”.
CON-DIR/ VIS 20100517 (430)

CHIESA UN LUOGO DI SPERANZA


CITTA' DEL VATICANO, 15 MAG. 2010 (VIS). Oggi è stato reso pubblico un Messaggio del Papa ai partecipanti al secondo “Kirchentag” ecumenico, svoltosi dal 12 al 16 maggio a Monaco di Baviera (Germania), e che riunisce cristiani di diverse denominazioni e credenti di altre fedi sul tema della speranza.
Nel ricordare il tema dell’incontro: “Affinché abbiate speranza”, il Santo Padre sottolinea che: “Negli ultimi mesi ci siamo dovuti confrontare ripetutamente con notizie che ci vogliono togliere la gioia nella Chiesa, che la oscurano come luogo di speranza”.
“Se oggi siamo un po’ attenti, se non percepiamo solo il buio, ma anche ciò che è chiaro e buono nel nostro tempo, vediamo come la fede rende gli uomini puri e generosi e li educa all'amore. Di nuovo: La zizzania esiste anche in seno alla Chiesa e tra coloro che il Signore ha accolto al suo servizio in modo particolare. Ma la luce di Dio non è tramontata, il grano buono non è stato soffocato dalla semina del male”.
“La Chiesa è dunque un luogo di speranza? Sì, poiché da essa ci giunge sempre e di nuovo la Parola di Dio, che ci purifica e ci mostra la via della fede. Lo è, poiché in essa il Signore continua a donarci se stesso, nella grazia dei sacramenti, nella parola della riconciliazione, nei molteplici doni della sua consolazione. Nulla può oscurare o distruggere tutto ciò. Di questo dovremmo essere lieti in mezzo a tutte le tribolazioni”.
“Se parliamo della Chiesa come luogo della speranza che viene da Dio, allora ciò comporta, allo stesso tempo, un esame di coscienza: Che cosa faccio io della speranza che il Signore ci ha donato? Davvero mi lascio modellare dalla sua Parola? Mi lascio cambiare e guarire da Lui? Quanta zizzania in realtà cresce dentro di me? Sono disposto a sradicarla? Sono grato del dono del perdono e disposto a perdonare e a guarire a mia volta invece che a condannare?”
“Se riflettiamo su tutto ciò che possiamo e dobbiamo fare, allora notiamo che non possiamo fare le cose più grandi, le quali ci giungono solo come dono: l'amicizia, l'amore, la gioia, la felicità. (...) Quasi nessuno, però, oggi parla ancora della vita eterna, che in passato era il vero oggetto della speranza. Poiché non si osa credere in essa, bisogna sperare di ottenere tutto dalla vita presente. L'accantonare la speranza nella vita eterna porta all'avidità per una vita qui e ora, che diventa quasi inevitabilmente egoistica e, alla fine, rimane irrealizzabile. Proprio quando vogliamo impossessarci della vita come di una sorta di bene, essa ci sfugge”.
“Dio vive. Dio ci ama. In Gesù Cristo è diventato uno di noi. Mi posso rivolgere a lui e lui mi ascolta. Per questo, come Pietro, nella confusione dei nostri tempi, che ci persuadono a credere in tante altre vie, gli diciamo: ‘Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio’”.
Al termine del Messaggio il Santo Padre auspica “di essere di nuovo sopraffatti dalla gioia di poter conoscere Dio, di conoscere Cristo e che Egli ci conosce. È questa la nostra speranza e la nostra gioia in mezzo alle confusioni del tempo presente”.
MESS/ VIS 20100517 (550)
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