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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 14 ottobre 2013

C'È BISOGNO DI CRISTIANI MOTIVATI CHE RISVEGLINO LA SPERANZA

Città del Vaticano, 14 ottobre 2013 (VIS). Questa mattina, nella Sala Clementina, il Santo Padre ha ricevuto in udienza i partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. "Nel nostro tempo - ha detto il Papa - si verifica spesso un atteggiamento di indifferenza verso la fede, ritenuta non più rilevante nella vita dell’uomo. (...) È importante che noi cristiani mostriamo di vivere in modo concreto la fede, attraverso l’amore, la concordia, la gioia, la sofferenza, perché questo suscita delle domande, come all’inizio del cammino della Chiesa: perché vivono così? Che cosa li spinge? Sono interrogativi che portano al cuore dell’evangelizzazione che è la testimonianza della fede e della carità".

Nel notare che tante persone si sono allontanate dalla Chiesa, il Papa ha affermato: "C’è bisogno di cristiani che rendano visibile agli uomini di oggi la misericordia di Dio, la sua tenerezza per ogni creatura" ed ha esortato ad andare incontro agli altri "verso chi ha smarrito la fede e il senso profondo della vita. (...) La Chiesa - ha ribadito - è inviata a risvegliare dappertutto questa speranza, specialmente dove è soffocata da condizioni esistenziali difficili, a volte disumane, dove la speranza non respira, soffoca. C’è bisogno dell’ossigeno del Vangelo, del soffio dello Spirito di Cristo Risorto, che la riaccenda nei cuori. La Chiesa è la casa in cui le porte sono sempre aperte non solo perché ognuno possa trovarvi accoglienza e respirare amore e speranza, ma anche perché noi possiamo uscire a portare questo amore e questa speranza".

"Tutto questo, però nella Chiesa - ha sottolineato il Pontefice - non è lasciato al caso, all’improvvisazione. Esige l’impegno comune per un progetto pastorale che richiami l’essenziale e che sia ben centrato sull’essenziale, cioè su Gesù Cristo". Di qui l'importanza della pastorale delle diocesi e delle parrocchie, della catechesi come momento di evangelizzazione. Ricordando di aver incontrato bambini "che non sapevano neppure farsi il Segno della Croce", il Papa ha ribadito che la catechesi è un servizio prezioso per la nuova evangelizzazione ed ha affermato: "È importante che i genitori siano i primi catechisti, i primi educatori alla fede nella propria famiglia con la testimonianza e con la parola".


INVOCHIAMO L’INTERCESSIONE DI MARIA, PERCHÉ CI AIUTI A LASCIARCI SORPRENDERE DA DIO SENZA RESISTENZE

Città del Vaticano, 13 ottobre 2013 (VIS). Oltre centomila persone hanno partecipato questa mattina, in Piazza San Pietro, alla Santa Messa celebrata da Papa Francesco per la "Giornata Mariana", nell'ambito dell'Anno della Fede, presente la statua originale della Madonna di Fatima. Nell'omelia il Papa ha presentato alcune riflessioni su tre realtà: Dio ci sorprende, Dio ci chiede fedeltà, Dio è la nostra forza.

Di seguito riportiamo un'ampia sintesi dell'omelia di Papa Francesco:

"Nel Salmo abbiamo recitato: 'Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie'. Oggi siamo di fronte ad una delle meraviglie del Signore: Maria! Una creatura umile e debole come noi, scelta per essere Madre di Dio, Madre del suo Creatore. Proprio guardando a Maria, alla luce delle Letture che abbiamo ascoltato, vorrei riflettere con voi su tre realtà: prima, Dio ci sorprende; seconda, Dio ci chiede fedeltà; terza, Dio è la nostra forza".

"1. La prima: Dio ci sorprende. La vicenda di Naaman, capo dell’esercito del re di Aram, è singolare: per guarire dalla lebbra si rivolge al profeta di Dio, Eliseo, che non compie riti magici, né gli chiede cose straordinarie, ma solo fidarsi di Dio e di immergersi nell’acqua del fiume; non però dei grandi fiumi di Damasco, ma del piccolo fiume Giordano. È una richiesta che lascia Naaman perplesso, anche sorpreso: che Dio può essere quello che chiede qualcosa di così semplice? Vuole tornare indietro, ma poi fa il passo, si immerge nel Giordano e subito guarisce. Ecco, Dio ci sorprende; è proprio nella povertà, nella debolezza, nell’umiltà che si manifesta e ci dona il suo amore che ci salva, ci guarisce, ci dà forza. Chiede solo che seguiamo la sua parola e ci fidiamo di Lui".

"Questa è l’esperienza della Vergine Maria: davanti all’annuncio dell’Angelo, non nasconde la sua meraviglia. È lo stupore di vedere che Dio, per farsi uomo, ha scelto proprio lei, una semplice ragazza di Nazaret, che non vive nei palazzi del potere e della ricchezza, che non ha compiuto imprese straordinarie, ma che è aperta a Dio, sa fidarsi di Lui, anche se non comprende tutto (...). Dio ci sorprende sempre, rompe i nostri schemi, mette in crisi i nostri progetti, e ci dice: fidati di me, non avere paura, lasciati sorprendere, esci da te stesso e seguimi!".

"Oggi chiediamoci tutti se abbiamo paura di quello che Dio potrebbe chiederci o di quello che ci chiede. Mi lascio sorprendere da Dio, come ha fatto Maria, o mi chiudo nelle mie sicurezze, sicurezze materiali, sicurezze intellettuali, sicurezze ideologiche, sicurezze dei miei progetti? Lascio veramente entrare Dio nella mia vita? Come gli rispondo?".

"2. Nel brano di san Paolo che abbiamo ascoltato, l’Apostolo si rivolge al discepolo Timoteo dicendogli: ricordati di Gesù Cristo, se con Lui perseveriamo, con Lui anche regneremo. Ecco il secondo punto: ricordarsi sempre di Cristo, (...) e questo è perseverare nella fede; Dio ci sorprende con il suo amore, ma chiede fedeltà nel seguirlo. Noi possiamo diventare 'non fedeli', ma Lui non può, Lui è 'il fedele' e chiede da noi la stessa fedeltà. Pensiamo a quante volte ci siamo entusiasmati per qualcosa, per qualche iniziativa (...) ma poi, di fronte ai primi problemi, abbiamo gettato la spugna. E questo purtroppo, avviene anche nelle scelte fondamentali, come quella del matrimonio. La difficoltà di essere costanti, di essere fedeli alle decisioni prese, agli impegni assunti. Spesso è facile dire 'sì', ma poi non si riesce a ripetere questo 'sì' ogni giorno. Non si riesce ad essere fedeli".
"Maria ha detto il suo 'sì' a Dio, un 'sì' che ha sconvolto la sua umile esistenza di Nazaret, ma non è stato l’unico, anzi è stato solo il primo di tanti 'sì' pronunciati nel suo cuore nei suoi momenti gioiosi, come pure in quelli di dolore, tanti 'sì' culminati in quello sotto la Croce".

"E io mi domando: sono un cristiano 'a singhiozzo', o sono un cristiano sempre? La cultura del provvisorio, del relativo entra anche nel vivere la fede. Dio ci chiede di essergli fedeli, ogni giorno, nelle azioni quotidiane e aggiunge che, anche se a volte non gli siamo fedeli, Lui è sempre fedele e con la sua misericordia non si stanca di tenderci la mano per risollevarci, di incoraggiarci a riprendere il cammino, di ritornare a Lui e dirgli la nostra debolezza perché ci doni la sua forza. E questo è il cammino definitivo: sempre col Signore, anche nelle nostre debolezze, anche nei nostri peccati. Mai andare sulla strada del provvisorio".

"3. L’ultimo punto: Dio è la nostra forza. Penso ai dieci lebbrosi del Vangelo guariti da Gesù (...). Sono malati, bisognosi di essere amati, di avere forza e cercano qualcuno che li guarisca. E Gesù risponde liberandoli tutti dalla loro malattia. Fa impressione, però, vedere che uno solo torna indietro per lodare Dio a gran voce e ringraziarlo. Gesù stesso lo nota: dieci hanno gridato per ottenere la guarigione e solo uno è ritornato per gridare a voce alta il suo grazie a Dio e riconoscere che Lui è la nostra forza. Saper ringraziare, saper lodare per quanto il Signore fa per noi".

"Guardiamo Maria: dopo l’Annunciazione, il primo gesto che compie è di carità verso l’anziana parente Elisabetta; e le prime parole che pronuncia sono: 'L’anima mia magnifica il Signore', cioè un canto di lode e di ringraziamento a Dio non solo per quello che ha operato in lei, ma per la sua azione in tutta la storia della salvezza. Tutto è suo dono. Se noi possiamo capire che tutto è dono di Dio, quanta felicità nel nostro cuore! (...) Lui è la nostra forza! Dire grazie è così facile, eppure così difficile! Quante volte ci diciamo grazie in famiglia? È una delle parole chiave della convivenza. 'Permesso', 'scusa', 'grazie': se in una famiglia si dicono queste tre parole, la famiglia va avanti. (...) Quante volte diciamo 'grazie' in famiglia? Quante volte diciamo grazie a chi ci aiuta, ci è vicino, ci accompagna nella vita? Spesso diamo tutto per scontato! E questo avviene anche con Dio. È facile andare dal Signore a chiedere qualcosa, ma andare a ringraziarlo: 'Mah, non mi viene'".

"Continuando l’Eucaristia invochiamo l’intercessione di Maria, perché ci aiuti a lasciarci sorprendere da Dio senza resistenze, ad essergli fedeli ogni giorno, a lodarlo e ringraziarlo perché è Lui la nostra forza".

Al termine della Santa Messa il Papa ha compiuto l'Atto di Affidamento alla Beata Vergine Maria di Fatima: "Insegnaci - ha detto - il tuo stesso amore di predilezione per i piccoli e i poveri, per gli esclusi e i sofferenti, per i peccatori e gli smarriti di cuore: raduna tutti sotto la tua protezione e tutti consegna al tuo diletto Figlio, il Signore nostro Gesù".

Prima della recita dell'Angelus, Papa Francesco ha ricordato che oggi a Tarragona (Spagna) "vengono proclamati Beati circa cinquecento martiri, uccisi per la loro fede durante la guerra civile spagnola degli anni Trenta del secolo scorso. Lodiamo il Signore per questi suoi coraggiosi testimoni, e per loro intercessione supplichiamolo di liberare il mondo da ogni violenza".

"Ringrazio tutti voi - ha concluso Papa Francesco - che siete venuti numerosi da Roma, dall'Italia e da tante parti del mondo per questa festa della fede dedicata a Maria nostra Madre".

VIDEO MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO PER LA BEATIFICAZIONE DI 522 MARTIRI SPAGNOLI DEL SECOLO XX

Città del Vaticano, 13 ottobre 2013 (VIS). Pubblichiamo di seguito il testo del videomessaggio di Papa Francesco trasmesso all'inizio della Cerimonia di Beatificazione di 522 martiri spagnoli del secolo XX, svoltasi oggi a Tarragona (Spagna).

"Mi unisco con tutto il cuore ai partecipanti alla celebrazione a Tarragona, nella quale numerosi Pastori, persone consacrate e fedeli laici sono proclamati Beati martiri.

Chi sono i martiri? Sono cristiani conquistati da Cristo, discepoli che hanno ben appreso il significato di 'amare fino alla fine' che portò Gesù alla Croce. Non esiste l'amore a puntate, l'amore in porzioni. L'amore totale: e quando si ama, si ama sino alla fine. Sulla Croce Gesù ha sentito il peso della morte, il peso del peccato, ma si è affidato completamente al Padre ed ha perdonato. Poteva appena parlare, ma donò la vita. Cristo è il primo nell'amore; i martiri lo hanno imitato nell'amore sino alla fine.

Dicono i Santi Padri: 'Imitiamo i martiri! Bisogna sempre morire un poco per uscire da noi stessi, dal nostro egoismo, dal nostro benessere, dalla nostra pigrizia, dalle nostre tristezze e aprirsi a Dio, agli altri, specialmente a quanti hanno più bisogno.

Imploriamo l'intercessione dei martiri per essere cristiani concreti, cristiani con le opere e non a parole: per non essere cristiani mediocri, cristiani dal cristianesimo di superficie ma senza sostanza. Questi non erano cristiani di superficie, erano cristiani sino alla fine, chiediamo il loro aiuto per mantenerci saldi nella fede, anche nelle difficoltà, e siamo così fermento di speranza e artefici di fratellanza e solidarietà.

E vi chiedo di pregare per me. Che Gesù vi benedica e la Vergine Santa vi guidi".


GIORNATA MARIANA: LA FEDE DI MARIA DÀ CARNE UMANA A GESÙ

Città del Vaticano, 12 ottobre 2013 (VIS). Alle ore 17:00 di questo pomeriggio, in Piazza San Pietro, si è svolta una Celebrazione Mariana nell’ambito della "Giornata Mariana", indetta in occasione dell’Anno della fede. Alle ore 16:00 ha avuto inizio la processione - attraverso i vari settori della Piazza - della statua originale della Madonna di Fatima, giunta in aereo dal Portogallo. Sul sagrato la statua della Vergine è stata accolta alle ore 17:00 dal Santo Padre Francesco. Presenti oltre centomila persone.

Dopo l’indirizzo di saluto del Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, Arcivescovo Rino Fisichella, ha avuto luogo l’Intronizzazione della statua della Madonna di Fatima. A conclusione della preghiera mariana sotto forma di Via Matris, Papa Francesco ha pronunciato la catechesi nella quale ha spiegato che Maria sempre ci porta a Gesù. È una donna di fede, una vera credente. Possiamo domandarci: come è stata la fede di Maria?".

"La fede di Maria - ha detto Papa Francesco - scioglie il nodo del peccato. Che cosa significa? I Padri conciliari del Vaticano II hanno ripreso un’espressione di sant’Ireneo che dice: 'Il nodo della disobbedienza di Eva ha avuto la sua soluzione con l’obbedienza di Maria; ciò che la vergine Eva aveva legato con la sua incredulità, la vergine Maria l’ha sciolto con la sua fede'. Il 'nodo' della disobbedienza, il 'nodo' dell’incredulità".

Quando noi non ascoltiamo Dio, non seguiamo la sua volontà, "compiamo delle azioni concrete in cui mostriamo mancanza di fiducia in Lui - e questo è il peccato -, si forma come un nodo nella nostra interiorità. E questi nodi ci tolgono la pace e la serenità. (...) Ma alla misericordia di Dio - lo sappiamo - nulla è impossibile! Anche i nodi più intricati si sciolgono con la sua grazia. E Maria, che con il suo 'sì' ha aperto la porta a Dio per sciogliere il nodo dell’antica disobbedienza, è la madre che con pazienza e tenerezza ci porta a Dio perché Egli sciolga i nodi della nostra anima con la sua misericordia di Padre. (...) Tutti i nodi del cuore, tutti i nodi della coscienza possono essere sciolti".

"La fede di Maria dà carne umana a Gesù. Dice il Concilio: 'Per la sua fede e la sua obbedienza Ella generò sulla terra lo stesso Figlio del Padre, senza conoscere uomo, ma sotto l’ombra dello Spirito Santo'. (...) Maria ha concepito Gesù nella fede e poi nella carne, quando ha detto 'sì' all’annuncio che Dio le ha rivolto mediante l’Angelo. Che cosa vuol dire questo? Che Dio non ha voluto farsi uomo ignorando la nostra libertà, ha voluto passare attraverso il libero assenso di Maria, attraverso il suo 'sì'".

"Ma quello che è avvenuto nella Vergine Madre in modo unico, accade a livello spirituale anche in noi quando accogliamo la Parola di Dio con cuore buono e sincero e la mettiamo in pratica. Succede come se Dio prendesse carne in noi, Egli viene ad abitare in noi, perché prende dimora in coloro che lo amano e osservano la sua Parola. (...) Credere in Gesù significa offrirgli la nostra carne, con l’umiltà e il coraggio di Maria, perché Lui possa continuare ad abitare in mezzo agli uomini; significa offrirgli le nostre mani per accarezzare i piccoli e i poveri; i nostri piedi per camminare incontro ai fratelli; le nostre braccia per sostenere chi è debole e lavorare nella vigna del Signore; la nostra mente per pensare e fare progetti alla luce del Vangelo; e, soprattutto, offrire il nostro cuore per amare e prendere decisioni secondo la volontà di Dio".

"E l’ultimo elemento è la fede di Maria come cammino: il Concilio afferma che Maria 'ha camminato nel pellegrinaggio della fede'. Per questo lei ci precede in questo pellegrinaggio, ci accompagna, ci sostiene. (...) Tutta la sua vita è stata seguire il suo Figlio: Lui - Lui, Gesù - è la via, Lui è il cammino! Progredire nella fede, avanzare in questo pellegrinaggio spirituale che è la fede, non è altro che seguire Gesù; ascoltarlo, lasciarsi guidare dalle sue parole; vedere come Lui si comporta e mettere i nostri piedi nelle sue orme, avere i suoi stessi sentimenti e atteggiamenti. E quali sono, i sentimenti e gli atteggiamenti di Gesù? Umiltà, misericordia, vicinanza, ma anche fermo rifiuto dell’ipocrisia, della doppiezza, dell’idolatria. La via di Gesù è quella dell’amore fedele fino alla fine, fino al sacrificio della vita, è la via della croce".

"Per questo il cammino della fede passa attraverso la croce e Maria l’ha capito fin dall’inizio (...). Maria sempre era con Gesù, seguiva Gesù in mezzo al popolo, e sentiva le chiacchiere, le odiosità di quelli che non volevano bene al Signore. E questa croce, Lei l’ha portata! Allora la fede di Maria ha affrontato l’incomprensione e il disprezzo. Quando è arrivata l’'ora' di Gesù, cioè l’ora della passione: allora la fede di Maria è stata la fiammella nella notte, (...). Nella notte del sabato santo Maria ha vegliato. La sua fiammella, piccola ma chiara, è stata accesa fino all’alba della Risurrezione; e quando le è giunta la voce che il sepolcro era vuoto, nel suo cuore è dilagata la gioia della fede, la fede cristiana nella morte e risurrezione di Gesù Cristo. Perché sempre la fede ci porta alla gioia, e Lei è la Madre della gioia: che ci insegni ad andare per questa strada della gioia e vivere questa gioia!".

"Questa sera, Madre, - ha concluso il Papa - ti ringraziamo per la tua fede, di donna forte e umile; rinnoviamo il nostro affidamento a te, Madre della nostra fede".

VEGLIA E ROSARIO NEL SANTUARIO DEL DIVINO AMORE

Città del Vaticano, 12 ottobre 2013 (VIS). Al termine della preghiera mariana in Piazza San Pietro, la statua della Madonna di Fatima è stata trasportata in elicottero al Santuario del Divino Amore.

Alle 19:30 ha avuto inizio la recita del Santo Rosario in collegamento con alcuni santuari mariani del mondo, seguita da una Veglia di preghiera "Con Maria oltre la notte", che si è estesa fino all'arrivo, all'alba, del tradizionale pellegrinaggio alla Madonna del Divino Amore.

Prima della recita del Santo Rosario è stato trasmesso un videomessaggio di Papa Francesco di cui di seguito riportiamo il testo:

"Cari fratelli e sorelle,

saluto tutti i pellegrini presenti nel Santuario del Divino Amore e quelli che sono collegati dai Santuari Mariani di Lourdes, Nazareth, Lujan, Vailankanni, Guadalupe, Akita, Nairobi, Benneux, Częstochowa e Marian Valley.

Questa sera mi sento unito a tutti voi nella preghiera del Santo Rosario e dell’Adorazione Eucaristica sotto lo sguardo della Vergine Maria.

Lo sguardo! Quanto è importante! Quante cose si possono dire con uno sguardo! Affetto, incoraggiamento, compassione, amore, ma anche rimprovero, invidia, superbia, perfino odio. Spesso lo sguardo dice più delle parole, o dice ciò che le parole non riescono o non osano dire.

Chi guarda la Vergine Maria? Guarda tutti noi, ciascuno di noi. E come ci guarda? Ci guarda come Madre, con tenerezza, con misericordia, con amore. Così ha guardato il figlio Gesù, in tutti i momenti della sua vita, gioiosi, luminosi, dolorosi, gloriosi, come contempliamo nei Misteri del Santo Rosario, semplicemente con amore.

Quando siamo stanchi, scoraggiati, schiacciati dai problemi, guardiamo a Maria, sentiamo il suo sguardo che dice al nostro cuore: 'Forza, figlio, ci sono io che ti sostengo!'. La Madonna ci conosce bene, è mamma, sa bene quali sono le nostre gioie e le nostre difficoltà, le nostre speranze e le nostre delusioni. Quando sentiamo il peso delle nostre debolezze, dei nostri peccati, guardiamo a Maria, che dice al nostro cuore: 'Rialzati, va’ da mio Figlio Gesù, in Lui troverai accoglienza, misericordia e nuova forza per continuare il cammino'.

Lo sguardo di Maria non si rivolge solamente verso di noi. Ai piedi della croce, quando Gesù le affida l’Apostolo Giovanni, e con lui tutti noi, dicendo: 'Donna, ecco tuo figlio', lo sguardo di Maria è fisso su Gesù. E Maria ci dice, come alle nozze di Cana: 'Qualsiasi cosa vi dice, fatela'. Maria indica Gesù, ci invita a testimoniare Gesù, ci guida sempre al suo Figlio Gesù, perché solo in Lui c’è salvezza, solo Lui può trasformare l’acqua della solitudine, della difficoltà, del peccato, nel vino dell’incontro, della gioia, del perdono. Solo Lui.

'Beata perché hai creduto!'. Maria è beata per la sua fede in Dio, per la sua fede, perché lo sguardo del suo cuore è sempre stato fisso su Dio, sul Figlio di Dio che ha portato in grembo e ha contemplato sulla Croce. Nell’Adorazione del Santissimo Sacramento, Maria ci dice: 'Guarda al mio Figlio Gesù, tieni lo sguardo fisso su di Lui, ascoltalo, parla con Lui. Lui ti guarda con amore. Non avere paura! Lui ti insegnerà a seguirlo per testimoniarlo nelle grandi e piccole azioni della tua vita, nei rapporti di famiglia, nel tuo lavoro, nei momenti di festa; ti insegnerà ad uscire da te stesso, da te stessa, per guardare agli altri con amore, come Lui che non a parole, ma con i fatti, ti ha amato e ti ama!'.

O Maria, facci sentire il tuo sguardo di Madre, guidaci al tuo Figlio, fa’ che non siamo cristiani 'di vetrina', ma che sanno 'sporcarsi le mani' per costruire con il tuo Figlio Gesù, il suo Regno di amore, di gioia e di pace".

ANCHE NELLA CHIESA È IMPORTANTE CHIEDERSI: QUALE PRESENZA HA LA DONNA?

Città del Vaticano, 12 ottobre 2013 (VIS). Questa mattina Papa Francesco ha ricevuto in udienza i partecipanti al Seminario di studio "Dio affida l'essere umano alla donna", promosso dal Pontificio Consiglio per i Laici, in occasione del 25° anniversario della pubblicazione della Lettera apostolica "Mulieris dignitatem", del Beato Giovanni Paolo II (15 agosto 1988). Al Seminario di studio hanno partecipato esperti e rappresentanti di movimenti ecclesiali provenienti da 25 paesi e da diversi ambiti professionali.

La "Mulieris dignitatem" ha ricordato il Santo Padre è "un documento storico, il primo del Magistero pontificio dedicato interamente al tema della donna". l"Che cosa significa questo 'speciale affidamento' dell’essere umano alla donna? Mi pare evidente - ha detto Papa Francesco - che il mio Predecessore si riferisca alla maternità".

"Tante cose possono cambiare e sono cambiate nell’evoluzione culturale e sociale, ma rimane il fatto che è la donna che concepisce, porta in grembo e partorisce i figli degli uomini. E questo non è semplicemente un dato biologico, ma comporta una ricchezza di implicazioni sia per la donna stessa, per il suo modo di essere, sia per le sue relazioni, per il modo di porsi rispetto alla vita umana e alla vita in genere. Chiamando la donna alla maternità, Dio le ha affidato in una maniera del tutto speciale l’essere umano".

"Qui però ci sono due pericoli sempre presenti, due estremi opposti che mortificano la donna e la sua vocazione. Il primo è di ridurre la maternità ad un ruolo sociale, ad un compito, anche se nobile, ma che di fatto mette in disparte la donna con le sue potenzialità, non la valorizza pienamente nella costruzione della comunità. Questo sia in ambito civile, sia in ambito ecclesiale. E, come reazione a questo, c’è l’altro pericolo, in senso opposto, quello di promuovere una specie di emancipazione che, per occupare gli spazi sottratti dal maschile, abbandona il femminile con i tratti preziosi che lo caratterizza. E qui vorrei sottolineare come la donna abbia una sensibilità particolare per le 'cose di Dio', soprattutto nell’aiutarci a comprendere la misericordia, la tenerezza e l’amore che Dio ha per noi".

"La 'Mulieris dignitatem' - ha concluso Papa Francesco - si pone in questo contesto, e offre una riflessione profonda, organica, con una solida base antropologica illuminata dalla Rivelazione. Da qui dobbiamo ripartire per quel lavoro di approfondimento e di promozione che già più volte ho avuto modo di auspicare. Anche nella Chiesa è importante chiedersi: quale presenza ha la donna? Può essere valorizzata maggiormente? È una realtà che mi sta molto a cuore e per questo ho voluto incontrarvi e benedire voi e il vostro impegno. Grazie, portiamolo avanti insieme! Maria Santissima, grande donna, Madre di Gesù e di tutti i figli di Dio, ci accompagni".

ESPERIENZE DI LIBERTÀ CON E SENZA DIO, 24 ANNI DOPO LA CADUTA DEL MURO

Città del Vaticano, 14 ottobre 2013 (VIS). Questa mattina, presso la Sala Stampa della Santa Sede, si è tenuta una Conferenza Stampa di presentazione del "Cortile dei Gentili", in programma quest'anno a Berlino, dal 26 al 28 novembre 2013. L'iniziativa, promossa dal Pontificio Consiglio della Cultura in collaborazione con l'Arcidiocesi di Berlino e la Conferenza Episcopale Tedesca, ha la finalità di rilanciare il dialogo fra credenti e non credenti che si interrogano sui grandi temi del mondo contemporaneo.

Alla Conferenza Stampa sono intervenuti il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura; l'Arcivescovo Robert Zollitsch, Presidente della Conferenza Episcopale Tedesca; Padre Hans Langendörfer, S.I., Segretario Generale della Conferenza Episcopale Tedesca; il Dottor Joachim Hake, Direttore dell'Accademia Cattolica dell'Arcidiocesi di Berlino ed il Padre Laurent Mazas, Direttore esecutivo del "Cortile dei Gentili".

L'incontro affronterà tematiche come la profondità dell'umanesimo etico, la grandezza della fede in Dio, la libertà dell'arte e della bellezza, rispetto e creazione, aspetti e modelli dell'uomo, ma anche grazia e dignità della natura umana e della devozione.

Con il titolo: "Se non c'è nessun Dio, tutto è permesso", il "Cortile dei Gentili" sarà inaugurato nel Municipio Rosso di Berlino. Il tema "Guarda l'uomo: creatura di Dio dotata di creatività o artefice di se stesso?" sarà trattato presso l'Università di Medicina Charité e il tema del rispetto, blasfemia e libertà artistica sarà trattato nel Deutsches Theater di Berlino.

"Numerose sono le esperienze di libertà con Dio e senza Dio a Berlino - ha detto l'Arcivescovo Zollitsch - e sono tanto differenti come gli abitanti di questa città. Le strade della loro vita e della loro libertà si intrecciano in continuazione, come le processioni nel Bode Museum. Il Cortile dei Gentili vuol mostrare la ricchezza e la profondità della fede cattolica, esprimere stima per le posizioni dei non credenti, ma anche vedere nella fede le tracce dell’incredulità".



I BIGLIETTI PER PARTECIPARE AD UDIENZE O CELEBRAZIONI PRESIEDUTE DAL SANTO PADRE SONO TOTALMENTE GRATUITI

Città del Vaticano, 12 ottobre 2013 (VIS). La Prefettura della Casa Pontificia comunica che per la Canonizzazione dei Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, domenica 27 aprile 2014, la partecipazione sarà aperta a quanti troveranno posto in Piazza San Pietro, Piazza Pio XII e Via della Conciliazione, senza bisogno di alcun biglietto.

Come già avvenuto in altre occasioni, si mettono in guardia i fedeli da atti di "bagarinaggio" e di richieste di denaro da parte di agenzie o operatori turistici per ottenere biglietti.

Si ricorda anche che i biglietti per partecipare a udienze o celebrazioni presiedute dal Santo Padre sono totalmente gratuiti.

UDIENZE

Città del Vaticano, 14 ottobre 2013 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza:

- Il Signor William Lacy Swing, Direttore Generale dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), con la Consorte, e Seguito.

- Il Cardinale Raffaele Farina, Archivista e Bibliotecario emerito di Santa Romana Chiesa.

- L'Arcivescovo Leo Boccardi, Nunzio Apostolico in Iran.

- L'Arcivescovo Vincenzo Pelvi, Ordinario Militare emerito per l’Italia.

- Il Vescovo Fernando Panico, di Crato (Brasile).

Sabato 12 ottobre il Santo Padre ha ricevuto in udienza:

- Il Signor Carlos Ávila Molina, Ambasciatore di Honduras, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali.

- Il Cardinale Marc Ouellet, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi.


ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 14 ottobre 2013 (VIS). Il Santo Padre, in vista della III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si terrà in Vaticano dal 5 al 19 ottobre 2014, sul tema “Le sfide della famiglia nel contesto della evangelizzazione”, ha nominato:

- Il Cardinale Péter Erdő, Arcivescovo di Esztergom-Budapest (Ungheria), Relatore Generale;

- L'Arcivescovo Bruno Forte, di Chieti-Vasto (Italia), Segretario Speciale.

Sabato 12 ottobre, il Santo Padre ha nominato:

- Il Reverendo Ángel José Macín, Vescovo di Reconquista (superficie: 35.000; popolazione: 276.000; cattolici: 243.000; sacerdoti: 46; religiosi: 65; diaconi permanenti: 1), Argentina. Il Vescovo eletto è nato nel 1967 a Malabrigo (Argentina) ed è stato ordinato sacerdote nel 1992. Dal 1994 al 2003 è stato Vicario parrocchiale di Santa Ana di Florencia; dal 1995 al 2006 Formatore della Casa di Formazione Sacerdotale; dal 1996 al 2001 Professore di Nuovo Testamento del Seminario diocesano San Nicolás, Buenos Aires; dal 2003 al 2004 Amministratore parrocchiale del Sagrado Corazón in Villa Ana, Santa Fe; dal 2005 al 2006 Vicario parrocchiale dell’Inmaculada Concepción di Villa Ocampo; dal 2007 al 2009 Parroco di Nuestra Señora del Huerto di Malabrigo, Santa Fe; nel 2012 è stato nominato parroco di Nuestra Señora de la Merced di Avellaneda, Santa Fe. È stato finora Amministratore diocesano di Reconquista.

- Il Monsignor Ilson de Jesus Montanari, Segretario della Congregazione per i Vescovi, elevandolo in pari tempo alla dignità di Arcivescovo. L'Arcivescovo eletto è nato nel 1959 a Sertãozinho (Brasile) ed è stato ordinato sacerdote nel 1989. Nel 1989 è stato nominato Parroco della Parrocchia "São João Batista" a Sertãozinho; dal 1990 al 1994 è stato Professore di Teologia presso il Centro di Studi dell'arcidiocesi di Ribeirão Preto e del Seminario Arcidiocesano di Uberaba; dal 1993 al 2002 Cancelliere e poi Coordinatore della Pastorale dell'arcidiocesi di Ribeirão Preto; dal 1990 al 2001 è stato Membro del Consiglio Presbiterale e del Collegio di Consultori dell'arcidiocesi di Ribeirão Preto; è stato finora Officiale della medesima Congregazione.

- Il Monsignore Diego Giovanni Ravelli, Capo Ufficio nella Elemosineria Apostolica. È stato finora Officiale della medesima Elemosineria Apostolica.



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