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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 14 febbraio 2005

INIZIO ESERCIZI SPIRITUALI CURIA ROMANA IN PRESENZA SANTO PADRE

CITTA' DEL VATICANO, 13 FEB. 2005 (VIS). Questa sera, alle ore 18:00, nella Cappella Redemptoris Mater del Palazzo Apostolico Vaticano, iniziano gli Esercizi Spirituali per la Curia Romana e con la partecipazione del Santo Padre, con il seguente svolgimento: Esposizione Eucaristica, Celebrazione dei Vespri, Meditazione introduttiva, Adorazione e Benedizione Eucaristica. Le Meditazioni sono proposte quest'anno dal Vescovo Renato Corti di Novara, sul tema: "La Chiesa a servizio della nuova ed eterna Alleanza".

In occasione dell'Anno dell'Eucaristia, la conclusione degli Esercizi Spirituali avverrà nella Basilica Vaticana, sabato 19 febbraio, alle ore 10:00, con la Concelebrazione Eucaristica cui seguirà un momento di Adorazione. A questa celebrazione sono particolarmente invitati i Membri della Curia Romana, del Vicariato di Roma e i Dipendenti della Santa Sede.

Nella settimana degli Esercizi Spirituali vengono sospese tutte le udienze, compresa l'udienza generale di mercoledì 16 febbraio.
GPII-RITIRO/.../... VIS 20050214 (150)

SENTO BISOGNO DEL VOSTRO AIUTO PER COMPIERE LA MIA MISSIONE

CITTA' DEL VATICANO, 13 FEB. 2005 (VIS). Alle 12:00 di questa mattina, I Domenica di Quaresima, il Santo Padre Giovanni Paolo II si è affacciato alla finestra del suo studio privato per recitare l'Angelus con i migliaia di fedeli convenuti in Piazza San Pietro.

Prima della recita della preghiera marina, l'Arcivescovo Leonardo Sandri, Sostituto della Segreteria di Stato, ha dato lettura del testo preparato dal Papa.

"Vorrei ringraziare voi" - scrive il Santo Padre - "e anche quanto seguono mediante la radio e la televisione - per la vostra vicinanza, l'affetto e, soprattutto, la preghiera durante i giorni della mia degenza al Policlinico 'Gemelli'. Sento sempre bisogno del vostro aiuto davanti al Signore, per compiere la missione che Gesù mi ha affidato".

Ricordando che mercoledì scorso, con il rito delle Ceneri, ha avuto inizio la Quaresima, Giovanni Paolo II afferma che questo tempo liturgico "ogni anno ci ricorda una verità fondamentale: non si entra nella vita eterna senza portare la nostra croce in unione con Cristo. Non si giunge alla felicità e alla pace senza affrontare con coraggio il combattimento interiore. È un combattimento che si vince con le armi della penitenza: la preghiera, il digiuno e le opere di misericordia. Tutto ciò va compiuto nel nascondimento, senza ipocrisia, in spirito di sincero amore verso Dio e i fratelli".

Infine il Papa ha chiesto ai fedeli di accompagnarlo con la preghiera con i suoi collaboratori della Curia Romana durante la settimana degli Esercizi Spirituali che comincia stasera. "Nel silenzio e nel raccoglimento pregherò il Signore per tutte le necessità della Chiesa e del mondo".

Dopo la recita dell'Angelus, l'Arcivescovo Sandri ha aggiunto, a nome del Santo Padre: "Mentre continuo a pregare per la pace in Medio Oriente, rivolgo il mio accorato appello per la liberazione della giornalista italiana Giuliana Sgrena e di tutti i sequestrati in Iraq".

Giovanni Paolo II ha pronunciato infine la formula della Benedizione e prima di ritirarsi ha detto: "Buona domenica a tutti, grazie".
ANG/QUARESIMA:RITIRO SPIRITUALE/... VIS 20050214 (340)

ALTRI ATTI PONTIFICI

CITTA' DEL VATICANO, 12 FEB. 2005 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Ernesto Antolin Salgado, finora Vescovo di Laong (Filippine), Arcivescovo Metropolita dell'Arcidiocesi di Nueva Segovia (superficie: 2.570; popolazione: 617.460; cattolici: 524.999; sacerdoti: 68; religiosi: 167), Filippine. L'Arcivescovo eletto, nato nel 1936 a Santa Lucia (Filippine), ordinato sacerdote nel 1961 e Vescovo nel 1987, succede all'Arcivescovo Edmundo M. Abaya, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Monsignore Mylo Hubert Claudio Vergara, Vescovo di San Jose (superficie: 2.540; popolazione: 642.377; cattolici: 546.021; sacerdoti: 37; religiosi: 113), Filippine. Il Vescovo eletto è nato a Manila (Filippine), nel 1962, è stato ordinato sacerdote nel 1990, ed è stato finora Parroco della Parrocchia "Holy Sacrifice" nella "University of the Philipines" a Diliman, Quezon City (Filippine).

- Ha nominato il Padre Pedro Hernández Cantarero, C.M.F., Vicario Apostolico di Darién (superficie: 16.780; popolazione: 60.000; cattolici: 48.000; sacerdoti: 9; religiosi: 19), Panamá. Il Vescovo eletto è nato a Jinotepe (Nicaragua) nel 1954, è stato ordinato sacerdote nel 1986, è stato finora Responsabile del Centro Claretiano di formazione per seminaristi a Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo).

Venerdì 11 febbraio è stato reso noto che il Santo Padre:

- Ha nominato l'Arcivescovo André Vingt-Trois, finora Arcivescovo di Tours (Francia), Arcivescovo Metropolita di Parigi (superficie: 105; popolazione: 2.116.000; cattolici: 1.270.000; sacerdoti: 1.339; religiosi: 3.826; diaconi permanenti: 95), Francia. L'Arcivescovo Vingt-Trois succede al Cardinale Jean-Marie Lustiger, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Filomeno do Nascimento Vieira Dias, finora Ausiliare di Luanda (Angola), Vescovo di Cabinda (superficie: 7.120; popolazione: 300.627; cattolici: 225.150; sacerdoti: 27; religiosi: 42), Angola. Il Vescovo do Nascimento Vieira Dias succede al Vescovo Paulino Fernandes Madeca, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Monsignore José Antonio Fernández Hurtado, finora Vicario Generale della Diocesi di Tula (Messico), Vescovo di Tuxtepec (superficie: 6.000; popolazione: 689.000; cattolici: 630.000; sacerdoti: 40; religiosi: 41; diaconi permanenti: 17), Messico. Il Vescovo eletto, nato nel 1952 in Morelia (Messico), ordinato sacerdote nel 1978, succede al Vescovo José de Jesús Castillo Rentería, M.N.M., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Reverendo Julio Hernando García Peláez, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Cali (superficie: 2.602; popolazione: 2.264.256; cattolici: 1.924.618; sacerdoti: 288; religiosi: 969; diaconi permanenti: 17), Colombia. Il Vescovo eletto è nato ad Anserma (Colombia), nel 1958 ed è stato ordinato sacerdote nel 1985. Finora è stato Parroco della Cattedrale.

- Ha nominato il Reverendo Pierre-André Fournier, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Québec (superficie: 35.180; popolazione: 1.098.212; cattolici: 1.047.425; sacerdoti: 860; religiosi: 4.269), Canada. Il Vescovo eletto è nato nel 1943 a Plessisville (Canada) ed è stato ordinato sacerdote nel 1967. Finora è stato Direttore dell'ufficio diocesano della Pastorale e Vicario Episcopale della medesima Arcidiocesi

- Ha nominato il Reverendo Gilles Lemay, Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Québec (superficie: 35.180; popolazione: 1.098.212; cattolici: 1.047.425; sacerdoti: 860; religiosi: 4.269), Canada. Il Vescovo eletto è nato a Sainte-Emmélie (Canada) nel 1948 ed è stato ordinato sacerdote nel 1972. Finora è stato Parroco delle Parrocchie Saint-Etienne de Lauzon, Saint-Nicolas e Très-Saint-Rédempteur, nella medesima Arcidiocesi.
NER:RE:NEA/.../... VIS 20050214 (570)

LETTERA EPISCOPATO FRANCIA RAPPORTI CHIESA-STATO

CITTA' DEL VATICANO, 12 FEB. 2005 (VIS). Oggi è stata resa pubblica una Lettera del Santo Padre Giovanni Paolo II all'Arcivescovo Jean-Pierre Ricard, di Bordeaux, Presidente della Conferenza dei Vescovi di Francia, e all'Episcopato francese. La Lettera è dedicata ai rapporti fra Chiesa e Autorità civili francesi nella prospettiva del 100° anniversario della legge relativa alla separazione fra Chiesa e Stato in Francia. Tale argomento era stato discusso anche in occasione della Visita "ad Limina Apostolorum" che i Vescovi francesi avevano compiuto nel 2003 e 2004.

"La legge di separazione fra Chiesa e Stato del 1905 che denunciava il Concordato del 1804" - scrive Giovanni Paolo II - "fu un avvenimento doloroso e traumatico per la Chiesa in Francia", poiché regolava il modo di vivere in Francia "secondo il principio della laicità" e "relegava il fatto religioso nella sfera del privato senza riconoscere alla vita religiosa e all'istituzione ecclesiale un posto nella società".

Il Papa ricorda inoltre che dal 1920 "il governo francese ha riconosciuto in un certo modo il posto della religione nella vita sociale". Nel corso del secolo scorso, il dialogo fra Chiesa e Stato, il ristabilimento di rapporti diplomatici e la firma di un accordo nel 1924, hanno consentito di "superare un certo numero di difficoltà".

"Il principio di laicità, al quale il vostro Paese è molto attaccato" - scrive il Papa - "se è ben compreso, appartiene anche alla Dottrina sociale della Chiesa. Esso ricorda la necessità di una giusta separazione dei poteri che riecheggia l'invito di Cristo ai discepoli: 'Rendete dunque a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio'. (...) La Chiesa non ha la vocazione di gestire gli affari temporali, (...) ma nello stesso tempo, è importante che tutti operino nell'interesse generale e per il bene comune".

"Il Cristianesimo ha avuto ed ha tuttora un ruolo importante nella società francese, in ambito politico, filosofico, artistico o letterario". Ricordando i grandi teologi, i pastori e gli educatori francesi, Giovanni Paolo II ribadisce che: "Non si può più dimenticare il posto importante dei valori cristiani nell'edificazione dell'Europa e nella vita dei popoli del continente. Il Cristianesimo ha in larga parte forgiato il volto dell'Europa e tocca agli uomini di oggi edificare la società europea sui valori che hanno presieduto alla sua nascita e che fanno parte della sua ricchezza".

"La Francia non può che rallegrarsi di avere uomini e donne che attingono al Vangelo (...), per servire i loro fratelli, (...) e per diffondere la concordia, la pace, la giustizia, la solidarietà e l'armonia fra tutti". Il Papa esorta i Vescovi a dedicarsi all'insegnamento della dottrina sociale della Chiesa ai fedeli, in particolare i giovani di oggi che sono il futuro di domani.

Riferendosi alla "crisi dei valori e la mancanza di speranza che si constata in Francia e più in generale in Occidente", il Papa ribadisce che essi "fanno parte della crisi d'identità attraversata attualmente dalle società moderne. (...) La Chiesa si interroga su tale situazione e auspica che i valori religiosi, morali e spirituali, che fanno parte del patrimonio della Francia ed hanno forgiato la sua identità e le generazioni dai primi secoli del Cristianesimo, non cadano nell'oblio".

Il Santo Padre esorta i fedeli di Francia "ad attingere dalla propria vita spirituale ed ecclesiale la forza per partecipare alla 'res publica'" ed auspica la collaborazione, e non l'antagonismo e la separazione fra la sfera religiosa e la sfera civile. "In ragione della vostra missione" - afferma il Papa rivolgendosi ai Vescovi - "voi siete chiamati ad intervenire regolarmente del dibattito pubblico sulle grandi questioni della società".

Giovanni Paolo II scrive ancora: "So che voi siete molto attenti alla presenza della Chiesa nei luoghi dove si pongono le grandi e formidabili domande sul senso dell'esistenza umana", in particolare gli ospedali, i centri sanitari e le istituzioni scolastiche. Riguardo all'educazione il Santo Padre scrive che: "Tocca alla Stato, nel rispetto delle norme stabilite, garantire alle famiglie che lo desiderano la possibilità di impartire ai loro figli la catechesi di cui hanno bisogno".

Il Papa conclude la Lettera ai Vescovi francesi esprimendo la sua fiducia "nel futuro per una buona intesa fra tutti i componenti della società francese. (...) Che nessuno abbia paura del cammino religioso delle persone e dei gruppi sociali! Vissuto nel rispetto della sana laicità, tale cammino non può che essere fonte di dinamismo e di promozione dell'uomo".
GPII-LETTERA/CHIESA:STATO/VESCOVI:FRANCIA VIS 20050214 (740)

ELIMINAZIONE POVERTÀ IMPERATIVO MORALE

CITTA' DEL VATICANO, 12 FEB. 2005 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo dell'intervento pronunciato, l'11 febbraio scorso, dal Vescovo Giampaolo Crepaldi, Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, alla 43° Sessione della Commissione dello Sviluppo Sociale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.

Esprimendosi in francese, il Vescovo Crepaldi ha ricordato che la Dichiarazione Finale del Vertice per lo Sviluppo tenutosi dieci anni fa a Copenhagen, sottolineava "l'impegno a promuovere un concetto di sviluppo sociale che fosse 'politico, economico, etico e spirituale'". Da allora, ha affermato il Vescovo Crepladi, "questo concetto ha perduto tale connotazione.. I responsabili delle nazioni e gli specialisti prediligono attualmente un approccio riguardo all'eliminazione della povertà che si basa piuttosto sulla realizzazione di risultati economici misurabili".

È necessaria un'accelerazione nell'eliminazione della povertà, ha ribadito il Vescovo Crepaldi, poiché molte popolazioni e nazioni vivono questo flagello. "Perché il loro sviluppo sia finalmente in grado di decollare, occorre quella che è stata definita 'una grande spinta' negli investimenti pubblici". Il Vescovo ha illustrato diversi esempi di meccanismi innovativi impiegati da alcuni paesi e da alcuni gruppi ed ha aggiunto: "In effetti, tale 'grande spinta', di cui le economie dei paesi poveri hanno bisogno con urgenza, deve essere complementare, concessionaria, sicura e regolare, quattro esigenze ineludibili rispettate dai meccanismi ai quali ho fatto cenno".

"La vera sfida che ora dobbiamo affrontare" - ha proseguito il Vescovo Crepaldi - "è quella di lavorare concretamente alla realizzazione di risultati economici positivi per eliminare la povertà e salvaguardare, nello stesso tempo, il concetto dello sviluppo sociale espresso dal Vertice di Copenhagen. (...) Inoltre, se è vero (...) che l'eliminazione della povertà è diventato un imperativo morale, si arriverebbe, con la sua realizzazione, a considerarlo effettivamente un bene pubblico primario". Infine il Vescovo Crepaldi ha sottolineato che: "Questa sfida potrà essere affrontata solo quando si sarà ottemperato un obbligo morale. Si tratta della creazione, a livello internazionale, del senso della giustizia sociale che attualmente fa ancora difetto".
DELSS/ELIMINAZIONAE POVERTÀ/O.N.U.:CREPALDI VIS 20050214 (340)

MESSAGGIO DEL PAPA PER LA XIII GIORNATA MONDIALE DEL MALATO

CITTA' DEL VATICANO, 12 FEB. 2005 (VIS). In occasione della celebrazione della XIII Giornata Mondiale del Malato, che quest'anno si è tenuta a Yaoundé (Camerun), dal 9 all'11 febbraio, oggi è stato pubblicato il Messaggio del Santo Padre Giovanni Paolo II al Cardinale Javier Lozano Barragán, Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute, Suo Inviato Speciale in Camerun. Il Messaggio, redatto in lingua francese, è datato 1° febbraio.

Il Santo Padre Giovanni Paolo II ringrazia il Presidente della Repubblica del Camerun per la collaborazione nella preparazione e nella celebrazione della Giornata, saluta i Vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i religiosi e le religiose, e di seguito scrive: "Saluto, in modo speciale, gli operatori della sanità, dal cui generoso impegno dipende in modo rilevante la cura e l'assistenza degli infermi e di quanti fanno parte del mondo della salute. Il mio pensiero, in modo tutto speciale, va a voi, cari fratelli e sorelle ammalati, che portate nel corpo i segni del dolore e della fragilità, e a voi familiari, che più direttamente siete coinvolti nella loro vita: tutti vi stringo al mio cuore con affetto".

"Quest'anno" - scrive ancora il Pontefice - "la celebrazione della Giornata Mondiale del Malato si svolge nuovamente in Africa, continente segnato da non pochi né lievi problemi, ma ricco anche di straordinarie risorse umane e spirituali e animato da un intenso desiderio di pace e di autentico progresso. L'Africa soffre per la presenza di tanti malati che silenziosamente invocano la solidarietà del mondo intero".

"Carissimi Fratelli e Sorelle d'Africa, Gesù è 'l'Uomo che conosce il soffrire'. In quest'anno dedicato all'Eucaristia, unitevi con la mente e con il cuore al sacrificio della Messa, inesauribile sorgente di speranza in ogni prova della vita".
MESS/GIORNATA MONDIALE MALATO/LOZANO VIS 20050214 (300)

AI MALATI: OFFRITE PREGHIERE PER CHIESA E MISSIONE DEL PAPA

CITTA' DEL VATICANO, 11 FEB. 2005 (VIS). Alle 16:30 di oggi, Memoria della Beata Maria Vergine di Lourdes, nella Basilica Vaticana, il Cardinale Camillo Ruini, Vicario Generale per la Diocesi di Roma, ha celebrato la Santa Messa per gli ammalati e i pellegrini dell'Opera Romana Pellegrinaggi e dell'U.N.I.T.A.L.S.I., in occasione della XIII Giornata Mondiale del Malato.

Nel corso della Celebrazione Eucaristica, il Cardinale Ruini ha dato lettura del Messaggio che il Santo Padre Giovanni Paolo II - rientrato ieri sera in Vaticano dal Policlinico Agostino Gemelli - ha indirizzato ai malati e ai pellegrini riuniti nella Basilica di San Pietro.

Il Santo Padre inizia il Messaggio ricordando la memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes, che apparve per la prima volta a Santa Bernadette Soubirous l'11 febbraio 1858, nella Grotta di Massabielle. "Da quella grotta" - scrive il Papa - "diventata luogo di orazione e di speranza per tanti pellegrini provenienti da ogni parte del mondo, l'Immacolata continua ad invitare alla preghiera, alla penitenza e alla conversione. (...) L'accorrere di malati e sofferenti ai piedi della Vergine costituisce un'incessante esortazione a fidarsi di Cristo e della sua celeste Madre, che mai abbandonano quanti a loro si rivolgono nel tempo del dolore e della prova".

"Cari malati" - scrive il Papa - "se unite le vostre pene" alle sofferenze di Cristo che morendo in croce ha redento il mondo, "potete essere suoi privilegiati cooperatori nella salvezza delle anime. È questo il vostro compito nella Chiesa, la quale è sempre ben consapevole del ruolo e del valore della malattia illuminata dalla fede. Non è pertanto mai inutile la vostra sofferenza, cari ammalati! Anzi, essa è preziosa, perché è condivisione misteriosa ma reale della stessa missione salvifica del Figlio di Dio".

"Per questo il Papa" - conclude il Messaggio Giovanni Paolo II - "conta tanto sul valore delle vostre preghiere e delle vostre sofferenze: offritele per la Chiesa e per il mondo; offritele anche per me e per la mia missione di Pastore universale del popolo cristiano".
MESS/GIORNATA MONDIALE MALATO/RUINI VIS 20050212 (35
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