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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 16 novembre 2009

UDIENZA PRESIDENTE SERBIA, PRIMO MINISTRO REPUBBLICA CECA


CITTA' DEL VATICANO, 14 NOV. 2009 (VIS). La Sala Stampa della Santa Sede ha pubblicato questa mattina i seguenti due Comunicati:

  "Questa mattina, il Santo Padre ha ricevuto Sua Eccellenza il Signor Boris Tadi?, Presidente della Serbia. Successivamente questi ha avuto un colloquio con Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, che era accompagnato dal Segretario per i Rapporti con gli Stati, Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti".

  "Negli incontri, svoltisi in un'atmosfera assai cordiale, si è rilevato il buon livello delle relazioni bilaterali. In particolare, ci si è soffermati sulle principali sfide regionali e sul cammino della Serbia verso la piena integrazione nell'Unione Europea. Quindi, è stato sottolineato il contributo che la Chiesa cattolica desidera offrire alla società serba e sono stati richiamati gli elementi idonei ad assicurarne adeguatamente la presenza e l'attività. Si è preso atto altresì del positivo dialogo con la Chiesa Ortodossa, anche nella prospettiva della commemorazione, nel 2013, dell'Editto di Milano, ad opera dell'Imperatore Costantino, nato a Niš".
 
  Il secondo Comunicato rende noto che: "Nella mattinata di oggi, il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza il Primo Ministro della Repubblica Ceca, Sua Eccellenza il Signor Jan Fischer. Successivamente il Primo Ministro ha incontrato Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, che era accompagnato da Sua Eccellenza Monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati".

  "I cordiali colloqui hanno permesso di proseguire le conversazioni intraprese durante il recente Viaggio Apostolico di Sua Santità Benedetto XVI nella Repubblica Ceca. Sono stati rilevati i buoni rapporti esistenti tra la Santa Sede e la Repubblica Ceca ed è stata confermata la comune volontà di proseguire il dialogo costruttivo sui temi bilaterali attinenti alle relazioni tra la comunità ecclesiale e quella civile. Infine, c'è stato uno scambio di vedute su questioni di attualità nelle relazioni internazionali, in particolare sull'entrata in vigore del Trattato di Lisbona".
OP/UDIENZA/SERBIA:REPUBBLICA CECA                   VIS 20091116 (320)


VESCOVI BRASILE: PROFONDO RISPETTO VITA

CITTA' DEL VATICANO, 14 NOV. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto i Presuli della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (Regione Sud 1, che comprende São Paulo), al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

  "Il cuore del popolo brasiliano" - ha sottolineato il Papa all'inizio del suo discorso - "custodisce un grande sentimento religioso e nobili tradizioni, radicate nel cristianesimo, che trovano espressioni in manifestazioni religiose e civili, sentite e autentiche. È un ricco patrimonio di valori che vi impegnate a difendere (...) e a vivificare. Vi invito a perseguire questa costante opera e metodica di evangelizzazione, certi che la formazione autenticamente cristiana della coscienza è decisiva per una profonda vita di fede e anche per la maturità sociale ed il vero ed equilibrato benessere della comunità umana".

  "Poiché una coscienza compiutamente formata comprende l'autentico bene dell'essere umano" - ha affermato il Santo Padre - "la Chiesa, specificando quale sia questo bene, illumina gli uomini e attraverso la vita cristiana si prodiga nell'educazione della loro coscienza. L'insegnamento della Chiesa, dovuto alla sua origine - Dio - al suo contenuto - la verità -, e al suo punto di riferimento - la coscienza - incontra una profonda e persuasiva eco nel cuore di tutti, credenti e non credenti".

  "La questione della vita e della sua difesa e promozione non è soltanto prerogativa dei cristiani (...). Il 'popolo della vita' si rallegra di poter condividere il proprio impegno con altri di modo che esso sia ogni volta più numeroso e cresca la nuova cultura dell'amore e della solidarietà per il bene autentico della civiltà umana".

  Benedetto XVI ha esortato i Presuli a parlare al "cuore del popolo" e a "unire le volontà (...) per far fronte alla crescente ondata di violenza e disprezzo della vita umana" che "da dono di Dio, accolta nell'intimità amorosa fra uomo e donna, viene ora considerata come mero prodotto umano".

  Al riguardo il Papa ha citato l'Enciclica "Caritas in veritate" dove scrive: "'Campo primario e cruciale della lotta culturale tra l'assolutismo della tecnicità e la responsabilità morale dell'uomo è oggi quello della 'bioetica', in cui si gioca radicalmente la possibilità stessa di uno sviluppo umano integrale. Si tratta di un ambito delicatissimo e decisivo, in cui emerge con drammatica forza la questione fondamentale: se l'uomo si sia prodotto da se stesso e se egli dipenda da Dio. Le scoperte scientifiche in questo campo e le possibilità di intervento tecnico sembrano talmente avanzate da imporre la scelta tra le due razionalità: quella della ragione aperta alla trascendenza o quella della ragione chiusa nell'immanenza".

  "La convinzione della retta ragione e la certezza della fede che la vita dell'essere umano, dal suo concepimento fino alla fine naturale, appartenga a Dio e non all'uomo" - ha ribadito il Pontefice - "le conferisce un carattere sacro e la dignità personale che suscita l'unica attitudine morale e giuridica corretta: quella del profondo rispetto".

  "Non possiamo mai stancarci di appellarci alla coscienza" - ha detto infine il Santo Padre ai Vescovi - invitandoli ad adoperarsi per la causa di Dio "non con l'animo triste di colui che avverte le carenze e i pericoli, ma con la salda fiducia di coloro che sanno di poter contare sulla vittoria di Cristo".
AL/.../BRASILE                                   VIS 20091116 (550)

CELEBRAZIONE CL ANNIVERSARIO EVANGELIZZAZIONE TAIWAN


CITTA' DEL VATICANO, 14 NOV. 2009 (VIS). Questa mattina è stata resa pubblica una Lettera Pontificia, redatta in latino e datata 14 ottobre, con la quale il Santo Padre nomina il Cardinale Jozef Tomko, Prefetto emerito della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, Suo Inviato Speciale alle celebrazioni conclusive del 150° anniversario dell'evangelizzazione di Taiwan, che avranno luogo a Taipei, il 22 novembre 2009.

  La Missione che accompagnerà il Cardinale Tomko è composta dal Vescovo John-Baptist Tseng Chien-tsi, Ausiliare della Diocesi di Hwalien e dal Padre Rubén Martínez, O.P., Parroco della Basilica dell'Immacolata a Wanchin, Diocesi di Kaohsiung (Taiwan).
BXVI-LETTERA/INVIATO SPECIALE/TAIWAN:TOMKO   VIS  20091116 (110)


ANGELUS: FINE ANNO LITURGICO, MEMORIA VITTIME STRADA


CITTA' DEL VATICANO, 15 NOV. 2009 (VIS). Nelle meditazioni che di consueto precedono la recita dell'Angelus Domini, il Santo Padre Benedetto XVI  ha ricordato la fine dell'anno liturgico ed ha citato un passo del Vangelo di San Marco che presenta una parte del discorso di Gesù sulla fine dei tempi. "In questo discorso" - ha affermato il Papa - "c'è una frase che colpisce per la sua chiarezza sintetica: 'Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno'".

  "Gesù dichiara che tutto ciò è destinato a 'passare'" - ha spiegato il Papa ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro - "Non solo la terra, ma anche il cielo, che qui è inteso appunto in senso cosmico, non come sinonimo di Dio. La Sacra Scrittura non conosce ambiguità: tutto il creato è segnato dalla finitudine, compresi gli elementi divinizzati dalle antiche mitologie: non c'è nessuna confusione tra il creato e il Creatore, ma una differenza netta. Con tale chiara distinzione, Gesù afferma che le sue parole 'non passeranno', cioè stanno dalla parte di Dio e perciò sono eterne".

  "In una celebre parabola" - ha ricordato il Papa - "Cristo si paragona al seminatore e spiega che il seme è la Parola: coloro che l'ascoltano, l'accolgono e portano frutto fanno parte del Regno di Dio, cioè vivono sotto la sua signoria; rimangono nel mondo, ma non sono più del mondo; portano in sé un germe di eternità, un principio di trasformazione che si manifesta già ora in una vita buona, animata dalla carità, e alla fine produrrà la risurrezione della carne. Ecco la potenza della Parola di Cristo".

  "Cari amici, la Vergine Maria è il segno vivente di questa verità. Il suo cuore è stato 'terra buona' che ha accolto con piena disponibilità la Parola di Dio, così che tutta la sua esistenza, trasformata secondo l'immagine del Figlio, è stata introdotta nell'eternità, anima e corpo, anticipando la vocazione eterna di ogni essere umano".

  Al termine della recita dell'Angelus, Papa Benedetto XVI ha rivolto parole di saluto ai partecipanti all'Assemblea Plenaria della Commissione Episcopale Europea per i Media, i cui lavori si sono svolti in questi giorni in Vaticano. Infine ha ricordato che oggi ricorre la Giornata Mondiale della Memoria delle Vittime degli Incidenti Stradali ed ha detto: "Affido alla misericordia di Dio i defunti. Incoraggio tutti coloro che percorrono le strade del mondo alla prudenza, nello spirito di responsabilità per il dono della salute e della vita propria e altrui".
ANG/FINE ANNO LITURGICO:VITTIME STRADA/...               VIS 20091116 (410)


BENEDETTO XVI AL VERTICE ALIMENTAZIONE F.A.O.


CITTA' DEL VATICANO, 16 NOV. 2009 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha compiuto una Visita al Palazzo della F.A.O. Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura), in occasione dell'apertura del Vertice Mondiale sulla sicurezza alimentare.

 Di seguito riportiamo alcuni estratti del discorso del Papa:

  "La Comunità internazionale sta affrontando in questi anni una grave crisi economico-finanziaria. Le statistiche testimoniano la drammatica crescita del numero di chi soffre la fame e a questo concorrono l'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, la diminuzione delle disponibilità economiche delle popolazioni più povere, il limitato accesso al mercato e al cibo. Tutto ciò mentre si conferma il dato che la terra può sufficientemente nutrire tutti i suoi abitanti".

  "Infatti, sebbene in alcune regioni permangano bassi livelli di produzione agricola anche a causa di mutamenti climatici, globalmente tale produzione è sufficiente per soddisfare sia la domanda attuale, sia quella prevedibile in futuro. Questi dati indicano l'assenza di una relazione di causa-effetto tra la crescita della popolazione e la fame, e ciò è ulteriormente provato dalla deprecabile distruzione di derrate alimentari in funzione del lucro economico".

  "Nell'Enciclica 'Caritas in veritate' ho osservato che 'Manca, (...), un assetto di istituzioni economiche in grado sia di garantire un accesso al cibo e all'acqua regolare e adeguato…, sia di fronteggiare le necessità connesse con i bisogni primari e con le emergenze di vere e proprie crisi alimentari…'".

  "In tale contesto, è necessario contrastare anche il ricorso a certe forme di sovvenzioni che perturbano gravemente il settore agricolo, la persistenza di modelli alimentari orientati al solo consumo e privi di una prospettiva di più ampio raggio e soprattutto l'egoismo, che consente alla speculazione di entrare persino nei mercati dei cereali, per cui il cibo viene considerato alla stregua di tutte le altre merci".

  "La debolezza degli attuali meccanismi della sicurezza alimentare e la necessità di un loro ripensamento sono testimoniati, in un certo senso, dalla stessa convocazione di questo Vertice".

  "Il concetto, (...), di 'cooperazione' deve essere coerente con il principio di sussidiarietà (...), perché lo sviluppo umano integrale richiede scelte responsabili da parte di tutti e domanda un atteggiamento solidale che non consideri l'aiuto o l'emergenza come funzionali a chi mette a disposizione le risorse o a gruppi elitari presenti fra i beneficiari".

  "All'interno di questo contesto di 'responsabilità' si colloca il diritto di ciascun Paese a definire il proprio modello economico, prevedendo i modi per garantire la propria libertà di scelta e di obiettivi. In una tale prospettiva, la cooperazione deve diventare strumento efficace, libero da vincoli e da interessi che possono assorbire una parte non trascurabile delle risorse destinate allo sviluppo. È inoltre importante sottolineare come la via solidaristica per lo sviluppo dei Paesi poveri possa diventare anche una via di soluzione della crisi globale in atto".

  "Nell'odierna situazione permane ancora un livello di sviluppo diseguale tra e nelle Nazioni, che determina, in molte aree del pianeta, condizioni di precarietà, accentuando la contrapposizione tra povertà e ricchezza".

  "Vi è il rischio cioè che la fame venga ritenuta come strutturale, parte integrante delle realtà socio-politiche dei Paesi più deboli, oggetto di un senso di rassegnato sconforto se non addirittura di indifferenza. Non è così, e non deve essere così! Per combattere e vincere la fame è essenziale cominciare a 'ridefinire i concetti ed i principi sin qui applicati nelle relazioni internazionali', così da rispondere all'interrogativo: cosa può orientare l'attenzione e la successiva condotta degli Stati verso i bisogni degli ultimi? La risposta non va ricercata nel profilo operativo della cooperazione, ma nei principi che devono ispirarla: solo in nome della comune appartenenza alla famiglia umana universale si può richiedere ad ogni Popolo e quindi ad ogni Paese di essere solidale, cioè disposto a farsi carico di responsabilità concrete nel venire incontro alle altrui necessità, per favorire una vera condivisione fondata sull'amore".

  "Se si mira all'eliminazione della fame, l'azione internazionale è chiamata non solo a favorire la crescita economica equilibrata e sostenibile e la stabilità politica, ma anche a ricercare nuovi parametri - necessariamente etici e poi giuridici ed economici - in grado di ispirare l'attività di cooperazione per costruire un rapporto paritario tra Paesi che si trovano in un differente grado di sviluppo".

  "Ciò, oltre a colmare il divario esistente, potrebbe favorire la capacità di ogni Popolo di sentirsi protagonista, confermando così che la fondamentale uguaglianza dei diversi Paesi affonda le sue radici nella comune origine della famiglia umana, sorgente di quei principi della 'legge naturale' chiamati ad ispirare scelte ed indirizzi di ordine politico, giuridico ed economico nella vita internazionale".

  "Per combattere la fame promuovendo uno sviluppo umano integrale (...) va scongiurato il rischio che il mondo rurale possa essere considerato, in maniera miope, come una realtà secondaria. Al tempo stesso, va favorito l'accesso al mercato internazionale dei prodotti provenienti dalle aree più povere, oggi spesso relegati a spazi limitati. Per conseguire tali obiettivi è necessario sottrarre le regole del 'commercio internazionale' alla logica del profitto fine a se stesso, orientandole a favore dell'iniziativa economica dei Paesi maggiormente bisognosi di sviluppo, che, disponendo di maggiori entrate, potranno procedere verso quell'autosufficienza, che è preludio alla sicurezza alimentare".

  "Non si devono poi dimenticare i diritti fondamentali della persona tra cui spicca 'il diritto ad un'alimentazione sufficiente, sana e nutriente, come pure all'acqua'; essi rivestono un ruolo importante per il conseguimento di altri diritti, ad iniziare da quello, primario, alla vita".

  "I metodi di produzione alimentare impongono altresì un'attenta analisi del rapporto tra lo sviluppo e la 'tutela ambientale'. (...) Se l'umanità intera è chiamata ad essere cosciente dei propri obblighi verso le generazioni che verranno, è anche vero che sugli Stati e sulle Organizzazioni Internazionali ricade il dovere di tutelare l'ambiente come bene collettivo".

  "Non bastano però normative, legislazioni, piani di sviluppo e investimenti, occorre un cambiamento negli stili di vita personali e comunitari, nei consumi e negli effettivi bisogni, ma soprattutto è necessario avere presente quel dovere morale di distinguere nelle azioni umane il bene dal male per riscoprire così i legami di comunione che uniscono la persona e il creato".

  "La fame è il segno più crudele e concreto della povertà. Non è possibile continuare ad accettare opulenza e spreco, quando il dramma della fame assume dimensioni sempre maggiori. (...) Da parte della Chiesa cattolica ci sarà sempre attenzione verso gli sforzi per sconfiggere la fame; ci sarà l'impegno a sostenere, con la parola e con le opere, l'azione solidale - programmata, responsabile e regolata - che tutte le componenti della Comunità internazionale saranno chiamate ad intraprendere. La Chiesa non pretende di interferire nelle scelte politiche; essa, rispettosa del sapere e dei risultati delle scienze, come pure delle scelte determinate dalla ragione quando sono responsabilmente illuminate da valori autenticamente umani, si unisce allo sforzo per eliminare la fame".

  "È questo il segno più immediato e concreto della solidarietà animata dalla carità, segno che non lascia spazio a ritardi e compromessi. Tale solidarietà si affida alla tecnica, alle leggi ed alle istituzioni per venire incontro alle aspirazioni di persone, comunità e interi popoli, ma non deve escludere la dimensione religiosa, con la sua potente forza spirituale e di promozione della persona umana".
BXV-VISITA FAO/VERTICE ALIMENTAZIONE            VIS 20091116 (1220)


UNITÀ CRISTIANI RENDERÀ PIÙ FACILE EVANGELIZZAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 16 NOV. 2009 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico un Messaggio del Santo Padre al Cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, in occasione dell'Assemblea Plenaria, in corso in questi giorni sul tema: " San Paolo e i nuovi areopaghi".

  Il riferimento all'areopago dal quale San Paolo annunciò il Vangelo "costituisce" - scrive il Papa - "un invito pressante a saper valorizzare gli 'areopaghi' di oggi, dove si affrontano le grandi sfide dell'evangelizzazione".

  "L'attività missionaria della Chiesa" - scrive ancora il Pontefice - "va pertanto orientata verso questi centri nevralgici della società del terzo millennio. Né va sottovalutato l'influsso di una diffusa cultura relativista, il più delle volte carente di valori, che entra nel santuario della famiglia, si infiltra nel campo dell'educazione e in altri ambiti della società e li contamina, manipolando le coscienze, specialmente quelle giovanili. Al tempo stesso, però, malgrado queste insidie, la Chiesa sa che è sempre in azione lo Spirito Santo".

  "Si aprono, infatti, nuove porte al Vangelo e si va estendendo nel mondo l'anelito verso un autentico rinnovamento spirituale e apostolico. Come in altre epoche di cambiamento, la priorità pastorale è mostrare il volto vero di Cristo, Signore della storia e unico Redentore dell'uomo. Ciò esige che ogni comunità cristiana e la Chiesa nel suo insieme offrano una testimonianza di fedeltà a Cristo, costruendo pazientemente quell'unità da Lui voluta e invocata per tutti i suoi discepoli. L'unità dei cristiani renderà, infatti, più facile l'evangelizzazione e il confronto con le sfide culturali, sociali e religiose del nostro tempo".

  "In tale impresa missionaria possiamo guardare all'apostolo Paolo" - conclude il Santo Padre - "imitarne lo 'stile' di vita e il medesimo 'spirito' apostolico incentrato totalmente in Cristo. Con tale completa adesione al Signore, i cristiani potranno più facilmente trasmettere alle generazioni future l'eredità della fede, capace di trasformare anche le difficoltà in possibilità di evangelizzazione".
MESS/SAN PAOLO:EVANGELIZZAZIONE/DIAS               VIS 20091116 (320)



UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 16 NOV. 2009 (VIS). Nel pomeriggio di oggi, il Santo Padre riceverà due Presuli della Conferenza Episcopale della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile, in  Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Antônio Fernando Brochini, C.S.S., di Jaboticabal.

    - Il Vescovo Paulo Sérgio Machado, di São Carlos.
AL/.../...                                         VIS 20091116 (60)

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 16 NOV. 2009 (VIS). Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Queenstown (Sud Africa), presentata dal Vescovo Herbert Nikolaus Lenhof, S.A.C, in conformità al canone 401, paragrafo 2, del Codice di Diritto Canonico.

  Sabato 14 novembre è stato reso noto che il Santo Padre:

- Ha nominato il Vescovo Kevin C. Rhoades, Vescovo di Fort Wayne-South Bend (superficie: 15.200; popolazione: 1.262.788; cattolici: 158.899; sacerdoti: 276; religiosi: 869; diaconi permanenti: 12), Stati Uniti d'America. Finora Vescovo di Harrisburg (Stati Uniti d'America), il Vescovo Rhoades succede al Vescovo John M. D'Arcy, del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Reverendo Joseph Luechai Thatwisai, Vescovo di Udon Thani (superficie: 50.046; popolazione: 5.346.154; cattolici: 17.000; sacerdoti: 33; religiosi: 100), Tailandia. Il Vescovo eletto è nato nel 1962 a Phonsung (Tailandia), è stato ordinato sacerdote nel 1990. Il Vescovo eletto, finora Professore al Seminario Maggiore Nazionale "Lux Mundi" a Sampran (Tailandia) e Segretario della Commissione Biblica della Conferenza Episcopale, succede al Vescovo George Yod Phimphisan, C.Ss.R., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Jerome E. Listecki, Arcivescovo Metropolita di Milwaukee (superficie: 12.323; popolazione: 2.287.185; cattolici: 681.781; sacerdoti: 663; religiosi: 2.165; diaconi permanenti: 164), Stati Uniti d'America. L'Arcivescovo eletto, finora Vescovo di La Crosse (Stati Uniti d'America), è nato nel 1949 a Chicago (Stati Uniti d'America), è stato ordinato sacerdote nel 1975 ed ha ricevuto l'ordinazione episcopale nel 2001.

- Ha nominato il Vescovo Dominique Bulamatari, Vescovo di Molegbe (superficie: 79.000; popolazione: 3.966.000; cattolici: 1.875.000; sacerdoti: 54; religiosi: 119), Repubblica Democratica del Congo. È stato finora Ausiliare dell'Arcidiocesi di Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo).

- Ha nominato il Vescovo Philippe Ranaivomanana, Vescovo di Antsirabé (superficie: 16.000; popolazione: 1.840.000; cattolici: 821.000; sacerdoti: 100; religiosi: 501), Madagascar. Finora Vescovo di Ihosy (Madagascar), il Vescovo Ranaivomanana succede al Vescovo Félix Ramananarivo, M.S., del quale il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale delle medesima Diocesi, presentata per raggiunti limiti d'età.

- Ha nominato il Vescovo Alick Banda, Vescovo Coadiutore della Diocesi di Ndola (superficie: 32.000; popolazione: 2.140.000; cattolici: 954.200; sacerdoti: 164; religiosi: 354), Zambia. È stato finora Vescovo di Solwezi (Zambia).

- Ha nominato il Reverendo Giovanni D'Ercole, F.D.P., Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di L'Aquila (superficie: 1.516; popolazione: 111.700; cattolici: 110.500; sacerdoti: 169; religiosi: 288; diaconi permanenti: 8), Italia. Il Vescovo eletto, è nato a Morino (L'Aquila) nel 1947 ed è stato ordinato sacerdote nel 1974. È stato finora Capo Ufficio della Prima Sezione della Segreteria di Stato.
NER:RE:NEC:NEA/.../...                               VIS 20091116 (460)



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