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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 9 ottobre 2006

UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 9 OTT. 2006 (VIS). Questa mattina, il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Il Cardinale Cormac Murphy O'Connor, Arcivescovo di Westminster (Gran Bretagna).

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale di Zambia, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Medardo Joseph Mazombwe, di Lusaka.

    - Il Vescovo Andrew Aaron Chisha, di Mansa.

    - Il Vescovo George Cosmas Zumaire Lungu, di Chipata.

    - Il Vescovo Raymond Mpezele, di Livingstone.
   
  Sabato 7 ottobre il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Tre Presuli della Conferenza Episcopale del Canada Occidentale, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Lawrence Huculak, O.S.B.M., di Winnipeg degli Ucraini.

    - Il Vescovo Michael Wiwchar, C.SS.R., di Saskatoon degli Ucraini.

    - Il Monsignor Charles Lavoie, Amministratore Diocesano di Grouard-McLennan.

- Il Signor Javier Guerra Laspiur, Ambasciatore di Costa Rica in visita di congedo.

- Il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi.
AL:AP/.../...                                       VIS 20061009 (160)

IMPEGNO ALLA VERITÀ APRE STRADA RICONCILIAZIONE

CITTA' DEL VATICANO, 9 OTT. 2006 (VIS). Oggi è stato reso pubblico il testo di una Lettera del Santo Padre Benedetto XVI al Cardinale Edward Idris Cassidy, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, in occasione dell'incontro dei Vescovi di Australia ad Alice Springs (Australia, 2-7 ottobre), per commemorare il ventesimo anniversario della visita di Giovanni Paolo II.

  Benedetto XVI scrive che l'incontro offre l'opportunità di "rinnovare gli obiettivi" e di "riproporre le sfide lanciate da Papa Giovanni Paolo II che vi incoraggiò ad 'essere fedeli alle vostre degne tradizioni, ad adattare la vostra cultura viva quando sia necessario per rispondere alle vostre esigenze e a quelle del vostro popolo. Ma soprattutto siete chiamati ad aprire sempre più i vostri  cuori al Messaggio consolatore, purificatore ed esaltante di Gesù Cristo".

  "Come affrontare tali sfide" - si domanda il Pontefice - "quando sono tante le cose che potrebbero portare allo scoraggiamento e perfino alla disperazione? Come Gesù, durante la sua vita sulla terra, andava di villaggio in villaggio predicando la Buona Novella della verità e dell'amore, egli catturava l'attenzione di coloro che lo ascoltavano: 'Ed erano stupiti del suo insegnamento, perchè insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi'. Ogni comunità umana ha bisogno e cerca guide forti ed ispirate che la conducano sulla via della speranza".

  Al riguardo il Santo Padre chiama in causa gli anziani delle comunità esortandoli ad "esercitare l'autorità con saggezza rimanendo fedeli alle proprie tradizioni (....) e in particolare con una rinnovata espressione della propria profonda consapevolezza di Dio, resa possibile con la Buona Novella di Gesù Cristo".

  Benedetto XVI si rivolge anche ai giovani invitandoli a "tenere accesa la fiamma della speranza e a camminare 'a testa alta'. (...) Non permettete che i vostri 'sogni'" - ribadisce il Pontefice - "siano insidiati dalle voci superficiali di coloro che potrebbero attirarvi nell'uso di alcool e droghe, come promesse di felicità. Sono promesse false che portano soltanto all'infelicità ed alla dipendenza".

  Il Papa elogia la comunità per i progressi compiuti "sul cammino della riconciliazione razziale" ed avverte che "Nessuno può esimersi da tale processo. Mentre nessuna cultura può usare le ferite del passato come scusa per evitare di affrontare le difficoltà nell'andare incontro alle attuali necessità sociali del vostro popolo, è anche vero che solo attraverso la disponibilità ad accettare la verità storica si può raggiungere una sana comprensione della realtà attuale e si può sperare in un futuro armonioso".

  "Perciò" - conclude il Pontefice - "incoraggio nuovamente tutti gli australiani ad affrontare con compassione e determinazione le cause profonde che soggiacciono alla grave situazione nella quale ancora si trovano tanti cittadini aborigeni. L'impegno alla verità apre la strada alla riconciliazione duratura mediante il processo curativo del chiedere perdono e del concedere il perdono - due elementi indispensabili alla pace".
BXVI-LETTERA/AUSTRALIA/CASSIDY                   VIS 20061009 (480)


IL PAPA RACCOMANDA PROMOZIONE SACRAMENTO PENITENZA


CITTA' DEL VATICANO, 9 OTT. 2006 (VIS). Questa mattina il Santo Padre ha ricevuto i Presuli della Conferenza Episcopale del Canada Occidentale al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

  Commentando la parabola del Figliol prodigo, il Papa si è domandato se il fratello maggiore non rappresenti in un certo modo "coloro che tristemente si allontanano dalla Chiesa? (...) Incapace di andare oltre i limiti della giustizia naturale, egli rimane intrappolato dall'invidia e dall'orgoglio, distaccato da Dio, isolato dagli altri e a disagio con se stesso".

  Il Santo Padre ha sottolineato che la responsabilità dei Vescovi di indicare "la presenza distruttiva del peccato è prontamente intesa come un servizio di speranza: essa fortifica i fedeli nell'evitare il male e ad abbracciare la perfezione dell'amore e la pienezza della vita cristiana. Desidero pertanto raccomandarvi la promozione del Sacramento della Penitenza. Mentre questo Sacramento è spesso considerato con indifferenza, il suo effetto è precisamente la pienezza della guarigione alla quale aspiriamo".

  Mancare di riconoscere il peccato e l'attenuazione dell'esigenza di cercare il perdono, ha rilevato il Pontefice, "è in ultima analisi un indebolimento del nostro rapporto con Dio. (...) Quando Dio è escluso dalla vita pubblica, il senso di offesa a Dio - il vero senso del peccato - si dissipa, proprio come quando si relativizza l'assoluto valore delle norme morali, svaniscono le categorie di bene e male, insieme alla responsabilità individuale".

  "Quando si dimenticano la necessità di chiedere perdono e la prontezza nel perdonare, al loro posto sorgono una disturbante cultura del biasimo e la litigiosità. Questo orribile fenomeno, tuttavia, si può eliminare".

  Il Papa ha quindi fatto riferimento al Consiglio Aborigeno Cattolico per la Riconciliazione e agli obiettivi del Fondo per gli indiani d'America ed ha affermato che: "Tali iniziative portano speranza e testimoniano l'amore di Cristo che ci spinge. Tuttavia c'è ancora molto da fare. Perciò vi incoraggio ad affrontare con compassione e determinazione le cause fondamentali delle difficoltà riguardanti le esigenze sociali e spirituali dei fedeli aborigeni".

  "L'impegno alla verità apre la strada alla riconciliazione duratura attraverso il processo curativo di chiedere perdono e di concedere il perdono - due elementi indispensabili alla pace. In tal modo" - ha concluso il Pontefice - "la nostra memoria si purifica, i nostri cuori si rasserenano, e il nostro futuro è ricolmo di speranza ben fondata nella pace che sorge dalla verità".
AL/.../CANADA OCCIDENTALE                                   VIS 20061009 (400)


GIOVANNI PAOLO I: FEDELE TRADIZIONE E APERTO RINNOVAMENTO


CITTA' DEL VATICANO, 8 OTT. 2006 (VIS). Nel pomeriggio di oggi il Santo Padre Benedetto XVI ha assistito in Vaticano alla proiezione del film: "Papa Luciani, il sorriso di Dio", realizzato dalla Rai Fiction e dalla Società Leone Cinematografica, del regista Giorgio Capitani ed interpretato da Neri Marcoré.

  Al termine della proiezione il Papa ha rivolto brevi parole ai responsabili della produzione ed ha detto: "Abbiamo soprattutto potuto rivisitare la figura dolce e mite di un Pontefice forte nella fede, fermo nei principi, ma sempre disponibile all'accoglienza e al sorriso. Fedele alla tradizione e aperto al rinnovamento, il Servo di Dio Albino Luciano, da Sacerdote, da Vescovo e da Papa, fu instancabile nell'attività pastorale, stimolando costantemente clero e laicato a perseguire, nei vari campi dell'apostolato l'unico e comune ideale della santità".

  "Maestro di verità e catecheta appassionato, a tutti i credenti ricordava, con l'affascinante semplicità che gli era solita, l'impegno e la gioia dell'evangelizzazione, sottolineando la bellezza dell'amore cristiano, unica forza in grado di sconfiggere la violenza e costruire un'umanità più fraterna".
.../GIOVANNI PAOLO I/...                               VIS 20061009 (190)


GIOVANI: IMPEGNO ANNUNCIO VANGELO IN TUTTI GLI AMBIENTI


CITTA' DEL VATICANO, 8 OTT. 2006 (VIS). Questa mattina, dopo la recita dell'Angelus in Piazza San Pietro, il Santo Padre ha rivolto parole di saluto a 350 giovani "missionari" appartenenti a parrocchie, associazioni, movimenti e comunità della Diocesi di Roma, che hanno dato vita, insieme con alcuni sacerdoti, religiose e seminaristi, alla terza edizione della "missione dei giovani ai giovani" denominata "Gesù al centro", tenutasi dal 28 settembre all'8 ottobre per le strade del centro storico di Roma.

  Il Papa si è congratulato con i giovani per il loro "gioioso impegno di annunciare il Vangelo per le strade e nelle piazze, nelle scuole e negli ospedali, come pure nei luoghi di svago dei giovani romani" ed ha detto: "Vi incoraggio a mantenere questo stile missionario nella vita di tutti i giorni, approfittando sempre delle iniziative formative diocesane".

  Rivolgendosi ai pellegrini polacchi, il Santo Padre ha ricordato che ieri, 7 ottobre, "abbiamo celebrato la memoria della Beata Vergine Maria del Rosario" ed ha detto: "Ancora una volta esorto a questa preghiera. Come ha scritto Giovanni Paolo II 'con il Rosario il popolo cristiano si mette alla scuola di Maria, per lasciarsi introdurre alla contemplazione della bellezza del volto di Cristo e all'esperienza della profondità del suo amore'. Questa preghiera  sia per tutti fonte di abbondanti grazie. Dio vi benedica".
ANG/VANGELO:ROSARIO/...                           VIS 20061009 (230)


SPOSI CRISTIANI: MANTENERSI FEDELI ALLA LORO VOCAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 8 OTT. 2006 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha dedicato le riflessioni che precedono la recita dell'Angelus domenicale al Vangelo di oggi, che presenta le parole di Gesù sul matrimonio.

  "A chi gli domandava se fosse lecito al marito ripudiare la propria moglie, come prevedeva un precetto della legge mosaica" - ha spiegato il Papa - Gesù "rispose che quella era una concessione fatta da Mosè a motivo della 'durezza del cuore', mentre la verità sul matrimonio risaliva 'all'inizio della creazione', quando 'Dio - come sta scritto nel Libro della Genesi - li creò maschio e femmina; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola'. E Gesù aggiunse: 'Sicché non sono più due, ma una carne sola. L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto".

  "È questo il progetto originario di Dio" - ha spiegato il Santo Padre - "come ha ricordato anche il Concilio Vaticano II nella Costituzione 'Gaudium et spes': 'L'intima comunione di vita e di amore coniugale, fondata dal Creatore e strutturata con leggi proprie, è stabilita dal patto coniugale... Dio stesso è l'autore del matrimonio'".

  Benedetto XVI ha poi esortato gli sposi cristiani "a mantenersi fedeli alla loro vocazione in ogni stagione della vita, 'nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia', come hanno promesso nel rito sacramentale. Consapevoli della grazia ricevuta, possano i coniugi cristiani costruire una famiglia aperta alla vita e capace di affrontare unita le molte e complesse sfide di questo nostro tempo".

  Il Papa ha concluso le sue riflessioni citando l'Esortazione Apostolica "Familiaris consortio", nella quale Giovanni Paolo II scrisse che "'il sacramento del matrimonio costituisce i coniugi e i genitori cristiani testimoni di Cristo' veri e propri 'missionari' dell'amore e della vita'. Questa missione è diretta sia all'interno della famiglia - specialmente nel servizio reciproco e nell'educazione dei figli - sia all'esterno: la comunità domestica, infatti, è chiamata ad essere segno dell'amore di Dio verso tutti".
ANG/MATRIMONIO/...                               VIS 20061009 (340)


ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 7 OTT. 2006 (VIS). Il Santo Padre:

- Ha accettato le dimissioni dall'ufficio di Vescovo Ausiliare dell'Esarcato Apostolico per i cattolici di rito bizantino nella Repubblica Ceca, presentate a norma del canone 218 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali, dal Vescovo Ján Kocis.

- Ha nominato Membri del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, il Vescovo Josef Voss, Ausiliare di Münster (Germania) ed il Vescovo Renato Ascencio León, di Ciudad Juárez (Messico).

- Ha nominato il Cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i Vescovi, Suo Inviato Speciale alla celebrazione conclusiva del IX Centenario della dedicazione della Cattedrale di Parma, in programma il 4 dicembre 2006.
RE:NA/.../...                                       VIS 20061009 (120)


CARDINALE SEPE INVIATO SPECIALE "ASIAN MISSION CONGRESS"


CITTA' DEL VATICANO, 7 OTT. 2006 (VIS). Oggi è stata resa pubblica la Lettera Pontificia con la quale il Santo Padre Benedetto XVI nomina il Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo Metropolita di Napoli (Italia), Suo Inviato Speciale alla celebrazione dell'"Asian Mission Congress" che avrà luogo a Chang Mai (Thailandia), dal 19 al 22 ottobre 2006.

  Nel testo, redatto in latino, il Santo Padre esprime la sua sollecitudine per i popoli dell'Asia e ricorda la missione cristiana di "evangelizzare i poveri e promulgare l'anno di grazia del Signore", trasmettendo i suoi migliori auguri al Cardinale Michael Michai Kitbunchu, Arcivescovo di Bangkok.

  La Missione che accompagnerà il Cardinale Sepe è composta da Padre Livio Maggi, P.I.M.E., Superiore regionale del Pontificio Istituto Missioni Estere in Thailandia e Cambogia e dal Sacerdote John Baptist Somkiart Trinikorn, Rettore del "Pastoral Training Center" Baan Phu Waan, della medesima Arcidiocesi.
BXVI-LETTERA/INVIATO SPECIALE/SEPE                   VIS 20061009 (150)


PELLEGRINI ROMAGNA RICORDANO VISITA GIOVANNI PAOLO II


CITTA' DEL VATICANO, 7 OTT. 2006 (VIS). Questa mattina, nell'Aula Paolo VI,  il Santo Padre ha ricevuto un numeroso pellegrinaggio delle Diocesi della Romagna a Roma per ricordare la visita pastorale compiuta dal Servo di Dio Giovanni Paolo II, nel maggio di venti anni fa.

  Benedetto XVI ha espresso ai fedeli la sua gioia per aver voluto riprendere, nel presente pellegrinaggio, i discorsi pronunciati da Giovanni Paolo II nel 1986.

  Riferendosi al mandato missionario delle comunità diocesane, il Santo Padre ha affermato che è possibile portarlo a compimento soltanto "grazie al sostegno di Dio ed alla valorizzazione convinta e coraggiosa del patrimonio spirituale che la popolazione romagnola ha saputo salvaguardare e difendere nel corso dei secoli".

  Il Papa ha sottolineato che, a distanza di venti anni, "in Romagna, come altrove, non mancano sfide e problemi per chi vuole vivere in modo coerente la propria fede, sforzandosi di coniugarla con le esigenze della vita quotidiana. Penso alle crisi che minacciano tante famiglie, al crescente bisogno di vocazioni sacerdotali e religiose di fronte al preoccupante calo numerico e all'avanzare dell'età dei sacerdoti; penso alle tante insidie di una società consumistica e secolarizzata, che tenta di sedurre un numero sempre crescente di persone, inducendole a subire un progressivo distacco dai valori della fede nella vita familiare, civile e politica".

  "Si tratta di sfide" - ha proseguito il Pontefice - "che vanno affrontate senza perdersi d'animo, guardando con fiducia ai molti motivi di speranza che grazie a Dio non mancano. Ci sono, ad esempio, tante persone desiderose di dare un senso e un valore solido alla propria esistenza, uomini e donne interessati ad una forte e sincera ricerca religiosa".

  Ripetendo le parole che Giovanni Paolo II rivolse ai giovani, all'epoca della sua visita pastorale nella regione:  "Testimoniate la gioia di essere cristiani", Benedetto XVI ha esortato i presenti dicendo loro: "Sia questo il vostro corale impegno. A tal fine, proseguite ed anzi intensificate la comunione ecclesiale e siate protagonisti generosi della missione evangelizzatrice che il Signore vi affida, facendo tesoro delle indicazioni scaturite dalla memorabile Visita di vent'anni orsono e corroborati anche dalla grazia dell'odierno pellegrinaggio".
AC/.../PELLEGRINAGGIO ROMAGNA                       VIS 20061009 (370)


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