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Il Vatican Information Service (VIS), istituito nell'ambito della Sala Stampa della Santa Sede, è un bollettino telematico che diffonde notizie relative all'attività magistrale e pastorale del Santo Padre e della Curia Romana...

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lunedì 28 maggio 2007

ALTRI ATTI PONTIFICI


CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha nominato il Monsignore Carmelo Cuttitta, finora Parroco della Parrocchia di San Giuseppe Cottolengo a Palermo (Italia), Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Palermo (superficie: 1.366; popolazione: 914.506; cattolici: 890.142; sacerdoti: 570; religiosi: 1.863; diaconi permanenti: 32), Italia. Il Vescovo eletto è nato a Godrano (Palermo), nel 1962 ed ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale nel 1987.
NEA/.../CUTTITTA                                             VIS 20070528 (70)


UDIENZE

CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienze separate:

- La Signora Josette Sheeran, Presidente Esecutivo del Programma Alimentare Mondiale.

- Quattro Presuli della Conferenza Episcopale della Repubblica Centroafricana, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - L'Arcivescovo Paulin Pomodimo, di Bangui.

    - Il Vescovo Peter Marzinkowski, C.S.Sp., di Alindao.

    - Il Vescovo Edouard Mathos, di Bambari.

    - Il Vescovo Juan José Aguirre Muñoz, M.C.C.I., di Bangassou.

  Ieri, domenica 27 maggio, il Santo Padre ha ricevuto in Udienza il Professor Robert Spaemann, Professore emerito dell'Università di Monaco (Germania).

  Sabato 26 maggio il Santo Padre ha ricevuto in udienze separate:

- Due Presuli della Conferenza Episcopale del Mozambico, in Visita "ad Limina Apostolorum":

    - Il Vescovo Gemano Grachane, C.M., di Nacala.

    - Il Vescovo Ernesto Maguengue, di Pemba.

- Il Signor Kiko Argüello, Iniziatore del Cammino Neocatecumenale.
AL:AP/.../...                                       VIS 20070528 (150)


CHIESA SIRO-MALANKAR: TEMPO NUOVA EVANGELIZZAZIONE


CITTA' DEL VATICANO, 28 MAG. 2007 (VIS). Questa mattina il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza Sua Beatitudine Isaac Cleemis Thottunkal, eletto, nel febbraio scorso, Arcivescovo Maggiore di Trivandrum dei Siro-Malankaresi (India).

  "Come Successore di Pietro" - ha detto il Santo Padre all'inizio del suo discorso - "con gioia ho confermato la decisione del Sinodo dei Vescovi della Chiesa Siro-Malankar", dell'8 febbraio scorso.

  "Ora la Chiesa universale, con tutti coloro che appartengono alla vostra tradizione ecclesiale, conta su Sua Beatitudine per assicurare" - ha detto Benedetto XVI - "che la comunità Malankar proceda su di un duplice binario. Da una parte, mediante la lealtà alla Sede Apostolica voi parteciperete sempre pienamente al respiro universale dell'unica Chiesa di Cristo; dall'altra, la vostra fedeltà alle caratteristiche specificatamente orientali della vostra tradizione permetterà a tutta la Chiesa di trarre vantaggio da ciò che nella sua molteplice saggezza 'lo Spirito dice alle Chiese' (cf. Rev 2:7 et passim)".

  Il Papa ha affermato che è stata affidata, in qualità di Capo e Pastore della Chiesa Siro-Malankar, a Sua Beatitudine Thottunkal "la missione di guidare e sostenere la testimonianza cristiana e la vita ecclesiale dei fedeli di quella nobile Chiesa nel vasto subcontinente indiano e nelle altre regioni dove vivono comunità di cattolici siro-malankaresi".

  Riferendosi alle importanti sfide del momento presente, il Santo Padre ha ribadito che: "Ora è tempo di una nuova evangelizzazione, un tempo di dialogo convinto e costantemente rinnovato con tutti i nostri fratelli e sorelle che condividono la nostra fede cristiana, un tempo di incontro rispettoso e proficuo fra religioni e culture per il bene di tutti, e in particolare per i più poveri fra i poveri".

  Rilevando che: "Occorre rinnovare costantemente il nostro impegno all'evangelizzazione, mentre ci sforziamo di edificare la pace, nella giustizia e nella solidarietà, per tutta la famiglia umana", il Papa ha auspicato che Sua Beatitudine "Possa sempre trarre forza dal Signore e dal sostegno collegiale dei fratelli Vescovi, i membri del Sinodo. La prego di assicurare loro"  - ha detto Benedetto XVI - "delle mie preghiere e di trasmettere i miei speciali saluti nella fausta occasione del 75° anniversario dell'istituzione della gerarchia Siro-Malankar".
AC/CHIESA SIRO MALANKAR/THOTTUNKAL               VIS 20070528 (400)


PENTECOSTE: CHIESA VA INCONTRO A TUTTE LE CULTURE

CITTA' DEL VATICANO, 27 MAG. 2007 (VIS).  La Pentecoste, Solennità "in cui la liturgia ci fa rivivere la nascita della Chiesa", è stato il tema della meditazione del Santo Padre Benedetto XVI prima della recita del "Regina Coeli" con le migliaia di fedeli e pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

  "Possiamo (...) dire" - ha detto il Pontefice - "che la Chiesa ebbe il suo solenne inizio con la discesa dello Spirito Santo. In questo straordinario avvenimento troviamo le note essenziali e qualificanti della Chiesa: la Chiesa è 'una', come la comunità di Pentecoste, che era unita nella preghiera e 'concorde': 'aveva un cuore solo e un'anima sola' (At 4,32). La Chiesa è santa, non per i suoi meriti, ma perché, animata dallo Spirito Santo, tiene fisso lo sguardo su Cristo, per diventare conforme a Lui e al suo amore. La Chiesa è cattolica, perché il Vangelo è destinato a tutti i popoli e per questo, già all'inizio, lo Spirito Santo fa sì che essa parli tutte le lingue. La Chiesa è apostolica, perché, edificata sopra il fondamento degli Apostoli, custodisce fedelmente il loro insegnamento attraverso la catena ininterrotta della successione apostolica".

  "La Chiesa, inoltre, è per sua natura missionaria" - ha spiegato il Papa - "e dal giorno di Pentecoste lo Spirito Santo non cessa di spingerla sulle strade del mondo, fino agli estremi confini della terra e fino alla fine dei tempi".

  "Questa realtà che possiamo verificare in ogni epoca" - ha affermato il Santo Padre - "è già come anticipata nel Libro degli Atti, dove si descrive il passaggio del Vangelo dagli Ebrei ai pagani, da Gerusalemme a Roma. Roma sta ad indicare il mondo dei pagani, e così tutti i popoli che sono al di fuori dell'antico popolo di Dio".

  "In effetti, gli 'Atti' si concludono con l'arrivo del Vangelo a Roma" - ha terminato il Santo Padre - "Si può allora dire che Roma è il nome concreto della cattolicità e della missionarietà, esprime la fedeltà alle origini, alla Chiesa di tutti i tempi, a una Chiesa che parla tutte le lingue e va incontro a tutte le culture".
ANG/PENTECOSTE/...                               VIS 20070528 (370)


CHIESA FIRENZE RICORDA SANTA MARIA MADDALENA DE' PAZZI


CITTA' DEL VATICANO, 26 MAG. 2007 (VIS). Questa mattina è stato reso pubblico un Messaggio del Papa indirizzato al Cardinale Ennio Antonelli, Arcivescovo di Firenze (Italia), in occasione del IV centenario della morte di Santa Maria Maddalena de' Pazzi, monaca carmelitana, nata il 2 aprile 1566 e morta il 25 maggio 1607.

  Nel Messaggio, letto nella giornata di ieri dal Cardinale Antonelli, durante una Celebrazione Eucaristica nel Duomo di Firenze, il Santo Padre scrive che la santa fiorentina "rimane una spirituale presenza ispiratrice per le Carmelitane dell'Antica Osservanza. In lei esse vedono la 'sorella' che ha percorso interamente la via dell'unione trasformante con Dio e che addita in Maria la 'stella' del cammino verso la perfezione".

  "Per tutti questa grande Santa" - scrive ancora il Pontefice - "ha il dono di essere maestra di spiritualità, particolarmente per i sacerdoti, verso i quali nutrì sempre una vera passione".

  Benedetto XVI ha auspicato che le attuali celebrazioni giubilari della morte della Santa "contribuiscano a far conoscere sempre più questa luminosa figura, che a tutti manifesta la dignità e la bellezza della vocazione cristiana".

  "Come, mentre era in vita, attaccandosi alle campane sollecitava le sue consorelle con il grido: 'Venite ad amare l'Amore!', la grande Mistica, da Firenze, dal suo Seminario, dai monasteri carmelitani che a lei si ispirano, possa ancora oggi far sentire la sua voce in tutta la Chiesa, diffondendo l'annuncio dell'amore di Dio per ogni creatura umana".
MESS/MARIA MADDALENA DE' PAZZI/ANTONELLI           VIS 20070528 (250)


RISPETTO DIGNITÀ E DIRITTI DEI LAVORATORI


CITTA' DEL VATICANO, 26 MAG. 2007 (VIS). Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina i partecipanti all'incontro promosso dai Giovani Imprenditori di Confindustria (Confederazione Generale dell'Industria italiana).

  "Ogni impresa" - ha detto il Papa nel suo discorso - "è da considerarsi in primo luogo come un insieme di persone, da rispettare nei loro diritti e nella loro dignità. (...) La vita umana e i suoi valori devono sempre essere il principio e il fine dell'economia".

  Ponendo in risalto il profitto "quale primo indicatore del buon andamento dell'azienda", il Papa ha ricordato che: "Il Magistero sociale della Chiesa ne riconosce l'importanza, sottolineando al tempo stesso la necessità di tutelare la dignità delle persone che a vario titolo sono coinvolte nelle imprese".

  "È necessario" - ha sottolineato il Pontefice - "che l'attività lavorativa torni ad essere l'ambito nel quale l'uomo possa realizzare le proprie potenzialità ponendo a frutto capacità e ingegno personale, e dipende in gran parte da voi, imprenditori, creare le condizioni più favorevoli perché ciò accada".

  Benedetto XVI ha espresso la certezza che nonostante la persistente crisi che segna il mondo del lavoro, i giovani imprenditori non risparmieranno i loro sforzi "per salvaguardare l'occupazione lavorativa, in particolar modo dei giovani. Per costruire il proprio avvenire con fiducia, essi debbono infatti poter contare su una fonte di sostentamento sicura per sé e per i propri cari".

  Il Santo Padre ha ricordato inoltre che nel corso di questi anni, oltre a riflettere "sulla centralità dell'uomo nell'economia", gli imprenditori hanno affrontato il tema "della famiglia nell'impresa italiana" ed ha affermato in merito che: "Operare in favore delle famiglie significa contribuire a rinnovare il tessuto della società e assicurare le basi anche di un autentico sviluppo economico".

  Infine, facendo riferimento al complesso fenomeno della globalizzazione, il Papa ha affermato che: "Se da una parte alimenta la speranza di una più generale partecipazione allo sviluppo (...), dall'altra presenta diversi rischi legati alle nuove dimensioni delle relazioni commerciali e finanziarie, che vanno nella direzione di un incremento del divario tra la ricchezza economica di pochi e la crescita della povertà di molti. È doveroso, come ebbe ad affermare in maniera incisiva il mio venerato Predecessore Giovanni Paolo II, 'assicurare una globalizzazione nella solidarietà, una globalizzazione senza marginalizzazione".
AC/.../GIOVANI IMPRENDITORI                           VIS 20070528 (380)


EVANGELIZZAZIONE MISSIONE FONDAMENTALE IN MOZAMBICO


CITTA' DEL VATICANO, 26 MAG. 2007 (VIS). Il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto questa mattina in Vaticano i Vescovi della Conferenza Episcopale del Mozambico al termine della Visita "ad Limina Apostolorum".

  Salutando i Presuli più anziani, il Papa ha espresso ai Vescovi di recente consacrazione l'auspicio che le loro "giovani energie accrescano l'impulso dell'opera evangelizzatrice" in corso in Mozambico.

  "Come vi fu detto il giorno dell'ordinazione episcopale" - ha proseguito il Pontefice - "siate responsabili dell'annuncio della Parola di Dio in tutta la regione a voi affidata (...), della formazione alla preghiera e preparazione ai sacramenti in modo che siano degnamente amministrati al popolo cristiano ed anche dell'unità organica della diocesi, delle sue istituzioni di assistenza, formazione e apostolato".

  "Ovviamente questo servizio pastorale sia realizzato con la vostra presenza, la più frequente possibile, in tutte le comunità sparse nella Diocesi e con paterna attenzione alle condizioni di vita, umane e religiose. I sacerdoti, in particolare, hanno bisogno che rendiate loro visita o che li riceviate, che diate loro orientamenti e consigli".

  Il Santo Padre ha ricordato "la grande missione" che i Vescovi del Mozambico devono realizzare, cioè "l'evangelizzazione di più di metà della popolazione" ed ha ribadito che tutti i cristiani "devono collaborare alla realizzazione di tale obiettivo". "Un mezzo provvidenziale per perseguire tale meta (...) sono i movimenti ecclesiali e le nuove comunità".

  Per questa missione "è importante approfondire la fede con tutti i mezzi che si hanno a disposizione" dalla catechesi dei giovani e degli adulti, agli incontri ed alla liturgia, con l'inculturazione che tali mezzi comportano, perché altrimenti "non si possono colmare di spirito cristiano i costumi ancestrali" ed "il dialogo rispettoso con le altre religioni potrebbe risultare difficile".

  Al contrario "una fede profonda e impegnata rinnova il comportamento delle persone nella vita sociale e professionale e, di conseguenza, il tessuto sociale (...). I cristiani devono dare il proprio contributo per combattere le ingiustizie (...), aiutare i gruppi dei più bisognosi (...), promuovere la tolleranza e la riconciliazione".

  "Si tratta di una missione etica di importanza fondamentale per la Nazione" - ha ribadito Benedetto XVI - "e in qualità di pastori, dovete ispirarla e sostenerla, conservando sempre la vostra libertà che è quella della Chiesa nella sua missione profetica, mantenendo netta la distinzione fra questa missione pastorale e quella che attiene al cambiamento dei programmi e dei poteri politici".

  Successivamente il Papa ha menzionato la "grave carenza" di sacerdoti nel Paese che rende necessario "investire nella pastorale delle vocazioni sacerdotali" e ha riconosciuto il grande lavoro dei catechisti che "necessitano di una formazione accurata e di un aiuto speciale per affrontare la propria responsabilità di testimoniare la fede di fronte all'evoluzione culturale dei loro fratelli e sorelle".

  "L'evangelizzazione della vita cristiana e la nascita delle vocazioni dipendono dalla costituzione delle famiglie (...) che accettano come modello le esigenze e la grazia del matrimonio cristiano. So che non mancano le difficoltà di fronte ai limiti di alcuni costumi antichi ed anche di fronte all'instabilità delle famiglie, messa a dura prova da una società dove predominano la sensualità e l'individualismo".

  Infine il Santo Padre ha ricordato i numerosi campi d'attività che richiedono la sollecitudine pastorale dei Vescovi del Mozambico: "L'assistenza ai poveri ed agli emarginati, la lotta contro l'invasione delle sette, lo sviluppo dei mezzi di comunicazione sociale". "Ma i temi di cui abbiamo già parlato" - ha aggiunto il Pontefice - "rappresentano un peso che esige ardui sforzi, tenendo conto delle limitate forze apostoliche delle quali disponete, chiamando anche in causa i sacerdoti e i religiosi di altri paesi che, spero, dimostrino la loro generosità".

  "Sono certo che supererete tutte queste difficoltà grazie alla fede e alla determinazione che vi animano" - ha concluso Benedetto XVI - "Fate tesoro della vostra esperienza" - ha esortato il Papa - "interpretandola in concordanza con i segni dei tempi relativi alle necessità proprie del vostro popolo, sempre mossi da uno spirito di fedeltà alla Chiesa".
AL/MOZAMBICO/...                               VIS 20070528 (640)


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