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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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venerdì 25 luglio 2014

CORDOGLIO DEL PAPA VITTIME INCIDENTE AEREO IN MALI

Città del Vaticano, 25 luglio 2014 (VIS). Il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, ha fatto pervenire, a nome del Santo Padre, un telegramma di cordoglio all'Arcivescovo Ghaleb Moussa Abdalla Bader, di Algeri (Algeria), per le numerose vittime dell'incidente che ha coinvolto ieri un aereo dell'Air Algérie, precipitato in Mali,

"Sua Santità Papa Francesco - si legge nel telegramma - si associa con la preghiera al dolore dei familiari che hanno perduto i loro cari, ed esprime le sue sentite condoglianze assicurando la sua profonda vicinanza in questa dolorosa prova. Il Pontefice chiede a Dio di accogliere i defunti nella sua pace e Lo invoca affinché porti consolazione e speranza a tutte le persone colpite da questa tragedia".

PAPA FRANCESCO RICEVE MERIAM, LA GIOVANE CRISTIANA SUDANESE CONDANNATA A MORTE PER APOSTASIA

Città del Vaticano, 25 luglio 2014 (VIS). Ieri, nella Domus Santa Marta, il Santo Padre Francesco ha ricevuto la signora Meriam Yahia Ibrahim Ishag, la giovane cristiana sudanese che era stata condannata a morte per apostasia, incarcerata nei mesi scorsi e poi liberata grazie alle pressioni della comunità internazionale.

Meriam era accompagnata dal marito Daniel Wani e dai due piccoli bimbi, Martin di un anno e mezzo, e Maya, nata in carcere due mesi fa. La famigliola era accompagnata dal viceministro degli esteri italiano Lapo Pistelli, che si era recato ieri in Sudan per completare la trattativa e accompagnare Meriam e i suoi in Italia, dove si preparano per trasferirsi negli Stati Uniti.

L’incontro è durato poco meno di mezz'ora e si è svolto in un clima sereno e affettuoso. Il Papa ha ringraziato Meriam e la sua famiglia per la coraggiosa testimonianza di costanza nella fede. Meriam ha ringraziato per il grande sostegno e conforto ricevuto dalla preghiera del Papa e di tante altre persone credenti e di buona volontà. Il Segretario particolare del Papa, Monsignor Yohannis Gaid, ha svolto servizio di interprete. Alla fine il Papa ha salutato anche il personale italiano che accompagna la famiglia di Meriam in questo passaggio in Italia.
Con questo gesto il Papa ha voluto manifestare la sua vicinanza, attenzione e preghiera anche per tutti coloro che soffrono per la loro fede e in particolare per i cristiani che subiscono persecuzioni o limitazioni imposte alla libertà religiosa.

CONFLITTO ISRAELIANO-PALESTINESE: LA VOCE DELLA RAGIONE SOMMERSA DAL FRAGORE DELLE ARMI

Città del Vaticano, 25 luglio 2014 (VIS). L'Arcivescovo Silvano Tomasi, C.S., Osservatore Permanente della Santa Sede presso l'Ufficio delle Nazioni Unite ed Istituzioni Specializzate a Ginevra, è intervenuto il 23 luglio scorso, alla XXI Sessione Speciale del Consiglio per i Diritti Umani dedicata alla situazione dei diritti umani nei territori occupati palestinesi, compresa Gerusalemme Est.

"Mentre continua a crescere il numero di persone uccise, ferite, sradicate dalle proprie case nel conflitto tra Israele e alcuni gruppi palestinesi, particolarmente nella Striscia di Gaza, la voce della ragione sembra venire sommersa dal fragore delle armi - ha affermato il Presule - (...) La maggior parte delle vittime è costituita da civili che, per la legge umanitaria internazionale, dovrebbero essere protetti. Le Nazioni Unite stimano che circa il settanta per cento dei palestinesi uccisi è costituito da civili innocenti. Ciò è intollerabile quanto i missili lanciati indiscriminatamente contro bersagli civili in Israele. Le coscienze sono paralizzate da un clima di prolungata violenza che cerca di imporre una soluzione attraverso l’annientamento dell’altro. Demonizzare gli altri, però, non elimina i loro diritti. Al contrario, la via verso il futuro risiede nel riconoscere la nostra umanità comune".

L'Arcivescovo Tomasi ha ricordato che durante il suo pellegrinaggio in Terra Santa, Papa Francesco, nel chiedere che si ponga fine alla presente, inaccettabile, situazione del conflitto israelo-palestinese, ha affermato: "'È giunto il momento per tutti di avere il coraggio della generosità e della creatività al servizio del bene, il coraggio della pace, che poggia sul riconoscimento da parte di tutti del diritto di due Stati ad esistere e a godere di pace e sicurezza entro confini internazionalmente riconosciuti'”.

"La legittima aspirazione alla sicurezza, da una parte, e a condizioni di vita decenti, dall’altra, con libero accesso a mezzi di sussistenza quali medicinali, acqua e lavoro, per esempio, riflette un diritto umano fondamentale, senza il quale è molto difficile conservare la pace - ha proseguito l'Arcivescovo Tomasi - Il peggioramento della situazione a Gaza ci ricorda di continuo quanto sia necessario arrivare a un cessate il fuoco immediato e dare inizio a negoziati per una pace duratura". A tale proposito l'Osservatore Permanente ha nuovamente ricordato le parole del Pontefice: “'La pace porterà con sé innumerevoli benefici per i popoli di questa regione e per il mondo intero. Occorre dunque incamminarsi risolutamente verso di essa, anche rinunciando ognuno a qualche cosa'. Spetta alla comunità internazionale - ha aggiunto l'Arcivescovo Tomasi - intraprendere con zelo la ricerca della pace e aiutare le parti di questo orribile conflitto a raggiungere un accordo al fine di porre fine alla violenza e di guardare al futuro con reciproca fiducia".

"La Delegazione della Santa Sede reitera il suo punto di vista che la violenza non paga mai. La violenza porterà soltanto altre sofferenze, devastazione e morte, e impedirà che la pace divenga realtà. La strategia di violenza può essere contagiosa e diventare incontrollabile. Per combattere la violenza e le sue conseguenze dannose dobbiamo evitare di abituarci alle uccisioni. In un momento in cui la brutalità è pratica comune e le violazioni dei diritti umani sono onnipresenti, non dobbiamo diventare indifferenti ma reagire in modo concreto per ridurre il conflitto che riguarda tutti noi".

"I media dovrebbero riportare in maniera giusta e priva di pregiudizi la tragedia di tutti coloro che soffrono a causa del conflitto, al fine di facilitare lo sviluppo di un dialogo imparziale che riconosca i diritti di tutti, rispetti le giuste preoccupazioni della comunità internazionale e tragga beneficio dalla solidarietà della comunità internazionale nel sostenere uno sforzo serio per ottenere la pace. Con un occhio al futuro, il circolo vizioso di ritorsioni e rappresaglie deve cessare. 'Con la violenza - ha concluso l'Arcivescovo Tomasi, ricordando quanto affermato dal Santo Padre in occasione dell'Incontro con il Presidente di Israele e il Presidente di Palestina, nei Giardini Vaticani - uomini e donne continueranno a vivere da avversari o da nemici, ma con la pace potranno vivere da fratelli e sorelle'".

ALTRI ATTI PONTIFICI

Città del Vaticano, 25 luglio 2014 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Florentino Galang Lavarias, Arcivescovo Metropolita di San Fernando (superficie: 2.180; popolazione: 3.561.000; cattolici: 3.324.000; sacerdoti: 176; religiosi: 151), Filippine. L'Arcivescovo eletto è nato a Santa Ines (Filippine) nel 1957, è stato ordinato sacerdote nel 1985 ed ha ricevuto la consacrazione episcopale nel 2004. Finora Vescovo di Iba (Filippine), succede al Vescovo Paciano Aniceto, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima arcidiocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Reverendo Severo C. Caermare, Vescovo di Dipolog (superficie: 7.205; popolazione: 977.000; cattolici: 787.000; sacerdoti: 68; religiosi: 58; diaconi permanenti: 1), Filippine. Il Vescovo eletto è nato a Poblacion (Filippine) nel 1969 ed è stato ordinato sacerdote nel 1996. Dal 1996 al 1997 è stato Amministratore della "Our Mother of Perpetual Help Parish", Godod, Zamboanga del Norte; dal 1997 al 2002 Formatore al "Cor Jesu Seminary" di Dipolog City; dal 2002 al 2003 Amministratore di "San Isidore Parish", Gutalac, Zamboanga del Norte; dal 2003 al 2004 Formatore presso il "St. Mary's Theologate" di Ozamis City; dal 2004 al 2006 Rettore, professore e liturgista al "Cor Jesu Seminary" di Dipolog City; dal 2006 al 2007 Formatore, professore e Decano degli studi presso e dal 2003 al 2004 Rettore e professore presso il "St. Mary's Theologate" di Ozamis City; dal 2013 Amministratore presso la "St. Antonio de Padua Parish" a Gulayon, Dipolog City. Finora Rettore della Cattedrale di "Nostra Signora del Santissimo Rosario" a Dipolog City, succede al Vescovo José R. Manguiran, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Padre Celestino Aós Braco, O.F.M. Cap., Vescovo di Copiapó (superficie: 75.176; popolazione: 272.000; cattolici: 207.000; sacerdoti: 23; religiosi: 76; diaconi permanenti: 35), Cile. Il Vescovo eletto è nato a Artaiz (Spagna) nel 1945, ha emesso la professione temporale religiosa come Francescano Cappuccino nel 1964, la professione perpetua nel 1967 ed è stato ordinato sacerdote nel 1968. In Spagna è stato Professore a Lecaroz - Navarra, Vicario a Tudela, Professore a Pamplona e Vicario a Zaragoza. Inviato nel 1983 nel Cile è stato Vicario Parrocchiale della Parrocchia di Longavi; Superiore della Comunità a Los Ángeles; Parroco della Parrocchia di “San Miguel” a Viña del Mar; Superiore della comunità di Recreo; Vicario Episcopale per la Vita Consacrata della diocesi di Valparaiso; Economo provinciale dei Cappuccini in Cile; Promotore di Giustizia del Tribunale ecclesiastico di Valparaiso; Giudice del Tribunale dell’arcidiocesi di Concepción e Tesoriere dell’Associazione cilena di diritto canonico. Finora Vicario Parrocchiale della Parrocchia di San “Francisco de Asís” a Los Ángeles, Diocesi di Santa María de Los Ángeles (Cile), succede al Vescovo Gaspar Francisco Quintana Jorquera, C.M.F., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.
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