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lunedì 14 febbraio 2005

ELIMINAZIONE POVERTÀ IMPERATIVO MORALE

CITTA' DEL VATICANO, 12 FEB. 2005 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo dell'intervento pronunciato, l'11 febbraio scorso, dal Vescovo Giampaolo Crepaldi, Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, alla 43° Sessione della Commissione dello Sviluppo Sociale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.

Esprimendosi in francese, il Vescovo Crepaldi ha ricordato che la Dichiarazione Finale del Vertice per lo Sviluppo tenutosi dieci anni fa a Copenhagen, sottolineava "l'impegno a promuovere un concetto di sviluppo sociale che fosse 'politico, economico, etico e spirituale'". Da allora, ha affermato il Vescovo Crepladi, "questo concetto ha perduto tale connotazione.. I responsabili delle nazioni e gli specialisti prediligono attualmente un approccio riguardo all'eliminazione della povertà che si basa piuttosto sulla realizzazione di risultati economici misurabili".

È necessaria un'accelerazione nell'eliminazione della povertà, ha ribadito il Vescovo Crepaldi, poiché molte popolazioni e nazioni vivono questo flagello. "Perché il loro sviluppo sia finalmente in grado di decollare, occorre quella che è stata definita 'una grande spinta' negli investimenti pubblici". Il Vescovo ha illustrato diversi esempi di meccanismi innovativi impiegati da alcuni paesi e da alcuni gruppi ed ha aggiunto: "In effetti, tale 'grande spinta', di cui le economie dei paesi poveri hanno bisogno con urgenza, deve essere complementare, concessionaria, sicura e regolare, quattro esigenze ineludibili rispettate dai meccanismi ai quali ho fatto cenno".

"La vera sfida che ora dobbiamo affrontare" - ha proseguito il Vescovo Crepaldi - "è quella di lavorare concretamente alla realizzazione di risultati economici positivi per eliminare la povertà e salvaguardare, nello stesso tempo, il concetto dello sviluppo sociale espresso dal Vertice di Copenhagen. (...) Inoltre, se è vero (...) che l'eliminazione della povertà è diventato un imperativo morale, si arriverebbe, con la sua realizzazione, a considerarlo effettivamente un bene pubblico primario". Infine il Vescovo Crepaldi ha sottolineato che: "Questa sfida potrà essere affrontata solo quando si sarà ottemperato un obbligo morale. Si tratta della creazione, a livello internazionale, del senso della giustizia sociale che attualmente fa ancora difetto".
DELSS/ELIMINAZIONAE POVERTÀ/O.N.U.:CREPALDI VIS 20050214 (340)

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